Davide Turrini
Università degli Studi di Ferrara, Architecture, Faculty Member
- Design, Industrial Design, Design Innovation, Product Design, Interior Design, Design History, and 31 moreMaterial Culture Studies, Stone architecture and design, Lithic Technology, Lithic Raw Material Sourcing, Brick Architecture and Design, pulp and paper Technology, Paper architecture and design, Ecodesign, Design for Sustainability DfS, Design For Sustainable Behaviour, Design for local development, Ecodesign, Humour and interaction, Industrial and Product Design, Ecodesign, Biomimetic Design, Digital Humanities, Cultural Heritage, Exhibition Design, Pulp and Paper + Recycled Paper, Design for Sustainability, History of Design, Stone Design, Interior Design (Architecture), Design History-ceramics, Exhibition Design (Architecture), Museums and Exhibition Design, Exhibition, Museum, Expositions and Worlds Fairs, Surfaces and Interfaces, Technological Innovation, Design for Cultural Heritage, Digitalizations of Non-Digital Art Works, Shows, Galleries, Events, Archives, Publishings, Systemic Design, Sustainable Design, and Design for Local Developmentedit
- Orcid id: 0000-0002-0390-9864 Davide Turrini (1973), PhD (2007), dal 2008 al 2011 è stato Assegnista di Ricerca press... moreOrcid id: 0000-0002-0390-9864
Davide Turrini (1973), PhD (2007), dal 2008 al 2011 è stato Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi di Ferrara. Dal 1 settembre 2011 è in servizio presso il Dipartimento di Architettura dello stesso ateneo come docente di Teoria e critica del design e di Ecodesign (Ricercatore Universitario confermato nel SSD ICAR 13 - Disegno industriale, con abilitazione scientifica nazionale per il ruolo di professore di seconda fascia). È stato curatore e membro di comitati scientifici di mostre. Partecipa con continuità a convegni internazionali in qualità di relatore.edit
Intervento al convegno "GKK 100. Giovanni Klaus Koenig nella cultura progettuale del Novecento", Firenze, 27-28 giugno 2024, promosso da Università degli Studi di Firenze. Coordinamento scientifico: Lorenzo Ciccarelli, Lorenzo Mingardi,... more
Intervento al convegno "GKK 100. Giovanni Klaus Koenig nella cultura progettuale del Novecento", Firenze, 27-28 giugno 2024, promosso da Università degli Studi di Firenze.
Coordinamento scientifico: Lorenzo Ciccarelli, Lorenzo Mingardi, Isabella Patti.
Coordinamento scientifico: Lorenzo Ciccarelli, Lorenzo Mingardi, Isabella Patti.
Research Interests:
Intervento al convegno "Mostre fotografiche in Italia negli anni Settanta: spazi, dialoghi, narrazioni", Parma, 24-25 novembre 2022, promosso dall'Università degli Studi di Parma e da CSAC Parma. Responsabili scientifiche: Alessandra... more
Intervento al convegno "Mostre fotografiche in Italia negli anni Settanta: spazi, dialoghi, narrazioni", Parma, 24-25 novembre 2022, promosso dall'Università degli Studi di Parma e da CSAC Parma.
Responsabili scientifiche: Alessandra Acocella, Cristina Casero.
Intervento in collaborazione con Elisabetta Trincherini.
Responsabili scientifiche: Alessandra Acocella, Cristina Casero.
Intervento in collaborazione con Elisabetta Trincherini.
Research Interests:
Intervento al convegno "Identità Olivetti. Spazi e linguaggi 1933-1983. Olivetti identities. Spaces and languages", Ferrara-Venezia-Bologna, 12-14 dicembre 2019, promosso dall'Università degli Studi di Ferrara, da ECAL/Ecole cantonale... more
Intervento al convegno "Identità Olivetti. Spazi e linguaggi 1933-1983. Olivetti identities. Spaces and languages", Ferrara-Venezia-Bologna, 12-14 dicembre 2019, promosso dall'Università degli Studi di Ferrara, da ECAL/Ecole cantonale d'art de Lausanne e dall'Università Iuav di Venezia.
Responsabili scientifici: Davide Fornari, Davide Turrini.
Il convegno ripercorrere il fenomeno Olivetti nel suo insieme, concentrandosi sugli spazi (negozi, allestimenti commerciali e mostre) e sui linguaggi (la comunicazione visiva, il design dell'interazione, le attività formative, culturali e commerciali).
Responsabili scientifici: Davide Fornari, Davide Turrini.
Il convegno ripercorrere il fenomeno Olivetti nel suo insieme, concentrandosi sugli spazi (negozi, allestimenti commerciali e mostre) e sui linguaggi (la comunicazione visiva, il design dell'interazione, le attività formative, culturali e commerciali).
Research Interests:
Research Interests:
Intervento al convegno "Ground(s). Mapping, designing and caring: towards a convivial society", Bologna, 10 dicembre 2021. In collaborazione con Marco Manfra. Convegno organizzato da Alma Mater Studiorum - University of Bologna, in... more
Intervento al convegno "Ground(s). Mapping, designing and caring: towards a convivial society", Bologna, 10 dicembre 2021. In collaborazione con Marco Manfra. Convegno organizzato da Alma Mater Studiorum - University of Bologna, in collaborazione con CPCL - International journal of creative practices in cities and landscapes.
Research Interests:
Intervento al convegno "Virtual models and scientific value", Berlino, 7-8 novembre 2018. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno organizzato dalla Technische Universitat di Berlino, in collaborazione con la Ecole pratique des... more
Intervento al convegno "Virtual models and scientific value", Berlino, 7-8 novembre 2018. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno organizzato dalla Technische Universitat di Berlino, in collaborazione con la Ecole pratique des hautes études di Parigi e con il Laboratorio MAP del Centre National de la Recherche Scientifique di Marsiglia.
Research Interests:
Intervento al convegno "Dessins, modèles, architecture, histoire de l’art : l’étude historique et la restitution d’hypothèses à l’âge du numérique", Parigi, 24-25 novembre 2015. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno... more
Intervento al convegno "Dessins, modèles, architecture, histoire de l’art : l’étude historique et la restitution d’hypothèses à l’âge du numérique", Parigi, 24-25 novembre 2015. In collaborazione con Emanuela Ferretti. Convegno organizzato dalla Ecole pratique des hautes études di Parigi e dal Laboratorio MAP del Centre National de la Recherche Scientifique di Marsiglia.
Research Interests:
Intervento al convegno "Archivi in Toscana. Fare rete, sfidare il futuro", Firenze, 29-30 gennaio 2015. In collaborazione con Elisabetta Bettio. Convegno organizzato dal MIBACT - Soprintendenza Archivistica per la Tosca e dalla Regione... more
Intervento al convegno "Archivi in Toscana. Fare rete, sfidare il futuro", Firenze, 29-30 gennaio 2015. In collaborazione con Elisabetta Bettio. Convegno organizzato dal MIBACT - Soprintendenza Archivistica per la Tosca e dalla Regione Toscana in collaborazione con Scuola Normale Superiore di Pisa e Fondazione Primo Conti.
Research Interests:
Giornata di studi a cura di Paolo Bolpagni e Davide Turrini (20 aprile 2024, ore 10.15, Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, Lucca)
Research Interests:
Master di I e II livello, seconda edizione, Università degli Studi di Ferrara
Research Interests:
Progetto scientifico del convegno "Design Olivetti 1970-1990. Santiago Miranda e Pier Paride Vidari", Lucca, 4 novembre 2022, promosso dalla Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca. In collaborazione con Davide Fornari e... more
Progetto scientifico del convegno "Design Olivetti 1970-1990. Santiago Miranda e Pier Paride Vidari", Lucca, 4 novembre 2022, promosso dalla Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca.
In collaborazione con Davide Fornari e Daniela Smalzi.
In collaborazione con Davide Fornari e Daniela Smalzi.
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La metà degli anni ’60 del Novecento rappresenta il momento di avvio di un importante dibattito teorico‐critico sulle possibilità di rinnovamento dell’oggetto e dell’arredo litico che porta rilevanti ricadute in termini produttivi e... more
La metà degli anni ’60 del Novecento rappresenta il momento di avvio di un importante dibattito teorico‐critico sulle possibilità di rinnovamento dell’oggetto e dell’arredo litico che porta rilevanti ricadute in termini produttivi e commerciali per tutti gli anni ’70 e gli anni ’80, fino alle realizzazioni contrassegnate da veri e propri marchi dedicati del design in pietra come Skipper, Up & Up, Casigliani, Ultima Edizione e Primapietra. Centrale per questo fenomeno è l’esperienza culturale e operativa di Officina, che nasce a Pietrasanta e si sviluppa in una prospettiva di contatti internazionali in cui si intrecciano le storie personali di Erminio Cidonio ‐ a capo della sede apuo‐versiliese della multinazionale dei lapidei Henraux per tutti gli anni ’60 ‐ con quella di artisti, designer, galleristi e critici militanti come Pier Carlo Santini. Nel contesto che si delinea a partire dalle sperimentazioni di Officina prendono avvio singoli percorsi progettuali, più o meno fertili, ma in ogni caso di importantissimo valore, come quelli di Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, Mario Bellini, dei Castiglioni, di Tobia Scarpa e molti altri, che portano a consistenti risultati in termini di innovazione formale e tecnologica del prodotto in pietra e che ancora oggi rappresentano un riferimento metodologico e operativo per le ricerche presenti e future sul design dell’oggetto litico. Di questo vitale scenario, sospeso ‐ in una positiva ambiguità ‐ tra arte e design, Santini è protagonista indiscusso. Il suo ruolo si esplica su più fronti; il critico agisce da stimolo per innescare processi di innovazione, da referente per focalizzare i gradi di avanzamento e i bilanci delle sperimentazioni e da comunicatore per presentare e diffondere i risultati di tale stagione creativa. Attraverso fonti edite e inedite l’articolo intende ricostruire la sfaccettata figura di Pier Carlo Santini, delle sue idee e dei suoi contributi, in relazione agli altri protagonisti e agli artefatti del design litico della seconda metà del Novecento.
Research Interests:
The history of Italian stone design is complex and multifaceted; it has never been recalled in an structured way so far, even if it moved from Modern age into Contemporaneity being appreciated for the richness of its works and authors as... more
The history of Italian stone design is complex and multifaceted; it has never been recalled in an structured way so far, even if it moved from Modern age into Contemporaneity being appreciated for the richness of its works and authors as well as for its peculiar and somehow dissimilar aspects. Intriguing industrial experimentations on stone between the 1960s and the 1980s flowed into the 1990s minimalism and, at the beginning of the 3rd millennium, gave this material multiple characterizations both in projects and in products, and a balance of all this is yet to be written. This essay concentrates on two exhibitions linked to two different moments of research and debate that are essential to understand the current scenario of stone design / La storia del design litico italiano è problematica e sfaccettata; mai fino ad ora ricostruita in modo sistematico, essa attraversa la modernità e arriva all’epoca contemporanea caratterizzandosi per la ricchezza di opere e autori, nonché per i molteplici aspetti peculiari e per certi versi contraddittori. La sedimentazione delle fervide sperimentazioni industriali applicate alla pietra sviluppate tra gli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso, nelle esperienze del design minimalista dei ’90, consegna ai materiali lapidei in avvio del terzo millennio una molteplicità di declinazioni progettuali e produttive, rispetto alle quali un bilancio complessivo deve ancora essere scritto. Il contributo si concentra su due eventi espositivi, connessi ad altrettanti momenti di dibattito e ricerca, determinanti per comprendere lo scenario attuale del design in pietra.
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Una parte consistente della poliedrica attività progettuale di Carlo Mollino si esplica nell’architettura d’interni e nel design di mobili e complementi d’arredo dove i materiali litici sono protagonisti; il processo creativo... more
Una parte consistente della poliedrica attività progettuale di Carlo Mollino si esplica nell’architettura d’interni e nel design di mobili e complementi d’arredo dove i materiali litici sono protagonisti; il processo creativo dell’architetto torinese è decisamente sperimentale e si radica, con pragmatismo, in complesse e innovative ricerche che riguardano la materia e le tecnologie costruttive. Tutto ciò sullo sfondo di una concezione che vede prevalere l’arte e l’artigianato sull’industria, la libertà espressiva sulla norma unificante, la proiezione “utopica” del singolo sulla ragione collettiva, in un approccio al contempo visionario e operativo che l’articolo indaga a partire dalle affermazioni dello stesso Mollino sui caratteri dello spazio domestico e del design.
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Nel campo applicativo dei lapidei per l’architettura e il design i processi di innovazione tecnologica che si sono susseguiti dagli anni ’20 del Novecento a oggi hanno fornito spunti creativi e strumenti produttivi articolati e complessi... more
Nel campo applicativo dei lapidei per l’architettura e il design i processi di innovazione tecnologica che si sono susseguiti dagli anni ’20 del Novecento a oggi hanno fornito spunti creativi e strumenti produttivi articolati e complessi ad una fervida cultura progettuale. Se, per il “design litico”, il passaggio dalle arti decorative all’industria all’inizio del XX secolo non significa un superamento totale di una realtà in favore dell’altra, ma un continuo processo di andata e ritorno tra dinamiche ideative ed esecutive sempre compresenti, così anche in apertura del nuovo millennio marmi e pietre assumono configurazioni formali e costruttive che si muovono costantemente tra arte, artigianato e piccola industria; tra produzione manuale, assistita, parzialmente o totalmente automatizzata; tra “artigianato anonimo”, totale controllo autoriale del progetto o creatività di equipe. L’articolo propone un’analisi critica di tale scenario condotta attraverso alcuni casi studio significativi di elementi costruttivi in pietra naturale e ricomposta.
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Manuel Aires Mateus, protagonista dell’architettura portoghese contemporanea, ha firmato nel 2012 una nuova collezione di elementi tecnici in pietra naturale per il bagno che sembra materializzare appieno l’idea di “misura” del design,... more
Manuel Aires Mateus, protagonista dell’architettura portoghese contemporanea, ha firmato nel 2012 una nuova collezione di elementi tecnici in pietra naturale per il bagno che sembra materializzare appieno l’idea di “misura” del design, identificata da Alvaro Siza nella “disponibilità a stabilire relazioni”; la serie, denominata Escavo, è stata sviluppata in contatto diretto con le filiere di trasformazione più aggiornata dei materiali lapidei. Dalla serie di elementi allo spazio del bagno, per Mateus il design di prodotto si integra organicamente con l’interior design, approdando ad un concetto di total design dell’ambiente in pietra dedicato all’igiene e alla cura del corpo. Davide Turrini ha curato l’art direction della collezione e restituisce nell’articolo una visione critica del progetto documentata con iconografia originale inedita.
Research Interests:
Da tempo Davide Turrini dedica un'attenzione critica specifica, testimoniata da numerose pubblicazioni, all'architettura di Manuel e Francisco Aires Mateus. In questo articolo, contenuto in un numero monografico della rivista Costruire in... more
Da tempo Davide Turrini dedica un'attenzione critica specifica, testimoniata da numerose pubblicazioni, all'architettura di Manuel e Francisco Aires Mateus. In questo articolo, contenuto in un numero monografico della rivista Costruire in Laterizio sull'architettura d'interni, analizza e inquadra criticamente la recente realizzazione di Casa No Tempo, peculiare per il pavimento totalizzante in elementi di cotto non stuccati. Anche i pavimenti in laterizio sono un tema costante della ricerca dell'autore.
Research Interests:
In a blend of playful provocation, radical protest and early ecological awareness, cardboard design developed between the 1960s and the 1990s as a frugal alternative to the aesthetics and materials of modernity and post-modernity. In the... more
In a blend of playful provocation, radical protest and early ecological awareness, cardboard design developed between the 1960s and the 1990s as a frugal alternative to the aesthetics and materials of modernity and post-modernity. In the third millennium this conveys important messages connected to the sustainability of productive processes. In most cases, designing and making cardboard objects means activating short and circular production chains, where the authorship of the project not overpowers the functional and participatory value of the program. Through structural forms, simply made by folding or layering, the ecological advantage of the material, today obtained by recycling waste or from the controlled use of natural resources, is increased by light techniques that are mostly reversible. Thus cardboard becomes a metaphor for sustainability and, thanks to its inherent suitability for educational purposes, is a preferred instrument for raising awareness and activating responsibility with regard to environmental and social issues.
in "Design for next", proceedings of the 12th EAD Conference in Rome, edited by L. Di Lucchio, L. Imbesi, P. Atkinson
in "Design for next", proceedings of the 12th EAD Conference in Rome, edited by L. Di Lucchio, L. Imbesi, P. Atkinson
Research Interests:
On the backdrop of technological updating processes that have been characteristic of the industry of stone manufacturing machinery in the last decades, it is possible to detect an impressive tendency towards product innovation based on... more
On the backdrop of technological updating processes that have been characteristic of the industry of stone manufacturing machinery in the last decades, it is possible to detect an impressive tendency towards product innovation based on the continuous thinning of slabs and on never-seen-before processes of creative re-thinking of surfaces. Nowadays drilled stone plates, extra-thin slabs exalting the translucence of some litotypes, stone skins refined with laser or water jet tools can express new technological potentiality, regarding language and sensorial stimulation, in relationship with the demand of the contemporary interior design in which stone materials find a renovated major role based on the axiom “creativity through naturalness”. The contribution, through a careful critical analysis of the most advanced creative, productive and merchandising trends, will reflect the current image of a material – stone - characterized by a multi-faceted identity, becoming a synonym of innovation and new expressive and emotional opportunities.
Key-contents of this essay are: stone surfaces, design and form finding, file to factory and mass customization, digital fabrication, innovative materials and surfaces, technology transfer.
Key-contents of this essay are: stone surfaces, design and form finding, file to factory and mass customization, digital fabrication, innovative materials and surfaces, technology transfer.
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Catalogo della mostra allestita al Museo della Ceramica di Mondovì. Design in Richard-Ginori dal 1930 al 1979 attraverso i progetti di Gio Ponti, Giovanni Gariboldi, Joe Colombo e Ambrogio Pozzi, Antonia Campi, Roberto Sambonet
Research Interests:
La mostra “Michelangelo e il Novecento” si è tenuta a Casa Buonarroti a Firenze e alla Galleria Civica di Modena tra il giugno e l’ottobre 2014 ed è stata dedicata alla fortuna micheangiolesca nella cultura visiva e progettuale del XX... more
La mostra “Michelangelo e il Novecento” si è tenuta a Casa Buonarroti a Firenze e alla Galleria Civica di Modena tra il giugno e l’ottobre 2014 ed è stata dedicata alla fortuna micheangiolesca nella cultura visiva e progettuale del XX secolo e dell’età contemporanea. Il Buonarroti ha avuto un’influenza che spazia dalla citazione diretta al richiamo ideale e che abbraccia l’arte, l’architettura e il design. Davide Turrini ha partecipato al comitato scientifico della mostra con rappresentanti delle università di Firenze, Perugia, Pisa, Roma Tor Vergata e Harvard. Ha inoltre curato la sezione “Allestimenti e design” e ha contribuito al catalogo interamente bilingue italiano/inglese con il saggio “Michelangelo Pop” che indaga le influenze dei temi e dei metodi progettuali michelangioleschi sulla cultura architettonica e del design oltre la Modernità (opere di Bruno Zevi, Robert Venturi, Aldo Rossi, Philip Johnson, Gaetano Pesce, Ricardo Bofill, Arata Isozaki, Frank O. Gehry, ecc.).
Research Interests:
Nel secondo dopoguerra, nella Torino che sin dagli inizi del Novecento è stata la capitale del rivoluzionario paradigma a quattro ruote della modernità, ha origine la trasformazione produttiva della cosiddetta motorizzazione di massa... more
Nel secondo dopoguerra, nella Torino che sin dagli inizi del Novecento è stata la capitale del rivoluzionario paradigma a quattro ruote della modernità, ha origine la trasformazione produttiva della cosiddetta motorizzazione di massa italiana. In poco tempo l’automobile diviene accessibile per fasce di acquirenti sempre più ampie e, grazie ad una pratica vieppiù generalizzata, consolida un’egemonia funzionale e simbolica ancora oggi pressoché intatta.
La diffusione della motorizzazione coincide anche con una definitiva differenziazione identitaria dello stile automobilistico nazionale, contrassegnato da misurate espressioni di potenza, linee sobrie e confortevoli, e da dettagli di particolare eleganza. In tale contesto, significativamente proprio nel capoluogo piemontese, viene realizzato il Museo dell’Automobile, intitolato al collezionista di veicoli storici Carlo Biscaretti di Ruffia.
L’edificio, inaugurato alla fine del 1960, tramanda la memoria di scienziati, costruttori e campioni dei circuiti, in una visione documentaria e celebrativa dell’auto destinata a riscuotere per molti anni un indiscusso successo di pubblico. Nel 2002 i vertici dell’istituzione museale valutano la praticabilità di un progetto di ampliamento e rinnovamento dell’edificio che viene portato a termine nel 2011, sotto la regia progettuale dell’architetto Cino Zucchi.
Una nuova ala presenta all’interno uno spazio indiviso estremamente flessibile e all’esterno è definita da un sinuoso involucro in acciaio e vetro serigrafato. Tale palinsesto, dinamico e comunicativo, abbraccia il fianco e il retro dell’intero complesso, unificandone e rinnovandone profondamente l’immagine. Al piano terreno Zucchi progetta un bookshop, una caffetteria e una grande corte coperta: si tratta di nuovi spazi dedicati all’incontro e all’aggregazione delle persone che, unitamente a una nuova selezione espositiva e a un nuovo allestimento curato da François Confino, decretano la decisiva mutazione del museo da monumentale contenitore celebrativo a generatore culturale complesso.
La diffusione della motorizzazione coincide anche con una definitiva differenziazione identitaria dello stile automobilistico nazionale, contrassegnato da misurate espressioni di potenza, linee sobrie e confortevoli, e da dettagli di particolare eleganza. In tale contesto, significativamente proprio nel capoluogo piemontese, viene realizzato il Museo dell’Automobile, intitolato al collezionista di veicoli storici Carlo Biscaretti di Ruffia.
L’edificio, inaugurato alla fine del 1960, tramanda la memoria di scienziati, costruttori e campioni dei circuiti, in una visione documentaria e celebrativa dell’auto destinata a riscuotere per molti anni un indiscusso successo di pubblico. Nel 2002 i vertici dell’istituzione museale valutano la praticabilità di un progetto di ampliamento e rinnovamento dell’edificio che viene portato a termine nel 2011, sotto la regia progettuale dell’architetto Cino Zucchi.
Una nuova ala presenta all’interno uno spazio indiviso estremamente flessibile e all’esterno è definita da un sinuoso involucro in acciaio e vetro serigrafato. Tale palinsesto, dinamico e comunicativo, abbraccia il fianco e il retro dell’intero complesso, unificandone e rinnovandone profondamente l’immagine. Al piano terreno Zucchi progetta un bookshop, una caffetteria e una grande corte coperta: si tratta di nuovi spazi dedicati all’incontro e all’aggregazione delle persone che, unitamente a una nuova selezione espositiva e a un nuovo allestimento curato da François Confino, decretano la decisiva mutazione del museo da monumentale contenitore celebrativo a generatore culturale complesso.
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With increasing frequency and significance, cardboard furniture design brings important implications for the sustainability of production processes: designing and building furniture or objects with cellulose based materials means... more
With increasing frequency and significance, cardboard furniture design brings important implications for the sustainability of production processes: designing and building furniture or objects with cellulose based materials means activating short and circular production chains which are low-impact, cost-competitive and aimed at responsible consumption and recycling, where the value of authorship of the project does not overpower the functional and
participatory value of the program / Con crescente frequenza e pregnanza, il design dell’arredamento in cartone è portatore di importanti significati connessi alla sostenibilità dei processi produttivi: disegnare e costruire mobili o oggetti con i materiali a base di cellulosa significa attivare filiere brevi e circolari, a basso impatto e a costi competitivi, finalizzate all’uso consapevole e al riciclo, dove il valore dell’autorialità del progetto non soverchia la valenza funzionale e partecipativa del programma.
participatory value of the program / Con crescente frequenza e pregnanza, il design dell’arredamento in cartone è portatore di importanti significati connessi alla sostenibilità dei processi produttivi: disegnare e costruire mobili o oggetti con i materiali a base di cellulosa significa attivare filiere brevi e circolari, a basso impatto e a costi competitivi, finalizzate all’uso consapevole e al riciclo, dove il valore dell’autorialità del progetto non soverchia la valenza funzionale e partecipativa del programma.
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For some years cardboard has been used in the outfitting of temporary or permanent displays for exhibitions, installations, cultural events, trade fairs, receptions and commercial spaces. In this context, the material is valued for its... more
For some years cardboard has been used in the outfitting of temporary or permanent displays for exhibitions, installations, cultural events, trade fairs, receptions and commercial spaces. In this context, the material is valued for its lightness, ease of transport, storage, handling and re-use; for its low cost and natural aesthetics. All these reasons mean that cardboard can be considered a true manifestation of a "sustainable metaphor" with which to display products and communicate concepts. / Da alcuni anni il cartone si è diffuso nella realizzazione di allestimenti temporanei o permanenti per mostre, installazioni, eventi culturali, fiere, spazi ricettivi o commerciali. In questo contesto il materiale a base di cellulosa è apprezzato per le sue doti di leggerezza; facilità di trasporto, stoccaggio, montaggio e riuso; per la sua economicità e per l’estetica naturale. Per tutti questi motivi è possibile affermare che il cartone rappresenta una vera e propria materializzazione di una “metafora sostenibile”, con cui esporre oggetti e comunicare concetti.
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"Secondo il 17° Rapporto sulla raccolta, il riciclo e il recupero di carta e cartone pubblicato dal COMIECO, nel 2011 ogni italiano ha raccolto in modo differenziato oltre 50 kg di carta e cartone, mentre il saldo netto dei benefici per... more
"Secondo il 17° Rapporto sulla raccolta, il riciclo e il recupero di carta e cartone pubblicato dal COMIECO, nel 2011 ogni italiano ha raccolto in modo differenziato oltre 50 kg di carta e cartone, mentre il saldo netto dei benefici per la comunità nazionale, derivante dall’aver attuato dal 1999 a oggi la raccolta differenziata e il riciclo dei prodotti cellulosici, ammonta a 4 miliardi di euro. Si tratta di dati consistenti, emblematici delle positive ricadute ambientali, economiche e sociali derivate da un diffuso e consistente ripensamento dei processi e dei prodotti cartari.
Tale cambiamento, su cui è incentrato lo sviluppo di questo saggio, è partito negli ultimi lustri dalla gamma dei materiali, aggiornata ed ampliata con prodotti innovativi in larga parte ottenuti dal recupero; esso si è poi sviluppato attraverso la creatività di designer, artisti e artigiani grazie ai quali la cellulosa rinasce ciclicamente, alimentando un universo produttivo sostenibile, leggero, amichevole e declinato in maniera articolata nei settori dell’arredamento, dell’allestimento e dell’architettura, del packaging e del corporate design, del design for children.
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Tale cambiamento, su cui è incentrato lo sviluppo di questo saggio, è partito negli ultimi lustri dalla gamma dei materiali, aggiornata ed ampliata con prodotti innovativi in larga parte ottenuti dal recupero; esso si è poi sviluppato attraverso la creatività di designer, artisti e artigiani grazie ai quali la cellulosa rinasce ciclicamente, alimentando un universo produttivo sostenibile, leggero, amichevole e declinato in maniera articolata nei settori dell’arredamento, dell’allestimento e dell’architettura, del packaging e del corporate design, del design for children.
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Research Interests: Design, Industrial Design, Furniture Design, Interior Design, Design Innovation, and 9 moreDesign For Sustainable Behaviour, Ecodesign, Design for Sustainability DfS, Pulp and Paper + Recycled Paper, pulp and paper Technology, Design for Sustainability, Industrial and Product Design, Ecodesign, Biomimetic Design, Paper architecture and design, and Design for Children
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In apertura del nuovo millennio il design dei marmi e delle pietre si sviluppa tra artigianato e piccola industria; tra produzione manuale, assistita o totalmente automatizzata; tra totale evidenza autoriale del progetto o creatività di... more
In apertura del nuovo millennio il design dei marmi e delle pietre si sviluppa tra artigianato e piccola industria; tra produzione manuale, assistita o totalmente automatizzata; tra totale evidenza autoriale del progetto o creatività di equipe. Il volume, interamente bilingue italiano/inglese, affronta e analizza uno spaccato emblematico di tale molteplicità di approcci attraverso sei opere, declinate da altrettanti designer di rilevanza internazionale nei campi applicativi del design di prodotto e dell’allestimento espositivo. Una prima sezione presenta i singoli autori dei progetti (Michele De Lucchi, Hikaru Mori, Philippe Nigro, Snohetta, Manuel Aires Mateus, Grafton Architects) e analizza le loro sfere concettuali di ispirazione attraverso interviste realizzate dal 2007 fino ad oggi. La seconda parte del libro è costituita da testi critici riguardanti le realizzazioni, condotti a partire dall’individuazione di temi caratteristici di natura materica, costruttiva o formale, e documentati con materiali iconografici perlopiù inediti.
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Per Alberto Campo Baeza l’architettura è “idea costruita”; egli afferma che le componenti fondanti del suo operare sono la gravità, con cui costruire lo spazio, e la luce, destinata a rivelare il tempo. La ragione, come processo organico... more
Per Alberto Campo Baeza l’architettura è “idea costruita”; egli afferma che le componenti fondanti del suo operare sono la gravità, con cui costruire lo spazio, e la luce, destinata a rivelare il tempo. La ragione, come processo organico di conoscenza, coscienza e discernimento, è poi la principale facoltà che deve guidare l’atto progettuale dell’architetto. Con la mostra LE RAGIONI DELLA PIETRA, curata da Davide Turrini e allestita presso lo Spazio Pibamarmi a Chiampo dal 24 settembre al 30 dicembre 2013, Campo Baeza ha inteso appunto presentare al pubblico “le ragioni” (riflessioni, scelte, motivazioni) per cui la pietra è presente nelle sue opere. Questa guida, pubblicata per l’occasione, illustra le opere in mostra e si sviluppa attraverso le ragioni dell’architetto, della pietra e della critica; le pagine finali non stampate possono accogliere in forma di schizzi ed appunti “le ragioni del visitatore”.
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Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura e di design di Manuel Aires Mateus, protagonista dell'architettura portoghese contemporanea. Un... more
Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura e di design di Manuel Aires Mateus, protagonista dell'architettura portoghese contemporanea. Un capitolo specifico è dedicato ad aspetti compositivi e tecnologico-costruttivi di exhibit design. Il volume è interamente bilingue (italiano/inglese).
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Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura in pietra di Alberto Campo Baeza, maestro dell'architettura spagnola contemporanea. Un capitolo... more
Il volume attraverso fonti in gran parte inedite (disegni, immagini, interviste), fornisce un'analisi critica delle opere di architettura in pietra di Alberto Campo Baeza, maestro dell'architettura spagnola contemporanea. Un capitolo specifico è dedicato agli aspetti compositivi, tecnologico-costruttivi e di design del padiglione La Idea Construìda, realizzato da Campo Baeza in occasione dell'edizione Marmomacc 2009. Il volume è interamente bilingue (italiano/inglese).
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Primo volume sulle pavimentazioni in cotto dall’antico al contemporaneo. La struttura tematica dell’opera è ripartita in sequenze cronologiche seguendo l’orizzonte temporale della lunga durata: Antico, Età moderna Rinascenza,... more
Primo volume sulle pavimentazioni in cotto dall’antico al contemporaneo. La struttura tematica dell’opera è ripartita in sequenze cronologiche seguendo l’orizzonte temporale della lunga durata: Antico, Età moderna Rinascenza, Contemporaneo. Ogni sezione cronologica è anticipata da un saggio introduttivo con ruolo di inquadramento critico a cui seguono realizzazioni significative inscritte cronologicamente nella sezione di riferimento. Conclude l’opera un’ampia e sistematica bibliografia sull’argomento. Il volume è stato editato in occasione della Mostra Rosso Italiano organizzata presso il Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di Marsciano nel 2006.
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Volume completamente bilingue (italiano/inglese) che analizza la cultura produttiva e costruttiva storica e contemporanea del Travertino di Siena. Cave, materiali, tecnologie produttive, magisteri costruttivi, design per interni e per... more
Volume completamente bilingue (italiano/inglese) che analizza la cultura produttiva e costruttiva storica e contemporanea del Travertino di Siena. Cave, materiali, tecnologie produttive, magisteri costruttivi, design per interni e per esterni, arte, architettura in travertino.