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In occasione dell’attuale ripresa degli studi su Alessandro Tassoni, legata anche alle celebrazioni per il 450° anniversario della nascita dell’autore, il saggio si offre come una rassegna bibliografica dei principali interventi apparsi... more
In occasione dell’attuale ripresa degli studi su Alessandro Tassoni, legata anche alle celebrazioni per il 450° anniversario della nascita dell’autore, il saggio si offre come una rassegna bibliografica dei principali interventi apparsi negli ultimi anni. I saggi, dei quali e offerto un minimo riassunto, sono letti alla luce della tradizione critica novecentesca, allo scopo di far emerge le tendenze della critica contemporanea e, ove possivile, suggerirne qualche auspicabile sviluppo.
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FEDERICO CONTINI (UniPi),* Il meraviglioso tecnologico nell’epica primo-seicentesca di area toscana. L’intervento qui proposto intende avanzare una riflessione sulla presenza di suggestioni ingegneristiche e latamente tecnologiche nel... more
FEDERICO CONTINI (UniPi),*
Il meraviglioso tecnologico nell’epica primo-seicentesca di area toscana.

L’intervento qui proposto intende avanzare una riflessione sulla presenza di suggestioni ingegneristiche e latamente tecnologiche nel poema epico primo-seicentesco.
Nel verificare la praticabilità (e l’utilità) di una più ampia catalogazione di temi e motivi riconducibili alla categoria di ‘meraviglioso tecnologico’, sarà rivolta una particolare attenzione ai rapporti fra tali elementi e la figura del mago, ovvero all’evoluzione del suo ruolo e al mutamento dei tópoi ad esso collegati; si cercherà inoltre di ragionare sulla ricezione delle suddette innovazioni da una prospettiva morale, analizzando cioè lo statuto dei personaggi che di esse sono latori, gli eventuali giudizi, anche indiretti, di marca autoriale e, in ultima analisi, la vitalità del codice cavalleresco a fronte delle nuove istanze imposte dalla modernità.
Al fine di limitare, per quanto possibile, la dispersione che tali prospettive analitiche tendono a comportare, si intende circoscrivere il corpus testuale alle sole opere edite negli anni Dieci del Seicento e chiaramente riconducibili all’area toscana, ovvero la Croce racquistata di Francesco Bracciolini, l’America di Gualterotti, il Firenze di Chiabrera e la Fiesole distrutta di Peri, tutti poemi dedicati al granduca Cosimo II; ad essi saranno eventualmente aggiunti il Palermo liberato di Balli e la Fiorenza difesa di Villani.
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FEDERICO CONTINI (UniPi) * Lo Scherno degli dèi di Francesco Bracciolini: un caso seicentesco di parodia militante. Noto perlopiù come giocosa testimonianza dello sperimentalismo poetico barocco, Lo Scherno degli dèi di Francesco... more
FEDERICO CONTINI (UniPi) *
Lo Scherno degli dèi di Francesco Bracciolini: un caso seicentesco di parodia militante.

Noto perlopiù come giocosa testimonianza dello sperimentalismo poetico barocco, Lo Scherno degli dèi di Francesco Bracciolini sta progressivamente tornando all’attenzione della critica per le istanze polemiche e antimariniste di cui è avanguardistico latore e, conseguentemente, per il ruolo giocato nel più ampio processo di rinovamento artistico e culturale perseguito da Urbano VIII Barberini. Da tale prospettiva, il ‘poema piacevole’ appare un caso altamente emblematico di comicità militante, ovvero di ricorso alle armi del riso all’interno di uno scontro presto estesosi dal terreno delle lettere a quelli della morale e dell’ortodossia religiosa.
Nel ripercorrere gli aspetti più significativi della parodia braccioliniana, l’intervento qui proposto indende in primo luogo illustrare il contesto da cui essa ha origine e nel quale si colloca, segnato cioè dal repentino affermarsi dell’idillio mitologico e dalla crescente ostilità dei confronti di tale pratica poetica; si procederà quindi a una disamina delle principali strategie comiche messe in atto dal pistoise, soffermandosi sull’introduttivo ‘dialogo delle Muse’ e su alcuni esempi tratti dal poema stesso; infine, si tenterà di avanzare una riflessione sulla duplice valenza corrosiva e generativa di tale riscrittura parodica, estendendo cautamente lo sguardo al più ampio, e ancora largamente inesplorato, filone seicentesco della ‘burla mitologica’.
Rimandando ad altra sede una più articolata documentazione bibliografia, ritengo tuttavia utile anticipare che le tesi qui esposte si basano, essenzialmente, sugli ormai classici studi condotti da Michele Barbi (Notizia della vita ..., 1897), Antonio Belloni (Il Seicento, 1929), Ottavio Besomi (Esplorazioni secentesche, 1975); sui più recenti contributi di Domenico Chiodo (L’idillio barocco ..., 2000), Mauro Sarnelli (Commistioni dei generi ..., in Teoria e storia dei generi letterari, 2001), Maria Cristina Cabani (Un canto nel canto ..., in Eroi comici, 2010), Matteo Residori (Dalla Croce racquistata ..., in L’Arme e gli amori, 2004), Guido Arbizzoni (La burla mitologica ..., in L’eroicomico dall’Italia all’Europa, 2013) e Andrea Lazzarini (Poesia eroicomica ..., in «Nuova Rivista di Lett. Ita.», XVI, 1-2, 2013); infine, sul lavoro condotto da chi scrive nel corso della sua tesi di dottorato.
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