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CV aggiornato al 29 maggio 2024
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Esiste una zona marginale dell’oggetto ‘libro’ – sia manoscritto che a stampa – in cui palinsesti di scritture e voci fuori campo si stratificano negli anni, divenendo parte del peritesto. Non dà informazioni accessorie, bensì permette di... more
Esiste una zona marginale dell’oggetto ‘libro’ – sia manoscritto che a stampa – in cui palinsesti di scritture e voci fuori campo si stratificano negli anni, divenendo parte del peritesto. Non dà informazioni accessorie, bensì permette di valicare il confine della sola analisi testuale; “tracce” che hanno permesso di ricostruire a posteriori le vicende storico-culturali della tradizione manoscritta e a stampa di molte opere letterarie, sebbene siano sempre state relegate a una zona di confine. L’articolo propone, pertanto, un’analisi dei marginalia e dei limina, nello specifico, del manoscritto talien 530, noto anche come Par. 530, facente parte della tradizione manoscritta della Commedia. L’obiettivo è quello di dimostrare come scritture e parte
dell’apparato iconografico-illustrativo, al margine e apparentemente privi di una particolare rilevanza, possano risultare fondamentali e di notevole interesse per le vicende che soggiacciono alla fattura del codice di in sé. È il caso di Par. 530 che, mediante tali elementi, dà voce alle intricate dinamiche politiche e personali intercorse tra Pandolfo III Malatesta e Papa Pio II nella prima metà del Quattrocento.

There is a marginal zone both in manuscripts and printed codes in which palimpsests and voice-overs are layered over the years, becoming part of the peritesto. It does not provide accidental information, but rather it allows one to go beyond the textual analysis; “traces” that made it possible to reconstruct a posteriori the cultural-historical events about manuscripts and printed codes, although they have always been relegated to a ‘borderline’ zone. Therefore, this article proposes an analysis of marginalia and limina, specifically of the manuscript Italien 530, also known as Par. 530, which is part of the Divine Comedy’s manuscripts tradition. The aim is to demonstrate how writings and some elements of the iconographic-illustrative apparatus, seemingly of no importance, can turn out to be fundamental and of considerable interest to the events that underlie the workmanship of the codex per se. It is the case of the manuscript Par. 530, which, through such elements, gives voice to the intricate political and personal dynamics between Pandolfo III Malatesta and Pope Pius II in the first half of the 15 th century.
CFP Convegno dottorale "Feminae agentes: letteratura, arti e multimedialità".
27-29 novembre 2023 presso Università eCampus (Novedrate).
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"È solo in mancanza della certezza che noi usiamo la probabilità. Ossia quando noi, pur non conoscendo perfettamente un fatto, tuttavia sappiamo qualcosa sulla sua forma". Così prende avvio il libro di Elisabetta Tonello sull'analisi... more
"È solo in mancanza della certezza che noi usiamo la probabilità. Ossia quando noi, pur non conoscendo perfettamente un fatto, tuttavia sappiamo qualcosa sulla sua forma".  Così prende avvio il libro di Elisabetta Tonello sull'analisi della tradizione tosco-fiorentina della Commedia di Dante, ponendo già in primo piano una delle questioni che da sempre ha interrogato milioni di studiosi: il concetto di certezza e probabilità per la ricostruzione del testimoniale e di un testo in mancanza dell'autografo dinanzi una tradizione folta quale quella del Poema dantesco.
«La Divina Commedia è la storia ideale dell’anima di Dante ritratta in un dramma a molti personaggi e riflessa in un paesaggio: quella storia traspare attraverso il paesaggio e attraverso gli incontri colle anime come la luce e lo spirito... more
«La Divina Commedia è la storia ideale dell’anima di Dante ritratta in un dramma a molti personaggi e riflessa in un paesaggio: quella storia traspare attraverso il paesaggio e attraverso gli incontri colle anime come la luce e lo spirito delle linee e delle figure» (Momigliano: 1932).

Nella Commedia sono innumerevoli i richiami ai luoghi e ai fenomeni del mondo reale e alla raffigurazione della struttura tolemaica della Terra, resi da similitudini che permettono di comprendere scenografie e sfondi sovrannaturali. Se nel monte del Purgatorio non mancano i riferimenti e i parametri strettamente “terreni” – come l’alternarsi del giorno e della notte e il moto delle stelle – nei paesaggi dell’Inferno e del Paradiso campeggia una decisiva dicotomia tra mondo terreno e mondo celeste. È un modo di percepire e descrivere lo spazio in maniera spirituale, piegando i fenomeni fisici e naturali all’attendibilità della straordinaria narrazione dantesca.

La call for paper per la realizzazione del volume Dante tra natura e paesaggio (eCampus University Press) è rivolta a docenti, post-doc e dottorandi e mira a raccogliere studi e letture sul tema della natura e del paesaggio nella Commedia, nelle diverse discipline.
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Nella seconda metà del Quattrocento, la Napoli aragonese divenne un grande centro di produzione, di distribuzione, di importazione e di conservazione del nuovo libro umanistico italiano.
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La Navigatio Sancti Brendani è un testo latino redatto in Irlanda tra il IX secolo, secondo l'ipotesi e gli studi di Orlandi, e il X secolo, come si deduce, invece, nell'edizione commentata di Semler del 1959. La lettura dell'opera desta... more
La Navigatio Sancti Brendani è un testo latino redatto in Irlanda tra il IX secolo, secondo l'ipotesi e gli studi di Orlandi, e il X secolo, come si deduce, invece, nell'edizione commentata di Semler del 1959. La lettura dell'opera desta una grande sensazione di stupore derivante, non solo, dal contenuto del documento ma anche dai suoi risvolti in sede critica.
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APPENDICE M. BARBI, Degli studi su Vincenzo Borghini sopra la storia e la lingua di Firenze.
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Sperando di fare cosa gradita condividiamo il programma definitivo del convegno in questione al quale speriamo possiate prendere parte in presenza o da remoto. Per qualsiasi informazione contattare beatricevmosca@gmail.com o... more
Sperando di fare cosa gradita condividiamo il programma definitivo del convegno in questione al quale speriamo possiate prendere parte in presenza o da remoto.
Per qualsiasi informazione contattare beatricevmosca@gmail.com o federicamariagiallo@gmail.com
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CFP Convegno Dottorale "Feminae agentes: letteratura, arti e multimedialità" 27-29 novembre 2023 presso Università eCampus (Novedrate)
Research Interests:
Intervento congiunto con Federica Maria Giallombardo su "Il paesaggio nella visione dell'edizione della Divina Commedia di Giuseppe Campi".
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La Summer School in Dante Studies è rivolta a studenti di laurea magistrale, dottorandi e post-doc interessati agli studi danteschi. Più in generale, il corso – diretto da Paolo Trovato e svolto insieme a esperti dantisti e ai suoi più... more
La Summer School in Dante Studies è rivolta a studenti di laurea magistrale, dottorandi e post-doc interessati agli studi danteschi. Più in generale, il corso – diretto da Paolo Trovato e svolto insieme a esperti dantisti e ai suoi più stretti collaboratori – può interessare tutti gli studiosi in formazione impegnati, a vario titolo, nello studio codicologico-paleografico, linguistico, filologico ed esegetico di testi medievali o rinascimentali tràditi da più testimoni manoscritti. Gli iscritti potranno infatti entrare, interattivamente, nel cantiere di una delle più importanti e complesse imprese filologiche degli ultimi anni: un’edizione critica della Commedia dantesca basata – per la prima volta – sullo scrutinio dell’intero testimoniale superstite.
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Palazzo Corradini Aula 4 del 18 maggio 2023
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18 giugno, aula 4    ore 10-30, 12, 15
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“In recent decades, translation has become a central object of reflection and study, with copious critical literature focused upon it. Behind these studies is the central question: can a translation tell us more about the translator and... more
“In recent decades, translation has become a central object of reflection and study, with copious critical literature focused upon it. Behind these studies is the central question: can a translation tell us more about the translator and the company for which the translation was made, than about the text that itself moves from one language to
another?” (53). In Won in Translation, Roger Chartier faces such questions about translation and the status it has assumed over the centuries.