Elisa Bacchi
Università di Pisa, Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Department Member
Research Interests:
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Con il mio contributo mi propongo di dimostrare che, anche se il testo in cui più esplicitamente Erasmo mette a fuoco il concetto di dolus bonus è certamente l'Apologia contro Alberto Pio da Carpi, l'intera riflessione teologica, retorica... more
Con il mio contributo mi propongo di dimostrare che, anche se il testo in cui più esplicitamente Erasmo mette a fuoco il concetto di dolus bonus è certamente l'Apologia contro Alberto Pio da Carpi, l'intera riflessione teologica, retorica e pedagogica erasmiana ha a che fare con la definizione della necessità insieme etica ed estetica della simulatio come fictio iocunda che, confondendo i territori del vero è del falso («nec vero semper opponitur falsum»), individua nel terreno della rappresentazione lo spazio più proprio dell'indagine umana. Nello specifico mostrerò come in Erasmo la capacità di «quamvis persona sumere» che caratterizza il precettore-retore del De pueris instituendis non si limiti ad indicare la necessità di adeguarsi agli strumenti cognitivi del fanciullo attraverso la dissimulazione come sottrazione di verità: quella del pedagogo erasmiano è una vera e propria simulatio in cui ogni identità rimette in gioco se stessa nella reciprocità dell'exercitium mimetico. Precettore e fanciullo, insomma, giocano a vicenda ad imitarsi mettendo in scena una rappresentazione (fabula) in cui l'identità di ognuno è in divenire, in cui maschera e volto non possono che coincidere sotto il segno metamorfico del decorum come forma più vera di pietas.