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The issue of lacuna is one of the most debated topics in the restoration field: a theoretical and methodological approach is proposed to deal with it. A critically driven adoption of technological tools will be then considered to find... more
The issue of lacuna is one of the most debated topics in the restoration field: a theoretical and methodological approach is proposed to deal with it. A critically driven adoption of technological tools will be then considered to find effective solutions in accordance with the shared principles of restoration. The analysis of lacuna moves from its definition, focuses on the different meanings in relation to scale and context, deal with the causes that generated it and the alteration of the work expressive value. A methodological approach to tackle lacuna and to define the resulting operative choices is proposed in relation to its treatment, also to demonstrate how the same critical-methodological approach is valid for architectural, historical-artistic and archaeological works of restoration. The case of a ceramic bezel exposed at Bracciano Civic Museum shows an interesting methodological approach to lacuna reintegration's problem. At the time of the discovery, the work presented lacunae and loss of material and its restoration is paradigmatic of a critical approach to the reintegration issue. Besides, technological innovation finds application in all the steps of the design process: from the diagnostic-cognitive phase to the desirable maintenance over time, it offers potential solution to specific problems. Process innovation coming from the adoption of new technologies in the preliminary investigations has produced major changes in "critical" survey of historical buildings as in case of Casticciano Sanctuary (Forlì). The continuous contribution of new technologies is an opportunity for transposition of methodological approach at operational level. However, the adoption of technology can't leave aside a thorough theoretical approach and the respect of international Charters and scientifically shared principles of restoration.
Abstract (italiano)
La questione della Lacuna e di un suo possibile risarcimento costituisce uno dei temi più dibattuti nel campo del restauro: il presente contributo propone di affrontare l'argomento analizzandolo a partire da una riflessione di tipo teorico e di impostazione metodologica. Si intende poi valutare se e come un utilizzo cosciente e criticamente guidato degli strumenti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica e di metodo possa condurre, nel rispetto dei principi del restauro scientificamente condivisi, alla formulazione di efficaci soluzioni al problema.
L'analisi del concetto di Lacuna muove a partire dalla sua definizione, dalla messa a fuoco delle scale a cui si presenta e dei significati che può assumere in relazione al contesto, alle cause che l’hanno generata, alla perdita fisica di materia e all’alterazione del valore espressivo dell’opera.
Si propone una riflessione di metodo sull'approccio con cui affrontare la Lacuna e sulle conseguenti possibili scelte tecniche operative, in relazione al suo trattamento. Ciò anche per dimostrare che uno stesso approccio critico-metodologico è valido per il restauro di ogni tipo di manufatto: architettonico, storico-artistico, archeologico, etc.
Il tema del risarcimento ha visto in passato, e vede tutt'ora, posizioni differenti sulla metodologia di intervento, approcci che si ripercuotono sulle scelte operative con risultati eterogenei, a volte efficaci, a volte discutibili.
Si propone l’esempio del restauro di una lunetta ceramica esposta presso il Museo Civico di Bracciano (Roma) che mostra l’approccio metodologico al problema della reintegrazione delle lacune. La grande scultura in terracotta invetriata, progettata per decorare un edificio, è la copia ottocentesca di un’opera di Andrea della Robbia conservata a Firenze. La passione per il Rinascimento portò la produzione ceramica italiana dell’Ottocento a riproporre con grande perizia forme e tecniche della maiolica rinascimentale, conosciute dai trattati antichi. La lunetta di Bracciano è testimonianza di un periodo storico in cui il revival rinascimentale ha rappresentato, per l’Italia appena unificata, un forte segno identitario. Il manufatto, all’atto del suo ritrovamento, presentava lacune e perdita di materiale; il suo restauro è paradigmatico di un approccio critico al tema della reintegrazione.
D'altra parte, l'innovazione tecnologica trova applicazione nelle diverse fasi dell'iter progettuale, da quella diagnostico-conoscitiva all’elaborazione delle scelte progettuali, nella fase realizzativa e in quella, auspicabile, della manutenzione/monitoraggio nel tempo, offrendo potenziali soluzioni alle problematiche individuate in ogni specifico ambito.
In particolare, l'innovazione di processo riferita alla fase preliminare all’intervento ha prodotto interessanti cambiamenti nel rilievo “critico” del costruito storico. Nel Santuario della Madonna delle Grazie di Casticciano (FC), il parziale crollo di una volta a botte è stato rilevato mediante tecnologia laser scanner 3D; ciò ha permesso di documentare in maniera veloce ed esaustiva la morfologia della volta, mettendo rapidamente a disposizione dati utili all'elaborazione del progetto.
La continua disponibilità di nuove tecnologie è da considerarsi un'opportunità per la trasposizione sul piano operativo delle riflessioni metodologiche. L’uso della tecnologia, però, non può prescindere da un'approfondita riflessione teorica e dal rispetto delle Carte internazionali e dei principi del restauro scientificamente condivisi per evitare il rischio, anche in presenza di buone soluzioni tecnologiche, di risultati scorretti o carenti.
Abstract (italiano)
La questione della Lacuna e di un suo possibile risarcimento costituisce uno dei temi più dibattuti nel campo del restauro: il presente contributo propone di affrontare l'argomento analizzandolo a partire da una riflessione di tipo teorico e di impostazione metodologica. Si intende poi valutare se e come un utilizzo cosciente e criticamente guidato degli strumenti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica e di metodo possa condurre, nel rispetto dei principi del restauro scientificamente condivisi, alla formulazione di efficaci soluzioni al problema.
L'analisi del concetto di Lacuna muove a partire dalla sua definizione, dalla messa a fuoco delle scale a cui si presenta e dei significati che può assumere in relazione al contesto, alle cause che l’hanno generata, alla perdita fisica di materia e all’alterazione del valore espressivo dell’opera.
Si propone una riflessione di metodo sull'approccio con cui affrontare la Lacuna e sulle conseguenti possibili scelte tecniche operative, in relazione al suo trattamento. Ciò anche per dimostrare che uno stesso approccio critico-metodologico è valido per il restauro di ogni tipo di manufatto: architettonico, storico-artistico, archeologico, etc.
Il tema del risarcimento ha visto in passato, e vede tutt'ora, posizioni differenti sulla metodologia di intervento, approcci che si ripercuotono sulle scelte operative con risultati eterogenei, a volte efficaci, a volte discutibili.
Si propone l’esempio del restauro di una lunetta ceramica esposta presso il Museo Civico di Bracciano (Roma) che mostra l’approccio metodologico al problema della reintegrazione delle lacune. La grande scultura in terracotta invetriata, progettata per decorare un edificio, è la copia ottocentesca di un’opera di Andrea della Robbia conservata a Firenze. La passione per il Rinascimento portò la produzione ceramica italiana dell’Ottocento a riproporre con grande perizia forme e tecniche della maiolica rinascimentale, conosciute dai trattati antichi. La lunetta di Bracciano è testimonianza di un periodo storico in cui il revival rinascimentale ha rappresentato, per l’Italia appena unificata, un forte segno identitario. Il manufatto, all’atto del suo ritrovamento, presentava lacune e perdita di materiale; il suo restauro è paradigmatico di un approccio critico al tema della reintegrazione.
D'altra parte, l'innovazione tecnologica trova applicazione nelle diverse fasi dell'iter progettuale, da quella diagnostico-conoscitiva all’elaborazione delle scelte progettuali, nella fase realizzativa e in quella, auspicabile, della manutenzione/monitoraggio nel tempo, offrendo potenziali soluzioni alle problematiche individuate in ogni specifico ambito.
In particolare, l'innovazione di processo riferita alla fase preliminare all’intervento ha prodotto interessanti cambiamenti nel rilievo “critico” del costruito storico. Nel Santuario della Madonna delle Grazie di Casticciano (FC), il parziale crollo di una volta a botte è stato rilevato mediante tecnologia laser scanner 3D; ciò ha permesso di documentare in maniera veloce ed esaustiva la morfologia della volta, mettendo rapidamente a disposizione dati utili all'elaborazione del progetto.
La continua disponibilità di nuove tecnologie è da considerarsi un'opportunità per la trasposizione sul piano operativo delle riflessioni metodologiche. L’uso della tecnologia, però, non può prescindere da un'approfondita riflessione teorica e dal rispetto delle Carte internazionali e dei principi del restauro scientificamente condivisi per evitare il rischio, anche in presenza di buone soluzioni tecnologiche, di risultati scorretti o carenti.