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2019, Dizionario Biografico degli Italiani
s.v. in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, XCV, 2019, pp. 39-41
Atti dei Georgofili 2012, pp 930-936., 2012
I numerosi autori che si sono occupati dello studio e della valorizzazione dell'opera di Giovanni Targioni Tozzetti hanno evidenziato il suo fondamen-tale contributo all'illustrazione della storia naturale e locale della Toscana dando enfasi ai suoi studi geologici, paleontologici e botanici. Poco o niente invece è stato scritto sul Giovanni Targioni Tozzetti zoologo, nonostante il suo apporto sia stato anche in questa materia senza dubbio significativo. Se si esclude la giovanile collaborazione alle Novelle scientifico letterarie (Lami 1740-1750), il suo esordio scientifico fu segnato, nel 1741, proprio da una pubblicazione a carattere zoologico intitolata Lettera all'illustrissimo sig. barone Gio. Batista de Bassand sopra una numerosissima specie di farfalle vedu-tasi in Firenze sulla metà di luglio 1741. Si tratta di un libretto di una trentina di pagine da cui ben traspaiono le sue competenze e il suo modo di procedere nell'analisi dei fenomeni. A determinarlo a prendere in mano la penna per illustrare e spiegare un curioso fenomeno entomologico erano state le richieste giuntegli da più parti, quando Firenze fu invasa da vere e proprie nuvole di insetti, comunemente indicati dal popolo come "farfalle", che si erano con-centrati sui ponti e sulle botteghe a ridosso dell'Arno. Quello che emerge dal suo scritto è un quadro di notizie molto amplio che deriva in parte anche da testimonianze diligentemente raccolte tra i pescatori e la gente comune e riorganizzate in forma critica e organica. È notevole il procedimento per gradi che il Targioni Tozzetti porta avanti iniziando con la descrizione degli insetti che sono immediatamente ricondotti a un'unica specie, ma nei quali riscontra un evidente dimorfismo sessuale. Particolare attenzione dedica all'esame microscopico che egli, sulla scia degli studi dell'o
Giovanni Targioni Tozzetti (1713-1783) fu un famoso scienziato fiorentino. Allievo di P. A Micheli alla sua morte si impegnò per conservare le collezioni naturalistiche che sono giunte intatte fino a oggi. Bibliotecario presso la biblioteca Magliabechiana, Direttore dell'Orto botanico di Firenze, medico presso l'Ospedale di S. M. Nuova, mise le sue conoscenze e le sue capacità al servizio della comunità per la quale svolse anche l'incarico di medico fiscale. Le sue vaste conoscenze furono riconosciute dal governo della reggenza lorenese che, grazie al Conte de Richecourt, gli affidò importanti incarichi per la conoscenza del territorio e dell'ambiente toscano fra il 1742 e il 1745. L'esperienze del Targioni Tozzetti fornirono il materiale per la stampa dei suoi Viaggi per la Toscana editi a Firenze fra il 1751 e il 1754 e ristampati poi fra il 1768 e il 1779. I suoi Viaggi Furono pubblicati anche in Francia e in Germania. In pieno accordo con il governo lorenese contribuì alle politiche riformatrici della Reggenza fondando insieme a Ubaldo Montelatici e altri l'Accademia dei Georgofili. Occupatosi di agricoltura è considerato uno dei fondatori della moderna fitopatologia per i suoi studi sopra la ruggine del grano contenuti nel suo volume Alimurgia. Con l'arrivo di Pietro Leopoldo, nel 1765, il suo metodo e la sua visione della scienza, furono soppiantate da una nuova generazione di studiosi come Felice Fontana che prese il posto di Direttore del Museo di Storia naturale che lo stesso Targioni aveva contribuito a creare negli anni precedenti. Progressivamente marginalizzato Giovanni Targioni Tozzetti morì nel 1783. Nel corso della sua vita ampliò le collezioni naturalistiche di Pier Antonio Micheli con ulteriori campioni naturalistici che oggi rappresentano una importante parte delle collezioni del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze. abstract Giovanni Targioni Tozzetti (1713-1783), born in Florence, was an important scientist of the 17th century. He was a Pier Antonio Micheli's disciple and at his dead in 1737, Targioni get into debt to purchase his collections, actually conserved in the Museum of Natural history of the University of Florence. Targioni Tozzetti had many offices as Librarian at Florentine Magliabechiana Library, as Director of Botanical Garden and finally as physician in Santa Maria Nuova Hospital, the most important one in the city. In all these engagements Targioni put himself, his knowledges and skills to serve own community. His wide skills and competences would be recognize from the government of Grand Duke of Tuscany that gave to the Florentin' scientist important tasks to improve the knowledge of Tuscan territory and its natural resources between 1742 to 1745. These experiences will be collected in his publication "Viaggi per la Toscana" that had two important edition - in 1751-1754 and 1768-1779 - and also a french and a german ones, widespread in Europe. In accordance with the government of Tuscany, he gave his contribute to reform rural policies contributing to build the Accademia dei Georgofili: an institution founded to promote effective technical study in agriculture. Targioni Tozzetti with his fundamental study on wheat rust, carried out during famine crisis in 1764-1767, and fully noticed in his work's "Alimurgia", became one of the main founders of modern phytopathology. During the government hold by Pietro Leopoldo, the GreatDuke of Tuscany from 1765, his scientific views were overcome by a novel generation of scientist as Felice Fontana. Progressively Giovanni Targioni Tozzetti influence declined until to his dead in January 1783. During his life he gave a large contribute to create, starting from the Pier Antonio Micheli's seminal work, an important naturalistic collection still located in Natural History Museum of University of Florence.
Moderna: semestrale di teoria e critica della letteratura, 2002
Tesi di laurea in MUSEOLOGIA E STORIA DELLE COLLEZIONI di Alba Scarpellini Presso la sezione di Mineralogia del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze si trovano depositati i cataloghi manoscritti da Giovanni Targioni Tozzetti (1712-1783) e da suo figlio Ottaviano (1755-1829), contenenti la descrizione minuziosa di una imponente raccolta mineralogica. Ai cataloghi corrispondono attualmente circa settanta scatole di cartone di medio formato contenenti reperti lito/mineralogici, di cui 3468 certamente attribuibili, perché corredati di cartellini originali, alle collezioni di Pier Antonio Micheli e di Giovanni e Ottaviano Targioni, e circa 1500 senza cartellinatura. In questo elaborato cercherò di dare conto del lavoro svolto su questa antica collezione mineralogica. Una revisione resa necessaria per fini conservativi e realizzata con lo scopo di conoscere più approfonditamente la raccolta e la storia del suo percorso nell’arco di quasi tre secoli di vita. Negli ultimi anni, tra i vari compiti che il Museo di Storia Naturale, storica istituzione museale scientifica fiorentina, svolge, oltre alla didattica, alla conservazione e alla ricerca vi è quello di ricostruire la storia del museo attraverso le informazioni sulle raccolte naturalistiche che si sono formate seguendo itinerari tra i più diversi e che ora compongono gran parte del Museo stesso.
Prefazione Nel nostro paese i primi venti anni del secolo sono quelli della egemonia di Giolitti. Un tentativo il suo di ammodernare lo Stato sabaudo e di portarlo al livello ideologico ed economico del resto dell'Europa. Giolitti apri uno spazio bastante ai vertici socialisti per rendere credibile il loro programma del 1892. Entrare legalmente nello Stato per svuotarlo dei contenuti borghesi e renderlo strumento del proletariato. Questo in una prospettiva di largo, forse troppo largo respiro. La politica di Giolitti e la prospettiva del partito socialista vennero sepolte dalla Grande Guerra anche se non se ne accorsero né Giolitti né i vertici socialisti. Il periodo giolittiano fu difficile per il movimento anarchico, non tanto per la repressione relativamente meno occhiuta quanto per la difficoltà di interrompere il dialogo tra i vertici dello Stato e quelli socialisti che finiva quasi sempre per avere la meglio sul radicalismo del movimento operaio. Altre difficoltà per gli anarchici del tempo quelle di definire il proprio ruolo in un movimento operaio, in una società italiana non più valutabili con i metodi della Prima Internazionale o della propaganda dei fatti. Nel 1907 il Congresso di Roma poté sembrare poca cosa e a molti del tutto inutile. In realtà fissò i punti di riferimento, teorici ed operativi, sui quali si andavano orientando gli anarchici italiani della nuova generazione. Quei punti divennero prima l'argomento del dibattito interno e poi patrimonio del movimento anarchico. Già operanti, con gli aggiustamenti dovuti ad una esperienza concreta, alla vigilia della prima guerra mondiale, saranno poi alla base dell'Unione Anarchica Italiana, resero possibile l'accordo fra le varie tendenze, e dettero al movimento anarchico italiano del primo dopoguerra un ruolo egemone nel tentativo di dare uno sbocco rivoluzionario alla pressione popolare. Questa è la traccia di questo studio, ma solo la traccia che Giorgio Sacchetti segue minuziosamente, ed in tutti i suoi risvolti la dinamica della presenza anarchica in Toscana. Ne esce fuori un quadro di un movimento molto frazionato al proprio interno ma altrettanto dinamico. Minoritario all'interno del movimento operaio ma con una capacità di presa molto superiore alla sua consistenza numerica. Insomma una componente della sinistra italiana che non soffre di soluzioni di continuità. Parte viva nella cultura del movimento operaio finisce anzi per accentuare il suo carattere di espressione "politica" delle persistenti aspirazioni radicali e rivoluzionarie di una parte non marginale dei lavoratori. Tutto questo in un periodo durante il quale, la storiografia accademica - anche quella più recente ed attenta al movimento operaio - dà per inesistente il movimento anarchico. Rimanendo infatti chiusa nell'esame delle risoluzioni congressuali dei partiti e dei sindacati, oppure viceversa assorbita dalle indagini sociologiche o statisi iche finisce per nulla capire della dinamica del movimento dati come insorgenze spontanee di affamati o come l'effetto di una miracolosa ed improvvisa combattività operaia. Di contro questo studio che ha superato problemi veramente difficili per il reperimento, la sistemazione e l'interpretazione dei dati, ha ricostruito dall'interno quel lavorio continuo di idee, fatti, discussioni inutili o utili, di rabbie personali, cantonate, contrasti e sofferenze individuali che sono il vero mondo pulsante del movimento operaio. Gli studi generali basati sulle grandi linee politiche di questo o quel partito perdono molto spessore e a volte sono addirittura fuorvianti se non basati su lavori di questo genere. Il movimento anarchico in particolare ha un estremo bisogno di studi come questi come genere e come livello. Indispensabili per lavori di sintesi che in altro caso ricalcherebbero necessariamente la genericità accademica. Studi come questi possono inoltre modificare alla lunga impostazioni storiografiche consolidate. Un esempio attinente a questo volume: la situazione toscana che ne emerge, se confermata in altre regioni "chiave", ridimensionerebbe di molto la realtà della egemonia socialista, nel suo momento aureo sul movimento operaio. Un fatto semplice ma che potrebbe far buttare al macero decine di studi storici per non parlare di impostazioni storico-culturali di copertura a tattiche politiche di vario genere. Tempo fa Palmiro Togliatti dette inizio alla sua "via italiana" al socialismo rivalutando in sede storica la "lungimirante" politica di Giolitti verso gli allora legittimi rappresentanti della classe operaia. Più recentemente gran parte dei nuovi storici del P.S.l. rivendicano il primato del loro partito in base alla ininterrotta tradizione riformista della classe operaia italiana. Tutto questo con buona pace della crisi essenziale del mondo politico italiano, quello del primo dopo-guerra, quando le aspirazioni ad un rivolgimento generale dell'assetto sociale ed economico nutrite da larga parte del movimento operaio vennero espresse dal movimento anarchico e dal nascente partito comunista. Firenze, 9 febbraio 1983 LUIGI DI LEMBO
Musteriano Poggio 7 Venti, 2022
Monete tardoantiche e scavo archeologico, 2023
Nell’ambito delle ricerche del Progetto Ostia Marina, missione archeologica dell’Università di Bologna nel quartiere fuori porta Marina di Ostia antica, è stato individuato il Caseggiato delle due scale con botteghe al pianterreno costruito nel II sec. d.C. Esso ebbe importanti trasformazioni alla fine del IV sec. d.C., quando vi fu costruito un balneum e nelle botteghe si installarono attività artigianali. Tale fase è caratterizzata dalla presenza di grandi quantità di monete bronzee di piccole dimensioni (AE2- AE4). Lo scavo delle botteghe, in particolare, ha restituito oltre 1000 monete. Il cospicuo insieme di monete tardoantiche, attualmente in corso di studio, è costituito per la maggior parte da emissioni datate tra la fine del IV e la prima metà del V secolo, con i termini costituiti, allo stato attuale degli studi, da Costanzo II (337-361) e Valentiniano III (425-455).
Brain and Cognition, 2006
Studia liturgica, 37 (2007), p. 198- 216, 2007
Review of Communication, 2018
Présentation des nouveaux projets postdoctoraux du CReA-Patrimoine, 2024
Polski Przegląd Neurologiczny, 2008
Ordines Militares Colloquia Torunensia Historica, 2012
Method & Theory in the Study of Religion, 2023
SÍLABRO HISTORIOGRAFÍA DE LA PROTESTA, 2024
In: G. Bayle & S. Frère, L'archéozoologie, entre homogénéisation des pratiques et innovations techniques. Les Nouvelles de l'Archéologie, 2017
International sociology : journal of the International Sociological Association, 2017
Physical Review E, 2013
Springer eBooks, 2007
Rebento, 2020
Revista Española de Salud Pública, 2004
Revista Costas
FreesidEurope, 2022