Stefano Mazzoni
Per una campionatura di citazioni vedi almeno:
https://scholar.google.it/citations?hl=it&user=odjD0RkAAAAJ&view_op=list_works
Professore ordinario di Storia del teatro e dello spettcolo è specialista della drammaturgia e della iconologia degli spazi del teatro in occidente.
Co-direttore della rivista di Classe A «Drammaturgia» (http://www.fupress.net/index.php/drammaturgia/index).
Direttore della collana «Atlanti per la Storia dello spettacolo».
Presidente del Comitato scientifico della Biblioteca Umanistica dell'Ateneo fiorentino.
Membro del Collegio docenti del Dottorato di Ricerca interuniversitario ‘Pegaso’ in Storia delle Arti e dello Spettacolo attivo presso la medesima Università.
Ha tenuto corsi lezioni conferenze, e seminari all'estero (in Francia, in Germania, in Spagna, in Portogallo). Sua la consulenza storico-filologica per la ricostruzione della scena del teatro di Sabbioneta realizzata con il finanziamento della Commissione delle comunità europee (Progetti pilota per la conservazione del patrimonio architettonico europeo).
Fa parte:
-del Consejo Asesor del gruppo internazionale di ricerca Arquitectura, ciudad y arte (ARCA) della Università di Cordova (https://www.uco.es/ucopress/index.php/es/editorial/directores-coleccion/arte);
-del Comitato scientifico della rivista «Diablotexto» pubblicata dalla Università di Valencia;
-del Comitato scientifico della collana «Quaderni di Gargnano»;
-del Comitato scientifico della rivista «Commedia dell'Arte. Annuario internazionale».
Ha collaborato a lungo con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, in particolare con André Chastel e Lionello Puppi.
Dal 1994 al 2003 è stato caporedattore della rivista cartacea «Drammaturgia» pubblicata da Salerno Editrice. Dal 2008 al 2012 ha fatto parte del comitato scientifico degli «Annali» del Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo dell'Università di Firenze. Dal 2013 al 2017 è stato responsabile della sezione 'Scena' della rivista di studi sul teatro antico «Dionysus ex machina». Dal 2008 al 2011 è stato membro della Commissione scientifica di «Leggere Dante - Voci per il Poeta»: un'iniziativa prestigiosa che ha portato sulle tavole del fiorentino palcoscenico del teatro della Pergola alcuni dei grandi attori italiani impegnati in letture originali delle opere dell'Alighieri.
-Per l'elenco completo delle pubblicazioni: https://www.unifi.it/p-doc2-2017-200007-M-3f2a3d2e372b2f-0.html
https://scholar.google.it/citations?hl=it&user=odjD0RkAAAAJ&view_op=list_works
Professore ordinario di Storia del teatro e dello spettcolo è specialista della drammaturgia e della iconologia degli spazi del teatro in occidente.
Co-direttore della rivista di Classe A «Drammaturgia» (http://www.fupress.net/index.php/drammaturgia/index).
Direttore della collana «Atlanti per la Storia dello spettacolo».
Presidente del Comitato scientifico della Biblioteca Umanistica dell'Ateneo fiorentino.
Membro del Collegio docenti del Dottorato di Ricerca interuniversitario ‘Pegaso’ in Storia delle Arti e dello Spettacolo attivo presso la medesima Università.
Ha tenuto corsi lezioni conferenze, e seminari all'estero (in Francia, in Germania, in Spagna, in Portogallo). Sua la consulenza storico-filologica per la ricostruzione della scena del teatro di Sabbioneta realizzata con il finanziamento della Commissione delle comunità europee (Progetti pilota per la conservazione del patrimonio architettonico europeo).
Fa parte:
-del Consejo Asesor del gruppo internazionale di ricerca Arquitectura, ciudad y arte (ARCA) della Università di Cordova (https://www.uco.es/ucopress/index.php/es/editorial/directores-coleccion/arte);
-del Comitato scientifico della rivista «Diablotexto» pubblicata dalla Università di Valencia;
-del Comitato scientifico della collana «Quaderni di Gargnano»;
-del Comitato scientifico della rivista «Commedia dell'Arte. Annuario internazionale».
Ha collaborato a lungo con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, in particolare con André Chastel e Lionello Puppi.
Dal 1994 al 2003 è stato caporedattore della rivista cartacea «Drammaturgia» pubblicata da Salerno Editrice. Dal 2008 al 2012 ha fatto parte del comitato scientifico degli «Annali» del Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo dell'Università di Firenze. Dal 2013 al 2017 è stato responsabile della sezione 'Scena' della rivista di studi sul teatro antico «Dionysus ex machina». Dal 2008 al 2011 è stato membro della Commissione scientifica di «Leggere Dante - Voci per il Poeta»: un'iniziativa prestigiosa che ha portato sulle tavole del fiorentino palcoscenico del teatro della Pergola alcuni dei grandi attori italiani impegnati in letture originali delle opere dell'Alighieri.
-Per l'elenco completo delle pubblicazioni: https://www.unifi.it/p-doc2-2017-200007-M-3f2a3d2e372b2f-0.html
less
InterestsView All (25)
Uploads
Books by Stefano Mazzoni
Carlo Broschi alla Corte di Madrid tra produzione teatrale e politica internazionale. Il saggio ricostruisce e interpreta gli anni spagnoli del più celebre castrato di tutti i tempi in un’ottica storicizzante e contestuale. Una particolare attenzione è data allo spettacolo operistico madrileno, al teatro del Buen Retiro e a quello de los Caños del Peral, al reale sito di Aranjuez, alla flotta del Tago e alla fitta rete di relazioni e contaminazioni di pratiche che caratterizzò la cosmopolita Europa settecentesca.
Carlo Broschi at the Court of Madrid between theater production and international politics. The essay reconstructs and interprets the Spanish years of the most famous castrato of all time in a historicizing and contestualizing perspective. A particular attention is addressed to the Madrilenian operatic spectacle, to the theatres of Buen Retiro and of los Caños del Peral, to the Royal site of Aranjuez, to the Tago fleet and to the close network of relationships and contaminations of practices that characterized the Eighteenth Century cosmopolitan Europe.
Questa quinta edizione è arrichita da un "Prologo". Completa il volume un apparato di indici.
Indagini di prima mano svelano le vicende tra Cinque e Settecento di uno dei teatri più illustri e affascinanti dell’architettura europea, mettendo in valore i meccanismi autocelebrativi di trasmissione della memoria storica cari ai committenti, gli accademici Olimpici di Vicenza. Il gusto per l’inedito risolve definitivamente, per via documentale, annose questioni architettonico-scenografiche, quali la paternità scamozziana delle scene prospettiche o la controversa datazione dell’Odeo. Particolare attenzione è data alle forme dello spettacolo: dalla memorabile drammaturgia a più mani dell’Edipo tiranno che inaugurò la sala nel 1585 all’insegna dell’asburgica idea d’impero, al ruolo di Battista Guarini e alla sua collaborazione con l’Aleotti, sino al mal noto capitolo delle rappresentazioni all’Olimpico in età barocca.
Papers by Stefano Mazzoni
Le opere e i giorni di uno dei più acuti storici dello spettacolo rinascimentale e di Antico regime sono ricostruiti e interpretati nel loro contesto, anche sulla base di documenti inediti, e si saldano a una riflessione metodologica su temi e problemi della Storia dello spettacolo.
Atti della giornata internazionale di studi Isabella Andreini. Da Padova alle vette della storia del teatro. Nel quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita (Padova, 20 settembre 2012).
Aggiornata lettura globale e contestuale di un basilare teatro cinquecentesco. Il saggio si articola in tre paragrafi: I. Volver a Sabbioneta. II. Dramaturgias del espacio. III. Temas áulicos y motivos cómicos: el programa iconografico.
Per una significativa recensione: http://revistes.uab.cat/anuariolopedevega/article/view/v23-vueltagarcia
I teatri di Roma, di Pompei e delle province dell'impero in età augustea (e oltre) vengono analizzati, mediante exempla, in un'ottica contestuale che indaga la storia della mentalità, i programmi iconografici e le forme dello spettacolo. Particolare attenzione è dedicata al concetto fondante di repertorio, nonché alle performances del pantomimo Pilade di Cilicia e dell'imperatore-artista Nerone.
Alle radici della cultura europea d’Occidente. In un’ottica contestuale e multilineare, la storia del paesaggio urbano di Pompei indagata attraverso il filtro rivelatore degli edifici per lo spettacolo: dal teatro grande della città sannita, intriso di cultura ellenistica, al theatrum tectum, probabile spazio di aggregazione dei coloni di Silla e ‘segno’ di differenza. Dall’anfiteatro, frutto di una fastosa evergesia privata in età coloniale, alla grandiosa ristrutturazione del teatro grande compiuta dagli Holconii nel segno di Augusto innervata dall’idea d’impero trasmessa dalla muta eloquenza delle immagini.
Abstract:
The History of the Ancient (and Modern) Stage is a global and contextual history of a complex system of relations and processes. Within this unitary and multilinear perspective, some salient moments of the history of the prósopon, an essential prop of the greek and hellenistic actor, are here reconsidered. A particular attention is devoted to the tragic and the satirical drama masks, taking the best advantage of several invaluable figurative witnesses (among which the fundamental Pronomos Vase) by putting them into relation with both production and fruition aspects of the theatrical event in Hellas between the 5th and the 3rd century BC. As a result – on the methodological point of view – we may see how the “dramaturgies” of the theatrical mask cannot be parted from the performer, from the costume and from the action played to an audience in always differently shaped spaces, and in various geographical and historical contexts.
La storia della scena antica (e moderna) è storia globale e contestuale di un sistema complesso di relazioni e di processi. In quest’ottica, unitaria e multilineare, sono qui riconsiderati alcuni momenti salienti della storia del prósopon, accessorio essenziale per l’attore greco ed ellenistico. Un’attenzione particolare è dedicata alle maschere del dramma tragico e satiresco, utilizzando proficuamente le tante inestimabili testimonianze figurative (tra le quali il fondamentale vaso di Pronomos) e ponendole in rapporto con gli aspetti produttivi e di fruizione degli eventi teatrali in Ellade tra il V e il III secolo a. C. Ne risulta – dal punto di vista metodologico – che le “drammaturgie” della maschera teatrale non possono essere scisse dall'attore, dal costume e dall’azione agita davanti a un determinato pubblico in determinati spazi, e in vari contesti geografici e storici.
Carlo Broschi alla Corte di Madrid tra produzione teatrale e politica internazionale. Il saggio ricostruisce e interpreta gli anni spagnoli del più celebre castrato di tutti i tempi in un’ottica storicizzante e contestuale. Una particolare attenzione è data allo spettacolo operistico madrileno, al teatro del Buen Retiro e a quello de los Caños del Peral, al reale sito di Aranjuez, alla flotta del Tago e alla fitta rete di relazioni e contaminazioni di pratiche che caratterizzò la cosmopolita Europa settecentesca.
Carlo Broschi at the Court of Madrid between theater production and international politics. The essay reconstructs and interprets the Spanish years of the most famous castrato of all time in a historicizing and contestualizing perspective. A particular attention is addressed to the Madrilenian operatic spectacle, to the theatres of Buen Retiro and of los Caños del Peral, to the Royal site of Aranjuez, to the Tago fleet and to the close network of relationships and contaminations of practices that characterized the Eighteenth Century cosmopolitan Europe.
Questa quinta edizione è arrichita da un "Prologo". Completa il volume un apparato di indici.
Indagini di prima mano svelano le vicende tra Cinque e Settecento di uno dei teatri più illustri e affascinanti dell’architettura europea, mettendo in valore i meccanismi autocelebrativi di trasmissione della memoria storica cari ai committenti, gli accademici Olimpici di Vicenza. Il gusto per l’inedito risolve definitivamente, per via documentale, annose questioni architettonico-scenografiche, quali la paternità scamozziana delle scene prospettiche o la controversa datazione dell’Odeo. Particolare attenzione è data alle forme dello spettacolo: dalla memorabile drammaturgia a più mani dell’Edipo tiranno che inaugurò la sala nel 1585 all’insegna dell’asburgica idea d’impero, al ruolo di Battista Guarini e alla sua collaborazione con l’Aleotti, sino al mal noto capitolo delle rappresentazioni all’Olimpico in età barocca.
Le opere e i giorni di uno dei più acuti storici dello spettacolo rinascimentale e di Antico regime sono ricostruiti e interpretati nel loro contesto, anche sulla base di documenti inediti, e si saldano a una riflessione metodologica su temi e problemi della Storia dello spettacolo.
Atti della giornata internazionale di studi Isabella Andreini. Da Padova alle vette della storia del teatro. Nel quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita (Padova, 20 settembre 2012).
Aggiornata lettura globale e contestuale di un basilare teatro cinquecentesco. Il saggio si articola in tre paragrafi: I. Volver a Sabbioneta. II. Dramaturgias del espacio. III. Temas áulicos y motivos cómicos: el programa iconografico.
Per una significativa recensione: http://revistes.uab.cat/anuariolopedevega/article/view/v23-vueltagarcia
I teatri di Roma, di Pompei e delle province dell'impero in età augustea (e oltre) vengono analizzati, mediante exempla, in un'ottica contestuale che indaga la storia della mentalità, i programmi iconografici e le forme dello spettacolo. Particolare attenzione è dedicata al concetto fondante di repertorio, nonché alle performances del pantomimo Pilade di Cilicia e dell'imperatore-artista Nerone.
Alle radici della cultura europea d’Occidente. In un’ottica contestuale e multilineare, la storia del paesaggio urbano di Pompei indagata attraverso il filtro rivelatore degli edifici per lo spettacolo: dal teatro grande della città sannita, intriso di cultura ellenistica, al theatrum tectum, probabile spazio di aggregazione dei coloni di Silla e ‘segno’ di differenza. Dall’anfiteatro, frutto di una fastosa evergesia privata in età coloniale, alla grandiosa ristrutturazione del teatro grande compiuta dagli Holconii nel segno di Augusto innervata dall’idea d’impero trasmessa dalla muta eloquenza delle immagini.
Abstract:
The History of the Ancient (and Modern) Stage is a global and contextual history of a complex system of relations and processes. Within this unitary and multilinear perspective, some salient moments of the history of the prósopon, an essential prop of the greek and hellenistic actor, are here reconsidered. A particular attention is devoted to the tragic and the satirical drama masks, taking the best advantage of several invaluable figurative witnesses (among which the fundamental Pronomos Vase) by putting them into relation with both production and fruition aspects of the theatrical event in Hellas between the 5th and the 3rd century BC. As a result – on the methodological point of view – we may see how the “dramaturgies” of the theatrical mask cannot be parted from the performer, from the costume and from the action played to an audience in always differently shaped spaces, and in various geographical and historical contexts.
La storia della scena antica (e moderna) è storia globale e contestuale di un sistema complesso di relazioni e di processi. In quest’ottica, unitaria e multilineare, sono qui riconsiderati alcuni momenti salienti della storia del prósopon, accessorio essenziale per l’attore greco ed ellenistico. Un’attenzione particolare è dedicata alle maschere del dramma tragico e satiresco, utilizzando proficuamente le tante inestimabili testimonianze figurative (tra le quali il fondamentale vaso di Pronomos) e ponendole in rapporto con gli aspetti produttivi e di fruizione degli eventi teatrali in Ellade tra il V e il III secolo a. C. Ne risulta – dal punto di vista metodologico – che le “drammaturgie” della maschera teatrale non possono essere scisse dall'attore, dal costume e dall’azione agita davanti a un determinato pubblico in determinati spazi, e in vari contesti geografici e storici.
Firenze, 11 novembre 2019, via San Gallo 10, Aula Parva.
International scholarly journal ∙ Revista científica internacional ∙ Internationale wissenschaftliche Fachzeitschrift
Direzione & Redazione: Nicola Aricò · Dimitri Bayuk · Hélène Casanova-Robin · Monica Centanni · William J. Connell · Paolo d’Alessandro · Mário H.S. d’Agostino · Francesco P. Di Teodoro · Francesco Furlan · Antonietta Iacono · Shunichi Ikegami · David Marsh · Stefano Mazzoni · Vítor Murtinho · Włodzimierz Olszaniec · Mariano Pérez Carrasco · Carmela Reale · Giovanna Rizzarelli · Piera G. Tordella · Andrea Torre · Vladimiro Valerio · Hartmut Wulfram · Giovanni Zagni
Corrispondenti: Damiano Acciarino · Susanna Barsella · Elisa Bastianello · Guido Cappelli · Vincenzo Caputo · Alberto G. Cassani · Marco Faini · Michele Grasso · Andrea B. Loewen · Fabrizio Lollini · Valeria Manfrè · Brian J. Maxson · Ikko Okakita · Daniele Pisani · Ludovica Sasso · Katharina Schön · Gabriel Simoneit · Anna Toporova · Antonino Tranchina · Emanuela Vai · Gogo Varzelioti
Coordinamento editoriale
Segnalazioni · Antonietta Iacono · Mariano Pérez Carrasco · Carmela Reale
Stralci & Excerpta: Monica Centanni · Giovanna Rizzarelli
Recensioni: Francesco P. Di Teodoro · Andrea Torre · Hartmut Wulfram
Acta & Agenda: Giovanni Zagni
Rapporti con editore & coordinatori: Francesco Furlan