Market Abuse

SOMMARIO: 1. La poliedricità della confisca nel prisma della ragionevolezza costituzionale. — 2. Il banco di prova degli abusi di mercato: l’incostituzionalità (parziale) dell’art. 187-sexies TUF in materia di confisca amministrativa. — 3. I parametri costituzionali del giudizio di proporzionalità delle pene/sanzioni punitive: il progressivo ridimensionamento del tertium comparationis e il suo abbandono nella sent. n. 112/2019. — 4. Le nozioni di “prodotto”, “profitto” e “beni utilizzati” nella confisca conseguente all’illecito amministrativo di abuso di informazioni privilegiate. — 5. Carattere punitivo (e sproporzionato) della confisca del prodotto vs. funzione ripristinatoria della confisca del profitto. — 6. La proporzionalità della “risposta sanzionatoria complessiva”. — 7. Dalla “pena” alla “sanzione”: il problematico inquadramento delle confische e l’esigenza di una nuova sistematica. — 8. Proporzione tra fatto e sanzione, proporzione rispetto agli scopi e proporzione rispetto agli effetti (sul destinatario). — 9. Considerazioni conclusive. Polifunzionalità della confisca e polidimensionalità della ragionevolezza-proporzione.

La riforma della disciplina sul market abuse costituisce uno degli obiettivi primari del legislatore comunitario in materia di mercati e intermediari finanziari. Tale condotta, configurando di fatto un reato, che si verifica sempre più spesso nei paesi dell’Unione Europea (complice anche la crisi economica che da ben otto anni imperversa) deve essere necessariamente debellata. Questo arduo compito, stante la continua evoluzione del mercato mobiliare, è stato affidato al nuovo pacchetto normativo europeo composto dal regolamento (UE) n. 596/2014 (MAR) e dalla direttiva 2014/57/UE (MAD II), che nel 2016 modificheranno ingentemente e abrogheranno la vigente direttiva 2003/6/CE, colpevole di non aver uniformato e omogeneizzato sufficientemente le norme previste dagli ordinamenti dei singoli Stati membri, lasciando eccessiva discrezionalità al legislatore nazionale. La speranza è che tali provvedimenti favoriscano un maggior grado di trasparenza e integrità dei mercati, parità di trattamento degli investitori, nonché l’eliminazione del fenomeno degli arbitraggi regolamentari, dovuto  in gran parte all’eterogeneità delle leggi vigenti.


The update of the Market Abuse Directive (MAD) is one of the primary purposes of the financial markets and intermediaries regulation of the EU. Insider trading and Market manipulation, setting in fact criminal offense which occurs more often in the European Union (also in light of the financial crisis), must be fought. This hard task, given the continuing evolution of the securities market, has been entrusted to the new European Regulatory Package consisting of Council Regulation (EU) n. 596/2014 (MAR) and Directive 2014/57/EU (MAD II), which in 2016 will repeal the existing Directive 2003/6/EC, guilty of failing to standardise and homogenise the rules laid down by the legislation of the Member States, leaving too much discretion to national legislators. The hope is that these measures will encourage a greater degree of transparency and integrity, equal treatment of investors, as well as the elimination of the phenomenon of regulatory arbitrage, largely due to the heterogeneity of the existing laws.





Die Reform der MAD ist ein vorrangiges Ziel der gemeinschaftrechlichen Finanzmarktregulierung bzw. deren Intermediaries. Insider Trading und Marktmanipulation hat innerhalb der europäischen Länder in den letzten Jahren verstärkt verbreitet und muss bekämpft werden, insbesondere weil der Wertpapiermarkt sich beständig entwickelt. Diese nicht leichte Aufgabe wird mit einem neuen EU-Normen Programm angegangen. Es besteht aus EU-Verordnung Nr. 596/2014 (MAR) und der Direktive 2014/57/EU (MAD II). Letztere wird 2016 die Direktive 2003/6/EC ersetzen, welche für gescheitert gelten darf, weil es ihr nicht gelang, die Gesetzgebung der Mitgliedsstaaten zu vereinheitlichen und ihnen zu viel Freiraum bei der Umsetzung überließ. Es besteht nun die Hoffnung, dass die neuen Maßnahmen zu einer größere Transparenz und Vertrauen in die Integrität der Märkte führen. Man erhofft sich eine größere Gleichbehandlung durch die Investoren und die Beseitigung regulatorischer Willkür, die durch die Heterogenität der Gesetzgebungen in den Mitgliedsstaaten bedingt war.


La reforma de la directiva sobre el Market Abuse (MAD) es uno de los principales objetivos del legislador europeo en el campo de los mercados financieros y de los intermediarios. Tal conducta, que constituye de hecho un crimen  que ocurre más a menudo en la Unión Europea (especialmente a la luz de la crisis financiera), debe ser erradicada. Esta ardua tarea, dada la constante evolución del mercado de los valores, fue encomendada al nuevo paquete legislativo europeo que consiste en el Reglamento (UE) del Consejo n. 596/2014 (MAR) y en la Directiva 2014/57/UE (MAD II) y que en 2016 abrogará la actual Directiva 2003/6/CE, culpable de no haber normalizado y homogeneizado las normas prescritas por las leyes de los Estados miembros, dejando demasiada discreción al legislador nacional. La esperanza es que estas medidas fomenten un mayor grado de transparencia e  integridad , la igualdad de trato de los inversores , así como la eliminación del fenómeno del arbitraje regulatorio , en gran parte debido a la heterogeneidad de las leyes existentes.

The case note offers an analysis of Zietman using the rules of statutory interpretation, to determine whether information that was communicated to the appellants constituted inside information required for commission of the insider trading offence. Zietsman is a precedent-setting case, which is commendable as a well-reasoned decision that requires support. Avvakoumides AJ applied the primary rule of statutory construction, namely, ascertaining the true intention of the legislature, to give the undefined cardinal words in the statute their literal meaning. Furthermore the court, followed the demands of section 233 of the Constitution by referring to foreign law for assistance with the interpretation of the insider trading provisions. The court pointed out that the information which was possessed by the alleged insider dealers, need not be in its final stage to qualify as precise information as long as there was a realistic prospect that the act from which the information flows would reasonably be finalised. Secondly, information will be specific if it can be identified, pointed to and be unequivocally expressed. Thirdly the information possessed by the alleged insider dealers must have the capacity to materially affect the share price using the test of a reasonable investor, who will take into account information that would likely have a significant effect on the price of shares. Finally, the alleged insider dealer’s belief that the information he or she possessed was not inside information will not be a defence if the belief was not based on reasonable grounds.

This article analyses the regulation of market manipulation in South Africa under the Securities Services Act 36 of 2004. The rationale for regulating market manipulation is canvassed, as well as the regulation of market manipulation under the common law. In addition the trading practices prohibited by the Securities Services Act as well as the deemed prohibited trading practices are examined and analysed.

Le cœur de l'ouvrage consiste en une présentation de la prohibition d'exploiter des informations d'initiés en droit américain, en droit européen ainsi que, de façon approfondie, en droit suisse. La partie de droit suisse traite autant l'interdiction du droit pénal (art. 154 LIMF) que du droit administratif (art. 142 LIMF). À cet égard, l'ouvrage couvre en particulier des thématiques brûlantes d'actualité comme la question de l'applicabilité de la prohibition au négoce de tokens cryptographiques, à l'industrie du high frequency trading, aux différentes formes de trading algorithmique ainsi qu'au short selling. Enfin, l'ouvrage se penche également sur la question du caractère justifié de l'interdiction d'exploiter des informations d'initié.

La problematica connessa all’abuso di informazioni privilegiate ha suscitato negli ultimi anni molteplici riflessioni ed analisi non soltanto all’interno del dibattito giuridico, ma anche in quello politico ed economico. Sembrerebbe, oggi, prendendo in considerazione i grandi scandali finanziari che recentemente hanno investito i sistemi economici occidentali, che i reati di market abuse stiano attraversando una nuova «età dell’oro di proporzioni forse maggiori di quella che segnò i mercati degli anni ’30: la tentazione di alterare il corso dei valori non solo non è stata estirpata, ma pare aver trovato un nuovo terreno fertile nei mercati finanziari». 
Il presente lavoro si articola in tre capitoli e si pone altrettanti obiettivi. Il primo, punto di partenza da cui muove la riflessione, è quello di cercare di indagare e ricostruire le origini storiche del fenomeno di insider trading attraverso l’analisi dell’esperienza degli Stati Uniti, paese che per primo al mondo nel 1934 ha avuto l’audacia di emanare una disciplina della materia come reazione alle scandalose situazioni che si erano formate sul mercato mobiliare.
Solo attraverso l’esame della disciplina nord-americana sull’insider trading e del relativo iter giurisprudenziale risulta infatti possibile comprendere il successivo sviluppo del fenomeno in ambito europeo e nazionale.
Dopo aver passato in rassegna le tappe fondamentali dell’evoluzione della disciplina statunitense, si è poi dedicata l’ultima parte del primo capitolo allo studio del recentissimo disegno di legge noto come Insider Trading Prohibition Act, il quale rappresenterà, nell’ipotesi in cui diventi legge, una svolta significativa all’interno della normativa americana sull’insider trading, portando un po’ di ordine in un sistema costituito prevalentemente da precedenti giudiziari e che sempre più spesso è stato criticato per mancanza di determinatezza.
Nel secondo capitolo, invece, si è scelto di sottoporre a disamina la normativa eurounitaria per capire il percorso che ha condotto l’Unione europea (all’epoca ancora Comunità economica europea) e successivamente l’Italia a sviluppare una propria disciplina anti-insider trading idonea a fronteggiare un fenomeno che incominciava ormai a propagarsi anche al di là degli Stati Uniti, minacciando i mercati europei.
L’analisi si è quindi incentrata sulle fonti comunitarie: dalla prima Direttiva in materia, la n. 89/592/CEE, per poi passare alla successiva la n. 2003/6/CE ed infine all’attuale binomio normativo costituito dal Regolamento (UE) n. 596/2014 e dalla Direttiva n. 2014/57/UE.
L’indagine prosegue sul versante domestico, focalizzando l’attenzione sulle modifiche apportate alla disciplina italiana dell’abuso di informazioni privilegiate dal controverso Decreto legislativo n. 107/2018. Sul punto, il lavoro mette in luce le persistenti aporie che tuttora contraddistinguono l’insider trading nazionale rispetto a quello delineato a livello comunitario.
L’ultima parte, infine, si preoccupa di affrontare la questione più spinosa e dibattuta di tutta la normativa italiana anti-insider trading: si tratta della sistematica punitiva degli abusi di mercato caratterizzata da un assetto sanzionatorio «ipermuscolare» ed efficientista in forza del quale sul medesimo fatto incidono sia sanzioni penali (irrogate dal giudice penale), sia sanzioni amministrative (comminate dalla Consob).
Il meccanismo «a doppio binario» sul medesimo fatto è stato da tempo additato dalla dottrina come difficilmente compatibile con il principio di proporzionalità ed extrema ratio che dovrebbe orientare il ricorso al diritto criminale. Ai dubbi di legittimità della disciplina sollevati a livello interno, si sono poi aggiunti quelli sul piano convenzionale e quelli provenienti dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Proprio attraverso il raffronto tra le varie evoluzioni interpretative sul tema, si è quindi cercato di capire se e in che misura l’attuale meccanismo del cumulo sanzionatorio, penale e amministrativo, degli abusi di mercato sia o meno compatibile con il principio del ne bis in idem così come interpretato dalla Corte di Strasburgo e, a livello comunitario, dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Trade-based Market Manipulation: Judicial evolutions and Modern Challenges (Organized Trading Facilities, Algorithm Trading, High-Frequency Trading, Manipulation Facilitator)

Η χειραγώγηση της αγοράς μέσω συναλλαγών ή εντολών (trade-based market manipulation)  λαμβάνει χώρα δεδομένου του εγγενούς πληροφοριακού περιεχομένου τους για το επενδυτικό κοινό, με άμεση επίπτωση τη νόθευση της λειτουργίας της κεφαλαιαγοράς. Με αφορμή από την πρόσφατη νομολογία του Συμβουλίου της Επικρατείας, η μελέτη εστιάζει σε αμφισβητούμενα ζητήματα οριοθέτησης του αντικειμενικού και του υποκειμενικού πεδίου εφαρμογής του συγκεκριμένου (δυσχερέστερου ερμηνευτικά) τύπου χειραγώγησης, υπό το προηγούμενο (άρθρο 72 Ν. 1969/1991) και το ισχύον νομοθετικό καθεστώς (Ν. 3340/2005). Ερευνώνται ιδίως οι προϋποθέσεις επιλήψιμων συναλλαγών/εντολών, η υποκειμενική στάση του φερόμενου χειραγωγού και διαφορετικές μορφές εμπλοκής του σε επίμαχες πράξεις (manipulation facilitator actions). Η ακατάπαυστη προσαρμογή των μεθόδων συναλλαγών στις σύγχρονες εξελίξεις (εναλλακτικοί μηχανισμοί διαπραγμάτευσης, αλγοριθμικές συναλλαγές, συναλλαγές υψηλής συχνότητας κα.) θέτει παγκοσμίως πρόσθετες προκλήσεις σχετικά με την επάρκεια του υφιστάμενου θεσμικού πλαισίου κατά της χειραγώγησης. Ορισμένες από αυτές επιχειρείται να αντιμετωπιστούν μελλοντικά στο πλαίσιο της εξίσου σχολιαζόμενης Πρότασης Ευρωπαϊκού Κανονισμού για τις πράξεις κατάχρησης της αγοράς.

Wall Street è una strada che occupa poco più di 1 kilometro, ma ha sempre destato l’interesse di tutto la letteratura cinematografica e non solo. I per- sonaggi che animano questo ristretto mondo sono a ascinanti e allo stesso tempo dannati: le loro azioni hanno ricadute su tutto ciò che li circonda e sono capaci di tutto.
Nel paper ho deciso di analizzare uno dei tanti film costruiti intorno al mito di questa strada: il protagonista è un giovane convinto che in quel kilometro si possano realizzare tutti i suoi desideri, primo fra tutti, divenire ricco e famoso. Finirà per essere accusato del reato di insider trading e scoprirà la verità su quel mondo tanto bramato.
Il paper analizza il film sia allacciandosi a temi giuridici che economici, per terminare con considerazioni sull’attualità del film e dei problemi evidenziati dal regista.

The European Court of Human Rights consider the ne bis in idem principle, stated by Article 4 of the VII Protocol of European Convention, applicable even to administrative proceeding for criminal sanctions, without taking account the national qualification. In some branches of the Italian law, administrative enforcements can be imposed in conjunction with criminal penalties and there is not any coordination clause to avoid multipunishment. This paper analyses two recent decision of Constitutional Court that, despite rejecting the requests of the courts a quo, provided some terms for the legitimacy of double punishment. Even observing the corresponding U.S. law, we can examine some exegetical possibilities to armonize Strasbourg Court's jurisprudence with our national constitutional principles and also with the european law that often require Member States adopt penalties that are effective, proportionate and dissuasive.

This article provides an outline of the present regulations concerning both US and EU law on insider trading. Another comparison is necessary since the vast majority of previous works that compare insider trading in the US and in the EU are outdated due to the recent changes in the EU regime regarding this matter. Therefore, the goal of this article is to provide a regulation outline for both regimes, which will present both advantages and disadvantages of those two very different systems, the author's view on them, as well as predictions concerning the regulations' future.

Most poor and low-income earners are over-indebted since they rely too much on credit for their day-today consumer needs in South Africa. Owing to this, debt relief measures have become so important in the current South African credit driven society. Accordingly, there are four statutory debt relief measures that are available to over-indebted persons and insolvent debtors in South Africa, namely, the sequestration proceedings in terms of the Insolvency Act 24 of 1936 as amended (Insolvency Act), the administration order under the Magistrates Courts Act 32 of 1944 as amended (Magistrates Courts Act), the debt review that is contained in the National Credit Act 34 of 2005 as amended (NCA) and the recently introduced debt intervention in terms of the National Credit Amendment Act 7 of 2019 (Credit Amendment Act), which is yet to be successfully utilised. Despite these commendable efforts, most of the available debt relief measures are not yet easily accessible to the poor and low-income earners in South Africa. Given this background, the article discusses the sequestration proceedings as a debt relief measure in terms of the Insolvency Act. This is done to explore the strengths and weaknesses of such proceedings in relation to their accessibility and provision of debt relief measures to the poor and low-income earners in South Africa.

Il saggio esamina la disciplina del procedimento sanzionatorio della Con- sob dando particolare attenzione alle garanzie del soggetto sottoposto e ana- lizzando il percorso dottrinale e giurisprudenziale che ha portato alle recenti modi che regolamentari. In conclusione si espongono possibili prospettive di riforma della normativa, anche alla luce della nuova legislazione eurounitaria e della giurisprudenza della Corte EDU.

Cross-border trading in securities has caused a great number of challenges among various national regulators, especially with regard to the enforcement of market abuse laws. Accordingly, the need for strong co-operation and co-ordination between such regulators became crucial and inevitable for the purposes of combating market abuse in the European Union and other jurisdictions such as South Africa.  It is against this background that some selected national regulators and/or role-players in the enforcement of the market abuse prohibition in South Africa such as the Financial Services Board, the Directorate of Market Abuse and the Enforcement Committee as well as the European Union’s Committee of the Wise Men, the Forum of European Securities Commissions, the Committee of European Securities Commissions Regulators, the European Securities and Markets Authority, the Lamfalussy process and the European Union’s Action Plan for Financial Services, will be discussed in tandem. This is mainly done to isolate and expose selected challenges and/or flaws in the enforcement of market abuse laws in both the European Union and South Africa in order to recommend where applicable, possible anti-market abuse measures that could be employed to enhance the curbing of market abuse activities in their respective jurisdictions.

KEY WORDS: insider trading, regulators, market abuse, enforcement, market manipulation.

Il contributo esamina le differenze tra il modello di ne bis in idem emerso nella recente giurisprudenza
europea e la lettura che ne hanno dato i giudici nazionali, tentando di spiegare la preferenza
della Cassazione per la proporzionalità delle sanzioni e di inquadrare il rimedio disapplicativo
proposto per gli abusi di mercato, attraverso il raffronto con gli strumenti previsti per gli altri
“doppi binari”. Ciò che emerge, in definitiva, è che il rimedio della disapplicazione finisce per
lasciare al giudice comune il sindacato sulla conformità del “doppio binario” nazionale al diritto
eurounitario e convenzionale.
The paper examines the divergence between the recent case-law by ECHR and CJEU about the Ne Bis in Idem and its
interpretation by Italian judges. It seeks to explain the preference expressed by the Court of Cassation for the
proportionality of the penalties and attempts to frame the disapplication remedy applied in the market abuse
sector, by comparing it with the tools provided for other “double-track” systems. What emerges is that the mentioned
remedy leaves to the common judge the scrutiny of the compliance between the national “double track” system
and the EU and conventional law.

La nota prende in esame una vicenda di insider trading (ex art. 184 t.u.f.), nella quale la notizia
concernente un evento futuro ed incerto, inserita in un processo decisionale a formazione progressiva,
  utilizzata dal suo creatore. Dopo aver analizzato l’evoluzione della normativa nazionale
ed europea – con particolare attenzione alla modifica della definizione di informazione privilegiata,
che integra il precetto penale –, si pone la questione se le tappe intermedie dei processi
prolungati, anche prima della riforma del 2018, rientravano nel concetto di informazione privilegiata
(ai sensi dell’art. 181 t.u.f.). Infine, ci si interroga quanto alla punibilit  del c.d. insider di se
stesso; segnatamente di quel soggetto che, ideatore dell’informazione, la usa sul mercato a fini
speculativi prima di comunicarla al pubblico.

La nota è inerente ad un caso di abuso di informazioni privilegiate ex art. 184 t.u.f. così come integrato dalla definizione di informazione privilegiata di cui all’abrogato art. 181 t.u.f. Dopo aver analizzato l’evoluzione della normativa, con particolare attenzione alla modifica del concetto di informazione privilegiata che integra il precetto penale – ora contenuta all’art. 180, lettera b) ter, t.u.f. che rinvia all’art. 7 Regolamento n. 596 del 2014 –, ci si interroga in merito alla compatibilità con il principio della riserva di legge di un rimando diretto al MAR. Infine, si pone attenzione sulla differenza che intercorre tra le definizioni che si sono avvicendate. In particolare, si pone la questione se le tappe intermedie dei processi prolungati, esplicitamente menzionate solo nella formulazione della definizione del 2014, rientrassero nel concetto di informazione privilegiata ex art. 181 t.u.f. anche prima della riforma.

European Directive 2014/57/EU on criminal sanctions for market abuse and the “GRANDE STEVENS” case of the European Court of Human Rights draws attention to the need to respect the fundamental right of double jeopardy (ne bis in idem). The foundation of fundamental rights inevitably affects the choices of criminal policy at all levels with the need, for the domestic law, to eliminate the duplication of sanctions and adapt the guarantees in proceedings for the imposition of sanctions formally administrative but criminal in substance, according to the ENGEL criteria. The direct applicability of the Charter of Fundamental Rights of the European Union provides advanced protection mechanisms directing the conduct of any legal practitioner.

Discusses the gaps in the regulation of insider dealing left by the criminal law and self-regulatory organisations and mechanisms. Examines the criminal or civil status of the market abuse regime under the Financial Services and Markets Act 2000 Part VIII, focusing on its classification for the purposes of the European Convention on Human Rights 1950 and the domestic legal system, and the standard of proof required. Explores, by way of visual representation, the coverage of insider dealing regulations, the regulatory gaps that exist and whether they are filled by the market abuse regime, considering the seriousness of insider dealing, the severity of sanction and the standard of proof.

Before deciding on operations involving share issuance or sale, companies or shareholders may seek to disclose information to selected investors, in order to gauge their opinion on the envisaged market operation. Despite such "market soundings" risk violating the prohibition of insider trading, selective disclosures have been partially accepted in several European jurisdictions. Market soundings have been eventually regulated in the MAR, which clarifies under which circumstances they are allowed and the position of the involved parties. This article analyses the rules on market soundings in the MAR with regard to issuance in the secondary market and accelerated bookbuildings. In this context, the question arises of whether harmo-nised rules on market soundings are compatible with national company law regimes. To address this issue, it will be assessed how Italian and English company law regimes react towards selective disclosures. It will be shown that a tension may still exist between uniform rules on market abuses and national company law rules, mostly with regard to directors' duties and liabilities. as well as an anonymous referee for their helpful comments and suggestions. We are, of course, the only persons responsible for omissions or mistakes. This article has been conceived, discussed and elaborated together by the authors; for the purpose of academic evaluation, Section 2 was written by Stefano Lombardo while Section 3 was written by Federico M. Mucciar-elli; Sections 1 and 4 were written by the authors together. Brought to you by | Universita degli Studi di Modena e Regio Emilia

Giuseppe Losappio, Agenzie di rating e manipolazione di mercato (Rivista trimestrale di diritto penale dell'economia, 3-4, 2018)

Sono state depositate le attese motivazioni della sentenza che ha definito il c.d. “processo alle agenzie di rating”, celebratosi presso il Tribunale di Trani in composizione collegiale. Si tratta di una pronuncia di notevole interesse che, pur solcando gli indirizzi prevalenti della giurisprudenza di legittimità, propone soluzioni in parte inedite di alcune questioni controverse del delitto ex ex art 185 D.Lgs. n. 58 del 1998 (TUF): competenza territoriale, dolo, forma dell’evento e natura del pericolo, il rapporto tra valutazione, falsità delle notizie e artifici, in particolare.

Στην εργασία αναλύονται τα βασικότερα ερμηνευτικά ζητήματα σε σχέση με το αδίκημα της χειραγώγησης της αγοράς, όπως αυτό διαμορφώθηκε με το ν. 4443/2016. Η νομική προσέγγιση του επίμαχου αδικήματος (άρ. 31 ν. 4443/2016) προϋποθέτει την κατανόηση λειτουργίας του Χρηματιστηρίου σε πρακτικό επίπεδο. Έτσι, σημαντικό τμήμα της εργασίας αφιερώνεται στην ανάλυση κάποιων κεντρικών πρακτικών ζητημάτων της λειτουργίας του Χρηματιστηρίου, προκειμένου στη συνέχεια να καταστεί ευκολότερη η οριοθέτηση του αξιοποίνου συγκεκριμένων συμπεριφορών. Η εργασία ξεκινά με μία ιστορική αναδρομή στην εθνική και ευρωπαϊκή έννομη τάξη αναφορικά με τα αδίκημα της χειραγώγησης της αγοράς. Στη συνέχεια, καταπιάνεται με γενικά ζητήματα σε σχέση με το ισχύον εθνικό και ενωσιακό πλαίσιο, όπως το προστατευόμενο έννομο αγαθό και την παράσταση προς υποστήριξη της κατηγορίας. Στο τρίτο και εκτενέστερο μέρος της εργασίας αναλύονται οι επιμέρους βασικές μορφές τέλεσης του αδικήματος της χειραγώγησης της αγοράς, ενώ παράλληλα δίνονται και παραδείγματα πρακτικών για έκαστη μορφή. Στο τέταρτο μέρος της εργασίας αναλύεται η συρροή των επιμέρους μορφών και η σχέση του άρ. 31 ν. 4443/2016 με το αδίκημα της απάτης του κοινού ποινικού κώδικα (άρ. 386 νΠΚ). Η εργασία κλείνει με μια σύντομη ανακεφαλαίωση των θέσεων για τα σημαντικότερα ζητήματα της χειραγώγησης της αγοράς.

In the year Robinson Crusoe (1719) is delivered to the press, Defoe publishes a magnificent pamphlet where he mercilessly exposes the serious embezzlement he observes on the London stock market, throwing himself - with tones that are at times sarcastic, at times vehement - against the speculation of that  time. Just like Robinson Crusoe's cannibals pounce on their poor victims, so stock-jobbers devastate the market, manipulating it.  The text of 1719 has an antecedent in another similar libel of 1701. Neither text has been recently published in a fully annotated edition. Neither has ever been published in Italy, despite their undoubted value and historical-scientific interest. From these two small masterpieces, there emerge topics which, still today, are debated by anyone who considers the  principles and rules  that  should govern the smooth and efficient functioning of financial markets.

Per il suo essere maggiormente caratterizzata da simbolismo, instabilità e contingenza, la legislazione penale in materia economica è quella meno rispondente alla vocazione metastorica del sistema penale. Tali caratteri si rinvengono particolarmente nell’illecito penale amministrativo di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (così come riformulati con la legge 62/2005 di attuazione della direttiva comunitaria sul market abuse), espressione di un irrazionale cumulo sanzionatorio fondato sull’idea che punire due volte sia doppiamente dissuasivo. Se la prevenzione generale dipende più che dal livello di severità delle sanzioni minacciate, dalla certezza e prontezza della loro effettiva applicazione, la scelta della tipologia di sanzione da comminare ai “comportamenti economici deviati” non è necessariamente vincolata al diritto penale, perchè una pena ineffettiva non garantisce alcun presidio all’oggettività giuridica tutelata. Conformemente ai tentativi di razionalizzare il sistema penale in chiave deflazionistica, nella più ampia prospettiva di un diritto sanzionatorio dell’economia appare interessante verificare se la depenalizzazione del market abuse e la residua rilevanza amministrativa sia non solo possibile ma anche conveniente in termini di efficacia generalpreventiva

The increasingly global market has given rise to increased interaction and interdependence among national regulators as well as investors in different jurisdictions. However, this has brought several regulatory problems to the enforcement authorities particularly with regard to the detection, investigation and prosecution of cross-border market abuse activities in many jurisdictions, such as the European Union and South Africa. Consequently, the European Union became the first body to establish multinational market abuse laws in order to enhance the detection and combating of cross-border market abuse practices. The European Union Insider Dealing Directive was subsequently adopted in 1989 and was the first law that harmonised the insider trading ban among the European Union member states. Thereafter, the European Union Directive on Insider Dealing and Market Manipulation was adopted in a bid to increase the com-bating of all the forms of market abuse in the European Union's securities and financial markets. Similar anti-market abuse regulatory efforts were also made in South Africa. In light of this, selected regulatory aspects of market abuse in the European Union and South Africa will be briefly and comparatively discussed in tandem. Thereafter, some concluding remarks will be provided. Keywords Enforcement – insider trading – market abuse – market manipulation – regulation

This article analyses the offences comprising disclosure-based market manipulation in South Africa under the Securities Services Act 36 of 2004. Disclosure-based market manipulation entails the dissemination of inaccurate information relating to the demand, supply, price or value of a security. The defences to market manipulation are also examined, as well as the penalties for committing the offence of market manipulation. This article argues that while the statutory provisions regulation market manipulation are commendably internationally competitive a potential weakness off South African’s market manipulation regime is the paucity of defences to market manipulation, which could easily discourage legitimate trading. A further more serious weakness is the absence of a statutory civil remedy for market manipulation, which could have the effect of not effectively deterring persons from engaging in market manipulation and of denying victims of market manipulation the opportunity to recover their losses.

In questo E-Book sono trattati in maniera intuitiva i concetti che caratterizzano i mercati finanziari.
Conoscere il funzionamento dei mercati finanziari è di fondamentale importanza per effettuare un investimento consapevole.
Il principale errore degli investitori è quello di cercare delle scorciatoie per essere subito operativi, mentre l’investimento deve essere considerato un processo di apprendimento così da capire il corretto rapporto tra rischio e rendimento.