- Social History, Family history, Modern History, Social and Cultural History, Sicily (History), Early Modern History, and 40 moreArt History, Social Mobility, Cultural History, Archives, Patronage and collecting, Biography, History of Archives, Cultural Studies, Manuscript Studies, Heraldry, Archival Studies, Archival science, History of Collections, Cultural Heritage, Microhistory, Religious Studies, Cult of Saints, Romani Studies, Storia degli archivi, Digital Humanites, Storia delle biblioteche e Bibliografia, Digital Archives, History of libraries, Bibliography, Librarianship, Library and Archival Science, Economic History, Early Modern Italy, Digital Humanities, History of Library and Information Science, Beni Culturali, Gender Studies, Baroque art and architecture, Female Patronage, Matronage/Patronage, Women Agency, History of Library and Information Sciences, Manoscritti; Codicologia; Storia Delle Biblioteche, Storia Delle Biblioteche, and Storia Dell'Editoriaedit
- Claudio Gino Li Chiavi (Palermo, 1990) è un libero ricercatore che pubblica studi e documenti sul territorio sicilian... moreClaudio Gino Li Chiavi (Palermo, 1990) è un libero ricercatore che pubblica studi e documenti sul territorio siciliano con particolare attenzione alla produzione artistica locale ed alle biografie degli artisti. È socio della Società di Storia Patria della Sicilia centro-meridionale e del Collegio Araldico (Roma).edit
Il testo ripercorre, tramite documentazione inedita, i passaggi che condussero alla realizzazione del reliquiario argenteo a statua contenente la reliquie di Santa Rosalia e donato nel 1673 dal Senato di Palermo alla città di Messina. Il... more
Il testo ripercorre, tramite documentazione inedita, i passaggi che condussero alla realizzazione del reliquiario argenteo a statua contenente la reliquie di Santa Rosalia e donato nel 1673 dal Senato di Palermo alla città di Messina. Il dono s'inserisce in un periodo politicamente instabile durante il quale il conflitto tra le due principali città siciliane si era acuito. Il sacro dono, pertanto, acquisisce specifici connotati politici. Nel contributo qui proposto, pertanto, se in appendice vengono riportati in trascrizione integrale i documenti strettamente attinenenti alla realizzazione della statua, nel testo viene tracciato un più ampio affresco in cui la scena è dominata dallo scambio di cerimonie tra Palermo e Messina.
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Questo saggio si sofferma sulla fondazione del reclusorio delle Sacra Famiglia di Palermo detto anche delle "Cappuccinelle" attraverso l'analisi dei documenti relativi alla fondazione del primo reclusorio e la costruzione dell'attuale... more
Questo saggio si sofferma sulla fondazione del reclusorio delle Sacra Famiglia di Palermo detto anche delle "Cappuccinelle" attraverso l'analisi dei documenti relativi alla fondazione del primo reclusorio e la costruzione dell'attuale monastero. Un cenno è dedicato all'archivio storico dell'ente ed alle opere artistico di maggior rilievo.
This essay focuses on the foundation of the Holy Family Monastery in Palermo, also known as the "Cappuccinelle", through the analysis of documents relating to the foundation of the first reclusion and the construction of the current monastery. A mention is made of the historical archive of the institution and the most important artistic works.
This essay focuses on the foundation of the Holy Family Monastery in Palermo, also known as the "Cappuccinelle", through the analysis of documents relating to the foundation of the first reclusion and the construction of the current monastery. A mention is made of the historical archive of the institution and the most important artistic works.
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Nel contributo vengono presentati alcuni documenti sull’attività di Gioacchino Castrogiovanni, pittore siciliano sconosciuto alla letteratura artistica locale. L’artista affiancò all’attività di copista quella della realizzazione di opere... more
Nel contributo vengono presentati alcuni documenti sull’attività di Gioacchino Castrogiovanni, pittore siciliano sconosciuto alla letteratura artistica locale. L’artista affiancò all’attività di copista quella della realizzazione di opere dipinte a succo d’erba.
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Research Interests: Cult of Saints, History of Elites, Relics (Religion), Courts and Elites (History), Art Patronage during the XVIIth Century, and 15 moreArte chiese e confraternite laiche, Relics and Relic Veneration, Storia Dell'Arte Moderna, Nobiltà, Confraternities studies, Agiografia, Sicily (History of Art), Culto Dei Santi, Confraternity Studies, Confraternite, Storia Della Giustizia, Nobiltà siciliana, Santa Venera, Confraternal patronage of the arts, and storia urbanistica di palermo
Nel presente contributo vengono presentati inediti documenti riguardanti la chiesa di san Giacomo dei Militari a Palermo. Nello specifico una prima parte ripercorre le notizie finora edite ed aggiunge nuovi dati circa gli affreschi della... more
Nel presente contributo vengono presentati inediti documenti riguardanti la chiesa di san Giacomo dei Militari a Palermo. Nello specifico una prima parte ripercorre le notizie finora edite ed aggiunge nuovi dati circa gli affreschi della navata, ad oggi in gran parte perduti, realizzati nel 1736 del pittore Ottavio Volante. Una secondo paragrafo ripercorre la biografia dell'ingegnere militare Michele Angelo Blasco (1679-1772) facendo il punto delle notizie note alla luce di inediti documenti. Infine, sono presentati gli inediti documenti che testimoniano la realizzazione della macchina marmorea della cappella di san Giovanni Nepomuceno - commissionata nel 1732 dal militare boemo Wenzel Rodowsky von Hustirzan - alla quale presero parte Michele Angelo Blasco, Procopio Serpotta ed una équipe di marmorari composta da Gioacchino Vitagliano, Antonino Marino, Antonio e Ignazio Musca, Nicolò Boatta e fra' Giacomo da san Giuseppe (al secolo Giuseppe Lembo).
Il contributo è stato consegnato il 21.10.2021 (Agorà. Periodico di cultura siciliana, n. 77-78/2021)
Il contributo è stato consegnato il 21.10.2021 (Agorà. Periodico di cultura siciliana, n. 77-78/2021)
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Il saggio passa in rassegna l'attività dello scultore in legno Pietro Marino (1663 ca.-1755) alla luce di dati bibliografici e di inediti documenti archivistici. Il contributo è frutto della relazione da me presentata a Cefalù (PA) il... more
Il saggio passa in rassegna l'attività dello scultore in legno Pietro Marino (1663 ca.-1755) alla luce di dati bibliografici e di inediti documenti archivistici.
Il contributo è frutto della relazione da me presentata a Cefalù (PA) il 23.12.2019 in occasione della IX edizione di "Arte e storia della Madonie. Studi per Nico Marino".
Il contributo è frutto della relazione da me presentata a Cefalù (PA) il 23.12.2019 in occasione della IX edizione di "Arte e storia della Madonie. Studi per Nico Marino".
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L’autore affronta il tema della diffusione del culto di Santa Rosalia in Liguria durante il XVII secolo attraverso alcuni manufatti di argenteria palermitana ed inedite fonti d’archivio. Nello specifico sono presi in esame il busto... more
L’autore affronta il tema della diffusione del culto di Santa Rosalia in Liguria durante il XVII secolo attraverso alcuni manufatti di argenteria palermitana ed inedite fonti d’archivio. Nello specifico sono presi in esame il busto reliquiario custodito nella chiesa di Santa Caterina di Bonassola e l’inedita urna-reliquiario della Basilica dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo.
The author deals with the theme of the spread of the cult of Saint Rosalia in Liguria during the seventeenth century through some examples of Palermo silverware and unpublished archival documents. Specifically, he examines the reliquary bust kept in the church of Santa Caterina di Bonassola and the unknown reliquary urn of the Basilica of Santi Gervasio and Protasio in Rapallo.
Nota: impaginazione dell'autore (03.2020).
L'articolo è leggibile online sul sito della rivista dell’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia “Maria Accascina” (n. 19/Giugno 2019).
ISSN 2038-4394
The author deals with the theme of the spread of the cult of Saint Rosalia in Liguria during the seventeenth century through some examples of Palermo silverware and unpublished archival documents. Specifically, he examines the reliquary bust kept in the church of Santa Caterina di Bonassola and the unknown reliquary urn of the Basilica of Santi Gervasio and Protasio in Rapallo.
Nota: impaginazione dell'autore (03.2020).
L'articolo è leggibile online sul sito della rivista dell’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia “Maria Accascina” (n. 19/Giugno 2019).
ISSN 2038-4394
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Il presente saggio, nutrendosi dell'ambivalenza propria della natura degli archivi, indaga l'archivio storico parrocchiale della chiesa di Sant'Antonio Abate in Palermo. La narrazione si snoda tra le serie che compongono il fondo... more
Il presente saggio, nutrendosi dell'ambivalenza propria della natura degli archivi, indaga l'archivio storico parrocchiale della chiesa di Sant'Antonio Abate in Palermo. La narrazione si snoda tra le serie che compongono il fondo archivistico tenendo conto sia della natura originaria della documentazione archivistica come strumento operativo di gestione e autodocumentazione di un'attività sia del valore di fonte storica che oggi ricopre, restituendo uno spaccato della vita della parrocchia lungo i secoli.
Il contributo oltre a raccontare la struttura dell'archivio, evidenziando come la documentazione sia ora espressione dei munera del parroco ora del beneficio parrocchiale, attinge ai documenti per tratteggiare un profilo delle confraternite che operarono nella parrocchia di Sant'Antonio Abate.
Lo scritto è pubblicato nel libro "La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate a Palermo. Ottocento anni fra storia, arte e vissuto religioso 1220 - 2020" promosso dalla parrocchia di Sant'Antonio Abate e dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista" ed al quale hanno preso parte Claudio Gino Li Chiavi, Santina Grasso, Danilo Lo Piccolo, Giovanni Mendola, Enrico Saeli, Cosimo Scordato, Gaetano Tulipano.
Fotografie di Nicola Di Giorgio e Roberto D'Angelo.
Progetto grafico e impaginazione di Pietro Lupo (Quicksicily.com, Palermo)
Il contributo oltre a raccontare la struttura dell'archivio, evidenziando come la documentazione sia ora espressione dei munera del parroco ora del beneficio parrocchiale, attinge ai documenti per tratteggiare un profilo delle confraternite che operarono nella parrocchia di Sant'Antonio Abate.
Lo scritto è pubblicato nel libro "La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate a Palermo. Ottocento anni fra storia, arte e vissuto religioso 1220 - 2020" promosso dalla parrocchia di Sant'Antonio Abate e dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista" ed al quale hanno preso parte Claudio Gino Li Chiavi, Santina Grasso, Danilo Lo Piccolo, Giovanni Mendola, Enrico Saeli, Cosimo Scordato, Gaetano Tulipano.
Fotografie di Nicola Di Giorgio e Roberto D'Angelo.
Progetto grafico e impaginazione di Pietro Lupo (Quicksicily.com, Palermo)
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Il presente contributo prende in esame l'inedita tela quaresimale policroma realizzata nel 1852 da Giovanni Patricolo per la chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate in Palermo. Il saggio è pubblicato nel libro "La chiesa parrocchiale... more
Il presente contributo prende in esame l'inedita tela quaresimale policroma realizzata nel 1852 da Giovanni Patricolo per la chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate in Palermo.
Il saggio è pubblicato nel libro "La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate a Palermo. Ottocento anni fra storia, arte e vissuto religioso 1220 - 2020" promosso dalla parrocchia di Sant'Antonio Abate e dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista" al quale hanno preso parte Claudio Gino Li Chiavi, Santina Grasso, Danilo Lo Piccolo, Giovanni Mendola, Enrico Saeli, Cosimo Scordato, Gaetano Tulipano.
Fotografia di Nicola Di Giorgio e Roberto D'Angelo.
Progetto grafico ed impaginazione di Pietro Lupo (Quicksicily.com, Palermo)
Il saggio è pubblicato nel libro "La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate a Palermo. Ottocento anni fra storia, arte e vissuto religioso 1220 - 2020" promosso dalla parrocchia di Sant'Antonio Abate e dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista" al quale hanno preso parte Claudio Gino Li Chiavi, Santina Grasso, Danilo Lo Piccolo, Giovanni Mendola, Enrico Saeli, Cosimo Scordato, Gaetano Tulipano.
Fotografia di Nicola Di Giorgio e Roberto D'Angelo.
Progetto grafico ed impaginazione di Pietro Lupo (Quicksicily.com, Palermo)
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Il presente articolo, sulla base di un inedito documento, riconduce a Vincenzo Gagini, uno dei figli del celebre Antonello, la statua marmorea dell’Annunziata custodita presso la chiesa Madre di Frazzanò (ME) finora attribuita a Giuseppe... more
Il presente articolo, sulla base di un inedito documento, riconduce a Vincenzo Gagini, uno dei figli del celebre Antonello, la statua marmorea dell’Annunziata custodita presso la chiesa Madre di Frazzanò (ME) finora attribuita a Giuseppe Gagini, figlio di Giacomo e nipote di Antonello e Vincenzo.
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Il presente saggio, pubblicato in A.S.Si.Ce.M. - Archivio Storico della Sicilia Centro Meridionale (Anni IV-V; n. 8-9 Luglio 2017 - Giguno 2018), presenta, tramite l’analisi di numerosi documenti inediti, gli esiti di una ricerca... more
Il presente saggio, pubblicato in A.S.Si.Ce.M. - Archivio Storico della Sicilia Centro Meridionale (Anni IV-V; n. 8-9 Luglio 2017 - Giguno 2018), presenta, tramite l’analisi di numerosi documenti inediti, gli esiti di una ricerca archivistica sull'apparato decorativo della chiesa di San Vincenzo Ferreri di Nicosia. Il cantiere dal 1716 al 1808 vide susseguirsi diversi artisti. Il pittore Guglielmo Borremans, l'architetto Francesco Ferrigno e gli stuccatori Procopio Serpotta e Domenico Castelli sono gli autori delle tele, degli affreschi e degli stucchi (1716 - 17). Del 1768 è invece il sontuoso altare maggiore fatto giungere direttamente da Napoli, opera del marmoraro partenopeo Domenico Tucci. Sono infine del 1808 i quattro altari neoclassici realizzati dal palermitano Giosuè Durante su disegno dell'architetto Alessandro Emanuele Marvuglia.
Ai documenti che riperocorrono le fasi della decorazione dell'edificio chiesastico si aggiungono notizie inedite sulla biografia di Guglielmo Borremans (Anversa, 1675 - Palermo, 1744) che hanno permesso di fissare gli anni della sua permanenza a Roma ed a Napoli prima di approdare in Sicilia.
Ai documenti che riperocorrono le fasi della decorazione dell'edificio chiesastico si aggiungono notizie inedite sulla biografia di Guglielmo Borremans (Anversa, 1675 - Palermo, 1744) che hanno permesso di fissare gli anni della sua permanenza a Roma ed a Napoli prima di approdare in Sicilia.
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Arte e Storia delle Madonie - Studi per Nico Marino IX edizione. Cefalù 23 dicembre 2019. La relazione, partendo dall’attività finora documentata dello scultore Pietro Marino, concernerà le due inedite statue lignee di San Ciro e... more
Arte e Storia delle Madonie - Studi per Nico Marino IX edizione. Cefalù 23 dicembre 2019.
La relazione, partendo dall’attività finora documentata dello scultore Pietro Marino, concernerà le due inedite statue lignee di San Ciro e Sant’Andrea Avellino conservate nella chiesa di San Ciro a Caltavuturo ed altre opere inedite dello scultore.
La relazione, partendo dall’attività finora documentata dello scultore Pietro Marino, concernerà le due inedite statue lignee di San Ciro e Sant’Andrea Avellino conservate nella chiesa di San Ciro a Caltavuturo ed altre opere inedite dello scultore.
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Nel 2016, contestualmente all’avvio del cantiere di restauro della chiesa di santa Venera - promosso dalla Compagnia della Pace con il fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale – sono iniziate le ricerche... more
Nel 2016, contestualmente all’avvio del cantiere di restauro della chiesa di santa Venera - promosso dalla Compagnia della Pace con il fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale – sono iniziate le ricerche archivistiche che qui si presentano e che costituiscono un ulteriore tassello di una più ampia opera di recupero della storia e dei luoghi dell’antico sodalizio palermitano. Indagare e compendiare più di quattro secoli di storia non è certamente compito facile. Tuttavia, lo studio di una realtà ben precisa - come quella della Compagnia della Pace - permette di osservare, di percepire ed a volte cogliere i momenti rilevanti di un lungo racconto fatto di uomini, luoghi, preziosi manufatti ed opere d’arte che si inseriscono nel panorama più ampio delle dinamiche socioculturali che interessarono la città di Palermo lungo i secoli. Il compito che gli autori dei contributi di questo volume si sono dati è stato proprio quello di focalizzare, rileggere e raccontare alcuni di questi aspetti. Un primo saggio, di carattere storico e storico-artistico, si pone come “ponte” fra i diversi contributi tracciando una storia della Compagnia della Pace e dei suoi luoghi (C. Gino Li Chiavi). Segue una puntuale analisi urbanistica ed architettonica che illustra ciò che rimane degli edifici del sodalizio e ricostruisce quella porzione di città che si sviluppava un tempo intorno a porta Termini (C. Lo Curto). La descrizione dei luoghi prosegue con una relazione sugli interventi di restauro che hanno permesso di restituire alla città la chiesa di santa Venera (F. Terranova). Infine, gli ultimi saggi guidano il lettore alla riscoperta delle opere d’arte superstiti. Uno studio sul dipinto su tavola raffigurante la “Madonna col Bambino tra Santi che intercedono per la città di Palermo contro la peste” permette di restituire definitivamente a Mario di Laurito l’esecuzione dell’opera, a lungo custodita dalla Compagnia della Pace ed oggi in deposito presso il Museo Diocesano di Palermo, nonché di aggiornare il catalogo dell’artista campano, dopo più di quarant’anni dall’unica monografia dedicata al pittore (G. Mendola). Chiude la sezione dedicata all’arte un saggio sulle inedite suppellettili liturgiche della Compagnia; pregevole contributo non solo per la preziosità dei manufatti analizzati ma anche per i nuovi dati che vengono forniti sull’attività di numerosi argentieri palermitani (M. C. Di Natale). In ultimo una ricca appendice è posta ad integrazione del volume (C. Gino Li Chiavi). La pubblicazione si presenta, dunque, in forma corale e - in quanto frutto di lavoro interdisciplinare e risultato di una condivisione di conoscenze fra gli autori - va letta nella circolarità che intercorre fra i singoli contributi. Il volume, senza alcune pretesa di esaustività, offre comunque un approdo sicuro sulle vicende del sodalizio aprendo la strada ad ulteriori approfondimenti.