Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per la Città metropolitana di Bari
Ostuni (BR) - Museo di civiltà preclassiche della Murgia meridionale
Preistoria
e Protostoria
della Puglia
a cura di Francesca Radina
studi di preistoria e protostoria - 4
FIRenze 2017
IL VOLUME RACCOGLIE LA RIELABORAZIONE DEI TESTI, SOTTOPOSTI ALLA VALUTAZIONE DEL COMITATO SCIENTIFICO, PRESENTATI IN OCCASIONE DELLA XLVII RIUNIONE SCIENTIFICA DELL’ISTITUTO
ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA, TENUTASI AD OSTUNI (BR) DAL 9 AL 13 OTTOBRE 2012
PRESSO IL MUSEO DI CIVILTÀ PRECLASSICHE DELLA MURGIA MERIDIONALE
COMITATO SCIENTIFICO
Anna Maria Bietti Sestieri, Alberto Cazzella, Donato Coppola, Elettra Ingravallo, Luigi La Rocca, Alessandra Manfredini,
Fabio Martini, Francesca Radina, Giulia Recchia, Annamaria Ronchitelli, Lucia Sarti
COORDINAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO
Anna Maria Bietti Sestieri, Francesca Radina
COMITATO ORGANIZZATORE
Giorgia Aprile, Angela Cinquepalmi, Giovanni Colucci, Donato Coppola, Antonio Curci, Francesco Genchi,
Maria Antonietta Gorgoglione, Italo Maria Muntoni, Gemma Russo, Teodoro Scarano, Ida Tiberi, Anna Maria Tunzi,
Donata Venturo
COORDINAMENTO DEL COMITATO ORGANIZZATORE
Donato Coppola
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Giorgia Aprile, Antonio Curci, Francesco Genchi, Italo Maria Muntoni, Ida Tiberi
REDAZIONE
Giorgia Aprile, Giordana Dinielli, Francesca Radina, Ida Tiberi
IMPAGINAZIONE GRAFICA: Edipuglia srl
Con il sostegno di
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ISBN 978-88-6045-060-9
© Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 2017
c\o Museo Archeologico Nazionale
Via della Pergola 65 - 50121 Firenze
www.iipp.it, email: iipp@iipp.it - segreteria@iipp.it
Le immagini presenti nel volume sono tratte dall’Archivio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per
la Città metropolitana di Bari; ne è vietata la riproduzione non autorizzata.
dedicato a Santo Tinè
INDICE
11
13
15
LUIGI LA ROCCA, Premessa
FRANCESCA RADINA, Introduzione
EUGENIA ISETTI, GUIDO ROSSI, Commemorazione di Santo Tiné (Caniccatini Bagni, Siracusa 1926 - Padova 2010)
Paleolitico e Mesolitico
29
39
45
53
61
69
79
87
95
101
FABIO MARTINI, ANNAMARIA RONCHITELLI, LUCIA SARTI, Il Paleolitico e il Mesolitico della Puglia
MARTA ARZARELLO, CARLO PERETTO, Il sito di Pirro Nord (Apricena, FG) nel contesto del primo popolamento
europeo: strategie di produzione ed influenza della materia prima
DAMIANA SANTORO, Dati preliminari su industrie litiche di superficie nel territorio di Altamura (Bari)
FILOMENA RANALDO, L’arco ionico pugliese tra la fine del Paleolitico medio e gli esordi del Paleolitico superiore:
problemi e prospettive di ricerca per la ricostruzione dei sistemi antropici
FILOMENA RANALDO, HELENA KLEMPEREROVÁ, ANNAMARIA RONCHITELLI, Evoluzione dei sistemi tecnici nell’Uluzziano di Grotta del Cavallo (Nardò-LE)
MAURO CALATTINI, LAURA MORABITO, CARLO TESSARO, L’Epigravettiano antico di Grotta delle Mura (Monopoli,
Bari)
EMANUELE CANCELLIERI, Il sito di Fondo Focone-Trincea B (Ugento, Lecce) nel contesto dell’Epigravettiano antico dell’Italia peninsulare orientale
FABIO MARTINI, LUCIA SARTI, Nuove ricerche nei livelli “romanelliani” di Grotta del Cavallo (Lecce): le produzioni litiche e le figurazioni mobiliari
EBE CHIARA PRINCIGALLI, Il complesso figurativo epigravettiano di Grotta Curtomartino (Acquaviva delle Fonti,
Bari)
FABIO MARTINI, La produzione figurativa paleo-mesolitica in Puglia nel contesto culturale italiano
Tavola Rotonda Il Paleolitico medio in Puglia (MIS 5-3): lo stato dell’arte
113
119
125
131
139
145
153
159
165
169
175
181
LUCIA SARTI, “Il Paleolitico medio in Puglia (MIS 5-3): lo stato dell’arte”: perché questa Tavola rotonda
PAOLO BOSCATO, Ambienti ed economia nel Paleolitico medio della Puglia: lo studio delle faune
FRANCESCO TRENTI, LORENZO NANNINI, FRANCESCA ROMAGNOLI, LEONARDO CARMIGNANI, FABIO MARTINI, LUCIA
SARTI, Grotta del Cavallo: ipotesi di mobilità dei gruppi umani musteriani sulla base dello sfruttamento delle risorse litiche
LUCIA SARTI, FRANCESCA ROMAGNOLI, LEONARDO CARMIGNANI, FABIO MARTINI, Grotta del Cavallo (scavi Sarti):
tradizione e innovazione nella sequenza musteriana sulla base dell’indicatore litico
LEONARDO CARMIGNANI, FRANCESCA ROMAGNOLI, Revisione dell’industria litica musteriana di Grotta Mario Bernardini (Nardò, Lecce)
MARA GUERRI, GIULIA RICCI, LEONARDO CARMIGNANI, FRANCESCA ROMAGNOLI, LUCIA SARTI, FABIO MARTINI, Revisione delle industrie litiche di Grotta Spagnoli B (Foggia)
FILOMENA RANALDO, SIMONA ARRIGHI, MARGHERITA FREGUGLIA, PAOLA BOSCATO, ANNAMARIA RONCHITELLI, La
variabilità tecnica del Musteriano della Grotta di Santa Croce (Bisceglie-BT)
MAURO CALATTINI, LEONARDO CARMIGNANI, Aspetti tecnologici e tipologici del Musteriano finale di Grotta delle
Mura (Bari)
FRANCESCA ROMAGNOLI, Le industrie litiche di Cala Camicia: problemi e prospettive
FILOMENA RANALDO, PAOLO BOSCATO, ADRIANA MORONI, ANNAMARIA RONCHITELLI, Riparo dell’Oscurusciuto
(Ginosa-TA): la chiusura del ciclo Levallois alla fine del Paleolitico medio
PAOLO BOSCATO, ANNAMARIA RONCHITELLI, Le strutture di combustione al Riparo l’Oscurusciuto (Ginosa-TA)
FABIO DI VINCENZO, MARTINA LARI, ANDREA BORSATO, SILVIA GHIROTTO, MARIO MICHELI, CARLOTTA BALSAMO,
CARMINE COLLINA, GIANLUCA DE BELLIS, SILVIA FRISIA, GIACOMO GIACOBINI, ELENA GIGLI, JOHN C. HELLSTROM,
ANTONELLA LANNINO, ALESSANDRA MODI, ALESSANDRO PIETRELLI, ELENA PILLI, ANTONIO PROFICO, OSCAR RAMIREZ, ERMANNO RIZZI, STEFANIA VAI, DONATA VENTURO, MARCELLO PIPERNO, CARLES LALUEZA-FOX, GUIDO BARBUJANI, DAVID CARAMELLI, GIORGIO MANZI, L’uomo di Altamura, vent’anni dopo: nuove ricerche sullo scheletro
della grotta di Lamalunga (Altamura, Bari)
Neolitico
193
213
221
DONATO COPPOLA, ITALO MARIA MUNTONI, ALESSANDRA MANFREDINI, FRANCESCA RADINA, Il Neolitico della Puglia
GIROLAMO FIORENTINO, MILENA PRIMAVERA, COSIMO D’ORONZO, ORONZO SIMONE, MASSIMO CALDARA, VINCENZO
DE SANTIS, ITALO M. MUNTONI, FRANCESCA RADINA, Cambiamenti climatici ed interazioni uomo-ambiente in Puglia durante il Neolitico
ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, Le colline del vento. Sistemi insediativi e organizzazione territoriale del Neolitico nella Puglia settentrionale
227
239
245
253
261
277
285
293
297
307
315
325
331
339
345
351
357
363
ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, Il buio e l’acqua. Rituali funerari e tradizioni
ideologiche delle comunità neolitiche della Puglia settentrionale
ERNESTINE S. ELSTER, EUGENIA ISETTI, IVANO RELLINI, JOHN ROBB, MARIANNE TAFURI, ANTONELLA TRAVERSO, Vedere il mondo da Scaloria
MARTA COLOMBO, CARLO TOZZI, Ripatetta (Lucera-FG): la nascita del gusto delle bande rosse in un villaggio
della Ceramica Impressa
MARCO SERRADIMIGNI, CARLO TOZZI, Il complesso litico in selce scheggiata proveniente dal villaggio neolitico
di Ripatetta (Lucera-FG): aspetti tecno-tipologici
ITALO M. MUNTONI, FRANCESCA RADINA, MARIA CLARA MARTINELLI, CRISTINA LEMORINI, Abitati e produzioni
nella Bassa Murgia barese nel Neolitico antico e medio: le ricerche negli insediamenti neolitici del Pulo di Molfetta e di Balsignano
FRANCESCA RADINA, MICHELE SICOLO, SANDRA SIVILLI, Il contesto rituale del Neolitico finale di Madonna delle
Grazie (Rutigliano-Bari) nella Bassa Murgia Barese
ALFREDO GENIOLA, ROCCO SANSEVERINO, L’insediamento neolitico di Santa Barbara a Polignano a Mare (BA)
ALFREDO GENIOLA, Possibili valenze diagnostiche delle ceramiche meandro-spiraliche
DONATA VENTURO, PATRIZIA D’ONGHIA, La necropoli neolitica di Contrada Galliano, Palagiano (Taranto)
ANTONIO CURCI, FRANCESCO GENCHI, DALMA CULTRERA, La grotta. Lo spazio sacro. Il rito. Nuove evidenze dai
livelli neolitici di Grotta San Biagio
VIVIANA GERMANA MANCUSI, DONATO COPPOLA, ROBERTO COMPAGNONI, Circolazione di materie prime e circolazione di idee. Il caso del deposito di asce in pietra levigata di Ceglie Messapica
ELETTRA INGRAVALLO, IDA TIBERI, GIORGIA APRILE, NORMA LONOCE, Aspetti di vita quotidiana e sfera cultuale
nel Neolitico salentino
CECILIA CONATI BARBARO, SANDRA SIVILLI, Osservazioni sulle modalità di approvvigionamento e circolazione
della selce nel corso del Neolitico in Puglia
STEFANO MASALA, BARBARA WILKENS, Allevamento e sfruttamento delle risorse ambientali nella Puglia neolitica
ADELE BARBIERI, EMANUELA BERTINI, MARIATERESA CAPPIELLO, LAURA DE NICOLA, GINEVRA PANZARINO, FRANCESCO STALLONE, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, Studio antropologico delle antiche comunità di agricoltori del
Neolitico pugliese
ALESSANDRA BACCI, LINDA PIERATTINI, FULVIO BARTOLI, Neolitico pugliese: ricostruzione delle abitudini alimentari di diversi gruppi umani vissuti in un lembo di terra tra cielo e mare
MARY ANNE TAFURI, TAMSIN O’ CONNELL, FULVIO BARTOLI, M. GIOVANNA BELCASTRO, PIER FRANCESCO FABBRI,
NORMA LONOCE, PAOLA IACUMIN, ELETTRA INGRAVALLO, VALENTINA MARIOTTI, SIMONA MINOZZI, ROCCO SANSEVERINO, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, VITO SCATTARELLA, JOHN ROBB, Evidenze isotopiche e paleodieta nel Neolitico Pugliese. Verso la globalizzazione?
OLGA RICKARDS, ALESSANDRA MANFREDINI, RICHARD ALLEN, GIANFRANCO BIONDI, MAURO CALATTINI, ALESSANDRA CELANT, CECILIA CONATI BARBARO, OLIVER CRAIG, COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, MARIA ANTONIETTA GORGOGLIONE, ROBERTA LELLI, CRISTINA LEMORINI, CRISTINA MARTINEZ-LABARGA, ITALO M. MUNTONI,
FRANCESCA RADINA, CARLO TOZZI, I più antichi agricoltori italiani: nuove prospettive di ricerca su base multidisciplinare
Eneolitico
371
381
389
397
403
409
417
421
ALBERTO CAZZELLA, DONATO COPPOLA, ELETTRA INGRAVALLO, FRANCESCA RADINA, L’Eneolitico della Puglia
GIOVANNA PIZZIOLO, MASSIMO TARANTINI, CARLO TESSARO, GIOVANNA CORRENTE, Il paesaggio archeologico del
Gargano tra Neolitico antico ed Eneolitico finale
LEONARDO CARMIGNANI, MASSIMO TARANTINI, NICOLA MONACI, Catene operative di produzione litica nell’Eneolitico del Gargano. Un primo approccio tecnologico e spaziale
ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, NICOLA GASPERI, Strutture di abitato e aree produttive dell’età del Rame nella Puglia settentrionale
ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, NICOLA GASPERI, La comunità dei vivi nel rapporto con la morte nell’Eneolitico della Puglia settentrionale
FRANCESCA ROMANA DEL FATTORE, ROBERTO FILLORAMO, FRANCESCO GENCHI, ANTONIO CURCI, Elementi in comune
ed aspetti locali. Ceramiche a solcature nel quadro delle evidenze dell’Italia centro-meridionale
ELETTRA INGRAVALLO, IDA TIBERI, GIORGIA APRILE, GIUSEPPE CHIRIACÒ, La necropoli a tumuli di Salve (Le): aspetti
topografici e cronologici
DANIELA COCCHI GENICK, Problematiche inerenti alla diffusione degli elementi di tipo Laterza
Età del Bronzo antico-recente
431
443
449
457
465
473
481
ALBERTO CAZZELLA, GIULIA RECCHIA, ANNA MARIA TUNZI, La Puglia tra Bronzo Antico e Bronzo recente
MILENA PRIMAVERA, COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, Dinamiche paleombientali e caratteristiche
paleo economiche della Puglia nel II millennio a.C.
JACOPO DE GROSSI MAZZORIN, CLAUDIA MINNITI, ANNA PIZZARELLI, GIOVANNI SIRACUSANO, Dinamiche di sfruttamento ambientale e animale in Puglia nell’età del Bronzo
ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, NICOLA GASPERI, FRANCESCO MATTEO MARTINO,
MARTA LOPEZ DE ARMENTIA ITURRALDE, Il campo del vasaio. Un sito del Bronzo antico a Posta Rivolta (FG)
ALBERTO CAZZELLA, GIULIA RECCHIA, L’abitato fortificato di Coppa Nevigata e il suo ruolo nel sistema economico
e politico della Puglia settentrionale
MARCO BETTELLI, GIULIA RECCHIA, LUCIA VAGNETTI, Ceramiche egee e di tipo egeo da Coppa Nevigata (FG):
nuovi documenti
FRANCESCA RADINA, GIANNI POFI, VALERIA VITALE, ANNA PIZZARELLI, L’insediamento nell’Alta Murgia tra media
età del Bronzo e prima età del Ferro
489
497
505
VALENTINA COPAT, CRISTIANA RUGGINI, PATRIZIA SEMERARO, Elementi di continuità e discontinuità tra costa e aree
interne nella facies di Punta Le Terrare: i repertori ceramici dei siti di Punta Le Terrare e Masseria Chiancudda
TEODORO SCARANO, RICCARDO GUGLIELMINO, L’insediamento fortificato della media età del Bronzo di Scogli
Apani (Brindisi). Le campagne di scavo 2008, 2009 e 2011
ELISABETTA ONNIS, Dolmen a galleria pugliesi dell’età del Bronzo: influenze transmarine?
Età del Bronzo: L’abitato di Roca
515
523
531
539
549
557
565
573
RICCARDO GUGLIELMINO, COSIMO PAGLIARA, Vent’anni di ricerche archeologiche nell’insediamento protostorico
di Roca. Bilancio e prospettive
TEODORO SCARANO, Roca. L’insediamento della media età del Bronzo e le mura di fortificazione
DARIA PALMISANO, EMANUELA CERVINARA, L’orizzonte cronologico di Bronzo recente a Roca: nuovi dati sulla
ceramica d’impasto delle fasi I-V della sequenza stratigrafica del SAS IX
GIOVANNA MAGGIULLI, ILARIA MALORGIO, La grande struttura incendiata dell’età del Bronzo Finale di Roca (SAS
IX): nuovi dati dall’area N
RICCARDO GUGLIELMINO, FRANCESCO IACONO, LUIGI COLUCCIA, Roca e il mondo egeo tra il XVI e l’XI sec. a.C.:
una messa a punto
LUIGI COLUCCIA, Progettare e costruire a Roca alla fine dell’età del Bronzo
ALESSANDRO CORRETTI, GIORDANA DINIELLI, MARCO MERICO, L’età del Ferro nel sito di Roca: la ripresa delle
relazioni transadriatiche e le evidenze di attività rituali
MILENA PRIMAVERA, Le indagini archeobotaniche nel sito di Roca: caratteri paleoambientali e modalità di sfruttamento dei vegetali durante l’Età del Bronzo
Età del Bronzo finale - Prima Età del Ferro
581
589
ELISABETTA ONNIS, Aspetti del Bronzo Finale - primo Ferro a Coppa Nevigata
ANGELA CIANCIO, FABIO GALEANDRO, Insediamenti della Puglia centrale nella prima età del Ferro tra continuità
e innovazione
607
PROGRAMMA DELLA XLVII RIUNIONE SCIENTIFICA
BREVI NOTE
(nel CD allegato al volume)
Paleolitico
617
625
629
635
641
647
651
657
663
669
URSULA WIERER, ANNAMARIA RONCHITELLI, VALENTINA BORGIA, Aspetti della produzione laminare e lamellare
nel Gravettiano antico di Grotta Paglicci
STEFANO RICCI, Grotta Paglicci (Rignano Garganico - FG): ricostruzione fisiognomica dell’individuo giovanile
“Paglicci 12”
FRANCESCO BOSCHIN, PAOLO BOSCATO, Lo sfruttamento degli ungulati a Grotta Paglicci durante l’Epigravettiano
Antico: il caso del livello 16a3-3
STEFANO RICCI, ANNAMARIA RONCHITELLI, L’arte parietale di Grotta Paglicci (Rignano Garganico - FG): nuovi
rilievi sul pannello dei cavalli
PAOLO BOSCATO, JACOPO CREZZINI, Il Cavallo e l’Uro: le prede dei cacciatori neandertaliani nella Grotta di Santa
Croce di Bisceglie (BT)
FRANCESCA ROMAGNOLI, LUCIA SARTI, CRISTINA LEMORINI, ATTILIO GALIBERTI, La produzione del Paleolitico
medio su Callista chione dello strato L di Grotta del Cavallo (Nardò, Lecce)
ANDREA ARRIGHETTI, FABIO MARTINI, Registrazione tridimensionale delle incisioni mobiliari di Grotta del Cavallo
(Lecce)
LEONARDO CARMIGNANI, FRANCESCA ROMAGNOLI, Grotta del Cavallo (Nardò, Lecce): problemi di terminologia
e di definizione intorno al concetto di laminarità nel Paleolitico medio
VALENTINA BORGIA, JACOPO CREZZINI, ANNAMARIA RONCHITELLI, Grotta del Cavallo (LE): strumento in osso inedito dell’Uluzziano antico
MILENA PRIMAVERA, ORONZO SIMONE, GIROLAMO FIORENTINO, Variazioni ambientali e dinamiche antropiche nelle
zone umide costiere tra Tardiglaciale e Olocene: il Progetto Laghi Alimini
Neolitico
677
683
689
693
697
703
709
715
721
ANDREA MONACO, L’occupazione neolitica della Puglia settentrionale tra pianura e montagna: analisi territoriale, cronologia e processi di formazione del deposito
MARTA COLOMBO, Il complesso del villaggio neolitico di Ripatetta (Lucera - FG): note di tecnologia ceramica
MARTA COLOMBO, Rappresentazioni antropomorfe e probabili idoletti fittili dal villaggio neolitico di Ripatetta
(Lucera - FG)
MARCO SERRADIMIGNI, Ripatetta (Lucera-FG): la più antica pintadera italiana
ANNA MARIA TUNZI, RAMON SIMONETTI, ANDREA MONACO, Vivere, smaltire i rifiuti e seppellire i morti nei villaggi
trincerati del Tavoliere pugliese: analisi funzionale dei fossati perimetrali nel sito di Masseria Fragella (Lucera)
GIULIVA ODETTI, Motivi decorativi di Masseria la Quercia a San Vito di Scaramella (FG)
ITALO M. MUNTONI, FRANCESCO GENCHI, NICOLETTA SCOPECE, ANTONIO CURCI, GIROLAMO FIORENTINO, Indagini
archeologiche nel villaggio neolitico di Masseria Pantano (Foggia)
NADIA MARCONI, Rondelle fittili forate dal villaggio trincerato di Masseria Candelaro (FG)
CECILIA CONATI BARBARO, La sepoltura neolitica di Masseria Valente (Foggia) alla luce della recente datazione
C14
727
731
737
745
751
757
761
767
773
779
785
791
797
803
809
815
821
EUGENIA ISETTI, DONATELLA PIAN, ANTONELLA TRAVERSO, La facies Scaloria Alta - Serra d’Alto nelle evidenze
archeologiche del complesso di Grotta Scaloria (Foggia)
PASQUALE ACQUAFREDDA, ITALO M. MUNTONI, MAURO PALLARA, La provenienza dell’ossidiana nel Neolitico
della Puglia
ANNA PIZZARELLI, L’utilizzo della risorsa animale in alcuni siti neolitici della Puglia centrale
MICHELE SICOLO, I sistemi di captazione e raccolta delle acque nelle comunità della Puglia nel Neolitico: i siti
di Serri S. Gabriele - Bari e Chiancone (Le Fosse) - Canosa di Puglia
ITALO M. MUNTONI, ANDREA ZERBONI, Analisi geoarcheologiche sui livelli del Neolitico antico del Pulo di Molfetta
- Fondo Azzollini
ITALO M. MUNTONI, ROCCO LAVIANO, ANNAROSA MANGONE, I materiali coloranti delle pitture neolitiche di Grotte
Santa Croce (Bisceglie)
FRANCESCA RADINA, Le pitture parietali di Grotta S. Croce e Grotta delle Due Crocette a Lama S. Croce di Bisceglie (BAT). Raffigurazioni simboliche in grotta sulle Murge costiere baresi
FELICE LAROCCA, La Grotta di Santa Barbara a Polignano a Mare (Bari). Evidenze funerarie e cultuali di età
neolitica
PASQUALE ACQUAFREDDA, FELICE LAROCCA, Caratterizzazione archeologica e petrografica di manufatti neolitici
dalla Grotta di Santa Barbara (Polignano a Mare - Bari)
ROCCO SANSEVERINO, Monumenti e strutture neolitiche nel sito di Santa Barbara a Polignano a Mare (BA)
ADELE BARBIERI, ROCCO SANSEVERINO, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, I reperti umani neolitici di Santa Barbara Polignano a Mare (BA)
ROSA MODUGNO, ALESSIA COLAIANNI, ROCCO SANSEVERINO, LUIGI SCHIAVULLI, Valutazioni cronologiche di ceramiche di tipo Serra d’Alto provenienti dal sito neolitico di Santa Barbara-Polignano a Mare (BA)
ADELE BARBIERI, EMANUELA BERTINI, MARIATERESA CAPPIELLO, LAURA DE NICOLA, GINEVRA PANZARINO, FRANCESCO STALLONE, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, Studio antropologico delle antiche comunità di agricoltori del
Neolitico pugliese
MARIALETIZIA CARRA, EMMA CIMATTI, Analisi della frequentazione di Grotta San Biagio (Ostuni, BR) attraverso
le risorse vegetali tra Neolitico ed Eneolitico. Studio planimetrico e stratigrafico dei resti carpologici
FRANCESCA RADINA, Elementi ornamentali in corallo dalla Grotta della Tartaruga di Lama Giotta (Torre a Mare
- Bari)
GIULIVA ODETTI, Gli scavi Stasi alla grotta Zinzulusa (Lecce)
ANTONIO PELLEGRINO, Il sito neolitico della “Molinara” nell’alta valle dell’Agri (Marsicovetere - PZ)
Eneolitico
827
835
841
847
855
859
865
869
ITALO M. MUNTONI, ANDREA ZERBONI, Le strutture insediative di Tegole (Bovino): analisi geoarcheologiche dei
riempimenti
PASQUALE ACQUAFREDDA, ITALO M. MUNTONI, MAURO PALLARA, ROCCO LAVIANO, Trasformazioni tecnologiche
della produzione vascolare nella prima metà del IV millennio BC: analisi archeometriche su campioni da Grotta
Scanzano, Masseria Stevanato e Parco San Nicola
MARTA COLOMBO, MARCO SERRADIMIGNI, RENATA GRIFONI CREMONESI, Le ricerche e le incisioni rupestri in Località Il Cavone (Spinazzola-BA)
TOMASO DI FRAIA, Le raffigurazioni rupestri della Parete Manzi di Montelapiano (Chieti) e quelle del Cavone
di Spinazzola (Bari): due spie di una possibile koinè culturale?
GIORGIA APRILE, MILENA PRIMAVERA, GIROLAMO FIORENTINO, L’analisi antracologica delle terre di rogo per la
comprensione del rituale incineratorio: i tumuli eneolitici di Salve (Le)
PAOLA AURINO, VALENTINA FAUDINO, Dalla Puglia al Piemonte: il “lungo viaggio” dei reperti litici della Collezione Gastaldi al Museo di Antichità di Torino
CLAUDIA PAU, Possibili analogie tra gli “ossi a globuli” della Puglia e gli elementi in osso con decorazione a
globuli dell’Eneolitico Finale e Bronzo Antico della Sardegna
GAIA PIGNOCCHI, Elementi di tipo Laterza nei siti eneolitici delle Marche. Confronti e considerazioni
Età del Bronzo
875
883
889
895
901
909
915
921
927
931
939
945
COSIMO D’ORONZO, La cottura degli alimenti durante l’età del Bronzo: la riproduzione sperimentale delle piastre
di cottura
ARMANDO GRAVINA, L’insediamento di località Mezzana della Quercia (Apricena - FG). La frequentazione preistorica e protostorica
MICHELA DANESI, RACHELE MODESTO, Materiali appenninici da una struttura con piani di cottura del sito dell’Età
del Bronzo di Coppa Nevigata (Manfredonia - FG)
MAURIZIO MOSCOLONI, MARIA LUCREZIA SAVINO, Studio di un’area posta presso le fortificazioni di Coppa Nevigata (Manfredonia - FG) durante l’Appenninico
ANNA MARIA TUNZI SISTO, ALBERTA ARENA, CLAUDIA ESTER PAOLA TOMASELLI, Grotta e Punta Manaccora: una
rivisitazione dei rapporti con l’altra sponda dell’Adriatico nell’età del Bronzo
ARMANDO GRAVINA, Presenza di ceramiche di tipo Cetina, tipo Dinara e tipo miceneo nella Daunia centro-settentrionale
VALENTINA COPAT, MICHELA DANESI, Il sito della Rocca di Oratino (CB) nel contesto del versante Adriatico meridionale
GIANLUCA GAIO, OLIMPIA MATARRESE, Il sito protoappenninico di Le Chianche (Minervino Murge, BT): l’area
del tumulo e del recinto. Studio della ceramica per un inquadramento culturale
AZURRA MARIA TENORE, Insediamento dell’età del Bronzo a Minervino Murge (BT) in località Carluva
ANNALAURA AMATULLI, ELISABETTA ONNIS, Le strutture funerarie di Masseria del Porto, Gioia del Colle (BA)
COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, Lo studio dei resti vegetali provenienti dai livelli dell’Età del Bronzo
del castello di Mola di Bari
FRANCESCA RADINA, ITALO M. MUNTONI, MASSIMO CALDARA, La serie stratigrafica della falesia del litorale di
949
953
959
965
971
977
983
989
993
999
1005
1011
1019
levante di Trani (BAT) per la ricostruzione delle dinamiche di trasformazione e insediamento della costa adriatica
pugliese
COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, Analisi dei resti vegetali provenienti dai siti dell’Età del Bronzo di
Minervino Murge
FRANCESCA RADINA, GIUSY PRATICÒ, ROSSELLA VENEZIANO, JACOPO DE GROSSI MAZZORIN, ANNA PIZZARELLI,
L’insediamento dell’età del Bronzo di Mola di Bari. Le fasi I-III
GIUSY PRATICÒ, L’Età del Bronzo nel sito di Masseria Caterina (Minervino Murge)
JACOPO DE GROSSI MAZZORIN, ANNA PIZZARELLI, Indagini archeozoologiche a Masseria Chiancudda (Cisternino,
Br): lo sfruttamento delle risorse animali in un sito retrocostiero pugliese nell’Età del Bronzo
TEODORO SCARANO, Gli insediamenti costieri fortificati della Puglia meridionale nella prima metà del II millennio
a.C.
TEODORO SCARANO, RITA AURIEMMA, CRISTIANO ALFONSO, Approccio geoarcheologico per la ricostruzione dei
paesaggi costieri e delle dinamiche insediative nel Salento del II millennio a.C.
TEODORO SCARANO, ILARIA MALORGIO, Scogli di Apani (BR): le piastre da focolare della capanna 2
GIOVANNA MAGGIULLI, I manufatti metallici dai livelli dell’età del bronzo del SAS IX di Roca (LE)
CARLO VECA, Pugnali, daghe e spade. Nuovi elementi per l’inquadramento delle armi da taglio e da punta nei
contesti funerari del Medio Bronzo pugliese e siciliano
NUCCIA NEGRONI CATACCHIO, MATTEO ASPESI, CHRISTIAN METTA, GIULIA PASQUINI, Tombe a camera ipogea del
Bronzo Medio iniziale: confronti tra Puglia ed Etruria
GAIA PIGNOCCHI, La circolazione di modelli tra Marche e Puglia nel Bronzo recente
SALVATORE PONTICIELLO, I ripostigli di bronzi nel territorio pugliese
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XLVII Riunione Scientiica Preistoria e Protostoria della Puglia
teodoro scarano* - rIta aurIemma* - crIstIano alfonso*
Approccio geoarcheologico per la ricostruzione
dei paesaggi costieri e delle dinamiche insediative
nel Salento del II millennio a.C.
RIASSUNTO - approccIo geoarcheologIco per la rIcostruzIone deI paesaggI costIerI e delle dInamIche InsedIatIVe nel
salento del II mIllennIo a.c. - Le ricerche di archeologia del paesaggio costiero condotte negli ultimi 10 anni lungo i
versanti adriatico e ionico della Penisola Salentina hanno consentito la mappatura di una serie consistente di markers
geoarcheologici di variazione relativa del livello del mare in grado di fornire indicazioni puntuali sui fenomeni tardoolocenici di trasgressione marina e consentendo dunque di avanzare alcune ipotesi di ricostruzione paleogeograica di
speciici comparti territoriali. Particolare attenzione è stata rivolta all’analisi dei dati spaziali, cronologici e funzionali
di una serie di indicatori archeologici (emersi e/o sommersi) riferibili agli insediamenti costieri fortiicati e non risalenti
alla prima metà del II millennio a.C.; tra i siti di lunga durata oggetto di indagine risultati di particolare rilievo sono
stati raggiunti nel contesto dei progetti avviati a Torre S. Sabina, Torre Guaceto-Scogli di Apani e Scalo di Furno-Porto
Cesareo. Tra le evidenze archeologiche in grado di fornire indicazioni diacroniche circa la posizione e l’altezza relativa
del livello del mare antico (mura di fortiicazione, fossati, piani pavimentali, livelli di occupazione, strutture d’abitato,
etc.) le buche di palo hanno certamente un ruolo di primo piano. La mappatura e la schedatura di questi elementi
strutturali contribuiscono alla ricostruzione della reale estensione delle aree d’abitato dell’età del Bronzo.
SUMMARY - geoarchaeologIcal perspectIVe to the reconstructIon of coastal landscapes and settlement strategIes
of the Bronze age salento - Investigations of coastal landscape archaeology conducted over the last 10 years on the
Adriatic and Ionian coastlines of the Salento allowed us to map many geoarchaeological markers of relative sea level
changes; these data can give us accurate information on late Holocene phenomena of marine transgression offering a
good opportunity to submit some fresh proposals of paleogeographic reconstructions of these territories. A particular
attention was paid to the analysis of spatial, chronological and functional data of a group of archaeological markers
(sunken and not) connected with fortiied and open settlements dated to the irst half of the II millennium BC. Torre
Santa Sabina, Torre Guaceto-Scogli di Apani and Scalo di Furno-Porto Cesareo stand out among long-lived settlements
for the relevance of the research outcomes. Many archaeological evidences (fortiication walls, moats, pavements,
occupation layers, dwelling structures, etc.) mark the ancient position and height of the relative sea level, but postholes
have a leading role. The mapping and recording of these structural elements allow us to reconstruct the real extension
of Bronze Age inhabited areas.
quadro metodologIco
La ricostruzione dei processi di antropizzazione del
territorio costiero della penisola salentina non può
prescindere dallo studio dell’archeologia del paesaggio costiero, approccio investigativo volto alla necessità metodologica di una lettura stratiicata del record
archeologico nel contesto evolutivo dell’ambiente litorale (Mastronuzzi et alii 2011; Auriemma, Solinas
2009). Oggetto privilegiato di tali indagini sono i
markers geoarcheologici di stazionamento del livello
del mare (Auriemma et alii 2004; Primavera et alii
2010) indispensabili riferimenti cronologici per il tardo Olocene nella ricostruzione delle oscillazioni del
livello marino, siano esse eustatiche, isostatiche, tettoniche etc. (Antonioli, Silenzi 2007) compatibilmente
all’analisi morfodinamica dell’ambiente costiero (Ma* Dipartimento di Beni Culturali - Università del Salento, Via Dalmazio
Birago 64, 73100 Lecce; teodoro.scarano@unisalento.it; rita.auriemma@unisalento.it; cristiano.alfonso@unisalento.it
stronuzzi et alii 2007). Sebbene essi siano un ottimo
aiuto nell’individuazione della successione temporale degli eventi, non sempre rappresentano precedenti
posizioni del livello del mare con precisione. Molto
spesso il dato archeologico è condizionato da approssimazioni imposte, come nel caso di strutture emerse
ed oggi sommerse (livelli di occupazione, buche di
palo, strutture murarie, etc.), dall’assenza dell’indicazione precisa della loro originaria posizione rispetto
al coevo livello del mare. Le sistematiche prospezioni
archeologiche subacquee e terrestri condotte per lo
più nell’ultimo decennio lungo i litorali della Puglia
meridionale hanno contribuito alla mappatura e all’analisi di tali markers. L’organicità di questo approccio ci consente di tessere una tela sempre più itta di
relazioni di cronologia relativa e/o assoluta tra dati
storico-archeologici della presenza umana nel II millennio a.C. e dati relativi alle dinamiche del paesaggio
antico, in particolar modo per l’ambiente costiero.
RA, CA
960
t. scarano, r. aurIemma, c. alfonso
scalo dI furno (Porto Cesareo, LE)
torre santa saBIna (Carovigno, BR)
L’insediamento protostorico di SdF (ig. 1A) fu occupato presumibilmente senza soluzione di continuità a
partire almeno, probabilmente, dall’inizio della media
età del Bronzo (XVIII-XVII sec. a.C.) sino alla tarda
età del Ferro (VI-V sec. a.C.). Le indagini condotte a
più riprese dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia per lo più nel corso della seconda
metà del secolo scorso hanno portato all’individuazione di varie strutture d’abitato con spazi funzionali, possibili apprestamenti artigianali ed abbondanti
materiali ceramici indigeni e di tipologia egea (TE
IIIA-IIIC), manufatti litici, in bronzo, osso e materia
dura animale (Lo Porto 1990). Sin dai primi interventi
di indagine furono inoltre chiaramente riconosciuti i
resti di una struttura muraria di fortiicazione dotata
di una porta di accesso sul lato SE ed orientata NW/
SE lungo l’istmo del promontorio (attuale) su cui sorge l’abitato. Le prospezioni subacquee condotte nel
tratto di mare compreso tra la piccola penisola di SdF
e l’isolotto antistante hanno consentito di individuare
e documentare due importanti evidenze sommerse a
3,5 m circa di profondità (ig. 1B). Si tratta, nel primo
caso, dei resti di una struttura muraria (lunga 17 m,
larga 5m e con un alzato di 1m) posta 100m circa a
SE della fortiicazione protostorica portata alla luce
dalle ricerche a terra e della quale probabilmente ne
rappresenta un ulteriore tratto (ig. 1C-D); nel secondo
caso, invece, l’evidenza archeologica è riferibile ad
un tratto di fondale avente una supericie di 2000 mq
circa che presenta una sistemazione a lastre di calcarenite allettate in un suolo antropico ricco di materiali
faunistici e frammenti ceramici ad impasto (ig. 1E).
Questi ultimi sono riconducibili a forme vascolari che
nella gran parte dei casi trovano immediati riscontri
nei tipi ceramici che caratterizzano le locali facies
tardo-protoappenninica ed appenninica della media
età del Bronzo (Scarano 2012a, pp. 287-317); tra gli
elementi di presa ricorrono in particolare anse a nastro con apici sopraelevati (da riferire a forme aperte a proilo carenato, per lo più tazze), anse a nastro
con proilo a gomito di varie dimensioni (da riferire
a forme chiuse a proilo ovoidale, per lo più olle e
dolii) e manici a nastro sopraelevati di varia foggia
(da riferire ad attingitoi carenati) (ig. 1F-I). Entrambe le evidenze documentate nelle acque prospicienti
l’abitato fortiicato di Scalo di Furno suggeriscono
un livello relativo del mare nella prima metà del II
millennio a.C. 4 m almeno più basso dell’attuale, una
conseguente maggiore disponibilità di terra emersa e
un paesaggio ed una geograia costiera dunque probabilmente piuttosto differenti da quelli odierni sia per
l’area dell’insediamento protostorico che per l’intero
territorio dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo
(Alfonso et alii 2012).
Il sito protostorico di TSS è noto in letteratura per la
presenza di un esteso abitato costiero a lunga continuità di vita (documentato da indagini di supericie
e da limitati interventi d’emergenza) associato ad un
sepolcreto a tumulo datato probabilmente ad una fase
avanzata della media età del Bronzo e costituito da
25 tombe a fossa di forma irregolarmente rettangolare scavate nel banco di roccia (Coppola, Cinquepalmi 1998). Tra i materiali di corredo rinvenuti al loro
interno vi erano sia ceramiche indigene ad impasto
che manufatti ceramici di tipologia egea (TE IIIA2).
Lungo i tratti di costa ancora non interessati dall’ediicazione, numerose sono le evidenze di lembi di
depositi archeologici dilavati dagli agenti atmosferici
e di tracce residue di strutture scavate nel banco di
roccia oggi esposto all’azione erosiva del moto ondoso; in particolare, nel settore immediatamente a S
della cinquecentesca torre di guardia che conferisce
il nome alla località, numerosi sono gli allineamenti
di buche di palo di varie forme e dimensioni che è
possibile mappare e, talvolta, associare tra loro sulla
base di chiare afinità formali (dimensioni della singola evidenza e moduli ricorrenti nella distribuzione
spaziale) (igg. 1L-N; 2A). Alcune di queste evidenze
sono attualmente poste al livello del mare, altre diversi centimetri al di sotto; si tratta di espliciti markers
archeologici di una consistente variazione della geograia costiera di quest’area e di una posizione relativa
del livello medio del mare antico ben differente da
quella attuale. Una preliminare e cauta stima della
quota relativa al II millennio a.C. è ipotizzabile sulla
base di diversi fattori: i dati già disponibili per le medesime fasi nei vicini siti di Torre Guaceto e Scogli di
Apani, le stime già effettuate nello stesso sito e lungo
nella medesima area per l’età romana tardoimperiale e
la valutazione della posizione funzionale minima cui
collocare le evidenze in esame nel momento in cui
erano in uso. Tutti questi elementi concorrono nell’indicare per questa fase un livello del mare verosimilmente collocato ad una quota tra -3 e -4 m rispetto a
quella attuale (Scarano et alii 2008).
torre guaceto-scoglI dI apanI (Carovigno, BR-Brindisi)
I due importanti insediamenti protostorici fortiicati
sono localizzati nel territorio costiero della odierna
Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta
di TG ad una distanza di 2,5 km circa l’uno dall’altro;
il promontorio di TG è presso la foce del Canale Reale,
mentre gli SdA sono posti alla foce del Canale Apani.
Il luogo è ben noto sin dall’antichità per la capacità
delle sue coste di offrire un approdo sicuro alle piccole imbarcazioni che navigavano lungo questo tratto
di costa adriatica oltre che per la grande disponibilità
Approccio geoarcheologico per la ricostruzione dei paesaggi costieri e delle dinamiche insediative
961
Fig. 1 - A. Localizzazione dei 3 siti protostorici oggetto di analisi; B. SdF: localizzazione del sito protostorico e dell’area nella
quale sono state individuate le evidenze subacquee. In giallo è evidenziata la batimetrica -4 m; C-D. SdF: vedute della struttura
muraria di fortiicazione individuata nelle acque antistanti il sito; E. SdF: veduta del settore di fondale interessato dalla presenza di
una sistemazione a lastre; F-I. SdF: selezione di ceramiche ad impasto raccolte nel corso delle prospezioni subacquee; L-M. TSS:
localizzazione dell’area di concentrazione delle buche di palo sulla planimetria generale e dettaglio del rilievo; N. TSS: buche di
palo.
962
t. scarano, r. aurIemma, c. alfonso
Fig. 2 - A. TSS: allineamento di buche di palo; B. TG-SdA: localizzazione delle evidenze mappate in ambiente GIS; C. TG-SdA:
modello digitale dei fondali e localizzazione delle batimetriche -3 (azzurra) e -4m (rossa); D. TG-SdA: disegno ricostruttivo del
contesto paleogeograico (illustrazione a cura di G. Mastronuzzi e G. Nicolì); E-H. TG-SdA: buche di palo lungo la fascia costiera
e sui fondali.
Approccio geoarcheologico per la ricostruzione dei paesaggi costieri e delle dinamiche insediative
di sorgenti di acqua dolce, carattere quest’ultimo che
è all’origine del toponimo “Gaw-sit” (il luogo dell’acqua dolce) attribuitogli dal geografo arabo Edrisi nel
1154 (Marazzi, Scarano 2012, pp. 41-42).
L’insediamento di TG ha oggi un’estensione di 7 ha
circa e gli sporadici interventi d’indagine condotti
nella seconda metà del secolo scorso hanno evidenziato una continuità di occupazione dalla media età del
Bronzo sino alla piena età del Ferro; particolarmente
rilevante il rinvenimento di diversi frammenti ceramici di tipologia egea soprattutto nei livelli d’abitato del
Bronzo Finale in associazione con ceramica indigena
ad impasto e protogeometrica iapigia (ibid., pp. 43-49).
L’insediamento fortiicato di SdA ha oggi una supericie residua pari a 1,5 ha circa e le indagini sistematiche
avviate nel 2008 hanno consentito di veriicare la presenza di una consistente sequenza stratigraica il cui
termine superiore si colloca in una fase matura della
media età del Bronzo; signiicativo lo stato di conservazione dei materiali rinvenuti nei contesti d’incendio
sin qui indagati e la discreta quantità di manufatti litici
e in materia dura animale (Cinquepalmi et alii 2010;
Marazzi, Scarano 2012, pp. 52-58).
Le prospezioni archeologiche terrestri e subacquee
avviate da un gruppo di ricerca interdisciplinare nel
2007 hanno portato ad una prima mappatura dei
markers archeologici delle variazioni del livello del
mare soprattutto per le fasi protostoriche e romane
(Scarano et alii 2008). Un ruolo di primo piano in
quest’analisi è certamente svolto dalle buche di palo
che, scavate almeno in parte nella calcarenite e prive
o meno del loro riempimento, si rinvengono a centinaia segnando in maniera quasi indelebile quello che
era lo spazio antropizzato del II millennio a.C. (ig.
2B). Tali evidenze sono ovviamente particolarmente
visibili in quelle aree nelle quali i fenomeni erosivi
hanno completamente denudato le calcareniti sulle
quali giacciono i depositi antropici. In questo contesto
buche di palo di varie forme e dimensioni (non di rado
disposte in ila a distanze modulari) occupano, senza
soluzione di continuità, i proili erosi e dilavati delle
terre emerse (isolotti inclusi), la fascia intertidale e i
fondali rocciosi adiacenti sino ad una quota non inferiore a -2,5 m al di sotto del livello del mare attuale
con sporadiche presenze tra -3,5 e -4 m di profondità
(ig. 2E-H). La localizzazione e l’eventuale caratterizzazione archeologica di queste evidenze (laddove si
conservi il deposito di riempimento all’interno delle
buche, per esempio), oltre che la correzione del dato
anche sulla base dell’altezza funzionale minima cui la
struttura originaria doveva trovarsi rispetto al livello
del mare per poter svolgere la sua funzione, consentono una prima ipotesi di ricostruzione paleogeograica
del tratto di costa compreso tra i due siti (ig. 2C).
La disponibilità inoltre di una diversiicata gamma
di indicazioni di carattere paleoambientale (in primis
resti faunistici e botanici) proveniente dai contesti di
scavo degli Scogli di Apani ha consentito un primo
tentativo di matching dei dati inalizzato alla com-
963
posizione di una preliminare descrizione graica del
contesto paleogeograico dell’età del Bronzo (ig. 2D).
Pur nella sua semplicità tale illustrazione evidenzia
la maggiore disponibilità di terra emersa conseguente
al posizionamento del livello del mare ad una quota
almeno 3-4 m più bassa dell’attuale e la presenza di
ampi acquitrini e/o veri e propri bacini paralitorali
presso le antiche foci dei due canali.
ts
conclusIonI
La lettura dei caratteri geograico-ambientali del
paesaggio costiero antico, attraverso la mappatura
e l’interpretazione dei markers geoarcheologici, è
determinante per la comprensione delle strategie di
occupazione e controllo del territorio (e del mare e
delle principali rotte di attraversamento) e di sfruttamento delle sue risorse, specie per la comprensione
delle dinamiche sociali innescatesi all’inizio dell’età
del Bronzo in Puglia e riconducibili a macro-evidenze quali gli insediamenti fortiicati e i contatti con i
gruppi egei (Radina, Recchia 2010). Il percorso interdisciplinare di conoscenza e ricostruzione della
linea di costa antica attraverso la lettura delle evidenze archeologiche è chiaramente fondato sull’analisi di evidenze puntuali relative a singoli siti, sulla
frequenza di queste attestazioni e sull’accuratezza dei
dati raccolti, dati che necessitano poi di un cross-matching con quelli ricavati dalle indagini geologiche ed
ambientali condotte nei medesimi areali.
I dati appena esposti, seppur riferiti a località poste
sulle opposte sponde della penisola salentina ed in
condizioni di morfologia costiera anche in parte dissimili, sembrano attestare uno stazionamento del livello
del mare nel corso della prima metà del II millennio
a.C. indicativamente inferiore a 4m rispetto all’attuale. Tale valore contrasta con i parametri forniti dalle
curve di variazione di livello del mare proposte da
Lambeck et alii (Lambeck et alii 2004; 2011) e sembra
piuttosto suggerire la necessità di una corretta valutazione di eventuali fattori di locale subsidenza. Nel
caso di Porto Cesareo, ad esempio, l’area è considerata sostanzialmente stabile dal punto di vista tettonico con un abbassamento medio stimato tra 0,030,01 mm/y (Ferranti et alii 2006); sulla base dei dati
appena esaminati sarebbe invece necessario supporre
un trend pari a 0,2-0,5 mm/y quindi quasi 10 volte
maggiore (Alfonso et alii 2012).
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