1. Premessa Eletto ufficialmente dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ‚Anno dei Bor-ghi d'Italia‛ e ‚Anno del Turismo Sostenibile‛ 2 , il 2017 è diventato una fondamentale occasione per considerare l'insieme dell'heritage italiano come un'importante risorsa dal punto di vista occupaziona-le, sociale, culturale e psicologico. Sulla scorta dell'iniziativa-finanziata dal Ministero, dalle Regioni, dall'Anci e dall'Enit-è stato anche promosso il programma interregionale ‚Borghi: viaggio italiano‛, nel quadro del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 3 , volto a valorizzare in chiave di sostenibilità i piccoli insediamenti e soprattutto i ‚paesi fantasma‛ (Bengtsson, 1977) dello stivale, luoghi deposita-ri di patrimonio naturalistico, umano, artistico e culturale, meritevoli di essere recuperati, se non dal punto di vista funzionale, almeno dal punto di vista turistico 4. Le ragioni della parziale o totale dismissione di molti di questi insediamenti (in Campania se ne contano almeno sedici) sono frequentemente riconducibili a cause naturali, come frane e terremoti (Guidoboni, Valensise, 2012) che talvolta hanno favorito l'edificazione di nuovi centri abitati. Gli effet-ti di breve, medio e lungo periodo di queste dislocazioni sono stati studiati per comprenderne i riflessi socioeconomici, politici e culturali sulle comunità coinvolte e il loro sradicamento dallo spazio vissuto e dalla memoria (Politecnico di Milano, 2009; Arminio, 2013). L'obiettivo di questo contributo è, inve-ce, quello di analizzare le succitate implicazioni in considerazione delle strategie di marketing e di ge-stione territoriale relative ai borghi abbandonati utilizzando, come caso, il Comune di Apice. Prendendo spunto dalla letteratura focalizzata sui processi di patrimonializzazione turistica e ri-qualificazione territoriale (tra gli altri Dansero, Governa, 2003; Turco, 2012), con l'intento di compren-dere la possibilità di applicare questi stessi parametri al ripristino dei centri dismessi (Dagradi, 1997), 1 Università degli Studi di Napoli L'Orientale. Si ringrazia l'Ufficio Tecnico del Comune di Apice, la Prof.ssa E. Manserra (presidentessa della Proloco), nonché gli imprenditori F. Pepe e F. Licciardi per la di-sponibilità e le informazioni fornite. 2 In ottemperanza al Piano Strategico 2017-2022, alle linee guida della World Tourism Organisation (UNWTO) volte a valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale, alle linee guida della SNAI, nonché alle più generali disposizioni relative alla Conferenza delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scien-za e la Cultura (1972). 3 A tale Piano partecipano 18 regioni e oltre 1.000 borghi. Gli obiettivi sono la costituzione di un Comitato per i Borghi turistici italiani, l'organizzazione di un Forum Nazionale sui Borghi, la redazione di un Atlante dei Borghi d'Italia un riconoscimento annuale da attribuire al borgo più smart dal punto di vista dell'innovazione turistica nonché la valorizzazione in chiave sostenibile per la rivitalizzazione delle are in-terne:
www.viaggio-italiano.it (ultimo accesso 01/05/2016). 4 Secondo uno studio condotto dall'Emilia Romagna nel 2016, l'indice di internazionalizzazione dei bor-ghi si è attestato intorno al 30%, con 15 milioni di turisti su tutto il territorio nazionale e un giro di affari di 950.000.000 €:
http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/il-2017-e-lanno-dei-borghi (ultimo accesso 01/05/2016).