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Two case studies, as multisited ethnography, have been conducted concerning the tangible and intangible patrimony of the Seven Sleepers/ Ashāb al-Kahf tale in the territories of Selçuk (Turkey) and Al-Rajib near Amman (Jordan), but also... more
Two case studies, as multisited ethnography, have been conducted concerning the tangible and intangible patrimony of the Seven Sleepers/ Ashāb al-Kahf tale in the territories of Selçuk (Turkey) and Al-Rajib near Amman (Jordan), but also through digital media. This paper intersects the historical data with the ethnographic research, in order to better understand their contemporary representations and their processes of heritagization from an anthropological perspective. The Seven Sleepers/Ashāb al-Kahf tale is religious and cultural heritage shared by Christians and Muslims which crosses borders of time and space.
La monografia a cura di Anna Tozzi Di Marco si intitola Agiografia e culto dei Sette Dormienti: Storicità e processi di mitologizzazione dell’agiostoria efesina nel Mediterraneo, con una prefazione del prof. Bartolomeo Pirone, nuovo... more
La monografia a cura di Anna Tozzi Di Marco si intitola Agiografia e culto dei Sette Dormienti: Storicità e processi di mitologizzazione dell’agiostoria efesina nel Mediterraneo, con una prefazione del prof. Bartolomeo Pirone, nuovo direttore della collana, e la postfazione del prof. Giancarlo Rinaldi.
Frutto di oltre dieci anni di studio e di lavoro sul campo, questo volume analizza l’origine e l’evoluzione della leggenda dei Sette Dormienti nel Mediterraneo nel suo contesto storico, la sua trasmissione in Occidente e negli Orienti cristiani, i relativi legami con l’Ebraismo e l’Islam e le tradizioni precristiane. L’agiostoria del martirio dei Sette Dormienti e del miracolo della loro resurrezione agli albori del Cristianesimo (III-Vs.) a Efeso (attuale Turchia), rappresenta un mito transculturale e interreligioso, confluendo secoli dopo nel Corano, in particolare nella sura 18a intitolata al-Kahf («La caverna»), da cui Aṣḥāb al-Kahf («I Compagni della Caverna»). La devozione ai sette santi efesini è tutt’oggi molto sentita sia nel cristianesimo ortodosso che nell’Islam popolare. In ambito cattolico si ha soltanto il pellegrinaggio interreligioso bretone, fondato da Louis Massignon a metà del secolo scorso. Tuttavia a testimonianza dell’antica venerazione l’Europa, e in particolare l’Italia, è disseminata delle loro tracce materiali negli affreschi di chiese, nei monasteri e negli oratori a loro dedicati, e nel patrimonio immateriale letterario e musicale. Di notevole valore ad Angri (in provincia di Salerno) un unicum costituito da un gruppo di sette statue di fine Settecento che li rappresenta abbigliati da soldati romani.

Sul sito del GRAC potete avere alcune informazioni aggiuntive sul volume ed esaminare alcune pagine selezionate.
https://www.grac.it/home/index.php/collana-pcac-it/91-pcac-30-patrimonio-culturale-arabo-cristiano-vol-30-studi-it
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Cairo’s City of the Dead represents the most ancient muslim graveyard in Egypt and from the anthropological perspective it’s interesting because of its urbanization, simultaneously of its function of burying. The cohabitation between... more
Cairo’s City of the Dead represents the most ancient muslim graveyard in Egypt and from the
anthropological perspective it’s interesting because of its urbanization, simultaneously of its
function of burying. The cohabitation between the living and the dead distinguishes the
particular expressions of Egyptian death cult, in the field of interaction between the Muslim
writings and the popular devotion which dates back to the archaic cultural heritage. The
manners, the occurrence and the participation to the ziyarat, the ritual visits to the dead,
characterizes the local custom s related to the Egyptian perception of the death and underneath
world. The banquets in the funeral courtyard and the food offerings to the poor during the
religious feasts ‘Aid el Adha and ‘Aid el Fitr typifies the symbolic relations between the living
and the dead. In this context the food reinforces the cohesion within the fam ily and am ong the
generations and recalls the identity belonging to the Umma, the global community of Muslims.
Cairo's City of the Dead embodies the social and cultural stratification that has occurred over the course of Egyptian history. Nowadays, its syncretic culture is a mixture of urban and rural aspects-a 'rurban' culture. In an effort to... more
Cairo's City of the Dead embodies the social and cultural stratification that has occurred over the course of Egyptian history. Nowadays, its syncretic culture is a mixture of urban and rural aspects-a 'rurban' culture. In an effort to escape from the poverty of their hamlets, rural migrants started to move to the capital during the last decades of Ottoman rule, ending up in the fringe zones of the city. During the second wave of migration in the twentieth century, the poorest segments illicitly occupied abandoned or rarely visited funeral courtyards. The article explores how this district has been restructured by the occupation. It analyses the meaning of the physical and cultural transformations of funerary spaces, as well as the migrants' role in the formation of the locality.
Il libro affronta in un’ottica interdisciplinare il tema della valorizzazione del Patrimonio culturale materiale e immateriale, portando ad esempio alcuni casi emblematici che hanno come contesto l’Italia e la Giordania. La valorizzazione... more
Il libro affronta in un’ottica interdisciplinare il tema della valorizzazione del Patrimonio culturale materiale e immateriale, portando ad esempio alcuni casi emblematici che hanno come contesto l’Italia e la Giordania. La valorizzazione comprende tutte le funzioni gestionali connesse al patrimonio, in quanto si fonda sulla conoscenza, si persegue attraverso interventi di conservazione e promozione, e si realizza in un innalzamento delle modalità di utilizzazione e fruizione “ in forme compatibili con la tutela”. Partendo da questo presupposto gli autori presentano alcuni casi di interventi di nuova sistemazione di collezioni di oggetti, di possibile recupero e valorizzazione di tradizioni culturali connesse a Patrimoni architettonici e archeologici, di sperimentali metodologie di fruizione del patrimonio culturale attraverso l’informatica e la cybernetica, di progetti di sviluppo turistico legato a culti religiosi altrove abbandonati all’oblio. In ogni caso il tema della valorizzazione pone in gioco importanti fattori sui quali si fonda l’identità stessa di una collettività, la sua capacità di elaborare la memoria sociale e di prefigurare il proprio futuro. Il volume si presenta con testo bilingue e 40 fotografie.
A key aspect of al-Qarāfa, the Muslim inhabitated cemetery in Cairo is the devotion to seven ancient sacred tombs and its relative pilgrimage. The Cairene graveyard was renowned for the local and interregional pilgrimages because of its... more
A key aspect of al-Qarāfa, the Muslim inhabitated cemetery in Cairo is the devotion to seven ancient sacred tombs and its relative pilgrimage. The Cairene graveyard was renowned for the local and interregional pilgrimages because of its high concentration of awliyā's graves (literally friends of God), as holders of baraka, the divine grace. In particular, in the XIII century the famous circuit of the Seven tombs was formalized by the shaykh al- Fārsī who, according to the scholar El Kadi, also called it "pilgrimage of the seven sleepers". Hence the multitude of Muslim pilgrims who spent the night on the holy spot without taking into account the social code about the separation between sexes. Nowadays some mausoleums of the circuit have disappeared and local people have no memories of them, whereas the most renowned holy men' tombs are still venerated by a large crowd of devotees, even if the nightly practice of incubation is missing. The author, in considering the ...
... 2. I giovani non furono murati vivi, ma Dio colpì le loro orecchie e preservò dalla ... eponimo del primo sufi tra i sette seguaci del fondatore della confraternita ivi sepolti (El Kadi ... Samuli Schielke ha problematizzato sia a... more
... 2. I giovani non furono murati vivi, ma Dio colpì le loro orecchie e preservò dalla ... eponimo del primo sufi tra i sette seguaci del fondatore della confraternita ivi sepolti (El Kadi ... Samuli Schielke ha problematizzato sia a livello teorico che metodo-logico il nesso tra la concezione ...
Some considerations about my quarantine life and Italian citizens (and our Government) facing to Covid spread.
Research Interests:
Call for paper addressed to the scholars who are researcing on Seven Sleepers/Ashab al-Kahf tale and devotion in the field of anthropology, sociology, history, architecture, philology, Christian and Islamic studies, heritage studies,... more
Call for paper addressed to the scholars who are researcing on Seven Sleepers/Ashab al-Kahf tale and devotion in the field of anthropology, sociology, history, architecture, philology, Christian and Islamic studies, heritage studies, etc..
The deadline is the end of August.
The Ejoss is double blind peer review magazine.
Some considerations about my quarantine life and Italian people (and our Government) facing the Covid 19 spread.
Research Interests:
Nel cimitero Monumentale di Torino vi è un sarcofago originale dell'Antico Regno, dono del governo egiziano a Giuseppe Parvis che lì visse e lavorò per molti anni come mobiliere di grande successo. Questa è la storia del sarcofago e del... more
Nel cimitero Monumentale di Torino vi è un sarcofago originale dell'Antico Regno, dono del governo egiziano a Giuseppe Parvis che lì visse e lavorò per molti anni come mobiliere di grande successo. Questa è la storia del sarcofago e del suo proprietario
Il Reportage fotografico esposto alla Galleria DEA è il completamento della ricerca svolta con consapevolezza e chiarezza da Anna Tozzi Di Marco. Questa Mostra rappresenta una finestra aperta verso la cultura del Vicino Oriente. Eseguita... more
Il Reportage fotografico esposto alla Galleria DEA è il completamento della ricerca svolta con consapevolezza e chiarezza da Anna Tozzi Di Marco. Questa Mostra rappresenta una finestra aperta verso la cultura del Vicino Oriente. Eseguita con scrupolosità scientifica è rivolta ad un vasto pubblico per una giusta divulgazione.
Il collettivo Al Qarafa coordinato dalla Tozzi ha lavorato su  vari aspetti tematici: Usi e costumi tradizionali che si possono ulteriormente suddividersi in frammenti che poi si riuniscono in rapporto con la grande megalopoli del Cairo, la cui politica cittadina nega e nasconde, davanti agli occhi del turista, questi luoghi in cattivo stato di conservazione ma dove sopravvivono ricche culture in trasformazione.

Ecco alcuni aspetti del Reportage:

Nella prima parte, la rappresentazione della città è vista dall’alto (dal macro al micro) fino poi arrivare all’interno di un cortile, andando poi a sviscerare l’aspetto antropologico della famiglia fino a far vedere la zona più intima della casa, la stanza. 
I fotogrammi rappresentano l'insieme dei luoghi di appartenenza ed esprimono l’animus con la compartecipazione umana insieme agli oggetti che ne sono parte integrante.
I rituali: due tipi di rituali, per il vivo e per il morto. I momenti di incontro e le feste rappresentano riti di passaggi importanti e ben auguranti, e sono la continuazione e trasmissione di saperi antichi e libere dottrine di condotte sociali. Ogni quartiere ha i suoi stendardi per le feste di vita o di morte, per glorificare. Per l'occasione le donne passano, il loro tempo, a fare tende di buon augurio. I disegni sono geometrici e  a volte un cubo nero sovrasta. Il cubo nero è la speranza di un viaggio in vita verso la Mecca e un viaggio dopo la vita verso il giardino dell’eden.
L’iconografia sacra e profana delle scritte sui muri, rappresentano la continuazione di una storia “non raccontata“ ma graffitizzata.
L’economia informale per i bisogni immediati e lo sviluppo di lavori precari.
I rapporti familiari: la nascita, il matrimonio e la morte.
Il rituale Zar chiude i fotogrammi. Le danze  di questo rituale fanno parte della cultura orale e si completano con la musica e in casi più raffinati con la poesia. Il defunto e l’altro, si contaminano e avviene la trasmissione di credenze culturali che si mescolano..
I fotogrammi sono nove e ogni striscia è accompagnata da didascalie che indicano il quartiere di appartenenza e spiegano le situazioni. Scene di vita in comune dove l’attenzione è volta verso i beni intangibili che si  rapportano tra loro.Ogni striscia descrive le fasi della vita quotidiana in modo semplice e preciso.
A completamento anche una serie di foto  d’epoca dei primi del novecento  riproducenti un primo insediamento scarno e vuoto con le miserie intorno e il B/N rende più tetro il paesaggio. Riguardando le foto del periodo recente si può confrontare una nuova realtà.

Tutto questo lavoro è stato sapientemente messo insieme da Anna Tozzi che ha ricostruito in Galleria la situazione antropologica del “Genius loci” della città dei morti del Cairo. L'altro importante appuntamento è stato quello della presentazione del suo libro con un invito alla discussione sia su "Egitto Inedito" che sul progetto della ONG Liveslums e la visione del video  Microjardin, con le interviste sul luogo dei partecipanti del progetto che spiegano lo sviluppo sostenibile degli orti per una forma di sussistenza nel Cimitero monumentale del Cairo
IUAES Commission of Anthropology of Middle East Annual conference, Istanbul, September 6-8, 2023
Research Interests:
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