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Francesco Bianchi

Il presente materiale didattico è il frutto del lavoro compiuto con gli insegnanti delle scuole dell‟obbligo che durante l‟a.s. 2010.11 hanno partecipato ai percorsi formativi previsti all'interno del progetto "Uguaglianza, diversità e... more
Il presente materiale didattico è il frutto del lavoro compiuto con gli insegnanti delle scuole dell‟obbligo che durante l‟a.s. 2010.11 hanno partecipato ai percorsi formativi previsti all'interno del progetto "Uguaglianza, diversità e comunità: percorsi di formazione per una
scuola antirazzista e dell’inclusione."
Research Interests:
Il ricorso a metodologie ecologiche, decostruttive prima e successivamente costruttive plurali, il sostegno di un approccio umoristico che si concentri sull’ascolto e sulla relazione in un’ottica cooperativa e non competitiva ci chiama,... more
Il ricorso a metodologie ecologiche, decostruttive prima e successivamente costruttive plurali, il sostegno di un approccio umoristico che si concentri sull’ascolto e sulla relazione in un’ottica cooperativa e non competitiva ci chiama, si rende necessario.
Così come dovremo imparare ad analizzare l’ovvio, il sicuro, il certo per aiutarci a scoprire schematizzazioni, categorizzazioni, rigidità cognitive e anche emozionali.
Dovremo imparare a interrogarci sulle parole usate, sulle cornici invisibili che contengono (e concorrono alle scelte) ogni azione portata in essere, abbandonare le dicotomie scontate (il giusto e lo sbagliato, ad esempio), domandarci come mai abbiamo già la risposta, chiederci da dove arriva, perché abbiamo proprio quella risposta.
Research Interests:
Accompagnata dal clangore dei media, una lettera aperta firmata da 600 accademici, e indirizzata al Presidente del Consiglio e alla Ministra dell´Istruzione, Contro il declino dell´italiano a scuola fa tornare alla mente una battuta... more
Accompagnata dal clangore dei media, una lettera aperta firmata da 600 accademici, e indirizzata al Presidente del Consiglio e alla Ministra dell´Istruzione, Contro il declino dell´italiano a scuola fa tornare alla mente una battuta attribuita a Rodolfo Wilcock, che richiesto sulla sua scarsa speranza nei giovani rispondeva: "Perché conosco i loro padri."
Il piglio è giornalistico, e non concede nulla allo stile (e al metodo) scientifico. Questa la diagnosi iniziale: "È chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente. Da tempo i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Nel tentativo di porvi rimedio, alcuni atenei hanno persino attivato corsi di recupero di lingua italiana".
Si tratta, fino a prove attendibili che mancano, di impressioni, come tali da prendere in considerazione e da esaminare. Dicono molto su chi ha scritto il documento e qualcosa su chi lo sottoscrive, poco sul fenomeno di cui si parla.
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