Università degli Studi di Cagliari

Parallel to the interest in Roma at the social and political level, Antiziganism has rapidly gained the interest of social sciences since 2000. A copious literature has contributed to decisive breakthroughs in defining the concept and identifying its roots in the history of Europe. However, the debate has mostly developed with “Antiziganism” in singular declension, with the frequent merging together of cases originating in different contexts. After a speedy evolution, theorization shows signs of entering conceptualization redundancy. This thematic section wishes to move beyond the currently prevailing top-down reflection on Antiziganism. It offers the results of public anthropology and interdisciplinary research-actions, car ried on in local contexts, in spaces of interaction between the Roma and the non-Roma, and by ethnographers intervening to promote a change. Ethnography of  “ Antiziganisms ” and of the practices which counteract them offer opportunities for revealing the link b...

Attraverso l’esame delle dinamiche demografiche, degli elementi topografici che caratterizzano le ville scomparse e tramite un’analisi orografica e idrografica del territorio, è possibile proporre una nuova ricostruzione dei confini della curatorìa di Decimo nel giudicato di Cagliari, offrendo così un contributo all’Archeologia dei confini della Sardegna giudicale.
A seguito di indagini specifiche e a fronte della documentazione scritta, riconducibile al periodo preso in esame, è stato possibile proporre la localizzazione di undici villaggi scomparsi, abbandonati in un periodo compreso tra l’XI e il XV secolo, afferenti alla curatorìa di Decimo. Quest’ultima – costituita tra la fine del XIII e la prima metà del XIV secolo – era uno dei distretti amministrativi (curadorìas) che fondavano la base dell’organizzazione politica durante l’epoca giudicale in Sardegna, e che, a loro volta, erano parte del giudicato di Càlari, l’entità statuale che, fino alla fine del XIII secolo , occupava gran parte del meridione isolano.
Successivamente alla localizzazione di tali villaggi e conoscendo l’esatta collocazione di altri cinque centri abitati, già citati nelle fonti medievali esaminate e ancora esistenti nell’odierno hinterland cagliaritano, si è cercato di ricostruire i probabili confini territoriali della curatorìa di Decimo che, vista l’esiguità di indagini specifiche e ricerche mirate sul territorio, è, in questo contributo, esaminata secondo un nuovo punto di vista.

Presentation of the book "L’Africa Romana 20", Atti del XX Convegno Internazionale di studi “L’Africa romana. Momenti di continuita e rottura: bilancio di trent’anni di convegni” (Alghero - Porto Conte Ricerche, 26-29 settembre 2013). A cura di Paola Ruggeri (con la collaborazione di Maria Bastiana Cocco, Alberto Gavini, Edgardo Badaracco, Pierpaolo Longu). I-III, Carocci Editore, Roma 2015.Roma, 12 maggio 2016 – Istituto Nazionale di Studi Romani, Piazza Cavalieri di Malta, 2

Il grande emblema musivo ritrovato a Smirat e conservato al Museo di Sousse e certamente una delle chiavi ermeneutiche per la comprensione del fenomeno delle sodalitates africane e della loro valenza nel sistema organizzativo delle venationes. L’importanza del mosaico e acuita dalla commistione, al suo interno, di immagini e iscrizioni, una delle quali di notevole lunghezza: immagini e iscrizioni concorrono dunque ad evocare con precisione questo atto di evergetismo municipale, glorificando contestualmente il dominus ed editor di uno spettacolo sul cui effettivo svolgimento non vi possono essere dubbi. Percorrendo il duplice versante dello studio iconografico ed epigrafico si snoda dunque il presente saggio, contribuendo cosi sia alla costruzione di una sintesi aggiornata su questo documento, sia alla risoluzione di alcuni dei suoi problemi interpretativi, in particolare a proposito del mondo delle sodalitates africane.

This commentary revisits the “Rethinking Euro-anthropology” Forums published in the journal Social Anthropology/Anthropologie Sociale. It reconsiders three specific issues: who are the subjects of European anthropology, who are its others, and who are its authors? Noting that European anthropology does not imply a spatial fixity (there is no “there there” in European anthropology), we suggest instead that European anthropological scholarship is the outcome of diverse forms of crossborder and transborder exchanges. Yet as a project that is both intellectual and political, we further discuss some of the contradictions, ambiguities and paradoxes behind this “worlding” of the discipline. By observing that E(e)uropean anthropology in particular should constantly strive to relate the locating endeavours of ethical practice, empirical evidence, historical reflection and humanistic theorising, we call for innovative forms of academic collaboration, narrative creations and belonging to/with ...

"Corso elementare di lingua Cuna", audio e testi delle lezioni, a cura di Aiban Wagua e Massimo Squillacciotti, 1984 [vedi file a parte]; edizione rivista da Luciano Giannelli, 2017.

Il testo del 2017 è reperibile anche come WAGUA Aiban, 2017, Corso Elementare di Lingua Cuna / Curso Elemental de Lengua Cuna,con la collaborazione di/con la colaboración de Massimo Squillacciotti, a cura di / editado por Luciano Giannelli, collaborazione di Maria Beatrice Lenzi, nel sito del Cisai - Archivio del Centro Interdipartimentale di Studi sull'America Indigena al link: https://www.academia.edu/42702202/Aiban_Wagua_Corso_Elementare_di_Lingua_Cuna
Per le caratteristiche tecniche del dominio di Academia non sono presenti i file audio del corso. Rimandiamo per questo al sito del CISAP - Centro Interdipartimentale di Studi sull’America Pluriversale dell’Università di Cagliari, allo spazio dedicato all’Archivio CISAI, all’indirizzo http://sites.unica.it/cisap/archivio/cisai/.