Storia Economica Della Toscana

[IT] Il saggio di storia forestale qui proposto ripercorre le principali tappe del rapporto tra i frati Servi di Maria e i boschi che circondano il luogo d’origine dell’Ordine, partendo dalla ricostruzione della formazione del territorio pertinenziale al convento. Il contributo, oltre a far luce sulla storia del paesaggio di questa parte di territorio montano a cavallo tra la città di Firenze e la vallata del Mugello, sfiora i campi della storia della mentalità, economica e sociale. L’autore evidenzia quindi come nel corso dei secoli sia mutato il rapporto tra l’ambiente silvestre del Monte Senario e l’uomo-frate che l’abita, rintracciandone le motivazioni spirituali, ma indicando anche quei fattori di natura politica ed economica che hanno determinato tale evoluzione.

[EN] This paper of forest history reviews the principal stages of the relationship of the Friars Servants of Mary with the woodland which surrounds the place of the foundation of the Order, starting with the reconstruction of the formation of the territory around the convent. This article not only sheds light on the land in this mountainous territory between the city of Florence and the Mugello valley but it also touches on subjects of the history of economic and social mentality. The author thus shows how in the course of centuries the relationship between the woodland surrounding Monte Senario and the men and friars who lived there has changed. He traces not only the spiritual motivation but also the political and economic factors which caused such a development.

Mint activity in Florence is exceptionally well-documented from the beginning of the fourteenth century until the end of the republican era in 1533, most notably in the so-called Fiorinaio or Libro della Zecca, a register of mint personnel and the privy marks used on the coins. The mint scribe who began the Libro della Zecca and assembled the earlier material going back to 1303 was nevertheless unable to find much information on the mint and its coinage before that time. To narrow down the dating of these early florins, it is necessary to turn to the hoard evidence. The Alberese hoard of seventy-six gold florins, discovered in 1932 near Grosseto-Italy, is exceptionally important because it adds to the small number of known florin hoards that were closed during the coin’s first half-century (Pisa, Aleppo, Akko, Pavia). In fact, it is the only one completely recovered (most of the coins of other hoards were dispersed in the antiquarian market). Although originally dated to 1347, this new study clearly establishes that the hoard was closed before 1290-95, making it a good sample for the study of gold florins of the period of “unknown mintmasters” (1252-1303). Closer examination of privy marks, epigraphy and style of coins reveals new data. Some privy marks can better be identified with those described in the Libro della Zecca not previously identified and it is possible to propose a possible chronology of different issues. Research on documents of that time has also revealed the possible origins of the hoard.

Per celebrare i Settecento anni trascorsi dall’apertura della propria zecca, nel 2017 il Comune di Massa Marittima ha promosso una serie di eventi scientifici e di alta divulgazione. Con la curatela di Monica Baldassarri, è stato progettato un percorso articolato che si è dispiegato lungo tutto l’anno, prendendo avvio da una mostra allestita nel Complesso Museale di San Paolo all’Orto.
È stata questa l’occasione per inquadrare il contesto socio-economico e politico nel quale presero avvio le attività della zecca di Massa, raccogliendo le principali emissioni monetarie delle officine toscane attive tra tardo Duecento e Trecento. Una valenza particolarmente significativa ha avuto inoltre l’esposizione dei conii dell’atelier massetano, insieme al contratto di appalto della zecca (1317), restaurato per l’evento. Le celebrazioni sono proseguite con un convegno di studi tenutosi nell’ex Convento delle Clarisse dal titolo “Per una storia economica e sociale della Toscana bassomedievale: le monete e le zecche”, durante il quale sono stati analizzati con taglio multidisciplinare gli apporti che lo studio delle monete e delle zecche possono offrire alla ricostruzione dei fenomeni economici e sociali che caratterizzarono la Toscana tra il tardo XIII e la fine del XIV secolo.
Questa pubblicazione raccoglie gli atti di quell’incontro di studi al quale hanno contribuito numismatici, archeologi e storici, dando conto degli esiti dei più recenti studi sull’argomento e in relazione a temi storici più ampi: dall’approvvigionamento dei metalli monetabili, alle varie fasi di lavorazione e ai relativi indicatori materiali in opifici ufficiali e clandestini, fino alle caratterizzazione delle maestranze coinvolte; dalla distribuzione dei ritrovamenti numismatici fino ai movimenti in diversi settori economici. L’ultima sezione accoglie il catalogo scientifico della mostra, che illustra le coniazioni delle zecche medievali toscane, i torselli e le emissioni del Comune di Massa di Maremma, oltre alle monete recuperate con gli scavi condotti in contesti medievali cittadini.
Il volume rappresenta perciò non solo un documento importante per la storia della zecca di Massa, sulla quale si riuniscono le conoscenze più aggiornate, ma un quadro sull’attualità delle ricerche sulle zecche e sulla monetazione della Toscana nel Basso Medioevo e con particolare riguardo al Trecento, quale momento topico per la storia economica e sociale dell’intera regione.

The paper defines a renovated profile of grain policies in Florence, Pisa and Orvieto in the 13th and the 14th centuries.  The text illustrates the development of urban institutions for grain trade, which had influence on economic and political strategies of town councils. A special interest is shown in defining points of contact between the annona and urban social mobility. It is pointed out how several different provision practices found place in the social and economic patterns of the comune, leaded by florentine super-companies (Bardi, Peruzzi, Acciaioli) or the main characters of both urban and rural market. Furthermore, it is shown how grain policies could be, in italian medieval towns, an essential factor of political competition.

Il contributo si ripropone di illustrare i dati acquisiti sulla zecca e le monete di Pisa in età medievale, ovvero le informazioni  attestate dalle fonti (scritte, archeologiche e numismatiche) e fondamentalmente condivise dalla maggioranza degli studiosi che se ne sono occupati negli ultimi trent’anni. In modo particolare si è cercato di analizzare in parallelo le ipotesi classificatorie e di
ricostruzione storica avanzate negli studi monografici e catalogici apparsi fino al decennio scorso, presentando anche una sorta di tabella delle concordanze (e discordanze).
Circa i problemi rimasti parzialmente irrisolti e le questioni sulle quali non si è pervenuti ancora ad una soluzione condivisa, si individuano i possibili percorsi di ricerca e, in taluni casi, si presentano dati recentemente acquisiti. In particolare, si rivisitano le datazioni di emissione e di uso e le classificazioni di alcune serie
monetali del XIII e XIV secolo sulla base di nuovi elementi
archeologici, numismatici e archivistici, oltre a focalizzare
l’osservazione su un documento del 1370 fino ad oggi non interamente e correttamente valutato.

A main focus of the paper is to illustrate the data acquired on the mint and coins of Pisa in the Middle Ages, i.e., the information clearly attested by the sources (written, archaeological and numismatic) and basically shared by the majority of scholars who have dealt with the coinage in the last thirty years. In particular, we tried to analyze “in parallel” the classification and the historical reconstruction advanced in the monographic and catalogic studies published up to the last decade, also presenting a sort of table of concordances (and discordances).
With respect to those problems that have so far remained partially unresolved and those issues on which no shared solution has been found, the paper outlines the possible directions of research and, in some cases, present new data recently collected. In particular, the paper reviews the chronology of issue and use, and the classifications
of some 13th and 14th century coin series on the basis of new archaeological, numismatic and archival elements, and illustrates a document dating back to 1370, which so far was not fully and correctly evaluated.

Nella Toscana della metà del XVIII secolo, segnata da una seria crisi dell'industria manifatturiera, da un commercio asfittico, gravato oltre tutto da un sistema doganale assurdamente complicato e oneroso e in cui il capitale era legato soprattutto alla proprietà terriera, le teorie fisiocratiche, nate nella Francia di inizio secolo, furono accolte con grande favore dal governo di Pietro Leopoldo, assumendo però un carattere peculiare in cui al liberismo economico si univa un sincero interesse sociale.

L'articolo affronta la discussione sulla risorsa forestale a partire dalle memorie sui boschi, alcune delle quali inedite,  discusse all'Accademia dei Georgofili fra il 1769 e il 1798.
Le riforme leopoldine e l'impatto negativo  sui boschi, posero l'Accademia dei Georgofili al centro della discussione scientifica sullo sfruttamento della risorsa forestale.

The article deals with the discussion on the forest resource starting from the memories on the woods, some of which unpublished, discussed at the Accademia dei Georgofili between 1769 and 1798.
The Leopoldine reforms and the negative impact on the woods placed the Accademia dei Georgofili at the center of the scientific discussion on the exploitation of the forest resource.

ISBN 97888900981-3-0
L’apicoltura in Italia ha radici antiche e una storia estremamente diversificata da un luogo e l’altro. La diversità
del clima, la varietà degli ordinamenti produttivi e delle economie rurali nelle varie regioni della penisola, e la
varietà stessa delle specie di api presenti nel nord Italia e nel sud, hanno creato le condizioni per una evoluzione
complessa e particolare dell’allevamento delle api.
Nel corso degli ultimi secoli, quasi ogni area dell’Italia ha avuto una evoluzione diversa dell’apicoltura con
alcuni elementi distintivi che piano piano, nel corso dell’ottocento, sono confluiti in un più ampio dibattito
scientifico nazionale che ha contribuito alla crescita diffusa nelle campagne italiane dell’apicoltura.
Una storia ricca e affascinante che meriterebbe di essere raccontata in modo più esaustivo e che noi abbiamo
solo parzialmente cercato di ricostruire attraverso l’evoluzione del dibattito scientifico sulla forma e la
funzione delle arnie. Si tratta, come abbiamo detto, di un percorso parziale nel quale abbiamo cercato di toccare
vari elementi della storia dell’apicoltura concentrandosi soprattutto nell’evoluzione che questa ha avuto in
Toscana nel corso degli ultimi tre secoli. Ne sono nati spunti e temi di ricerca molto interessanti e originali che
solo in parte sono stati accolti nel presente testo ma che speriamo un giorno di approfondire.
Negli ultimi secoli l’allevamento delle api anche nella nostra regione si è evoluto, passando da metodologie
estremamente arcaiche, consolidate da secoli, ad una apicoltura razionale che ha permesso di soddisfare anche
la crescente domanda di miele proveniente dal mercato. Lo sviluppo dell’apicoltura in Toscana è stato
complesso e ha visto l’opera di appassionati apicoltori come, ad esempio, Romualdo Sciarelli e Giotto Ulivi.
Per il momento ci accontentiamo di aver tracciato un percorso storico che se da un lato permette di approfondire
l’evoluzione storica delle tecniche apistiche, e soprattutto delle arnie, apra anche uno sguardo nuovo su questi
insetti e questa attività così importante per l’agricoltura e l’ambiente.
Ancora oggi, nonostante le numerose campagne di informazione e di sensibilizzazione, non riusciamo a
comprendere l’importanza delle api per l’ambiente e per la biodiversità e, tanto meno, comprendiamo
l’importanza che esse hanno per il settore agricolo e l’agricoltura in generale. Anche questo forse è un segno
della perdita di quel legame con il mondo agricolo e con la natura che impedisce, a gran parte dei “cittadini”,
di comprendere il valore del lavoro degli agricoltori.
Siamo convinti che proprio attraverso la storia si possa contribuire a ricostruire quel legame fra consumatori,
attività agricola e ambiente che sarà utile, per tutti, in futuro.
Questa relazione rappresenta una sintesi di un lavoro più dettagliato, ancora in corso, sulla storia dell’apicoltura
toscana al quale rimandiamo per una futura lettura.

Nella storia delle società preindustriali l'impatto della circolazione merceologica è indubbiamente un dato da tenere in grande considerazione. Tuttavia la distruzione di moòta parte del materiale archivistico del porto di Livorno costituisce un limite alla organizzazione di dati statististici che possano farci capire meglio quale fosse la consistenza dei circuiti economici a Livorno nel rapporto tra Toscana e Mediterraneo. in queste pagine si propone l'uso combinato di vari materiali archivistici per sopperire a questa lacuna e iniziare uno studio sistematico e quantitativo degli scambi commerciali in età moderna e contemporanea.
----------------
In the history of pre-industrial societies the impact of commodity circulation is undoubtedly an important fact. However, the destruction of a large part of the archival material of the port of Libourne limits statistical data to be used to understand the consistency of the economic exchange around Libourne between Tuscany and Mediterranean Area. In these pages we propse the combined use of various archival materials to fill up for this gap starting a systematic and quantitative studies about trade and exchange around the port of Libourne.

Nel novembre del 1766 , all’inizio del secondo anno di regno, il granduca Pietro Leopoldo lanciò la grande inchiesta economica che doveva analizzare e sviscerare le condizioni del paese nei suoi vari settori produttivi ( agricoltura, artigianato e commercio) e servire come base di partenza per le successive riforme economiche e finanziarie, ritenute a ragion indispensabili per far ripartire un paese in fase decisamente stagnante,caotico nell'amministrazione , funestato da ricorrenti carestie, caratterizzato da ampie zone di terreni paludosi e incolti, con un settore primario sottosviluppato anche se ricco di potenzialità.

I mutamenti intervenuti nella compagine sociale ascianese nel corso e a seguito della crisi trecentesca vengono analizzati a partire dai due censimenti fiscali, quello della Tavola delle Possessioni (1320) e quello della Lira (1404). Nel contempo si avanzano alcune ipotesi sulle modificazioni apportate dalla stessa crisi alla struttura economica e produttiva della 'capitale' delle Crete senesi.

The intervention of Italian comuni in grain supply in the 13th and 14th centuries is a central theme in economic history, when studying the effects of late medieval crisis in Italy. Scholars have recently reopened the debate about these medieval policies, thanks to a new interpretation of the role played by famine and economic crisis during the the 14th century. Some relevant topics of the debate are here described and, furthermore some case-studies such as Pisa and Orvieto, reported. These two cities, which up to now have not been taken into great consideration, give evidence for a new interpretation of the matter. Moreover, some research suggestions, namely the relationship between the policies of the cities and three economic themes: famine, the activity of the Florentine super-companies and other merchants, and the growth of public debt in the 14th century are, finally proposed.

In questo saggio vengono presentati i primi risultati di uno studio, ancora in corso, sui bilanci delle Comunità toscane (sia dello Stato Vecchio che di quello Nuovo). Il caso pubblicato è relativo alle Comunità del Casentino alla metà del XVI secolo.

Appena giunti in Toscana nel 1737 i Lorena si occuparono subito di Livorno e della salute degli scambi commerciali del porto-franco. Svilupparono consultazioni e progetti nel segno di una logica politica di stampo cameralista volta a recuperare lo spazio economico al sovrano avvicinando lo scalo toscano ai piani della monarchia per il rafforzamento nel Mediterraneo. Così crearono nel 1746 il Consiglio di Commercio, a capo del quale fu posto il marchese Carlo Ginori, funzionario e imprenditore patrizio inviso a Richecourt capo del governo. Le prassi di governo di area tedesca e cameralista penetrarono, quindi, anche in Toscana, interessando il fronte del commercio marittimo, con una qualche influenza pure sulle successive riforme leopoldine.

L'articolo esamina le crisi commerciali registrate nel porto di Livorno sotto gli ultimi medici prima della successione dinastica, nel loro rapporto con gli strumenti di cambio. Crisi che ebbero riflesso sugli equilibri all'interno della comunità dei negozianti livornesi, sulla pubblicazione di testi di commercialistica e sul rinnovamento delle istituzioni preposte alla giustizia commerciale e al governo degli scambi.
-----------------
This article examines the commercial crises in the port of Liboune under the last Medicis before the dynastic succession, in their relationship with the instruments of financial exchange. Crises that had a deep impact on the power relations within the community of Libourne shopkeepers, on the publication of books on accountancy and on the renewal of the commercial institutions responsible for commercial justice and the governance of the free port activity.

In the fourtheenth century, the Maremma had a key role in pisan grain supply policies. In general, scholars have pointed out this characteristic, whereas they have not studied in detail how these peculiar and controversial policies worked throughout the century. The paper aims to show how the commune of Pisa exploited the resources of Maremma, namely imposing taxes paid in grain or forced grain collections. However, sources also describe how middlemen and resellers from Maremma had the capacity to obtain an economic gain from the actions of the dominant city in the countryside.

Fronti interni. Esperienze di guerra lontano dalla Guerra 1914-1918 (Inner fronts. Experiences of war far away from the war 1914-1918) is a collection of essays selected by a scientific committee of young Italian historians working in the fields of World War One/interwar period/World War Two studies. Mirco Carrattieri, Daniele Ceschin, Matteo Ermacora, Francesco Melchionda, Fabio Montella, Francesco Paolella, Felicita Ratti, Andrea Scartabellati launched a call for papers about “communities and territories in World War One Italy” looking for papers investigating new ways of making local histories a part of global history, new paths for comparative local history, entangled history or histoire croisèe. The focus was set on the history of inner fronts, as the final title of the book suggests: everyday life, economic branches not directly involved in warfare or in the mobilisation for the war - or only partially influenced by these factors -, less known or rarely analysed communities or territories.
The final editorial team, Scartabellati, Ermacora and Ratti, worked to compose a joint authorship work highlighting what Scartabellati defines «experiences of war far away from the war» - hence the subtitle.
The essays focus each on several local case studies: Montepulciano, the Montefeltro region, Viareggio, Padova, Ribolla and Valdarno, Aosta/Aoste, Pavia, Udine, Trieste/Triest, Milano, Colorno, Bologna, Italians in Traunstein (Upper Bavaria) and in Buenos Aires (Argentina).
Topics range wide in the field of social and economic history of the war: local communities dealing with everyday difficulties; schools; i.e. non-fordistic economic branches; experiencing hunger and famine in Trieste; gathering pieces of information about casualties in an humanitarian office in Bologna and informing their families, analysing the “via crucis” (Way of the Cross) of disabled or invalid soldiers dealing with rehabilitation in Milan; migration and internment in Bavaria; Italian identity in Argentina.
With foreword by M. Carrattieri and contributions by: E. Belloni, L. Gorgolini, E. Tizzoni, S. Marcuzzi, G. Sacchetti, A. Celi, C. Guani, M. Ermacora, A. Scartabellati, F. Montella, I. La Fata, G. Bollini/J. Lorenzini, F. Ratti, M.I. Tato.

The volume is formed by a series of essays, whose authors are eminent scholars of specialist subjects who treated the medieval art in Lucca from the beginnings of the XII and the first decades of the XIII century from different points of view: historical, archaeological, numismatic, pictorial, architectural.

This paper is devoted to the coinage struck by the mint of Lucca from the last period of the Sassonian imperial dinasty (end of 10th c.) till the reform of coinage tempted by Henry VII of Luxembourg at the time of his journey in Italy (first decade of 14th c.). 

In this essay the coinage of Lucca is presented in its various tipological mutations and iconographic developements through the later middle ages, with a discussion and, sometimes, new proposals about the chronology of the principal coin issues of this important tuscan mint.