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Ignazia Bartholini
  • Viale Delle Scienze, Building 15, Eight Floor, Room. n. 9
    90138 PALERMO (Italy)
  • +39.091238899409
The purpose of the essay is to overcome interpretative dualism between Italian and Serbian society about gender violence against women. In a comparative approach it will find elements of continuity between the decline of male domination... more
The purpose of the essay is to overcome interpretative dualism between Italian and Serbian society about gender violence against women. In a comparative approach it will find elements of continuity between the decline of male domination in Italy and the decline of patriarchal power in Serbia as a result of a variety of historical and social causes that, inside the paper, are explained. The emancipation of women finds a block in the violence suffered by partners in some familiar contexts. While globalization and unemployment seem to deprive men of the marks of traditional power, but 'men in decline' have an post-patriarchal 'identity revanche' in assuming the dominant role of perpetrators in private life. Gender violence has an instrumental function within the relational dynamics. Also, gender violence has specific cultural, ethnic, sexual characteristics in the reality of gender identity.Cilj ovog rada je da ponudi razumevanje interpretativnog dualizma između italija...
Salute, genere e migrazione sono temi di ricerca che difficilmente si armonizzano tra loro. L'articolo si concentra sul tema della migrazione evidenziando, attraverso la lettura dei dati Istat, il fenomeno del progressivo aumento... more
Salute, genere e migrazione sono temi di ricerca che difficilmente si armonizzano tra loro. L'articolo si concentra sul tema della migrazione evidenziando, attraverso la lettura dei dati Istat, il fenomeno del progressivo aumento della popolazione femminile migrante a Palermo. Esamina quindi, a livello empirico, le statistiche degli ultimi cinque anni relative all'accesso delle donne migranti agli ospedali di Palermo in relazione all'assistenza sanitaria prenatale (1), ai parto (2) e agli aborti (3). Si riferisce a un'ampia letteratura per descrivere il concetto di vulnerabilit\ue0 e declinarlo in una prospettiva di genere che evidenzia la dimensione multipla di fattori contestuali, situazionali e istituzionali che penalizzano le donne migranti in termini di salute. Le donne migranti accedono ai servizi sanitari degli ospedali dell'ARNAS civico per partorire o abortire e difficilmente richiedono controlli preparto danneggiando o mettendo a rischio la propria salute e quella del nascituro. Le conclusioni evidenziano un tentativo di eludere l'opportunit\ue0 della mediazione transculturale nelle "Arnas" ospedali, che invece faciliterebbe l'accesso delle donne migranti ai servizi sanitari di Palermo.Health, gender and migration are research topics that hardly harmonize with each other. The article focuses on the theme of migration highlighting, through the reading of ISTAT data, the phenomenon of the progressive increase of the female migrant population in Palermo. Then it examines, on an empirical level, the statistics of the last five years relating to access of migrant women to the hospitals of Palermo in relation to pre-natal health care (1), childbirths (2) and abortions (3). It refers to wide literature for describing the concept of vulnerability and declining it in a gender perspective that highlights the multiple dimension of contextual, situational and institutional factors that penalize migrant women in terms of health. Migrant women access to ARNAS health services to give birth or abort and hardly require pre-prepared checks to harm or endanger their health and that of the unborn child. The conclusions highlight an attempt to evade the opportunity of transcultural mediation in the \u201cArnas\u201d hospitals, which would instead facilitate migrant women in accessing to the health services in Palermo
L'articolo descrive i dati di una ricerca, condotta attraverso un'indagine quantitativa effettuata nelle scuole secondarie di II grado di una citt\ue0 del Meridione,. A partire da alcune ipotesi teoriche, suffragate dalla... more
L'articolo descrive i dati di una ricerca, condotta attraverso un'indagine quantitativa effettuata nelle scuole secondarie di II grado di una citt\ue0 del Meridione,. A partire da alcune ipotesi teoriche, suffragate dalla letteratura contemporanea sul tema.della violenza fra pari, avanza l'ipotesi che il bullismo sia una delle risposte comportamentali degli adolescenti alla impossibilit\ue0 di stabilire relazioni soddisfacenti con gli adulti. Nei gruppi dei pari si evidenziano,quindi, idiosincrasie e conflitti identitari che nel "capro espiatorio" e nella drammaturgia ritualizzata (Goffman 1996) della violenza hanno il loro assi portanti
This chapter emphasizes the unfinished nature of a form of late-modernity still hanging in the balance between frameworks of representation and legitimization regarding women and the roles they play within the public sphere in virtue of... more
This chapter emphasizes the unfinished nature of a form of late-modernity still hanging in the balance between frameworks of representation and legitimization regarding women and the roles they play within the public sphere in virtue of the emancipation that has taken place and the contradictions which emerge when trying to reconcile old and new models of femininity. We shall, therefore, try to disengage some of the knots linking gender violence and “cultural representations” but, above all, the “adaptive preferences” and “corrosive disadvantages” found in European women’s private lives, which clash totally with their social achievements and are attributable to emotional oppression and, simultaneously, with the amphibiotic habitus of which present-day women are unaware bearers. Like a Chagall “tightrope walker”, women continue to seek balance between oppressive emotion and emancipatory reason.
This paper reflects on the gender inequalities and their influence in the access to labor market and, on the other one, to reproductive process. Maternity and work often arise as choices excluding one another due for the inadequacy of... more
This paper reflects on the gender inequalities and their influence in the access to labor market and, on the other one, to reproductive process. Maternity and work often arise as choices excluding one another due for the inadequacy of care services. The essay reviews some laws of the last years for encourage the work-life balance and analyzes the presence of the services for children in Palermo. The “case study” of the municipality of Palermo shows a general lack of services and a progressive reduction of public nurseries and kindergarten, despite the economic investments of the last decades at institutional level. It points out how many obstacles persist that discourage female participation in the labor market, but above all discourage procreative choices in the couples “dual earner”, with negative effects on future generational balances.
Il saggio evidenzia come il discorso istituzionale, il discorso pubblico dei media e, infine, le interviste di testimoni significativi descrivono tre aspetti del fenomeno dei rifugiati / richiedenti asilo che non possono essere ricondotti... more
Il saggio evidenzia come il discorso istituzionale, il discorso pubblico dei media e, infine, le interviste di testimoni significativi descrivono tre aspetti del fenomeno dei rifugiati / richiedenti asilo che non possono essere ricondotti in un'analisi coerente di "fare Europa" e un'interpretazione unica. L '"occidentalizzazione del pensiero critico" (Latouche, 1995) \ue8 quindi probabile che diventi un vero "nazionalismo occidentale", se i discorsi dal basso degli operatori culturali e dei mediatori linguistici non intervengono in maniera massiccia. I punti di crisi (Hotspot) confermano il tentativo di esclusione di alcuni rifugiati e richiedenti asilo. Un'esclusione dal sistema di protezione internazionale che impedisce ai richiedenti asilo di cooperare per la sicurezza e il controllo delle organizzazioni che operano legittimamente nell'UE. Per i mass media locali, i rifugiati e i richiedenti asilo sono spesso assimilati ai migranti senza lavoro e senza casa. Questa associazione non favorisce una percezione corretta e coerente di questo fenomeno da parte della popolazione locale. Nella percezione globale, i migranti, senza alcuna differenza tra di loro, fanno parte di un'umanit\ue0 sofferente che potrebbe idealmente aiutare in alcuni casi ma, allo stesso tempo, costituiscono una minaccia per l'ordine pubblico e la tranquillit\ue0 di ogni cittadino che frequenta di preferenza luoghi affollati dove \ue8 pi\uf9 facile chiedere aiuto ai poliziotti e di solito non si ferma in luoghi pericolosi come le ferrovie e strade poco illuminate. Infine, sono gli operatori dell'Hotspot di Trapani che descrivono lo stato assoluto di bisogno e disperazione di questa umanit\ue0 sofferente: "Stanno arrivando" - ha detto uno degli intervistati - "come un gregge spaventato, ma tutti insieme in modo pulito". Il saggio evidenzia come il discorso istituzionale, il discorso pubblico dei media e, infine, le interviste di testimoni significativi descrivono tre aspetti del fenomeno dei rifugiati / richiedenti asilo che non possono essere ricondotti in un'analisi coerente di "fare Europa" e un'interpretazione unica. L '"occidentalizzazione del pensiero critico" (Latouche, 1995) \ue8 quindi probabile che diventi un vero "nazionalismo occidentale", se i discorsi dal basso degli operatori culturali e dei mediatori linguistici non intervengono in maniera massiccia.The purpose of this essay is to describe the difference between institutional discourse and the public discourse of Media and the opinion of operators about the phenomenon of refugees and asylum seekers in the "Regimes of Mobility" (Glick Schiller, Salazar, 2013). First, it analyzes the evolution of the institutional discourse on security in recent years through a reflection on some aspects of the Schengen Treaty and the Dublin Convention of 1985 (Dublion I, II and III) . Secondly, it argumentes how the Media elaborate narratives of a public speech that are not always congruent with the institutional one of the Conventions and Regulations. Thirdly, it describes the content analysis of 12 interviews conducted with the linguistic and cultural mediators who are working at the hotspot of Trapani. Crisis points (hotspots) confirms the preventive attempted exclusion of some refugees and asylum seekers. An exclusion from the system of international protection that prevents to asylum seekers to cooperate for the security and control of organizations that are legitimately operating in the EU. For the local Mass Media, refugees and asylum seekers are often assimilated to migrants without work and homeless. This association does not favor a correct and coherent perception of this phenomenon by the local population. In global perception, migrants, without any difference among them, are part of a suffering humanity that it would ideally to help in some cases but, at the same time, they are athreat to public order and tranquility of any citizen who goes in crowded places where it is easier to ask help policemen and usually doesn't stop in dangerous places such as the railway and little lit streets. Finally, are the operators of the hotspot of Trapani who describe the absolute state of harmlessly, need and despair of this suffering humanity: "They are coming\u201d - said one of the interviewed - "like a flock scared, but all together neatly". The paper shows that the institutional discourse, the public discourse of the Media and, finally, the interviews of significant witnesses describe three aspects of phenomenon of refugees/asylum seekers cannot be reconciled in a coherent analysis of \uabdoing Europe\ubb and a unique interpretation. The \uabWesternization of critical thinking\ubb (Latouche, 1995) is therefore likely to become a real \u201cWestern nationalism\u201d, if the speeches from the bottom of cultural operators and linguistic mediators will not massively intervene
l capitolo ha lo scopo di descrivere i modi e gli escamotages con cui le parole, nei diversi contesti pubblici e privati in cui definiscono le relazioni, veicolano un portato di violenza simbolica mirante a classificare i generi... more
l capitolo ha lo scopo di descrivere i modi e gli escamotages con cui le parole, nei diversi contesti pubblici e privati in cui definiscono le relazioni, veicolano un portato di violenza simbolica mirante a classificare i generi performandone le rispettive identit\ue0. A tale scopo l\u2019autrice fa riferimento al \u201cdiscorso eufemizzato (Bourdieu 1993) e al concetto di \u201cagentivit\ue0\u201d (Duranti 2007), per descrivere la procedura di naturalizzazione di pratiche discorsive volta ad affermare il sistema androcentrico della parola. Sullo sfondo i retaggi di una cultura mediterranea ancora patriarcale e sessista, passata in rassegna attraverso l\u2019analisi discorsiva di alcuni racconti di Camilleri e l\u2019individuazione di alcuni lessemi dialettali \u201cgender oriented\u201d. Cultura - quella mediterranea - che si oppone ancora oggi all'\uaboccidentalizzazione del pensiero critico\ubb e della vita.This chapter aims to describe the ways and ploys employed by words (in the various public and private contexts in which they define relations) to communicate an effect of symbolic violence that aims to classify genders playing out their respective identities. To this end the author refers to the \u201ceuphemized discourse\u201d (Bourdieu 1993) and the concept of \u201cagency\u201d (Duranti 2007) to describe the process of naturalization of discursive practices geared towards affirming the androcentric system of the word; against this background there is the legacy of a Mediterranean culture that is still patriarchal and sexist, examined through discourse analysis of several tales by Camilleri and the individuation of certain \u201cgender-oriented\u201d dialectal lexemes. This cultures, still today, opposes both the \u201cwesternization of critical thinking\u201d and life
Il saggio analizza il contributo fornito attraverso il "Polish Peasant" alla ricerca sociale e l'inserirsi di metodi qualitativi di indagine nell'analisi del fenomeno dell'immigrazione fra rigetto della differenza e... more
Il saggio analizza il contributo fornito attraverso il "Polish Peasant" alla ricerca sociale e l'inserirsi di metodi qualitativi di indagine nell'analisi del fenomeno dell'immigrazione fra rigetto della differenza e assimilazione creativa. Descrive, inoltre, alcuni recenti sviluppi delle migrazioni cercando di individuarne confini e convergenze
The identity is one the foundamental problems of the contemporary sociology because surpasses the old categories of Gemeinschaft/Gesellschaft, gender and nationality. In the suggest of I. Bartholini the identity became the result of a... more
The identity is one the foundamental problems of the contemporary sociology because surpasses the old categories of Gemeinschaft/Gesellschaft, gender and nationality. In the suggest of I. Bartholini the identity became the result of a process of acknowledgement. The people join through the category of act. In a tolerant society the public act is a new criterion of the acknowledgement
Partendo dalla constatazione che la violenza di genere investe non solo il piano delle azioni, ma anche quello simbolico delle rappresentazioni e coesiste con i frame della libert\ue0 e della reciprocit\ue0, il saggio si propone di... more
Partendo dalla constatazione che la violenza di genere investe non solo il piano delle azioni, ma anche quello simbolico delle rappresentazioni e coesiste con i frame della libert\ue0 e della reciprocit\ue0, il saggio si propone di analizzare le forme di percezione, valutazione e rilevanza assegnate alla violenza, in contesti di normalit\ue0. Vengono evidenziate le situazioni in cui la violenza si manifesta ritualizzandosi, riiscritti gli elementi che la connotano, riletta la rappresentazione che ne viene fatta dai mass media. Nel saggio si cerca di sciogliere alcuni nodi del rapporto reversibile fra consapevolizzazione rispetto a e banalizzazione della violenza di genere, ci si sofferma poi sui fatti recenti avvenuti a Colonia nella notte di Capodanno, ripercorrendo la tesi di Foucault della punizione vendicativa e rappresentativa inferta alla donna occidentale, che in quanto di cultura laico-occidentale non costituisce una propriet\ue0 \u2013 non \ue8 di nessun uomo.Recognising that gender violence not only affects the plan of actions, but also that of the symbolic representations and coexists with freedom and reciprocity\u2019s frames, the essay intends to analyze the forms of perception, evaluation and relevance assigned to violence, in contexts of normality. The author highlights the situations in which violence occurs ritually, reconsiders its characterizing elements giving a new representation from that made by the mass media. In the essay she tries to clarify interpretation issues regarding the reversible relationship between awareness of and trivialization of gender violence, and focuses on recent events that took place in Cologne on New Year\u2019s night (2015), according to the Foucault\u2019s thesis of vindictive and representative punishment inflicted on the Western woman, who, having a western-laical culture, cannot constitute a property \u2013 that is, as she doesn\u2019t belong to any man, she is of anyone
ABSTRACT
... Concezioni identitarie 6.1 L'identità coalescente » 124 6.2 L'identità come "continued life" » 127 6.3 Il "fascio percettivo" di David Hume » 130 ... L'individuo perde i confini della propria... more
... Concezioni identitarie 6.1 L'identità coalescente » 124 6.2 L'identità come "continued life" » 127 6.3 Il "fascio percettivo" di David Hume » 130 ... L'individuo perde i confini della propria identità pur affermandosi singo-larmente attraverso la propria res extensa: suoi e soltanto suoi ...
The construction of immigrants and immigration/refugees and asylum seekers is something that fit onto some specific stereotypes that facilitates a conservative discourse against this natural human mobility right. This book intends to... more
The construction of immigrants and immigration/refugees and asylum seekers is something that fit onto some specific stereotypes that facilitates a conservative discourse against this natural human mobility right. This book intends to offer more thinking tools to understand the nature of human mobility and why states needs to rethink about their conservative rights targeting it. Solidarities within European boundaries and with the rest of the world form a key aspect of democratic societies. Therefore these solidarities must be investigated in relation to the main issues of migrants, but also to all rights that the States could recognized to migrants as persons and legal subject
In the paper Bullying and strategies for confronting the phenomenon in Italian schools, Ignazia Bartholini starts with a review of literature about bullying, published since the 1970s to date. On the bases of the outcomes of some studies... more
In the paper Bullying and strategies for confronting the phenomenon in Italian schools, Ignazia Bartholini starts with a review of literature about bullying, published since the 1970s to date. On the bases of the outcomes of some studies previously conducted, she aims to explain how the phenomenon of bullying has accompanied the raising of the period of mandatory school. Through the research of eminent scholars, she argues that the crisis of values and the loss of perspective for the future of teenagers increase the possibility of violent relationships among peers in school, where they spend much of their time. An interpretative model on bullying is therefore highlighted, using the "dramaturgic metaphor" of Goffman and focusing the role of viewer/witness (often the same classmates) in breaking the violent triangle where the perpetrator and victim are similarly victims of the same cruel play. Finally she describes the strategies devised by the Ministry of Education which ar...
The authors analyse some of the role positions found in gender dynamics among migrants, throwing light on possible processes by which mechanisms of submission to and normalisation of gender violence seem to have been internalised by these... more
The authors analyse some of the role positions found in gender dynamics among migrants, throwing light on possible processes by which mechanisms of submission to and normalisation of gender violence seem to have been internalised by these victims of proxemic violence, emphasising the viscous links existing between vulnerability and resilience
After about twenty years, Italy can be considered one of the European Nations that has more invested in terms of support for inclusion and prevention for confronting the problem of bullying in the school. This article aims to set the... more
After about twenty years, Italy can be considered one of the European Nations that has more invested in terms of support for inclusion and prevention for confronting the problem of bullying in the school. This article aims to set the problem of bullying in the framework of Italian school restructuring process. Starting from a literature review about bullying since 1970s to date, on the bases of the outcomes of some studies previously conducted, the author aims to explain because the phenomenon of bullying it is accompanied by raising the mandatory school. Through the research of eminent scholars, she argues that the crisis of values and the loss of the perspective for the future of teenagers increases the possibility of violent relationships among peers in school, where they spend much of their time. An interpretative model on bullying is therefore highlighted using the \u201cdramaturgic metaphor\u201d of Goffman and focusing the role of viewer/witness (often the same classmates) for breaking of the violent triangle where perpetrator and victim are similarly victims of the same cruel play. Finally it describes the strategies devised by the Ministry of Education which are currently applied in the schools of the Italian peninsula in a perspective of preventive and rehabilitative education both on potential protagonists \u2012 victim and bully \u2012 both on the viewers \u2012 all those adolescents just look at the \u201cviolent drama\u201d for fun or for weakness, without interrupting it and prevent the recurrence. In the light of empirical evidences, it is suggested that such programs accompained from informal practices should be encouraged
This text provides on reflection on the effects of experience of female cancer in the emotional sphere and in the gender relations of 36 women of South Italy. The research aimed discussing the role of medicine as a social practice that... more
This text provides on reflection on the effects of experience of female cancer in the emotional sphere and in the gender relations of 36 women of South Italy. The research aimed discussing the role of medicine as a social practice that imposes the domination of traditional representations in which female beauty is equivalent to the physical integrity and full functioning of specific attributes sexed (uterus and breast). It is an analysis particularly focusing on the transformations of perception of body as Korper and the emotions which, cross-sectionally, constitutes the self-perception of Leib . The survey describes how language of medicine and power of male representations performs the subjectivities of female patients during the cancer-therapy delegitimizing their perceptions about own bodies and own sexuality Keywords : female cancers, emotions, representations, male domination.
il rapporto fra adulti e giovani evidenzia oggi una deconflittualizzazione delle relazioni che rintraccia la sua genesi nel progressivo depotenziamento all’interno dei processi di socializzazione della comunicazione intergenerazionale con... more
il rapporto fra adulti e giovani evidenzia oggi una deconflittualizzazione delle relazioni che rintraccia la sua genesi nel progressivo depotenziamento all’interno dei processi di socializzazione della comunicazione intergenerazionale con la conseguente compartimentazione delle rispettive «province di significato» e delle peculiari Weltanschauungen. tuttavia, se il conflitto nel recente passato ha costituito la modalità più frequente con cui le generazioni più giovani si contrapponevano a quelle adulte per affermare la propria indipendenza e la propria identità (Feuer 1969), l’attuale incapacità, da parte delle generazioni adulte, di usare i linguaggi propri del mondo giovanile rende, perciò stesso, inattuabile l’eventualità dello scontro e, parimenti, dell’incontro, del confronto e del riconoscimento. Se infatti, fino agli anni ottanta, i conflitti intergenerazionali di natura culturale caratterizzavano i rapporti genitori-figli e insegnantialunni, i decenni successivi hanno eviden...
Nel saggio viene svolta una riflessione concernente le strategie istituzionali con cui la memoria collettiva viene manipolata secondo fini non individuabili esclusivamente all\u2019interno degli stati nazionali, ma per ragioni ed... more
Nel saggio viene svolta una riflessione concernente le strategie istituzionali con cui la memoria collettiva viene manipolata secondo fini non individuabili esclusivamente all\u2019interno degli stati nazionali, ma per ragioni ed influenze pi\uf9 vaste, come quelli sottesi all\u2019inserimento nella Comunit\ue0 Europea. Nel focalizzare l'analisi sul caso della Serbia, si evidenzia come una memoria collettiva \u201criplasmata\u201d determini un diverso capitale culturale in generazioni e in generi che costituiscono la medesima coorte rispetto ad uno stesso avvenimento. La \u201cmemoria ferita del tempo\u201d, intesa come dur\ue9e che si riverbera nel presente, viene tesaurizzata dalle donne che sembrano maggiormente in grado di conciliare il passato con il presente, aprendosi al futuro e, in certo qual modo, all\u2019Europa
Il saggio pone agli estremi della riflessione il soggetto diversamente abile da un lato e la Social Innovation come modello emergente del fare politica sociale. Analizza i due nuclei concettuali attraverso gli sviluppi procedurali che... more
Il saggio pone agli estremi della riflessione il soggetto diversamente abile da un lato e la Social Innovation come modello emergente del fare politica sociale. Analizza i due nuclei concettuali attraverso gli sviluppi procedurali che potrebbero determinarsi nell’integrazione professionale delle competenze proprie dell’assistente sociale e del counselor. La ricerca condotta attraverso le interviste semistrutturate a testimoni significativi che svolgono l’una o l’altra delle professioni esaminate presso associazioni di Terzo settore della Sicilia occidentale, si sforza di individuare gli elementi di criticità a quelli che potenzierebbero le reciproche competenze dei professioni sti in questione. Il disabile e la Social Innovation vi fanno da sfondo: l’uno come soggetto che le politiche sociali devono supportare nella fioritura delle proprie potenzialità; la Social Innovation come pratica volta all’empowerment integrato delle capabilities. 1. La disabilità nella sua “appariscente morf...
The proposal aims to highlight the semiotic elements of the discourse that refer to the symbolic ones of representations, and that transform the therapy in an exercise of professional dominion aimed to modify the perception of the self of... more
The proposal aims to highlight the semiotic elements of the discourse that refer to the symbolic ones of representations, and that transform the therapy in an exercise of professional dominion aimed to modify the perception of the self of the female patient through the subversion of specific emotional script. The mapping of the emotional scripts of shame and modesty, in their performative evolution, will be useful to demonstrate how and through what relational strategies the medicalization performs a gender violence which leads to exclude and self-stigmatise the sick woman, considered a “half woman”. The reflection that has its incipit in the ascertainment that the female body has been and keeps being a means of “male dominion” and object of “symbolic violence” as well as physical, and favors unexpected articulations related to a female body affected by breast or uterus cancer with often devastating effects on the woman’s self-perception. This proposal provides a reflection on the e...
The purpose of the essay is to overcome interpretative dualism between Italian people and Serbian people about gender violence against women. In a comparative approach it will find elements of continuity between the decline of male... more
The purpose of the essay is to overcome interpretative dualism between Italian people and Serbian people about gender violence against women. In a comparative approach it will find elements of continuity between the decline of male domination in Italy and the decline of patriarchal power in Serbia as a result of a variety of historical and social causes that, inside the paper, are explained. The emancipation of women finds a block in the violence suffered by partners in some familiar contexts. While globalization and unemployment seem to deprive men of the marks of traditional power, but “men in decline” have an post-patriarchal “identity revanche” in assuming the dominant role of perpetrators in private life. Gender violence ‒ is pessimistic conclusion of Ignazia Bartholini ‒ has an instrumental function within the relational dynamics otherwise destined to run out; has a substantive valence and specific characteristics of type cultural, ethnic, sexual able to give meaning to realit...
L'introduzione al volume evidenzia gli elementi di raccordo dei capitoli di questo volume che hanno una comune origine in un progetto di ricerca – il PROVIDE – che ancora oggi fornisce riflessioni generatrici di un dibattito ancora... more
L'introduzione al volume evidenzia gli elementi di raccordo dei capitoli di questo volume che hanno una comune origine in un progetto di ricerca – il PROVIDE – che ancora oggi fornisce riflessioni generatrici di un dibattito ancora pulsante. Nascono quindi da un approccio teorico che Ignazia Bartholini ha delineato già nel 2013, con la pubblicazione del volume Violenza di prossimità (Franco Angeli) e a cui si riinvia per un'analisi più ampia.
In this article, is reviewed the concept of ostipility (Derrida, 2000) in the light of material culture, food and related eating practices, and examine the links between food, belonging and commensality. The participatory observation and... more
In this article, is reviewed the concept of ostipility (Derrida, 2000) in the light of material culture, food and related eating practices, and examine the links between food, belonging and commensality.
The participatory observation and the semi-structured interviews of this research made it possible to mark the boundaries of the Ballarò market, to identify the types of commercial activity, based on the “cooked” and / or “raw”, distinguish the inhabitants – immigrants and autochthonous – the different market areas are also the forms of “armed coexistence” taking place between the different groups.
In any case, is noted the pulsing umanity of a antithetical Lebenswelt to the processes of “delocalization” of hypermarkets and to “disembedding” (Polanyi, 1944; Anthony Giddens, 1991) of urban populations.

Questo articolo propone il concetto di ostipitalità (Derrida, 2000) per analizzare i collegamenti tra cibo, appartenenze e commensalità. L'osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate permettono di individuare, nelle diverse aree e tra le tipologie di attività commerciali del mercato di Ballarò, le forme di "convivenza armata" fra autoctoni e migranti e di relativa prevalenza del "cotto" e/o del "crudo". Se il cibo cotto è ospitale a determinate condizioni, il cibo crudo ha maggiori probabilità di stabilire ostipitalità durevole oltre che condizionata. A Ballarò la prevalenza degli esercizi commerciali del crudo sembra costituire un freno rispetto alla delocalizzazione degli ipermercati e ai processi di disembedding tra economia e vita sociale urbana (Polanyi, 1944; Giddens, 1991).
Health, gender and migrations are topics that are difficult to harmonise. For migrant women in the city of Palermo, gender vulnerability is associated with contextual, situational and institutional factors that make difficult to safeguard... more
Health, gender and migrations are topics that are difficult to harmonise.
For migrant women in the city of Palermo, gender vulnerability is associated with contextual, situational and institutional factors that make difficult to safeguard their health. They are burdened by cultural and family obstacles, but also by relational difficulties with medical and paramedical staff that hinder access to hospital services.
The essay, in underlining the institutional dimension of female vulnerability of migrants, examines the statistics of the last five years concerning migrant women's access to 3 major hospitals (the Arnas Civico structures) of Palermo with specific reference to pre-birth health care (1), births (2) and pregnancy interruptions (3).
The almost constant low number of accesses to the Arnas Civico structures appears even more exiguous if it is compared with the statistical data concerning the migrant women registered in the city of Palermo.
The proposed study analyses the possible presence or absence of tools and strategies to facilitate access to services on the basis of the recognition of migrants' entitlements.
Finally, some proposals are elaborated to improve access to services through the insertion of cultural mediators who would facilitate relations between health personnel and female migrant users, safeguarding their health and “female health” in particular.
The paper addresses the issue of proxemic violence suffered by refugees/asylum seekers during their migration path. Furthermore, it reflects on the role assumed by the social worker on the so-called “accompaniment process” of the... more
The paper addresses the issue of proxemic violence suffered by refugees/asylum seekers during their migration path. Furthermore, it reflects on the role assumed by the social worker on the so-called “accompaniment process” of the potential victims towards an awareness path, emancipation and personal empowerment.
In questo saggio gli autori svolgono un'analisi comparata delle derive della violenza contro le donne e delle trasformazioni della della violenza da retaggio patriarcale a dinamica di sopraffazione finalizzata al riconoscimento... more
In questo saggio gli autori svolgono un'analisi comparata delle derive della violenza contro le donne e delle trasformazioni della della violenza da retaggio patriarcale a dinamica di sopraffazione finalizzata al riconoscimento identitario nelle relazioni intime. E ciò sia in Serbia,, paese dalle "trasformazioni bloccate", che in Italia, dove l'emancipazione pubblica delle donne non coincide con la simmetria delle relazioni uomo-donna nella sfera privata.

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This book aims at shifting the emphasis from a general vision of gender-based violence to a more opaque, yet equally destructive one, that related to "proximity violence". The first type of violence is exercised in multiple situations and... more
This book aims at shifting the emphasis from a general vision of gender-based violence to a more opaque, yet equally destructive one, that related to "proximity violence". The first type of violence is exercised in multiple situations and in the generality of relationships experienced by people involving others who are both strangers to and intimate with each other. Proximity violence provides and includes a fiduciary kind of "proximity", of "dependent intimacy", where the trust that the victim places in the other (her tormentor) favours the exercise of violence itself, allowing it to take place, thus making it practically imperceptible when not actually normal, in extreme cases. In turn, this confidence is comparable to "a veil of Maja" which, in conditions of vulnerability typical of victims, attenuates the consequences of the violence undergone or the omens of what becomes violent action. The conceptual triad: proximity violence, vulnerability, resistance-resilience is explored here, in the three main chapters and in the details aimed at identifying, in the final chapter, the mutual interconnections. This book will be of particular interest and use to undergraduate and graduate students of sociology and gender studies ISBN 978-3-030-52450-0 9 7 8 3 0 3 0 5 2 4 5 0 0
The construction of immigrants and immigration/refugees and asylum seekers is something that fit onto some specific stereotypes that facilitates a conservative discourse against this natural human mobility right. This book intends to... more
The construction of immigrants and immigration/refugees and asylum seekers is something that fit onto some specific stereotypes that facilitates a conservative discourse against this natural human mobility right. This book intends to offer more thinking tools to understand the nature of human mobility and why states needs to rethink about their conservative rights targeting it. Solidarities within European boundaries and with the rest of the world form a key aspect of democratic societies. Therefore these solidarities must be investigated in relation to the main issues of migrants, but also to all rights that the States could recognized to migrants as persons and legal subject.
This volume, edited by Ignazia Bartholini, principal investigator of the PROVIDE - Proximity on Violence: Defence and Equity project (Rights, Equality and Citizenship Programme - 2014-2020) funded by the EU, shifted the interpretative... more
This volume, edited by Ignazia Bartholini, principal investigator of the PROVIDE - Proximity on Violence: Defence and Equity project (Rights, Equality and Citizenship Programme - 2014-2020) funded by the EU, shifted the interpretative focus of its research from gender-based to proximity violence.
This theoretical intuition-assertion, fruitful too at empirical level, is informed by a wide-scale reconstruction of the phenomenon of migratory violence and corroborated by the results of the action research carried out by six international teams ˗ Ismu, Oxfam, Telefono Donna, Badia Grande, Aseis Lagarto, SamuSocial International, the University of Jaén and the University of Palermo.
Systems of protection, formal and informal good practices, as well as critical issues regarding the reception of migrants, are explored and narrated by the co-authors of the volume thanks to the action research they conducted with the collaboration of a plethora of professionals who narrate and illustrate the topic of proximity violence, providing their own particular frames of reference, views and counterfactual reflections.
Furthermore, the discussion of legislation provided offers a cogent crosssection of what has been done to contrast the violence which thousands of asylum seekers and refugees undergo and how much national governments need to do in order to host and recognise victims of proximity violence.
This volume describes the ideational effort required to design and implement a training-course model for "Experts in proximity violence". The Pilot project design has envisaged a framework where the concepts referring to broad reflections... more
This volume describes the ideational effort required to design and implement a training-course model for "Experts in proximity violence". The Pilot project design has envisaged a framework where the concepts referring to broad reflections on the topic have be related to the professional skills to be trained. Proximity violence concerns multiple forms of gender-based violence which conceal, in turn, more subtle, intimate and viscous forms of dependence. The course was based on modules and availed itself of a "mixed" methodology, where theoretical lectures were interwoven with experiential workshops.
During the first six months of 2019, over 800 Italian, French and Spanish operators engaged on the migratory front, attended the courses. The model presented in the first two chapters of the present volume was accompanied and corroborated by a set of ex-ante and ex-post questionnaires. The first set, illustrated in chapter three, aimed at pin-pointing the training needs of the operators and stakeholders to whom it was administered and who then attended the course.
The ex-post questionnaires, presented in chapter four, regarded an appraisal of the course provided by those who had participated in and completed the course, and confirmed the positive achievement of the goal established by the Provide Project (Rights, Equality and Citizenship Programme 2014-2020): that of defining a structured curriculum capable of addressing the problem of proximity and gender violence by providing adequate training, appropriate tools and skills to be used by professionals to identify, prevent and treat the phenomenon.
Le famiglie di soggetti autistici, le giovani donne affette da disturbi del comportamento alimentare, gli alcolisti, i tossicodipendenti, i giovani a rischio devianza dei quartieri degradati e coloro che usufruiscono delle misure... more
Le famiglie di soggetti autistici, le giovani donne affette da disturbi del comportamento alimentare, gli alcolisti, i tossicodipendenti, i giovani a rischio devianza dei quartieri degradati e coloro che usufruiscono delle misure alternative alla detenzione sono alcuni degli attori che, venendo a far parte di nuovi aggregati identitari, mappano i contesti locali in spazi simbolici, in localité, società urbane incomplete che rinviano a nuove questioni sociali e a differenti derive cui il welfare locale cerca di rispondere.
Nel tentativo di esplicitare il groviglio fra solidarietà e povertà, capitalizzazione dei legami e inadeguatezza della rete, progettualità sociale e limiti organizzativi, questo volume prende in esame i meccanismi di azione pubblici e priva-ti che ineriscono a quel particolare contesto della provincia di Trapani, caratterizzato da peculiari vincoli strutturali di arretratezza economica, ma anche da specifici strumenti giuridici e istituzionali e, soprattutto, da risorse valoriali, cognitive e motivazionali, che ne fanno una realtà laboratoriale in evoluzione. In esso viene descritto un microcosmo esperienziale sul quale poco è stato detto e, quindi, un " caso empirico " particolarmente utile per l'identificazione di alcuni elementi che ne fanno un contesto sovrapponibile a tante altre province del Sud, ma anche un " mondo della vita " in cui sopravvivono " tracce di comunità " , nella valorizzazione dei rapporti familiari e parentali e nelle relazioni di vicinato, che consentono la capitalizzazione delle risorse sociali e delle buone prassi.
Questo volume presenta alcuni case study che descrivono una realtà territoriale di confine nella sua complessa trama di minorità che si sovrappongono, ma anche di meccanismi di intervento, di auto-aiuto e di regolazione socio-assistenziale che forniscono servizi, la cui specificità sta innanzitutto nella tensione relazionale del riconoscimento dell'Altro.
Research Interests:
Se il capitale sociale contraddistingue la cooperazione e le relazioni fiduciarie delle Ots nella promozione al bene comune, in che modo esso si dipana realmente in ambito locale e nelle dinamiche partecipative e comunicative della... more
Se il capitale sociale contraddistingue la cooperazione e le relazioni fiduciarie delle Ots nella promozione al bene comune, in che modo esso si dipana realmente in ambito locale e nelle dinamiche partecipative e comunicative della società civile?
Il volume riprende i temi di un recente convegno tenutosi in Trapani – Sviluppo del Terzo Settore e incremento del capitale sociale nel Sud –declinandoli con un taglio didattico che vuole fornire agli iscritti nelle facoltà sociologiche chiari riferimenti concettuali.
Introduce, in secondo luogo, un’interpretazione del concetto di capitale sociale in chiave relazionale e comunicativa. Individua, in ultimo, alcuni esempi di reale implementazione fra capitale sociale e società civile (o di reciproco impoverimento) sul piano della prassi.
I contributi degli autori riflettono, snodandosi in un comune orizzonte di senso, sulle modalità con il quale il capitale sociale: orienta la stessa società civile che lo costituisce (Colozzi, Di Nicola, La Spina); produce e valorizza il capitale sociale attraverso specifiche dinamiche comunicative (Gili, Boccia Artieri, Martelli); genera peculiari risorse societarie (Ferrucci) che si ridefiniscono in abito locale (Bartholini, Gucciardo, Mangone).
Il capitale sociale è quindi in grado, a giudizio degli autori, di modificare i livelli
della partecipazione democratica in contesti difficili, se integrato da un tessuto
associazionista di tipo comunitario e da un network comunicativo universalista.
Research Interests:
Perché, all’inizio del terzo millennio, gli individui continuano a lasciarsi mascherare, assumendo le sembianze di parvenu funzionali a un sistema, di finti superuomini resi schiavi dal loro stesso narcisismo o ancora di paria posti ai... more
Perché, all’inizio del terzo millennio, gli individui continuano a lasciarsi mascherare, assumendo le sembianze di parvenu funzionali a un sistema, di finti superuomini resi schiavi dal loro stesso narcisismo o ancora di paria posti ai confini simbolici della polis?
Un potere polimorfo, che oggi chiamiamo globalizzazione, ma che abbiamo indicato, in tempi meno recenti, con i termini di Totalitarismo, Leviatano, tirannide, sembra avere annientato, insieme all’esercizio del pensiero autentico, la nostra stessa identità. Perciò ciascuno di noi è “uno e nessuno” in una società mondializzata contraddistinta da un duplice movimento di omologazione post-coloniale o di emarginazione forzata.
Si tratta allora di togliersi la maschera, di ritornare ad essere “semplicemente uomini”, pervenendo alla formulazione di un modello identitario in grado di superare ogni stigma in nome di una rinnovata ragionevolezza del vivere. Un’identità che scaturisce dall’interazione fra individui il cui grado di sviluppo permette loro di accettare le medesime regole a partire da vissuti e contesti diversi, che non presuppone né la differenza né l’uguaglianza fra i soggetti dell’agire, ma la consapevolezza delle loro similitudini ancestrali: Eros e Thanatos, istinti di vita e di morte albergano e muovono ciascuno di noi. Inutile, quindi, soggiacere, proni, alle logiche del potere altrui e, ancor più inutile, industriarsi patologicamente per subordinare l’Altro. La similitudine rimanda alla coalescenza di quella radura chiaroscurale nella quale si sedimenta il senso dell’accettazione non forzata dell’Altro, quando questi, come noi, “è nudo e senza travestimenti”.
La proposta fatta dell’autrice di questo volume è quella di “un’identità trascendentalizzata”, determinantesi mediante la riflessione quale “pensiero dialogante con i tanti Nessuno”. Tale esercizio, oltrepassando i contrassegni sociali dello status, del ruolo, del genere, è in grado di volgersi, privo di ogni paludamento spazio-temporale, alla radura autentica del nostro “Sé”. La società di domani potrà allora divenire una società di individui che, pur chiamati con il loro nome, siano disposti a divenire “Nessuno” nella pratica democratica della decisione comune.
Research Interests:
Il volume, con prefazione di Anna Maria Campanini, ha l’obiettivo di riflettere su come la professione dell’Assistente sociale si definisca oggi in relazione al mandato a cui deve rispondere in opposizione alle rappresentazioni –... more
Il volume, con prefazione di Anna Maria Campanini,  ha l’obiettivo di riflettere su come la professione dell’Assistente sociale si definisca oggi in relazione al mandato a cui deve rispondere in opposizione alle rappresentazioni – talvolta stigmatizzanti – che ad essa si associano, e alla peculiarità relative all’identità di genere che la connotano storicamente. La professionalizzazione del "mestiere dell'Assistente sociale" ha subito in tempi non lontani un pregiudizievole orientamento che vedeva nelle mansioni di cura, sostegno ed educazione, le donne; in quelle dirigenziali, di organizzazione e progettazione, gli uomini. La professione dell’assistente sociale, nato come riconoscimento della funzione laica svolta dalle donne nella cura dei più deboli, deve ancora oggi fare i conti con il gravame di una rappresentazione di genere che relega le assistenti sociali – nell’opinione dei più e dai Mass Media – a “ladre di bambini”, immagine distorta di una l’identità professionale ben più variegata e complessa. E,  problema ancora più grave, tende ad annientare il proprium di genere di tipo emozionale, in nome di una gender neutrality richiesta da un dominio simbolico di rappresentazioni maschili che associano le competenze a performance professionali asettiche, cercando di influenzare habitus e modalità relazionali di una professione che ha a che fare con le persone e non con prodotti di fabbrica o strumenti d’ufficio.
Research Interests:
I processi di globalizzazione hanno finito col causare forme di convivenza reciprocamente escludentisi che generano una percezione sempre più forte della vulnerabilità collettiva. La società postmoderna avverte il rischio sociale in... more
I processi di globalizzazione hanno finito col causare forme di convivenza reciprocamente escludentisi che generano una percezione sempre più forte della vulnerabilità collettiva.
La società postmoderna avverte il rischio sociale in relazione alla visibilità della minaccia, spesso presunta, cui è collegato: il “senza permesso di soggiorno”, il “senza fissa dimora” e il “senza lavoro” o, più in generale, il deviante, canalizza in un concreto tangibile tutte quelle forme di insicurezza relazionale derivanti dalla distorsione delle regole comunicative e dalla conseguente sospensione della fiducia intersoggettiva.
Questo volume descrive, in prima istanza, l’evoluzione dei concetti, delle categorie e degli idealtipi che hanno costituito e costituiscono la sociologia occidentale della “diversità deviante” – dall’uomo delinquente di Lombroso agli “scarti dell’umanità in esubero” di Bauman – con un utilizzo circostanziato delle fonti testuali calate, volta per volta, nel peculiare spaccato storico-culturale da cui traggono origine.
È, in secondo luogo, un atlante delle diversità, che delimitando i contorni dell’attuale cultura, “liquida” e “atlantica”, analizza le ragioni che fanno della devianza il prodotto di un processo di attribuzione di significato viziato a priori, e l’esito di un’interazione sbilanciata in cui il perdente, per la sua minorità economico-sociale e la sua estraneità culturale, è destinato come tale, fin dall’inizio, dalle stesse regole del gioco.
Research Interests:
Ogni suicidio è il prodotto di una violenza implosa contro se stessi. L'assenza del conflitto che connota oggi le relazioni prossime fra genitori e figli, insegnanti e alunni, sembra trasformarsi in una violenza che i giovani indirizzano... more
Ogni suicidio è il prodotto di una violenza implosa contro
se stessi. L'assenza del conflitto che connota oggi le relazioni
prossime fra genitori e figli, insegnanti e alunni, sembra
trasformarsi in una violenza che i giovani indirizzano
contro se stessi attraverso una molteplicità di condotte autodistruttive che nel suicidio rintracciano il game over.
Il suicidio giovanile è la forma “orrorista” di un’autoviolenza
derivata da un’insufficienza di legami significativi
che minano l’identità nel suo formarsi. È orrorista perché
è finalizzata alla distruzione di quel corpo che si associa ad
una finta costruzione del Sé sociale, mentre il nucleo più
autentico della soggettività sfugge allo sguardo dell’Altro
ed ogni legame sembra essersi reciso irreversibilmente.
Il volume tratteggia alcune delle riflessioni che spiegano il fenomeno del suicidio giovanile e analizza la storia di tre giovani suicidi avendo raccolto le testimonianze incrociate delle madri e degli amici di Alessandro, Tommaso, Margherita. Tre storie spezzate di giovani che non avevano imparato a difendersi stando dentro quel conflitto con l’Altro significativo che consente l'affermazione della propria identità.
Research Interests:
Violenza di genere e percorsi mediterranei. Voci, saperi e uscite, è il volume collettaneo, edito la Guerini e curato da Ignazia Bartholini. È un’operazione complessa e ambiziosa che intende riflettere "su" e "del" Mediterraneo... more
Violenza di genere e percorsi mediterranei. Voci, saperi e uscite, è il volume collettaneo, edito la Guerini e curato da Ignazia Bartholini.
È un’operazione complessa e ambiziosa che intende riflettere "su" e "del" Mediterraneo attraverso le diverse angolature delle scienze sociali – quella teorica delle categorie sociologiche, quella tecnica degli strumenti di comunicazione sociologica, quella pragmatica del welfare prodotto da una sociologia applicata. Scrivere del Mediterraneo tentando il superamento di quell’«occidentalizzazione del pensiero critico» (Latouche 1995) che si trasforma in più delle volte in un «nazionalismo occidentale», volto a separare e a considerare subalterni i «Sud del mondo» e, fra questi, l’area mediterranea, culla dell’Occidente. «Essere “mediterranei”» prevede – scrive la curatrice – che l’esperienza di mediazione con l’altro e con le categorie di cui è portatore non escluda né riconoscimento né, d’altro canto, rifiuto o disprezzo di modelli culturali non adottabili». Prevede il comprendere quella residualità comune che definisce una cultura mediterranea nei suoi elementi critici, ma anche nelle sue potenzialità. Questo volume lo fa utilizzando la categoria della “violenza di genere” a partire dal paradigma mediterraneo di «onore e vergogna» che performa quelle relazioni di genere e in cui «l’uso della violenza sulle donne può diventare (tragicamente) un orizzonte emozionale e politico della coesione interna» (Bimbi cit.)
Nel raccogliere i saggi di Davide Arcidiacono, Ignazia Bartholini, Franca Bimbi, Giuseppina Bonerba, Chiara Buda, Maddalena Cannito, Folco Cimagalli, Fiorenza De Riu, Gaetano Gucciardo, Elena De La Cuadra, Alexanda Jugovic, Arianna Mainardi, Gabriella Polizzi, Francesca Rizzuto, Maria Antonietta Selvaggio, Angela Toffanin, Paola Maria Torrioni e Lucia Tortora, l'opera vuole indicare una rotta nell’interpretazione della violenza di genere nell’area mediterranea attraverso l’intersecarsi degli ambiti della teoria sociologica (parte prima del volume – “Aspetti consapevoli e/o irriflessi della violenza di genere”), del welfare (parte seconda – “ Aspetti socio-giuridici, modelli operativi e buone pratiche nel contrasto alla violenza”), della comunicazione (parte terza – “Generi, Media e rappresentazioni di genere nell’area mediterranea”) e, forse anche, un approdo alla riflessione comune.
Research Interests:
Riflettere oggi sul fenomeno della violenza di prossimità non può che porre in evidenza una categoria delle relazioni e dell’agire che, pur facendo parte della nostra esperienza quotidiana, non è percepita nella sua valenza sostantiva... more
Riflettere oggi sul fenomeno della violenza di prossimità non può che porre in evidenza una categoria delle relazioni e dell’agire che, pur facendo parte della nostra esperienza quotidiana, non è percepita nella sua valenza sostantiva oltre che procedurale.
Là dove la violenza irrompe e attecchisce, il conflitto è assente, e una  stringente oppressione relazionale si è insinuata fra i partner di una relazione che difficilmente sapranno trarsi fuori da questo soffocante reticolo di riconoscimento e disprezzo dell’uno e dell’altro, e dai rimandi incrociati che ne conseguono ritualizzando la pratica della violenza. La violenza, infatti, se da un lato forma lo scheletro stesso di talune relazione intime o di prossimità, dall’altro definisce poco alla volta i confini di quelle identità incerte che trovano nel ruolo del carnefice e in quello della vittima, le stessa possibilità di manifestarsi spingendosi al di là delle nebbie opache della propria obsolescenza,  attraverso l’occhio dello spettatore che è il spesso il  testimone di pietra di ciò che all’interno della relazione si consuma.
La violenza diviene quindi “l’orrore” di una drammaturgia in cui la vittima, il carnefice, gli “spettatori della prima fila e della galleria” e il “grande occhio” dei media fanno sì che lo spettacolo di una “morte annunciata” si replichi ancora una volta, aspettando che sia “l’ultima volta” .
Research Interests:
Processi di inclusione di genere e pratiche di cittadinanza costituiscono la materia di questo volume collettaneo. I saggi che lo compongono evidenziano come incursioni di razzismo e sessismo trovino un argine simbolico ed effettuale... more
Processi di inclusione di genere e pratiche di cittadinanza costituiscono la materia di questo volume collettaneo.
I saggi che lo compongono evidenziano come incursioni di razzismo e sessismo trovino un argine simbolico ed effettuale nelle stesse pratiche conciliatorie, nei meccanismi di coinvolgimento botton up, nelle reti solidali, nella partecipazione espressiva che diviene politica.
Decostruire l’alterità diviene così un dare spazio alle differenze attraverso modalità inclusive che si definiscono nello sforzo di chi l’esistenza la sconta giorno
per giorno, in un’area mediterranea che della pratica delle differenze inclusive fa la propria tabella di marcia verso un “mare nostrum” che è «circuito transfrontaliero», che è costa ma anche confine aperto.
Research Interests:
Lo scopo del Convegno HABITUS PROFESSIONALI, DINAMICHE DI RELAZIONE E RAPPRESENTAZIONI DELL’ASSISTENTE SOCIALE, e delle relative attività formative e seminariali, previste a Trapani presso il Centro polivalente Badia Grande, fra 17 e il... more
Lo scopo del Convegno HABITUS PROFESSIONALI, DINAMICHE DI RELAZIONE E RAPPRESENTAZIONI DELL’ASSISTENTE SOCIALE, e delle relative attività formative e seminariali, previste a Trapani presso il Centro polivalente Badia Grande, fra 17 e il 18 febbraio 2017, sarà quello di approfondire la questione del “genere” nel servizio sociale, caratterizzandola in un contesto locale-nazionale e, nel contempo, aprendo lo sguardo alla dimensione internazionale.
Verrà  evidenziato come la preponderanza numerica delle professioniste donne in un mestiere considerato tradizionalmente femminile pone in campo una convergenza di pregiudizi legati ad un dominio culturale tradizionalmente maschile e di diktat riduzionistici sulla effettiva importanza delle performance professionali dell’assistente sociale, soprattutto se poste in relazione con l’ampia sfera dei bisogni socio-assistenziali, delle dipendenze e delle devianze che la società contemporanea manifesta.
Verrà quindi svolta un’analisi della letteratura europea, delle statistiche e della tipizzazione mediale della professione dell’assistente sociale, confrontandone gli esiti, in una dinamica di rimandi incrociati, con il “realtà della professione in Sicilia”, campo d’analisi della ricerca condotta e che costituisce il vulnus del volume presentato in tale occasione.
L’iniziativa scientifica si propone quindi di rafforzare l’identità professionale riflettendo su come la mera gender neutrality, richiesta in ambito organizzativo, non renda giustizia della maggiore ricchezza delle competenze messe in campo dall’assistente sociale, e delle implicazioni valoriali che l’habitus dell’assistente sociale reclama e, per molti versi, già presenta senza averne adeguata consapevolezza.
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