GIUSEPPE ANGELONE
M ONTECASSINO
e i suoni della guerra
Obiettivi sulla Storia. Studi sulle Fonti audiovisive
n. 1
© 2024 Giuseppe Angelone
Tutti i diritti riservati
Introduzione
Ricordo il momento preciso del bombardamento di Montecassino.
L’ho osservato, seduta su un muretto di pietra o la spalletta di
un ponte, ho visto gli aerei arrivare e sganciare, poi il monastero trasformarsi in una nuvola di polvere e ho sentito le
grandi esplosioni, e sono anch’io, come tutti gli altri sciocchi,
rimasta entusiasta al punto di applaudire.
Così si esprimeva Martha Gellhorn, la giornalista e scrittrice statunitense considerata una delle più grandi corrispondenti di
guerra del Novecento, in una lettera inviata il 24 luglio 1979 allo
studioso David Richardson, trentacinque anni dopo la distruzione dell’abbazia benedettina 1. Un ricordo ancora vivido
dell’evento, di cui fu testimone oculare, caratterizzato da emozioni
contrastanti, stratificatesi nel corso del tempo: dalla soddisfazione per l’attacco ben riuscito alla considerazione del comportamento inadeguato degli anglo-americani nei confronti di un simbolo della cristianità e della cultura mondiale.
Il pesante bombardamento dell’abbazia di Montecassino del
15 febbraio 1944, rappresenta, certamente, uno degli eventi più
drammatici e “spettacolari” di tutto il secondo conflitto mondiale,
tanto da essere documentato con le cineprese da una decina di
punti di osservazione diversi. Si contano, infatti, sulla dita di
una mano i documentari sulla guerra in Europa che non mostrino
le immagini girate nel corso di quella devastante azione aerea.
1 D. Hapgood-D. Richardson, Monte Cassino, Rizzoli Editore, Milano
1985, p. 221.
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Nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario di quell’evento,
inizia il percorso di «Obiettivi sulla Storia. Studi sulle Fonti audiovisive», nell’intento di pubblicare alcune ricerche monografiche relative alla documentazione fotografica e filmica riguardante, in primis, la seconda guerra mondiale in Italia.
Com’è ben noto, l’ordine di distruzione dell’abbazia si basò
su errate valutazioni ed inesatte interpretazioni di messaggi cifrati da parte degli analisti anglo-americani, i quali ritennero che
all’interno del suo perimetro si fosse acquartierato un intero battaglione tedesco. Tale convinzione ne determinò l’abbattimento
per presunte «necessità militari», poiché il fronte si trovava in
una fase di stallo già da un mese. Inizialmente programmato per
il 16 febbraio, il bombardamento venne anticipato al giorno prima
per esigenze meteorologiche.
Ma non è intenzione, in questa sede, ripercorrere gli errori di
valutazione ed il pressappochismo della guerra aerea alleata, oggetto di un numero sterminato di pubblicazioni, alcune delle quali
basate su teorie forzate e contraddittorie.
Questo studio preliminare intende far chiarezza sulla paternità
di una parte della documentazione audiovisiva realizzata in presa
diretta nel corso degli attacchi portati sull’antico cenobio benedettino nella giornata del 15 febbraio.
Difatti, le notissime sequenze del bombardamento, soprattutto
quelle sonore, non furono girate dai cineoperatori americani –
come è stato sempre sostenuto – bensì da quelli inglesi.
A suffragare la tesi che qui si propone è la documentazione
archivistica, individuata nel corso di una lunga ricerca, ed il confronto dei numerosi rulli e cinegiornali, che hanno consentito l’attribuzione di buona parte delle riprese.
Montecassino e i suoni della guerra
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I suoni della guerra
Leslie Mitchell (1905-1985), il notissimo annunciatore radiofonico britannico, voce principale di gran parte delle produzioni belliche della British Movietone, nel commentare il cinegiornale BM44597 (Monte Cassino - The Bombing), ha offerto
le indicazioni preliminari da cui è partita questa ricostruzione.
Infatti, relativamente alle menzionate scene del bombardamento dell’abbazia, riferiva delle «sensazionali immagini» girate dal cameraman Paul Wyand, finora ignoto agli studi relativi alla documentazione visiva dell’evento.
Lo stesso Wyand, infatti, insieme ad un altro operatore britannico (Eric Barrow della Universal News 2) viene menzionato anche nella dope sheet inviata da Jim Wright, cameraman
della British Paramount News, al Lt. S. Kramer presso
l’AFHQ di Algeri, che in riferimento, ad esempio, alle riprese
relative ai ben noti volantini lanciati sull’abbazia poche ore
prima, per avvisare i civili di lasciare il sito per l’imminente
bombardamento, così annotava (fig. 1):
[…] I shot some scenes of the loading of the shells with
the leaflets, Wyand of Movietone has shot the close ups
of the leaflets, and Barrow has covered the firing of the
shells containing the leaflets […] 3.
News on Screen, “Eric Barrow”.
http://bufvc.ac.uk/newsonscreen/search/index.php/person/274 (Accessed
07 Feb 2024).
3 Dope Sheet, ‘Monastery Bombed (First Pictures)’, British Paramount
News Issue No. 1356, 28 Feb 1944. http://bufvc.ac.uk/newsonscreen/search/index.php/document/39069_dope (Accessed 07 Feb 2024).
Il rullo girato da Wright, nel quale sono presenti le brevi sequenze relative ai volantini, è inserito nel cinegiornale British Pathé, UN 802 A, id.
1931.07, US Troops in Italy & Local Women (1940-1949).
2
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Fig. 1. Dope sheet di Jim Wright (British Paramount News)
(BUFVC)
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Ma chi era Paul Wyand?
Considerato uno dei più grandi operatori di cinegiornali di
tutti i tempi, avendo ottenuto nella sua lunga carriera professionale oltre cinquemila incarichi, nel 1929, all’età di 22 anni,
Paul si legò alla British Movietone realizzando le riprese per
numerosi cinegiornali e reportage di guerra 4.
Fig. 2. Paul Wyand prima della guerra,
insieme all’editore della Movietone (Wyand, p. 65)
4 News on Screen, “Paul Wyand”. http://bufvc.ac.uk/newsonscreen/search/index.php/person/1019 (Accessed 07 Feb 2024).
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Nel novembre del 1943, venne convocato dalla redazione
del cinegiornale «British Movietone News», dove gli comunicarono che la compagnia voleva far effettuare un esperimento, aggregando ad un’unità di cineoperatori diretta nel
Mediterraneo anche un’unità con attrezzature per la registrazione audio.
L’obiettivo era di far realizzare le prime riprese sonore sul
fronte, poiché mai nessuno, fino a quel momento, aveva registrato in presa diretta il suono della battaglia.
Fig. 3. Martin Gray e Paul Wyand
di ritorno in Inghilterra (dicembre 1944)
(AP Archive, BM45295)
Montecassino e i suoni della guerra
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Gli venne assegnato un fonico molto esperto, Martin Gray
(fig. 3), che era entrato a far parte della compagnia nel 1937 e
con il quale aveva già condiviso altre missioni5. Per motivarli,
offrirono loro rassicurazioni sul fatto che avrebbero osservato
la guerra comodamente dalle retrovie, intervistando i generali, i feriti e documentando le diverse attività militari. Ma le
cose, chiaramente, andarono in maniera diversa…
Arrivati a Napoli il 17 dicembre 1943 via mare 6, venne loro
affidato un incarico sul fronte per il mese successivo.
Il loro primo report sonoro fu Garigliano Front, nel quale
Wyand filmò il cannoneggiamento di Suio e di un ponte sul
fiume Garigliano il 17 gennaio 1944 (fig. 4) 7.
Nelle ore precedenti erano stati guidati in una posizione
prossima al paese dove poter installare le loro attrezzature per
filmare l’attacco di artiglieria, previsto per le 11:00 di mattina.
Nell’autobiografia di Wyand si legge:
Alle undici le granate fischiavano sulle nostre teste, e alla
pressione di un pulsante ho girato le prime scene di
5 News on Screen, “Martin Gray”. http://bufvc.ac.uk/newsonscreen/search/index.php/person/371 (Accessed 07 Feb 2024).
6 P. WYAND, Useless if delayed, Harrap & Co., London 1959, p. 94.
7 British Movietone News n. 764A - BM44490 (27/01/1944). Alcune sequenze sono utilizzate anche in: British Pathè 1350.10 – 44/8 “Nearer to
Rome” (27/01/1944) e “5th Army takes German military in Italy”
(27/01/1944).
Montecassino e i suoni della guerra
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un’azione con il sonoro, che non era mai stato registrato su
un fronte di battaglia… 8.
Era stato informato, inoltre, delle azioni delle truppe britanniche, che avrebbero effettuato un tentativo per attraversare il fiume Garigliano in quella stessa notte.
Così ricordava quelle riprese:
Avevo sentito dire che nella notte del 17 gennaio truppe
della divisione britannica della Quinta Armata avrebbero
tentato di attraversare il Garigliano. Sotto la copertura
dell’oscurità, guidammo verso la linea di prua e sistemammo la nostra attrezzatura vicino a una casa bombardata. Esattamente alle 21:00 il buio della notte veniva perforato da una sottile linea rossa di proiettili traccianti. A
questo segnale l’intera valle esplose in un mostruoso incubo di luce e suono. Il lampo dell’artiglieria - le esplosioni di proiettili, bombe e mortai - il crepitio del fucile e
della mitragliatrice - il rombo tintinnante di veicoli corazzati e autocarri - voci che imprecano, comandano, interrogano... Il suono che abbiamo registrato è ancora spesso
usato quando le case di produzione dei cinegiornali documentano scene di battaglia 9.
P. WYAND, Useless if delayed, cit., p. 97: «At eleven the shells screamed
overhead, and at the press of a button I took the first action pictures with sound
ever recorded on a battlefront…»
9 Ibidem, p. 97: «Under the cover of darkness we drove to the forward line and
set up our gear near a bombed house. At exactly 9 p.m. the blackness was perforated by a thin red line of tracer bullets. At this signal the entire valley exploded in a monstrous nightmare of light and sound. The flash of artillery –
the explosions of shells, bombs, and mortars – the crackle of rifle and machinegun fire – the clanking rumble of armoured vehicles and lorries – voices cursing, commanding, questioning…».
8
Montecassino e i suoni della guerra
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Fig. 4. Wyand riprende il cannoneggiamento di Suio
e dell’area del fiume Garigliano (17 gennaio 1944)
(Wyand, p. 112)
Montecassino e i suoni della guerra
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Ma i più impressionanti rulli sonori realizzati da Wyand e
Gray sono quelli girati per documentare la distruzione dell’abbazia di Montecassino, le cui sequenze sono inserite nel cinegiornale «British Movietone News», BM44597 (Monte Cassino
- The Bombing), diffuso il 28/02/1944 10.
Il 14 febbraio 1944, il cineoperatore ed il fonico si trovavano già nel settore di Cassino. Difatti, dall’inizio del mese il
quartier generale avanzato era stato trasferito a Presenzano, località ad una ventina di chilometri dalla prima linea.
Nei primi giorni di febbraio fu informato dell’imminente
attacco contro Cassino e la sua abbazia. La mattina dell’8,
giusto una settimana prima, decise, quindi, di effettuare una
perlustrazione per trovare il miglior punto di osservazione
possibile per filmare il bombardamento.
10 Nel menzionato cinegiornale britannico sono montate sequenze tratte
dai rulli BM44597-2, BM44597-3 e BM44597-4, tutti intitolati Monte Cassino - The Bombing - No sound, pure se gli ultimi due rulli sono parzialmente sonori. Alcune sequenze tratte dai rulli appena citati sono presenti
pure nel 111-ADC-844 (Bombing benedictine Monastery, Cassino, Italy), datato marzo 1944. Molte altre sono pure nel cinegiornale britannico «Pathé
Gazette», 44/17, id. 1352.11, Cassino Monastery Bombed (1944), datato 28
febbraio 1944. Il lancio dei volantini è documentato anche nel cinegiornale
americano «Paramount News», PARA-PN-3.54, Vol. 3, No. 54, datato 5
marzo 1944. Anche le sequenze dei rulli conservati presso la British Pathé,
UN 805 A, id. 1937.06 e UN 805 B, id. 1937.07, entrambi intitolati Shelling
of Monte Cassino (1940), sono tratte dal materiale della British Movietone. Lo stesso valga per il cinegiornale «Gaumont British News»
BGU409120036, Monte Cassino, datato 28 febbraio 1944, con qualche sequenza tratta dai materiali della British Pathé. Sequenze del bombardamento sono pure nel rullo 111-ADC-1772, che contiene il cinegiornale «British Olympic News», no. 195, War action England, China and Italy, diffuso
nell’aprile 1944. Durante la seconda guerra mondiale, quest’ultima serie fu
prodotta e distribuita per i paesi di lingua spagnola nel Sud America.
Montecassino e i suoni della guerra
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Wyand e Gray si avviarono verso la cittadina laziale ma, a
circa tre miglia dalla destinazione, vennero fermati ad un posto di blocco dalla polizia militare, che consigliò loro di non
superare quella linea, perché si sarebbero trovati in un’area
scoperta e sotto il diretto fuoco nemico. Tuttavia, insistettero
e riuscirono a proseguire, allo scopo di trovare una buona posizione dove poter piazzare la macchina da presa.
Fig. 5. Paul Wyand con il Gen. Clark, comandante della V Armata,
al posto di comando avanzato di Presenzano (febbraio 1944)
(Wyand, p. 112)
Tornarono nel luogo scelto poche ore prima dell’attacco,
che, come accennato, era stato originariamente stabilito per il
Montecassino e i suoni della guerra
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16 febbraio e poi anticipato al 15, a causa di previsioni meteorologiche avverse.
Il gruppo formato da Wyand, Gray ed Eric Barrow, cameraman della Universal News, si posizionò in un medesimo
luogo per realizzare le riprese; Jim Wright, il già menzionato
cameraman della British Paramount News, che si era aggiunto al gruppo, si sistemò, invece, in un diverso punto di
osservazione.
Fig. 6. Paul Wyand, tra due covoni di paglia, documenta
il bombardamento di Montecassino (15 febbraio 1944)
(Wyand, p. 113)
Montecassino e i suoni della guerra
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Nel febbraio 1944 Paul Wyand incontrò Wright sul fronte di
Cassino e lo trovò “abbastanza convinto di potersi intrufolare
a Cassino con una cinepresa a mano, girare un paio di rulli
e uscire di nuovo”.
Wright infatti riuscì a girare il filmato da una collina nel
raggio di 600 metri dalla città e fornì le riprese per “MONASTERY BOMBED (FIRST PICTURES)” nel British
Paramount News n. 1356 del febbraio 1944 […] 11.
Dall’analisi dei materiali è emerso che Barrow girò il rullo
BM44597-2 – privo del sonoro – che può essere confrontato
con la prima parte del 111-ADC-892, e l’ultima parte del
BM44597-3. Quest’ultimo rullo, però, è quasi interamente girato da Wyand con l’ausilio di Gray. Quindi, si tratta di riprese sonore, alle quali si aggiungono quelle del BM44597-4,
confrontabile integralmente con le seconda parte del rullo
111-ADC-843 (Bombing of Mt Cassino, Italy), datato, genericamente, marzo 1944, che, tuttavia, oggi risulta privo della
traccia audio, nonostante sia riportata la dicitura «Composite» nella shot list (fig. 10). Si tratta, di fatto, della copia del
materiale britannico.
All’inizio della seconda parte di quest’ultimo rullo miscellaneo vengono mostrate le fasi preparatorie dell’attacco e pure
brevi sequenze panoramiche dall’alto dei danni provocati
all’abitato di Cassino e alle sue più immediate vicinanze dai
cannoneggiamenti e dal bombardamento del 15 febbraio – nel
quale sono presenti alcuni close-ups sui volantini bilingue,
retti da un soldato di cui scorgiamo solo le dita delle mani. La
News on Screen, “Ernest James Henry Wright (‘Jim/Jimmy’)”.
http://bufvc.ac.uk/newsonscreen/search/index.php/person/1015 (Accessed
07 Feb 2024)
11
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sequenza successiva mostra l’inserimento degli stessi in capsule di proiettili, lanciati sull’obiettivo con cannoni Howitzer
da 105 mm.
Tutte le sequenze successive sono quelle più note sulla tragica vicenda, con angolazioni diverse, campi lunghi, lunghissimi e primi piani, quest’ultimi realizzati con l’ausilio di teleobiettivi. Le cineprese avevano catturato uno degli attacchi
portati da formazioni di bombardieri medi B-26 Marauders, di
cui si notano nel cielo non solo le sagome ma anche le ampie
scie di vapore emesse durante le rotazioni effettuate per allinearsi e centrare l’obiettivo.
Fig. 7. Il bombardamento dell’abbazia di Montecassino
(15 febbraio 1944)
(Wyand, p. 113)
Montecassino e i suoni della guerra
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Quindi, come anticipato, questo rullo non è nient’altro che
la copia delle sequenze presenti nel cinegiornale «British Movietone News», BM44597 (Monte Cassino - The Bombing), diffuso il 28/02/1944 12.
Ad essi può essere aggiunto il 111-ADC-844 (Bombing benedictine Monastery, Cassino, Italy), recante la medesima generica datazione: il rullo è contrassegnato dalla dicitura «NR»
(NewsReel). Il confronto tra la dope sheet inglese (fig. 9) e la
shot list di questo rullo conservato ai NARA (fig. 11) conduce
alla sua attribuzione ad Eric Barrow.
Tale materiale è analogo a quello presente nel cinegiornale
Monastery Bombed (First Pictures), realizzato da Wright –
come anticipato – per la British Paramount News e pubblicato il 28 febbraio 1944 13, nel quale utilizza non solo i rulli che
egli stesso aveva girato ma anche quelli realizzati, appunto,
da Barrow e da Wyand, che dovettero risultare più significativi. Difatti, il cinegiornale – almeno nella versione oggi disponibile, priva del commento – risulta parzialmente sonoro, in
quanto, come detto, vennero montati – come Wright dichiara
nella dope sheet (fig. 1) – i suoi rulli muti con quelli sonori dei
due cineoperatori appena menzionati.
Osservando i rulli sonori si nota una leggera sfasatura nella
sincronizzazione del suono: essa deriva dalla notevole distanza
12 Sulla shot list (fig. 10) del rullo conservato presso gli US National Archives (NARA), infatti, la fonte delle immagini è specificata con l’acronimo
«NRP», ovvero «NewsReel Production».
13 https://reuters.screenocean.com/record/352380. Il cinegiornale è pubblicato anche dalla British Pathé col titolo Italy: Monte Cassino Monastery
Destroyed By Us Air Attack 1944, pubblicato sempre il 28 febbraio 1944.
Montecassino e i suoni della guerra
17
della cinepresa dall’abbazia di Montecassino, compensata con
l’utilizzo di teleobiettivi.
Nella parte finale della dope sheet di Wyand (fig. 8) è riportato:
Credo che questa sia la prima autentica colonna sonora di
un raid aereo.
Il cineoperatore inglese, quindi, in poco meno di un mese,
grazie alla collaborazione del suo fonico era riuscito a catturare in presa diretta le immagini e i suoni della battaglia: a
Suio e lungo il Garigliano (17-18 gennaio) quelli dell’artiglieria; a Montecassino (15 febbraio) quelli delle incursioni aeree
su un bersaglio circoscritto.
Fig. 8. Dope sheet relativa alle riprese del bombardamento
di Montecassino realizzate da Paul Wyand
(BUFVC)
Montecassino e i suoni della guerra
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Fig. 9. Dope sheet relativa alle riprese del bombardamento di Montecassino realizzate da Eric Barrow
(BUFVC)
Ulteriori angolazioni, molteplici piani e campi, sono presenti pure nel 111-ADC-10417 (Bombing of benedictine Monastery), datato 15 febbraio 1944; qui, con campi lunghi vengono
mostrate le esplosioni provocate dalle bombe sganciate sia dagli aerei, sia dall’artiglieria, intervallate con sequenze che mostrano i bombardieri in volo sull’abbazia e primi piani di artiglieri americani che caricano e fanno fuoco con gli Howitzer
da 240 mm.
Il rullo 111-ADC-532 (Bombing benedictine Monastery, Cassino, Italy), seppur datato 16 febbraio, contiene filmati del
giorno precedente, ripresi da diverse altre angolazioni. Esso
mostra similitudini con il 111-ADC-10417, documentando
l’attacco con campi lunghi e medi.
Montecassino e i suoni della guerra
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Fig. 10. Shot list relativa al rullo miscellaneo 111-ADC-843
(NARA)
Fig. 10. Shot list relativa al rullo 111-ADC-844
(NARA)
Montecassino e i suoni della guerra
20
Campi lunghissimi sono presenti nella prima parte del rullo
111-ADC-892 (Bombing of Cassino, Italy), datato marzo 1944,
in quanto contiene pure scene del bombardamento della città
del 15 marzo, e nella parte centrale del 111-ADC-658 (Bombing
benedictine Monastery, Cassino, Italy), datato – erroneamente
– al giorno precedente (14/02), che documentano il pesantissimo attacco sul cenobio benedettino.
Invece, i campi lunghi e lunghissimi che caratterizzano, rispettivamente, i rulli 111-ADC-500 e 111-ADC-501, recanti il
medesimo titolo (Dive bombing benedictine Monastery, Cassino,
Italy) e data (17-18 febbraio 1944), più che documentare da
un’angolazione diversa il bombardamento del 15 febbraio,
fanno riferimento – come risulta pure dal titolo – ad un attacco a volo radente sull’abbazia 14. Come evidenziano le fonti
specificate nelle relative shot list, questi ultimi sei rulli sono gli
unici che, al momento, possono essere ricondotti a cineoperatori americani.
Difatti, l’allora fotografo della 163rd Signal Photo Company Warren E. Kieft, intervistato per il documentario “Alleati”, del ciclo La Grande Storia (andato in onda su Rai 3 il
16 novembre 1998), dichiarò che, in quanto ufficiale in comando (officier in charge, col grado di 1st Lieutenant), piazzò
sei squadre da tre uomini per documentare il bombardamento
dell’abbazia. Le “three-men teams” erano formate, di solito,
da un cameraman, da un fotografo e da un autista.
Per concludere questa ricostruzione torniamo al punto di
partenza.
Cfr. «Combat Film Report», No. 378 (Cassino Abbey bombed), segnato
18-C-378, che contiene sequenze tratte dai due rulli menzionati.
14
Montecassino e i suoni della guerra
21
La spettacolarità del bombardamento ma, soprattutto, la
sua presunta “necessità militare” fu divulgata ad hoc dalla
propaganda alleata.
Nell’ambito della produzione documentaristica inglese, il
già citato «British Movietone News», BM44597 (Monte Cassino - The Bombing), diffuso il 28/02/1944, appare esemplificativo. Difatti, in uno dei cartelli di apertura, la dicitura «The
decision to attack the monastery, occupied and fortified by the Germans, was a military necessity» non lascia dubbi ad ulteriori
interpretazioni.
Fig. 11. Uno dei cartelli iniziali del cinegiornale
Monte Cassino - The Bombing
(AP Archive, BM44597)
Montecassino e i suoni della guerra
22
La propaganda americana si allineò a quella britannica. Difatti, risulta significativa la prima parte del «Combat Bulletin», no. 4 (Cassino, Etc.), segnato 111-CB-4 (fig. 12), nel
quale, accanto a diagrammi e ricostruzioni “tridimensionali”
dell’area, si tentò di “giustificare” il bombardamento dell’abbazia con la frase retorica «distruggere un monumento o sacrificare migliaia di nostri uomini?», che sarà il refrain utilizzato
per decenni dai comandi alleati, fino a studi recenti che hanno
stabilito le presunte cause, gli errori di valutazione e le responsabilità oggettive 15.
Fig. 12. Il cartello di apertura del cinegiornale
Combat Bulletin no. 4
(NARA, 111-CB-4)
Da ultimo, N. Tasciotti, Montecassino 1944. Un’abbazia torturata, YouCanPrint, Lecce 2024, con bibliografia precedente.
15
Montecassino e i suoni della guerra
23
Intanto, i tedeschi si erano rinsaldati, riuscendo ad inviare
rinforzi sia sulla collina dell’abbazia – le rovine del monumento divennero luogo di riparo, di osservazione e di strenua
resistenza – sia nella città, come mostrano i cinegiornali tedeschi e come evidenziato nei numerosi studi sull’argomento.
Tali elementi avrebbero fornito, di fatto, un’ulteriore “giustificazione” per l’intensificazione delle incursioni aeree
nell’area. Il 15 marzo, infatti, anche il centro urbano di Cassino verrà polverizzato dalle bombe, sotto lo “sguardo” attento di numerose cineprese e macchine fotografiche.
Fig. 13. Le rovine dell’abbazia (dicembre 1944)
(NARA)
Montecassino e i suoni della guerra
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Giuseppe Angelone è dottore di ricerca (Ph.D.) in Conservazione e Valorizzazione
dei Beni Culturali. Ha maturato un’esperienza decennale nell’attività didattica
universitaria insegnando Cinema, Fotografia e Televisione, Storia delle Fonti
audiovisive, Cinema e Documentari storici. Si occupa dello studio e del
trattamento delle fonti audiovisive per la ricerca e la didattica della storia. È
autore di numerosi studi sulla seconda guerra mondiale e sul patrimonio
culturale. Consulente scientifico per produzioni televisive e cinematografiche,
ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il “Premio Nazionale Olmo” per la
ricerca storica (2016), ed è Cittadino onorario di San Pietro Infine (Ce).