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In vista della pubblicazione della nuova edizione critica dei Motti e facezie del Piovano Arlotto, il contributo offre un esame del testimone scoperto nel 1964 da Giorgio Petrocchi e quindi sconosciuto al precedente editore della... more
In vista della pubblicazione della nuova edizione critica dei Motti e facezie del Piovano Arlotto, il contributo offre un esame del testimone scoperto nel 1964 da Giorgio Petrocchi e quindi sconosciuto al precedente editore della raccolta, Gianfranco Folena. Il codice è studiato da un punto di vista linguistico e nel confronto con gli altri testimoni del testo; il raffronto fra le lezioni adiafore e singulares dei testimoni conferma la natura "in movimento" della silloge, che, a partire da un nucleo iniziale, mutò già nel corso dei primi anni della sua circolazione.

In view of the upcoming new critical edition of the Motti e facezie del Piovano Arlotto, the article provides an analysis of the manuscript discovered by Giorgio Petrocchi in 1964 and thus not considered in Gianfranco Folena’s previous critical edition. The manuscript is discussed from a linguistic point of view and in its relationship with the other witnesses of the text; the comparison between the variants highlights the "evolving" nature of the sylloge, which – based on an initial nucleus – was already subject to change in the early years of its circulation.
Il complesso sistema simbolico di Petrarca è costituito da figure dall’evidente insistenza e da immagini più rare, ma non per questo poco significative. La presenza dell’alloro nel Canzoniere – richiamo a Laura, alla gloria poetica,... more
Il complesso sistema simbolico di Petrarca è costituito da figure dall’evidente insistenza e da immagini più rare, ma non per questo poco significative. La presenza dell’alloro nel Canzoniere – richiamo a Laura, alla gloria poetica, all’amore inappagato – è, naturalmente, fonte continua di analisi da parte degli studiosi; meno indagata è invece la comparsa nei fragmenta di altre piante. Dall’olivo sacro a Minerva al mirto venereo della poesia amorosa, il Canzoniere presenta alcuni interessanti segnali vegetali, che nei loro significati intrecciano mitologia e tradizione. L’osservazione delle loro ricorrenze, con uno sguardo rivolto intertestualmente anche alle altre opere del poeta e alle sue letture, permette di esplorare l’universo tematico delle rime sparse da un punto di vista diverso e meritevole di approfondimento.
La vena poetica umanistica di Ariosto percorre i testi, solo all’apparenza disinvolti ed immediati, delle sette Satire, manifestandosi in una tecnica raffinata e ricca di artifici retorici, in strutture elaborate, in versi che... more
La vena poetica umanistica di Ariosto percorre i testi, solo all’apparenza disinvolti ed immediati, delle sette Satire, manifestandosi in una tecnica raffinata e ricca di artifici retorici, in strutture elaborate, in versi che riecheggiano le letture del poeta. Oltre al pressoché costante riferimento oraziano, le Satire presentano un fitto ed elaborato reticolo di fonti, che spaziano da motivi classici a richiami tre e quattrocenteschi, da Ovidio a Dante e Petrarca, da Giovenale a Pulci e Boiardo. Anche da questo punto di vista la V satira rappresenta un’interessante eccezione. Il tema trattato – matrimoniale – si distanzia da quello delle altre, il tono è più scherzoso: Orazio lascia qui spazio agli autori della tradizione amorosa in volgare, a Leon Battista Alberti, Francesco da Barberino e, naturalmente, a Boccaccio. La particolarità della satira culmina con la comparsa di un aneddoto triviale risalente al Liber facetiarum di Poggio Bracciolini. L’intreccio di fonti ariostesche e il loro reimpiego trova in queste terzine un’esemplare rappresentazione: l’autore assimila il modello e lo reinterpreta, contaminando motivi tradizionali e generi. Al tempo stesso, l’incontro di satira e facezia chiude però un testo dall’evidente eccezionalità e ne corona i tratti atipici. Nell’attenta selezione di fonti da parte di Ariosto, come si colloca e cosa implica la scelta del genere popolaresco? Che valore assume l’episodio nell’ottica complessiva del componimento? Il contributo si propone di confermare la ricchezza di echi di un’opera dall’importante valore letterario qual è quella ariostesca, approfondendo la ripresa della facezia e in generale l’impianto intertestuale della V satira, singolare ma non per questo meno significativo.
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Sparse in vari luoghi della sua produzione, le facezie di Leonardo dimostrano la viva attrattiva esercitata sull’«omo sanza lettere» dal genere popolare delle brevi narrazioni giocose e dei motti di spirito. A partire già dagli anni ’90... more
Sparse in vari luoghi della sua produzione, le facezie di Leonardo dimostrano la viva attrattiva esercitata sull’«omo sanza lettere» dal genere popolare delle brevi narrazioni giocose e dei motti di spirito. A partire già dagli anni ’90 del xv secolo, l’autore ha annotato sui suoi fogli testi che da una parte rivelano il suo interesse per l’ideazione burlesca e la battuta arguta, dall’altra testimoniano la tradizione e lo sviluppo quattrocentesco della produzione faceta nel territorio italiano e la sua fortuna alla corte del Moro. Il contributo si propone di analizzare le facezie di Leonardo, studiandone le caratteristiche sia nella loro peculiarità sia in relazione alle altre grandi raccolte del tempo.
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L'articolo esamina le incisioni ispirate dai Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli realizzate da Mirando Haz (1937 - 2018). Le immagini, per la maggior parte inedite finora, vengono presentate e commentate; chiude il contributo... more
L'articolo esamina le incisioni ispirate dai Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli realizzate da Mirando Haz (1937 - 2018). Le immagini, per la maggior parte inedite finora, vengono presentate e commentate; chiude il contributo un'intervista all'autore.
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Classicamente accostati dalla critica al realismo figurativo di un Pinelli e di un Thomas, i Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli hanno ispirato in età contemporanea il tratto di illustratori capaci di offrire interessanti chiavi... more
Classicamente accostati dalla critica al realismo figurativo di un Pinelli e di un Thomas, i Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli hanno ispirato in età contemporanea il tratto di illustratori capaci di offrire interessanti chiavi interpretative del testo. Dalla severità del Belli di Domenico Purificato alle innovative letture di Luciano Cottini e Mirando Haz, le traduzioni in immagini dei Sonetti meritano di essere studiate come sempre diversi e mai banali esempi di commenti figurati.
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Il saggio intende ripercorrere le vicende iconografiche di Francesco Petrarca e delle sue opere. Dopo aver preso in esame la storia della tradizione del suo ritratto e delle rese iconiche relative alla produzione latina, saranno... more
Il saggio intende ripercorrere le vicende iconografiche di Francesco Petrarca e delle sue opere. Dopo aver preso in esame la storia della tradizione del suo ritratto e delle rese iconiche relative alla produzione latina, saranno analizzati i riscontri pittorici ispirati dalle opere volgari e la peculiare contrapposizione fra la ricchezza figurativa suggerita dai Trionfi e la scarsa rappresentazione dei Rerum vulgarium fragmenta. Chiude il contributo una proposta sull’ordine in cui furono realizzate le postille e le immagini del Petrarca illustrato di Brescia (Biblioteca Queriniana, Inc. G. V. 15).
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Within the complex continuum of petrarchan miniature, a real unicum is represented by the volume which is preserved in Brescia (Biblioteca Queriniana, Inc. G.V. 15). The print, which is an exemplar of the princeps of Poet’s vernacular... more
Within the complex continuum of petrarchan miniature, a real unicum is represented by the volume which is preserved in Brescia (Biblioteca Queriniana, Inc. G.V. 15). The print, which is an exemplar of the princeps of Poet’s vernacular work – published in Venice in 1470 –, is the only Canzoniere within which fragmenta are entirely illustrated. The incunable has been decorated by a man of letters at the end of the XV century, whom some scholars identify with Antonio Grifo and the others cagily call the «Dilettante Queriniano». Until now, this particular copy has been studied almost only in its philological aspects, or in its historical-artistic ones. However, it is equally worth considering it in the context of the encounter of poetry and imagery. The analysis of the relationship between the text and the images that adorn the pages actually discloses that the paintings are not confined to a purely ornamental role, but are indeed vehicles of their author’s exegesis.
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Inviare le proposte a con_scienza@unive.it entro il 30 giugno 2018
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Since the classical antiquity, there has been no lack of reflections on the nature of laughter and humour, whose definition has always been problematic and full of nuances. Only by the end of the 17th century its modern meaning begins to... more
Since the classical antiquity, there has been no lack of reflections on the nature of laughter and humour, whose definition has always been problematic and full of nuances. Only by the end of the 17th century its modern meaning begins to appear in European dictionaries: a specific frame of mind in which intelligence, readiness, and communicative ability coexist to identify and express the comic or curious side of things. Nevertheless, humour, communicated in all sorts of ways, is a common thread across the history of literature. The aim of the workshop is to investigate the use of humour and the mechanisms of laugher in early modern age (15th and 16th century) through the analysis of texts. “Humour” hides in countless expedients, which will be included under this common heading: from scorn to derision, from wit to joke, from the inclusion of comic elements in the narration to the use of funny adages in the speech. The workshop will study the playful language in different works of Italian and European authors, the presence of witticism and parody in their texts, and the use of figures of speech and double meanings. How does the laugh get realized? How did the authors insert ironic elements in their works and characters? What are the functions of laughter? Is there any change in the laughter mechanisms across the 15th and the 16th century? By answering these and other questions, the workshop will shed light on how authors dealt with such a complex, yet fundamental feature of humanity.
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The event brings together art historians and literary scholars for a preliminary exploration of the visual cultures that were associated with the poetic tropes of metaphor and simile in early modern Italy. By focusing on the extensive and... more
The event brings together art historians and literary scholars for a preliminary exploration of the visual cultures that were associated with the poetic tropes of metaphor and simile in early modern Italy. By focusing on the extensive and multifaceted presence of these figures of speech in two foundational pillars of Italian literature, Dante's Divina Commedia and Petrarch's Canzoniere, and on the impact that these writings had on the arts of the following centuries, the workshop aims to shed light on a variety of interrelated issues. Among other questions, it will for instance consider the pictorial potential inherent in the high degree of visuality that is typical of metaphoric expressions, the use of similes grounded in artistic practices, the reification of figurative language in artworks or everyday objects, and the creative ways in which Renaissance artists responded to the suggestions coming from those tropes.
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Programme du colloque international sur les Satires de l'Arioste, Amiens, UPJV, Laboratoire TrAme
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