Nuova Antologia Militare, No 2, fascicolo 7 (giugno 2021), Storia Militare Moderna , 2021
A collection of 13 articles and 10 book-reviews.
1 Venetia rules the Rivers. La geo-strategia ... more A collection of 13 articles and 10 book-reviews.
1 Venetia rules the Rivers. La geo-strategia fluviale veneziana (1431-1509),
di FEDERICO MORO
2 Razmysl, il misterioso “ingegnere” di Ivan il Terribile,
di MARIO CORTI
3 The Military Status of the Ionian Islands in 1589 based on the Report by
Giovanni Battista del Monte, by KOSTAS G. TSIKNAKIS
4 Letteratura di viaggio e osservazioni militari a cavallo fra Cinque e Seicento.
Gli scritti di Filippo Pigafetta, Leonardo Donà e Silvestro Querini
di TONI VENERI
5 La pensée militaire du duc Charles V de Lorraine et ses sources,
par FERENC TOTH
6 Defending the Regno di Morea. Antonio Jansic and the Fortress of Modon,
by ERIC G. L. PINZELLI
7 Fortificazione campale e ordini di battaglia. Un esempio piemontese del 1743,
di ROBERTO SCONFIENZA
8 Metamorfosi di un condottiero. Castruccio Castracani da Machiavelli ad Algarotti,
di DENISE ARICÒ
9 Les ressources de l'Europe contre les ressources du monde? La marine de
Napoléon contre la Royal Navy, par NICOLA TODOROV
10 Milano città militare in età napoleonica (1800-1814),
di EMANUELE PAGANO
11 L’esercito dissolto: la IV Divisione Val di Noto e il suo sventurato comandante nella
rivoluzione siciliana del 1820-21, di GIACOMO PACE GRAVINA
12 “Italianissimo but not simpatico”. Hugh Forbes nella Rivoluzione
Italiana del 1848-49, di VIVIANA CASTELLI e VIRGILIO ILARI
13 Paolo Solaroli di Briona. Un sarto novarese tra India e Risorgimento,
di TOMASO VIALARDI DI SANDIGLIANO
Recensioni / Reviews
1 VIRGILIO ILARI, Scrittori Militari Italiani dell’età moderna.
Dizionario bio-bibliografico 1410-1799 [di DENISE ARICÒ]
2 MICHEL PRETALLI, Penser et dire la ruse de guerre. De l’Antiquité à la
Renaissance [di WILLIAM BONACINA]
3 IOANNA IORDANOU, Venice’s Secret Service. Organizing Intelligence in the
Renaissance [di FRANCESCO BIASI]
4 FRÉDÉRIC CHAUVIRÉ, The New Knights: The Development of Cavalry
in Western Europe, 1562-1700 [di LUCA DOMIZIO]
5 ILYA BERCOVICH, Motivation in War The Experience of Common Soldiers
in Old-Regime Europe [ROBERTO SCONFIENZA]
6 LUCA GIANGOLINI, L’esercito del papa. Istituzione militare,
burocrazia curiale e nobiltà nello Stato della Chiesa (1692-1740)
[di GIAMPIERO BRUNELLI]
7 ELINA GUGLIUZZO e GIUSEPPE RESTIFO, Una battaglia europea.
Francavilla di Sicilia 20 giugno 1719 [di MARIAGRAZIA ROSSI]
8 ARON WEISS MITCHELL, The Grand Strategy of the Habsburg Empire,
1700-1866. A Study In Interstitial Time Management
[di EMANUELE FARRUGGIA]
9 MARIO CORTI, Italiani d’arme in Russia. Artigiani, ingegneri, ufficiali
in un esercito straniero (1400-1800) [di VIRGILIO ILARI]
10 CRISTIANO BETTINI, Come progettavano i velieri. Alle origini
dell’architettura moderna di navi e yacht [di MARIO ROMEO]
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Ma anche esseri viventi più visibili dei microbi, come locuste e roditori, portarono effetti che dovrebbero richiamare l'attenzione dei ricercatori, ad esempio nel campo della storia economica o in quello della storia sociale, non esclusa quella delle mentalità.
dimensione locale, della piccola scala.
Ma anche esseri viventi più visibili dei microbi, come locuste e roditori, portarono effetti che dovrebbero richiamare l'attenzione dei ricercatori, ad esempio nel campo della storia economica o in quello della storia sociale, non esclusa quella delle mentalità.
dimensione locale, della piccola scala.
della battaglia di Francavilla di Sicilia del 1719 e la sua assenza nella storiografia internazionale. Allora è cosa buona e giusta colmare un vuoto, una lacuna di conoscenza, ma come fare, trattando di storia militare, a non ricadere nalla "histoire-bataille" d'altri tempi? Come fare a evitare il sovraccarico di "evenemenzialismo" che
sembra connaturato alla narrazione delle imprese militari? E, infine, come fare a eguagliare i livelli della "new military history"?
grandees, and all types of intermediaries. The history of diplomatic translation and interpretation in the Ottoman Empire is tightly linked to dragomans. As the ones who were translating all official correspondence, dragomans had access to sensitive information, a good reason why European ambassadors found it expedient to buy
their goodwill by making regular payments and acquiescing to their occasional requests for rewards and favors.
praticati.
Ottoman capital of Istanbul through the reformulation of the Byzantine capital of Constantinople, following new perspectives on a formative period in the city‘s
history. Following its conquest, the Ottoman Sultan, Mehmed II, immediately set out to rebuild the city and re-establish its economic and social vivacity. He resettled people from across the Ottoman Empire in the capital, and built the Grand Bazaar in the city‘s marketplace, dominating Istanbul‘s city centre.
Appare poi da atti pubblici localizzato nell'America centrale, nell'odiema Panama. Da lì, nel 1513, seguendo Vasco Nunez de Balboa e Pedrarios, si spinse a esplorare l'area, per essere fra i primi europei a vedere i Mari del Sud. In seguito passò alla conquista del Perù con Francisco Pizarro e Diego de Almagro, mettendosi a
disposizione con "sus arrnas y caballo". Deluso probabilmente dalla spartizione del bottino, se ne tornò indietro, fino al Messico, dove si unì in matrimonio con
Catalina de Pifla, vedova a sua volta del conquistatore Colmeriero.
Il "da Messina" è un puro fatto anagrafico o c'è un dato che lo oltrepassa? Quanto conta il contesto siciliano
e meridionale nella vicenda dell'artista? Attorno a queste tematiche, e ad altre più strettamente legate alla storia dell'arte, si è sviluppato il convegno "Antonello e la cultura del Rinascimento in Sicilia", tenutosi a Messina il 23 e il 24 ottobre 2015. I ricercatori e gli studiosi che si
sono susseguiti e confrontati nella due giorni messinese hanno potuto contare su un'eccezionale base di partenza: la relazione introduttiva di Giuseppe Giarrizzo.
aussi bien dans le monde chrétien que musulman, a entraîné pour beaucoup d’hommes
et de femmes des changements de maîtres, qui pouvaient être de religions différentes,
et a pu générer des conversions successives d’individus. Les marchés d’esclaves étaient
florissants un peu partout et se nourrissaient de l’activité corsaire : Malte, Livourne, Venise,
Naples, Gênes, la Sicile, Marseille, Barcelone, Cadix, les Baléares furent des centres de
transactions. Entre les puissances chrétiennes, Malte et l’ordre des chevaliers de Saint-Jean
représentèrent le « boulevard de la chrétienté » contre les Turcs, en particulier, contre les
puissances barbaresques.
John were left without a home. In 1530, the Order accepted with
reluctance Charles V's offer to create their new base on Malta. In
fact, at the request of the Pope, the Emperor Charles V in 1530
decided to cede the Maltese Islands to the Sovereign and Military
Order of St. John of Jerusalem, though they remained under the
sovereignty of the King of Sicily.
si presenta il volume curato da Elina Gugliuzzo e Giuseppe Restifo 'Una battaglia europea. Francavilla di Sìcilia 20 giugno 1719' (Aracne editrice, Roma 2020). Il primo merito del lavoro, che raccoglie i contributi di diciannove autori, è quello di intervenire a colmare un vuoto, presente per la verità non solo nella storiografia italiana, ma pure in quella internazionale. Si tratta del difetto di conoscenza, o meglio di ri-conoscimento, della guerra svoltasi in Sicilia fra 1718 e 172O, cui soltanto sparutamente Jeremy Black ha fatto cenno.
un vero e proprio castello, bensì, una residenza fortificata, realizzata riadattando un fondaco preesistente a cui era annessa una torre di avvistamento. A dircelo è Elina Gugliuzzo, storica di vaglia, nel suo libro fresco di stampa, "Residenze
fortificate del XVII secolo: Salento, Sicilia, Malta", edito
da Armando Siciliano. Il libro della Gugliuzzo, scrive
Fausta Gallo nella prefazione, non è riconducibile a
generi e categorie storiografiche predeterminate, e forse in ragione di questa sua libertà dai generi,
diciamo noi, è un libro molto godibile, svelto, che ha la sua forza proprio nel punto di vista con cui guarda alla storia, dal momento che utilizzando molte fonti eterogenee ci restituisce una realtà palpitante, che vediamo svolgersi sotto i nostri occhi in tutta la sua complessità.
del Trecento e la metà dell’Ottocento – si son o abbattuti su tante regioni del Mediterraneo.
A farsi infestare e a infestare con gli interrogativi sono i due storici Elina Gugliuzzo e
Giuseppe Restifo, e non tanto per procedere sulla strada della sola rappresentazione
culturale di questi animaletti, così piccoli, così nocivi. Avrebbero potuto farsi catturare
dall’enfasi della loro prima apparizione alle luci della ribalta: le cavallette furono l’ottava
piaga biblica, descritta nel libro dell’Esodo. Colpirono duramente l’Egitto del faraone, cui si
contrapponeva Mosè alla guida del popolo ebraico: avvenimento indelebile nella memoria
delle genti mediterranee, castigo meritato per le colpe e i peccati, cavallette vere e in
metafora.
area mediterranea e oltre. «In molti casi le ‘fratellanzi’ (le confraternite maltesi) sono le prime forme associative in cui si sperimenta una “democrazia di base”. Si rintraccia così il preconscio politico della successiva nascita delle trade unions».
una esperienza didattica e di ricerca che sotto la regia di Restifo ha coinvolto ricercatori e studenti in studi caratterizzati da un approccio glocale, interdisciplinare
e di lungo periodo ai temi della nascita della storia ambientale, della sua derivazione dalla storia economica e dei suoi nessi con la world history e la big history, parlando soprattutto di clima, di paesaggio e di identità sociale e territoriale
esistenti tra gli esseri viventi e il loro ambiente. La co-evoluzione, con le sue trasformazioni, può essere assunta a metodo di lettura della storia della vita sul
pianeta, o su un suo pezzettino, quale può essere la regione dello Stretto di Messina.
invasioni delle locuste, il posto che esse ebbero nelle vicende delle comunità umane, laddove le due storie s’intreccino, sull’arco del mezzo secolo dall’età medievale all’inizio dell’epoca contemporanea.
à l’époque moderne se situe, en partie, dans la continuité des études de micro-
histoire, menées notamment par certains de ses compatriotes, et qui vont des
travaux de Carlo Ginsburg à ceux d’Edoardo Grendi, de ceux de Giovanni Levi
à ceux de Carlo Maria Cipolla. En étudiant les groupes sociaux « d’en bas », l’on
adopte un point de vue privilégié pour comprendre les processus politiques adop-
tés par ceux « d’en haut ». Cependant, son ambition est ici non de mener une
étude des confréries maltaises à un moment donné de l’époque moderne, mais
de l’envisager sur un temps plus long et d’essayer de démontrer comment les
confréries (dans leur composition, fonctionnement, idéologie – peut-être, aussi –
fondée sur la solidarité et l’action sociale), en perpétuelle évolution, sont, en fait,
à l’origine des Trade unions et du Labour Party maltais.
delle epidemie, preso in considerazione sin dal XIX secolo e molto pregnante fino agli anni 1960, non è che un orizzonte inaccessibile per definizione, l'opinione pubblica e gli storici si erano abituati a ragionare in questo quadro comodo.
top of a mountain. An environmental heritage has place within those boundaries and it is partially
seen by the human community as an economical resource: farm land, woods, mines and quarries,
waters. On the same land, in the typical ways of the same community, there are established some
borders, which delimit the area of competence of political authority and that relating to property. All
these different boundaries - environmental, political, juridical - may coincide with current administrative boundaries, but most often they do not and are differently practiced by humans and nonhuman agerts.
hostility and conflict, as is generally assumed. The Christian and Muslim shores of the Mediterranean
in fact had good reason to cooperate, at least economically, if not culturally.
during the recurring outbreaks of plague in a comparative perspective. When the Black Death
first arrived, Constantinople was still part of the Byzantine empire and the Ottomans were a
small Anatolian group. This was followed by three phases of plague activity from the time the
Ottoman’s conquered Constantinople, renaming it Istanbul.
1 Venetia rules the Rivers. La geo-strategia fluviale veneziana (1431-1509),
di FEDERICO MORO
2 Razmysl, il misterioso “ingegnere” di Ivan il Terribile,
di MARIO CORTI
3 The Military Status of the Ionian Islands in 1589 based on the Report by
Giovanni Battista del Monte, by KOSTAS G. TSIKNAKIS
4 Letteratura di viaggio e osservazioni militari a cavallo fra Cinque e Seicento.
Gli scritti di Filippo Pigafetta, Leonardo Donà e Silvestro Querini
di TONI VENERI
5 La pensée militaire du duc Charles V de Lorraine et ses sources,
par FERENC TOTH
6 Defending the Regno di Morea. Antonio Jansic and the Fortress of Modon,
by ERIC G. L. PINZELLI
7 Fortificazione campale e ordini di battaglia. Un esempio piemontese del 1743,
di ROBERTO SCONFIENZA
8 Metamorfosi di un condottiero. Castruccio Castracani da Machiavelli ad Algarotti,
di DENISE ARICÒ
9 Les ressources de l'Europe contre les ressources du monde? La marine de
Napoléon contre la Royal Navy, par NICOLA TODOROV
10 Milano città militare in età napoleonica (1800-1814),
di EMANUELE PAGANO
11 L’esercito dissolto: la IV Divisione Val di Noto e il suo sventurato comandante nella
rivoluzione siciliana del 1820-21, di GIACOMO PACE GRAVINA
12 “Italianissimo but not simpatico”. Hugh Forbes nella Rivoluzione
Italiana del 1848-49, di VIVIANA CASTELLI e VIRGILIO ILARI
13 Paolo Solaroli di Briona. Un sarto novarese tra India e Risorgimento,
di TOMASO VIALARDI DI SANDIGLIANO
Recensioni / Reviews
1 VIRGILIO ILARI, Scrittori Militari Italiani dell’età moderna.
Dizionario bio-bibliografico 1410-1799 [di DENISE ARICÒ]
2 MICHEL PRETALLI, Penser et dire la ruse de guerre. De l’Antiquité à la
Renaissance [di WILLIAM BONACINA]
3 IOANNA IORDANOU, Venice’s Secret Service. Organizing Intelligence in the
Renaissance [di FRANCESCO BIASI]
4 FRÉDÉRIC CHAUVIRÉ, The New Knights: The Development of Cavalry
in Western Europe, 1562-1700 [di LUCA DOMIZIO]
5 ILYA BERCOVICH, Motivation in War The Experience of Common Soldiers
in Old-Regime Europe [ROBERTO SCONFIENZA]
6 LUCA GIANGOLINI, L’esercito del papa. Istituzione militare,
burocrazia curiale e nobiltà nello Stato della Chiesa (1692-1740)
[di GIAMPIERO BRUNELLI]
7 ELINA GUGLIUZZO e GIUSEPPE RESTIFO, Una battaglia europea.
Francavilla di Sicilia 20 giugno 1719 [di MARIAGRAZIA ROSSI]
8 ARON WEISS MITCHELL, The Grand Strategy of the Habsburg Empire,
1700-1866. A Study In Interstitial Time Management
[di EMANUELE FARRUGGIA]
9 MARIO CORTI, Italiani d’arme in Russia. Artigiani, ingegneri, ufficiali
in un esercito straniero (1400-1800) [di VIRGILIO ILARI]
10 CRISTIANO BETTINI, Come progettavano i velieri. Alle origini
dell’architettura moderna di navi e yacht [di MARIO ROMEO]