Beatrice Mosca
Master di II livello in Teoria, progettazione e didattica dell'italiano come lingua seconda e straniera presso l'Università degli Studi di Palermo con votazione di 100/100 conseguito in data 30/06/2022.
Laurea magistrale LM-14 in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con 110/110 cum laude in data 13/07/2020 e conseguimento del Percorso di Eccellenza a.a. 19/20, con una tesi di laurea dal titolo “El Dante Hispano” –relatore Ch. Professore Marco Grimaldi e correlatore Ch. Prof.ssa Debora Vaccari- sulla ricezione manoscritta e a stampa -con analisi e ricostruzione del testimoniale- di Dante e della Commedia in Spagna dalle origini a metà '500; analizzando il versante castigliano e catalano e ponendo attenzione alle prime traduzioni in circolazione del Poema, la sottoscritta si è concentrata sul lavoro della ricezione e della prima testimonianza di Dante in suolo ispanico e su quello dei traduttori in relazione al testimoniale posseduto, alle modalità con cui ne hanno avuto accesso e a quali codici hanno utilizzato, cercando di ricostruire le operazioni compiute per l’ottenimento della facies testuale.
Laurea triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con 110/110 cum laude in data 18/07/2018, con una tesi dal titolo "Federico Garcia Lorca: el clásico moderno" -relatore Ch.ssima Prof.ssa Debora Vaccari- su Garcia Lorca e il modo dei classici; ponendo a confronto la figura di Yerma, protagonista dell'omonima tragedia, con Medea, Fedra e Clitemnestra, la sottoscritta, dopo avere analizzato la Poetica di Aristotele e la concezione del nuovo teatro di Lorca alle soglie del '900 sino all'avvento di Francisco Franco e le differenze e analogie con il grande filosofo e la tragedia del mondo classico, ha proposto una nuova visione dell'opera lorchiana teatrale ponendo in luce un differente punto di vista sulla base di studi precedenti.
Address: beatrice.mosca@studenti.uniecampus.it
Laurea magistrale LM-14 in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con 110/110 cum laude in data 13/07/2020 e conseguimento del Percorso di Eccellenza a.a. 19/20, con una tesi di laurea dal titolo “El Dante Hispano” –relatore Ch. Professore Marco Grimaldi e correlatore Ch. Prof.ssa Debora Vaccari- sulla ricezione manoscritta e a stampa -con analisi e ricostruzione del testimoniale- di Dante e della Commedia in Spagna dalle origini a metà '500; analizzando il versante castigliano e catalano e ponendo attenzione alle prime traduzioni in circolazione del Poema, la sottoscritta si è concentrata sul lavoro della ricezione e della prima testimonianza di Dante in suolo ispanico e su quello dei traduttori in relazione al testimoniale posseduto, alle modalità con cui ne hanno avuto accesso e a quali codici hanno utilizzato, cercando di ricostruire le operazioni compiute per l’ottenimento della facies testuale.
Laurea triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con 110/110 cum laude in data 18/07/2018, con una tesi dal titolo "Federico Garcia Lorca: el clásico moderno" -relatore Ch.ssima Prof.ssa Debora Vaccari- su Garcia Lorca e il modo dei classici; ponendo a confronto la figura di Yerma, protagonista dell'omonima tragedia, con Medea, Fedra e Clitemnestra, la sottoscritta, dopo avere analizzato la Poetica di Aristotele e la concezione del nuovo teatro di Lorca alle soglie del '900 sino all'avvento di Francisco Franco e le differenze e analogie con il grande filosofo e la tragedia del mondo classico, ha proposto una nuova visione dell'opera lorchiana teatrale ponendo in luce un differente punto di vista sulla base di studi precedenti.
Address: beatrice.mosca@studenti.uniecampus.it
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dell’apparato iconografico-illustrativo, al margine e apparentemente privi di una particolare rilevanza, possano risultare fondamentali e di notevole interesse per le vicende che soggiacciono alla fattura del codice di in sé. È il caso di Par. 530 che, mediante tali elementi, dà voce alle intricate dinamiche politiche e personali intercorse tra Pandolfo III Malatesta e Papa Pio II nella prima metà del Quattrocento.
There is a marginal zone both in manuscripts and printed codes in which palimpsests and voice-overs are layered over the years, becoming part of the peritesto. It does not provide accidental information, but rather it allows one to go beyond the textual analysis; “traces” that made it possible to reconstruct a posteriori the cultural-historical events about manuscripts and printed codes, although they have always been relegated to a ‘borderline’ zone. Therefore, this article proposes an analysis of marginalia and limina, specifically of the manuscript Italien 530, also known as Par. 530, which is part of the Divine Comedy’s manuscripts tradition. The aim is to demonstrate how writings and some elements of the iconographic-illustrative apparatus, seemingly of no importance, can turn out to be fundamental and of considerable interest to the events that underlie the workmanship of the codex per se. It is the case of the manuscript Par. 530, which, through such elements, gives voice to the intricate political and personal dynamics between Pandolfo III Malatesta and Pope Pius II in the first half of the 15 th century.
27-29 novembre 2023 presso Università eCampus (Novedrate).
Thesis Chapters
Drafts
Nella Commedia sono innumerevoli i richiami ai luoghi e ai fenomeni del mondo reale e alla raffigurazione della struttura tolemaica della Terra, resi da similitudini che permettono di comprendere scenografie e sfondi sovrannaturali. Se nel monte del Purgatorio non mancano i riferimenti e i parametri strettamente “terreni” – come l’alternarsi del giorno e della notte e il moto delle stelle – nei paesaggi dell’Inferno e del Paradiso campeggia una decisiva dicotomia tra mondo terreno e mondo celeste. È un modo di percepire e descrivere lo spazio in maniera spirituale, piegando i fenomeni fisici e naturali all’attendibilità della straordinaria narrazione dantesca.
La call for paper per la realizzazione del volume Dante tra natura e paesaggio (eCampus University Press) è rivolta a docenti, post-doc e dottorandi e mira a raccogliere studi e letture sul tema della natura e del paesaggio nella Commedia, nelle diverse discipline.
Conference Presentations
Per qualsiasi informazione contattare beatricevmosca@gmail.com o federicamariagiallo@gmail.com
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another?” (53). In Won in Translation, Roger Chartier faces such questions about translation and the status it has assumed over the centuries.
dell’apparato iconografico-illustrativo, al margine e apparentemente privi di una particolare rilevanza, possano risultare fondamentali e di notevole interesse per le vicende che soggiacciono alla fattura del codice di in sé. È il caso di Par. 530 che, mediante tali elementi, dà voce alle intricate dinamiche politiche e personali intercorse tra Pandolfo III Malatesta e Papa Pio II nella prima metà del Quattrocento.
There is a marginal zone both in manuscripts and printed codes in which palimpsests and voice-overs are layered over the years, becoming part of the peritesto. It does not provide accidental information, but rather it allows one to go beyond the textual analysis; “traces” that made it possible to reconstruct a posteriori the cultural-historical events about manuscripts and printed codes, although they have always been relegated to a ‘borderline’ zone. Therefore, this article proposes an analysis of marginalia and limina, specifically of the manuscript Italien 530, also known as Par. 530, which is part of the Divine Comedy’s manuscripts tradition. The aim is to demonstrate how writings and some elements of the iconographic-illustrative apparatus, seemingly of no importance, can turn out to be fundamental and of considerable interest to the events that underlie the workmanship of the codex per se. It is the case of the manuscript Par. 530, which, through such elements, gives voice to the intricate political and personal dynamics between Pandolfo III Malatesta and Pope Pius II in the first half of the 15 th century.
27-29 novembre 2023 presso Università eCampus (Novedrate).
Nella Commedia sono innumerevoli i richiami ai luoghi e ai fenomeni del mondo reale e alla raffigurazione della struttura tolemaica della Terra, resi da similitudini che permettono di comprendere scenografie e sfondi sovrannaturali. Se nel monte del Purgatorio non mancano i riferimenti e i parametri strettamente “terreni” – come l’alternarsi del giorno e della notte e il moto delle stelle – nei paesaggi dell’Inferno e del Paradiso campeggia una decisiva dicotomia tra mondo terreno e mondo celeste. È un modo di percepire e descrivere lo spazio in maniera spirituale, piegando i fenomeni fisici e naturali all’attendibilità della straordinaria narrazione dantesca.
La call for paper per la realizzazione del volume Dante tra natura e paesaggio (eCampus University Press) è rivolta a docenti, post-doc e dottorandi e mira a raccogliere studi e letture sul tema della natura e del paesaggio nella Commedia, nelle diverse discipline.
Per qualsiasi informazione contattare beatricevmosca@gmail.com o federicamariagiallo@gmail.com
another?” (53). In Won in Translation, Roger Chartier faces such questions about translation and the status it has assumed over the centuries.