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  • Ho conseguito il titolo di Dottoressa di ricerca in Philosophy, Science, Cognition, and Semiotics presso l’Università... moreedit
Prendendo le mosse dall’opera di Maurice Merleau-Ponty, il lavoro compie una trattazione originale dei temi della corporeita e del suolo, che vengono messi in relazione con l’idea di gioco. Corpo e Terra, che sono stati visti, nella... more
Prendendo le mosse dall’opera di Maurice Merleau-Ponty, il lavoro compie una trattazione originale dei temi della corporeita e del suolo, che vengono messi in relazione con l’idea di gioco. Corpo e Terra, che sono stati visti, nella filosofia moderna di matrice cartesiana, come puri oggetti, conoscono una nuova tematizzazione nella fenomenologia, che li riscopre, rispettivamente, come corpo proprio e Terra suolo. La tesi si propone di fare luce sul lascito di questa riscoperta, suggerendo la possibilita di elaborare l’idea di una soggettivita ecologica. L’ipotesi e che il gioco, indagato nei suoi aspetti antropologici, psicologici, etologici, e con riferimento al concetto di Spielraum, possa fornire un modello per un’analisi etica e ontologica del rapporto tra soggetto e mondo.
Il presente contributo cerca di focalizzare due aspetti del pensiero di Merleau-Ponty che mi sembrano tra i più significativi portati della Fenomenologia della percezione: l’installazione e l’anti-relativismo. Essi trovano... more
Il presente contributo cerca di focalizzare due aspetti del pensiero di Merleau-Ponty che mi sembrano tra i più significativi portati della Fenomenologia della percezione: l’installazione e l’anti-relativismo. Essi trovano approfondimento e arricchimento nello studio sull’infanzia che il filosofo ha occasione di svolgere negli anni subito successivi alla pubblicazione dell’opera. Propongo che la nozione di ultra cosa – che nel contesto di questo studio Merleau-Ponty incontra nello psicologo Henri Wallon – rappresenti una tappa di grandissima importanza nello sviluppo del pensiero del nostro autore. Importanza che ha poco interessato la letteratura critica, ma che merita un’indagine che qui mi propongo soltanto di segnare nell’agenda degli studi critici merleau-pontiani.
This article retraces the main instances at the root of Merleau-Ponty’s project of a « transcendental geology », a project announced in a working note of 1960. This project is linked to the complex intertwining of history and nature,... more
This article retraces the main instances at the root of Merleau-Ponty’s project of a « transcendental geology », a project announced in a working note of 1960. This project is linked to the complex intertwining of history and nature, which Merleau-Ponty thematizes as the two non-objectifiable dimensions that pose a challenge to reflexive thought. History and nature, both in their particular subjective manifestations as personal life or one’s own body, as well as in their broader sense as the history of peoples or nature as a domain of the unbuilt, are characterized as unavoidable, as quasi-objects that are the soil of existence. It is in this direction that Merleau-Ponty’s interest in the “ultra-things” of Henri Wallon, those entities that the child can neither conceive nor imagine, seems to be heading. I propose that ultra-things are linked to inhabiting: they are the uninhabitable (the past before my birth, a distant planet) and the dimensions that cannot be renounced (one’s own b...
This essay builds on two questions: the relation of the child with the other and the child’s way of knowing, in which the resistance of the unreflected is not yet problematized. Through a reconstruction of Merleau-Ponty’s critique of... more
This essay builds on two questions: the relation of the child with the other and the child’s way of knowing, in which the resistance of the unreflected is not yet problematized. Through a reconstruction of Merleau-Ponty’s critique of Piaget’s idea of the child’s linear intellectual progression toward reflexive abstraction, I highlight the moment of unreflection by taking up the notion of ultra-thing, which Merleau-Ponty borrows from Henry Wallon. These ultra-things are entities with which the child entertains a vague relation and which always remain at the horizon of her perception without yet being possessed in a representation or grasped in a concept. They include, for example, the sun, the sky, the Earth, the body as an object, existence before the birth of the child – uninhabitable dimensions or, to the contrary, ones that are necessarily inhabited. The concept of ultra-thing has not been sufficiently explored in Merleau-Pontian studies and its importance remains underappreciate...
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375 Recensione I. Pelgreffi (a cura di), Il filosofo e il suo schermo. Video-interviste confessioni monologhi Kaiak Edizioni 2016 Prisca Amoroso Quello della filosofia con lo schermo è un rapporto antico, di cui abbiamo traccia almeno fin... more
375 Recensione I. Pelgreffi (a cura di), Il filosofo e il suo schermo. Video-interviste confessioni monologhi Kaiak Edizioni 2016 Prisca Amoroso Quello della filosofia con lo schermo è un rapporto antico, di cui abbiamo traccia almeno fin nel buio della caverna platonica, luogo, questo, di un'esperienza, quasi cinematografica, di visione ingannevole e di smascheramento. Bisogna precisare sin da subito, però, che lo 'schermo' costituito dalla parete della caverna su cui vengono proiettate le ombre delle cose manca di una componente: esso non ha bordi. È forse questo che lo rende veicolo di un inganno, laddove invece lo schermo del cinematografo è piuttosto il luogo d'apparizione di un'illusione, come tale voluta, cercata, abbracciata. Inganno e illusione, dunque (fondamentale resta su questo tema la lezione di A. M. Iacono, L'illusione e il sostituto. Riprodurre, imitare, rappresentare, Milano, Mondadori, 2010). Se il rapporto della filosofia con gli schermi era cominciato sotto il cattivo auspicio della caverna, il cinema ha stimolato la riflessione dei filosofi in modi differenti, e con esiti talvolta opposti a quello. Questa ambiguità è d'altronde costitutiva dell'idea dello schermo, che appunto 'scherma', impedisce, cioè, la propagazione di qualcosa, oppure riflette o diffonde un'immagine; nasconde e palesa. E la riflessione filosofica sul cinema (su cui si veda anche il recente M. Carbone, Filosofia-schermi, Milano, Raffaello Cortina, 2016) non può non essere legata ad una discussione sul movimento, che lo definisce e gli è essenziale almeno quanto il medium-lo schermo, appunto-, e forse più di questo (si pensi alla critica di Deleuze a Bergson, di non aver compreso che esso dà immediatamente l'immagine-movimento). Bisognerà quindi fare un passo indietro, all'immagine ferma, alla fotografia, o, se si vuole, andare ancora dietro questa, alla pittura. Quando faccio riferimento alla pittura e alla fotografia, le considero legate allo schermo in quanto definito da due proprietà: l'essere veicolo di qualcosa che si mostra e l'avere dei bordi, una cornice. È piuttosto scontato, insomma, che quando parliamo di schermi parliamo del vecchio problema della rappresentazione: problema dei più cruciali,
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Presentazione del Seminario (CdL Filosofia) — Università di Bologna
Relazione presentata nell’ambito del Seminario sui Fondamenti di teoria della significazione (prof. Francesco Marsciani), presso l’Università di Bologna.
Prima parte della lezione introduttiva del seminario di ecosofia, seminario curriculare (6 cfu) dell'Università di Bologna (Prof. Manlio IOFRIDA).

(Seconda parte a cura del dott. P.F. Lévano).
Lezione tenuta nell’ambito del Seminario sui Fondamenti della Significazione (Università di Bologna)
Lezione del 13/2/2020 per il ciclo Ecodicea. Una scommessa post-kantiana del seminario permanente Ubi Minor (Università di Bologna)
La lezione presenterà agli studenti gli aspetti generali della ricerca in filosofia e fornirà alcuni lineamenti generali della materia: come si caratterizzano i problemi filosofici? Cosa ha di specifico l'interrogazione filosofica?... more
La lezione presenterà agli studenti gli aspetti generali della ricerca in filosofia e fornirà alcuni lineamenti generali della materia: come si caratterizzano i problemi filosofici? Cosa ha di specifico l'interrogazione filosofica? Esistono parametri oggettivi per la valutazione di una ricerca nelle scienze umane? Dopo una presentazione di questi temi, proveremo ad analizzare insieme, anche attraverso l'uso di materiale multimediale, un problema filosofico: le narrazioni della Terra. Lo faremo in prima istanza ripercorrendo le grandi tappe del rapporto del pensiero con la rappresentazione del nostro pianeta, poi con alcuni esempi attuali, sui quali gli studenti saranno invitati a confrontarsi attivamente.
La soggettività come emergenza. Merleau-Ponty e l’arte - Seminario sui Fondamenti della significazione - prof. Marsciani - Università di Bologna Riprendendo la tematizzazione del gesto proposta nel corso dell'incontro precedente da... more
La soggettività come emergenza. Merleau-Ponty e l’arte - Seminario sui Fondamenti della significazione - prof. Marsciani - Università di Bologna

Riprendendo la tematizzazione del gesto proposta nel corso dell'incontro precedente da Edoardo Lucatti, rifletteremo sul gesto del pittore e sul suo significato rispetto alla delineazione del problema della soggettività. Come, e in quale senso, una postura artistica può esprimere un posizionamento ontologico?
Riferendoci ai testi che Maurice Merleau-Ponty (1908-1961) ha dedicato all'arte - pittorica, soprattutto, ma anche cinematografica -, indagheremo la sua originale configurazione della soggettività. Essa non può fare a meno di un ripensamento dell'istanza di rappresentazione, che ha segnato le tradizioni moderne - quelle artistiche, quanto quelle filosofiche. Al posto del rappresentare, un rendere visibile, per usare l'espressione, celebre, di Paul Klee, che rende conto dell’inerenza del soggetto al mondo, del modo poroso della sua installazione.
Relazione presentata nell’ambito del progetto Erasmus+ Children as Philosophers.
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Durante la guerra fredda, all’ombra dell’esperienza della bomba atomica, Merleau-Ponty si interroga sulla crisi in cui un avvenimento tanto sconvolgente ha gettato il pensiero. La possibilità che egli vede per la filosofia di fronte... more
Durante la guerra fredda, all’ombra dell’esperienza della bomba atomica, Merleau-Ponty si interroga sulla crisi in cui un avvenimento tanto sconvolgente ha gettato il pensiero. La possibilità che egli vede per la filosofia di fronte all’orrore di Hiroshima e Nagasaki è la riconsiderazione dei rapporti tra contingenza e necessità e della loro relazione con il tessuto che connette umano e naturale. In che senso la bomba atomica evidenzia “energie che non sono nel quadro del mondo”, come Merleau-Ponty dice misteriosamente in una lezione dell’a.a. 1958/59? Come l’idea di suolo può aiutare a costruire una nuova filosofia della storia, che si faccia finalmente carico della contingenza?
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Tra gli aspetti di maggiore interesse della riflessione di Arne Naess (1912-2009), fondatore della deep ecology, è la declinazione in chiave ontologica degli studi della psicologia della Gestalt. La teoria della Gestalt, facendo valere... more
Tra gli aspetti di maggiore interesse della riflessione di Arne Naess (1912-2009), fondatore della deep ecology, è la declinazione in chiave ontologica degli studi della psicologia della Gestalt. La teoria della Gestalt, facendo valere l’unità strutturante delle attività percettive, afferma che ogni percezione si presenta all’esperienza come un tutto unico, non come la mera giustapposizione di unità elementari, ma come risultato del modificarsi reciproco di tali unità: vi è, nel tutto, un sovrappiù di significato, un’irriducibilità agli elementi che entrano nella sua composizione. Ma ciò deve dirsi anche di ciascuna parte, che è più che un elemento autonomo, e reca in sé, in una certa misura, il senso del tutto cui appartiene. L’ambiguità della funzione percettiva testimonia della resistenza che il rapporto tra corpo e mente e tra soggetto e ambiente oppone alla riduzione al paradigma cartesiano, di fronteggiamento tra res cogitans e res extensa, tra soggetto e mondo. L’esigenza di un superamento di questo tipo è al fondo delle riflessioni di Naess e di Maurice Merleau-Ponty (1908-1961), che, nel 1945, teneva una lezione su questo tema all’Instituit des Hautes Ètudes Cinematographiques. Il seminario prenderà avvio da una lettura di questa lezione, Il cinema e la nuova psicologia, e di alcuni passi dell’opera di Naess, per suggerire in che senso una lettura ontologica della teoria della Gestalt possa essere feconda per un pensiero ecologico.
I saggi, contenuti in questa raccolta, segnano i punti d’incontro di differenti e molteplici percorsi. Si tratta degli esiti del seminario/laboratorio, tenutosi presso l’Università di Bologna, che risponde al nome di Ubi Minor, gruppo di... more
I saggi, contenuti in questa raccolta, segnano i punti d’incontro di differenti e molteplici percorsi. Si tratta degli esiti del seminario/laboratorio, tenutosi presso l’Università di Bologna, che risponde al nome di Ubi Minor, gruppo di ricerca trans-disciplinare tra Filosofia Teoretica, Storia della Scienza e Etnosemiotica, e che si avvale di contributi provenienti dall’antropologia culturale, dalle scienze giuridiche, dall’etno-psichiatria e dai gender studies.

Questo volume rappresenta l’avvio di un percorso insieme accademico, culturale, etico e scientifico. Un percorso che trova nel momento filosofico il collante trans-disciplinare: né madre di tutte le scienze né pura speculazione astratta, costretta a inseguire un concreto che le sfugge sempre. La filosofia, intesa come ECOSOFIA, apre spazi di gioco e di manovra per poter gettare le basi di una problematica delle nature, delle culture e dei saperi in maniera innovativa. Questo volume vuole essere il primo tassello di un lavoro collettivo, giovane e con molteplici punti di vista, che condivide insieme la passione per la ricerca e le difficoltà di un pensiero che si rivela, ogni giorno di più, sempre più debole.
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Il tema dell’impersonale costituisce il fulcro di un dibattito odierno forse sfuggente ma variamente presente in assi tematiche e ambiti di ricerca assai differenti. Si tratta, molto in generale, di un tentativo di rimettere in... more
Il tema dell’impersonale costituisce il fulcro di un dibattito odierno forse sfuggente ma variamente presente in assi tematiche e ambiti di ricerca assai differenti. Si tratta, molto in generale, di un tentativo di rimettere in discussione la nozione di soggettività, antropologicamente circoscritta, per giungere a teorizzare una sorta di spazio impersonale, capace di fondare e articolare le linee dell’intero piano della realtà concretamente esperibile. Si potrebbe obiettare che un simile tema mantenga un’impostazione di tipo “metafisico”, intesa in senso negativo, come fautrice di una speculazione antiquata, piattamente astratta e slegata dalla contemporaneità. A questa obiezione, che tende a schivare con forse troppa leggerezza gli ammonimenti heideggeriani e derridiani – è possibile uscire dall’epoca della metafisica? O meglio, è possibile una filosofia che non sia per ciò stesso metafisica? – corrisponde un atteggiamento oggi ben radicato, che tende a svalutare il pensiero “puro”, considerato logoro e inadatto a cogliere le linee in cui si articola il mondo di oggi. Ora, è piuttosto facile rispondere a questa obiezione mostrando quanto un pensiero esplicitamente metafisico possa essere al contempo vigorosamente attuale: si prenda a titolo di esempio la figura di Gilles Deleuze, la cui riflessione scotista sull’univocità molteplice del reale finisce per chiamare in causa il problema della distribuzione dello (e nello) spazio politico. In effetti così interpretato il pensiero filosofico, lato sensu, anche il più distante dalla dimensione materiale della prassi, nell’atto stesso del suo porsi non può che implicare al contempo una concreta riflessione sulla realtà. Più precisamente – ed è l’ipotesi che vorremmo vagliare proponendovi il presente CFP – la filosofia teorica per eccellenza, la prote philosophia come pensiero della meraviglia e dell’astrazione, non è tale (“filosofia prima”) se non per la sua specifica capacità di cercare – a partire dai diversi ambiti del sapere – le ragioni e le modalità di questo primo incontro con il reale. Prendendo le mosse da una certa tradizione di pensiero, si tratterebbe allora di considerare come genuinamente “Metafisico”, e pertanto autenticamente filosofico, il tentativo di cogliere l’esperienza nel suo nascere. Significherebbe, in altre parole, approfondire la ricerca del fondamento immettendola in un processo che precede ogni polarità e che risale, appunto, al livello prettamente impersonale.
Ciclo di seminari a cura di Ubi Minor, Laboratorio di ricerca e didattica in Ecosofia. Accreditato presso la Laurea Triennale di Filosofia dell'Università di Bologna. Dal 01/02/2019 al 17/05/2019, in via Zamboni 38, Aula II, h.... more
Ciclo di seminari a cura di Ubi Minor, Laboratorio di ricerca e didattica in Ecosofia. Accreditato presso la Laurea Triennale di Filosofia dell'Università di Bologna.

Dal 01/02/2019 al  17/05/2019, in via Zamboni 38, Aula II, h. 11.00/13.00, Bologna.
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Ciclo di seminari sull'Ecosofia. Si analizzaeranno i rapporti tra i concetti di Macchina, Guerra e questione ecologica nella prospettiva transdisciplinare tra Filosofia Teoretica, Storia della Scienza e Etnosemiotica. Organizzati da Ubi... more
Ciclo di seminari sull'Ecosofia. Si analizzaeranno i rapporti tra i concetti di Macchina, Guerra e questione ecologica nella prospettiva transdisciplinare tra Filosofia Teoretica, Storia della Scienza e Etnosemiotica. Organizzati da Ubi Minor in collaborazione con Officine Filosofiche, Deckard e Centro Universitario Bolognese di Etnosemiotica.
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La ricezione dell'opera di Spinoza tra XIX e XX secolo
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Il corso si articola in momenti di presentazione teorica su alcuni concetti chiave del dibattito filosofico contemporaneo-ecologia, prassi, rivoluzione, utopia, desiderio-e in momenti di presentazione di percorsi didattici... more
Il corso si articola in momenti di presentazione teorica su alcuni concetti chiave del dibattito filosofico contemporaneo-ecologia, prassi, rivoluzione, utopia, desiderio-e in momenti di presentazione di percorsi didattici interdisciplinari già sperimentati in licei e istituti tecnici. Attraverso le presentazioni teoriche, si offre ai docenti uno sguardo ampio su ricerche innovative o di particolare interesse nel dibattito attuale. Con la presentazione dei percorsi didattici, e nell'incontro laboratoriale volto alla messa in comune di esperienze e riflessioni, il corso fornisce strumenti concreti per la pianificazione e la progettazione di attività strutturate, finalizzate alle promozione, negli studenti e nelle studentesse, dell'interesse verso saperi e conoscenze.

Organizzazione: Prisca Amoroso

ubiminor è un laboratorio di didattica e ricerca in ecosofia attivo dal 2016 presso il Dipartimento FILCOM dell'Università di Bologna. Riunisce studiose e studiosi di varie discipline, per una ricerca transdisciplinare nel pensiero ecologico, con particolare attenzione alle questioni filosofiche, semiotiche e storico-scientifiche sollevate dalla questione ecologica.
Tema generale dei seminari "La filosofia e la crisi ecologica". Lo scopo della Rete è di promuovere l’avvicinamento della ricerca universitaria e della produzione culturale in filosofia al mondo dell’istruzione superiore, favorendo gli... more
Tema generale dei seminari "La filosofia e la crisi ecologica".
Lo scopo della Rete è di promuovere l’avvicinamento della ricerca universitaria e della produzione culturale in filosofia al mondo dell’istruzione superiore, favorendo gli scambi di esperienze formative nel campo degli studi umanistici e mirando a una trasmissione dei contenuti disciplinari mediante una didattica aggiornata.
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