Il contributo intende proporre un'indagine sulla militanza antiromantica che caratterizzò per circa un trentennio la produzione letteraria di Bernardo Bellini (1792-1876), attraversando il 1816 della , la breve stagione del...
moreIl contributo intende proporre un'indagine sulla militanza antiromantica che caratterizzò per circa un trentennio la produzione letteraria di Bernardo Bellini (1792-1876), attraversando il 1816 della , la breve stagione del «Conciliatore», le diatribe suscitate, nella seconda metà degli anni Venti, dal montiano e dai che lo videro contrapposto, nella Torino di Carlo Alberto, all'esordiente ma già affermato Giovanni Prati. In ognuno di questi scontri, il poligrafo comasco diede prova di una vivace e spesso spregiudicata vena polemica, rivendicando (talora con tardivo accanimento) le ragioni della propria fazione, anche attraverso lo strumentale coinvolgimento di riconosciuti rappresentanti della recente tradizione poetica italiana, come Vincenzo Monti, Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi.
The paper aims to be an investigation into the anti-romantic engagement that characterized Bernardo Bellini's (1792-1876) literary production for about thirty years, going through the Classicist/Romantic quarrel (1816), the short season of the «Conciliatore», the diatribes aroused in the second half of the Twenties, from Vincenzo Monti's and from the by Tommaso Grossi, up to the early Forties, when, in Turin, Bellini collided with the young Giovanni Prati. In each of these controversies, the polygrapher demonstrated a lively and often unscrupulous polemic vein, claiming (sometimes with belated fury) the reasons for his faction, also through an instrumental involvement of distinguished exponents of the recent Italian poetic tradition, such as Vincenzo Monti, Ugo Foscolo and Giacomo Leopardi.