Books by Cristiano Lorenzi
Toscana bilingue (1260-1430). Per una storia sociale del tradurre medievale, a cura di S. Bischetti, M. Lodone, C. Lorenzi, A. Montefusco, Berlin-Boston, De Gruyter, 2021
The contributions gathered in this volume discuss the complex topic of translating in medieval It... more The contributions gathered in this volume discuss the complex topic of translating in medieval Italy from an interdisciplinary perspective, combining the philological approach with a detailed social and cultural analysis. The authors discuss, among other topics, translations of ‘classical’ and particularly so-called ‘modern’ texts, the distribution of knowledge and languages, and the social history of translating.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L’Aventuroso ciciliano, conservato interamente da un unico codice della fine del XIV secolo, che ... more L’Aventuroso ciciliano, conservato interamente da un unico codice della fine del XIV secolo, che lo attribuisce a Bosone da Gubbio, è un’opera difficilmente classificabile all’interno del panorama della prosa trecentesca. «Romanzo storico» lo definì, non a torto, George F. Nott, suo primo editore: narra infatti le vicende di cinque baroni siciliani in fuga dall’isola all’indomani dei Vespri del 1282. Ma la particolarità del testo si rivela soprattutto nel frequente ricorso da parte dell’autore a svariate fonti coeve, riprodotte quasi alla lettera, benché adattate per la diversa destinazione e rese a prima vista irriconoscibili: tra di esse spiccano i volgarizzamenti dal francese e dal latino più diffusi in Italia tra Due e Trecento, come i Fatti di Cesare, il volgarizzamento dell’Historia destructionis Troiae di Filippo Ceffi, o quello della prima Catilinaria, forse di Brunetto Latini. Questa nuova edizione del testo, fondata sulla revisione del codice Laurenziano plut. 89 inf. 60 (ma che si giova anche della scoperta di un nuovo testimone contenente qualche lacerto rimaneggiato), è corredata da un ricco commento e accompagnata da un’introduzione e una nota al testo che analizzano nel dettaglio le fonti e gli aspetti stilistici, sintattici e linguistici del romanzo, soffermandosi inoltre sulla questione della datazione e dell’attribuzione dell’opera, non del tutto pacifiche.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Cristiano Lorenzi
Gubbio e Dante, in Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi, Catalogo della mostra (Gubbio, 7 luglio-4 novembre 2018), a cura di G. Benazzi, E. Lunghi, E. Neri Lusanna, Perugia, Fabrizio Fabbri Editore, 2018, pp. 109-111
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Section 13A: Philologie textuelle et éditoriale, a cura di R. Trachsler, L. Leonardi, F. Duval
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Section 16: Projets en cours; ressources et outils nouveaux, a cura di D. Trotter, A. Bozzi, C. Fairon
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books by Cristiano Lorenzi
Papers by Cristiano Lorenzi
unive.zoom.us/meeting/register/tZ0kf-GoqToqE9fSrqXX_u7QTdYJyl9JPv_v
Lo studio dei componimenti profetici pone del resto diverse difficoltà di ordine filologico, letterario e storico, a causa dell’abbondante e complessa tradizione dei testi, della stratificazione e interazione dei modelli o dei generi utilizzati, nonché della difficoltà di comprendere la precisa funzione storica del discorso profetico, particolarmente in lingua volgare.
Il Seminario Web propone una serie di affondi su alcuni dei principali dossier profetici trecenteschi, relativi alla ricezione di Dante, all’esperienza poetica di Petrarca e al complesso mondo della dissidenza francescana, da Iacopone da Todi a Tomasuccio da Foligno.
Il seminario si terrà sulla piattaforma Google meet. Per assistere e partecipare alla discussione scrivere agli organizzatori, Lorenzo Geri (lorenzo.geri@uniroma1.it) e Michele Lodone (michele.lodone@unive.it), che provvederanno a inviare una mail di invito all’inizio di ogni sessione.
L’intervento di Decaria si concentrerà sulla miscellanea poetica medievale, con qualche accenno alla filologia dei canzonieri e ai tentativi di classificazione tipologica dei codici di rime tre-quattrocenteschi, con particolare attenzione alle sillogi, e alla selezione e all’ordinamento dei testi. Attraverso alcuni esempi si affronteranno poi i problemi relativi all’edizione critica dei corpora poetici medievali.
La relazione di Divizia indagherà, invece, il manoscritto miscellaneo secondo un approccio inusuale se non inedito: ovvero secondo una prospettiva diacronica che tenga conto dei vari modelli di riferimento, non altrimenti rilevabili se si considera il codice miscellaneo unicamente come singolo oggetto-contenitore di testi alla ricerca di una sua coerenza interna.
L’intervento di Fiammetta Papi avrà per oggetto il volgarizzamento del De regimine principum di Egidio Romano (ca. 1280), ovvero il Livro del governamento dei re e dei principi, composto verosimilmente a Siena entro il 1288 e disceso dalla versione francese di Henri de Gauchy, il Livre dou gouvernement des rois et des princes (1282). In particolare, la relazione metterà a fuoco le principali acquisizioni dell’edizione critica del Governamento (a c. di F. Papi, Pisa, Edizioni ETS, 2016 e 2018), prestando particolare attenzione alla trattazione della materia politica nel terzo libro del De regimine principum e osservandone alcune trasformazioni nelle traduzioni francese e italiana. L’intervento di Lorenza Tromboni avrà invece per oggetto il Difenditore della pacie, il volgarizzamento anonimo fiorentino, del 1363, del Defensor pacis di Marsilio da Padova: un testo che dopo l’edizione critica, curata nel 1966 da Carlo Pincin sulla base dell’unico codice tutt’oggi conosciuto che tramanda il testo, ovvero il Laurenziano Pluteo 44,26 (del XIV secolo), è stato pressoché ignorato dagli storici della filosofia, alcuni dei quali si sono limitati a citarlo come esempio di volgarizzamento. Concentrandosi sulle rielaborazioni dai quali emerge la personalità del traduttore, la relazione mostrerà che il testo costituisce invece un caso rilevante per lo studio dell’evoluzione del volgare nel Trecento, data la sua particolarità linguistica. La lingua del Difenditore, infatti, merita di essere studiata anche per ciò che essa rappresenta: una rinnovata coscienza politica rispetto alla cultura latina, e al tempo stesso una crescente separazione, enfatizzata dall’anonimo traduttore, tra i clerici che leggono e scrivono in latino e noi, cioè coloro che usano il volgare.