Paolo De Matteis

Se estudia la colección artística del antiguo convento de San Pedro de Carmelitas Descalzos, posteriormente denominado del Carmen y habitado por frailes Franciscanos,  consecuencia del dilatado proceso que se inicia en 1569 con su fundación, con el respaldo de Teresa de Jesús y bajo el patronazgo del príncipe de Éboli.
La secularización del espacio, confirmada en las últimas décadas del siglo XX, ha permitido la confluencia de los fondos artísticos en el denominado como Museo del V Centenario de Santa Teresa de Jesús de Pastrana, que hoy exhibe obras de artistas tan prestigiosos como Eugenio Cajés, Frías Escalante, Francisco Rizi, Alonso del Arco, Paolo de Matteis, Carreño de Miranda, Luca Giordano, Salvador Maella o José Álvarez, entre otros. A los nombres de artistas de primera fila deben sumarse las aportaciones artísticas de artificies tan singulares como Francisco de Cleves, Segismundo Laire, Odoardo Puccinelli, fray Juan de la Miseria o Regino Páramo.

Il testo rilegge l’evoluzione dell’iconografia di S . Rosalia, patrona di Palermo a partire dal primo ritratto ufficiale voluto dal Senato di Palermo nel 1624.
Riprendendo una nota querelle innescata apparentemente dalle monache dell’ordine di S. Basilio, che affermavano che la Patrona avesse parte delle loro fila.
In realtà, come spiegato nel saggio, la contesa era sostenuta dai Gesuiti, insieme ai Benedettini, in funzione anti francescana, considerando che le prime immagini della Santuzza la ritraevano con il saio marrone legato con una corda, manifestando di conseguenza il valore eremitico nel percorso della sua santità e inevitabilmente richiamando l’abito di S. Francesco.
Il contributo ripercorre, dunque, la rassegna delle prime immagini di S. Rosalia, anche tramite fonti dirette e indirette, avanzando per la prima volta l’ipotesi che in realtà la causa scatenante il conflitto iconografico fosse dovuta ai Domenicani che utilizzarono la celeberrima pala con la Madonna del Rosario in S. Domenico di Antoon van Dyck, fino ad oggi non considerata nell’ambito della questione che vide coinvolti rinomati pittori, frutto di acute committenze, tra cui Carlo Maratti e Paolo De Matteis, un secolo dopo l’immagine vandyckiana.

Elaborato conclusivo di Tirocinio curriculare svolto presso la SOPRINTENDENZA BAPSAE di Napoli in Palazzo Reale, sezione Storico-artistica. Tirocinante: dott.ssa FRANCESCA DE LUCA, corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell'arte, Università degli Studi di Napoli "Federico II", a. a. 2015/16. Durata del Tirocinio: 11/04/2016-11/06/2016 Descrizione del lavoro svolto: attività di ricerca e stesura di brevi contenuti inerenti alla chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone, Napoli, per il progetto "Mini Guide" delle chiese di Napoli.

La firma di Paolo De Matteis (Piano Vetrale, 9 febbraio 1662 – Napoli, 26 luglio 1728), celebre artista campano, compare al di sotto dei piedi della Vergine Maria e può sicuramente chiudere una grande parentesi sulla tanto discussa paternità di quest’opera. La tela della Crocifissione, all'interno della chiesa di S. Bartolomeo a Campobasso, viene analizzata e paragonata alla Crocifissione di Luca Giordano conservata a Gaeta nel Santuario della Santissima Annunziata. Un breve percorso tra le pagine del biografo Bernardo De Dominici, nelle quali si parla di tutta la vita del De Matteis, aiuterà a comprendere al meglio la personalità di questo artista vissuto tra il XVII ed il XVIII secolo.

The discovery of new documents in the Vienna State Archives, and of two drawings of the Sala dei Viceré in the Familienarchiv Harrach in Vienna, has enabled a reassessment of Paolo de Matteis’ fresco work in the Sala dei Viceré of the Royal Palace of Naples.
https://www.riha-journal.org/articles/2020/0246-telesca

Se estudia la colección artística del antiguo convento de San Pedro de Carmelitas Descalzos, fundado Teresa de Jesús y bajo el patronazgo del príncipe de Éboli en 1569. Se analiza el patronazgo ejercido por los miembros de la Casa Ducal de Pastrana, y las obras que van aportando a esta Institución. El III duque de Pastrana, Ruy Gómez de Silva-Mendoza, Fray Pedro González de Mendoza, el IV y V Duque de Pastrana, Rodrigo Díaz de Vivar de Silva-Mendoza y Gregorio de Silva-Mendoza, María Teresa de Silva Hurtado de Mendoza, VII
duquesa de Pastrana y obras de artistas tan prestigiosos como Eugenio Cajés, Frías Escalante, Francisco Rizi, Alonso del Arco, Paolo de Matteis, Carreño de Miranda, Luca Giordano, Salvador Maella, José Álvarez, Francisco de Cleves, Segismundo Laire, Odoardo Puccinelli, fray Juan de la Miseria o Regino Páramo.

The essay is focused on some unpublished works by Paolo de Matteis, linked to various stages of his career. To his early activity we can refer the four Evangelists painted in Marcianise cathedral, under the influence of his master Luca Giordano. Till now, these frescos have been attribuited to Paolo de Maio, but only for an erroneous transcription of documents. At the complete stage of his maturity we can attribute the Magdalene with angels (private collection in Salerno), a brilliant composition with classical accent. Finally, the Virgin and Child with Saints (private collection in Montecatini Terme) has to be referred to de Matteis too. This work bears marked devotional features, peculiar of his last works.

The paper examines a panting representing the 'Martyrdom of Saint Giulia' by Poalo De Matteis. the work is presently preserved in the church of Saint Donato at Ripacandida, although it came from the nearby church of Santa Maria del Carmine. The work was painted around 1718, confirmed by the discovery of new archival documents, and was commissioned by Giuseppe Teroni to commemorate his wife who died on 11 August 1716.

La figura del viceré Francisco de Benavides, colto mecenate e raffinato collezionista, ha generato finora un limitato interesse storiografico. Questo libro mira a colmare questa lacuna ponendosi sostanzialmente due obiettivi: indagare il ruolo della corte napoletana non solo come centro di potere, ma anche come nucleo ideologico e divulgatore di valori culturali; e affrontare questa analisi in modo tematico (piuttosto che cronologico, come è più usuale negli studi di questa natura) con strumenti che includono la storia sociale dell'arte e del collezionismo, l'iconologia, la storia del gusto e la ricerca archivistica.

All’interno del multiculturale programma decorativo della Galleria dell’Eneide, promosso dal conte Raimondo Bonaccorsi a partire dal 1710, la scola napoletana trovava spazio con tre autorevoli protagonisti della scena artistica dei primi decenni del Settecento. Le pareti della galleria virgiliana accolsero in prima istanza la Venere che offre le armi ad Enea di Paolo De Matteis e la Personificazione del Tevere di Giacomo Del Po e, soltanto dopo un’ansiosa sollecitazione, l’Enea e Didone di Francesco Solimena. Alla luce di nuove ricerche archivistiche da affiancare a quelle già edite, l’intervento intende interrogarsi sulle ragioni del reclutamento dei suddetti pittori e di un certo «Matteuccio» da Napoli, esaminando il contributo di alcune figure coinvolte in maniera diversa nell’impresa maceratese, come l’abate Filippo Bonaccorsi e monsignor Antonio Widmann, o gli agenti Sebastiano e Carlo Antonio Ferri attivi tra Roma e la capitale del Viceregno austriaco.

Estudio de las pinturas de artistas italianos del convento de frailes Carmelitas Descalzos de Pastrana (Guadalajara), estableciendo su posible donación por parte de los diferentes miembros de la familia ducal de Pastrana, su origen y la fecha de su llegada a Pastrana.

The text deals with a privilegiated and marvellous picture, discovered in 2013 at the «Ex-Collegial Church» in Mora de Rubielos (Teruel, Spain). It´s «Our Lady teached by Saint Anne», and Genaro painted it in 1728 in Naples (Italy). It has particular historical development and a singular style (the fourth Sarnielli´s picture discovered). Fray Miguel Vicente Abad Zapater bringed it from Naples and donated to the parish. Here we will study all about its artistical history, composition and originality.

En el 2013 se descubre en la Ex-Colegiata de Santa María de Mora de Rubielos (Teruel, España) un cuadro de singular belleza. Se trata de la educación de la Virgen, firmado en el reverso por el pintor napolitano Genaro Sarnelli en 1728. Su historia y sus características estilísticas hacen muy especial a esta obra ya que es la cuarta obra atribuida a este pintor; que fue donada a la Ex-Colegiata por fray Miguel Vicente Abad Zapater que la trajo desde Nápoles. En el presente artículo recogeremos las hipótesis sobre la procedencia y avatares de la presente obra, así como las influencias artísticas y composición

Il contributo approfondisce alcune questioni attributive lasciate in sospeso dagli studi moderni riguardanti tre disegni che, attraverso comparazioni stilistiche, riusciamo ad ascrivere a Francesco Cozza (1605-1682), pittore calabrese attivo soprattutto a Roma tra 1630 e il 1680, e a Paolo De Matteis (1662-1728), artista cilentano operante tra Roma e Napoli a cavallo tra Sei e Settecento.

L'estudi analitza  una  pintura  de  la  Reial  Acadèmia  Catalana  de  Belles  Arts  de  Sant  Jordi dipositada al Museu Nacional d’Art de Catalunya. Un quadre que no té cap problema d’autoria, doncs, està signat pel napolità Paolo  de  Matteis i datat a l’any 1710. Malgrat això, degut a l’estranya representació d’un sant encara no beatificat i sense tradició a Barcelona, sorgeixen els dubtes en relació a la procedència i el promotor de l’obra.

Nel 1692 la periegetica napoletana è rivoluzionata dalla stampa delle Notizie del bello dell’antico e del curioso della città di Napoli, di Carlo Celano. Autore già noto in Italia e all’estero sotto lo pseudonimo di Ettore Calcolona per la produzione teatrale,  il canonico Celano imprime una svolta sia al genere della periegetica, superando l’essenzialità strumentale della guida in favore di una documentazione ‘enciclopedica’, sia alla napoletanistica in genere, promuovendo una trattazione storica fondata sulla consultazione di documenti d’archivio, su testimonianze autoptiche, su una bibliografia rigorosa, sull’impegno personale dell’autore in cantieri storico-artistici – come i restauri di Santa Restituta al Duomo di Napoli – e sulla sua piena appartenenza all’intellighenzia del Viceregno, soprattutto per gli stretti legami personali coi massimi artisti del tempo.
Non meraviglia dunque che l’editio princeps andasse presto esaurita, e nel 1724 lo stampatore Giovan Francesco Paci succedette a Giacomo Raillard per soddisfare la crescente richiesta dell’opera, con addirittura una ristampa ulteriore l’anno seguente. Come e più di altre guide ‘rivali’ anch’esse ristampate,  le Notizie sono interessate da un aggiornamento profondo, che coinvolge un revisore del testo esterno, Francesco Porcelli, incaricato di rivedere globalmente l’autografo celaniano. 
Ciascuno dei suoi interventi dunque corregge, aggiorna, taglia, integra il testo del 1692, secondo le intenzioni dichiarate dall’editore Paci nella sua introduzione, ovvero rendere la guida fruibile e adatta ad un pubblico di forastieri all’altezza del 1724.

Parole chiave,  Keywords: La Torre campanaria di Taranto,  il Duomo di Taranto,  La Cattedrale di S. Cataldo di Taranto,  Mauro Manieri, Cosimo Fonzago, Paolo de Matteis, George Berkeley, Giovambattista Gagliardo,  Ferdinand Gregorovius,  Andrea Martini,  Monsignor Giuseppe Blandamura

Lo studio attribuisce al pittore Paolo de Matteis (1662-1728) un dipinto appartenente alla collezione del Museo della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando, di Madrid. Il dipinto, raffigurante la Maddalena penitente, emerge in documenti d’archivio che hanno permesso di delineare e perfezionare alcune notizie tradizionalmente ribadite nelle fonti.