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FRANCESCO GIANCANE L’anafonesi di Gadda La parola anafonesi, oggi nota come tecnicismo della linguistica storica italiana, conta una sorprendente attestazione in una pagina del Pasticciaccio di Gadda trovatasi per questo al centro di una vivace discussione lessicografica. Sarà utile ricordare, in breve, i termini della questione. Si ritiene comunemente che il termine anafonesi, con cui si designa l’innalzamento in diacronia di [e] in [i] e di [o] in [u] in determinati contesti, sia stato coniato ex novo da Arrigo Castellani. Salvo smentite, la prima attestazione del tecnicismo risale al 1948, anno dell’edizione dei Conti dei fratelli Cambio e Giovanni di Detaccomando 1. In quell’anno, tuttavia, come informa lo stesso Castellani, doveva trovarsi già abbozzato il saggio sul Cortonese medievale a corredo dell’edizione del Registro di crediti e pagamenti del maestro Passara di Martino da Cortona (uscita a stampa nel 1949), nel quale il termine compare accompagnato dalla sua definizione 2. La proposta terminologica fu poi ribadita da Castel- Chi scrive esprime la propria gratitudine a Claudio Ciociola e Vittorio Formentin, che hanno offerto importanti suggerimenti, e a Luca D’Onghia, che ha ospitato e discusso una presentazione del lavoro in una delle lezioni di Storia della lingua italiana tenute presso la Scuola Normale Superiore di Pisa tra il 2012 e il 2013. 1 Cfr. A. Castellani, I conti dei fratelli Cambio e Giovanni di Detaccomando (territorio di Umbertide, 1241-1272), Firenze, Istituto di Glottologia dell’Università di Firenze, 1948, p. 12. 2 Cfr. A. Castellani, I conti cit., p. 11: «La caratterizzazione dialettale che segue è condotta secondo i paragrafi del citato Registro di crediti e pagamenti» e Id., Il registro di crediti e pagamenti del maestro Passara di Martino da Cortona (1315-1327), Firenze, Istituto di Glottologia dell’Università di Firenze, 1949, p. 22. Una versione del testo del Registro rivista dallo stesso Castellani «per gli spogli dell’OVI» è stata pubblicata, a c. di P. Larson, nel «Bollettino dell’Opera del Vocabolario Italiano», XV, 2010, pp. 197-225. LINGUA E STILE, L, giugno 2015 127