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IT8224973A1 - Metodo e apparecchiature per depositare sulla superficie stradale, in continuo, materiale a forma di nastro, in particolare strisce segnaletiche orizzontali prefabbricate - Google Patents

Metodo e apparecchiature per depositare sulla superficie stradale, in continuo, materiale a forma di nastro, in particolare strisce segnaletiche orizzontali prefabbricate Download PDF

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IT8224973A1
IT8224973A1 IT1982A24973A IT2497382A IT8224973A1 IT 8224973 A1 IT8224973 A1 IT 8224973A1 IT 1982A24973 A IT1982A24973 A IT 1982A24973A IT 2497382 A IT2497382 A IT 2497382A IT 8224973 A1 IT8224973 A1 IT 8224973A1
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roller
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Eigenmann Ludwig
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    • E01CONSTRUCTION OF ROADS, RAILWAYS, OR BRIDGES
    • E01CCONSTRUCTION OF, OR SURFACES FOR, ROADS, SPORTS GROUNDS, OR THE LIKE; MACHINES OR AUXILIARY TOOLS FOR CONSTRUCTION OR REPAIR
    • E01C23/00Auxiliary devices or arrangements for constructing, repairing, reconditioning, or taking-up road or like surfaces
    • E01C23/16Devices for marking-out, applying, or forming traffic or like markings on finished paving; Protecting fresh markings
    • E01C23/18Devices for marking-out, applying, or forming traffic or like markings on finished paving; Protecting fresh markings for applying prefabricated markings
    • E01C23/185Tape- or sheet-shape markers or carriers

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Description

D E S C R I Z I O N E
Negli ultimi decenni i problemi di sicurezza stradale collegati con la segnaletica orizzontale sono stati affrontati con risultati alquanto scadenti mediante l'applicazione di prodotti segnaletici a spruzzo a solvente nei tipi:, a breve vita, e a fusione nei tipi a lunga vita termoplastici, e all'uopo sono state sviluppate macchine per l'applicazione a velocit? di liquidi a spruzzo che sono tuttora in uso in tutto il mondo.
In conseguenza dello sviluppo della segnaletica a lunga vita, si ? avuta lentamente una saturazione del mercato, un insufficiente utilizzo delle macchine disponibili e una sicurezza stradale conseguente alla segnaletica orizzontale del tutto insoddisfacente. Il richiedente ha sviluppato, nel corso di numerosi anni, metodi e prodotti per la segnaletica stradale orizzontale ?, si citano in particolare, a tit?lo di esempio, il brevetto italiano No. 1.022.
451 e il corrispondente brevetto concesso negli Stati Uniti d'A-merica No. 4.069.281, nonch? la domanda di brevetto in Italia No.
28747.A/76 depositata il 27-10-1976, e il corrispondente brevetto concesso negli Stati Uniti d'America No. 4.236.950.
I prodotti che sono oggetto dei sopra menzionati brevetti, costituiti da strisce segnaletiche orizzontali, presentano nei confronti delle strisce segnaletiche realizzate mediante deposizione di prodotto a spruzzo, numerosi vantaggi, quale quello di una alta efficienza segnaletica per m?lti anni, che pu? essere ulteriormente potenziata per ottenere una migliore visibilit? anche in caso di pioggia, mediante applicazione sulle strisce, gi? in sede di prefabbricazione, di elementi catarifrangenti perfezionati, pure oggetto di numerose invenzioni del richiedente.
Questi migliori manufatti prefabbricati ad alta sicurezza Stradale trovano per? scarso impiego, malgrado la notevole differenza di risultati, non solo per l'alto costo, ma per la necessit? di nuovi importanti investimenti in nuove macchine di posa, investimenti problematici in presenza di eccesso di disponibilit? delle macchine convenzionali e di carenza di fondi disponibili. La necessit? di nuovi importanti investimenti in macchine .. consegue dal notevolissimo volume occupato dalle bobine di strisce prefabbricate attualmente in uso.
Il richiedente, con la domanda di brevetto No. 22353 A/76, depositata il 15-4-1976, alla quale corrisponde il brevetto concesso negli Stati Uniti d'America No. 4.146.635, ha sviluppato delle nuove strisce segnaletiche estremamente sottili, che soddisfano le due necessit?, del basso costo e del basso volume.
Con l'invenzione oggetto della presente domanda il richiedente ha studiato per queste strisce una particolare apparecchiatura adatta a venir montata quale apparecchiatura sussidiaria sulle vecchie macchine, permettendo cos? alle stesse di fungere in alternativa anche quali macchine di posa di strisce prefabbricate. A tale scopo tale apparecchiatura sussidiaria trova la sua collocazione in posizione laterale esterna sulla macchina di posa, in modo da non inficiare la funzionalit? della macchina stessa. Tale apparecchiatura permette la posa ininterrotta, a velocit?, di striscia prefabbricata cos? come la macchina di posa opera con il proprio spruzzo.
Nel caso di macchine di proporzioni ridotte l'alimentazione si verifica da una grossa bobina che, data la finezza della stri-.... scia, pu? servire per la posa ininterrotta anche di 1 km.
Qunando si tratta di macchine di grosse dimensioni l'apparecchiatura sussidiaria permette la posa ininterrotta a velocit? anche di molti chilometri, mediante un particolare sistema di alimentazione continua basata sulla sostituzione delle bobine senza fermata della macchina. L'apparecchiatura sussidiaria montata sulla macchina di posa si serve della macchina di posa stessa per la deposizione sulla strada del liquido necessario per il trattamento preparatorio della posa della striscia.
A tale scopo la camma dell'apparecchiatura sussidiaria che comanda il taglio e la posa della striscia, di cui si dir? in seguito, comanda contemporaneamente anche lo spruzzo del liquid? stesso. Nella fig. 1 ? raffigurata in via esemplificativa una macchina di posa sulla quale ? montata un'apparecchiatura sussidiaria di cui alla presente domanda.
In detta figura ? indicata l'apparecchiatura per una macchina di posa di grandi dimensioni, comprendente anzich? una bobina unica, pi? bobine per l'alimentazione continua attraverso la sostituzione di una bobina vuota con una piena, ma nelle macchine di minori dimensioni la bobina ? una sola.
Specificamente, nella figura con (1) sono indicate le bobine di striscia segnaletica, denominata nastro per brevit? nel seguito, impilate in attesa di essere impiegate. In (17) S rappresentato un supporto munito di braccio a bilancere (19), sul quale in (5) ? rappresentata una bobina in fase di lavoro, e in (3) una bobina in fase di attesa; allorch? la bobina (5) ? esaurita, l'operatore congiunge mediante un biadesivo l'estremit? finale della bobina (5) e l'estremit? iniziale della bobina (3), e quindi porta in posizione (5) la bobina che era in posizione (3), nella quale posizione carica una nuova bobina.
In (7) ? rappresentato un sistema di accumulo, o di compensazione, che consente di non interrompere l'alimentazione al dispositivo di posa durante il tempo necessario per congiungere le due estremit? delle bobine; detto sistema di accumulo sar? dettagliatamente descritto in seguito, a proposito della fig. 7.
Come risulta evidente in figura, da tale sistema di accumulo il nastro (9) va al dispositivo di posa (11), indicato qui in modo schematico .
Questo dispositivo pu? comprendere sia i dispositivi per il taglio del nastro in tratti, quali descritti in seguito con riferimento alle figure 2 e 3, sia i dispositivi di posa veri e propri, quali descritti in seguito con riferimento alle figure 4, 5 e 6. In (13) sono indicati i serbatoi, che si suppongono gi? esistenti sulla macchina, destinati a contenere il prodotto per la posa di segnaletica tradizionale, e che possono essere ora impiegati per contenere l'adesivo da spruzzare in (15) prima della posa del nastro.
I dispositivi (17), (7), (15) e (11) sono rappresentati nella po-^-sizione esterna alla macchina, e cio? in fase di lavoro; ovviamente essi possono rientrare nella sagoma d'ingombro normale della macchina scorrendo su apposita rotaie, previo sollevamento, mediante idonei mezzi noti, dei dispositivi (11) e (15).
Venendo ora all'essenza della presente domanda,la fig. 2 rapresenta.l'apparecchiatura sussidiaria schematizzata in fig. 1, che ? da considerare nella sua parte essenziale costituita dal dispositivo di taglio e dal dispositivo di schiacciamento degli spezzoni di striscia segnaletica sulla superficie stradale.
Il nastro da depositare entra in (21), passa attorno ai rulli (23), (25), (27) e (29); in corrispondenza di quest'ultimo si effettua il taglio, come si preciser? meglio in seguito.
La deposizione dei tratti tagliati viene eseguita dal rullo (31), che ? rivestito con gomma siliconica antiadesiva.
Le ruote (33) hanno funzione di supporto e guida.
Il rullo (31) comanda, attraverso un sistema di ingranaggi e catene, i rulli (27) e (29), nonch?, attraverso un gruppo a comando pneumatico frizione-freno, non rappresentato in figura, il rullo (35) che porta il coltello (37). Comanda pure, direttamente o tramite uno dei rulli sopracitati, un gruppo di camme, non rappresentato in figura.
Una di tali camme comanda l'inserzione della frizione che inne-r sta il movimento del rullo (35) che porta il coltello (37); detta camma determina la lunghezza del tratto di nastro da tagliare, e pertanto l'apparecchiatura pu? essere dotata di pi? camme di fogge diverse, da sostituire 1?una all'altra in funzione della lunghezza del tratto di nastro che si vuol deporre.
Altra camma, pure eventualmente disponibile in fogge diverse, comanda il blocco del movimento del nastro durante la deposizione del tratto test? tagliato, per la percorrenza dell'apparecchiatura, e cio? per il numero di giri del rullo (31) corrispondente al distanziamento desiderato tra un tratto e l'altro.
Pi? precisamente, la sequenza di operazioni comandata dal gruppo di camme ? la seguente.
Mentre il nastro scorre, trascinato dal rullo di posa (31), a un certo punto l'appposita camma comanda l'inserzione della frizione del rullo (35), il quale ruota a una velocit? determinata in modo che la velocit? periferica della punta del coltello (37) sia in sincronia con quella di scorrimento del nastro; si verifica in conseguenza il taglio del nastro, senza strappi. La rotazione del rullo (35) continua finch? il coltello (37) viene a trovarsi nuovamente nella posizione indicata il figura, e a questo punto, sempre grazie al comando impartito da una camma, il freno del citato gruppo frizione-freno lo arresta in tale posizione.
Contemporaneamente, e sempre per effetto del comando di una camma, entra in funzione il pistone (41), che porta il rullo fisso (43) a bloccare contro il rullo (25) ogni avanzamento del nastro. In relazione al distanziamento che si desidera tra un tratto e il successivo, la camma comanda poi la liberazione del movimento del nastro, riportando il pistone (41) nella posizione di partenza, e contemporanramente aziona il pistone (39), che porta il rullo folle (45) contro il rullo (27), il quale in tal modo pu? far presa sul nastro e provocarne nuovamente l'avanzamento, fin quando sia compiuta una nuova operazione di taglio; a tal punto infatti, oltre al blocco effettuato dal rullo (43), e contemporaneamente, il pistone (39) viene riportato dalla camma nella posizione di partenza, e quindi il rullo (27) non ? pi? in grado di trascinare il nastro.
Questo viene guidato dalla guida (47) che, come risulta evidente in figura, convoglia l'estremit? del nastro stesso, in (49), sotto il rullo (31).
Non appena la lunghezza di nastro che ha oltrepassato il punto di taglio in corrispondenza del rullo (29) risulta pari a quella del tratto che si intende depositare, ricomincia la sequenza delle operazioni sopra descritte.
La fig. 3 rappresenta una variante parziale dell'apparecchiatura illustrata nella fig. 2, relativamente al dispositivo di taglio. Questo ? costituito da due rulli, (51) e (53), che ruotano costantemente nel senso indicato dalle frecce; sono collegati tra di loro mediante ingranaggi, di modo che la loro rotazione ? sincrona; tale rotazione ? comandata dal rullo di posa (31 fig 2) analogamente a quanto descritto per i rulli componenti la variante fig. 2..
I due rulli predetti sono accostati, ma non tanto da esercitare un tiro sul nastro, che ? trainato soltanto dal rullo di posa (31 fig. 2) o dal rullo (27 fig. 2) in una delle fasi successiva al taglio, come sopra descritto con riferimento alla fig. 2.
II rullo (51) ? interamente metallico, o di materiale sintetico, e porta un certo numero di incavi (55) (quattro nella figura); il rullo (53) ? metallico o di materiale sintetico nella parte centrale, mentre perifericamente ? formato con settori di gomma'morbida (54) (per esempio schiuma poliuretanica), in numero uguale a quello degli incavi (55); negli intervalli tra i settori di gomma sono disposti dei coltelli (57).
Allorch? la sequenza delle fasi ha inizio, comandata da un gruppo di camme come descritto a proposito della variante fig. 2, e cio? ? giunto il momento di effettuare il taglio del nastro, il rullo (53) viene spinto, da un dispositivo non illustrato in figura, e di ovvia realizzazione mediante tecniche note, contro il rullo (51), di modo che la parte periferica di gomma del rullo stesso si schiaccia, e uno dei coltelli fuoriesce e taglia il nastro, andando ad alloggiarsi nel corrispondente incavo (55) del rullo (51); la posizione reciproca dei rulli in questa fase ? illustrata nella parte inferiore della fig. 3.
Il taglio, quando si tratta, come nella presente domanda, di strisce sottili, viene al meglio effettuato incompleto, lasciando piccole porzioni non completamente tagliate, garantendo cos? un pi? sicuro avanzamento della sottile striscia.
Il taglio completo si verifica allora a strappo, per effetto del tiro del rullo di posa.
Non appena effettuato il taglio, il tratto tagliato prosegue la sua corsa verso la posa, trainato dal rullo di posa (31 fig. 2),?. guidato nella guida (47-49 fig. 2), mentre il gruppo di camme comanda l'arr?sto del nastro e la successiva ripresa del movimento, come descritto a proposito della fig. 2.
Le figg. 4, 5 e 6 rappresentano tre varianti di dispositivi di posa, pure oggetto della presente invenzione, che hanno lo scopo di garantire la continuit? della operazione di posa, senza doverla interrompere per provvedere alla pulizia del dispositivo stesso. Allorch? infatti tale dispositivo ? costituito da un rullo, e il nastro viene depositato per tratti, nel percorrere gli spa?i intercorrenti tra un tratto e il successivo, il rullo raccoglie inevitabilmente sia polvere dalla superficie stradale, sia residui di adesivo (primer), dato che quest'ultimo viene necessariamnete depositate? per tratti un poco pi? lunghi che non i tratti di striscia segnaletica.
La fig. 4 illustra un dispositivo di posa che, in luogo di un rullo, utilizza un getto d'aria; il tratto di nastro da depositare viene avviato, da una guida (59), sotto il getto (61) di aria generato da un ventilatore (63). Si ottiene cos? l'adesione del nastro sul terreno, sul quale ? stato depositato, in una fase immediatamente precedente, un idoneo adesivo (primer).
In alternativa pu? essere previsto un getto d'aria sussidiario ' (65), avente una direzione inclinata, allo scopo di convogliare con sicurezza il lembo libero del tratto di nastro sotto il getto (61); tale getto sussidiario sar? un soffio di brevissima durata, comandato attal fine da un dispositivo realizzato mediante tecniche note, e facente parte dell'apparecchiatura di taglio descrit- . ta in precedenza (figg. 2 e 3).
Anche la durata del getto d'aria (61) pu? essere, come variante, intermittente, e cio? interrompersi allorch? l'apparecchiatura percorre lo spszio tra un tratto e il successivo; anche in tal caso il necessario comando sar? dato dal dispositivo di taglio illustrato nelle figg. 2 e 3.
La fig. 5 rappresenta un rullo di posa (67), di foggia particolare, specialmente adatto per posa ad alta velocit?.
Il rullo ? alquanto pi? largo del nastro che deve essere depositato; lateralmente, in (69), ha un diametro commisurato alla velocit? di avanzamento del nastro proveniente dal dispositivo di taglio (figg. 2 e 3), mentre nella porzione interna (71), di larghezza, all'incirca pari a quella del nastro, il diametro ? inferiore, e il rullo ? costituito da rete metallica o lamiera forata o simile. L'asse (73). attorno al quale ruota il rullo, ? formato da un tubo nel quale viene addotta aria in pressione. A detto tubo ? collegato un convogliatore (75), costituito da due paratoie rettangolari, il quale convoglia l'aria in pressione verso il basso, nella zona di posa (77), attraverso quindi la forellatura della porzione (71) del rullo (67).
La guida (79) convoglia il tratto di nastro da depositare verso la predetta zona di posa (77), eventualmente, come variante, con l'ausilio di un getto d'aria supplementare, non rappresentato in figu-r ra, analogo a quello menzionato a proposito della fig..4, e che facilita l'inserimento del lembo iniziale del tratto di nastro da deporre sotto il getto uscente dal convogliatore (75).
Anche in questo caso un opportuno automatismo, comandato dal gruppo di camme illustrato a proposito dei dispositivi di taglio delle figure 2 e 3, limita allo stretto necessario la durata di tale eventuale getto supplementare.
La fig. 6 rappresenta un rullo di posa munito di dispositivo per effettuarne la pulizia, sia dalla polvere che dai residui di adesivo (primer), di cui si ? detto in precedenza; anche questo tipo di rullo ? particolarmente adatto per la posa ad alta velocit?.
Il rullo vero e proprio (81), realizzato normalmente di gomma, ? racchiuso per la maggior parte della sua periferia entro un involucro (83), sufficientemente ermetico per garantire la buona riuscita delle operazioni di pulizia e lavaggio di cui in seguito. In (85) ? rappresentata una lama, o racletta, che opera una prima pulizia, strisciando sul rullo.
Un comando azionato automaticamente in (87), con mezzi noti, allorch? uno dei dispositivi illustrati in precedenza convoglia al rullo il nastro da deporre, fa s? che dalla bombola (89) a pressione di gas - per esempio freon - venga convogliata acqua all'ugello (91), dal quale l'acqua esce nebulizzata.
Il conseguente inumidimento del rullo ha lo scopo principale di ridurre la possibilit? che la?polvere e i residui di adesivo (primer) aderiscano al rullo; si ha quindi un effetto distaccante. In (93) ? presente un'altra lama, o racletta, che ha lo scopo essenziale di chiudere lo spazio attorno al rullo, per garantire la ermeticit? di cui si ? fatto cenno.
L'involucro (83) ? realizzato in modo che possa essere agevolmente smontato, per poter effettuare, di quando in quando, la pulizia della camera (95), scaricando lo sporco che vi si pu? essere raccolto .
Il dispositivo ? completato da una guida (97), che convoglia il nastro sotto il rullo, eventualmente con l'ausilio di un soffio d'aria, non rappresentato in figura, comandato per brevissimo tempo da un automatismo, come si ? detto a proposito del rullo di cui alla fig. 5.
Nel caso di macchine di posa di grandi dimensioni, e quindi di alta autonomia, l'alimentazione anzich? da una bobina sola si verifica per sostituzione di una bobina piena a una vuota senza interruzione della posa.
La fig. 7 rappresenta appunto questa apparecchiatura per la sostituzione di una bobina nuova a quella esaurita, senza interrompere l'operazione di posa.
Essa ? costituita da un supporto (99) sul quale ? imperniato un braccio a bilancere (101), che porta due bobine di nastro (103) e (103') .
La bobina (103) ? rappresentata in fase di lavoro, mentre la bobirna (103') ? in attesa di essere sostituita alla prima, quando questa si sar? esaurita.
Dalla bobina (103) si svolge il nastro (105), il quale passa sul rullo (107) e quindi nel sistema di compensazione, o di accumulo, (109), costituito da un gruppo di rulli fissi (111) e da un gruppo di rulli mobili (113),il cui supporto (115) pu? traslare nelle due direzioni indicate dalle frecce (117), guidato sulle rotaie (119); in seguito si preciser? la funzione di tale sistema di compensazione.
Il nastro da depositare, che proviene dalla bobina (103), fuoriesce in (121), avviato al dispositivo di posa.
La sostituzione della bobina in via di esaurimento con la bobina nuova, e il relativo aggancio, avvengono nel modo seguente.
Innanzitutto, mentre la bobina (103) sta svolgendosi, l?operatore applica il lembo libero della bobina (103?) sulla bocchetta (143), nella quale viene praticata una depressione, con mezzi noti; su detto lembo l'operatore applica poi un biadesivo.
Durante la fase di lavoro, il rullino (123) fissato all'estremit? della leva (125) viene tenuto costantemente aderente al nastro (105) dalla molla (127); il rullino (123) segue lo spostamento della posizione del nastro, fino a quella rappresentata in (129), mentre l'estremit? superiore della leva (123) si avvicina a vetta (131) di comando della microvalvola pneumatica (133), senza per? toccarla.
Allorch? la bobina si esaurisce, e quindi l'estremit? del nastro, che a quel momento sar? nella posizione contraddistinta in figura con (129), si libera dalla bobina, la tensione del nastro stesso viene a mancare, e quindi la molla (127) provoca l'ulteriore rotazione della leva (125), che andr? ad azionare la levetta (131), provocando la sequenza di fasi comandata dalla microvalvola pneumatica (133).
In primo luogo, la levetta (131) provoca l'intervento del pistone (135) che blocca il tratto terminale del nastro} questo per? pu? continuare a fluire verso la posa grazie al sistema di accumulo sopra menzionato.
Contemporaneamente, il pistone (137), pure attuato pneumaticamente med?ante mezzi noti, provoca il movimento nel senso della freccia (139) del piatto (141), il quale obbliga l'estremit? libera del nastro ad aderire al biadesivo gi? predisposto come detto sopra. A questo punto un dispositivo non illustrato, ma di ovvia realizzazione mediante tecniche note, provoca la rotazione del braccio portabobine (101) attorno al perno (102), in modo da portare in posizione di lavoro la bobina (103*), che si trovava in fase di attesa.
Appare ora evidente la funzione del sistema di accumulo, o di compensazione (109); durante lo svolgimento delle operazioni te-r st? descritte, la deposizione del nastro che fuoriesce dal sistema stesso in (121), non si interrompe, perch? viene utilizzata la porzione di nastro immagazzinata nel sistema, ih quanto il gruppo di rulli mobili (113) si sposta, verso destra nella figura, avvicinandosi al gruppo di rulli fissi (111)} non appena terminata la operazione di aggancio tra le due bobine sopra descritta, poich? il piatto (141) ritorna automaticamente nella posizione di partenza, il nastro pu? riprendere a scorrere, e il tiro esercitato dal dispositivo di posa provoca il distacco della porzione di aggancio tra i due nastri dalla bocchetta (143); in alternativa si pu? prevedere un ulteriore automatismo che interrompa per breve tempo la depressione nella bocchetta (143).
Un dispositivo di ovvia realizzazione, non illustrato in figura, riporta gradualmente nella posizione di partenza il gruppo di rulli mobili (113);ovviamente durante tale fase la velocit? di svolgimento del nastro dalla bobina ? superiore alla velocit? di posa. L'operazione viene completata con l'applicazione, da parte dell'operatore, sull'estremit? divenuta libera del bilancere (101), di una nuova bobina.
La fig. 8 rappresenta un'apparecchiatura, pure oggetto della presente invenzione, costituente una variante della precedente, e come questa avente per scopo la sostituzione di una bobina nuova a quella esaurita senza interrompere l'operazione di posa.
Le bobine (145) sono disposte, in un congruo quantitativo, esemplificato di sei nella figura, su un supporto mobile (147), che pu? traslare su rotaie (149); il gruppo rappresentato in (151) in pianta e in (153) in alzato ? invece fisso.
L'operazione di sostituzione di una bobina esaurita con una nuova e la congiunzione delle due estremit? avvengono nel modo seguente. Mentre la bobina (155) si trova in fase di lavoro, e il nastro che dalla stessa si svolge, trascinato in (163) dal dispositivo di posa, si avvicina alla posizione indicata con (157) nella figura, l'operatore applica il lembo libero del nastro avvolto sulla bobina (159) sulla bocchetta (161), nella quale con mezzi noti viene praticata una depressione, e su detto lembo applica un biadesivo.
Quando la bobina (155 ) si esaurisce il rullino tastatore (165 ) , spinto dalla molla (166), supera il livello al quale fino a quel momento aveva continuato a scorrere il nastro, e, come risulta evidente dala figura, porta il piatto (167) ad agire sulla levetta (169) di comando di una microvalvola pneumatica (170), la quale provocher? una sequenza di fasi.
Il pistone (171) spinge il rullo fisso (173) contro il rullo mobile (175), cosicch? l'ulteriore movimento del nastro rimane bloccato; contemporaneamente il pistone (177) spinge la bocchetta (161), sulla quale si trova aderenta, come gi? detto, l'estremit? libera della bobina (159), con applicato il biadesivo, contro il piano (179), sul quale ? ferma l'estremit? terminale della bobina (155), test? esaurita; si verifica con ci? la giunzione tra i due terminali delle bobine in parola.
La sequenza di fasi comandata dalla microvalvola (169) comporta poi il ritorno nella posizione di partenza dei pistoni (171) e (177), cosicch? l'allontanamento del rullo fisso (173) dal rullo mobile (175) consente la ripresa del movimento del nastro, mentre il tiro esercitato dal dispositivo di posa e dal sistema di accumulo di cui si dir?, provoca il distacco della giunzione tra i due nastri dalla bocchetta in depressione (161); la tensione del nastro dovuta al tiro esercita una pressione sul rullino (165), e quindi provoca il ritorno di esso nella posizione normale, e cio? quella rappresentata in figura.
Anche in questo caso, in variante, si pu? prevedere una fase consistente nel toglere per breve tempo la depressione dalla bochetta (161) per facilitare il distacco della giunzione fra i due nastri. Dopo che sono state eseguite le fasi sopra descritte, un dispositivo realizzato secondo tecniche note, pure azionato nell?ambito della sequenza di fasi comandate dalla microvalvola (177), provoca lo spostamento di un passo nel senso della freccia (181) del carrello porta bobine, cosicch? il nastro che si svolge dalla bobina (159) viene a trovarsi centrato rispetto al gruppo (151).
Allorch? tutte le bobine (155) sono esaurite., la posa viene interrotta per ricaricare sul supporto (147) un nuovo gruppo di bobine.
L'apparecchiatura ? completata da un sistema di accumulo del tutto uguale a quello descritto a proposito della fig, 7, e avente la medesima funzione.
La fig. 9 rappresenta un'ulteriore variante di un'apparecchiatura, pure oggetto della presente invenzione, atta a realizzare la sostituzione di una bobina nuova a quella esaurita, senza interrompere l'operazione di posa.
Le bobine (183), (184), (185) e (186) sono disposte su di un supporto fisso (187). Il gruppo rappresentato in (189) ? del .tutto uguale a quello rappresentato in (151) e (153) nella fig. 8.
La sequenza delle operazioni ? analoga a quella descritta con riferimento pure alla fig. 8.
La bobina (185) ? rappresentata in fase di lavoro, mentre la bobina (183) ? in fase di attesa.
L'operatore applica il lembo libero della bobina (183).alla boc- ... chetta (188), nella quale viene praticata una depressione, e su detto lembo applica, come nei casi precedenti, un biadesivo.
Allorch? la bobina (185) si esaurisce, si verificano le stesse fasi gi? descritte a proposito della fig. 8, e cio? lo scatto verso l'alto del rullino (191), il conseguente azionamento della microvalvola (193), e l'inizio di una sequenza di fasi che comprende il blocco del movimento del nastro da parte del rullo (195), premuto contro il rullo
della bocchetta (188), su cui ? aderente il lembo iniziale della bobina (183), corredato di biadesivo, contro il lembo terminale della bobina (185), e quindi il ritorno alle posizioni di partenza sia della bocchetta (183) che del rullo (195).
Si verifica inoltre un'altra fase: ogni due scatti verso l'alto del rullino (191) una memoria realizzata con mezzi noti comanda la traslazione del greppo' (189), portandolo in corrispondenza della posizione occupata dalle bobine (184) e (186).
A questo punto l'operatore applica sulla bocchetta (188) il lembo libero della bobina (184), che si aggancer? poi con il lembo terminale della bobina (183); quando la bobina (184) sar? esaurita, il suo lembo terminale verr? agganciato con.il lembo iniziale della bobina (186), e cos? via, in quanto l'operatore avr? nel frattempo provveduto ad applicare due bobine nuove al posto prima occupato dalle bobine (183) e (185), mentre dopo altri due scatti del rullino (191) il gruppo (189) sar? automaticamente riportato in "corrispondenza della posizione delle bobine (183) e (185).
Anche in questa variante si pu? prevedere una fase in cui viene tolta la depressione nella bocchetta (183), per facilitare il distacco del giunto fra le due bobine; ? pure necessario prevedere un sistema di accumulo, come descritto in precedenza.
Dato comunque che quanto esposto ? stato descritto e rappresentato a solo titolo di esempio indicativo ma non limitativo, deve essere inteso che ulteriori varianti e modificazioni potranno essere apportate a quanto precede e che comunque l'ambito della presente invenzione non si limita a quanto esposto, ma bens? rientra nel pi? ampio concetto degli equivalenti come definiti in una o pi? qualsiasi delle:::seguenti rivendicazioni.

Claims (12)

R I V E N D I C A Z I O N I
1.- Apparecchiatura sussidiaria di macchina di posa di segnaletica stradale a spruzzo, atta a conferire alla stessa la funzione altermativa di posa di striscia segnaletica prefabbricata, caratterizzata dall'essere posizionata all'esterno del fianco della macchina di posa e dall'essere atta a garantire la posa ininterrotta, a velocit?, di striscia prefabbricata mediante un dispositivo di taglio da un rullo e un dispositivo di schiacciamento della striscia sulla superficie stradale garantendo l'assenza di accumulo di sporco nocivo all'efficienza segnaletica, ambedue i dispositivi comandati da una camma che comanda contemporaneamente lo spruzzo della macchina di posa che in tal modo provvede al trattamento della superficie stradale sulla quale viene posato lo spezzone di striscia prefabbricata.
2.- Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il taglio si eff?ttua. mediante un coltello applicato su di un rullo, il quale ? mosso per mezzo di una frizione, e in sincro-i. nismo con il movimento della striscia, dal dispositivo di schiacciamento, e che dopo ogni taglio viene riportato in posizione di partenza per un nuovo taglio.
3.- Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il taglio si effettua fra due rulli ruotanti in sincronismo fra loro e con il movimento della striscia, di cui uno ? provvisto di uno o pi? coltelli posizionati entro una fascia di gomma morbida, e che il taglio si verifica per compressione di un rullo contro l'altro con conseguente schiacciamento della gomma e fuoriuscita del coltello.
4.- Apparecchiatura come alle rivendicazioni 2 o 3, caratterizzata dal fatto che il taglio si effettua in modo incompleto, di modo che il distacco totale dei due bandoli liberi per effetto del rullo di posa si verifica a strappo.
5.- Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il dispositivo di schiacciamento della striscia sulla superficie stradale ? costituito da un getto di aria direziona- . to.
6.- Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il dispositivo di schiacciamento della striscia sulla superficie stradale ? costituito da un rullo di larghezza maggiore di quella della striscia e?che ha una porzione interna di diametro inferiore costituito da una rete attraverso la quale si verifica lo schiacciamento per mezzo di soffio d'aria.
7.- Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il dispositivo di schiacciamento della striscia sulla superficie stradale ? costituito da un rullo autopulente la cui su- _ perficie viene trattata con un liquido di distacco nebulizzato, e . da almeno una racla di pulizia.
8 Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di essere alimentata per la posa di notevoli quantitativi di striscia prefabbricata, mediante la sostituzione della bobina vuota con la bobina piena senza interruzione della operazione di posa.
9 .- Apparecchiatura come alla rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che l'operazione di sostituzione della bobina vuota con la bobina piena ? contraddistinta da una sequenza di avvicinamento del lembo libero della bobina che ? in attesa di sostituire quella in via di esaurimento e il lembo libero di quest'ultima, avvicinamento seguito dall'operazione di giunzione dei due lembi liberi durante la quale un magazzeno sussidiario di compensazione assicura la continuit? della alimentazione della striscia al dispositivo di taglio.
10.- Apparecchiatura come alle rivendicazioni 8 e 9, caratterizzata dal fatto che la sequenza di avvicinamento si verifica per spostamento della bobina che ? in fase di attesa verso il punto in cui si effettua la giunzione dei due lembi liberi.
11.- Apparecchiatura come alle rivendicazioni 8 e 9, caratterizzata dal fatto che la sequenza di avvicinamento si verifica per spostamento del punto in cui si effettua la giunzione dei due lembi liberi verso la bobina che ? in fase di att?sa.
12.- Metodo per la messa in opera di apparecchiature come a una o pi? delle rivendicazioni da 1 a 11, il tutto sostanzialmente come descr?tto e con riferimento alle figure allegate.
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