Marzia Bona
Università di Bologna, MIREES, Alumnus
Al centro dell'agenda dell'UE nei Balcani occidentali, la libertà dei media è un fattore critico per la democratizzazione della regione. Ma i progressi sono stentati, il controllo politico sui mezzi d'informazione resta pervasivo.
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L'articolo analizza la mobilitazione di solidarietà della società civile italiana in risposta alle guerre di dissoluzione della Jugoslavia negli anni Novanta, concentrandosi in particolare sulla rete di ospitalità diffusa organizzata in... more
L'articolo analizza la mobilitazione di solidarietà della società civile italiana in risposta alle guerre di dissoluzione della Jugoslavia negli anni Novanta, concentrandosi in particolare sulla rete di ospitalità diffusa organizzata in Italia tra il 1992 e il 1996. Le iniziative di accoglienza ed ospitalità sono considerate nel quadro della mobilitazione generale che vide impegnati molti cittadini e cittadine italiane in attività di supporto alle popolazioni colpite dalla guerra, sia sul territorio nazionale che con interventi umanitari oltre confine. Le iniziative spontanee e “dal basso” della società civile italiana sul territorio nazionale rispondevano al bisogno di garantire accoglienza e rappresentano un elemento importante dei successivi sviluppi nel campo delle politiche d'asilo.
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Il saggio approfondisce alcuni aspetti della mobilitazione transnazionale della societa civile italiana a sostegno delle popolazioni colpite dai conflitti nella ex Iugoslavia tra il 1991 e il 1999. Essa, caratterizzata da una... more
Il saggio approfondisce alcuni aspetti della mobilitazione transnazionale della societa civile italiana a sostegno delle popolazioni colpite dai conflitti nella ex Iugoslavia tra il 1991 e il 1999. Essa, caratterizzata da una partecipazione consistente e trasversale, coinvolse vari soggetti e realta anche non legati al pacifismo precedente, ma accomunati dalla convinzione che la solidarieta dal basso poteva svolgere un ruolo significativo a livello internazionale. La prima parte del saggio presenta una ricostruzione complessiva del fenomeno, la seconda si concentra sull'esperienza diretta degli attivisti e dei volontari italiani coinvolti. Grazie alla metodologia della storia orale e all'analisi di un significativo corpus di testimonianze, la ricerca evidenzia quanto l'intenso e duraturo impegno al di fuori dei confini nazionali abbia contribuito alla maturazione di una maggiore propensione transnazionale in numerose realta della societa civile italiana dell'ultimo decennio del Novecento
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This report presents the conceptual framework developed in the H2020 MATILDE project to analyze international migration processes towards rural and mountain areas. The publication's specific focus is on transdisciplinary concepts that... more
This report presents the conceptual framework developed in the H2020 MATILDE project to analyze international migration processes towards rural and mountain areas. The publication's specific focus is on transdisciplinary concepts that are mobilized to examine the interactions of Third Country Nationals with local structures, institutions, and communities in this type of region. The report begins by providing working definitions of Third Country Nationals (TCNs), rural and mountain areas, as well as territory. It then moves on to elaborate conceptual frameworks relating to the specific interactions between newcomers and local communities in rural and mountain areas. The new mobilities paradigm is presented as an adequate<br> concept to address both the local and regional variety of migration phenomena and related impacts. Processes of staying and attachment, commonly acknowledged as a prerequisite for evoking changes and impacts, are also elaborated. Migrants' interacti...
This report provides the <strong>data collection framework</strong> to assess, from a regional/territorial perspective, the impacts of Third Country Nationals (TCNs) in European rural and mountain areas. The data collection... more
This report provides the <strong>data collection framework</strong> to assess, from a regional/territorial perspective, the impacts of Third Country Nationals (TCNs) in European rural and mountain areas. The data collection framework, hereinafter <strong>MATILDE Matrix</strong>, provides guidance for the multilevel (EU-aggregate, national, regional and local level) and multidimensional (social, economic, territorial) impact assessment to be conducted in Work package 3 (Social impact assessment of migration), Work package 4 (Economic impact assessment of migration) and Work package 5 (Implementation of MATILDE toolbox in rural and mountain case study regions). The MATILDE matrix combines migration-specific indicators with indicators on economic growth, employment, access to services, and indicators that consider the urban/rural and mountain linkages and the transformations brought about in rural/mountain regions as a result of migration processes.
Regions – as institutions in between State and local administrations – have assumed a leading role in the process of European integration in the recent past. In the 1990s, important developments and a number of optimistic predictions... more
Regions – as institutions in between State and local administrations – have assumed a leading role in the process of European integration in the recent past. In the 1990s, important developments and a number of optimistic predictions accompanied the "Europe of the Regions" perspective, in which the main avenues of EU policy, seeking to overcome territorial inequalities, favour an active role of these intermediate bodies within the so-called multi-level governance approach.
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The database collects indicators of TCNs as well as three dimensions of spatial features: territorial dimension, socioeconomic dimension, and the infrastructure development dimension. The territorial dimension on the one hand includes... more
The database collects indicators of TCNs as well as three dimensions of spatial features: territorial dimension, socioeconomic dimension, and the infrastructure development dimension. The territorial dimension on the one hand includes data from existing analysis at European level on regional typologies. On the other hand, it provides land cover data. The socioeconomic dimension includes demographic data on population size, composition and population change, as well as economic data on productivity, labour market, risk of poverty and education. The infrastructural dimension provides data to access to Services of General Interest (SGI).
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Questo contributo esamina gli effetti del volontariato su giovani immigrati in sei paesi europei, concentrandosi sui cambiamenti occorsi dopo un anno di coinvolgimento volontario nel loro senso di appartenenza e nei legami con il luogo di... more
Questo contributo esamina gli effetti del volontariato su giovani immigrati in sei paesi europei, concentrandosi sui cambiamenti occorsi dopo un anno di coinvolgimento volontario nel loro senso di appartenenza e nei legami con il luogo di residenza. Lo studio ha dato ampio spazio all'auto-percezione dei volontari, rilevata attraverso metodi qualitativi, ricorrendo all'uso di un "control group". L'ipotesi - che l'esperienza potesse rafforzare il senso di appartenenza con intensità variabile a seconda del background migratorio del partecipante - è stata in parte confermata. L'analisi mostra variazioni apprezzabili in particolare tra i giovani con background migratorio, per chi si è impegnato per più tempo, e tra i giovani con precedente esperienza di volontariato, ad indicare l'importanza di contesti di volontariato che sostengano il capitale sociale di tipo "bridging".
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L&#39;articolo analizza la mobilitazione di solidarietà della società civile italiana in risposta alle guerre di dissoluzione della Jugoslavia negli anni Novanta, concentrandosi in particolare sulla rete di ospitalità diffusa... more
L&#39;articolo analizza la mobilitazione di solidarietà della società civile italiana in risposta alle guerre di dissoluzione della Jugoslavia negli anni Novanta, concentrandosi in particolare sulla rete di ospitalità diffusa organizzata in Italia tra il 1992 e il 1996. Le iniziative di accoglienza ed ospitalità sono considerate nel quadro della mobilitazione generale che vide impegnati molti cittadini e cittadine italiane in attività di supporto alle popolazioni colpite dalla guerra, sia sul territorio nazionale che con interventi umanitari oltre confine. Le iniziative spontanee e “dal basso” della società civile italiana sul territorio nazionale rispondevano al bisogno di garantire accoglienza e rappresentano un elemento importante dei successivi sviluppi nel campo delle politiche d&#39;asilo.