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Stefano Resconi
  • Dipartimento di Studi Letterari, Filologici e Linguistici
    Sezione di Modernistica
    Via Festa del Perdono 7
    20122 Milano
Catalogo della Mostra curata da Maria Luisa Meneghetti e Alessio Monciatti, Roma, Palazzina dell’Auditorio – Villa Farnesina, 26 marzo – 25 giugno 2022
Il volume propone una variegata casistica di studi in cui le peculiarità linguistiche di singoli manoscritti o insiemi di codici romanzi medievali vengono interpretate anche alla luce del più ampio contesto costituito dalle tradizioni... more
Il volume propone una variegata casistica di studi in cui le peculiarità linguistiche di singoli manoscritti o insiemi di codici romanzi medievali vengono interpretate anche alla luce del più ampio contesto costituito dalle tradizioni testuali alle quali essi appartengono, o con le quali vengono in contatto. La ricchezza dei generi letterari e degli ambienti socio-culturali studiati in questi contributi permette di ragionare in maniera comparato su alcuni dei metodi e degli ambiti più produttivi per una prospettiva di ricerca che, indagando l'innovazione linguistica come elemento connaturato alla trasmissione manoscritta dei testi romanzi, la valorizzi in quanto fenomeno particolarmente rappresentativo del fitto interscambio culturale proprio dell'Europa medievale.
La ‘filologia dei canzonieri’ è un ambito ormai consolidato della romanistica, negli ultimi anni in fase di costante affinamento metodologico. In questo saggio il canzoniere provenzale U è studiato nei suoi aspetti ecdotici, linguistici e... more
La ‘filologia dei canzonieri’ è un ambito ormai consolidato della romanistica, negli ultimi anni in fase di costante affinamento metodologico. In questo saggio il canzoniere provenzale U è studiato nei suoi aspetti ecdotici, linguistici e materiali, qui analizzati nelle loro forti interrelazioni reciproche in modo da far meglio emergere anche il valore latamente culturale del manoscritto. Nel contempo, alcune caratteristiche della raccolta assumono un significato solo se considerate in rapporto alle dinamiche generali della tradizione trobadorica. Tentando dunque di collocare le specificità del canzoniere nel più ampio contesto della produzione in lingua d’oc, la ricerca permette di riconoscere in questo testimone non solo un tassello significativo nel panorama della ricezione italiana antica della lirica provenzale, ma anche un punto di osservazione stimolante dal quale indagare problematiche linguistiche, ecdotiche e culturali complesse che interessano settori più vasti della tradizione trobadorica.
Il contributo si concentra sulle poesie in lingua d’oïl di Carlo I d’Angiò (1226-1285). Dopo aver isolato il nucleo di testi lirici galloromanzi che gli sono sicuramente ascrivibili, studia la tradizione manoscritta di quelli francesi,... more
Il contributo si concentra sulle poesie in lingua d’oïl di Carlo I d’Angiò (1226-1285). Dopo aver isolato il nucleo di testi lirici galloromanzi che gli sono sicuramente ascrivibili, studia la tradizione manoscritta di quelli francesi, rilevando delle strategie – molto diverse tra loro – che alcuni canzonieri (M N e X in particolare) mettono in opera per porre in evidenza la pur ridotta produzione di un autore provvisto di così alto prestigio politico-sociale. Il contributo si conclude con una disamina complessiva dei testi di Carlo, finalizzata al riconoscimento di motivi stilistico-retorici e tematici ricorrenti e/o di particolare significato.
La presenza dell’anima di ʻAlī ibn Abī Tālib – cugino e genero di Maometto, fondatore dello Sciismo – nella nona bolgia dell’ottavo cerchio infernale parrebbe implicare, almeno agli occhi del lettore moderno, che Dante fosse a conoscenza... more
La presenza dell’anima di ʻAlī ibn Abī Tālib – cugino e genero di Maometto, fondatore dello Sciismo – nella nona bolgia dell’ottavo cerchio infernale parrebbe implicare, almeno agli occhi del lettore moderno, che Dante fosse a conoscenza di informazioni sulla storia antica dell’Islam decisamente eccezionali per un autore medievale. Questo articolo ricostruisce un ampio panorama della circolazione europea di informazioni su Alì, cercando di individuare la tipologia di fonti più probabilmente usufruita da Dante, alla cui luce si fornisce poi una più circostanziata interpretazione del passo infernale oggetto dello studio.
A cura di Alessio Decaria e Claudio Lagomarsini. Il concetto di confine, da intendersi nelle molteplici implicazioni geografiche, cronologiche e inerenti al genere letterario, può costituire un’utile chiave di lettura per la lirica... more
A cura di Alessio Decaria e Claudio Lagomarsini.
Il concetto di confine, da intendersi nelle molteplici implicazioni geografiche,
cronologiche e inerenti al genere letterario, può costituire un’utile chiave
di lettura per la lirica romanza del Medioevo e per le complesse vicende della
sua trasmissione. A questo tema è dedicato il volume che conclude i lavori
del progetto di ricerca ±«TraLiRO. Repertorio ipertestuale della tradizione lirica romanza delle Origini», finanziato nell’ambito del programma di ricerca FIRB
Futuro in ricerca 2010. Tutti gli interventi, dedicati ai vari ambiti linguistici considerati nel progetto (italiano, francese, provenzale, galego-portoghese, castigliano), si confrontano in vario modo con l’idea di limite, confine, frontiera, e, muovendo da una prospettiva contemporaneamente filologica e storiografica, toccano almeno uno dei tre punti evidenziati nel sottotitolo del volume: tempi, luoghi, tradizione della lirica romanza del Medioevo. Tale impostazione si fonda sulla convinzione che la tradizione dei testi costituisce un fattore di primaria importanza tanto per definire l’identità del genere lirico, quanto per affrontare le questioni di ambito critico e storiografico.
The multiple implications of the concept of boundary, from a geographical and
chronological point of view, also dealing with the problem of the literary genre, can
be an useful key for the medieval Romance lyric and the complex ways of its transmission. This volume as a conclusion of the project «TraLiRO. Repertorio ipertestuale della tradizione lirica romanza delle Origini», financed by the Italian Ministry of Education, University and Research in the context of the FIRB research program, was dedicated to this topic. All the papers are devoted to the various linguistic areas considered in the project (Italian, French, Provençal, Galician-Portuguese, Castilian), and all of them differently deal with the idea of limit, border, frontier, moving from a perspective that is at the same time philological and historiographical. Each contribution touches at least one of the three points that the subheading of the volume hints at: times, places, tradition of medieval Romance lyric. This approach is based on the belief that the tradition of texts is a major factor in defining the identity of the lyrical genre, as well as in dealing with critical issues.
Both in Provençal and Italian lyric traditions, short metrical forms (respectively cobla and sonnet) were used to develop various themes and styles as an alternative to the more standardised courtly genres. In the second half on the... more
Both in Provençal and Italian lyric traditions, short metrical forms (respectively cobla and sonnet) were used to develop various themes and styles as an alternative to the more standardised courtly genres. In the second half on the Thirteenth Century and in the first half of the Fourteenth, Troubadours’ chansonniers containing collections of coblas were circulating in Tuscany, the region were Italian comic poetry first raised. Since late Medieval Tuscan lectors of lyric poetry could read both these kinds of poetry, it is interesting to point out similarities and differences between these two traditions, focusing not only on the thematic point of view, but also on the forms of their presence in manuscript traditions. This kind of study will make it possible to better understand the function of these texts in the expectations of Tuscan public, and to define more precisely their role in Provençal and Italian system of lyric genres.
Al pari delle altre tradizioni liriche romanze, anche la poesia dei trovieri riconosce nella forma-canzoniere la sua modalità di trasmissione privilegiata, e anzi quasi esclusiva: nonostante ciò, è possibile individuare un discreto... more
Al pari delle altre tradizioni liriche romanze, anche la poesia dei trovieri riconosce nella forma-canzoniere la sua modalità di trasmissione privilegiata, e anzi quasi esclusiva: nonostante ciò, è possibile individuare un discreto insieme di componimenti eccezionalmente tràditi anche o unicamente al di fuori delle sillogi organizzate di lirica francese. Il contributo intende analizzare in maniera complessiva tali attestazioni, con l’obiettivo di identificarne le tipologie, nonché di illustrare le implicazioni filologiche e il significato storico-culturale di questo loro statuto “anomalo”.
Il contributo analizza le forme con le quali la contaminazione si manifesta con maggiore frequenza nella tradizione manoscritta trobadorica, offrendone un’ampia casistica che viene studiata nei suoi significati culturali e nei suoi... more
Il contributo analizza le forme con le quali la contaminazione si manifesta con maggiore frequenza nella tradizione manoscritta trobadorica, offrendone un’ampia casistica che viene studiata nei suoi significati culturali e nei suoi riflessi operativi sulla prassi ecdotica.

This article focuses on the features of contamination in Troubadours' manuscript tradition, offering a general survey that makes it possible to examine them in their cultural meaning and in their effects on the application of the principles of textual criticism.
Coniugando i dati provenienti dallo studio della tradizione manoscritta a quelli desumibili dall’analisi di testi particolarmente significativi, questo articolo traccia un profilo critico delle modalità con le quali la tradizione... more
Coniugando i dati provenienti dallo studio della tradizione manoscritta a quelli desumibili dall’analisi di testi particolarmente significativi, questo articolo traccia un profilo critico delle modalità con le quali la tradizione manoscritta trobadorica si è diffusa in area toscana nel corso del Duecento. Si individua cosí un canale di accesso privilegiato alla regione attivo almeno dagli anni Sessanta del XIII secolo in corrispondenza dell’asse Monferrato-Genova-Malaspina. In relazione a questo itinerario fondamentale si definiscono inoltre le tracce di tradizioni minoritarie e si individua un ancora piú antico sostrato di produzione trobadorica legata a quest’area.
Uno dei frammenti letterari conservati nell’Archivio Comunale di Sutri si rivela essere una testimonianza parziale finora mai riconosciuta della "Conception Nostre Dame" di Wace: in questo articolo se ne offre la trascrizione e se ne... more
Uno dei frammenti letterari conservati nell’Archivio Comunale di Sutri si rivela essere una testimonianza parziale finora mai riconosciuta della "Conception Nostre Dame" di Wace: in questo articolo se ne offre la trascrizione e se ne studiano le caratteristiche materiali, ecdotiche e linguistiche, nel tentativo di collocare il lacerto nella storia della trasmissione dell’opera e di precisarne il rapporto con alcuni degli altri frammenti conservati nell’Archivio. I versi di Wace qui trascritti risultano inoltre preceduti da parte di un’interpolazione dedicata alla morte di Erode, attestata in un solo altro manoscritto della "Conception": l’individuazione delle fonti utilizzate dall’autore di questa porzione testuale  apocrifa permette di chiarire le finalità dell’aggiunta anche in relazione alle forme della fruizione medievale dell’opera di Wace.
L’articolo offre un’analisi puntuale dei versi che Dante dedica a Maometto nel ventottesimo canto dell’Inferno, al fine di precisarne le finalità poetiche e ideologiche; il passo viene poi collocato nel contesto costituito dai numerosi... more
L’articolo offre un’analisi puntuale dei versi che Dante dedica a Maometto nel ventottesimo canto dell’Inferno, al fine di precisarne le finalità poetiche e ideologiche; il passo viene poi collocato nel contesto costituito dai numerosi riferimenti al profeta dell’Islam presenti nella letteratura italiana duecentesca e primo-trecentesca, qui raccolti, analizzati e organizzati in maniera sistematica. Gli elementi connotativi riconosciuti nell’episodio infernale e in altri riferimenti alla civiltà islamica che si leggono nel capolavoro dantesco, pur nella loro geniale eccezionalità artistica, risultano così coerentemente inseribili in un più vasto e articolato panorama culturale, nel quale, all’ostilità per l’Islam inteso come entità religiosa e politica, si affianca la curiosità per il mondo musulmano percepito invece come comunità culturale, rilevabile anche presso fasce inaspettate del pubblico medievale.
Alcune peculiarità proprie della tradizione manoscritta trobadorica, scarsità di veri e propri errori-guida e contaminazione testuale endemica in primis, rendono perlomeno difficoltosa la puntuale applicazione dei principi metodologici... more
Alcune peculiarità proprie della tradizione manoscritta trobadorica, scarsità di veri e propri errori-guida e contaminazione testuale endemica in primis, rendono perlomeno difficoltosa la puntuale applicazione dei principi metodologici lachmanniani nell’approccio critico a questo tipo di testi. Nel contributo si suggeriscono alcune strategie che possano aiutare a riconoscere i rapporti genealogici che legano tra loro i testimoni anche nel caso di recensioni particolarmente problematiche. Un’esemplificazione di tali strategie, fondate in particolare sulla valutazione ponderata delle diverse tipologie di innovazione testuale ai fini del loro inserimento in un sistema coerente, è condotta sullo studio della tradizione di uno dei pochi componimenti trobadorici ancora mai èditi in maniera scientifica: S’ira d’amor tenges amic iauzen di Jordan Bonel (BdT 273,1), di cui si fornisce qui per la prima volta un’edizione critica.

Some of the most peculiar features of the manuscript troubadouresque tradition – few examples of genuine errors and textual contamination – make it particularly difficult to apply strictly on Lachmann's methodological principles when such texts are considered under a critical scrutiny. This article exposes a body of procedures that can be used in order to address and trace back the genealogical links between various texts, one that can be applied even in the most complex cases. More specifically, such procedures rely on a cautious assessment of the different types of textual innovations, in view of their integration in a broader, coherent system. An example of such procedures will be given through the study of the manuscript tradition of one of the rare troubadouresque texts not to have been published in a scientific edition yet: Jordan Bonel's S’ira d’amor tenges amic iauzen  (BdT 273,1), of which the first ever critical edition will be provided here.

Certains traits propres à la tradition manuscrite troubadouresque – rareté des erreurs graves qui pourraient servir de guide à l'éditeur et contamination textuelle endémique – rendent pour le moins difficile l’application fidèle des principes méthodologiques lachmanniens dans l’approche critique de ce genre de textes. Dans cet article, nous proposons des procédures facilitant la reconstitution des liens généalogiques qu’entretiennent entre eux les témoins manuscrits, y compris dans les cas les plus problématiques. Ce genre de procédures repose plus précisément sur une évaluation prudente des différents types d’innovation textuelle en vue de leur intégration dans un système cohérent. Nous donnons un exemple de ces procédures à partir de l’étude de la tradition d’un des rares textes troubadouresques qui n’ait pas encore été édité de façon scientifique : S’ira d’amor tenges amic iauzen de Jordan Bonel (BdT 273,1) dont nous livrons ici pour la première fois une édition critique.
L’autore propone un’analisi della sezione iniziale del canzoniere provenzale P (P1), individuandovi le caratteristiche di una Gelegenheitssammlung allestita in Italia nord-occidentale e da qui passata in Toscana e a Gubbio per il tramite... more
L’autore propone un’analisi della sezione iniziale del canzoniere provenzale P (P1), individuandovi le caratteristiche di una Gelegenheitssammlung allestita in Italia nord-occidentale e da qui passata in Toscana e a Gubbio per il tramite della Lunigiana non prima degli ultimi decenni del XIII secolo. Il peculiare stato attributivo della raccolta si spiega come un tentativo di riordino di materiali disomogenei supportato anche da elementi testuali.

The author analyses the first section of the Provençal chansonnier P (P1) and recognizes the features of a Gelegenheitssammlung that was created in north-western Italy and that during the last decades of the Thirteenth century arrived in Tuscany and than in Gubbio, where it was copied, through Lunigiana. The great number of poems which are wrongly ascribed in this part of the manuscript has to be considered the outcome of an attempted organization of the poetic items based also on textual elements.
Research Interests:
Incontro di formazione per docenti delle scuole superiori, nell'ambito del progetto di lettura del poema in due anni (Dant&Noi)
Il corso è indirizzato a docenti di scuole secondarie che vogliano acquisire una didattica aggiornata di livello avanzato, e a giovani studiosi che desiderino concorrere a borse di studio, a dottorati di ricerca, o più in generale che... more
Il corso è indirizzato a docenti di scuole secondarie che vogliano acquisire una didattica aggiornata di livello avanzato, e a giovani studiosi che desiderino concorrere a borse di studio, a dottorati di ricerca, o più in generale che intendano formarsi alla ricerca in ambito umanistico, in Italia e all’estero. Sul piano scientifico-disciplinare, la conoscenza della cultura europea, declinata nei suoi aspetti linguistici e letterari, si propone di superare l’impasse di una formazione scolastica e universitaria spesso contraddistinta da approcci settoriali, poco fondata sulla trasversalità dei saperi e refrattaria alla valorizzazione interdisciplinare dei contenuti. Il programma punta a fornire specifiche competenze sulla cultura europea in rapporto al mondo globale, per sollecitare la maturazione di una coscienza democratica e pluralista che miri alla formazione di cittadini consapevolmente europei. I temi fondamentali del programma sono le tradizioni culturali, la centralità delle lingue e delle letterature che, dalla civiltà classico-cristiana a quella romanza fino allo sviluppo delle diverse forme di modernità, hanno contribuito a strutturare il pensiero dell’Europa occidentale.
Research Interests:
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