Roberto Saviano

Il y a quarante-quatre ans que le projet d’une grande réalisation urbanistique est sortie de terre
dans un quartier au nord de Naples, il y a dix ans que la Scampia est devenue une plaque tournante de
trafic de drogue tenu par la maffia et il y a six ans que le roman de Roberto Saviano, Gomorra, a été
publié et traduit en plusieurs langues. Ces trois phénomènes, plus ou moins liés, peuvent être réunis
sous le nom des Vele.

Based on an analysis build upon the narratological principles and the categories fiction/non-fiction, as well
as on a range of specific comparisons with other authors (Leonardo Sciascia, Truman Capote, Emmanuel Carrère and Primo Levi), this essay explores the way the hybrid form of the text Gomorrah works and
considers its “literary” characteristics as the key of the book’s success. The comparison with In Cold Blood
and L’Adversaire allows to emphasize the different ways the text functions and the effects regarding the
presence (or absence) of the first-person narrator within the merely seemingly homogenous genre (the nonfiction
novel). The process of the “expansion of meaning”, a proper characteristic of every great poetic
work, is intensified in Gomorrah by means of the construction of a special hybrid form, where
autobiographical narration and the factuality of data are interwoven to form a single logic, which is capable
of involving the reader emotionally and to induce an active reflection on the subject.
                                                             
Tramite un’indagine che si richiama a postulati di narratologia e alle categorie di finzionalità/non finzionalità, e
attraverso una serie di raffronti mirati con opere di altri autori (Sciascia, Capote, Carrère e Primo Levi), il saggio
esplora il funzionamento della forma ibrida del testo di Gomorra e le sue caratteristiche “letterarie”, in quanto
chiavi del successo del libro. Il confronto con In Cold Blood e con L’Adversaire permettono di evidenziare,
all’interno di un genere (il non-fiction novel) soltanto apparentemente omogeneo, funzioni ed effetti differenti
legati alla presenza (o assenza) del narratore in prima persona. Il processo di “espansione di significato”, caratteristica
propria di qualsiasi grande opera poetica, viene potenziato in Gomorra dalla costruzione di una forma
ibrida particolare, nella quale narrazione-testimonianza e fattualità dei dati si intrecciano in un’unica logica,
capace di coinvolgere emotivamente il lettore e di spingerlo alla riflessione.

Il mio lavoro prende spunto da quello che sta avvenendo in Italia intorno alla figura di Roberto Saviano. L’attenzione che ha attirato il suo libro Gomorra (2006), e le successive apparizioni dell’autore in televisione hanno fatto riemergere l’idea della letteratura che vuole in qualche modo tentare di cambiare la realtà e di conseguenza costruire una nuova società. Esaminando la ‘parola’ di Saviano in Gomorra in relazione a un’idea di realismo che ci riporta ai saggi di György Lukács, farò un’analisi del testo per evidenziarne una possibile strategia che possa dimostrare chiaramente che l’intenzione dell’autore non è quella di descrivere ma di narrare con una forte aspirazione all’oggettività. In altre parole, Saviano ci narra le vicende del ‘suo’ labirinto per parlare del ‘nostro’ labirinto e fa appello al “potere della parola” come chiave per uscirne. E questa ‘parola’ ha anche un valore estetico non indifferente. È da questa prospettiva che verrà valutato il realismo di Saviano.

À partir des années 2000, nous assistons à une diffusion des reportages de journalisme littéraire en France. Ce genre littéraire, né aux Etats-Unis dans
les années 1960 avec le nom New Journalism, est principalement caractérisé par l’hybridation du style littéraire et journalistique. Le courant est aussi
appelé non-fction parce qu’il utilise des faits réels, qui sont analysés en profondeur par l’auteur. Ce dernier se sert des mêmes procédés d’enquête journalistique pour mener ses recherches. La pratique d’enquête utilisée est
parfois celle du journalisme en immersion. L’écrivain s’immerge dans la vie d’une autre personne et mène une recherche sur le terrain pour rendre au mieux la réalité du fait divers dans le récit, et ainsi comprendre son sujet de recherche.

When Roberto Saviano published Gomorrah in 2006 he exposed the Camorra, an organized crime network with global reach emanating from Naples. This ground-breaking work became an international best seller, inspired a film, and a new TV series. The author received so many death threats from the Camorra that he remains under police protection.

Italy beyond Gomorrah investigates the conditions and modalities by which the huge media phenomenon developed around Roberto Saviano after the publication of Gomorrah and the ways in which this has engendered a political discourse starting from his ‘denuncia’ of the mechanisms of the modern mafia and its bosses. Focusing on Saviano’s disruptive work and the representation of his ‘charismatic body’, redefining the figure and task of the modern intellectual, the book stresses the agency of literature and the relevance of the internet and major social networks in the creation of networks of subjectivities and establishing ethical-political duties which are grounded in a ‘passional communication’ between the writer and his audience, as well as on a micropolitics of affects. Through the interpretation of Saviano’s work it also provides provide a cross sectional insight into Italy in the post-Berlusconi age.

Lo scopo di questo breve lavoro è quello di analizzare, attraverso quegli strumenti che la semiotica dei media ci offre, una delle più recenti e brillanti serie tv italiane, Gomorra – La serie. L’analisi che ci accingiamo a fare riguarderà l’uso del montaggio audiovisivo in alcune puntate in cui la scelta della colonna sonora da parte degli autori avrà diverse funzioni narrative ben precise. Muovendo dall’assunto che i materiali sensoriali mediali non siano dei contenuti che determinano automaticamente l’esperienza mediale dello spettatore, ma che questi si configurino di volta in volta in una serie di processi interpretativi svolti da un soggetto culturalmente situato in un contesto dato, l’approccio a cui ci atterremo sarà di tipo semiotico. Dunque, ciò che in questo lavoro c’interessa sarà il progetto di costituzione artificiale dell’esperienza. Il lavoro si comporrà di due parti, nella prima vedremo in generale come si struttura la colonna sonora nella serie e soprattutto come i diversi generi musicali utilizzati (neomelodico e rap) siano legati a funzioni narrative diverse. Nella seconda invece, analizzeremo nel dettaglio due sequenze rispettivamente della terza e dell’undicesima puntata in cui la musica neomelodica fa sottofondo musicale a due scene di morte.

Analysis of Roberto Saviano masterpiece "Gomorra. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra" and of the challenging German translated version created by Friederike Hausmann and Rita Seuss.
Diving deeply into foreignization & domestication translation methods, into  the well known translation theories of Sapir, Whorf, Benjamin, Berman, Lotman and Zohar, here is the attempt to discover the translators' paths to ensure the cultural transfer of foreign realities as well as the Fortleben of novels and respective authors.

L’essai est généralement rattaché à la non-fiction, en supposant une veine commune entre ce genre réflexif et les diverses formes que revêt une littérature dite «du réel» ou « du terrain ». À l’inverse, on est même allé jusqu’à faire entrer sous ce terme parapluie toutes les écritures de prose non-fictionnelle. Toutefois, assimiler l’essai à la vaste nébuleuse désignée aujourd’hui sous le terme de non-fiction est imprécis, ce que rappelait François Ricard quand il pressentait depuis l’horizon québécois, en 1977, le potentiel homologuant de la catégorie : «[...] la non-fiction ne peut guère, à moins d’abus de langage, être confondue purement et simplement avec le domaine de l’essai ». Cet article entend établir les zones de chevauchement comme les distinctions profondes entre l'essai, même narratif, et la non-fiction, en mettant en avant la filiation du récit-essai avec les Essais de Montagne. À partir, notamment, des exemples d'Emmanuel Carrère, Maggie Nelson et Vitaliano Trevisan, on montrera que c'est dans la sphère narratologique qu’on a sans doute le plus de chances de justifier la non-fictionnalité de l’essai tout comme de préciser sa place face au non-fiction novel. Si l’on veut inclure l’essai dans la galaxie de la non-fiction du XXIe siècle, il faut alors repartir de la définition de Dorrit Cohn de la fiction, mais la formuler cette fois-ci à l’envers : le caractère référentiel de l’essai implique uniquement qu’il doive se rapporter au monde réel, extérieur au texte, mais aussi qu’il puisse ne pas se rapporter à lui.

Al quarto centenario della sua morte, William Shakespeare resta uno dei punti di riferimento essenziali della cultura occidentale. Per lo scrittore italiano Raffaele La Capria, nato insieme al fascismo e formatosi sulle pagine degli autori della leggenda americana, la figura del Bardo assume esplicitamente il ruolo di “padre nobile” soprattutto nella seconda stagione della sua carriera. Ma La Capria non si serve di Shakespeare soltanto «per metterlo “tra virgolette”». Il suo sembra essere una sorta di ritorno alle radici europee della cultura straniera che ha tanto amato. Un ritorno che gli consente di riprendere e di sciogliere, anche retrospettivamente, alcuni dei nodi più importanti della sua poetica. Nello 'Stile dell’anatra', ad esempio, l'autore rievoca il monologo di Shylock per parlare della sua idea di ‘simpatia’, che definisce come la «capacità di essere coinvolti dalla sofferenza di un altro». E per spiegare ciò, sostituisce la parola “ebreo” con la parola “altro”, e smorza intenzionalmente la conclusione del monologo, tutta incentrata sul tema del risentimento e della vendetta. Recensire le citazioni di Shakespeare e valutarne la risonanza nell’opera di uno scrittore contemporaneo di altra nazionalità può allora divenire un’occasione per studiare la figura del drammaturgo inglese da un’angolazione alternativa e privilegiata.

MoVIES
Au-delà du Biopic hollywoodien, nouvelles approches des vies filmées

Troisième colloque international de la Biography Society
Aix-Marseille Université, Aix-en-Provence, France
17-18-19 octobre 2019

La communication analyse la série docu-fiction et plus précisément les deux épisodes dans lesquels Saviano interviewe des anciens boss, Maurizio Prestieri e Felice Maniero, maintenant collaborateurs de justice. On essaie de réfléchir sur les caractéristiques de l’identité du « repenti » et de montrer que cette série, dans laquelle Saviano raconte la vie des autres, est en réalité aussi une autre pièce de l’« automythobiographie » du personnage Saviano.

L'articolo analizza il personaggio di Nicolas nel romanzo "La paranza dei bambini" di Roberto Saviano. Analizzando una particolare sequenza narrativa, si cerca di mostrare come il "colpo di scena" sia capace di alterare la percezione del lettore nei confronti del personaggio Nicolas. L'obiettivo è quello di evidenziare le strategie testuali usate dalla narrativa contemporanea per porre dilemmi etici allo spettatore/lettore, invitandolo a riflettere sui valori della società ipermoderna.

Il testo è apparso su E/C - Rivista dell'Associazione Italiana Studi Semiotici, nel monografico "Semio-etica del rough hero".

Taking as a starting point John Champagne’s recent argument about the queer
representations of Italian masculinity contained in Garrone’s Gomorra, this paper aims to connect the
queer masculinity of the film’s characters with the negative judgement on their lives and actions
suggested by the film. In particular, it will be argued that queerness is used alongside the Neapolitanness
of the characters to portray them as Others, in order to alienate the audience from them. In
other words, it will be suggested that the film does not celebrate the queerness of the characters, but
uses it as a means to portray them as deviant to a non-Neapolitan, heterosexual audience

Eccentric Narration and Testimony in Roberto Saviano’s Gomorra

If post-modern literature is often assumed to be characterized by the aporetic fusion of fictional and non-fictional contents, forms and structures, post-modern literary criticism seems to still struggle to avoid analyzing contemporary literature without leading itself back to the two static, dichotomous categories of fiction and non-fiction. This article attempts to penetrate the narrative structure of one of the most controversial Italian contemporary novels, Gomorra. It interprets this structure with the help of these two categories which are not considered stable and generative with respect to the narration itself, but are rather seen as derivative refractions of the hybridity of Saviano’s novel. In order to achieve this goal a comparison is made between three different, yet complementary texts. Firstly, it analyzes the continuity in narrative structure between Truman Capote’s non-fiction novel In Cold Blood and Gomorra. Moreover, it identifies the points of divergence that turn Saviano’s novel into an independent phenomenon of post-modern Italian literature. This divergence will be compared to the definition of Unidentified Narrative Objects (U.N.O.) proposed by Wu Ming in their programmatic essay New Italian Epic. Finally, it examines the connection between narration and testimony in Saviano’s Gomorra through Jacques Derrida’s theoretical conception in Demeure: Fiction and Testimony.

Questo articolo è stato pubblicato sul primo numero della rivista "Etnografia e ricerca qualitativa", nella rubrica "Dibattiti", in un dibattito sul tema "Generi e retoriche: il caso di Gomorra". Oggetto del saggio è un confronto tra "Cristo si è fermato a Eboli" di Carlo Levi e "Gomorra" di Roberto Saviano.

As an anthropologist who has conducted several years of ethnographic research in Naples in the contact zone where organized crime and ordinary everyday life meet, I find Roberto Saviano’s book Gomorrah at once courageous, insightful and extremely problematic. It is an ethnographically rich document of one person’s struggle to speak the unspeakable. It is also an epic tale of perdition that risks ghetto branding the Italian ‘South’. Both of these dimensions of Gomorrah are perilously sustained by the book’s overwhelming mass-mediated commercial success.

For his film Gomorra Garrone chooses Rossellini’s Paisà as a fundamental frame of reference. My paper examines the various aspects related to Garrone’s insistence on recreating the emotional impact Roberto Saviano’s book had had by shooting the film as if it were war footage. In terms of structure, Garrone follows Rossellini’s example through a choice of key characters and their stories, which echo the episodes of Paisà; in terms of content, Garrone presents his audience, as Rossellini does, with a moral dilemma that each character is confronted with at some moment in their experience. In other words, microcosm and macrocosm meet and the characters find they navigate in this grey area where they are sometimes forced to betray the side they are on and make a life threatening/saving decision.

Witness to faith. Truth and spirituality in Saviano’s narrative
Literary critics of Saviano’s narrative have often discussed issues such as truth and witness stance. These subjects have usually been studied and synthesized through the fiction/reality antinomy, an established position that this article will try to challenge. Taking as a starting point what recent sociologists of religion have termed “the passage from religion to spirituality”, and connecting this with Foucault’s reflections on the link between truth and spirituality, it proposes a substantially different view on one of the most discussed literary works of the last ten years: Gomorra by Roberto Saviano. Following a brief introduction, it summarizes sociological reflection − especially that of Ulrich Beck − and rethinking of the secularization process. The focus then shifts to Foucault’s study of truth in his 1981-1982 lectures, integrating the concept of spirituality in the post-secular scheme. Perceived as such, it seeks to demonstrate that the truth exposed in Gomorra is therefore to be considered a “spiritual truth”, recounted by a witness that is, above all, testament to his own faith, soul, or conscience.

L’articolo analizza le strategie usate nella traduzione di Gomorra di Roberto Saviano. Vista la multifunzionalità di questo testo e la sua forma ibrida, nel processo traduttivo è stato necessario adottare diversi metodi per poter trasferire ad un’altra lingua e un’altra cultura il suo valore comunicativo e funzionale e realizzare gli obiettivi dell’Autore.

Gomorra è la serie tv che ha cambiato la fiction italiana, imponendosi nel panorama internazionale con un racconto spietato della camorra e dei suoi protagonisti. Famiglia, potere, crimine, droga e uno sfrenato realismo: Gomorra-La serie offende lo sguardo dello spettatore costruendo un universo claustrofobico e senza via d’uscita. Analizzando i temi, l’estetica e lo stile della serie, il volume svela il livello più profondo del racconto, mostrandone la complessità e l’attualità e mettendo in questione la responsabilità dello spettatore. Si può fare il tifo per i cattivi?

http://edest.it/prodotto/gomorra-la-serie-maiello/

This essay discusses the film adaptation by director Matteo Garrone of Roberto Saviano’s book Gomorrah. Because the literary work is neither a novel nor a reportage, neither narrative nor journalism, Wu Ming called it an “unidentified narrative object.” Saviano uses police reports, judicial documents, and personal experiences to depict Naples’ organized crime operations within the globalized economy. The 300-page book unfolds an impressive quantity of first-hand information, which Garrone transforms into film by deliberately rearranging chosen facts, proceeding by subtraction. The first aspect eliminated is Saviano’s first-person narrative that emerges in several introspective chapters.  The second is the portrayal of powerful or glamorous crime figures, thus avoiding any temptation of falling into the classic Hollywood mafia movie iconography. Instead, Garrone adopts a rigorous documentary-like style, focusing on the wretched of the earth: Camorra’s daily laborers and foot soldiers operating in suburbia. The elliptical and episodic adaptation follows five of the many strands woven together by Saviano. The complex allegorical value is the common denominator linking these particular stories. The characters are executioners, but at the same time victims, living the momentary illusion of cutting deals with the crime system, of bending its inflexible savagery to their own end. In this sense, the film is a funeral for any easy sociological interpretations of the Southern Question. The successes of both Saviano’s and Garrone’s works derive from the sensation that one must read, see, and understand for the first time something that literature, journalism and cinema has narrated thousands of times.

[ITA] Un libro che si regge su una narrazione che ha una cornice soggettiva con sapienti spezzoni prima dei veri e propri capitoli che prendono il titolo Coca # con una numerazione distinta da 1 a 7.
La scelta strutturale di Saviano collima con la sua capacità di narratore e di divulgatore. I suoi tempi di scrittura - già all'uscita di "Gomorra" - hanno richiesto spazi narrativi e salti di sequenze sia per spiegare bene quanto affermato sia per dare i giusti intervalli al lettore.

[ENG] A book that stands on a narrative that has a subjective framework with clever excerpts before the actual chapters that take the title Coca # with a distinct numbering from 1 to 7.
Saviano's structural choice coincides with his ability as a narrator and divulger. His writing times - as early as the release of 'Gomorra' - required narrative spaces and jumps in sequences both to explain well what was said and to give the reader the right intervals.

Cet article interroge l’expérience sensuelle de la ville de Naples à partir de la littérature. Goethe, Sartre, Malaparte et Saviano révèlent les changements que les concepts spatiales et sensuelles de « ville » et d’« expérience » ont subis depuis le dix-huitième siècle.

This article examines the sensual experience of the city of Naples through literary texts. Goethe, Sartre, Malaparte and Saviano reveal the transformations that the spatial and sensatory concepts of « city » and « experience » have undergone since the eighteenth centrury.

Attraverso le tre temporalità del "Doctor Faustus" di Thomas Mann emerge il concetto del "fine" dell'opera letteraria che vive, continua a sopravvivere e quindi a non aver fine, finchè la temporalità del lettore - il presente - si connette a quella del narratore e della storia che sta narrando. Il "perché" dell'opera d'arte, intesa come scopo "politico", è la principale funzione della letteratura come dimostrano  i romanzi  di Bernari e di Saviano.