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Alessandro Costantini

The 1998 excavations in the Piazza del Duomo have brought to light evidence for an uninterrupted use of the area from the Etruscan period to the present day. This paper focuses on the 6th and 7th centuries CE; in those centuries the area... more
The 1998 excavations in the Piazza del Duomo have brought to light evidence for an uninterrupted use of the area from the
Etruscan period to the present day. This paper focuses on the 6th and 7th centuries CE; in those centuries the area was first occupied
by wooden buildings (period VI), later replaced by a cemetery (period VII). Pottery from the excavations, including a number of
residues from earlier periods, includes a wide range of imports, originating from almost the entire Mediterranean basin, from Gallia
to the Near East. Imports and local wares both attest the prolonged vitality of the city well into the Late Antique period
Le indagini di archeologia preventiva eseguite lungo la tratta ferroviaria tra Granaiolo ed Empoli hanno offerto una valida occasione per indagare la Bassa Valdelsa, insieme a una porzione della pianura dell’Arno a sud di Empoli, !nora... more
Le indagini di archeologia preventiva eseguite lungo la tratta ferroviaria tra Granaiolo ed Empoli hanno offerto
una valida occasione per indagare la Bassa Valdelsa, insieme a una porzione della pianura dell’Arno a sud di Empoli, !nora poco nota dal punto di vista del popolamento antico. Le ricerche di superficie,  l’aerofotointerpretazione e l’esecuzione di 41 saggi lungo i 10 km di tratta ferroviaria, conclusi nel febbraio 2020, hanno rintracciato evidenze protostoriche, in particolare
a Terra!no, di epoca romana, specialmente in due siti
scoperti a Molin Nuovo e Bisarna, e medievali, individuando un insediamento di tale epoca a Sant’Andrea Fontanella. A frequentazioni etrusche sono riferibili materiali sporadici trovati a Brusciana. Questa prima presentazione analizza i dati a livello territoriale approfondendo, attraverso l’esame delle quote altimetriche, aspetti del paesaggio antico e della predittività del potenziale archeologico.
The authors present an overview of the role of waters in the dynamics  of dwelling systems and human behaviour in the Lower Arno Valley from Lower Palaeolithic  up to late Roman time.
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Published in "Studi Classici e Orientali", 60, 2014, pp. 99-161
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published in "Agoghé", VI-VII, 2009-2010, pp. 145-160
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Durante i lavori di restauro della Fortezza di Poggio Imperiale (Poggibonsi-SI) si è proceduto allo svuotamento e alla pulitura di Porta della Fonte e Porta di Calcinaia. La lettura degli elevati, condotta da parte dell’Università di... more
Durante i lavori di restauro della Fortezza di Poggio Imperiale (Poggibonsi-SI) si è proceduto allo svuotamento e alla pulitura di Porta della Fonte e Porta di Calcinaia. La lettura degli elevati, condotta da parte dell’Università di Siena, ha evidenziato le tecniche di costruzione impiegate: le pareti della porta esterna furono eseguite per prime, poi la costruzione proseguì con l’edificazione dei muri laterali della camera interna, ai quali a loro volta si appoggiava la parete di fondo con l’arco interno. Nell’area in prossimità di Porta della Fonte, è emersa una struttura muraria di notevole lunghezza in blocchi di travertino. Il ritrovamento ha dato l’avvio ad uno scavo che ha interessato una superficie di 14x3,50m. All’interno dell’area sono stati individuati resti riferibili ad un edificio probabilmente a carattere abitativo di età medievale, con corte interna, solo parzialmente indagato.Tra gli elementi più interessanti si segnala uno dei muri perimetrali con due gradini di accesso, che delimita un ambiente con piano in malta. Lo scavo ha permesso la definizione di quattro macrofasi: 1prima fase dell’edificio medievale:  realizzazione della struttura e della corte interna attraversata da una canaletta; 2 seconda fase di vita dell’edificio medievale: ridefinizione degli spazi legata alla costruzione di un pilastro nella corte e all’obliterazione della canaletta;3 abbandono della struttura e successivo innalzamento e livellamento del piano, mediante la posa di una massicciata in pietrisco e laterizi, collegata alla costruzione della fortezza medicea e alla nuova funzione dell’area; 4 fase di abbandono caratterizzata da tagli di grandi dimensioni.Tra i reperti un denaro di Lucca (seconda metà XII-inizi XIII sec.) ed alcuni frammenti di maiolica arcaica (fine XIII-prima metà XIV sec.). L’edificio potrebbe far parte di un’area abitativa posta a sud del quartiere medievale e della chiesa di S.Agostino, già scavati dall’Università di Siena, situandosi ad una quota notevolmente più bassa.
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