Skip to main content
This work aims to explore the eschatological theme of salvation with reference to our relationship with the natural order. First, we will delve into the thought of theologian Sallie McFague, who presents a reflection centered on the idea... more
This work aims to explore the eschatological theme of salvation with reference to our relationship with the natural order. First, we will delve into the thought of theologian Sallie McFague, who presents a reflection centered on the idea of Earth as the body of God. Through this metaphor, the Author intends to outline a theological perspective that leverages the unifying and ontologically relational bond that unites human beings and creation to God’s saving love. We will then analyze the thought of Elizabeth Johnson. The latter will lead us into a reflection within which the Cross is taken up as a symbol of salvation for the whole of creation, both human and natural. Finally, we will formulate a brief conclusion not only to highlight the theoretical confluences between the two authors but, also, to outline some criticisms of the perspectives of ecological salvation they propose.
The article intends to deepen the peculiar notion of fraternity that emerges from the writings of Emmanuel Lévinas in relation to his rereading of the biblical story of Cain and Abel. At first, after briefly outlining the theoretical... more
The article intends to deepen the peculiar notion of fraternity that emerges from the writings of Emmanuel Lévinas in relation to his rereading of the biblical story of Cain and Abel. At first, after briefly outlining the theoretical importance of biblical categories for the author's philosophy, we will show how Levinas's ethical framework can, in fact, be reread as an affirmative answer to Cain's provocative question "Am I my brother’s keeper?". This path will unfold through various paths aimed at showing how a good part of the philosophical categories used by our author can find their original phenomenological reinterpretation right from the fourth chapter of Genesis. Finally, it will be shown how the specific sense of fraternity that emerges from Lévinas's writings manages to hold together that sense of human plurality and dignity which is instead impossible for a fraternity founded on a merely biological or ethnic-cultural datum.
This essay wants to contribute to the deepening of the philosophical meaning of prayer starting from some theoretical suggestions offered to us by Martin Buber and Nasr Hāmid Abū Zayd. From the point of view of these authors, prayer is... more
This essay wants to contribute to the deepening of the philosophical meaning of prayer starting from some theoretical
suggestions offered to us by Martin Buber and Nasr Hāmid Abū Zayd. From the point of view of these authors, prayer
is not just turning to God with requests and invocations; they never make of God a knowable object even in His
revelation. Rather, prayer gives the possibility of establishing a real communicative and relational space with God in
full reciprocity.
In prayer, man accepts the "challenge" of an asymmetrical dialogue which, however, leads him to understand his
fundamental and structural situation of paradox: a finite that is constitutively aimed at self-transcendence.
In una delle sue opere principali, cioè Progetto per un’etica mondiale (1990), il teologo Hans Küng si chiedeva che tipo di contributo avrebbero potuto fornire le religioni monoteiste al progetto della maturazione di una pace planetaria.... more
In una delle sue opere principali, cioè Progetto per un’etica mondiale (1990), il teologo Hans Küng si chiedeva che tipo di contributo avrebbero potuto fornire le religioni monoteiste al progetto della maturazione di una pace planetaria. In un primo momento, prendendo le mosse da questo studio, il nostro intento sarà quello di analizzare ed attualizzare le ricerche di Küng in riferimento al contesto dell’odierno panorama ermeneutico. Se le modalità repressive svolte in nome di Dio impediscono la nascita di un autentico dialogo tra le tradizioni religiose – traducendosi, al massimo, in una tiepida indifferenza –, ciò che occorre fare, secondo il teologo, sarà di ripensare lo stesso nucleo interculturale del dialogo secondo una verità etico-universale non-violenta e generativa.
In un secondo momento procederemo all’elaborazione euristica della preliminare analisi teoretica propostaci da Küng mostrando, dunque, che questa comune identità non può essere trovata né secondo la logica di un’universalità quantitativa né “prodotta” tramite un mero collage delle differenti confessioni religiose. In accordo con il teologo svizzero, mostreremo che la funzione trascendentale del pacifico dialogo interreligioso non può che trovarsi nel riferimento all’orizzonte dell’impegno per l’umano come radice etica comune. Ciò che ne emergerà sarà la possibile elaborazione di un’ermeneutica che sia all’altezza di una verità accomunante; una verità capace di dischiudere ad un reale cammino ecumenico sia dal punto di vista ontologico-metafisico che etico-antropologico, offrendo il dato della comune dignità umana nella connessione con la verità che noi stessi siamo.
L’obiettivo di questo lavoro è, da un lato, quello di offrire una panoramica sufficientemente esaustiva in merito al tema della natura nel pensiero di Seyyed Hossein Nasr e, dall’altro lato, di offrire anche una visione teoretica circa le... more
L’obiettivo di questo lavoro è, da un lato, quello di offrire una panoramica sufficientemente esaustiva in merito al tema
della natura nel pensiero di Seyyed Hossein Nasr e, dall’altro lato, di offrire anche una visione teoretica circa le
implicazioni teologiche del senso stesso di natura sia in relazione alla spiritualità umana che, anche, con Dio stesso.
Compito delle prime due sezioni di questo lavoro sarà quello di approfondire le critiche mosse da Nasr all’odierna
epistemologia fino a mostrare la sua originaria visione di una metafisica della natura capace di fornire alle stesse
scienze una visione più ampia e spirituale del cosmo. In una terza sezione si approfondirà poi l’idea di natura come
immensa teofania; un’Auto-rivelazione di Dio attraverso i segni che Egli lascia nella natura e che, se ben compresi,
consentono all’uomo stesso di elevarsi spiritualmente. In ultimo, mostreremo come questa concezione di natura
proposta da Nasr, tramite l’azione responsabile dell’uomo che sa seguire il volere di Dio, possa aprire a un modo
inedito di pensare la questione escatologica della salvezza proprio in riferimento al nostro rapporto con la dimensione
teofanica della natura.
The article aims to explore Emmanuel Lévinas’s interpretation of the biblical figure of Abraham. In the various narratives of Scripture which have Abraham as their subject, a constant conflict appears between the autonomy of individual... more
The article aims to explore Emmanuel Lévinas’s interpretation of
the biblical figure of Abraham. In the various narratives of Scripture which have
Abraham as their subject, a constant conflict appears between the autonomy of individual
choice and the heteronomy of the Word of God; a conflict that, according to
Lévinas, should actually be grasped as an index of an original place that is common
to both: ethics. Through the analysis of some sections of Genesis, by crossing these
readings with the phenomenological resonances that they assume in the philosophical
work of Lévinas, we will show how the figure of Abraham manages to disclose the
theoretical understanding of an ethical autonomy in the heteronomy of the command
of God.
The “Rencontres de L’Archet”, held by videoconference between 14 and 19 September 2020 and organized by “Fondazione Natalino Sapegno”, were dedicated to the theme “Li- terature and the Bible”. They represented an opportunity for... more
The “Rencontres de L’Archet”, held by videoconference between 14 and 19 September 2020 and organized by “Fondazione Natalino Sapegno”, were dedicated to the theme “Li- terature and the Bible”. They represented an opportunity for reflecting on the state of the arts and prospects of research in this field of research. The purpose of this contribution is to give a comprehensive view of the “Rencontres”. After a premise regarding some metho- dological questions that still needs to be answered, we summarize the six days of talks. We conclude by formulating some suggestions and wishes regarding the future development of the studies. The contribution is completed by an introductory bibliography on the topic and on the individual speakers.
Qual è la peculiarità di un linguaggio che vuole indicare il divino? In che modo le scritture sacre riescono a oltrepassare la carnalità della sola lettera dischiudendo alla Parola di Dio? Quali sono le implicazioni filosofiche che... more
Qual è la peculiarità di un linguaggio che vuole indicare il divino? In che modo le scritture sacre riescono a
oltrepassare la carnalità della sola lettera dischiudendo alla Parola di Dio? Quali sono le implicazioni
filosofiche che derivano dall’interpretazione dei testi sacri? In questo libro, senza alcuna pretesa di
esaustività, si tenterà di dare una risposta a queste domande ripartendo dalle riflessioni ermeneutiche che
ci sono state fornite in età contemporanea da tre grandi autori: Emmanuel Lévinas (1906-1995), Paul
Ricœur (1913-2005) e Nasr Hāmid Abū Zayd (1943-2010). Nella convinzione che tener fede alle differenze
significhi anche aprirsi consapevolmente alle ragioni dell’altro, questo testo vuole mostrare come una via di
accesso per una comprensione reciproca tra le varie religioni monoteiste sia possibile proprio ripartendo da
quel dato teoretico problematico comune sia all’ebraismo che al cristianesimo che all’islam: lo statuto
teoretico dell’interpretazione.
La realtà sempre più pressante ed evidente della crisi ecologica ci colpisce oggi da una pluralità di direzioni che riflettono sia la difficoltà dell’argomento che, anche, la scala di complessità con cui una simile questione si deve... more
La realtà sempre più pressante ed evidente della crisi ecologica ci colpisce oggi da una pluralità di direzioni
che riflettono sia la difficoltà dell’argomento che, anche, la scala di complessità con cui una simile questione
si deve necessariamente confrontare. In un simile contesto non sono solo le cosiddette “scienze dure” a darci
le indicazioni sulla necessità e l’urgenza di determinati cambiamenti circa la nostra relazione con il mondo
naturale, ma anche gli studi religiosi hanno iniziato a guardare con molto interesse a questo tema. Nonostante
l’accusa storica di aver relegato il mondo naturale a mera periferia materiale e priva di valore rispetto alla
centralità del mondo umano, il pensiero religioso contemporaneo, in particolar modo nel paradigma della
“creazione spirituale”, sta tentando di capovolgere i termini di questa relazione iniqua. Nel fare ciò,
procederemo mostreremo l’importanza di una riconsiderazione panenteistica della natura come condizione
necessaria a rovesciare i tradizionali rapporti di predicazione tra centro e periferia rispetto al mondo naturale.
Questo cambiamento di prospettiva, nel pensiero contemporaneo, mira a ridare piena centralità al creato in
quanto realtà non separabile dal divino; in tal senso, la centralità non apparterrà più al solo essere umano,
bensì alla creazione nella sua totalità. Nell’esplorare questa nuova dimensione di centralità del mondo
naturale, sottraendola alla perifericità rispetto alla quale era stata relegata dalla tradizione religiosa
occidentale, ci avvarremo del pensiero di tre grandi autori: Pierre Teilhard de Chardin, per cui l’umano deve
essere posto come centro partecipativo e creativo del più ampio processo evolutivo della terra, Matthew Fox,
la cui creazione spirituale, intesa come “benedizione originaria”, è volta a celebrare sia il creato in tutti i suoi
processi che, anche, l’umano come soggetto responsabile di questa armonia e, in ultimo, Thomas Berry, il
cui misticismo accoglie l’idea di una “cura cosmica” nei confronti del mondo naturale.
L’obiettivo del nostro intervento sarà quello di esporre la peculiare prospettiva del dialogo interreligioso che sorge dalle opere del pensatore tunisino Mohamed Talbi, eminente esponente del modernismo islamico. Il suo essere storico del... more
L’obiettivo del nostro intervento sarà quello di esporre la peculiare prospettiva del dialogo interreligioso
che sorge dalle opere del pensatore tunisino Mohamed Talbi, eminente esponente del modernismo
islamico. Il suo essere storico del mondo musulmano e dei rapporti dell’islam con l’Europa mediterranea ha
permesso a Talbi di dedicarsi con lucido e appassionato impegno intellettuale a promuovere nuove vie
dialogo tra il mondo musulmano e quello occidentale. L’assunto filosofico di fondo del nostro autore
consiste in due idee principali: in primo luogo che le religioni, in quanto patrimonio di valori etici condivisi,
possano essere in grado di gettare le basi teoriche per un dialogo che sia realmente universale e
umanizzante fino ad arrivare, in ultimo, alla teorizzazione di un ethos universale e condiviso; in secondo
luogo, poi, che l’islam possa dare un contributo altamente positivo a quest’idea di dialogo interreligioso a
patto, però, di promuovere un rinnovamento del dialogo anche all’interno dello stesso mondo musulmano.
Nell’analizzare le nozioni di dialogo e pluralismo nel pensiero dell’autore, sviluppate a partire una lettura
rivivificante di questi stessi concetti all’interno della tradizione coranica classica, il nostro discorso si
svilupperà secondo tre principali direttive teoretiche.
Nel discutere di questo ethos pluralistico intrinseco alla stessa fede islamica analizzeremo, in primo luogo, il
peculiare metodo ermeneutico adottato da Talbi e da lui definito “lettura intenzionale” o “vettoriale” del
Corano. Questo metodo interpretativo ha, per l’autore, il pregio di tentare di rilanciare un dialogo indiretto
con la Rivelazione di Dio secondo le esigenze proprie del presente mostrando, anche, gli specifici valori
umanistici interni alla cultura islamica. In un secondo momento, poi, procederemo a mostrare come questa
ermeneutica del dialogo debba passare per una riflessione radicale sulla natura umana e sulla sua libertà.
Punto imprescindibile per instaurare un qualsivoglia dialogo con il diverso da sé è che l’essere umano deve
riuscire ad aprirsi a quella pienezza esistenziale capace di dischiuderlo a quei valori umanizzanti che egli
custodisce nella propria essenza e che, se accolti, lo conducono ad aprirsi a Dio. In ultimo mostreremo
come, per Talbi, la vera fede in Dio debba essere intesa come servizio reso al prossimo secondo un’idea di
fraternità fondata proprio su di un principio di comune umanità. Esigere il dialogo come testimonianza delle
fede significa, per Tabi, evitare lo spirito sia di polemica che di compiacimento per volgersi verso un dovere
che non è solo di ordine confessionale, legato cioè a specifici precetti coranici, ma anche morale e
ontologico, in quanto rispecchia quella verità che noi, come esseri creati, custodiamo come traccia del
nostro Creatore.
Guardare all’odierna crisi ecologica non solo da un punto di vista scientifico, economico o politico ma anche culturale, significa andare a scavare nella nostra comune tradizione per ritrovare le radici di quell’immaginario che ha... more
Guardare all’odierna crisi ecologica non solo da un punto di vista scientifico, economico o politico ma anche
culturale, significa andare a scavare nella nostra comune tradizione per ritrovare le radici di
quell’immaginario che ha generato questo modello di sfruttamento iniquo nei confronti della natura.
Innanzi a questa sfida globale le religioni rappresentano sia una delle cause principali del nostro errato
rapporto con il mondo naturale come, anche, una delle possibili vie di salvezza per ripensare un legame più
equo con la terra stessa. Lo scopo del nostro intervento, infatti, è quello di riesaminare i concetti di
“dominio” e di “custodia” umana della natura presenti nei testi sacri dei tre monoteismi abramitici
(ebraismo, cristianesimo e islam) per sviluppare le linee teoretiche di un’ecoteologia interreligiosa che sia
critica nei confronti del proprio sistema tradizionale di credenze e, al contempo, capace di offrire
un’alternativa a questo antropocentrismo miope che la storia delle religioni ci ha restituito. L’intento di
fondo del nostro discorso sarà quello di mostrare come l’ecoteologia possa a oggi offrire un contributo
filosofico di ampio respiro per riuscire a ripensare sia le radici culturali del nostro errato rapporto con la
terra ma che sia anche capace di dischiudere l’orizzonte di un futuro responsabile e sostenibile nei
confronti della natura.
From the perspective of degrowth as described by Serge Latouche, the eight "R" can be read as a political project for the democratization of the economy and, consequently, for the protection of humanity. These eight "R" presuppose the... more
From the perspective of degrowth as described by Serge Latouche, the eight "R" can be read as a political project for the democratization of the economy and, consequently, for the protection of humanity. These eight "R" presuppose the widespread ability to resist the dominant mentality linked to the growth model and to start concrete paths of sustainability. The overall meaning of this virtuous path, in fact, is to make clear the link between global priorities and the practical and concrete commitment on the part of each individual in the direction of building an ecologically, humanly and ethically sustainable society. What emerges from this project is, therefore, a utopia in the highest sense of the term, that is to say, a utopia capable of outlining the ideal functioning of society as a whole. A utopia that is also concrete at the same time, as it is rooted in existing realities and tangible actions. Among these various "R", relocation is one of the most strategically relevant as it offers a theoretical-practical heuristic capable of outlining the contours of a fair and participatory political-social system.
Relocation: Degrowth as a conceptual and political tool.
Convegno internazionale: Ninth Annual International Conference on Sustainable Development.
Columbia University (New York).
Il gergo dell’origine: la creazione tra filosofia e teologia in Emmanuel Lévinas. Convegno internazionale: Narrations of Origins in World Cultures and the Arts, organizzato dalla European Society of Comparative Literature. Università... more
Il gergo dell’origine: la creazione tra filosofia e teologia in Emmanuel Lévinas. Convegno internazionale: Narrations of Origins in World Cultures and the Arts, organizzato dalla European Society of Comparative Literature.
Università degli Studi di Torino.
Il camminare innanzi a Dio. La figura di Abramo nell’interpretazione di Lévinas.
Convegno internazionale: Sistema binario. Sulle molteplici prospettive del viaggio: dimensione reale e virtuale.
Università degli Studi di Macerata.
Ermeneutiche della pace: Hans Küng e la via ecumenica del dialogo interreligioso. Conferenza: Parole di pace. Azioni, scritti e pensieri per un mondo nuovo.
Università per Stranieri di Perugia.
Letteratura giuridica ed ermeneutica sacra in Emmanuel Lévinas. Note sullo statuto teoretico dell’interpretazione. Convegno internazionale: Rencontres de l’Archet avente per titolo Letteratura e Bibbia. Fondazione Natalino Sapegno,... more
Letteratura giuridica ed ermeneutica sacra in Emmanuel Lévinas. Note sullo statuto teoretico dell’interpretazione.
Convegno internazionale: Rencontres de l’Archet avente per titolo Letteratura e Bibbia.
Fondazione Natalino Sapegno, Morgex (AO).
Lo studio come esperienza e testimonianza.
Seminario dottorale: Giornata di studi dottorale. Aspetti, momenti formativi ed esperienze.
Università per Stranieri di Perugia.
Tra Shem e Yafet. L’ermeneutica della Scrittura in Emmanuel Lévinas. Conferenza internazionale: Lo snodo ‘e’ la svolta. Permanenze, riemersioni e dialettica dei livelli di cultura nel testo.
Università degli Studi di Macerata.
L’infinita interpretazione. L’ermeneutica del testo sacro in Emmanuel Lévinas. Seminario dottorale: La sacralità del testo e il testo sacro. Riflessioni.
Università per Stranieri di Perugia.
Presenza come assenza. Sul senso etico della scrittura in Emmanuel Lévinas. Seminario dottorale: Scrittura e assenza. La scienza del libro tra ermeneutica e digital humanities.
Università per Stranieri di Perugia.
Cultura del sacrificio. Note sulla violenza economica a partire da Serge Latouche. Seminario dottorale: Le dinamiche della violenza. Meccanismi di distorsione dell’umano.
Università degli Studi di Macerata.
Soggettività, intersoggettività e oggettività. La teoria sociale di Alain Caillè. Seminario dottorale: Soggettivo, intersoggettivo, oggettivo. A partire dalla filosofia.
Università per Stranieri di Perugia.
Relazione svolta per l’inaugurazione della mostra Genesi organizzata dall’associazione Zandagruel di Montecassiano.
Per una definizione contemporanea di arte.
Relazione svolta per la galleria d’arte FEU!LAB di Jesi.
Università per Stranieri di Perugia (15 giugno 2020)
Research Interests:
Università per Stranieri di Perugia (31 marzo 2020)
Research Interests:
Introduzione e moderatore per la presentazione
del libro del Prof. Aldo Stella La Prefazione alla Fenomenologia dello spirito di Hegel. Interpretazioni critiche e approfondimenti teoretici.
Università per Stranieri di Perugia.
La cultura della decrescita nei comportamenti quotidiani.
Relazione svolta nell’ambito del Corso di Economia Trasformativa, organizzato dalla Scuola di Economia Trasformativa dell’Università per la pace delle Marche.
Moderatore per la conferenza: Vivere la traduzione, svoltosi nell’ambito del ciclo di seminari intitolato Cultura, Educazione, Comunicazione, organizzato presso l’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con l’Université de... more
Moderatore per la conferenza: Vivere la traduzione, svoltosi nell’ambito del ciclo di seminari intitolato Cultura, Educazione, Comunicazione, organizzato presso l’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con l’Université de Tours.
Sostenibilità economica: diritto al lavoro.
Relazione svolta nell’ambito del progetto Educazione civica e costituzione: cittadinanza e sostenibilità, organizzato per la regione Marche dal CVM in collaborazione con il MIUR.
Semiotica e critica del sacro. Da Lotman ad Abū Zayd.
Seminario dottorale: Testo e contesto. Semiotica dell’arte e della cultura di Jurij Michajlovič Lotman.
Università per Stranieri di Perugia.
Spiegazione e comprensione: da Ricœur a Greimas.
Seminario dottorale: Tra semiotica ed ermeneutica di Paul Ricœur e Algirdas J. Greimas.
Università per Stranieri di Perugia.
Autonomia in Latouche. Autonomia e liberazione sociale.
Relazione tenuta per l’Associazione per la Decrescita, presso Altraeco di Recanati (MC).