Argenteria Napoletana

Oggetto dell’intervento è l’Ostensorio raggiato settecentesco presente dal 1958 nel Museo del Tesoro della collegiata di San Lorenzo di Chiavenna, lì pervenuto dalla chiesa di Santa Maria di Borgonuovo del medesimo comune. Esso giunse in dono da Napoli, città dove a partire dal Cinquecento numerosi valchiavennaschi si trasferirono per occuparsi prevalentemente del commercio e del trasporto di vino.
Tra le preziose suppellettili argentee mandate al paese di origine dagli emigranti, il nostro ostensorio è certamente uno dei manufatti più interessanti, ma anche uno dei più problematici, date le travagliate circostanze legate alla sua commissione avvenuta negli anni Quaranta del Settecento. Di tale oggetto si conserva, infatti, una ricca documentazione che permette di ricostruire le singolari vicende della sua realizzazione e fornisce anche il nome del suo autore, l’argentiere napoletano Michele De Novi. Quest’ultimo tuttavia è una figura pressoché sconosciuta anche alla letteratura partenopea più specifica sull’argomento. Dall’analisi comparata della punzonatura presente sull’Ostensorio di Chiavenna con quella di altre suppellettili si possono ora individuare almeno tre opere certamente assegnabili al De Novi, che permettono di meglio definire il suo modus operandi, e dal confronto con ostensori di analoghe fattezze siglati anche da altri argentieri, è forse possibile risalire al preciso modello iconografico mariano replicato nei manufatti esaminati.

The Cathedral of Altamura (Bari) was
built as a Palatine chapel between
1232 and 1254, following the wish of
the Emperor Federico II of Svevia, and
is the custodian of a large number of
liturgical silver objects, almost all of
them produced in Naples, as well as
being enriched by important objects of
XVII and XVIII centuries.
In this study we are analyzing, for the
first time, findings of the XIX century,
therefore, affined to the neoclassical
and revivalist style, which somehow
mark the crucial time of the civil and
religious history of that city.
Their commission is, in fact, tied to
three factors: that of integrating the silver
pieces stolen by the French in the
bloody sacking of March 1799,which
won her the heroic title of Lioness of the
Puglie; the institution of the Bishop’s
Palace on 16th August 1848; the
internal modernization of the internal
part of the Cathedral, realizing the
neogothic style between 1850 and
1860, done by the architect Travaglini.
The request for the restitution of these
silver articles came, not only from the
Chapter of the Cathedral and the
Bishops of the time, but also from the
élite of the aristocracy and the entrepreneurship
of Altamura.

O. SERGI PIRRO', Il busto di san Vitaliano: cronaca di un restauro. Il 16 luglio 1944, dopo il bombardamento dell’agosto 1943, le spoglie del santo patrono passano in processione per le vie della città di Catanzaro, in «Obiettivo Calabria», XLVIII, 6, 2010, pp. 52 - 55.
Rivista bimestrale della Camera di Commercio di Catanzaro.

O. SERGI PIRRO’, [FP] Francesco Perretti argentiere in Napoli: un nome inedito recuperato alla storia dell’argenteria meridionale, «Rogerius», anno XIX, n. 2, Bollettino dell’Istituto della Biblioteca Calabrese, Soveria Mannelli 2016.
Rivista semestrale dell'Istituto della Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro (Vibo Valentia).

O. SERGI, Le collezioni del Palazzo Vescovile di Catanzaro tra il 1727 e il 1778: gli inventari dei vescovi Emanuele Spinelli, Domenico Rossi, Ottavio Da Pozzo e Antonio De Cumis, in "Collezionismo e politica culturale nella Calabria vicereale borbonica e postunitaria", a cura di A. ANSELMI, Roma, Gangemi, 2012, pp. 406 - 433.

Once again this authoritative magazine
accepts my contribution regards
the sacred silverware belonging to a
Catholic Church un Greece, especially
in the Rodi Cathedral. Nothing has
remained of the objects which belonged
to the old and prestigious Episcopal
Latin centre on this island of the
Aegean Sea, as also those of the knights
of Saint John in Jerusalem, who
were later forced to move to Malta.
The disappearance took place over
many centuries of occupation on the
part of the Ottoman Empire (1522-
1912). However, a considerable silver
“Peace” (1561) which had belonged
to the Minor Order of Monks in Rodi,
has been conveyed to the San Salvatore
convent in Jerusalem. The silver
objects now in their possession,
mainly pertaining to liturgy and
devotion cover the period between the
18th and 20th centuries. The history
of these pieces is not well known: some
seem to have reached the island of
Rodi through the Franciscans of the
Holy Land, who have always been the
custodians of the most important
Christological places in Palestine. It
was effectively in the basilica of the
Sacred Sepulchre in Jerusalem where
through the years different and considerable
gifts arrived especially from
Europe and the Middle East. One
must also keep in mind its ancient
history as well as its particular geographical
position. All this could
explain the presence in Rodi of silverware
of Armenian, Italian and
French manufacture, but also of some
objects produced in the near Turkey
and obviously from Greece, too.

O. SERGI, Il Libro III della Platea del reverendissimo Capitolo della Cattedrale di Catanzaro: 1890. Per un studio dell’argenteria sacra del tesoro della Cattedrale, in «Studi Calabresi», II - III, 3 - 4, 2002 - 2003, Gioiosa Jonica, Corab, 2008, pp. 181 - 195.

O. SERGI, Arte e Fede. Un itinerario nella Memoria: Museo Diocesano, Chiese ed Oratori, in “Beni Culturali a Catanzaro”, a cura di G. CHIELLI, Catanzaro, Abramo, 2008, pp. 138-165 - contiene

Museo Diocesano
- I marmi, le sculture, i reliquiari, i dipinti, gli argenti i paramenti sacri.

Chiese (schede)
- Cattedrale di Santa Maria Assunta e dei Santi Pietro e Paolo
- Basilica Minore di Maria SS. Immacolata già della SS. Trinità o di S. Francesco d’Assisi dell’Ordine dei Francescani Minori Conventuali - Aggregata alla Basilica Patriarcale di S. Maria Maggiore in Roma
- Chiesa di S. Maria delle Grazie o di S. Teresa all’Osservanza già dell’Ordine dei Francescani Minori Osservanti
- Chiesa di S. Giovanni Battista della Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta Ad Honorem - Aggregata alla Patriarcale Arcibasilica di S. Giovanni in Laterano
- Chiesa delle Convertite di Santa Maria Maddalena detta di S. Biagio già delle Monache del Terz’Ordine regolare francescano
- Chiesa di S. Francesco di Paola o dell’Addolorata già dell’Ordine dei Minimi o Paolotti
- Chiesa di Santa Maria della Stella già dell’Ordine delle Clarisse Francescane Cappuccine
- Chiesa di S. Maria del Carmine già dell’Ordine dei PP. Carmelitani Calzati
- Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia dell’Ordine dei Francescani Minori Cappuccini già Oratorio dei PP. Filippini
- Chiesa Santuario di S. Maria de Meridie o del Mezzogiorno
- Chiesa del SS. Salvatore o di S. Omobono già sede della Confraternita dei Sarti
- Chiesa di S. Nicola di Morano o delle Donne già di S. Nicola Sicilli
- Chiesa di S. Maria de Figulis detta di Montecorvino
- Chiesa di S. Maria d'Ognissanti detta di S. Rocchello o di S. Rocco Minore
- Chiesa di S. Maria de Plateis in S. Anna
- Chiesa di S. Angelo de Siclis già di S. Angelo Malphitanorum
- Chiesa di S. Caterina V. e M. o del SS. Rosario (Gagliano)
- Chiesa Matrice di S. Maria Assunta o S. Maria del Carmine (Gagliano)

- Oratori (schede)
Oratorio della Confraternita di S. Maria del Carmine
Oratorio della Reale Arciconfraternita di Maria SS. del Rosario

O. SERGI, 77; Francesco Cangiani, Alzata di Mons. R. M. De Franco (Scheda), Catanzaro, Museo Diocesano d’Arte Sacra, in Argenti di Calabria. Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo, a cura di S. Abita, Catalogo della mostra, Cosenza, Galleria Nazionale di Palazzo Arnone: 2006, Napoli, Paparo, 2006, p. 190.

O. SERGI, 174. Antonio Abbate, Tronetto per esposizione eucaristica (Scheda), Museo Diocesano d’Arte Sacra, in Argenti di Calabria. Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo, a cura di S. Abita, Catalogo della mostra, Cosenza, Galleria Nazionale di Palazzo Arnone: 2006, Napoli, Paparo, 2006, pp. 390- 393.

O. SERGI, Ecclesia mater et maior: la cattedrale e i vescovi. L’edificio, il corredo, il tesoro, nelle collezioni dei musei diocesani di Catanzaro e Squillace, in Le arti tra storia culto e committenza nell’antica Diocesi di Catanzaro - Squillace, a cura di O. SERGI, Catanzaro, ed. MUDAS, 2014, pp. 8-65 - contiene:
- 1. Le Cattedrali e i Vescovi: tra memoria perduta e dispersa
- 2. Il corredo e il tesoro delle Cattedrali. Annotazioni e didascalie di fede: il caso di Catanzaro.
- 3. Argenti e paramenti sacri di committenza vescovile: dal Barocco al Novecento. Le collezioni del Museo Diocesano d'Arte Sacra di Catanzaro - Squillace.

Oreste Sergi Pirrò – ORO NAPOLETANO, ARREDI SACRI E “GIOJE” NELLA CATANZARO DELL’OTTOCENTO. LA VIA DEGLI OREFICI: MAESTRI ARGENTIERI E BOTTEGHE ORAFE TRA PIAZZA MERCANTI E PALAZZO FAZZARI. Conferenza organizzata nell’ambito dei “Mercoledì culturali” del Circolo di Cultura “Augusto Placanica”. Catanzaro 30 maggio 2018 – ore 18:00 – Circolo di Cultura “Augusto Placanica”, Via L. Settembrini, 26.

Fra i toponimi più importanti che caratterizzarono, per un certo periodo, la “vita commerciale” di Catanzaro, oggi andati completamente perduti, vi era la “via degli Orefici”. Quest’arteria, già attestata nel XVI secolo, confluiva con la “via degli Scarpari” nella cosiddetta “Piazza”, attuale Piazza Mercanti, antico centro artigianale e mercantile della città. Il tratto stradale, così come riportato da alcuni studi, era compreso tra l’attuale Camera di Commercio e l’antica chiesa dei PP. Teatini, linea di confine e di demarcazione tra l’antica Giudecca, “centro attivissimo d’impegno lavorativo e commerciale” degli ebrei poi “quartier generale” della comunità mercantile degli Amalfitani, e il quartiere cosiddetto del Vescovato. Interessi di carattere storico diversi non hanno portato, nel tempo, ad uno studio approfondito sull’attività di orafi e maestri argentieri catanzaresi per i quali, attraverso lo studio di dati e documenti d’archivio, è invece possibile ricostruire tempi e circostanze in merito non solo alla realizzazione di manufatti in argento e oro, ma anche  riguardo al ruolo di alcune figure di “negozianti orefici” presenti nella Catanzaro dell’Ottocento. Fra questi la scoperta, da parte di chi scrive, di Antonio Preconi, argentiere e «neg.te orefice in Catanzaro» per il quale si evince, da alcuni documenti, che lo stesso assurgeva spesso a ruolo di “intermediario” nella realizzazione di alcuni argenti provenienti da Napoli e ancora oggi custoditi presso alcune chiese della città.

O. SERGI, 169. Ostensorio raggiato con nodo figurato (Scheda), Catanzaro, Basilica di Maria SS. Immacolata, in Argenti di Calabria. Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo, a cura di S. Abita, Catalogo della mostra, Cosenza, Galleria Nazionale di Palazzo Arnone: 2006, Napoli, Paparo, 2006, pp. 378-381.

O. SERGI, 70. Biagio Guariniello, Calice con nodo figurato (Scheda), Catanzaro, Basilica di Maria SS. Immacolata, in Argenti di Calabria. Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo, a cura di S. Abita, Catalogo della mostra, Cosenza, Galleria Nazionale di Palazzo Arnone: 2006, Napoli, Paparo, 2006, p. 176.

La raffinata iconografia che ritrae la Mater Domini, Patrona di Laterza - piccolo borgo in provincia di Taranto - è il risultato di un errore interpretativo che, tuttavia, ha permesso lo sviluppo di un canone ben preciso ed inconfondibile nelle riproduzioni delle immagini che nel corso del tempo sono state realizzate, pur con materiali e ispirazioni diverse, ma sempre fedeli ad un modello che sebbene sorto non volutamente, ma per errore, ha avuto una fortunata conseguenza.

O. SERGI, 67. Francesco Avellino, Ostensorio raggiato con nodo figurato (Scheda), Catanzaro, Chiesa di S. Giovanni Battista, in Argenti di Calabria. Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo, a cura di S. Abita, Catalogo della mostra, Cosenza, Galleria Nazionale di Palazzo Arnone: 2006, Napoli, Paparo, 2006, pp. 168-169.

Oreste Sergi Pirrò - Coordinamento generale, curatela e direzione scientifica, progetto di allestimento e del percorso espositivo, consulenza tecnica e grafica della mostra: "IEROFANIE". La fantasia del Sacro. Tessuti e argenti di S. Maria Maggiore: Oratorio della Confraternita della Beata Vergine del Monte Carmelo di Taverna (Catanzaro) [29 agosto-29 ottobre 2016]. La mostra temporanea, inaugurata nel 2016, è oggi una esposizione permanente che intende offrire una visione globale, tra Cinquecento e Ottocento, di manufatti tessili e di argenti appartenenti al patrimonio artistico della parrocchia di S. Maria Maggiore e della Confraternita della Beata Vergine del Monte Carmelo. La città di Taverna, infatti, conserva testimonianze significative per la comprensione della genesi e delle vicende storiche e artistiche della diocesi, della città stessa ed in particolare della Chiesa di S. Maria Maggiore e del suo Oratorio confraternale il cui patrimonio culturale è , allo stesso tempo, memoria visiva e narrativa. Il percorso di ricerca, esaminato e creato per analizzare i numerosi paramenti sacri e la suppellettile liturgica in argento nelle diverse declinazioni di tipologie di tessuti e di moduli decorativi, punta l’obiettivo su un’analisi di studio inerente ad interventi che da qualche decennio, anche in Calabria, hanno promosso attività culturali connesse alle cosiddette “arti minori”.
Antichi tessuti (paramenti sacri) e argenti che rappresentano quel “lato nascosto” di una concreta attività artigianale e artistica che, oggi, si fa memoria e identità di una comunità la quale, attraverso diverse committenze avvenute nei secoli, è riuscita a dare splendore e bellezza ai luoghi di culto e alla liturgia. I paramenti sacri e gli argenti individuati esplicano, infatti, al meglio quel significato di cultura concentrato, non solo sull’insieme dei valori artistici, ma anche su quei principi sociali e cultuali attraverso i quali ogni comunità cristiana, storicamente, ha operato e continua ad operare.
Parrocchia di S. Maria Maggiore, Piazza S. Maria – 88055 Taverna (Catanzaro).