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Dario Berti

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Oggi vorrei provare a illustrare una tesi che è stata sostenuta da Popper: la tesi per cui il progresso scientifico non avviene per accumulo di conoscenze, come comunemente si crede, ma per eliminazione di errori. Possiamo illustrare la... more
Oggi vorrei provare a illustrare una tesi che è stata sostenuta da Popper: la tesi per cui il progresso scientifico non avviene per accumulo di conoscenze, come comunemente si crede, ma per eliminazione di errori. Possiamo illustrare la differenza tra queste due concezioni del progresso servendoci di due immagini. L’idea che il progresso sia un accumulo di conoscenze può essere paragonata all’opera di costruzione di un edificio. Ogni mattone che forma l’edificio è un piccolo pezzo di conoscenza che si aggiunge agli altri. Una volta che è stato poggiato al suo posto, il mattone rimane lì e serve da base agli altri mattoni che dovranno poggiare su di lui. Questa è l’idea di progresso che Popper rifiuta. La concezione popperiana del progresso può essere invece paragonata al lavoro di uno scultore. Questo lavoro consiste nel dare forma a un blocco di pietra per un processo di sottrazione. Le parti che vengono sottratte corrispondono, nella nostra similitudine, agli errori che via via vengono eliminati. Naturalmente queste sono solo delle metafore, per cui non dovete prenderle troppo sul serio. Servono solo a darci un’idea intuitiva di cosa avesse in mente Popper.
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I filosofi che possono essere considerati grandi e classici sono quelli che hanno saputo integrare l’aspetto prettamente argomentativo con l’aspetto che potrebbe essere chiamato “narrativo”. Da un lato, infatti, la filosofia procede da... more
I filosofi che possono essere considerati grandi e classici sono quelli che hanno saputo integrare l’aspetto prettamente argomentativo con l’aspetto che potrebbe essere chiamato “narrativo”. Da un lato, infatti, la filosofia procede da premesse e arriva a conclusioni, attraverso passaggi regolati da una logica; dall’altro essa può costruire narrazioni sul destino dell’uomo e del mondo. Il grande filosofo — quello che diventa un classico — è tale perché racconta storie e insieme fornisce gli strumenti per saggiarne la fondatezza e la consistenza. Emanuele Severino appartiene ormai a pieno titolo ai classici della filosofia; il presente volume vuole essere una testimonianza di come le sue opere e i suoi insegnamenti continuino a far “partorire” idee nuove, riconoscendo nella filosofia severiniana un punto di partenza imprescindibile.