Nota sulle scelte pirandelliane relative all'onomastica dei protagonisti del romanzo "Un... more Nota sulle scelte pirandelliane relative all'onomastica dei protagonisti del romanzo "Uno, nessuno e centomila
Nota sulle scelte pirandelliane relative all'onomastica dei protagonisti del romanzo "Un... more Nota sulle scelte pirandelliane relative all'onomastica dei protagonisti del romanzo "Uno, nessuno e centomila
International Conference. Convegno internazionale. La storia e la sua scrittura: dalla prassi all... more International Conference. Convegno internazionale. La storia e la sua scrittura: dalla prassi alla regola, dalla formalizzazione alla professionalizzazione (secc. XII-XVI in.) CONVEGNO 16-18 SETTEMBRE 2019 EFR ROMA PIAZZA NAVONA 62 ISTITUTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIO EVO MERCREDI 20 SETTEMBRE. Incerta fu la definizione del "genere" storiografico fino all'età umanistica, quando venne elaborata una specifica ars de historia conscribenda, che, facendo ricorso alle regole della narratio giudiziaria, adattò la tecnica retorica a un rinnovato senso etico. Tuttavia, la "rivoluzione" umanistica fu preannunciata da un lungo percorso, in cui gli storiografi rivelarono auto-consapevolezza "autoriale" nella scrittura di opere dotate di specifici caratteri formali e caratterizzate da particolare abilità tecnica nella gestione delle fonti. In effetti, soprattutto tra la fine del XII e la seconda metà del XIII sec., sempre più intensa si fece la produzione storiografica e cronachistica, frutto, allo stesso tempo, della progressiva acquisizione di auto-consapevolezza, di una sempre più diffusa e approfondita formazione professionale, di una cosciente percezione del mutamento dei tempi. È, dunque, in questo periodo che si riscontra la creazione di intricate reti (o di costellazioni) di scrittori che svolgono la medesima professione o che appartengono al medesimo ordine religioso, che spesso influenzano e indirizzano la ricerca, la trasmissione e la contaminazione di informazioni utili alla scrittura della storia. Su queste basi, il convegno intende ricostruire:-il sistema di regole che nella prassi permetta la definizione del "genere" storiografico.-i processi di graduale professionalizzazione del cronista, che acquista sempre maggiore auto-consapevolezza "autoriale";-le dinamiche che conducono a una sempre più intensa esigenza di preservare e organizzare la memoria del trascorrere dei tempi;-le linee di consapevolezza storiografica che uniscono tra loro reti di scrittori. COMITATO SCIENTIFICO Fulvio Delle Donne (Università della Basilicata), Paolo Garbini (Sapienza Università di Roma), Marino Zabbia (Università di Torino). Il convegno rientra nella linea di indagine sviluppata nell'ambito del Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN) «A.L.I.M. (Archivio digitale della Latinità Italiana del Medioevo: http://www.alim.unisi.it). Prassi e teoria dell'archiviazione informatica e del trattamento filologico-ecdotico dei testi medievali». Unità di ricerca dell'Università della Basilicata.
Des études récentes sur l’histoire de la « ludicità » dans l’espace européen ont montré dans quel... more Des études récentes sur l’histoire de la « ludicità » dans l’espace européen ont montré dans quelle mesure ‘le jouer’ en tant qu’acte de parole et d’image représente un observatoire privilégiée permettant de s’interroger sur des questions primordiales dont la portée intellectuelle, politique et sociale a été largement sous-estimée par les historiens. Cette rencontre, organisée par la Fondazione Benetton Studi e Ricerche, le Centre de recherche historique (CRH, EHESS) et l’University College Dublin se propose de fournir un parcours historiographique et une nouvelle interprétation critique de la culture éthique du jeu comme forme et norme du vivre social dans l’histoire de l’Europe entre moyen Age et modernité (XIVe-XVIIe siècle). L’histoire de la normalisation du jeu comme phénomène anthropologique et social, qui tient notamment une place fondamentale dans la genèse des sociétés de l’Ancien Régime, mérite en effet d’être inscrite dans le cadre d’un long parcours spécialement occidental, voué ‘à la recherche de la norme’ sous la forme d’un codex moral destiné à régler les conduites verbales et non verbales de l’homme en société. D’où la nécessité d’acquérir ici une perspective interdisciplinaire autour de l’histoire de la performativité des discours et des pratiques du jeu et sur le jeu par l’étude de plusieurs typologies de sources (scholastiques, normatives, littéraires, iconographiques, scientifiques), de méthodologies et d’approches historiographiques différents.
Quali sono gli elementi che caratterizzano una scrittura storica? Cosa rende peculiare il lavoro... more Quali sono gli elementi che caratterizzano una scrittura storica? Cosa rende peculiare il lavoro del cronista? E quando l’attività storiografica diventa una professione dalle caratteristiche definite e condivise?
La linea di indagine è stata guidata dalla convinzione che soprattutto dalla fine del XII secolo, e poi in maniera più netta dalla metà del XIII, la produzione storiografica e cronachistica assume caratteri ben precisi. Mancando, per il mondo latino, trattati antichi che insegnassero come scrivere un testo storiografico, è in questo periodo che si fissano le pratiche e si definiscono le regole che poi sarebbero state sancite formalmente solo nel XV secolo.
Recensione di Paolo Garbini a Architrenius apparsa sulla rivista Poesia (Crocetti-Feltrinelli) vo... more Recensione di Paolo Garbini a Architrenius apparsa sulla rivista Poesia (Crocetti-Feltrinelli) vol. 4.
Uploads
Papers by Paolo Garbini
Incerta fu la definizione del "genere" storiografico fino all'età umanistica, quando venne elaborata una specifica ars de historia conscribenda, che, facendo ricorso alle regole della narratio giudiziaria, adattò la tecnica retorica a un rinnovato senso etico. Tuttavia, la "rivoluzione" umanistica fu preannunciata da un lungo percorso, in cui gli storiografi rivelarono auto-consapevolezza "autoriale" nella scrittura di opere dotate di specifici caratteri formali e caratterizzate da particolare abilità tecnica nella gestione delle fonti. In effetti, soprattutto tra la fine del XII e la seconda metà del XIII sec., sempre più intensa si fece la produzione storiografica e cronachistica, frutto, allo stesso tempo, della progressiva acquisizione di auto-consapevolezza, di una sempre più diffusa e approfondita formazione professionale, di una cosciente percezione del mutamento dei tempi. È, dunque, in questo periodo che si riscontra la creazione di intricate reti (o di costellazioni) di scrittori che svolgono la medesima professione o che appartengono al medesimo ordine religioso, che spesso influenzano e indirizzano la ricerca, la trasmissione e la contaminazione di informazioni utili alla scrittura della storia. Su queste basi, il convegno intende ricostruire:-il sistema di regole che nella prassi permetta la definizione del "genere" storiografico.-i processi di graduale professionalizzazione del cronista, che acquista sempre maggiore auto-consapevolezza "autoriale";-le dinamiche che conducono a una sempre più intensa esigenza di preservare e organizzare la memoria del trascorrere dei tempi;-le linee di consapevolezza storiografica che uniscono tra loro reti di scrittori.
COMITATO SCIENTIFICO Fulvio Delle Donne (Università della Basilicata), Paolo Garbini (Sapienza Università di Roma), Marino Zabbia (Università di Torino).
Il convegno rientra nella linea di indagine sviluppata nell'ambito del Progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN) «A.L.I.M. (Archivio digitale della Latinità Italiana del Medioevo: http://www.alim.unisi.it). Prassi e teoria dell'archiviazione informatica e del trattamento filologico-ecdotico dei testi medievali». Unità di ricerca dell'Università della Basilicata.
La linea di indagine è stata guidata dalla convinzione che soprattutto dalla fine del XII secolo, e poi in maniera più netta dalla metà del XIII, la produzione storiografica e cronachistica assume caratteri ben precisi. Mancando, per il mondo latino, trattati antichi che insegnassero come scrivere un testo storiografico, è in questo periodo che si fissano le pratiche e si definiscono le regole che poi sarebbero state sancite formalmente solo nel XV secolo.