The 'Bible française du XIIIᵉ siècle' is the oldest complete and literal French translation of the Vulgate. Produced in Paris around the middle of the 13th century, it quickly spread to women's circles: its earliest mention (1274) refers... more
The 'Bible française du XIIIᵉ siècle' is the oldest complete and literal French translation of the Vulgate. Produced in Paris around the middle of the 13th century, it quickly spread to women's circles: its earliest mention (1274) refers to the fear of inappropriate, even heretical, interpretations by the Beguines. Despite its importance, this translation remains largely unpublished.
The present publication attempts to revive the project for a complete edition, which had stopped at 'Genesis'. Claudio Lagomarsini has resumed this work by editing Ruth, Judith and Esther, the three Old Testament books featuring exemplary women as protagonists. These are short narrative books whose study is also interesting for examining the development of French prose during the 13th century, which also saw the elaboration of the great Arthurian cycles and the first historiographical works in prose.
The present publication attempts to revive the project for a complete edition, which had stopped at 'Genesis'. Claudio Lagomarsini has resumed this work by editing Ruth, Judith and Esther, the three Old Testament books featuring exemplary women as protagonists. These are short narrative books whose study is also interesting for examining the development of French prose during the 13th century, which also saw the elaboration of the great Arthurian cycles and the first historiographical works in prose.
Research Interests:
The interweaving of multiple simultaneous narrative lines is a fundamental breakthrough in the history of literature and particularly in the development of the successful forms we call "romance" and "novel". Without that innovation, we... more
The interweaving of multiple simultaneous narrative lines is a fundamental breakthrough in the history of literature and particularly in the development of the successful forms we call "romance" and "novel". Without that innovation, we might never have had works like "Les Misérables" or "War and Peace". It was in the texts of the Grail cycle -- thus in 13th-century France -- that this revolutionary technique was first adopted and then perfected. Later on, it was destined to influence authors such as Ariosto or Malory, and then to establish itself in the European narrative tradition.
But how and why did this breakthrough originate? Thanks to a joint investigation on the fronts of literary analysis, philology and cultural history, the author advances an original hypothesis, which calls into question a change of perspective that occurred in medieval historiographical thought.
But how and why did this breakthrough originate? Thanks to a joint investigation on the fronts of literary analysis, philology and cultural history, the author advances an original hypothesis, which calls into question a change of perspective that occurred in medieval historiographical thought.
Research Interests:
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Con il titolo di Roman de Guiron si indica la seconda branche del Ciclo di Guiron le Courtois, mastodontico complesso di romanzi francesi in prosa composti all’incirca tra il 1235 e il 1240. Copiato nei secoli e amato da molte generazioni... more
Con il titolo di Roman de Guiron si indica la seconda branche del Ciclo di Guiron le Courtois, mastodontico complesso di romanzi francesi in prosa composti all’incirca tra il 1235 e il 1240. Copiato nei secoli e amato da molte generazioni di lettori, tra cui Federico II di Svevia e Ludovico Ariosto (che vi trovò numerosi spunti per l’elaborazione dell’Orlando furioso), il Ciclo di Guiron le Courtois viene pubblicato integralmente per la prima volta a cura del «Gruppo Guiron». Il presente volume contiene l’edizione critica della prima metà del Roman de Guiron (§ 1-970): in questo romanzo viene introdotto nel mondo arturiano Guiron il Cortese, un prode cavaliere ignoto alle prose francesi del Duecento a causa della prigionia che lo ha tenuto lontano dalle scene per molti anni. All’inizio del racconto, Guiron e il suo fidato compagno d’armi, Danain il Rosso, partecipano a un torneo, accompagnati dalla bellissima moglie di Danain. Al torneo partecipa anche Lac, che resta ammaliato dalla donna e decide di rapirla affrontando la sua scorta armata. Ma Guiron intercetta la notizia e si mette in marcia per sventare l’agguato. Da questo viluppo di opposti desideri si dipana un ambizioso e complicatissimo intreccio che tiene insieme un numero impressionante di duelli, prove, imprigionamenti, avventure e – ingrediente fondamentale nella struttura del romanzo – molteplici racconti retrospettivi che risalgono fino all’epoca di Uterpendragon, padre di re Artù. Il testo critico, costituito sulla base di uno stemma e di una nuova concezione del rapporto tra sostanza testuale e forma linguistica, è accompagnato da un apparato sistematico di varianti, da note di commento e da un glossario. L’Introduzione presenta gli aspetti letterari più salienti della prima metà del romanzo e illustra le principali questioni relative ai manoscritti e alla trasmissione del testo.
Research Interests: Philology, French Literature, Medieval Literature, Medieval French Literature, Literature, and 12 moreMedieval Studies, Romance philology, Ecdotics, Arthurian Studies, Manuscript Studies, Novel, Old French, Arthuriana, Romance Linguistics, Middle Ages, Guiron le courtois, and Romance Languages and Literatures
Artù, Lancillotto e il Graal. Ciclo di romanzi francesi del XIII secolo, a cura di L. Leonardi, vol. I: La storia del Santo Graal, La storia di Merlino, Il seguito della storia di Merlino. Traduzione, introduzioni e commento a cura di C. Beretta, F. Cigni, M. Infurna, C. Lagomarsini, G. Paradisimore
Research Interests:
Questa sintetica guida è un invito alla lettura del ciclo di prose cavalleresche noto come Lancillotto-Graal: la prima parte esplora la formazione della leggenda di re Artù e lo sviluppo di racconti indipendenti sul Graal, su Lancillotto... more
Questa sintetica guida è un invito alla lettura del ciclo di prose cavalleresche noto come Lancillotto-Graal: la prima parte esplora la formazione della leggenda di re Artù e lo sviluppo di racconti indipendenti sul Graal, su Lancillotto e Merlino; nella seconda parte sono illustrate la struttura del ciclo in prosa e la sua trasmissione nei manoscritti, le principali tecniche narrative elaborate dagli anonimi prosatori, le questioni interpretative più salienti e, per finire, la fortuna del testo dal Medioevo ai giorni nostri.
Research Interests:
Dopo la riscrittura cavalleresca dell’Æneis compiuta nel XII secolo dall’autore del Roman d’Eneas, e di fianco alla versione compendiaria trecentesca che si attribuisce a ser Andrea Lancia, quella che si pubblica è la più antica... more
Dopo la riscrittura cavalleresca dell’Æneis compiuta nel XII secolo dall’autore del Roman d’Eneas, e di fianco alla versione compendiaria trecentesca che si attribuisce a ser Andrea Lancia, quella che si pubblica è la più antica traduzione integrale del sacrum poema virgiliano: la prima, dunque, non solo in un volgare italiano ma anche in una lingua romanza.
Il volgarizzamento senese dell’Æneis è interessante per varie ragioni: per la sua qualità letteraria (Folena non esitò a parlare di «un capolavoro del genere»), per il riuso di tessere dantesche, per il suo significato “civile”. Vedendo la luce negli anni del Governo dei Nove, il testo rientra, infatti, nel novero delle operazioni culturali (si pensi anche alla codificazione del mito della Lupa) volte alla ricostruzione della memoria pubblica che si era andata perdendo nel corso di due secoli di incontrollata espansione demografica e urbanistica.
Nell’introduzione al testo critico, si offre, innanzi tutto, una panoramica della fortuna medievale dell’Æneis, con speciale attenzione per i volgarizzamenti e rifacimenti italiani. Si raccolgono, poi, le informazioni biografiche relative a Ciampolo, esponente dell’importante famiglia senese degli Ugurgieri. Facendo il punto sulle testimonianze note, lo studio dei manoscritti permette, tra l’altro, di restituire al XV secolo il cosiddetto «codice Maiocchi», datato al 1340 da una falsa sottoscrizione e, anche su questa base, additato da alcuni studiosi come testimone più autorevole. Nei capitoli successivi, dopo aver preso in esame la storia testuale del volgarizzamento e la trasmissione del testo virgiliano nel Medioevo, si analizzano le tecniche traduttive: se si segnala, da un lato, la crudezza di alcune soluzioni latineggianti, dall’altro sono innegabili le capacità di Ciampolo nel plasmare una prosa fluida, mossa, ben ritmata. Sono prese in considerazione, infine, alcune questioni più specifiche, come il rapporto con il volgarizzamento compendiario del Lancia e la presenza, nei manoscritti, di un fitto apparato di chiose marginali e interlineari. La Nota al testo è preceduta da un capitolo di osservazioni linguistiche.
L’edizione critica – di tipo ricostruttivo − è accompagnata da un commento che dà conto di questioni interpretative, problemi della traduzione, fatti linguistici rilevanti, interventi ecdotici delicati e ipotesi sulla lezione dell’exemplar latino. Il volume è completato da glossario e indici.
Il volgarizzamento senese dell’Æneis è interessante per varie ragioni: per la sua qualità letteraria (Folena non esitò a parlare di «un capolavoro del genere»), per il riuso di tessere dantesche, per il suo significato “civile”. Vedendo la luce negli anni del Governo dei Nove, il testo rientra, infatti, nel novero delle operazioni culturali (si pensi anche alla codificazione del mito della Lupa) volte alla ricostruzione della memoria pubblica che si era andata perdendo nel corso di due secoli di incontrollata espansione demografica e urbanistica.
Nell’introduzione al testo critico, si offre, innanzi tutto, una panoramica della fortuna medievale dell’Æneis, con speciale attenzione per i volgarizzamenti e rifacimenti italiani. Si raccolgono, poi, le informazioni biografiche relative a Ciampolo, esponente dell’importante famiglia senese degli Ugurgieri. Facendo il punto sulle testimonianze note, lo studio dei manoscritti permette, tra l’altro, di restituire al XV secolo il cosiddetto «codice Maiocchi», datato al 1340 da una falsa sottoscrizione e, anche su questa base, additato da alcuni studiosi come testimone più autorevole. Nei capitoli successivi, dopo aver preso in esame la storia testuale del volgarizzamento e la trasmissione del testo virgiliano nel Medioevo, si analizzano le tecniche traduttive: se si segnala, da un lato, la crudezza di alcune soluzioni latineggianti, dall’altro sono innegabili le capacità di Ciampolo nel plasmare una prosa fluida, mossa, ben ritmata. Sono prese in considerazione, infine, alcune questioni più specifiche, come il rapporto con il volgarizzamento compendiario del Lancia e la presenza, nei manoscritti, di un fitto apparato di chiose marginali e interlineari. La Nota al testo è preceduta da un capitolo di osservazioni linguistiche.
L’edizione critica – di tipo ricostruttivo − è accompagnata da un commento che dà conto di questioni interpretative, problemi della traduzione, fatti linguistici rilevanti, interventi ecdotici delicati e ipotesi sulla lezione dell’exemplar latino. Il volume è completato da glossario e indici.
Research Interests: Philology, Latin Literature, Translation Studies, Dante Studies, Italian Studies, and 12 moreLiterature, Medieval Studies, Romance philology, Textual Criticism, Ecdotics, Manuscript Studies, Italian Literature, Aeneid, Dante Alighieri, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Virgil, and Siena (Middle Ages)
La présente publication est la première édition critique intégrale des textes en vers – lais lyriques, épîtres et épigraphes, épitaphes de chevaliers – insérés dans l'ensemble des romans en prose composant le cycle de "Guiron le... more
La présente publication est la première édition critique intégrale des textes en vers – lais lyriques, épîtres et épigraphes, épitaphes de chevaliers – insérés dans l'ensemble des romans en prose composant le cycle de "Guiron le Courtois" (XIIIe-XVe siècle). L'édition est précédée d'une introduction portant sur la présence de pièces versifiées dans quelques textes narratifs en prose du Moyen Âge. L'analyse se focalise en particulier sur les traits spécifiques (typologie, transmission manuscrite, mise en texte) qui caractérisent le corpus guironien par rapport aux romans contemporains. L'édition est complétée par des notes critiques, un glossaire et un index des personnages et des lieux.
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Col titolo Les aventures des Bruns è indicata una compilazione antico-francese, con sporadici italianismi, che vari elementi suggeriscono di attribuire a Rustichello da Pisa. Il testo si caratterizza per una ricca tradizione, che si fonde... more
Col titolo Les aventures des Bruns è indicata una compilazione antico-francese, con sporadici italianismi, che vari elementi suggeriscono di attribuire a Rustichello da Pisa. Il testo si caratterizza per una ricca tradizione, che si fonde talora con quella dell’altra opera cavalleresca di Rustichello, la Compilazione arturiana. Vari manoscritti ciclici si aprono proprio con le Aventures des Bruns, cosicché, per secoli, i lettori del Guiron le Courtois hanno cominciato la lettura proprio da questa soglia. La presente inaugura la serie di edizioni in preparazione a cura del «Gruppo Guiron».
The title "Les aventures des Bruns" indicates an Old French compilation, with sporadic Italianisms, which various elements suggest may be attributable to Rustichello da Pisa. The text is characterised by a rich tradition that sometimes blends with Rustichello’s other chivalric work, the Arthurian Compilation. Various anuscript cycles open, in fact, with Les Aventures des Bruns, to the extent that, for centuries, the readers of Guiron le Courtois began their reading precisely from this material. This publication inaugurates the series of editions in progress edited by the «Gruppo Guiron».
The title "Les aventures des Bruns" indicates an Old French compilation, with sporadic Italianisms, which various elements suggest may be attributable to Rustichello da Pisa. The text is characterised by a rich tradition that sometimes blends with Rustichello’s other chivalric work, the Arthurian Compilation. Various anuscript cycles open, in fact, with Les Aventures des Bruns, to the extent that, for centuries, the readers of Guiron le Courtois began their reading precisely from this material. This publication inaugurates the series of editions in progress edited by the «Gruppo Guiron».