- Institut d'archéologie et des sciences de l’Antiquité
Bâtiment Anthropole
Quartier Chamberonne
UNIL Dorigny
CH-1015 Lausanne
Suisse
- Ancient History, Campanology, Archaeology, Roman Archaeology, Archeologia, Archéologie, and 54 moreArchäologie, Campanologia, Epigraphie latine, Roman Epigraphy, Alpine Archaeology, Archéologie gallo-romaine, Gallo-roman archaeology, Roman Villae, Church Bells, Lepontic, Late Iron Age (Archaeology), Golasecca-Kultur, Golasecca Culture, cultura di Golasecca, La Tene culture, Latin Epigraphy, Epigrafia Latina, Storia antica ed epigrafia latina, Archaeology of pre-Roman Italy, Pre-Roman Alphabets of Ancient Italy, Celtic Archaeology, Epigraphy, Protohistory, Inscriptions, Canton Ticino, Glockenguss, Fusione Campane, Cloches, Lateinische Epigraphik, Archaeology of Northern Italy, Epigrafia, Swiss Archaeology, Campanas De Iglesias, Carillon, Bells, Art In Canton Ticino, Ticino History, Lugano, Celtic Studies, Celtic Linguistics, Celtic Languages, Roman History, Corpus inscriptionum Latinarum, Ticino, Svizzera Italiana, Epigraphy (Archaeology), Celts In Italy, Carmina Latina Epigraphica, Roman Empire, Celtic History, Cisalpine Celtic, History of the Alps, Roman Architecture, and Roman Societyedit
- Dottore in Storia antica dell’Université de Lausanne e di Sapienza Università di Roma. Tesi: Orizzonti epigrafici di ... moreDottore in Storia antica dell’Université de Lausanne e di Sapienza Università di Roma. Tesi: Orizzonti epigrafici di età romana nelle Alpi centrali.
Titolare di una borsa di ricerca della Repubblica e Cantone Ticino (Dipartimento della cultura, dell’educazione e dello sport – Divisione della cultura e degli studi universitari) per il progetto “Le campane del Canton Ticino: studio di un patrimonio materiale e immateriale”. Ricercatore associato dell'Institut d'archéologie et des sciences de l'Antiquité, Faculté des lettres, Université de Lausanne, e del Laboratorio di Storia delle Alpi, Accademia di Architettura, Università della Svizzera Italiana.edit
“Le iscrizioni romane del Canton Ticino” è l’edizione completa di tutte le iscrizioni latine di età romana su pietra note dal territorio dell’attuale Canton Ticino. Si tratta della prima opera in cui queste iscrizioni (in totale 34... more
“Le iscrizioni romane del Canton Ticino” è l’edizione completa di tutte le iscrizioni latine di età romana su pietra note dal territorio dell’attuale Canton Ticino. Si tratta della prima opera in cui queste iscrizioni (in totale 34 documenti + appendice) siano riunite tutte insieme e presentate con gli stessi criteri moderni di edizione, mentre già esistono pubblicazioni relativamente recenti sulle iscrizioni preromane (celtiche) e medievali del Canton Ticino. Tutte le iscrizioni sono state oggetto di un’attenta ricerca bibliografica e storica; quelle ancora accessibili sono state studiate sul posto. Ognuna di esse è stata poi descritta, trascritta, illustrata, tradotta in italiano e commentata, nel rispetto delle convenzioni internazionalmente riconosciute e considerando sia il testo epigrafico sia il suo supporto, ossia il manufatto in pietra scolpita. L’obiettivo principale di questa edizione è sfruttare al meglio le potenzialità delle fonti epigrafiche per integrare le conoscenze storiche e archeologiche sull’età romana in Ticino.
Research Interests: History, Ancient History, Archaeology, Classics, Roman History, and 15 moreSwiss History, Alpine history, Latin Epigraphy, Roman Epigraphy, Roman Empire, Alpine Archaeology, Antiquity, Storia Romana, Storia antica ed epigrafia latina, Epigraphy, Epigrafia, Storia Antica, Roman Archaeology, Svizzera Italiana, and Canton Ticino
Tesi di dottorato in cotutela fra l’Università di Losanna (dir. Dott. Michel Aberson) e Sapienza Università di Roma (dir. Prof. Gian Luca Gregori). Le epigrafi sono fonti insostituibili per la storia antica ed erano un importante mezzo... more
Tesi di dottorato in cotutela fra l’Università di Losanna (dir. Dott. Michel Aberson) e Sapienza Università di Roma (dir. Prof. Gian Luca Gregori).
Le epigrafi sono fonti insostituibili per la storia antica ed erano un importante mezzo di comunicazione in età romana: l’analisi di questo fenomeno è decisiva per meglio comprendere molti aspetti della romanità e della romanizzazione. Il concetto di “cultura epigrafica” è essenziale per le ricerche che considerano le iscrizioni non soltanto come fonti storiche, ma anche come testimonianze di un fenomeno sociale di comunicazione che si materializza contemporaneamente nel testo scritto e nel suo supporto. La storia e l’archeologia delle Alpi sono al centro di un interesse costantemente rinnovato: le ricerche in queste due discipline si sono evolute e si sviluppano in un’ottica interdisciplinare perché il contesto alpino, strettamente legato al territorio, domanda una forte interazione fra di esse. In questo contesto l’epigrafia, punto di contatto fra la cultura materiale e quella scritta, ha un ruolo importante. Le informazioni ricavate dalle iscrizioni e dai loro supporti sono state gestite mediante la banca dati ALPINITAS, appositamente creata, a partire dalla quale si sono potute definire varie categorie tematiche e poi, con un procedimento di seriazione, vari gruppi tipologici nella comunicazione epigrafica centroalpina. Questo ha poi permesso di riconoscere e definire diversi “orizzonti epigrafici” locali e regionali; capirne le origini, le particolarità, gli sviluppi e le relazioni reciproche permette di affacciarsi su dinamiche socioculturali più ampie.
Le epigrafi sono fonti insostituibili per la storia antica ed erano un importante mezzo di comunicazione in età romana: l’analisi di questo fenomeno è decisiva per meglio comprendere molti aspetti della romanità e della romanizzazione. Il concetto di “cultura epigrafica” è essenziale per le ricerche che considerano le iscrizioni non soltanto come fonti storiche, ma anche come testimonianze di un fenomeno sociale di comunicazione che si materializza contemporaneamente nel testo scritto e nel suo supporto. La storia e l’archeologia delle Alpi sono al centro di un interesse costantemente rinnovato: le ricerche in queste due discipline si sono evolute e si sviluppano in un’ottica interdisciplinare perché il contesto alpino, strettamente legato al territorio, domanda una forte interazione fra di esse. In questo contesto l’epigrafia, punto di contatto fra la cultura materiale e quella scritta, ha un ruolo importante. Le informazioni ricavate dalle iscrizioni e dai loro supporti sono state gestite mediante la banca dati ALPINITAS, appositamente creata, a partire dalla quale si sono potute definire varie categorie tematiche e poi, con un procedimento di seriazione, vari gruppi tipologici nella comunicazione epigrafica centroalpina. Questo ha poi permesso di riconoscere e definire diversi “orizzonti epigrafici” locali e regionali; capirne le origini, le particolarità, gli sviluppi e le relazioni reciproche permette di affacciarsi su dinamiche socioculturali più ampie.
Research Interests:
Stelae with Celtic inscriptions from the Lugano region (Canton Ticino, Switzerland) were mostly found in situations of re-use and scholars have dated them based on palaeographic comparisons. In this paper, these inscribed stelae will be... more
Stelae with Celtic inscriptions from the Lugano region (Canton Ticino, Switzerland) were mostly found in situations of re-use and scholars have dated them based on palaeographic comparisons. In this paper, these inscribed stelae will be put into the archaeological context of the area, whose greatest occupation took place during the Early Iron Age (Golasecca culture). Moreover, tombs from that period are often attested near the findspots of inscribed stelae. Since finds from the Early and Middle La Tène culture are extremely limited in the Lugano region, it seems unlikely that there was a significant epigraphic production in the Late Iron Age. The Celtic inscriptions on stone stelae found in the Lugano region should therefore be a local expression of the Golasecca culture.
Research Interests: Ancient History, Archaeology, Celtic Studies, Celtic Linguistics, Pre-Roman Alphabets of Ancient Italy, and 15 moreCeltic History, Celtic Archaeology, Alpine Archaeology, Protohistory, Iron Age, Celtic Languages, Epigraphy, Cisalpine Gaul, Lepontic, Old Celtic languages, Alphabet, cultura di Golasecca, Lugano, Canton Ticino, and Cisalpine Celtic
Con questa notizia si fornisce un aggiornamento alle conoscenze storiche sui fonditori di campane a Locarno, oggetto di uno studio pubblicato nel 2017 sul Bollettino della Società Storica Locarnese (https://www.academia.edu/35365575).... more
Con questa notizia si fornisce un aggiornamento alle conoscenze storiche sui fonditori di campane a Locarno, oggetto di uno studio pubblicato nel 2017 sul Bollettino della Società Storica Locarnese (https://www.academia.edu/35365575). Infatti, sul campanile della chiesa dei Santi Gottardo e Anna a Prestinone (frazione del comune di Craveggia, in Valle Vigezzo) si trova un piccolo concerto di quattro campane interamente fuso nel 1781 dal locarnese Giovanni Giacomo Bustelli, fonditore di cui si conoscevano soltanto due campane ancora conservate.
Research Interests:
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La ricerca sulla produzione di campane si effettua tramite lo studio delle campane stesse (forma, decorazioni, iscrizioni, iconografia), ma anche delle fonti documentarie (contratti fra acquirenti e fonditori, informazioni su campane oggi... more
La ricerca sulla produzione di campane si effettua tramite lo studio delle campane stesse (forma, decorazioni, iscrizioni, iconografia), ma anche delle fonti documentarie (contratti fra acquirenti e fonditori, informazioni su campane oggi non più esistenti) e delle tracce archeologiche (fosse di fusione, frammenti di stampi), specialmente laddove siano associate a un preciso contesto stratigrafico. Queste diverse fonti sono complementari e permettono di ottenere importanti informazioni sui fonditori di campane e sulla loro attività. In questo contributo si è scelto di porre l’attenzione sulle fonti documentarie, di gran lunga le più rare fra quelle disponibili nella Svizzera italiana per ricostruire la storia della produzione di campane nel Medioevo. Sono quindi prese in esame due pergamene del tardo Quattrocento, proponendo per ciascuna di esse un’edizione del testo latino e una sua traduzione in italiano. Nel commento, questi documenti sono messi a confronto con altre fonti relative alla produzione di quelle stesse campane.
Research Interests:
Benedetto Giovio (Como, 1471-1545), fratello maggiore del più celebre Paolo Giovio, fu un notaio ed umanista comasco. Specialmente negli anni della sua gioventù, Benedetto Giovio disegnò e commentò diverse iscrizioni romane di Como e dei... more
Benedetto Giovio (Como, 1471-1545), fratello maggiore del più celebre Paolo Giovio, fu un notaio ed umanista comasco. Specialmente negli anni della sua gioventù, Benedetto Giovio disegnò e commentò diverse iscrizioni romane di Como e dei suoi dintorni. La sua raccolta epigrafica, intitolata "Veterum monumentorum quae tum Comi tum eius in agro reperta sunt collectanea", è conservata in diverse copie manoscritte, ma non è mai stata edita a stampa. In questo contributo viene considerato un gruppo di quattro epigrafi, che il Giovio vide a Ligornetto e dintorni alla fine del XV secolo.
Research Interests: Ancient History, Archaeology, Roman History, Renaissance Studies, Renaissance Humanism, and 14 moreLatin Epigraphy, Roman Epigraphy, Reception of Antiquity, Storia antica ed epigrafia latina, Topography, Epigrafia, Christian Art, Storia Antica, Topografia, Giovio, Renaissance lombardy, Christian Architecture, Canton Ticino, and Art In Canton Ticino
In questo articolo è discusso un particolare aspetto del processo produttivo di quelle campane, principalmente medievali, che presentano iscrizioni e immagini formate da linee più o meno sottili e in leggero rilievo, apparentemente... more
In questo articolo è discusso un particolare aspetto del processo produttivo di quelle campane, principalmente medievali, che presentano iscrizioni e immagini formate da linee più o meno sottili e in leggero rilievo, apparentemente tracciate a mano libera. Nella letteratura campanologica sembra essersi affermata da tempo l’opinione che questi elementi di corredo siano il risultato di un’incisione operata nella superficie interna del mantello dopo il sollevamento di quest’ultimo dalla falsa campana. L’osservazione di alcune fra queste campane sembra però suggerire un’altra interpretazione.
Research Interests: Art History, Writing, Medieval Art, Medieval Epigraphy, Bells, and 15 moreSacred Art, Medieval Art History, Middle Ages, Medieval Iconography, Venice and the Veneto, Veneto, Campanology, Bronze Casting, Istria, Arte Lombarda, Church Bells, Fusione Campane, Canton Ticino, Art In Canton Ticino, and Campanologia
Breve articolo divulgativo sui ritrovamenti archeologici di Pregassona-Viarnetto (Lugano), in particolare due tombe dell'età del Ferro scoperte negli anni 1919-1920, con proposte relative al futuro Parco Viarno, attualmente in fase di... more
Breve articolo divulgativo sui ritrovamenti archeologici di Pregassona-Viarnetto (Lugano), in particolare due tombe dell'età del Ferro scoperte negli anni 1919-1920, con proposte relative al futuro Parco Viarno, attualmente in fase di progettazione.
Research Interests: Archaeology, Funerary Archaeology, Alpine Archaeology, Archeologia, Protohistory, and 15 moreIron Age, Archaeological survey, Early Iron Age, Archaeological Excavation, Età Del Ferro, Necropolis, Archäologie, Golasecca-Kultur, Âge Du Fer, cultura di Golasecca, Swiss Archaeology, Lugano, Golasecca Culture, Svizzera Italiana, and Canton Ticino
In Val Lavizzara, tratto superiore della Vallemaggia, sono conservate due campane medievali. In ambedue i casi, le campane sono poste su un campaniletto secondario della chiesa parrocchiale, un aspetto che ne ha certamente favorito la... more
In Val Lavizzara, tratto superiore della Vallemaggia, sono conservate due campane medievali. In ambedue i casi, le campane sono poste su un campaniletto secondario della chiesa parrocchiale, un aspetto che ne ha certamente favorito la conservazione sino ad oggi. L’una, fusa nel 1481, è custodita a Broglio, mentre l’altra, non datata ma probabilmente assegnabile alla prima metà del XIV secolo, si trova a Fusio. Seppur non firmate e notevolmente diverse tra loro, entrambe le campane sono riconducibili a produzioni tipiche della Svizzera interna: la campana di Broglio, che presenta un’iscrizione in minuscola gotica, potrebbe essere attribuita al fonditore bernese Heinrich Zehnder.
Im Val Lavizzara, dem oberen Teil des Vallemaggia, sind zwei mittelalterliche Glocken erhalten. In beiden Fällen sind die Glocken in einem zweiten Glockenturm der Pfarrkirche aufgehängt, was ihre Erhaltung bis heute sicherlich begünstigt hat. Die eine, 1481 gegossen, befindet sich in Broglio, während die andere, undatiert, aber wahrscheinlich aus der ersten Hälfte des 14. Jahrhunderts stammend, in Fusio hängt. Obwohl nicht signiert und erheblich voneinander abweichend, lassen sich beide Glocken auf typische Produkte der Deutschschweiz zurückführen: Die Glocke in Broglio, die eine gotische Minuskelinschrift trägt, könnte dem Berner Giesser Heinrich Zehnder zugeschrieben werden.
Im Val Lavizzara, dem oberen Teil des Vallemaggia, sind zwei mittelalterliche Glocken erhalten. In beiden Fällen sind die Glocken in einem zweiten Glockenturm der Pfarrkirche aufgehängt, was ihre Erhaltung bis heute sicherlich begünstigt hat. Die eine, 1481 gegossen, befindet sich in Broglio, während die andere, undatiert, aber wahrscheinlich aus der ersten Hälfte des 14. Jahrhunderts stammend, in Fusio hängt. Obwohl nicht signiert und erheblich voneinander abweichend, lassen sich beide Glocken auf typische Produkte der Deutschschweiz zurückführen: Die Glocke in Broglio, die eine gotische Minuskelinschrift trägt, könnte dem Berner Giesser Heinrich Zehnder zugeschrieben werden.
Research Interests: History, Art History, Medieval History, Alpine history, Medieval Art, and 14 moreMedieval Epigraphy, Bells, Medieval Palaeography, Arte sacra, Campanology, Church Bells, Glockenguss, Svizzera Italiana, Canton Ticino, Art In Canton Ticino, Ticino History, Campanologia, Glockenkunde, and Bell founding
Breve articolo divulgativo sulla scoperta di una tomba dell'età del Ferro, avvenuta nel novembre 1960 ad Aldesago (Lugano). La tomba a incinerazione, databile intorno al 300-250 a.C., conteneva una situla in lamina di bronzo e tre... more
Breve articolo divulgativo sulla scoperta di una tomba dell'età del Ferro, avvenuta nel novembre 1960 ad Aldesago (Lugano). La tomba a incinerazione, databile intorno al 300-250 a.C., conteneva una situla in lamina di bronzo e tre recipienti ceramici: una ciotola, un bicchiere e una particolarissima “clessidra pre-trottola”.
Riassunto dell'articolo scientifico “Une clepsydre pre-trottola dans une tombe d’Aldesago (Lugano, Suisse)”, dans Lucien Rivet (dir.), Société Française d’Étude de la Céramique Antique en Gaule - Actes du Congrès de Reims (10-13 mai 2018), Marseille 2018, pp. 513-518 (https://www.academia.edu/38055676).
Riassunto dell'articolo scientifico “Une clepsydre pre-trottola dans une tombe d’Aldesago (Lugano, Suisse)”, dans Lucien Rivet (dir.), Société Française d’Étude de la Céramique Antique en Gaule - Actes du Congrès de Reims (10-13 mai 2018), Marseille 2018, pp. 513-518 (https://www.academia.edu/38055676).
Research Interests: Archaeology, Archaeology of pre-Roman Italy, Celtic Archaeology, Ceramics (Archaeology), Alpine Archaeology, and 14 moreArcheologia, Protohistory, Iron Age, Età Del Ferro, Ceramologia, Ceramology, La Tene culture, Archäologie, Protohistoire, Âge Du Fer, Swiss Archaeology, Lugano, Céramologie, and Canton Ticino
Questo contributo è una rassegna delle iscrizioni romane conservate presso Villa Maraini (Istituto Svizzero di Roma), acquistate sul mercato antiquario a inizio Novecento. Tre iscrizioni sono edite (due urbane e una di Lanuvium; due di... more
Questo contributo è una rassegna delle iscrizioni romane conservate presso Villa Maraini (Istituto Svizzero di Roma), acquistate sul mercato antiquario a inizio Novecento. Tre iscrizioni sono edite (due urbane e una di Lanuvium; due di esse erano considerate perdute) e una è inedita. Una quinta epigrafe (addendum) è forse una falsa.
Research Interests: Ancient History, Classics, Roman History, Epigraphy (Archaeology), Latin Epigraphy, and 15 moreImperial Rome, Roman Epigraphy, Antiquity, Ancient Rome, Storia Romana, Storia antica ed epigrafia latina, Epigraphy, Inscriptions, Funerary inscriptions, Epigrafia, Storia Antica, Lanuvium, Roman funerary inscriptions, Epigraphie latine, and Epigraphik
Starting from some questions about the ancient objects kept at the Villa Maraini in Rome, headquarters of the Istituto Svizzero, the reader is guided in a journey back into the history of that villa and the place where it stands. From... more
Starting from some questions about the ancient objects kept at the Villa Maraini in Rome, headquarters of the Istituto Svizzero, the reader is guided in a journey back into the history of that villa and the place where it stands. From present until Antiquity, from the Istituto Svizzero until Julius Caesar.
Research Interests:
Nuova lettura di un’iscrizione celtica da Pregassona (Lugano).
Research Interests: Ancient History, Archaeology, Celtic Studies, Celtic Linguistics, Pre-Roman Alphabets of Ancient Italy, and 15 moreCeltic History, Celtic Archaeology, Alpine Archaeology, Protohistory, Iron Age, Celtic Languages, Epigraphy, Cisalpine Gaul, Lepontic, Old Celtic languages, Alphabet, cultura di Golasecca, Lugano, Canton Ticino, and Cisalpine Celtic
In questo articolo si presentano i risultati principali del lavoro di master “La vallée du Cassarate (distr. de Lugano) à l’âge du Fer et à l’époque romaine”, portato a termine nel 2017 all’Università di Losanna sotto la direzione del... more
In questo articolo si presentano i risultati principali del lavoro di master “La vallée du Cassarate (distr. de Lugano) à l’âge du Fer et à l’époque romaine”, portato a termine nel 2017 all’Università di Losanna sotto la direzione del Prof. Thierry Luginbühl e reso possibile dalla collaborazione dell’Ufficio cantonale dei beni culturali (UBC) di Bellinzona.
Research Interests: Archaeology, Roman History, Celtic Studies, Alpine history, Late Antiquity, and 15 moreLatin Epigraphy, Celtic Archaeology, Alpine Archaeology, Archeologia, Antiquity, Protohistory, Iron Age, Lepontic, La Tene culture, Golasecca-Kultur, cultura di Golasecca, Lugano, Golasecca Culture, Canton Ticino, and Cisalpine Celtic
The inscription on the Roman altar of Gravesano (Ticino, Switzerland) is complete, but its reading is arduous because of the eroded surface and the natural texture of the stone. A first reading was established with traditional epigraphic... more
The inscription on the Roman altar of Gravesano (Ticino, Switzerland) is complete, but its reading is arduous because of the eroded surface and the natural texture of the stone. A first reading was established with traditional epigraphic techniques (autopsy and paper squeeze), but the text remained partially undeciphered. In order to enhance the readings of stone inscriptions, a more extensive and accurate technique was deemed necessary. This involved a collaboration between specialists in Roman epigraphy and in forensic science. We propose the use of forensic photogrammetry, which has proven to be useful in the study of archaeological objects. The high-quality photographs and the resulting 3D dynamic model were examined and the reading of the inscription could be confirmed and improved. The details of that procedure are exposed and illustrated in this paper. A link points to the PDF 3D file obtained from the original 3D dynamic model.
Research Interests: Roman History, Photogrammetry, Latin Epigraphy, Roman Epigraphy, Archeologia, and 13 moreDigital Forensics, Storia antica ed epigrafia latina, Archaeology of Northern Italy, Epigraphy, 3d Modeling, Forensic Photography, Epigrafia, Swiss Archaeology, Photomodeler, Roman Archaeology, Epigraphie latine, Canton Ticino, and Ticino History
Edizione di due frammenti marmorei di cui si dimostra la pertinenza a uno stesso monumento epigrafico di età romana, una stele ad erma, con importanti confronti nel panorama dei collegi professionali di Como.
Research Interests: Ancient History, Archaeology, Roman History, Epigraphy (Archaeology), Swiss History, and 12 moreLatin Epigraphy, Roman Epigraphy, History of Switzerland, Greek and Roman Epigraphy, Storia antica ed epigrafia latina, Epigraphy, Epigrafia, Swiss Archaeology, Roman Archaeology, Lugano, Canton Ticino, and Novum Comum
Un frammento di stele con iscrizione celtica fu trovato nel 2007 a Dino, nella valle del Cassarate, presso Lugano, durante i lavori di restauro di una villa. La stele si trovava fuori dal suo contesto originario ed era inserita in un muro... more
Un frammento di stele con iscrizione celtica fu trovato nel 2007 a Dino, nella valle del Cassarate, presso Lugano, durante i lavori di restauro di una villa. La stele si trovava fuori dal suo contesto originario ed era inserita in un muro dell’edificio. Il nuovo monumento va ad aggiungersi ad altri pezzi analoghi d’epoca preromana rinvenuti nel Luganese che costituiscono un nucleo importante dell’epigrafia celtica cisalpina. L’autore si sofferma dapprima sull’iscrizione. Posta all’interno di un contorno antropomorfo stilizzato, la parte conservata del testo – in lingua celtica cisalpina e in alfabeto nord-etrusco del tipo cosiddetto «di Lugano» – consiste di una sola parola interpretabile come un patronimico che doveva essere preceduto da un nome unico femminile, andato perduto. Il confronto paleografico con altre inscrizioni celtiche note permette di datare la stele tra il IV e la metà del II secolo a.C. Tale datazione sembra però contrastare con quanto finora rinvenuto nella valle del Cassarate ove contesti archeologici noti databili in questo periodo sono assai rari rispetto a quelli d’epoca precedente. Tale discrepanza potrebbe suggerire secondo l’autore una datazione più alta per questa e per altre stele rinvenute nella regione.
Research Interests: Ancient History, Archaeology, Celtic Studies, Celtic Linguistics, Celtic History, and 15 moreCeltic Archaeology, Alpine Archaeology, Iron Age, Celtic Languages, Epigraphy, Cisalpine Gaul, Lepontic, La Tene culture, Old Celtic languages, Gaulish language, Lugano, Golasecca Culture, Canton Ticino, Ticino History, and Cisalpine Celtic
Développement de la question présentée dans le poster du même titre : https://www.academia.edu/36679541
Je ne peux pas diffuser en ligne le PDF de l'article. Pour plus d'informations, veuillez me contacter.
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Research Interests: Archaeology, Archaeology of pre-Roman Italy, Celtic Archaeology, Ceramics (Archaeology), Alpine Archaeology, and 14 moreArcheologia, Protohistory, Iron Age, Età Del Ferro, Ceramologia, Ceramology, La Tene culture, Archäologie, Protohistoire, Âge Du Fer, Swiss Archaeology, Lugano, Céramologie, and Canton Ticino
Il borgo di Locarno è stato la sede di alcune fonderie di campane tra il Seicento e l’Ottocento. Questo articolo vuole essere una prima sintesi di questa particolare attività produttiva.
Research Interests:
Lo scorso 26 ottobre, la Società storica locarnese ha organizzato una conferenza che ha visto la partecipazione, in qualità di relatore, di Romeo Dell’Era che ha trattato un tema piuttosto incosueto nonché singolare dal titolo: “Pietro... more
Lo scorso 26 ottobre, la Società storica locarnese ha organizzato una conferenza che ha visto la partecipazione, in qualità di relatore, di Romeo Dell’Era che ha trattato un tema piuttosto incosueto nonché singolare dal titolo: “Pietro Franca: un fonditore di campane a Locarno”. Gli abbiamo chiesto di fornirci una sintesi della sua relazione; lo ringraziamo della cortese disponibilità.
Domiciliato a Piandera (Val Colla), Dell’Era è studente in Scienze dell’Antichità (Archeologia, Latino e Storia antica) presso l’Università di Losanna. Dal 2006 sta svolgendo, nel tempo libero, un lavoro di ricerca sulle campane del Canton Ticino. È membro di comitato della GCCS (Gilda dei Carillonneurs e dei Campanologi Svizzeri) e vicepresidente dell’Associazione Italiana di Campanologia.
Domiciliato a Piandera (Val Colla), Dell’Era è studente in Scienze dell’Antichità (Archeologia, Latino e Storia antica) presso l’Università di Losanna. Dal 2006 sta svolgendo, nel tempo libero, un lavoro di ricerca sulle campane del Canton Ticino. È membro di comitato della GCCS (Gilda dei Carillonneurs e dei Campanologi Svizzeri) e vicepresidente dell’Associazione Italiana di Campanologia.
Research Interests:
Research Interests: Bells, Lombardia, Campanology, Church Bells, Campanologia, and 3 moreCampane, Valle Intelvi, and Val d'Intelvi
Research Interests:
Dès l’époque augustéenne, toutes les cités italiennes du pied des Alpes étaient organisées selon les modèles romains du municipe ou de la colonie. En revanche, les peuples alpins avaient un degré de romanisation variable. L’étude des... more
Dès l’époque augustéenne, toutes les cités italiennes du pied des Alpes étaient organisées selon les modèles romains du municipe ou de la colonie. En revanche, les peuples alpins avaient un degré de romanisation variable. L’étude des inscriptions aide à comprendre quels étaient les rapports entre ces deux réalités.
Research Interests: Roman History, Roman Law, Alpine history, Latin Epigraphy, Celtic History, and 24 moreRoman Army, Roman Epigraphy, Roman Empire, Augustan Principate, Northern Italy, Early Roman Empire, Roman Italy, Storia Romana, Brixia, Trieste, Storia antica ed epigrafia latina, Brescia, Valle Camonica, Trento, Histoire Romaine, Epigraphie latine, History of the Alps, The Roman Conquest of the Alpine Peoples Under Augustus, Canton Ticino, Lateinische Epigraphik, Epigrafia Latina, Storia delle Alpi, Histoire Des Alpes, and Adtributio
Research Interests:
1. Edizione di un'iscrizione su un altare votivo (AE 2005, 653) ritrovato nel 1994, mai pubblicata in modo completo. La lettura difficile è stata coadiuvata dall'intervento di specialisti del settore forense. 2. Riedizione di... more
1. Edizione di un'iscrizione su un altare votivo (AE 2005, 653) ritrovato nel 1994, mai pubblicata in modo completo. La lettura difficile è stata coadiuvata dall'intervento di specialisti del settore forense.
2. Riedizione di un'iscrizione funeraria (CIL V, 5244) citata nel XVI secolo, poi perduta e infine ritrovata nel 1985.
2. Riedizione di un'iscrizione funeraria (CIL V, 5244) citata nel XVI secolo, poi perduta e infine ritrovata nel 1985.
Research Interests:
Le territoire de l’actuel canton du Tessin connaît à l’Âge du Fer deux cultures archéologiques celtiques: d’abord celle de Golasecca, autochtone, et ensuite celle de La Tène, originaire d’Europe centrale, qui s’étend au Sud des Alpes à la... more
Le territoire de l’actuel canton du Tessin connaît à l’Âge du Fer deux cultures archéologiques celtiques: d’abord celle de Golasecca, autochtone, et ensuite celle de La Tène, originaire d’Europe centrale, qui s’étend au Sud des Alpes à la suite des «invasions gauloises» du début du IVe siècle av. J.-C. Les populations tessinoises s’adaptent à la nouvelle culture, mais comment s’est déroulée cette transition?
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Nell’attuale Canton Ticino, incluso anticamente nella regio XI Transpadana, è stata ritrovata poco più di una trentina di iscrizioni lapidee di età romana, principalmente di ambito funerario o sacro. Finora poco considerati o persino... more
Nell’attuale Canton Ticino, incluso anticamente nella regio XI Transpadana, è stata ritrovata poco più di una trentina di iscrizioni lapidee di età romana, principalmente di ambito funerario o sacro. Finora poco considerati o persino esclusi dagli studi storici ed epigrafici sull’Italia romana, questi documenti permettono di conoscere vari aspetti della storia di un territorio la cui separazione dalla Lombardia è avvenuta soltanto in età moderna.
Per esempio, nei dintorni di Mendrisio e di Lugano è assodata la presenza di esponenti dell’élite cittadina di Comum e Mediolanum, sepolti nelle loro proprietà di campagna e talvolta imparentati con la popolazione locale. Una parte non trascurabile di quest’ultima, come risulta dalle ricerche onomastiche, sembra essere stata, in età imperiale, priva della cittadinanza romana; questa anomalia, nell’ambito di un contesto istituzionale transpadano, dovrà essere spiegata. Le iscrizioni sacre, in gran parte votive, rivelano l’affermarsi di teonimi latini, cui sono sottesi fenomeni di interpretatio Romana di divinità indigene. Le numerosissime iscrizioni su instrumentum, non considerate in questa ricerca, potrebbero costituire l’oggetto di uno studio futuro.
Nell’Alto Ticino non sono state rinvenute iscrizioni antiche; in queste valli abitavano i Lepontii, elencati fra le gentes Alpinae deuictae in età augustea. Un secolo più tardi, essi erano forse beneficiari del diritto latino e adtributi a una città transpadana, come risulta da recenti ricerche su fonti diverse.
Per esempio, nei dintorni di Mendrisio e di Lugano è assodata la presenza di esponenti dell’élite cittadina di Comum e Mediolanum, sepolti nelle loro proprietà di campagna e talvolta imparentati con la popolazione locale. Una parte non trascurabile di quest’ultima, come risulta dalle ricerche onomastiche, sembra essere stata, in età imperiale, priva della cittadinanza romana; questa anomalia, nell’ambito di un contesto istituzionale transpadano, dovrà essere spiegata. Le iscrizioni sacre, in gran parte votive, rivelano l’affermarsi di teonimi latini, cui sono sottesi fenomeni di interpretatio Romana di divinità indigene. Le numerosissime iscrizioni su instrumentum, non considerate in questa ricerca, potrebbero costituire l’oggetto di uno studio futuro.
Nell’Alto Ticino non sono state rinvenute iscrizioni antiche; in queste valli abitavano i Lepontii, elencati fra le gentes Alpinae deuictae in età augustea. Un secolo più tardi, essi erano forse beneficiari del diritto latino e adtributi a una città transpadana, come risulta da recenti ricerche su fonti diverse.
Research Interests:
L'argomento di questo poster è stato sviluppato in articolo nel Bulletin d'Études Préhistoriques et Archéologiques Alpines: https://www.academia.edu/42017982 In questo poster si presentano i risultati principali del lavoro di master... more
L'argomento di questo poster è stato sviluppato in articolo nel Bulletin d'Études Préhistoriques et Archéologiques Alpines: https://www.academia.edu/42017982
In questo poster si presentano i risultati principali del lavoro di master “La vallée du Cassarate (distr. de Lugano) à l’âge du Fer et à l’époque romaine”, portato a termine nel 2017 all’Università di Losanna sotto la direzione del Prof. Thierry Luginbühl e reso possibile dalla collaborazione dell’Ufficio cantonale dei beni culturali (UBC) di Bellinzona.
La valle del fiume Cassarate si estende per una quindicina di km a nord di Lugano (Canton Ticino, Svizzera) e costituisce un territorio geograficamente coerente nell’area prealpina. Dal punto di vista archeologico si tratta di una regione poco conosciuta, sebbene i ritrovamenti dell’età del Ferro e di epoca romana siano relativamente numerosi e ben distribuiti. Tuttavia, non essendo mai stati ritrovati abitati o necropoli di grandi dimensioni, la ricerca sull’età del Ferro e sull’epoca romana in Ticino si è concentrata solo marginalmente su quest’area.
Lo studio di un territorio ristretto ha consentito di prendere in considerazione tutte le fonti disponibili per l’età del Ferro e per l’epoca romana con un approccio volto a definire l’identità storica ed archeologica della valle del Cassarate. Le fonti archeologiche costituiscono la maggior parte del corpus (tanto più che nessuna fonte letteraria antica menziona questa regione), ma l’eterogeneità della loro documentazione è tale da dover adattare di volta in volta il metodo d’indagine: si va da ritrovamenti di fine Ottocento di cui si hanno soltanto brevi testi descrittivi, da analizzare quasi filologicamente, fino a scavi recenti con regolari rapporti di scavo e con tutto il materiale conservato, per i quali è stato necessario selezionare e riassumere le informazioni significative per uno studio generale. Su un totale di 52 siti archeologici analizzati – per i quali si è tentato di stabilire una bibliografia completa – sono più della metà i casi in cui il materiale non è più conservato e si è dovuto fare affidamento alle fonti disponibili, ma vi sono anche diversi insiemi o singoli oggetti inediti. Ci sono poi casi in cui gli oggetti archeologici riportano delle iscrizioni (celtiche o latine) oppure sono delle monete (celtiche o romane): in questi casi si è ricorso ai metodi propri dell’epigrafia e della numismatica per arricchire in modo pluridisciplinare questo lavoro.
Nel caso di diversi siti è stato possibile ridefinirne la cronologia e/o la localizzazione geografica. Grazie all’uso del programma ArcGIS è stato possibile realizzare delle carte cronologiche che permettono, insieme alla tabella riassuntiva dei siti, di avere una visione d’insieme su questo territorio. Alcuni siti il cui potenziale è stato messo in luce in questo lavoro andranno chiaramente approfonditi singolarmente in altre sedi. La metodologia messa in atto in questo lavoro potrebbe prestarsi allo studio di altri territori alpini poco conosciuti.
In questo poster si presentano i risultati principali del lavoro di master “La vallée du Cassarate (distr. de Lugano) à l’âge du Fer et à l’époque romaine”, portato a termine nel 2017 all’Università di Losanna sotto la direzione del Prof. Thierry Luginbühl e reso possibile dalla collaborazione dell’Ufficio cantonale dei beni culturali (UBC) di Bellinzona.
La valle del fiume Cassarate si estende per una quindicina di km a nord di Lugano (Canton Ticino, Svizzera) e costituisce un territorio geograficamente coerente nell’area prealpina. Dal punto di vista archeologico si tratta di una regione poco conosciuta, sebbene i ritrovamenti dell’età del Ferro e di epoca romana siano relativamente numerosi e ben distribuiti. Tuttavia, non essendo mai stati ritrovati abitati o necropoli di grandi dimensioni, la ricerca sull’età del Ferro e sull’epoca romana in Ticino si è concentrata solo marginalmente su quest’area.
Lo studio di un territorio ristretto ha consentito di prendere in considerazione tutte le fonti disponibili per l’età del Ferro e per l’epoca romana con un approccio volto a definire l’identità storica ed archeologica della valle del Cassarate. Le fonti archeologiche costituiscono la maggior parte del corpus (tanto più che nessuna fonte letteraria antica menziona questa regione), ma l’eterogeneità della loro documentazione è tale da dover adattare di volta in volta il metodo d’indagine: si va da ritrovamenti di fine Ottocento di cui si hanno soltanto brevi testi descrittivi, da analizzare quasi filologicamente, fino a scavi recenti con regolari rapporti di scavo e con tutto il materiale conservato, per i quali è stato necessario selezionare e riassumere le informazioni significative per uno studio generale. Su un totale di 52 siti archeologici analizzati – per i quali si è tentato di stabilire una bibliografia completa – sono più della metà i casi in cui il materiale non è più conservato e si è dovuto fare affidamento alle fonti disponibili, ma vi sono anche diversi insiemi o singoli oggetti inediti. Ci sono poi casi in cui gli oggetti archeologici riportano delle iscrizioni (celtiche o latine) oppure sono delle monete (celtiche o romane): in questi casi si è ricorso ai metodi propri dell’epigrafia e della numismatica per arricchire in modo pluridisciplinare questo lavoro.
Nel caso di diversi siti è stato possibile ridefinirne la cronologia e/o la localizzazione geografica. Grazie all’uso del programma ArcGIS è stato possibile realizzare delle carte cronologiche che permettono, insieme alla tabella riassuntiva dei siti, di avere una visione d’insieme su questo territorio. Alcuni siti il cui potenziale è stato messo in luce in questo lavoro andranno chiaramente approfonditi singolarmente in altre sedi. La metodologia messa in atto in questo lavoro potrebbe prestarsi allo studio di altri territori alpini poco conosciuti.
Research Interests: Ancient History, Archaeology, Celtic Studies, Late Antiquity, Latin Epigraphy, and 15 moreRoman Epigraphy, Alpine Archaeology, Archeologia, Antiquity, Iron Age, Cisalpine Gaul, Lepontic, La Tene culture, cultura di Golasecca, Golasecchiani, Roman Archaeology, Lugano, Golasecca Culture, Canton Ticino, and Ticino History
Le sujet de ce poster a été développé en article dans les Actes : https://www.academia.edu/38055676 Le mobilier d’une tombe à incinération inédite découverte en 1960 à Aldesago (Lugano) se compose de quatre objets, dont un vase du type... more
Le sujet de ce poster a été développé en article dans les Actes : https://www.academia.edu/38055676
Le mobilier d’une tombe à incinération inédite découverte en 1960 à Aldesago (Lugano) se compose de quatre objets, dont un vase du type pre-trottola avec 17 perforations dans le fond, réalisées avant cuisson. Si la forme de cet objet est caractéristique de La Tène B2/C1 en Gaule Cisalpine, la présence de perforations dans le fond constitue une particularité remarquable qui modifie sensiblement son emploi, fondé sur le même principe physique qui régit les pipettes à vin d’époque romaine. Des parallèles fonctionnels plus proches se trouvent en Grèce et au Levant sous le nom de « clepsydres » ; ce même terme a été également employé pour des équivalents dans la protohistoire ibérique. Dans l’espace celtique cisalpin, le seul parallèle repéré jusqu’à présent provient de Côme et serait antérieur de plus de deux siècles. Sur le plan chronologique, les autres objets dans la tombe d’Aldesago – une situle en bronze, un gobelet et une écuelle – semblent confirmer une datation de LT B2.
Le mobilier d’une tombe à incinération inédite découverte en 1960 à Aldesago (Lugano) se compose de quatre objets, dont un vase du type pre-trottola avec 17 perforations dans le fond, réalisées avant cuisson. Si la forme de cet objet est caractéristique de La Tène B2/C1 en Gaule Cisalpine, la présence de perforations dans le fond constitue une particularité remarquable qui modifie sensiblement son emploi, fondé sur le même principe physique qui régit les pipettes à vin d’époque romaine. Des parallèles fonctionnels plus proches se trouvent en Grèce et au Levant sous le nom de « clepsydres » ; ce même terme a été également employé pour des équivalents dans la protohistoire ibérique. Dans l’espace celtique cisalpin, le seul parallèle repéré jusqu’à présent provient de Côme et serait antérieur de plus de deux siècles. Sur le plan chronologique, les autres objets dans la tombe d’Aldesago – une situle en bronze, un gobelet et une écuelle – semblent confirmer une datation de LT B2.
Research Interests: Archaeology, Archaeology of pre-Roman Italy, Celtic Archaeology, Ceramics (Archaeology), Alpine Archaeology, and 15 moreArcheologia, Protohistory, Iron Age, Età Del Ferro, Archéologie, Ceramologia, Ceramology, La Tene culture, Archäologie, Protohistoire, Âge Du Fer, Swiss Archaeology, Lugano, Céramologie, and Canton Ticino
Locarno è stata la sede di almeno quattro fonderie di campane tra la seconda metà del Seicento e la metà dell’Ottocento. Il protagonista di questa conferenza è Pietro Franca (1768–1826), che ha fuso campane a Muralto dal 1790 fino alla... more
Locarno è stata la sede di almeno quattro fonderie di campane tra la seconda metà del Seicento e la metà dell’Ottocento. Il protagonista di questa conferenza è Pietro Franca (1768–1826), che ha fuso campane a Muralto dal 1790 fino alla sua morte. Le sue campane ancora conservate sono poco più di una decina (soltanto un decimo della sua produzione), principalmente nei distretti di Locarno e Vallemaggia. La principale fonte scritta riguardante questo fonditore, il suo stesso Libro di fornace, è andata perduta, ma è stata copiata nelle sue parti essenziali da Emilio Motta nel 1894. Un lavoro congiunto sulle campane e sulle fonti scritte permette di presentare in modo più chiaro la storia e le opere di questo artigiano locarnese, su cui rimangono ancora aperte varie piste di ricerca. Inoltre, questa conferenza è l’occasione per discutere dell’importanza del patrimonio campanario nostrano, poco conosciuto e poco valorizzato, e per esporre i metodi di studio impiegati nella ricerca campanologica.