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  • I am an architect-designer. I trained at the universities of Naples Federico II, and of Rome, La Sapienza. Since 2014... moreedit
La pubblicazione nasce dall’esigenza di una rilettura storiografica, al fine di avviare attive politiche di salvaguardia e riuso, dell’opera dell’architetto Frediano Frediani, nato a Forte dei Marmi nel 1897, e giunto nel capoluogo... more
La pubblicazione nasce dall’esigenza di una rilettura storiografica, al fine di avviare attive politiche di salvaguardia e riuso, dell’opera dell’architetto Frediano Frediani, nato a Forte dei Marmi nel 1897, e giunto nel capoluogo campano nel novembre del 1922. Sebbene questi sia noto alla ricerca storica per i suoi contributi, tra cui primeggiano le celeberrime stazioni ferroviarie della linea Cumana di Napoli, purtroppo, non ha goduto della giusta fortuna critica. Da ciò lo spunto per una monografia, in cui sono esaminate le opere maggiori: le infrastrutture prodotte a Napoli per l’Ente Antonomo Volturno (EAV), o quelle commissionate sul lungomare dalla Rari Nantes e dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, ma anche l’utopico grattacielo “Santa Lucia”, voluto dalle autorità americane nell’immediato secondo dopoguerra. Ed ancora i suggestivi interventi razionalisti beneventani, realizzati a seguito della consulenza professionale stilata con l’ingegnere capo del Comune sannita, Gennaro De Rienzo.
(The publication arises from the need for a historiographic re-reading, in order to start active safeguard and reuse policies of the work of architect Frediano Frediani, born in Forte dei Marmi in 1897, and arrived in the Campania capital in November 1922. Although he is known to historical research for his contributions, among which they excel the famous railway stations of the Cumana line of Naples, unfortunately, did not enjoy the right critical luck. Hence the starting point for a monograph, in which the major works are examined: the infrastructures produced in Naples for the Ente Antonomo Volturno (EAV), or those commissioned on the seafront by the Rari Nantes and from the Zoological Station "Anton Dohrn", but also the utopian skyscraper "Santa Lucia ", wanted by the American authorities in the immediate post-war period. And again the suggestive Benevento Rationalist interventions, carried out following the consultancy
professional drafted with the chief engineer of the Samnite Municipality, Gennaro De Rienzo)
Sul rapporto arte - industria sono stati scritti i più svariati saggi e testi. Questo storico rapporto pone l'accento su due visioni del mondo che apparentemente, sono tra loro completamente distinte, ma in realtà si completano e... more
Sul rapporto arte - industria sono stati scritti i più svariati saggi e testi. Questo storico rapporto pone l'accento su due visioni del mondo che apparentemente, sono tra loro completamente distinte, ma in realtà si completano e compendiano.
(About the relationship between art and industry were written various essays and texts. This landmark report focuses on two worldviews that apparently, are completely separate from each other, but in reality they complement and summarize.)
Book review: Castagnaro Alessandro, Castiglione Florian (2020), Giuseppe e Ugo Mannajuolo. Ingegneri e architetti tra neoeclettismo e razional-funzionalismo, Napoli-Roma, Editori Paparo, 312 pp.,ill.
Book review: De Cristofaro, Carlo (2020). Frediano Frediani tra Classicismo e Modernità. Napoli: Editori Paparo s.r.l., 2020,.148 pp., ill.
Il volume curato da Orsola Foglia si apre al lettore con un interessante duplice contributo intitolato ”Le ragioni di un libro”, siglato da quest’ultima e da Patrizia Di Maggio, nel quale sono chiariti gli obiettivi del testo, ossia... more
Il volume curato da Orsola Foglia si apre al lettore con un interessante duplice contributo intitolato ”Le ragioni di un libro”, siglato da quest’ultima e da Patrizia Di Maggio, nel quale sono chiariti gli obiettivi del testo, ossia descrivere i recenti lavori di restauro, che hanno interessato la basilica di San Giovanni Maggiore e il suo apparato decorativo, coordinati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e provincia. (The volume edited by Orsola Foglia opens to the reader with an interesting twofold contribution entitled "The Reasons for a Book", signed by Patrizia Di Maggio, which clarifies the aims of the text, namely to describe the recent work of restoration, which affected the Basilica of San Giovanni Maggiore and its decorative system coordinated by the Superintendence for Architectural, Landscape, Historical, Artistic and Ethno-Anthropological Heritage for Naples and the province).
Research Interests:
Il volume curato da Alessandro Castagnaro si prefigge di introdurre, attraverso una puntuale analisi storica, il progetto di riqualificazione di piazza Barracche, vuoto urbano situato all’interno della scacchiera dei Quartieri spagnoli di... more
Il volume curato da Alessandro Castagnaro si prefigge di introdurre, attraverso una puntuale analisi storica, il progetto di riqualificazione di piazza Barracche, vuoto urbano situato all’interno della scacchiera dei Quartieri spagnoli di Napoli, promosso dalla Cassa Edile napoletana in occasione del suo cinquantesimo anniversario di attività. Il testo si apre al lettore con il saggio di Renato De Fusco intitolato “Urbanistica e costume di Toledo e dei Quartieri Spagnoli”.  (The book by Alessandro Castagnaro aims to introduce, through a timely historical analysis, the project for the upgrading of Barracche Square, an empty city located within the chessboard of the Spanish Quarter of Naples, promoted by the Cassa Edile napoletana during its fiftieth anniversary of activity. The text opens to the reader with the essay by Renato De Fusco titled "Urbanism and costume of Toledo and the Spanish Quarter").
Research Interests:
Il testo di Renato Capozzi si prefigge di analizzare il pensiero e le opere di Arne Jacobsen da un punto di vista, prettamente, compositivo offrendo al lettore una particolare visione dei manufatti del maestro danese, in una chiave... more
Il testo di Renato Capozzi si prefigge di analizzare il pensiero e le opere di Arne Jacobsen da un punto di vista, prettamente, compositivo offrendo al lettore una particolare visione dei manufatti del maestro danese, in una chiave sicuramente innovativa e appassionante.

(The text of Renato Capozzi intends to analyze the thought and works of Arne Jacobsen from one point of view , typically , the composition providing the reader with a particular vision of the artifacts of the Danish master, in a key certainly innovative and exciting.)
Il testo di Alessandra Pagliano si prefigge di rivelare l’opera dell’architetto brasiliano dal punto di vista delle sue geometrie latenti e sebbene Niemeyer possa vantare una copiosa letteratura, tale versione non era stata data finora.... more
Il testo di Alessandra Pagliano si prefigge di rivelare l’opera dell’architetto brasiliano dal punto di vista delle sue geometrie latenti e sebbene Niemeyer possa vantare una copiosa letteratura, tale versione non era stata data finora. L’autrice, ricercatrice in Disegno dell’Architettura presso la Federico II di Napoli, organizza il volume in brevi paragrafi ma esaustivi, nei quali concentra una parte della ricca produzione niemeyeriana con riferimento ai motivi ispirativi, ma soprattutto, soffermandosi sulle matrici essenziali e quindi sul loro processo configurativo.

(The Alessandra Pagliano's book aims to reveal the work of the brazilian architect from the point of view of its latent geometry and although Niemeyer can boast a copious literature, this version had not been given so far. The author, a researcher in Design Architecture at the Federico II of Naples, organizes the volume in short paragraphs but comprehensive, in which concentrates a part of the rich niemeyer production with reference to the inspirational reasons, but above all, focusing on the essential matrix and then on their configurative process.)
Nella grande trasformazione urbana che interessa Benevento negli anni ‘30 del Novecento va annoverato anche il prolungamento di viale Castello, la nuova recinzione della villa comunale progettata nell’Ottocento da Friedrich Dehnhardt,... more
Nella grande trasformazione urbana che interessa Benevento negli anni ‘30 del Novecento va annoverato anche il prolungamento di viale Castello, la nuova recinzione della villa comunale progettata nell’Ottocento da Friedrich Dehnhardt, dotata da Frediano Frediani di un bar razionalista.

(The great urban transformation that affected Benevento in the 1930s also included the extension of Viale Castello, the new enclosure of the municipal villa designed in the 19th century by Friedrich Dehnhardt, equipped with a rationalist bar by Frediano Frediani.)
Presento in questa sezione gli articoli pubblicati su Artribune riguardanti interviste rilasciatemi da una serie di architetti mossi dal tema dell'utopia, progetti sulle stazioni delle metropolitana di Napoli, Bagnoli, la Mostra... more
Presento in questa sezione gli articoli pubblicati su Artribune riguardanti interviste rilasciatemi da una serie di architetti mossi dal tema dell'utopia, progetti sulle stazioni delle metropolitana di Napoli, Bagnoli, la Mostra d'Oltremare, i Grandi Maestri della scuola di Architettura di Napoli, recensione di convegni.

(In this section I present the articles published on Artribune regarding interviews given to me by a series of architects moved by the theme of utopia, projects on the subway stations of Naples, Bagnoli, the Mostra d'Oltremare, the Great Masters of the School of Architecture of Naples, conference review.)


https://www.artribune.com/author/carlodecristofaro/#:~:text=Carlo%20De%20Cristofaro,%20architetto-designer,materia%20in%20Storia%20dell'Architettura.
Persi nell’anonimato di un abitacolo o ancor peggio nello scroll dei nostri telefonini, molto spesso non ci accorgiamo delle stratificazioni che caratterizzano le città ed in particolar modo Napoli. Nell’immenso palinsesto cittadino il... more
Persi nell’anonimato di un abitacolo o ancor peggio nello scroll dei nostri telefonini, molto spesso non ci accorgiamo delle stratificazioni che caratterizzano le città ed in particolar modo Napoli. Nell’immenso palinsesto cittadino il Liberty napoletano, seppure possa vantare una ricca bibliografia, raramente è stato divulgato sotto forma di itinerari,
di camminamenti, in un dialogo tra architettura e paesaggio.

(Lost in the anonymity of a passenger compartment or even worse in the scrolling of our mobile phones, very often we do not notice the stratifications that characterize cities and in particular Naples. In the immense city schedule, Neapolitan Liberty, although it can boast a rich bibliography, has rarely been disclosed in the form of itineraries,
of walkways, in a dialogue between architecture and landscape.)
Il volume riporta in luce l’opera dell’architetto Frediano Frediani (1897-1978), per lo più noto alla ricerca storiografica per le due stazioni ferroviarie di Mostra e Fuorigrotta (1939-40) della linea Cumana di Napoli. Dalla rilettura... more
Il volume riporta in luce l’opera dell’architetto Frediano Frediani (1897-1978), per lo più noto alla ricerca storiografica per le due stazioni ferroviarie di Mostra e Fuorigrotta (1939-40) della linea Cumana di
Napoli. Dalla rilettura delle fonti bibliografiche, dalla consultazione di archivi nazionali ed internazionali, ne emerge invece una personalità poliedrica che non ha goduto della giusta fortuna critica.

(The volume brings to light the work of the architect Frediano Frediani (1897-1978), mostly known in historiographical research for the two railway stations of Mostra and Fuorigrotta (1939-40) of the Cumana line of
Naples. From the rereading of bibliographic sources, from
consultation of national and international archives, what emerges instead is a multifaceted personality who has not enjoyed the right critical success.)
Nell’ambito di una ricerca sulle utopie dell’Italia centro-meridionale, non si può non citare l’opera dell’architetto Franco Pedacchia (1940). Personaggio caleidoscopico, originario di Greccio (RI), per il quale il disegno è sintesi di... more
Nell’ambito di una ricerca sulle utopie dell’Italia centro-meridionale, non si può non citare l’opera dell’architetto Franco Pedacchia (1940). Personaggio caleidoscopico, originario di Greccio (RI), per il quale il disegno è sintesi di «[…] sogno, notturno, irrisolto, labirintico, fiaba […]» (L. Guido, 2007).  Una carriera la sua lunga circa cinquant’anni, in cui ha avuto modo di collaborare agli esordi con Bruno Zevi, con Giuseppe Galasso. Il suo nome è, però, soprattutto noto per alcuni amati/odiati progetti, verso i quali la critica ha posto più volte l’indice contro e di cui qui tratteremo attraverso un’intervista all’autore.

(As part of a research on the utopias of central and southern Italy, one cannot fail to mention the work of the architect Franco Pedacchia (1940). Kaleidoscopic character, originally from Greccio (RI), for whom the drawing is the synthesis of "[...] dream, nocturnal, unresolved, labyrinthine, fairy tale [...]" (L. Guido, 2007).  His career spanned about fifty years, in which he had the opportunity to collaborate at the beginning, with Bruno Zevi, with Giuseppe Galasso. His name is, however, above all known for some beloved / hated projects, towards which critics have repeatedly put the index against, and which we will discuss here through an interview with the author)
È durata circa vent’anni la fortunata stagione dell’architettura contemporanea, che ha interessato la città ed il comprensorio di Agropoli in provincia di Salerno. Sbocciata nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso, ha raggiunto... more
È durata circa vent’anni la fortunata stagione dell’architettura contemporanea, che ha interessato la città ed il comprensorio di Agropoli in provincia di Salerno. Sbocciata nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso, ha raggiunto la sua acme nel 2007 con la mostra Modernità. Crisi e prospettive dello spazio pubblico (società, linguaggi architettonici, paesaggi urbani). In quell’occasione confluirono da tutta Italia, nell’ex macello comunale (oggi demolito) di Agropoli, ambiziosi progetti sulla visione di modernità, sulla sua evoluzione/involuzione. L’esposizione era stata curata dal Centro CEAM e dal team Southcorner, capeggiato dagli architetti Antonio Cuono e Nella Tarantino, con Cesare De Sessa come curatore critico. Southcorner era nato nel 1994, al seguito della collaborazione degli architetti col compianto maestro del Movimento Moderno Aldo Loris Rossi, di cui ancora oggi serbano l’insegnamento. Un angolo giù al sud d’Italia da cui hanno lanciato, quasi futuristicamente, la loro sfida di rinnovamento del proprio territorio, connotandolo architettonicamente con manufatti dall’alta qualità espressiva, costituenti una significativa pagina della storia dell’architettura contemporanea ancora poco apprezzata e valorizzata.


(The fortunate season of contemporary architecture lasted about twenty years, which will be interested in the city and the district of Agropoli in the province of Salerno. It blossomed in the first half of the 90s of the last century and reached its peak in 2007 with the exhibition: Modernity. Crisis and perspectives of public space (society, architectural languages, urban landscapes). On that occasion, ambitious projects on the vision of modernity, on its evolution/involution, converged from all over Italy, in the former municipal slaughterhouse (now demolished) of Agropoli. The exhibition was curated by the CEAM Center and the Southcorner team, headed by architects Antonio Cuono and Nella Tarantino, with Cesare De Sessa as the critical curator. Southcorner was born in 1994, following the collaboration of the architects with the late master of the Modern Movement Aldo Loris Rossi, whose teaching they still retain today. A corner down in the south of Italy from which they launched, almost futuristically, their challenge of renewing their territory, architecturally connoting it with artefacts of high expressive quality, constituting a significant page in the history of contemporary architecture that is still little appreciated and valued.
L’archivio Gennaro De Rienzo (1897-1978), ingegnere capo del Comune di Benevento, costituisce un elemento fondamentale per comprendere l’evoluzione della città a cavallo tra i due conflitti mondiali. In questo lasso di tempo il capoluogo... more
L’archivio Gennaro De Rienzo (1897-1978), ingegnere capo del Comune di Benevento, costituisce un elemento fondamentale per comprendere l’evoluzione della città a cavallo tra i due conflitti mondiali. In questo lasso di tempo il capoluogo è interessato da interventi urbanistico – architettonici, inerenti per lo più opere infrastrutturali e di espansione, che lo ridefiniscono oltre il tracciato murario del nucleo storico. Attraverso l’analisi del suo fondo fotografico, è possibile ricostruire una delle pagine più significative della relativa storia urbana dei primi decenni del Novecento. Si tratta, in genere, d’immagini documentarie riportanti per lo più le fasi realizzative dei manufatti in questione, le quali seppur non ricorrendo, apparentemente, a tecniche particolarmente ardite dal punto di vista artistico, rappresentano un’inedita testimonianza delle mutazioni del paesaggio di quegli anni, conseguente l’avvento dell’architettura contemporanea. In quest’ultima istanza è particolarmente significativo il contributo apportato dalle opere dell’architetto Frediano Frediani (1897-1978), presenti nella documentazione archivistica, le quali si vanno ad innestare su di un paesaggio in fieri connotandolo architettonicamente.

The archive Gennaro De Rienzo (1897-1978), chief engineer of the city of Benevento represents an iconographic heritage of fundamental importance to understanding the evolution of the city between the two wars. During this period Benevento is affected by an urban and - architectural interventions that redefine the urban perimeter over the wall of the historic core. Through the analysis of his photographic collection, not studied by historians, it is possible to reconstruct one of the most important pages of its urban history of the first decades of the twentieth century. There are images, that apparently, from an artistic-photographic point of view, don’t use special techniques, but they constitute an unprecedented demonstration of the mutations of the landscape of those years, as a result of the birth of the contemporary architecture. In the latter instance it is particularly significant the contribution of works of the architect Frediano Frediani inside the archival documents.
Grande attenzione e commozione, da parte del mondo intellettuale e accademico, nazionale e internazionale per Francesco Rosi, regista scomparso a Roma il 10 gennaio 2015. Uno dei protagonisti della scena culturale e artistica della... more
Grande attenzione e commozione, da parte del mondo intellettuale e accademico, nazionale e internazionale per Francesco Rosi, regista scomparso a Roma il 10 gennaio 2015. Uno dei protagonisti della scena culturale e artistica della seconda metà del Novecento e dell’inizio del nuovo millennio, un punto di riferimento per quanto concerne il rapporto cinema-architettura, il quale attraverso la sua opera-manifesto Le mani sulla città, ha messo, per primo, sul banco degli imputati la speculazione edilizia legalizzata dell’immediato secondo dopoguerra, proponendo al contempo un’istanza di cambiamento attraverso il coraggio della denuncia.

(Great attention and emotion , by the intellectual and academic world , national and international for Francesco Rosi , director who died in Rome on January 10 , 2015. One of the protagonists of the cultural and artistic scene of the second half of the twentieth century and the beginning of the new millennium , a point of reference as regards the film - architecture relationship , who through his work -manifesto hands over the city , has developed , first , in the dock speculation legalized the immediate post-war period , while proposing a ' request for change through the courage of the complaint.)
Si è tenuta l'11 dicembre 2015, presso l'aula Gioffredo del Dipartimento di Architettura di Napoli (DIARC), una giornata di studi dedicata a Le Corbusier, curata da Fabio Mangone e Alessandro Castagnaro, finalizzata a celebrare il... more
Si è tenuta l'11 dicembre 2015, presso l'aula Gioffredo del Dipartimento di Architettura di Napoli (DIARC), una giornata di studi dedicata a Le Corbusier, curata da Fabio Mangone e Alessandro Castagnaro, finalizzata a celebrare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di uno dei maggiori esponenti del Movimento Moderno nonché a far luce sugli studi che, in questo lasso di tempo, sono stati apportati, a riguardo, dalla scuola napoletana.
(It was held on 11 December 2015, at the Aula Gioffredo, of the Department of Architecture of Naples (DIARC), a day dedicated to Le Corbusier, curated by Fabio Mangone and Alessandro Castagnaro, aimed to celebrate the fiftieth anniversary of the death of one of the leaders of the Modern Movement and to shed light on studies that , in this period of time, have been made, in this regard, from the Neapolitan school.)
Consegnati i premi per la terza edizione del concorso fotografico Italian Liberty
(The prizes for the third edition of the photography competition Italian Liberty)
Estratto della presentazione del libro curato dal prof. arch. Alessandro Castagnaro, tenunasi il 13 novembre 2015, alla presenza del rettore della Federico II Gaetano Manfredi e del direttore della Scuola Politecnica e delle Scienze di... more
Estratto della presentazione del libro curato dal prof. arch. Alessandro Castagnaro, tenunasi il 13 novembre 2015, alla presenza del rettore della Federico II Gaetano Manfredi e del direttore della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Piero Salatino.

(Derived from the presentation of the book edited by Professor . arch. Alessandro Castagnaro , tenunasi November 13, 2015 , attended by the rector of the Federico II Gaetano Manfredi and the director of the Polytechnic School of Basic Sciences and Piero Salatino).
Nel suo progetto Alfonso della Rocca proponeva non solo un riordinamento delle piazze Carità e Monteoliveto, ma anche la bonifica di quest’ultimo rione e parte di quello di S. Giuseppe. Come specificato dall’ingegnere, il quale aveva... more
Nel suo progetto Alfonso della Rocca proponeva non solo un riordinamento delle piazze Carità e Monteoliveto, ma anche la bonifica di quest’ultimo rione e parte di quello di S. Giuseppe. Come specificato dall’ingegnere, il quale aveva curato scrupolosamente anche gli aspetti finanziari, l’intervento non avrebbe gravato sulle casse comunali, bensì fornito soltanto vantaggi alla città…

(In his project Alfonso della Rocca proposed not only a rearrangement of the squares and Charity Monteoliveto , but also cleaning up the latter part of the district and that of St. Joseph . As specified by the engineer , who had treated scrupulously financial aspects , the intervention would not have charged on municipal coffers , but only provided benefits to the city…)
Nel progetto Fiocca l’area portuale era cinta ad est da un molo con origine in prossimità dei Granili, il quale, dopo un’ampia curva, proseguiva parallelamente alla riva verso ovest per oltre 1 km, ripiegando poi a sud, a mo’ di martello,... more
Nel progetto Fiocca l’area portuale era cinta ad est da un molo con origine in prossimità dei Granili, il quale, dopo un’ampia curva, proseguiva parallelamente alla riva verso ovest per oltre 1 km, ripiegando poi a sud, a mo’ di martello, a 260 m dalla punta del molo di S. Gennaro. Nel versante ovest il bacino era delimitato, invece, dal prolungamento del molo di S. Vincenzo. La lieve curvatura di quest’ultimo braccio ed il suo coprire leggermente quello orientale definivano l’ingresso dello scalo pari a 430 m...

(In the project Fiocca the port area was surrounded to the east by a source close to the pier with Granili , who, after a wide curve , went parallel to the shore to the west for over 1 km, then tucking south , mo ' hammer , 260 m from the tip of the pier of St. Gennaro . In the western side of the basin was delimited , however , by the extension of the pier of St. Vincent . The slight curvature of the latter arm and his cover lightly defined the eastern entrance of the airport amounts to 430 m…)
Nel Settecento Aversa è stata interessata da una serie di trasformazioni che hanno riguardato sia gli apparati esterni degli edifici, nel rispetto degli spazi esistenti, sia quelli decorativi delle principali fabbriche religiose. In tale... more
Nel Settecento Aversa è stata interessata da una serie di trasformazioni che hanno riguardato sia gli apparati esterni degli edifici, nel rispetto degli spazi esistenti, sia quelli decorativi delle principali fabbriche religiose. In tale intesa va letta la metamorfosi del Lemitone, in cui tra Seicento e Settecento si concentrarono tutta una serie di nuove fabbriche residenziali, con il conseguenziale abbandono del centro antico, le quali si andavano ad addossare alla Strada Reale (l’attuale via Roma).

In the eighteenth century Aversa has been affected by a series of transformations having covered both external equipment of buildings in the respect of existing spaces, both decorative those of major religious factories. Intended to be read in the story of the metamorphosis Lemitone, where you between the seventeenth and eighteenth century focused a whole series of new residential factories, with the consequential abandonment of the historic center, the what you were going to blame the Royal Road (now called Via Roma).