[go: up one dir, main page]

Academia.eduAcademia.edu
«Genesis. Rivista della Società italiana delle Storiche», XXIV/1, 2025 Call for papers Genere e Archivi a cura di LAURA CASELLA, SERENA GALASSO Ogni ripensamento storico e apertura di nuove prospettive storiografiche che si propongano di correggere la lettura delle diseguaglianze di genere non può che partire dalla critica delle fonti. Dalle prime ricerche degli anni ’70, avviate dalle pioniere della storia delle donne, campagne di scavo archivistico e censimenti hanno individuato documenti inediti e aperto nuovi campi di studio. Tuttavia, il silenzio delle fonti ha continuato ad essere invocato troppo spesso quando, e non di rado, bisogna constatare che le scritture che si cercano, non sempre si trovano. Ma in quale misura queste lacune documentarie riflettono assenze effettive? O, piuttosto, sbagliamo le domande e le tipologie di carte a cui rivolgerle e non ci interroghiamo a sufficienza sulla struttura dei sistemi archivistici e documentari e sulle logiche che hanno presieduto alla loro formazione nel lungo periodo? La carenza di fonti non è sempre un dato di fatto e la scarsa visibilità delle donne negli archivi va contestualizzata. Negli ultimi anni, la nozione di «archivio» è stata sottoposta a una lettura critica e, in particolare nel mondo anglosassone, simili approcci, alimentati dalla storiografia post-coloniale, i femminismi intersezionali e i queer studies hanno impresso una vera e propria svolta di paradigma, un archival turn (De Vivo–Guidi–Silvestri 2016; Walsham 2016; Poncet 2019). Queste nuove epistemologie sottolineano la necessità di destrutturare le strategie canoniche di archiviazione che tendono a marginalizzare soggettività non normative e subalterne, fornendo chiavi teoriche utili per ripensare anche i processi storici di conservazione della documentazione nei secoli dell’antico regime. È ormai chiaro che l’archivio è un prodotto socio-culturale plasmato dall’asimmetria dei rapporti di potere e da progettualità ben precise di trasmissione della memoria. Le pratiche conservative di tracce testuali e materiali sono, in altre parole, strategie discorsive che si interpongono tra noi e la ricostruzione degli eventi passati, e che, come tali, vanno problematizzate e studiate. Sebbene più frequentemente l’attenzione di studiosi e studiose si sia concentrata sulle pratiche di trasmissione della documentazione degli organi di potere, di cancellerie e apparati burocratici nell’obiettivo di mettere a fuoco i meccanismi di costruzione dello stato e le forme di dominazione sociale, negli ultimi anni anche gli archivi privati sono stati studiati per i discorsi memoriali che producono sul lignaggio e la storia familiare (De Lurdes Rosa 2019; Véronique Lamazou-Duplan 2021). Tuttavia, le logiche di genere che hanno inciso sulla genesi e la fisionomia degli archivi sono state raramente prese in considerazione e non sono state mai oggetto di un’analisi comparativa ed estesa sul lungo periodo. In questo numero monografico di Genesis, proponiamo di sottoporre a un approccio di genere la formazione di sistemi archivistici, intesi in senso lato come reti organizzate di carte, nel periodo compreso tra gli ultimi secoli del Medioevo e il XIX secolo. L’arco cronologico considerato è il più adeguato per ricomprendere modalità di produzione e trasmissione documentaria che precedono il pieno affermarsi e l’istituzionalizzazione della moderna scienza archivistica. Si invitano ricercatrici e ricercatori a inviare contributi che intendano approfondire i seguenti assi di ricerca, a partire da casi di studio concreti: • Le responsabilità di uomini e donne nella produzione e trasmissione della memoria scritta, personale e familiare, e dunque i loro ruoli nel definire attivamente 1 l’ordinamento e la morfologia di sistemi archivistici. Sono di interesse anche gli spazi e i modi in cui le carte venivano conservate. • La materialità della documentazione, i supporti, le forme, le caratteristiche estrinseche che la connotano e che possono rivelare, in chiave comparativa, differenze o similitudini – materiali ma anche sostanziali – tra documenti maschili e femminili dello stesso archivio; che cosa le carte ci dicono dell’alfabetizzazione letteraria, giuridica, contabile ed economica dei soggetti produttori e delle loro eventuali differenze di genere. • I percorsi di trasmissione delle carte (e dei piccoli oggetti a volte ad esse legati) ovvero come le scritture prodotte o possedute da donne siano state integrate in sistemi archivistici; la formazione di nessi e sistemi di carte riconducibili a un soggetto e il loro dialogo con l’insieme dell’archivio. • Il problema delle lacune documentarie, degli scarti e delle operazioni, volontarie e non, di soppressione della memoria. L’obiettivo è di mettere in chiaro i processi di ordinamento e conservazione della documentazione per interrogarsi non solo su ciò che l’archivio contiene, ma anche su ciò che ci impedisce di vedere. • La riflessione interdisciplinare ed epistemologica sul concetto di archivio, sui confini ambigui tra biblioteche, collezioni e sistemi documentari e sulle categorie logico-descrittive, spesso modellate su un maschile con pretese di neutralità e normatività, attraverso le quali ordiniamo e pensiamo le tracce del passato. Le proposte di articoli inediti dovranno essere di circa 3.000 caratteri (400 parole) e dovranno pervenire alle curatrici del numero Laura Casella (laura.casella@uniud.it) e Serena Galasso (serena.galasso@unipd.it) entro il 29 luglio 2024. Dovranno essere accompagnati da una breve nota biografica dell’autore/autrice. Gli articoli selezionati per la pubblicazione non dovranno superare le 50.000 battute, spazi e note a piè di pagina inclusi, e dovranno pervenire entro il 30 novembre 2024. Si accetteranno contributi in italiano e, unicamente da parte di studiose e studiosi non italiani, in francese, inglese e spagnolo. Bibliografia indicativa Étienne Anheim, Singulières archives: le statut des archives dans l’épistémologie historique. Une discussion de La mémoire, l’histoire, l’oubli de Paul Ricœur, «Revue de synthèse», 125, 2004, p. 153-182. Benedetta Borello, Laura Casella, Paper Heritage in Italy, France, Spain and Beyond (16th to 19th Centuries). Collector Aspirations & Collection Destinies, Abingdon-New York, Routledge, 2024. Emmanuelle Berthiaud (a cura di), Paroles de femmes. Rôles et images de soi dans les écrits personnels XVIe-XXe siècles, Paris, Éditions Le Manuscrit, 2017. Laura Casella, Roberto Navarrini (a cura di), Archivi nobiliari e domestici. Conservazione, metodologie di riordino e prospettive di ricerca storica. Atti del convegno di studi, Udine, 14-15 maggio, 1998, Forum, Udine, 2000. Laura Casella, Il confine quotidiano. Scritture di donne in Friuli tra Cinque e Settecento, in Maria Cristina La Rocca, Saveria Chemotti (a cura di), Il genere nella ricerca storica. Atti del VI Congresso della Società delle Storiche (Padova, 14-15 febbraio 2013), 2015, v. I, pp. 1057-1072. 2 Alessandra Contini, Archivio per la memoria e la scrittura delle donne: un cantiere aperto, «Archivio storico italiano», 160, 4, 2002, pp. 769-787. Filippo De Vivo, Andrea Guidi, Alessandro Silvestri (a cura di), Archivi e archivisti in Italia tra Medioevo ed età moderna, Roma, Viella, 2015. Filippo De Vivo, Andrea Guidi, Alessandro Silvestri, Archival transformations in Early Modern European history, «European History Quarterly», 46, 3, 2016, pp. 421-434. Maria Pia Donato, Anne Saada (a cura di), Pratiques d’archives à l’époque moderne: Europe, mondes coloniaux, Paris, Éditions classiques Garnier, 2019. Markus Friedrich, The Birth of the Archive: A History of Knowledge, Ann Arbor, University of Michgan Press, 2018. Serena Galasso, La memoria tra i conti: alcune riflessioni sulle scritture domestiche di donne a Firenze (XV-XVI secolo), «Quaderni storici», 2019/I, pp. 195-223. Linda Giuva, Archivi neutri e archivi di genere. Problemi di metodo e di ricerca negli universi documentari, in Oriana Cartaregia, Paola De Ferrari (a cura di), Reti della memoria. Censimento di fonti per la storia delle donne in Italia, Genova, Coordinamento donne lavoro cultura, 1996, pp. 1442. Valérie Feschet, Les papiers de famille: une ethnologie de l’écriture, de la mémoire et des sentiments en Provence alpine, Aix-en-Provence, Publications de l’Université de Provence, 1998. Elisabetta Insabato, Le nostre «chare scritture»: la trasmissione delle carte di famiglia nei grandi casati toscani dal XV al XVIII secolo, in Istituzioni e società in Toscana nell’età moderna. Atti delle giornate di studio dedicate a Giuseppe Pansini, Firenze, 4-5 dicembre 1992, Firenze, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1994, vol. II, pp. 879-911. Véronique Lamazou-Duplan (a cura di), Les archives familiales dans l’Occident médiéval et moderne. Trésor, arsenal, mémorial, Madrid, Casa de Velázquez, 2021. Isabella Lazzarini, L’ordine delle scritture. Il linguaggio documentario del potere nell’Italia tardomedievale, Roma, Viella, 2021. Maria de Lurdes Rosa, Rita Sampaio da Nóvoa, Alice Borges Gago, Maria João da Câmara (a cura di), Recovered voices, newfound questions: family archives and historical research, Coimbra, Imprensa da Universidade de Coimbra, 2019. Joseph Morsel, Le médiéviste, le lignage et l’effet de réel. La construction du Geschlecht par l’archive en Haute-Allemagne à partir de la fin du Moyen Âge, «Revue de Synthèse», 125, 2004, pp. 83-110. Olivier Poncet, Archives et histoire: dépasser les tournants, «Annales. Histoire, Sciences Sociales», 2019/3, pp. 711-743. Ann Laura Stoler, Along the Archival Grain: Epistemic Anxieties and Colonial Common Sense, Princeton, Princeton University Press, 2009. Alexandra Walsham, The Social History of the Archive: Record-Keeping in Early Modern Europe, «Past and Present», 230, 2016, pp. 9-48. 3 «Genesis. Rivista della Società italiana delle Storiche», XXIV/1, 2025 call for papers Gender and Archives edited by LAURA CASELLA, SERENA GALASSO A critique of the sources is the necessary starting point for any historical rethinking and for opening up new historiographical perspectives on gender inequalities. Since the 1970s – i.e. with the earliest studies of the pioneers in women’s history – archival excavation campaigns have identified unpublished documents and opened up new fields of research. However, the silence of the sources has continued to be evoked all too often in those (frequent) cases when records are sought but not found. Even so, to what extent do these documentary gaps reflect actual absences? Or is it rather that we do not sufficiently question the structure of archival and documentary systems and the logics underpinning their formation in the long run? The lack of sources is not always a given, and the low visibility of women in archives must be contextualised. In recent years, the notion of ‘archive’ has been the subject of critical readings and, particularly in Anglophone historiography, such approaches, fuelled by post-colonial theory, intersectional feminisms, and queer studies have produced a real paradigm shift, an archival turn (De Vivo-Guidi-Silvestri 2016; Walsham 2016; Poncet 2019). These new epistemologies emphasise the need to deconstruct canonical archival strategies that tend to marginalise nonnormative and subaltern subjectivities, providing useful theoretical keys also for rethinking the historical processes of document preservation in the pre-industrial period. It is now clear that the archive is a socio-cultural product shaped by asymmetric power relations and by precise projects of memory transmission. In other words, preservation practices of textual and material traces are discursive strategies that stand between us and the reconstruction of past events, and as such should be problematised and studied. Scholars have most frequently focused on the transmission of documentary evidence related to political structures, chanceries and bureaucratic apparatuses, with the aim of assessing the mechanisms of state-building and forms of social domination. More recently, private archives have also been studied in the same perspective for the memorial discourses they produce on lineage and family history (De Lurdes Rosa 2019; Véronique Lamazou-Duplan 2021). However, the gender logics underlying the genesis and form of archives have rarely been taken into account and have never been the subject of a comparative and long-term analysis. In this issue of Genesis, we aim to apply a gendered approach to the formation of archival systems, broadly understood as organised networks of papers, during the period spanning the late Middle Ages to the ninenteenth century. This timeframe is the most appropriate for considering practices of documentary production and transmission that precede the full establishment and institutionalisation of modern archival science. Contributions are invited from researchers who intend to explore the following research avenues, based on specific case studies: • The responsibilities of women and men in the production and transmission of written, personal, and family memory, and thus their roles in actively defining the order and morphology of archival systems. Also of interest are the spaces and methods through which the papers were preserved. 1 • The materiality of documents, their supports and their extrinsic characteristics, and how they can reveal, in a comparative key, differences or similarities between men’s and women’s documents; what these papers tell about literacy, and the literary, legal, accounting and economic culture of those who produced them and their possible gender differences. • The transmission trajectories of the papers (and of the small objects sometimes associated with them) or how writings produced or owned by women have been integrated into archival systems; the formation of links and systems of documents relating to an actor and their dialogue with the archive as a whole. • The problem of documentary gaps, discards and operations of voluntary or involuntary memory suppression. The aim is to clarify the processes of sorting and preserving documents in order to question not only what the archive contains, but also what it prevents us from seeing. • Interdisciplinary and epistemological reflections on the concept of archive, on the ambiguous boundaries between libraries, collections and documentary systems, and on the logical-descriptive categories, often shaped on a masculine gender with claims to neutrality and normativity, through which we order and think about traces of the past. Abstracts of unpublished articles must be of approximately 3,000 characters (400 words) long and must be sent to the editors, Laura Casella (laura.casella@uniud.it) and Serena Galasso (serena.galasso@unipd.it), by July 29, 2024. They must be accompanied by a short biographical note of the author. Articles selected for publication must not exceed 50,000 characters, including spaces and footnotes, and must be submitted by November 30, 2024. Contributions in English, French and Spanish will be accepted, but only from non-Italian scholars. Selective bibliography Étienne Anheim, ‘Singulières archives: le statut des archives dans l’épistémologie historique. Une discussion de La mémoire, l’histoire, l’oubli de Paul Ricœur’, Revue de synthèse, 125, 2004, pp. 153-182. Benedetta Borello, Laura Casella, Paper Heritage in Italy, France, Spain and Beyond (16th to 19th Centuries). Collector Aspirations & Collection Destinies, Abingdon-New York, Routledge, 2024. Emmanuelle Berthiaud (ed.), Paroles de femmes. Rôles et images de soi dans les écrits personnels XVI -XXee siècles, Paris, Éditions Le Manuscrit, 2017. Laura Casella, Roberto Navarrini (eds.), Archivi nobiliari e domestici. Conservazione, metodologie di riordino e prospettive di ricerca storica. Atti del convegno di studi, Udine, 14-15 May, 1998, Forum, Udine, 2000. Laura Casella, ‘Il confine quotidiano. Scritture di donne in Friuli tra Cinque e Settecento’, in Maria Cristina La Rocca, Saveria Chemotti (eds.), Atti del VI Congresso della Società delle Storiche (Padova, 14-15 febbraio 2013), 2015, v. I, pp. 1057-1072. Alessandra Contini, ‘Archivio per la memoria e la scrittura delle donne: un cantiere aperto’, Archivio storico italiano, 160, 4, 2002, pp. 769-787. Filippo De Vivo, Andrea Guidi, Alessandro Silvestri (eds.), Archivi e archivisti in Italia tra Medioevo ed età moderna, Roma, Viella, 2015. 2 Filippo De Vivo, Andrea Guidi, Alessandro Silvestri, ‘Archival transformations in Early Modern European history’, European History Quarterly, 46, 3, 2016, pp. 421-434. Maria Pia Donato, Anne Saada (eds.), Pratiques d’archives à l’époque moderne: Europe, mondes coloniaux, Paris, Éditions classiques Garnier, 2019. Markus Friedrich, The Birth of the Archive: A History of Knowledge, Ann Arbor, University of Michgan Press, 2018. Serena Galasso, ‘La memoria tra i conti: alcune riflessioni sulle scritture domestiche di donne a Firenze (XV-XVI secolo)’, Quaderni storici, 2019/I, pp. 195-223. Linda Giuva, ‘Archivi neutri e archivi di genere. Problems of method and research in documentary universes’, in Oriana Cartaregia, Paola De Ferrari (eds.), Reti della memoria. Censimento di fonti per la storia delle donne in Italia, Genova, Coordinamento donne lavoro cultura, 1996, pp. 14-42. Valérie Feschet, Les papiers de famille: une ethnologie de l’écriture, de la mémoire et des sentiments en Provence alpine, Aix-en-Provence, Publications de l’Université de Provence, 1998. Elisabetta Insabato, ‘Le nostre “chare scritture”: la trasmissione delle carte di famiglia nei grandi casati toscani dal XV al XVIII secolo’, in Istituzioni e società in Toscana nell’età moderna. Atti delle giornate di studio dedicata a Giuseppe Pansini, Firenze, 4-5 dicembre 1992, Firenze, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1994, vol. II, pp. 879-911. Véronique Lamazou-Duplan (ed.), Les archives familiales dans l’Occident médiéval et moderne. Trésor, arsenal, mémorial, Madrid, Casa de Velázquez, 2021. Isabella Lazzarini, L’ordine delle scritture. Il linguaggio documentario del potere nell’Italia tardomedievale, Roma, Viella, 2021. Maria de Lurdes Rosa, Rita Sampaio da Nóvoa, Alice Borges Gago, Maria João da Câmara (eds.), Recovered voices, newfound questions: family archives and historical research, Coimbra, Imprensa da Universidade de Coimbra, 2019. Joseph Morsel, ‘Le médiéviste, le lignage et l’effet de réel. La construction du Geschlecht par l’archive en Haute-Allemagne à partir de la fin du Moyen Âge’, Revue de Synthèse, 125, 2004, pp. 83-110. Olivier Poncet, ‘Archives et histoire: dépasser les tournants’, Annales. Histoire, Sciences Sociales, 2019/3, pp. 711-743. Ann Laura Stoler, Along the Archival Grain: Epistemic Anxieties and Colonial Common Sense, Princeton, Princeton University Press, 2009. Alexandra Walsham, ‘The Social History of the Archive: Record-Keeping in Early Modern Europe’, Past and Present, 230, 2016, pp. 9-48. 3 «Genesis. Rivista della Società italiana delle Storiche», XXIV/1, 2025 Appel à articles Genre et archives Numéro coordonné par LAURA CASELLA ET SERENA GALASSO Toute analyse historique et l’ouverture de nouvelles perspectives historiographiques visant à corriger la lecture des inégalités de genre ne peut se faire qu’à partir d’une critique des sources. Depuis les premières recherches des pionnières de l’histoire des femmes, dans les années 1970, les campagnes de fouilles d’archives et les recensements ont permis d’identifier de nouveaux documents et d’explorer de nouveaux champs d’étude. Cependant, on a trop souvent invoqué le silence des sources lorsqu’on ne trouvait pas les documents recherchés. Mais dans quelle mesure ces lacunes documentaires reflètent-elles de veritables absences ? Ne se trompe-t-on pas plutôt de questions et de types de sources ? Ne s’interroge-t-on pas suffisamment sur la structure des systèmes archivistiques et documentaires et sur les logiques qui ont présidé à leur formation dans la durée ? Le manque de sources n’est pas toujours un fait acquis et la faible visibilité des femmes dans les archives doit être contextualisée. Dans les dernières années, la notion d’« archives » a fait l’objet d’une lecture critique et, en particulier dans le monde anglo-saxon, ces approches, alimentées par l’historiographie postcoloniale, les féminismes intersectionnels et les études queer, ont suscité un véritable changement de paradigme, un archival turn (De Vivo-Guidi-Silvestri 2016 ; Walsham 2016 ; Poncet 2019). Ces nouvelles épistémologies soulignent la nécessité de déconstruire les stratégies archivistiques canoniques qui tendent à marginaliser les subjectivités non normatives et subalternes, en fournissant des clés théoriques utiles pour repenser même les processus historiques de préservation de la documentation dans l’ancien régime. Il est désormais clair que les archives sont un produit socioculturel façonné par des relations de pouvoir asymétriques et par des projets bien précis de transmission mémorielle. En d’autres termes, les pratiques de conservation des traces textuelles et matérielles sont des stratégies discursives qui s’inscrivent entre nous et la reconstruction des événements passés. C’est en tant que telles qu’elles doivent être problématisées et étudiées. Ces dernières décennies, l’attention des chercheur-e-s s’est le plus souvent portée sur les pratiques de transmission documentaire des organismes de pouvoir, chancelleries et appareils bureaucratiques dans le but de dévoiler les mécanismes de construction de l’État et les formes de domination sociale. Plus récemment, les archives privées ont également fait l’objet d’études similaires dans le but de déchiffrer les discours mémoriels qu’elles produisent sur le lignage et l’histoire familiale (De Lurdes Rosa 2019 ; Véronique Lamazou-Duplan 2021). Cependant, les logiques de genre qui ont affecté la genèse et la physionomie des archives ont rarement été prises en compte et elles n’ont jamais fait l’objet d’une étude comparative sur le long terme. Dans ce numéro de Genesis, nous proposons de soumettre à une approche de genre la formation des systèmes d’archives, entendus au sens large comme des réseaux organisés de documents, entre les derniers siècles du Moyen Âge et le XIXe siècle. L’arc chronologique considéré englobe les modes de production et de transmission documentaire qui précèdent l’établissement et l’institutionnalisation de l’archivistique moderne. Nous invitons les chercheur-e-s à envoyer des propositions de contributions qui visent à approfondir les axes de recherche suivants, à partir d’études de cas concrets : • Les responsabilités des femmes et des hommes dans la production et la transmission de la mémoire écrite, personnelle et familiale, et donc leur rôle dans la définition 1 active de l’ordre et de la morphologie des systèmes d’archives. On pourra également porter l’attention sur les espaces et sur les modes de conservation des documents. • La matérialité de la documentation, les supports, les formes, les caractéristiques extrinsèques qui la définissent et qui peuvent révéler, dans une perpective comparative, des différences ou des ressemblances entre les documents des hommes et des femmes ; ce que ces formes disent des sujets producteurs si elles sont soumises à une comparaison du point de vue de la littératie et de la culture littéraire, juridique, comptable et économique. • Les voies de transmission des documents (et des petits objets qui sont parfois mis en relation avec eux) ou comment les écrits produits ou possédés par les femmes ont été intégrés dans les systèmes d’archives ; la formation de liens et de systèmes documentaires d’un sujet et leur dialogue avec les archives dans leur ensemble. • Le problème des lacunes documentaires, des rejets et des opérations de suppression volontaire et involontaire de la mémoire. L’objectif est de clarifier les processus de triage et de conservation de la documentation afin d’interroger non seulement ce que les archives contiennent, mais aussi ce qu’elles nous empêchent de voir. • Une réflexion interdisciplinaire et épistémologique sur le concept d’archives, sur les frontières ambiguës entre bibliothèques, collections et systèmes documentaires, et sur les catégories logico-descriptives, souvent modelées sur un masculin prétenduement neutre et normatif, à travers lesquelles nous ordonnons et pensons les traces du passé. Les propositions d’articles inédits doivent comporter environ 3 000 caractères (400 mots) et parvenir à Laura Casella (laura.casella@uniud.it) et Serena Galasso (serena.galasso@unipd.it), avant le 29 juillet 2024. Elles doivent être accompagnées d’une courte notice biographique de l’auteur-e. Les articles sélectionnés pour la publication ne devront pas dépasser 50 000 caractères, espaces et notes de bas de page compris, et devront parvenir avant le 30 novembre 2024. Les contributions en anglais, français et espagnol seront acceptées, mais uniquement de la part de chercheur-e-s non italien-ne-s. Bibliographie indicative Étienne Anheim, « Singulières archives : le statut des archives dans l’épistémologie historique. Une discussion de La mémoire, l’histoire, l’oubli de Paul Ricœur », Revue de synthèse, 125, 2004, p. 153-182. Benedetta Borello, Laura Casella (dir.), Paper Heritage in Italy, France, Spain and Beyond (16th to 19th Centuries). Collector Aspirations & Collection Destinies, Abingdon-New York, Routledge, 2024. Emmanuelle Berthiaud (dir.), Paroles de femmes. Rôles et images de soi dans les écrits personnels XVI -XXee siècles, Paris, Éditions Le Manuscrit, 2017. Laura Casella, Roberto Navarrini (dir.), Archivi nobiliari e domestici. Conservazione, metodologie di riordino e prospettive di ricerca storica. Atti del convegno di studi, Udine, 14-15 mai 1998, Forum, Udine, 2000. Laura Casella, Il confine quotidiano. Scritture di donne in Friuli tra Cinque e Settecento, dans Maria Cristina La Rocca, Saveria Chemotti (dir.), Il genere nella ricerca storica, Proceedings of the VI Congress of the Society of Historians (Padua, 14-15 February 2013), 2015, v. I, p. 1057-1072. 2 Alessandra Contini, « Archivio per la memoria e la scrittura delle donne : un cantiere aperto », Archivio storico italiano, 160, 4, 2002, p. 769-787. Filippo De Vivo, Andrea Guidi, Alessandro Silvestri (dir.), Archivi e archivisti in Italia tra Medioevo ed età moderna, Rome, Viella, 2015. Filippo De Vivo, Andrea Guidi, Alessandro Silvestri, « Archival transformations in Early Modern European history », European History Quarterly, 46, 3, 2016, p. 421-434. Maria Pia Donato, Anne Saada (dir.), Pratiques d’archives à l’époque moderne : Europe, mondes coloniaux, Paris, Éditions classiques Garnier, 2019. Markus Friedrich, The Birth of the Archive : A History of Knowledge, Ann Arbor, University of Michgan Press, 2018. Serena Galasso, « La memoria tra i conti : alcune riflessioni sulle scritture domestiche di donne a Firenze (XV-XVI secolo) », Quaderni storici, 2019/I, p. 195-223. Linda Giuva, Archivi neutri e archivi di genere. Problèmes de méthode et de recherche dans les univers documentaires, dans Oriana Cartaregia, Paola De Ferrari (dir.), Reti della memoria. Censimento di fonti per la storia delle donne in Italia, Gênes, Coordinamento donne lavoro cultura, 1996, p. 14-42. Valérie Feschet, Les papiers de famille : une ethnologie de l’écriture, de la mémoire et des sentiments en Provence alpine, Aix-en-Provence, Publications de l’Université de Provence, 1998. Elisabetta Insabato, Le nostre “chare scritture” : la trasmissione delle carte di famiglia nei grandi casati toscani dal XV al XVIII secolo, dans Istituzioni e società in Toscana nell’età moderna. Atti delle giornate di studio dedicata a Giuseppe Pansini, Firenze, 4-5 dicembre 1992, Firenze, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1994, vol. II, p. 879-911. Véronique Lamazou-Duplan (dir.), Les archives familiales dans l’Occident médiéval et moderne. Trésor, arsenal, mémorial, Madrid, Casa de Velázquez, 2021. Isabella Lazzarini, L’ordine delle scritture. Le langage documentaire du pouvoir dans l’Italie médiévale tardive, Rome, Viella, 2021. Maria de Lurdes Rosa, Rita Sampaio da Nóvoa, Alice Borges Gago, Maria João da Câmara (dir.), Recovered voices, newfound questions : family archives and historical research, Coimbra, Imprensa da Universidade de Coimbra, 2019. Joseph Morsel, « Le médiéviste, le lignage et l’effet de réel. La construction du Geschlecht par l’archive en Haute-Allemagne à partir de la fin du Moyen Âge », Revue de Synthèse, 125, 2004, p. 83-110. Olivier Poncet, « Archives et histoire : dépasser les tournants », Annales. Histoire, Sciences Sociales, 2019/3, p. 711-743. Ann Laura Stoler, Along the Archival Grain : Epistemic Anxieties and Colonial Common Sense, Princeton, Princeton University Press, 2009. Alexandra Walsham, « The Social History of the Archive : Record-Keeping in Early Modern Europe », Past and Present, 230, 2016, p. 9-48. 3