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Il fenomeno della statuaria antropomorfa eneolitica propone nella sua vasta iconogra • ia molte rappresentazioni di armi. Un'osservazione più speci • ica e contestualizzata di questi oggetti ci può fornire diverse chiavi di lettura che ci... more
Il fenomeno della statuaria antropomorfa eneolitica propone nella sua vasta iconogra • ia molte rappresentazioni di armi. Un'osservazione più speci • ica e contestualizzata di questi oggetti ci può fornire diverse chiavi di lettura che ci permettano di interpretarne il valore simbolico. In primo luogo le armi sono rappresentate esclusivamente nelle statue che raf • igurano soggetti maschili, mentre le statue stele femminili principalmente sono rappresentate da attributi biologici quali i seni. Prendendo come caso studio il gruppo delle statue stele della Lunigiana, pos-siamo osservare come questi monumenti venivano spesso disposti in gruppi o allineamenti, uno di • ianco all'altro (Fig.2). I soggetti rappresentati sono in-dividui maschili, femminili e/o bambini; questi ultimi sono stati interpretati come tali per le ridotte dimensioni delle statue e la mancanza di armi e di at-tributi • isici. La presenza di una tale associazione di individui all'intero di un solo contesto archeologico, come nel caso dei siti di Pontevecchio e Groppoli in Lunigiana, potrebbe voler rappresentare un nucleo familiare di antenati, forse mitici, de-tentori di quelle conoscenze che permisero i cambiamenti culturali ed econo-mici propri dell'Eneolitico. Gli antenati, nella nostra prospettiva, si con • igure-rebbero quindi come una prima cellula " familiare " , detentrice delle conoscen-ze relative all'agricoltura, alla pastorizia e alla metallurgia, che avrebbe dato origine alla genia dei popoli che vissero durante l'età del Rame in quella re-gione. Le statue-stele rappresenterebbero un mezzo per celebrare e venerare gli antenati.
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Un nuovo intervento di scavo in località Ambrogiana a Montelupo Fiorentino eseguito nel 2020/2021 ha fornito l’occasione per riprendere in mano i dati emersi dai precedenti scavi condotti nella stessa località, in particolare dallo scavo... more
Un nuovo intervento di scavo in località Ambrogiana a Montelupo Fiorentino eseguito nel 2020/2021 ha fornito l’occasione per riprendere in mano i dati emersi dai precedenti scavi condotti nella stessa località, in particolare dallo scavo “Ambrogiana lotto 1” del 2010. Finalità del lavoro è il tentativo di correlare le evidenze archeologiche delle due aree, distanti circa 12 m una dall’altra, anche in vista di futuri interventi di archeologia preventiva. Una correlazione sembra possibile per un canale, databile ad epoca etrusca, riscontrato in entrambi gli scavi. Il nuovo scavo “Ambrogiana 3” ha inoltre confermato la frequentazione preistorica dell’area, anche se una correlazione spaziale e stratigrafica puntuale risulta difficile sia per la distanza che per la stratigrafia compromessa. Buche di origine antropica documentate negli scavi attestano la presenza di strutture in elevato, sia semplici che complesse. L’estesa area sul terrazzo prospiciente il fiume Arno era stata frequentata a più riprese per scopi produttivi o insediativi alla fine del terzo millennio a.C., tra la fine dell’Eneolitico e l’età del bronzo.
Le indagini di archeologia preventiva eseguite lungo la tratta ferroviaria tra Granaiolo ed Empoli hanno offerto una valida occasione per indagare la Bassa Valdelsa, insieme a una porzione della pianura dell’Arno a sud di Empoli, !nora... more
Le indagini di archeologia preventiva eseguite lungo la tratta ferroviaria tra Granaiolo ed Empoli hanno offerto
una valida occasione per indagare la Bassa Valdelsa, insieme a una porzione della pianura dell’Arno a sud di Empoli, !nora poco nota dal punto di vista del popolamento antico. Le ricerche di superficie,  l’aerofotointerpretazione e l’esecuzione di 41 saggi lungo i 10 km di tratta ferroviaria, conclusi nel febbraio 2020, hanno rintracciato evidenze protostoriche, in particolare
a Terra!no, di epoca romana, specialmente in due siti
scoperti a Molin Nuovo e Bisarna, e medievali, individuando un insediamento di tale epoca a Sant’Andrea Fontanella. A frequentazioni etrusche sono riferibili materiali sporadici trovati a Brusciana. Questa prima presentazione analizza i dati a livello territoriale approfondendo, attraverso l’esame delle quote altimetriche, aspetti del paesaggio antico e della predittività del potenziale archeologico.