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In questo volume sono raccolti gli interventi del convegno “Di scritto e di parlato”. Antiche e nuove diamesie – organizzato dal Dipartimento di studi letterari filologici e linguistici, dal Dottorato in scienze del patrimonio letterario,... more
In questo volume sono raccolti gli interventi del convegno “Di scritto e di parlato”. Antiche e nuove diamesie – organizzato dal Dipartimento di studi letterari filologici e linguistici, dal Dottorato in scienze del patrimonio letterario, artistico e ambientale e dal CALCIF, dell‟Università degli Studi di Milano – che si è tenuto a Milano il 6 novembre 2015.
Il volume è articolato in due parti: nella prima si raccolgono interventi di interesse soprattutto storicolinguistico, mentre nella seconda confluiscono quelli di argomento teorico e glottodidattico e quelli che studiano il rapporto tra scritto e parlato in sincronia. I contributi dei relatori si intrecciano in una narrazione che traccia le manifestazioni della voce dalle origini sino all‟Ottocento (nei cantari, con Beatrice Barbiellini Amidei; nel Giuliani con Valentina Petrini; nel De Amicis e in altri letterati, linguisti e lessicografi del secondo Ottocento con Matteo Grassano; nella manualistica per le scuole reggimentali con Michela Dota), e che si completa con indagini sincroniche, teorico e glottodidattiche (con il tema della simulazione del parlato e dell‟enunciazione di Enrico Testa; con l‟analisi linguistica dei corpora di apprendenti l‟italiano di Elisa Corino e Carla Marello e Franca Bosc; con lo scavo documentario su scritture di semicolti a metà del Novecento di Elisabetta Banfi; con la ricostruzione del pensiero di Spitzer di Diego Stefanelli; con indagini sui media, tradizionali e nuovi, di Ilaria Bonomi ed Elisabetta Mauroni e di Massimo Prada).
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Il volume studia autori e tendenze nel campo dei libretti d’opera dal Seicento ai giorni nostri, rimarcando il prestigio letterario di molti testi per musica. Partendo da un autore centrale della librettistica secentesca come Giovan... more
Il volume studia autori e tendenze nel campo dei libretti d’opera dal Seicento ai giorni nostri, rimarcando il prestigio letterario di molti testi per musica. Partendo da un autore centrale della librettistica secentesca come Giovan Francesco Busenello, il testo passa attraverso i metamelodrammi, microgenere rappresentativo della duplicità dell’opera settecentesca, e giunge allo studio dei librettisti per compositori importanti (Romani per Bellini, Cammarano e Ruffini per Donizetti, Piave e Boito per Verdi, Illica per Puccini e Mascagni), con particolare attenzione ai rapporti tra poesia e musica. L'ultimo capitolo è dedicato a un approfondimento sul melologo contemporaneo "Giocasta" di Azio Corghi e Maddalena Mazzocut-Mis.

The book presents some authors and stylistic features of the librettos from the seventeenth century to our days, and stresses the good literary quality of many texts. The first chapter concerns the important poet Giovan Francesco Busenello; the second one considers some "metamelodrammas" of the eighteenth century, and from the third chapter to the fifth one some famous composers and librettists are studied: Felice Romani, Vincenzo Bellini, Salvadore Cammarano, Giovanni Ruffini, Gaetano Donizetti, Francesco Maria Piave, Arrigo Boito, Giuseppe Verdi, Luigi Illica, Giacomo Puccini and Pietro Mascagni. The last chapter is an interview to Azio Corghi and Maddalena Mazzocut-Mis about "Giocasta", a contemporary "melologo" by these two authors. Then, the book often considers the relationship between italian language and music in the operas.
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Programma completo del Convegno
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Sono arrivate in redazione molte domande, provenienti per la maggior parte dall’area milanese, sulla legittimità dell’uso di “avere bisogno qualcosa” in luogo di “avere bisogno di qualcosa”.
Un lettore di Verona chiede informazioni sull'origine e sul significato “profondo” del detto e’ v’abbaia la volpe che conosce come riferito a un luogo dove è pericoloso andare.
Sono arrivate in redazione molte domande, provenienti per la maggior parte dall’area milanese, sulla legittimità dell’uso di “avere bisogno qualcosa” in luogo di “avere bisogno di qualcosa”.
Numerose sono le domande dei lettori che riguardano parole nuove, in genere non  registrate dai dizionari, per le quali si chiedono chiarimenti e soprattutto si sollecita l’autorevole parere dell’Accademia della Crusca sulla legittimità... more
Numerose sono le domande dei lettori che riguardano parole nuove, in genere non  registrate dai dizionari, per le quali si chiedono chiarimenti e soprattutto si sollecita l’autorevole parere dell’Accademia della Crusca sulla legittimità del loro uso. Si tratta di una tematica importantissima nell’ambito dell’evoluzione della lingua, spesso in relazione, come vedremo, ai linguaggi settoriali.Abbiamo messo insieme alcune parole per le quali sono pervenute richieste di lettori: le esamineremo in ordine alfabetico, rispondendo ai quesiti e aggiungendo qualche considerazione sulle modalità di formazione, sul significato, sulla diffusione e quindi anche sulla loro accettabilità nella lingua comune.
Nel periodo peggiore della pandemia, caratterizzato dalla didattica a distanza, ci sono arrivate molte domande sulla grafia di videolezione (o anche audiolezione): si scrive come un’unica parola o richiede il trattino (video-lezione)?
Ci è stato chiesto da due lettori, qualche tempo fa, di chiarire l’ambito d’uso e l’eventuale regionalità dell’aggettivo posso, detto di cibi raffermi.
italianoIn questo contributo si documenta la penetrazione e la consistenza dei prestiti italiani di ambito musicale nelle principali lingue europee (francese, inglese, tedesco, spagnolo) dal XVII al XX secolo, con brevi cenni su altre... more
italianoIn questo contributo si documenta la penetrazione e la consistenza dei prestiti italiani di ambito musicale nelle principali lingue europee (francese, inglese, tedesco, spagnolo) dal XVII al XX secolo, con brevi cenni su altre lingue. L’indagine, svolta a partire dal lemmario del recentissimo Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco, diretto da H. Stammerjohann, si e giovata principalmente di fonti lessicografiche e dei pochi studi esistenti. Le voci sono state distinte in categorie in relazione al significato, e all’appartenenza ad ambiti specifici e fortemente settoriali, come il linguaggio della partitura, e sono presentate per le singole lingue con taglio storico. I risultati dell’analisi evidenziano da un lato elementi comuni alle diverse lingue e legati alla cronologia della diffusione e del prestigio della musica italiana, come la massima concentrazione nei secoli XVIII e XIX per la terminologia relativa agli strumenti e all’opera; dall’altro specificit...
Sono pervenute da molti lettori domande sulla liceita e il valore di costrutti verbali con il sostantivo bisogno preceduto dalla preposizione di: avere di bisogno, essere di bisogno, fare di bisogno. Quesiti che provengono da diverse zone... more
Sono pervenute da molti lettori domande sulla liceita e il valore di costrutti verbali con il sostantivo bisogno preceduto dalla preposizione di: avere di bisogno, essere di bisogno, fare di bisogno. Quesiti che provengono da diverse zone d’Italia, alcuni dei quali, infatti, interrogano sul carattere regionale di tali costrutti.
Osservazioni linguistiche su alcune narratrici contemporanee: P.Capriolo,, M. Mazzucco, S. Agnello Hornby, S. Grasso, M. Agus, M. Murgia, R. Loy, E. Rasy, L. Pariani
Si esamina la scrittura giornalistica degli interventi di Massimo Bontempelli nella rivista "Tempo", in un campione relativo al 194
Svariati quesiti sono stati inviati all’Accademia della Crusca su due parole poco note, solo apparentemente simili, amarotico e amarostico, la cui illustrazione consente di proiettare lo sguardo in diverse direzioni. Dei due aggettivi,... more
Svariati quesiti sono stati inviati all’Accademia della Crusca su due parole poco note, solo apparentemente simili, amarotico e amarostico, la cui illustrazione consente di proiettare lo sguardo in diverse direzioni. Dei due aggettivi, evidentemente derivati da amaro, e soprattutto di amarotico ‘amarognolo’, alcuni lettori chiedono chiarimenti sulla valenza e sulla diffusione dialettali. In effetti, le due voci ci riportano ad aree dialettali, come vedremo.
Il saggio presenta il legame tra Giuseppe Verdi e Milano, con particolare attenzione ai soggetti, alle fonti (letterarie ed epistolari) e alla genesi dei libretti di opere rappresentate per la prima volta al Teatro alla Scala.The essay... more
Il saggio presenta il legame tra Giuseppe Verdi e Milano, con particolare attenzione ai soggetti, alle fonti (letterarie ed epistolari) e alla genesi dei libretti di opere rappresentate per la prima volta al Teatro alla Scala.The essay presents the librettos of the operas Giuseppe Verdi wrote for La Scala Theatre in Milan: the focus is about the subjects, the genesis and the literary sources of these texts, with a particular attention to Verdi's letters
The author present an unpublished text of Riccardo Bacchelli, a short poem entitled “Le solitudini del mare”, written by Bacchelli during ’60 years for the composer Bruno Bettinelli, who never set it to music. Different witnesses... more
The author present an unpublished text of Riccardo Bacchelli, a short poem entitled “Le solitudini del mare”, written by Bacchelli during ’60 years for the composer Bruno Bettinelli, who never set it to music. Different witnesses show revision both Bacchelli’s and Bettinelli’s. Text’s language show interesting literary quality, also in consideration of association with music.
Il contributo presenta i punti principali del dibattito critico riguardo all'opera verista e ai suoi tratti linguistici generali (E. Buroni); segue un approfondimento sui libretti di "Cavalleria rusticana" e del... more
Il contributo presenta i punti principali del dibattito critico riguardo all'opera verista e ai suoi tratti linguistici generali (E. Buroni); segue un approfondimento sui libretti di "Cavalleria rusticana" e del "Tabarro" (I. Bonomi). The first part of the paper (by E. Buroni) presents the critical debate about realist opera and its linguistic features; the second one (by I. Bonomi) is an in-depth study on the librettos of "Cavalleria rusticana" and "Il Tabarro".
Il contributo si prefigge di offrire una sintetica panoramica, senza pretesa di esaustività, sui modi dell’innovazione lessicale che ha investito la lingua italiana veicolata dai media in seguito alla pandemia di Covid-19, sulla base... more
Il contributo si prefigge di offrire una sintetica panoramica, senza pretesa di esaustività, sui modi dell’innovazione lessicale che ha investito la lingua italiana veicolata dai media in seguito alla pandemia di Covid-19, sulla base degli studi più rilevanti usciti durante il periodo. Le categorie di voci illustrate con alcuni esempi sono i tecnicismi, gli anglicismi, i neologismi. Il saggio si chiude con qualche auspicio per il proseguimento degli studi in questo ambito. This paper wants to give an overview of lexical changes in italian media due to Covid-19 pandemic. Technical terms, anglicisms and neologisms will be analyze by the most important study works in that period. This paper doesn’t want to be exhaustive, but it tries to call attention to this linguistic phenomenon.
I nuovi media, e noto, hanno molto facilitato una diffusione della scrittura e una moltiplicazione delle sue forme, indubbiamente positive. Ora, dopo un certo numero di anni di questa nuova vitalita della scrittura, in periodo di bilanci... more
I nuovi media, e noto, hanno molto facilitato una diffusione della scrittura e una moltiplicazione delle sue forme, indubbiamente positive. Ora, dopo un certo numero di anni di questa nuova vitalita della scrittura, in periodo di bilanci negativi sulle competenze linguistiche dei giovani, e non solo, possiamo o dobbiamo interrogarci sugli effetti linguistici di tale vitalita. Negli ultimi tempi si sono succeduti interventi, appelli, dati preoccupanti sulle forti carenze linguistiche dei giovani, delle quali e stata ritenuta responsabile soprattutto la scuola. Ma, naturalmente, su un altro piano, alcuni aspetti della societa di oggi sono da considerare concause di un processo veloce e preoccupante di abbassamento delle competenze linguistiche: tra questi, l’uso massiccio della scrittura nel web, specie nelle reti sociali, e nella messaggistica istantanea, potrebbe avere un ruolo. Pensate che cio sia vero? Quali ritienete che possano considerarsi, anche alla luce dei recenti studi sul...
Alcuni lettori ci sottopongono i termini scanno, scranno e scranna: ci sono differenze di significato? Hanno origine comune? Quale delle tre forme è più opportuno usare?
Il contributo documenta le tendenze linguistiche recenti nei quotidiani, sia cartacei che on line , relative al piano grammaticale. Negli ultimi decenni si e verificata una crescente differenziazione comunicativa e linguistica tra le... more
Il contributo documenta le tendenze linguistiche recenti nei quotidiani, sia cartacei che on line , relative al piano grammaticale. Negli ultimi decenni si e verificata una crescente differenziazione comunicativa e linguistica tra le testate, originata in buona parte dall’orientamento politico; essa investe soprattutto i piani del lessico e della sintassi/interpunzione e in misura minore il piano grammaticale. Quest’ultimo livello mostra una differenziazione soprattutto in relazione all’uso del discorso diretto, mentre l’orientamento politico, determinante per lessico e sintassi, interviene molto poco sul piano morfosintattico. Between standard, neostandard and substandard: changes in current newspapers The paper documents recent language trends in newspapers, both printed and online, related to grammar. In recent decades, there has been a growing communicative and linguistic differentiation between newspapers, largely due to political orientation; this mainly concerns the lexicon a...
Con questa scheda rispondiamo a più domande riguardanti le forme peggio e meglio, migliore e peggiore, tanto e poco, anche in combinazione con meno, più e troppo. Per completare il quadro si rimanda anche alle schede sull’uso di molto... more
Con questa scheda rispondiamo a più domande riguardanti le forme peggio e meglio, migliore e peggiore, tanto e poco, anche in combinazione con meno, più e troppo. Per completare il quadro si rimanda anche alle schede sull’uso di molto migliore, molto maggiore, di troppo pochi e di più poco in luogo di meno.
Si descrive la lingua della televisione italiana di oggi per generi e variet\ue0 sociolinguistiche
Può sembrare quasi un azzardo, oggi, dedicare alla lingua dei media una rivista, in un’epoca in cui questo ambito della società ha assunto uno spazio e una complessità da far tremare le vene e i polsi: un azzardo rivolgere a mezzi che si... more
Può sembrare quasi un azzardo, oggi, dedicare alla lingua dei media una rivista, in un’epoca in cui questo ambito della società ha assunto uno spazio e una complessità da far tremare le vene e i polsi: un azzardo rivolgere a mezzi che si intrecciano e si sovrappongono tra loro una riflessione analitica che ne scandagli i caratteri. Ma forse è proprio questo quadro così complicato e in veloce mutazione che deve stimolare l’attenzione degli studiosi di lingua. Me ne sono resa conto in modo crescente negli ultimi anni insegnando Linguistica dei media, una materia pensata per gli studenti dei corsi di laurea magistrale in Editoria e Comunicazione1, ma naturalmente molto seguita anche da altri. Un insegnamento che dalla partecipazione degli studenti, dalle loro competenze extralinguistiche, dalla loro esperienza, e dalla loro prospettiva, ha tratto e trae una grande linfa vitale. Certo, va naturalmente detto che non tutto quello che esce dai loro sacchi è convincente, meditato, utile: ma...
Per ricordare Tullio De Mauro all'atto di uscita di questa nuova rivista, si richiama il suo apporto allo studio della lingua dei media, proponendo un’analisi riassuntiva dei momenti in cui si e articolato l’approccio... more
Per ricordare Tullio De Mauro all'atto di uscita di questa nuova rivista, si richiama il suo apporto allo studio della lingua dei media, proponendo un’analisi riassuntiva dei momenti in cui si e articolato l’approccio critico-interpretativo alle scelte espressive dei moderni strumenti di comunicazione. Nel contributo si sottolinea la centralita di questa tematica nella ricerca complessiva di De Mauro e nella sua lettura dei fatti linguistici dell'Italia moderna e contemporanea.
In this note the author analyses the language of Bellini’s and Verdi’s letters, with a special reference to the poets of their operas.
Quale sia la forma da usarsi tra responsabile di e responsabile per costituisce l’oggetto di diversi quesiti sottopostici da lettori. Tra questi, meritano particolare rilievo i quesiti di due lettori, V. A. da Bolzano e R. D. da... more
Quale sia la forma da usarsi tra responsabile di e responsabile per costituisce l’oggetto di diversi quesiti sottopostici da lettori. Tra questi, meritano particolare rilievo i quesiti di due lettori, V. A. da Bolzano e R. D. da Vimercate, che oltre a chiedere se sia più corretto responsabile di o responsabile per, notano che in alcuni casi l’uso di per viene più naturale: p.es. "essere responsabile per se stesso" "mi sento responsabile per quanto è accaduto", o anche ipotizzano che ci sia differenza tra “essere responsabili di qualcuno” e “essere responsabili per qualcosa”.
Un interessante quesito ci viene posto dal sindaco del comune di Sernaglia della Battaglia, in provincia di Treviso, teatro di tragici eventi durante la prima guerra mondiale, e insignito dalla Presidenza della Repubblica nel 2009 di una... more
Un interessante quesito ci viene posto dal sindaco del comune di Sernaglia della Battaglia, in provincia di Treviso, teatro di tragici eventi durante la prima guerra mondiale, e insignito dalla Presidenza della Repubblica nel 2009 di una Medaglia d’oro al merito civile per l’esemplare comportamento della popolazione. Il Comune ha istituito uno sportello al cittadino, della cui denominazione si chiede la correttezza linguistica.
This report will outline the main linguistic nature of Verdi’s librettos, with special attention to the peculiarity of each Librettist and to the lines of Verdi’s intervention on the formal role of the librettos. The introductive remarks... more
This report will outline the main linguistic nature of Verdi’s librettos, with special attention to the peculiarity of each Librettist and to the lines of Verdi’s intervention on the formal role of the librettos. The introductive remarks illustrate fundamental methodological notes and the slant of the linguistic analysis, that must necessarily consider the drama component and the connection words/music. In the first part, we consider the textual stories of the librettos. On the one hand we focus on the cooperation of Verdi with the Librettists and on the other hand on the lines and the parameters of his intervention on the librettos. In the second part we’ll analyze (in a chronological order) the linguistic features of every Librettist, their melodramatic code and their original adaptations concluding that the personality of Verdi always dominate on everything.

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