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Gran Premio del Brasile 2009

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Brasile (bandiera) Gran Premio del Brasile 2009
819º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 16 di 17 del Campionato 2009
Data 18 ottobre 2009
Nome ufficiale XXXVIII Grande Prêmio Petrobras do Brasil
Luogo Circuito di Interlagos
Percorso 4,309 km / 2,677 US mi
Pista permanente
Distanza 71 giri, 305,909 km/ 190,067 US mi
Risultati
Pole position Giro più veloce
Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Australia (bandiera) Mark Webber
Brawn-Mercedes in 1'19"576 RBR-Renault in 1'13"733
(nel giro 25)
Podio
1. Australia (bandiera) Mark Webber
RBR-Renault
2. Polonia (bandiera) Robert Kubica
BMW Sauber
3. Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton
McLaren-Mercedes

Il Gran Premio del Brasile 2009 è la sedicesima prova della stagione 2009 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corso domenica 18 ottobre 2009 sul Circuito di Interlagos a San Paolo. La gara è stata vinta da Mark Webber su RBR-Renault.

Analisi per il campionato piloti

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Button può diventare campione del mondo piloti se:

  • Giunge a podio.
  • Arriva quarto o quinto e Barrichello non vince.
  • Arriva sesto o settimo e Barrichello non arriva tra i primi due posti e Vettel non vince.
  • Arriva ottavo e Barrichello non va oltre il quarto posto e Vettel non oltre il terzo.
  • Non va a punti con Barrichello che giunge quinto o peggio e Vettel che giunge terzo o peggio.

Inoltre:

  • Se Vettel non arriva primo con Button peggiore del quinto posto, è fuori dalla lotta per il titolo.
  • Se Vettel non arriva secondo con Button peggiore del settimo posto, è fuori dalla lotta per il titolo.
  • Se Barrichello arriva primo e Button quarto o peggio, il mondiale rimane aperto indipendentemente dai risultati di Vettel;

Analisi per il campionato costruttori

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Se la Brawn-Mercedes coglie anche solo mezzo punto diventa Campione del mondo costruttori.

Sviluppi per il 2010

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Il 7 ottobre la Renault annuncia l'ingaggio del pilota polacco Kubica per la stagione 2010,[1] mentre la Williams conferma, il 14 ottobre, che nella prossima stagione non utilizzerà più motori della Toyota.[2]

Cambiamenti nei piloti

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Kobayashi sostituisce Glock alla Toyota. Il pilota tedesco ha una vertebra rotta in seguito all'incidente sofferto a Suzuka.[3]

Aspetti tecnici

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La Bridgestone porta per il gran premio pneumatici di tipo extratenero e medio, ritornando così a fornire coperture non di tipo contiguo. Tutti i cordoli nel circuito vengono ridipinti completamente: il colore va dal bianco-rosso delle edizioni 2007-2008 al bianco-verde-giallo di questa stagione[4]

Nella prima sessione del venerdì[5] si è avuta questa situazione:

Pos N Pilota Squadra-Motore Tempo Gap Giri
1 14 Australia (bandiera) Mark Webber Austria (bandiera) RBR-Renault 1'12"463 29
2 23 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Regno Unito (bandiera) Brawn-Mercedes 1'12"874 +0"411 32
3 15 Germania (bandiera) Sebastian Vettel Austria (bandiera) RBR-Renault 1'12"932 +0"469 27

Nella seconda sessione del venerdì[6] si è avuta questa situazione:

Pos N Pilota Squadra-Motore Tempo Gap Giri
1 7 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault 1'12"314 27
2 12 Svizzera (bandiera) Sébastien Buemi Italia (bandiera) STR-Ferrari 1'12"357 +0"043 45
3 23 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Regno Unito (bandiera) Brawn-Mercedes 1'12"459 +0"145 38

Nella sessione del sabato mattina[7] si è avuta questa situazione:

Pos N Pilota Squadra-Motore Tempo Gap Giri
1 16 Germania (bandiera) Nico Rosberg Regno Unito (bandiera) Williams-Toyota 1'23"182 9
2 17 Giappone (bandiera) Kazuki Nakajima Regno Unito (bandiera) Williams-Toyota 1'23"832 +0"650 7
3 22 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Regno Unito (bandiera) Brawn-Mercedes 1'24"122 +0"940 6

La terza sessione è condizionata da una pioggia battente che impedisce ai piloti di provare per quasi l'intera durata della sessione. Viene definitivamente interrotta dopo un incidente di Romain Grosjean. La vettura viene comunque riparata in tempo per le qualifiche.[8]

Nella sessione di qualificazione[9] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Team Q1 Q2 Q3 Griglia Massa[10]
1 23 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Regno Unito (bandiera) Brawn-Mercedes 1'24"100 1'21"659 1'19"576 1 650,5
2 14 Australia (bandiera) Mark Webber Austria (bandiera) RBR-Renault 1'24"722 1'20"803 1'19"668 2 656
3 20 Germania (bandiera) Adrian Sutil India (bandiera) Force India-Mercedes 1'24"447 1'20"753 1'19"912 3 656,5
4 9 Italia (bandiera) Jarno Trulli Giappone (bandiera) Toyota 1'24"621 1'20"635 1'20"097 4 658,5
5 4 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen Italia (bandiera) Ferrari 1'23"047 1'21"378 1'20"168 5 651,5
6 12 Svizzera (bandiera) Sébastien Buemi Italia (bandiera) STR-Ferrari 1'24"591 1'20"701 1'20"250 6 659
7 16 Germania (bandiera) Nico Rosberg Regno Unito (bandiera) Williams-Toyota 1'22"828 1'20"368 1'20"326 7 657
8 5 Polonia (bandiera) Robert Kubica Germania (bandiera) BMW Sauber 1'23"072 1'21"147 1'20"631 8 656
9 17 Giappone (bandiera) Kazuki Nakajima Regno Unito (bandiera) Williams-Toyota 1'23"161 1'20"427 1'20"674 9 664
10 7 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault 1'24"842 1'21"657 1'21"422 10 652
11 10 Giappone (bandiera) Kamui Kobayashi Giappone (bandiera) Toyota 1'24"335 1'21"960 11 671,6
12 11 Spagna (bandiera) Jaime Alguersuari Italia (bandiera) STR-Ferrari 1'24"773 1'22"231 12 671,5
13 8 Francia (bandiera) Romain Grosjean Francia (bandiera) Renault 1'24"394 1'22"477 13 677,2
14 22 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Regno Unito (bandiera) Brawn-Mercedes 1'24"297 1'22"504 14 672
15 21 Italia (bandiera) Vitantonio Liuzzi India (bandiera) Force India-Mercedes 1'24"645 20[11] 680
16 15 Germania (bandiera) Sebastian Vettel Austria (bandiera) RBR-Renault 1'25"009 15 683,5
17 2 Finlandia (bandiera) Heikki Kovalainen Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 1'25"052 16 656,5
18 1 Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 1'25"192 17 661
19 6 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Germania (bandiera) BMW Sauber 1'25"515 18 650,5
20 3 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Italia (bandiera) Ferrari 1'40"703 19 683,5

Le qualifiche sono pesantemente condizionate dalla forte pioggia. La Q1, dopo circa cinque minuti, viene interrotta con la bandiera rossa per un testacoda di Giancarlo Fisichella alla S do Senna che pone la vettura in posizione pericolosa. L'interruzione della sessione dura circa un quarto d'ora a causa della forte pioggia che rende poco sicura la pista. Nella Q1 vengono eliminati a sorpresa Sebastian Vettel e le due McLaren-Mercedes.

Anche la Q2 è interrotta dopo pochi minuti per un incidente che coinvolge Vitantonio Liuzzi. L'interruzione è molto lunga a causa sempre delle cattive condizioni atmosferiche[12]. Nella sessione viene eliminato il leader della classifica mondiale, Jenson Button.

La Q3 vede un miglioramento delle condizioni meteorologiche e non subisce ulteriori perdite di tempo. La pole è di Rubens Barrichello che torna a fare segnare il miglior tempo dopo 5 anni (ultima pole proprio a Interlagos nel 2004)[13]. Le qualifiche si chiudono dopo 2 ore e 41 minuti, diventando così le più lunghe nella storia. Ultima pole per la Brawn.[14]

Dopo le prove sulla pista bagnata la gara parte e si disputa interamente con l'asciutto. Alla partenza scatta bene Barrichello dalla pole, così come Räikkönen che sfrutta al meglio il suo KERS. Il primo giro è caratterizzato da molti colpi di scena. Kovalainen costringe Fisichella, dopo un contatto con Vettel, ad andare sull'erba nelle retrovie, mentre Räikkönen danneggia l’ala anteriore in un contatto con Webber. Contatto anche tra Sutil e Trulli: entrambi sono costretti al ritiro con la vettura del tedesco che esce di pista e poi vi rientra, ormai inguidabile, e colpisce l'accorrente Alonso, costringendo anche lo spagnolo al ritiro. Trulli poi si lamenterà platealmente con Sutil per la manovra, venendo così sanzionato.

I due finlandesi vanno ai box ma la vettura di Kovalainen riparte ancora con il bocchettone della benzina inserito. La benzina caduta sulla corsia dei box si incendia al passaggio di Räikkönen che però può proseguire la gara. Kovalainen si ferma al termine della corsia stessa per permettere ai tecnici di levare il bocchettone. Sarà poi penalizzato, a fine gara, di venticinque secondi per questa manovra. Gli incidenti del primo giro portano la safety car in pista, sempre con Barrichello primo. Alla ripartenza Kubica infila Rosberg e conquista il terzo posto, mentre nelle retrovie è Button a vivacizzare la gara con alcuni bei sorpassi ai danni di Grosjean e Nakajima, che lo riportano in zona punti. Non riesce tuttavia a passare il debuttante Kamui Kobayashi che conserva senza patemi la sua sesta posizione. I primi quattro allungano senza che Barrichello riesca a costruire un gap verso Webber che ha più benzina; quinto è l’ottimo Sébastien Buemi.

Barrichello rientra al giro 21, lasciando la leadership a Webber che rapidamente costruisce un margine di sicurezza per potersi fermare, cinque giri dopo, e mantenere la testa. Il brasiliano, che nel giro dopo lo stop, ha subito il sorpasso di Vettel, si ritrova alle spalle anche di Kubica e braccato dal rimontante Hamilton, autore di un primo stop durante la safety car.

Al venticinquesimo giro Button passa finalmente Kobayashi con un altro bel sorpasso alla s di Senna, prima di fermarsi al giro 29 per il primo stop. L’inglese guadagna poi un’ulteriore posizione per il ritiro di Rosberg, per problemi al cambio; al 33º giro Button passa anche Buemi sempre alla prima curva, ponendosi settimo alle spalle di Raikkonen. Nel frattempo, Kobayashi, uscendo dai box, è protagonista di un contatto con il connazionale Nakajima. Ha la peggio il pilota della Williams che è costretto al ritiro dopo una spettacolare uscita di pista. Vettel, risalito al secondo posto, effettua il primo stop a metà gara, rientrando alle spalle di Button. Hamilton e Raikkonen, quarto e quinto, si fermano per il secondo stop intorno a trenta giri alla fine. Qualche giro dopo, la seconda tornata di rifornimenti dei leader non modifica la situazione con Webber sempre leader davanti a Kubica e Barrichello. Button perde invece una posizione a vantaggio di Vettel, riuscendo però a rimanere davanti a Raikkonen. Barrichello a dieci giri dal termine è passato da Hamilton, prima di dovere tornare ai box per una foratura, che lo fa retrocedere in classifica fino all'ottavo posto.

Vince Webber, seconda vittoria in carriera. A sventolare la bandiera a scacchi c'è Massa. La Brawn festeggia il titolo costruttori mentre Button è campione del mondo piloti.

I risultati del GP sono stati i seguenti:[15]

Pos Pilota Team Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 14 Australia (bandiera) Mark Webber Austria (bandiera) RBR-Renault 71 1h 32'23"081 2 10
2 5 Polonia (bandiera) Robert Kubica Germania (bandiera) BMW Sauber 71 +7"626 8 8
3 1 Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 71 +18"944 17 6
4 15 Germania (bandiera) Sebastian Vettel Austria (bandiera) RBR-Renault 71 +19"652 15 5
5 22 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Regno Unito (bandiera) Brawn-Mercedes 71 +29"005 14 4
6 4 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen Italia (bandiera) Ferrari 71 +33"340 5 3
7 12 Svizzera (bandiera) Sébastien Buemi Italia (bandiera) STR-Ferrari 71 +35"991 6 2
8 23 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Regno Unito (bandiera) Brawn-Mercedes 71 +45"454 1 1
9 10 Giappone (bandiera) Kamui Kobayashi Giappone (bandiera) Toyota 71 +1'03"324 11
10 3 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Italia (bandiera) Ferrari 71 +1'10"665 19
11 21 Italia (bandiera) Vitantonio Liuzzi India (bandiera) Force India-Mercedes 71 +1'11"388 20
12 2 Finlandia (bandiera) Heikki Kovalainen Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 71 +1'13"499 16
13 8 Francia (bandiera) Romain Grosjean Francia (bandiera) Renault 70 +1 giro 13
14 11 Spagna (bandiera) Jaime Alguersuari Italia (bandiera) STR-Ferrari 70 +1 giro 12
Rit 17 Giappone (bandiera) Kazuki Nakajima Regno Unito (bandiera) Williams-Toyota 30 Collisione con K.Kobayashi 9
Rit 16 Germania (bandiera) Nico Rosberg Regno Unito (bandiera) Williams-Toyota 27 Cambio 7
Rit 6 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Germania (bandiera) BMW Sauber 21 Senza benzina 18
Rit 20 Germania (bandiera) Adrian Sutil India (bandiera) Force India-Mercedes 0 Collisione con J.Trulli e F.Alonso 3
Rit 9 Italia (bandiera) Jarno Trulli Giappone (bandiera) Toyota 0 Collisione con A.Sutil e F.Alonso 4
Rit 7 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault 0 Collisione con J.Trulli e A.Sutil 10
  • Kovalainen è stato penalizzato di venticinque secondi per avere causato un incidente nella corsia box[16].

Classifiche Mondiali

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ (EN) Official: Kubica to join Renault in 2010, su f1.gpupdate.net, 7 ottobre 2009. URL consultato il 7 ottobre 2009.
  2. ^ (EN) Williams announce Toyota split, su en.f1-live.com, 14 ottobre 2009. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  3. ^ Kobayashi al posto di Glock a San Paolo, su italiaracing.net, 11 ottobre 2009. URL consultato l'11 ottobre 2009.
  4. ^ (FR) Pneus extra-tendres et medium, su fr.f1-live.com, 16 ottobre 2009. URL consultato il 16 ottobre 2009.
  5. ^ Prima sessione di prove libere del venerdì
  6. ^ Seconda sessione di prove libere del venerdì
  7. ^ Sessione di prove libere del sabato, su formula1.com.
  8. ^ Pista inondata per le ultime, su it.f1-live.com, 17 ottobre 2009. URL consultato il 18 ottobre 2009.
  9. ^ Sessione di qualificazione, su formula1.com.
  10. ^ Pre-race weights & provisional grid
  11. ^ Liuzzi to get gearbox penalty after Q2 crash, su formula1.com.
  12. ^ Qualifiche perturbate dalla pioggia, su it.f1-live.com, 17 ottobre 2009. URL consultato il 18 ottobre 2009.
  13. ^ Barrichello in pole davanti al suo pubblico, su f1.gpupdate.net, 17 ottobre 2009. URL consultato il 18 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2009).
  14. ^ (EN) Qualifying - Barrichello rises to the challenge in BRA, su formula1.com, Formula1, 17 ottobre 2009.
  15. ^ Risultati del GP, su formula1.com.
  16. ^ Trulli, McLaren, Kovalainen penalised for infringements

Altri progetti

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Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 2009
 

Edizione precedente:
2008
Gran Premio del Brasile Edizione successiva:
2010