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Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari Ostuni (BR) - Museo di civiltà preclassiche della Murgia meridionale Preistoria e Protostoria della Puglia a cura di Francesca Radina studi di preistoria e protostoria - 4 FIRenze 2017 IL VOLUME RACCOGLIE LA RIELABORAZIONE DEI TESTI, SOTTOPOSTI ALLA VALUTAZIONE DEL COMITATO SCIENTIFICO, PRESENTATI IN OCCASIONE DELLA XLVII RIUNIONE SCIENTIFICA DELL’ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA, TENUTASI AD OSTUNI (BR) DAL 9 AL 13 OTTOBRE 2012 PRESSO IL MUSEO DI CIVILTÀ PRECLASSICHE DELLA MURGIA MERIDIONALE COMITATO SCIENTIFICO Anna Maria Bietti Sestieri, Alberto Cazzella, Donato Coppola, Elettra Ingravallo, Luigi La Rocca, Alessandra Manfredini, Fabio Martini, Francesca Radina, Giulia Recchia, Annamaria Ronchitelli, Lucia Sarti COORDINAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO Anna Maria Bietti Sestieri, Francesca Radina COMITATO ORGANIZZATORE Giorgia Aprile, Angela Cinquepalmi, Giovanni Colucci, Donato Coppola, Antonio Curci, Francesco Genchi, Maria Antonietta Gorgoglione, Italo Maria Muntoni, Gemma Russo, Teodoro Scarano, Ida Tiberi, Anna Maria Tunzi, Donata Venturo COORDINAMENTO DEL COMITATO ORGANIZZATORE Donato Coppola SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Giorgia Aprile, Antonio Curci, Francesco Genchi, Italo Maria Muntoni, Ida Tiberi REDAZIONE Giorgia Aprile, Giordana Dinielli, Francesca Radina, Ida Tiberi IMPAGINAZIONE GRAFICA: Edipuglia srl Con il sostegno di ! www.camiceriamazzarelli.it www.camiceriamazzarelli.it w www.mazzarelliresort.it ww.mazzarelliresort.it ISBN 978-88-6045-060-9 © Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 2017 c\o Museo Archeologico Nazionale Via della Pergola 65 - 50121 Firenze www.iipp.it, email: iipp@iipp.it - segreteria@iipp.it Le immagini presenti nel volume sono tratte dall’Archivio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari; ne è vietata la riproduzione non autorizzata. dedicato a Santo Tinè INDICE 11 13 15 LUIGI LA ROCCA, Premessa FRANCESCA RADINA, Introduzione EUGENIA ISETTI, GUIDO ROSSI, Commemorazione di Santo Tiné (Caniccatini Bagni, Siracusa 1926 - Padova 2010) Paleolitico e Mesolitico 29 39 45 53 61 69 79 87 95 101 FABIO MARTINI, ANNAMARIA RONCHITELLI, LUCIA SARTI, Il Paleolitico e il Mesolitico della Puglia MARTA ARZARELLO, CARLO PERETTO, Il sito di Pirro Nord (Apricena, FG) nel contesto del primo popolamento europeo: strategie di produzione ed influenza della materia prima DAMIANA SANTORO, Dati preliminari su industrie litiche di superficie nel territorio di Altamura (Bari) FILOMENA RANALDO, L’arco ionico pugliese tra la fine del Paleolitico medio e gli esordi del Paleolitico superiore: problemi e prospettive di ricerca per la ricostruzione dei sistemi antropici FILOMENA RANALDO, HELENA KLEMPEREROVÁ, ANNAMARIA RONCHITELLI, Evoluzione dei sistemi tecnici nell’Uluzziano di Grotta del Cavallo (Nardò-LE) MAURO CALATTINI, LAURA MORABITO, CARLO TESSARO, L’Epigravettiano antico di Grotta delle Mura (Monopoli, Bari) EMANUELE CANCELLIERI, Il sito di Fondo Focone-Trincea B (Ugento, Lecce) nel contesto dell’Epigravettiano antico dell’Italia peninsulare orientale FABIO MARTINI, LUCIA SARTI, Nuove ricerche nei livelli “romanelliani” di Grotta del Cavallo (Lecce): le produzioni litiche e le figurazioni mobiliari EBE CHIARA PRINCIGALLI, Il complesso figurativo epigravettiano di Grotta Curtomartino (Acquaviva delle Fonti, Bari) FABIO MARTINI, La produzione figurativa paleo-mesolitica in Puglia nel contesto culturale italiano Tavola Rotonda Il Paleolitico medio in Puglia (MIS 5-3): lo stato dell’arte 113 119 125 131 139 145 153 159 165 169 175 181 LUCIA SARTI, “Il Paleolitico medio in Puglia (MIS 5-3): lo stato dell’arte”: perché questa Tavola rotonda PAOLO BOSCATO, Ambienti ed economia nel Paleolitico medio della Puglia: lo studio delle faune FRANCESCO TRENTI, LORENZO NANNINI, FRANCESCA ROMAGNOLI, LEONARDO CARMIGNANI, FABIO MARTINI, LUCIA SARTI, Grotta del Cavallo: ipotesi di mobilità dei gruppi umani musteriani sulla base dello sfruttamento delle risorse litiche LUCIA SARTI, FRANCESCA ROMAGNOLI, LEONARDO CARMIGNANI, FABIO MARTINI, Grotta del Cavallo (scavi Sarti): tradizione e innovazione nella sequenza musteriana sulla base dell’indicatore litico LEONARDO CARMIGNANI, FRANCESCA ROMAGNOLI, Revisione dell’industria litica musteriana di Grotta Mario Bernardini (Nardò, Lecce) MARA GUERRI, GIULIA RICCI, LEONARDO CARMIGNANI, FRANCESCA ROMAGNOLI, LUCIA SARTI, FABIO MARTINI, Revisione delle industrie litiche di Grotta Spagnoli B (Foggia) FILOMENA RANALDO, SIMONA ARRIGHI, MARGHERITA FREGUGLIA, PAOLA BOSCATO, ANNAMARIA RONCHITELLI, La variabilità tecnica del Musteriano della Grotta di Santa Croce (Bisceglie-BT) MAURO CALATTINI, LEONARDO CARMIGNANI, Aspetti tecnologici e tipologici del Musteriano finale di Grotta delle Mura (Bari) FRANCESCA ROMAGNOLI, Le industrie litiche di Cala Camicia: problemi e prospettive FILOMENA RANALDO, PAOLO BOSCATO, ADRIANA MORONI, ANNAMARIA RONCHITELLI, Riparo dell’Oscurusciuto (Ginosa-TA): la chiusura del ciclo Levallois alla fine del Paleolitico medio PAOLO BOSCATO, ANNAMARIA RONCHITELLI, Le strutture di combustione al Riparo l’Oscurusciuto (Ginosa-TA) FABIO DI VINCENZO, MARTINA LARI, ANDREA BORSATO, SILVIA GHIROTTO, MARIO MICHELI, CARLOTTA BALSAMO, CARMINE COLLINA, GIANLUCA DE BELLIS, SILVIA FRISIA, GIACOMO GIACOBINI, ELENA GIGLI, JOHN C. HELLSTROM, ANTONELLA LANNINO, ALESSANDRA MODI, ALESSANDRO PIETRELLI, ELENA PILLI, ANTONIO PROFICO, OSCAR RAMIREZ, ERMANNO RIZZI, STEFANIA VAI, DONATA VENTURO, MARCELLO PIPERNO, CARLES LALUEZA-FOX, GUIDO BARBUJANI, DAVID CARAMELLI, GIORGIO MANZI, L’uomo di Altamura, vent’anni dopo: nuove ricerche sullo scheletro della grotta di Lamalunga (Altamura, Bari) Neolitico 193 213 221 DONATO COPPOLA, ITALO MARIA MUNTONI, ALESSANDRA MANFREDINI, FRANCESCA RADINA, Il Neolitico della Puglia GIROLAMO FIORENTINO, MILENA PRIMAVERA, COSIMO D’ORONZO, ORONZO SIMONE, MASSIMO CALDARA, VINCENZO DE SANTIS, ITALO M. MUNTONI, FRANCESCA RADINA, Cambiamenti climatici ed interazioni uomo-ambiente in Puglia durante il Neolitico ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, Le colline del vento. Sistemi insediativi e organizzazione territoriale del Neolitico nella Puglia settentrionale 227 239 245 253 261 277 285 293 297 307 315 325 331 339 345 351 357 363 ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, Il buio e l’acqua. Rituali funerari e tradizioni ideologiche delle comunità neolitiche della Puglia settentrionale ERNESTINE S. ELSTER, EUGENIA ISETTI, IVANO RELLINI, JOHN ROBB, MARIANNE TAFURI, ANTONELLA TRAVERSO, Vedere il mondo da Scaloria MARTA COLOMBO, CARLO TOZZI, Ripatetta (Lucera-FG): la nascita del gusto delle bande rosse in un villaggio della Ceramica Impressa MARCO SERRADIMIGNI, CARLO TOZZI, Il complesso litico in selce scheggiata proveniente dal villaggio neolitico di Ripatetta (Lucera-FG): aspetti tecno-tipologici ITALO M. MUNTONI, FRANCESCA RADINA, MARIA CLARA MARTINELLI, CRISTINA LEMORINI, Abitati e produzioni nella Bassa Murgia barese nel Neolitico antico e medio: le ricerche negli insediamenti neolitici del Pulo di Molfetta e di Balsignano FRANCESCA RADINA, MICHELE SICOLO, SANDRA SIVILLI, Il contesto rituale del Neolitico finale di Madonna delle Grazie (Rutigliano-Bari) nella Bassa Murgia Barese ALFREDO GENIOLA, ROCCO SANSEVERINO, L’insediamento neolitico di Santa Barbara a Polignano a Mare (BA) ALFREDO GENIOLA, Possibili valenze diagnostiche delle ceramiche meandro-spiraliche DONATA VENTURO, PATRIZIA D’ONGHIA, La necropoli neolitica di Contrada Galliano, Palagiano (Taranto) ANTONIO CURCI, FRANCESCO GENCHI, DALMA CULTRERA, La grotta. Lo spazio sacro. Il rito. Nuove evidenze dai livelli neolitici di Grotta San Biagio VIVIANA GERMANA MANCUSI, DONATO COPPOLA, ROBERTO COMPAGNONI, Circolazione di materie prime e circolazione di idee. Il caso del deposito di asce in pietra levigata di Ceglie Messapica ELETTRA INGRAVALLO, IDA TIBERI, GIORGIA APRILE, NORMA LONOCE, Aspetti di vita quotidiana e sfera cultuale nel Neolitico salentino CECILIA CONATI BARBARO, SANDRA SIVILLI, Osservazioni sulle modalità di approvvigionamento e circolazione della selce nel corso del Neolitico in Puglia STEFANO MASALA, BARBARA WILKENS, Allevamento e sfruttamento delle risorse ambientali nella Puglia neolitica ADELE BARBIERI, EMANUELA BERTINI, MARIATERESA CAPPIELLO, LAURA DE NICOLA, GINEVRA PANZARINO, FRANCESCO STALLONE, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, Studio antropologico delle antiche comunità di agricoltori del Neolitico pugliese ALESSANDRA BACCI, LINDA PIERATTINI, FULVIO BARTOLI, Neolitico pugliese: ricostruzione delle abitudini alimentari di diversi gruppi umani vissuti in un lembo di terra tra cielo e mare MARY ANNE TAFURI, TAMSIN O’ CONNELL, FULVIO BARTOLI, M. GIOVANNA BELCASTRO, PIER FRANCESCO FABBRI, NORMA LONOCE, PAOLA IACUMIN, ELETTRA INGRAVALLO, VALENTINA MARIOTTI, SIMONA MINOZZI, ROCCO SANSEVERINO, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, VITO SCATTARELLA, JOHN ROBB, Evidenze isotopiche e paleodieta nel Neolitico Pugliese. Verso la globalizzazione? OLGA RICKARDS, ALESSANDRA MANFREDINI, RICHARD ALLEN, GIANFRANCO BIONDI, MAURO CALATTINI, ALESSANDRA CELANT, CECILIA CONATI BARBARO, OLIVER CRAIG, COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, MARIA ANTONIETTA GORGOGLIONE, ROBERTA LELLI, CRISTINA LEMORINI, CRISTINA MARTINEZ-LABARGA, ITALO M. MUNTONI, FRANCESCA RADINA, CARLO TOZZI, I più antichi agricoltori italiani: nuove prospettive di ricerca su base multidisciplinare Eneolitico 371 381 389 397 403 409 417 421 ALBERTO CAZZELLA, DONATO COPPOLA, ELETTRA INGRAVALLO, FRANCESCA RADINA, L’Eneolitico della Puglia GIOVANNA PIZZIOLO, MASSIMO TARANTINI, CARLO TESSARO, GIOVANNA CORRENTE, Il paesaggio archeologico del Gargano tra Neolitico antico ed Eneolitico finale LEONARDO CARMIGNANI, MASSIMO TARANTINI, NICOLA MONACI, Catene operative di produzione litica nell’Eneolitico del Gargano. Un primo approccio tecnologico e spaziale ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, NICOLA GASPERI, Strutture di abitato e aree produttive dell’età del Rame nella Puglia settentrionale ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, NICOLA GASPERI, La comunità dei vivi nel rapporto con la morte nell’Eneolitico della Puglia settentrionale FRANCESCA ROMANA DEL FATTORE, ROBERTO FILLORAMO, FRANCESCO GENCHI, ANTONIO CURCI, Elementi in comune ed aspetti locali. Ceramiche a solcature nel quadro delle evidenze dell’Italia centro-meridionale ELETTRA INGRAVALLO, IDA TIBERI, GIORGIA APRILE, GIUSEPPE CHIRIACÒ, La necropoli a tumuli di Salve (Le): aspetti topografici e cronologici DANIELA COCCHI GENICK, Problematiche inerenti alla diffusione degli elementi di tipo Laterza Età del Bronzo antico-recente 431 443 449 457 465 473 481 ALBERTO CAZZELLA, GIULIA RECCHIA, ANNA MARIA TUNZI, La Puglia tra Bronzo Antico e Bronzo recente MILENA PRIMAVERA, COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, Dinamiche paleombientali e caratteristiche paleo economiche della Puglia nel II millennio a.C. JACOPO DE GROSSI MAZZORIN, CLAUDIA MINNITI, ANNA PIZZARELLI, GIOVANNI SIRACUSANO, Dinamiche di sfruttamento ambientale e animale in Puglia nell’età del Bronzo ANNA MARIA TUNZI, MARIANGELA LO ZUPONE, DANIELA BUBBA, NICOLA GASPERI, FRANCESCO MATTEO MARTINO, MARTA LOPEZ DE ARMENTIA ITURRALDE, Il campo del vasaio. Un sito del Bronzo antico a Posta Rivolta (FG) ALBERTO CAZZELLA, GIULIA RECCHIA, L’abitato fortificato di Coppa Nevigata e il suo ruolo nel sistema economico e politico della Puglia settentrionale MARCO BETTELLI, GIULIA RECCHIA, LUCIA VAGNETTI, Ceramiche egee e di tipo egeo da Coppa Nevigata (FG): nuovi documenti FRANCESCA RADINA, GIANNI POFI, VALERIA VITALE, ANNA PIZZARELLI, L’insediamento nell’Alta Murgia tra media età del Bronzo e prima età del Ferro 489 497 505 VALENTINA COPAT, CRISTIANA RUGGINI, PATRIZIA SEMERARO, Elementi di continuità e discontinuità tra costa e aree interne nella facies di Punta Le Terrare: i repertori ceramici dei siti di Punta Le Terrare e Masseria Chiancudda TEODORO SCARANO, RICCARDO GUGLIELMINO, L’insediamento fortificato della media età del Bronzo di Scogli Apani (Brindisi). Le campagne di scavo 2008, 2009 e 2011 ELISABETTA ONNIS, Dolmen a galleria pugliesi dell’età del Bronzo: influenze transmarine? Età del Bronzo: L’abitato di Roca 515 523 531 539 549 557 565 573 RICCARDO GUGLIELMINO, COSIMO PAGLIARA, Vent’anni di ricerche archeologiche nell’insediamento protostorico di Roca. Bilancio e prospettive TEODORO SCARANO, Roca. L’insediamento della media età del Bronzo e le mura di fortificazione DARIA PALMISANO, EMANUELA CERVINARA, L’orizzonte cronologico di Bronzo recente a Roca: nuovi dati sulla ceramica d’impasto delle fasi I-V della sequenza stratigrafica del SAS IX GIOVANNA MAGGIULLI, ILARIA MALORGIO, La grande struttura incendiata dell’età del Bronzo Finale di Roca (SAS IX): nuovi dati dall’area N RICCARDO GUGLIELMINO, FRANCESCO IACONO, LUIGI COLUCCIA, Roca e il mondo egeo tra il XVI e l’XI sec. a.C.: una messa a punto LUIGI COLUCCIA, Progettare e costruire a Roca alla fine dell’età del Bronzo ALESSANDRO CORRETTI, GIORDANA DINIELLI, MARCO MERICO, L’età del Ferro nel sito di Roca: la ripresa delle relazioni transadriatiche e le evidenze di attività rituali MILENA PRIMAVERA, Le indagini archeobotaniche nel sito di Roca: caratteri paleoambientali e modalità di sfruttamento dei vegetali durante l’Età del Bronzo Età del Bronzo finale - Prima Età del Ferro 581 589 ELISABETTA ONNIS, Aspetti del Bronzo Finale - primo Ferro a Coppa Nevigata ANGELA CIANCIO, FABIO GALEANDRO, Insediamenti della Puglia centrale nella prima età del Ferro tra continuità e innovazione 607 PROGRAMMA DELLA XLVII RIUNIONE SCIENTIFICA BREVI NOTE (nel CD allegato al volume) Paleolitico 617 625 629 635 641 647 651 657 663 669 URSULA WIERER, ANNAMARIA RONCHITELLI, VALENTINA BORGIA, Aspetti della produzione laminare e lamellare nel Gravettiano antico di Grotta Paglicci STEFANO RICCI, Grotta Paglicci (Rignano Garganico - FG): ricostruzione fisiognomica dell’individuo giovanile “Paglicci 12” FRANCESCO BOSCHIN, PAOLO BOSCATO, Lo sfruttamento degli ungulati a Grotta Paglicci durante l’Epigravettiano Antico: il caso del livello 16a3-3 STEFANO RICCI, ANNAMARIA RONCHITELLI, L’arte parietale di Grotta Paglicci (Rignano Garganico - FG): nuovi rilievi sul pannello dei cavalli PAOLO BOSCATO, JACOPO CREZZINI, Il Cavallo e l’Uro: le prede dei cacciatori neandertaliani nella Grotta di Santa Croce di Bisceglie (BT) FRANCESCA ROMAGNOLI, LUCIA SARTI, CRISTINA LEMORINI, ATTILIO GALIBERTI, La produzione del Paleolitico medio su Callista chione dello strato L di Grotta del Cavallo (Nardò, Lecce) ANDREA ARRIGHETTI, FABIO MARTINI, Registrazione tridimensionale delle incisioni mobiliari di Grotta del Cavallo (Lecce) LEONARDO CARMIGNANI, FRANCESCA ROMAGNOLI, Grotta del Cavallo (Nardò, Lecce): problemi di terminologia e di definizione intorno al concetto di laminarità nel Paleolitico medio VALENTINA BORGIA, JACOPO CREZZINI, ANNAMARIA RONCHITELLI, Grotta del Cavallo (LE): strumento in osso inedito dell’Uluzziano antico MILENA PRIMAVERA, ORONZO SIMONE, GIROLAMO FIORENTINO, Variazioni ambientali e dinamiche antropiche nelle zone umide costiere tra Tardiglaciale e Olocene: il Progetto Laghi Alimini Neolitico 677 683 689 693 697 703 709 715 721 ANDREA MONACO, L’occupazione neolitica della Puglia settentrionale tra pianura e montagna: analisi territoriale, cronologia e processi di formazione del deposito MARTA COLOMBO, Il complesso del villaggio neolitico di Ripatetta (Lucera - FG): note di tecnologia ceramica MARTA COLOMBO, Rappresentazioni antropomorfe e probabili idoletti fittili dal villaggio neolitico di Ripatetta (Lucera - FG) MARCO SERRADIMIGNI, Ripatetta (Lucera-FG): la più antica pintadera italiana ANNA MARIA TUNZI, RAMON SIMONETTI, ANDREA MONACO, Vivere, smaltire i rifiuti e seppellire i morti nei villaggi trincerati del Tavoliere pugliese: analisi funzionale dei fossati perimetrali nel sito di Masseria Fragella (Lucera) GIULIVA ODETTI, Motivi decorativi di Masseria la Quercia a San Vito di Scaramella (FG) ITALO M. MUNTONI, FRANCESCO GENCHI, NICOLETTA SCOPECE, ANTONIO CURCI, GIROLAMO FIORENTINO, Indagini archeologiche nel villaggio neolitico di Masseria Pantano (Foggia) NADIA MARCONI, Rondelle fittili forate dal villaggio trincerato di Masseria Candelaro (FG) CECILIA CONATI BARBARO, La sepoltura neolitica di Masseria Valente (Foggia) alla luce della recente datazione C14 727 731 737 745 751 757 761 767 773 779 785 791 797 803 809 815 821 EUGENIA ISETTI, DONATELLA PIAN, ANTONELLA TRAVERSO, La facies Scaloria Alta - Serra d’Alto nelle evidenze archeologiche del complesso di Grotta Scaloria (Foggia) PASQUALE ACQUAFREDDA, ITALO M. MUNTONI, MAURO PALLARA, La provenienza dell’ossidiana nel Neolitico della Puglia ANNA PIZZARELLI, L’utilizzo della risorsa animale in alcuni siti neolitici della Puglia centrale MICHELE SICOLO, I sistemi di captazione e raccolta delle acque nelle comunità della Puglia nel Neolitico: i siti di Serri S. Gabriele - Bari e Chiancone (Le Fosse) - Canosa di Puglia ITALO M. MUNTONI, ANDREA ZERBONI, Analisi geoarcheologiche sui livelli del Neolitico antico del Pulo di Molfetta - Fondo Azzollini ITALO M. MUNTONI, ROCCO LAVIANO, ANNAROSA MANGONE, I materiali coloranti delle pitture neolitiche di Grotte Santa Croce (Bisceglie) FRANCESCA RADINA, Le pitture parietali di Grotta S. Croce e Grotta delle Due Crocette a Lama S. Croce di Bisceglie (BAT). Raffigurazioni simboliche in grotta sulle Murge costiere baresi FELICE LAROCCA, La Grotta di Santa Barbara a Polignano a Mare (Bari). Evidenze funerarie e cultuali di età neolitica PASQUALE ACQUAFREDDA, FELICE LAROCCA, Caratterizzazione archeologica e petrografica di manufatti neolitici dalla Grotta di Santa Barbara (Polignano a Mare - Bari) ROCCO SANSEVERINO, Monumenti e strutture neolitiche nel sito di Santa Barbara a Polignano a Mare (BA) ADELE BARBIERI, ROCCO SANSEVERINO, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, I reperti umani neolitici di Santa Barbara Polignano a Mare (BA) ROSA MODUGNO, ALESSIA COLAIANNI, ROCCO SANSEVERINO, LUIGI SCHIAVULLI, Valutazioni cronologiche di ceramiche di tipo Serra d’Alto provenienti dal sito neolitico di Santa Barbara-Polignano a Mare (BA) ADELE BARBIERI, EMANUELA BERTINI, MARIATERESA CAPPIELLO, LAURA DE NICOLA, GINEVRA PANZARINO, FRANCESCO STALLONE, SANDRO SUBLIMI SAPONETTI, Studio antropologico delle antiche comunità di agricoltori del Neolitico pugliese MARIALETIZIA CARRA, EMMA CIMATTI, Analisi della frequentazione di Grotta San Biagio (Ostuni, BR) attraverso le risorse vegetali tra Neolitico ed Eneolitico. Studio planimetrico e stratigrafico dei resti carpologici FRANCESCA RADINA, Elementi ornamentali in corallo dalla Grotta della Tartaruga di Lama Giotta (Torre a Mare - Bari) GIULIVA ODETTI, Gli scavi Stasi alla grotta Zinzulusa (Lecce) ANTONIO PELLEGRINO, Il sito neolitico della “Molinara” nell’alta valle dell’Agri (Marsicovetere - PZ) Eneolitico 827 835 841 847 855 859 865 869 ITALO M. MUNTONI, ANDREA ZERBONI, Le strutture insediative di Tegole (Bovino): analisi geoarcheologiche dei riempimenti PASQUALE ACQUAFREDDA, ITALO M. MUNTONI, MAURO PALLARA, ROCCO LAVIANO, Trasformazioni tecnologiche della produzione vascolare nella prima metà del IV millennio BC: analisi archeometriche su campioni da Grotta Scanzano, Masseria Stevanato e Parco San Nicola MARTA COLOMBO, MARCO SERRADIMIGNI, RENATA GRIFONI CREMONESI, Le ricerche e le incisioni rupestri in Località Il Cavone (Spinazzola-BA) TOMASO DI FRAIA, Le raffigurazioni rupestri della Parete Manzi di Montelapiano (Chieti) e quelle del Cavone di Spinazzola (Bari): due spie di una possibile koinè culturale? GIORGIA APRILE, MILENA PRIMAVERA, GIROLAMO FIORENTINO, L’analisi antracologica delle terre di rogo per la comprensione del rituale incineratorio: i tumuli eneolitici di Salve (Le) PAOLA AURINO, VALENTINA FAUDINO, Dalla Puglia al Piemonte: il “lungo viaggio” dei reperti litici della Collezione Gastaldi al Museo di Antichità di Torino CLAUDIA PAU, Possibili analogie tra gli “ossi a globuli” della Puglia e gli elementi in osso con decorazione a globuli dell’Eneolitico Finale e Bronzo Antico della Sardegna GAIA PIGNOCCHI, Elementi di tipo Laterza nei siti eneolitici delle Marche. Confronti e considerazioni Età del Bronzo 875 883 889 895 901 909 915 921 927 931 939 945 COSIMO D’ORONZO, La cottura degli alimenti durante l’età del Bronzo: la riproduzione sperimentale delle piastre di cottura ARMANDO GRAVINA, L’insediamento di località Mezzana della Quercia (Apricena - FG). La frequentazione preistorica e protostorica MICHELA DANESI, RACHELE MODESTO, Materiali appenninici da una struttura con piani di cottura del sito dell’Età del Bronzo di Coppa Nevigata (Manfredonia - FG) MAURIZIO MOSCOLONI, MARIA LUCREZIA SAVINO, Studio di un’area posta presso le fortificazioni di Coppa Nevigata (Manfredonia - FG) durante l’Appenninico ANNA MARIA TUNZI SISTO, ALBERTA ARENA, CLAUDIA ESTER PAOLA TOMASELLI, Grotta e Punta Manaccora: una rivisitazione dei rapporti con l’altra sponda dell’Adriatico nell’età del Bronzo ARMANDO GRAVINA, Presenza di ceramiche di tipo Cetina, tipo Dinara e tipo miceneo nella Daunia centro-settentrionale VALENTINA COPAT, MICHELA DANESI, Il sito della Rocca di Oratino (CB) nel contesto del versante Adriatico meridionale GIANLUCA GAIO, OLIMPIA MATARRESE, Il sito protoappenninico di Le Chianche (Minervino Murge, BT): l’area del tumulo e del recinto. Studio della ceramica per un inquadramento culturale AZURRA MARIA TENORE, Insediamento dell’età del Bronzo a Minervino Murge (BT) in località Carluva ANNALAURA AMATULLI, ELISABETTA ONNIS, Le strutture funerarie di Masseria del Porto, Gioia del Colle (BA) COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, Lo studio dei resti vegetali provenienti dai livelli dell’Età del Bronzo del castello di Mola di Bari FRANCESCA RADINA, ITALO M. MUNTONI, MASSIMO CALDARA, La serie stratigrafica della falesia del litorale di 949 953 959 965 971 977 983 989 993 999 1005 1011 1019 levante di Trani (BAT) per la ricostruzione delle dinamiche di trasformazione e insediamento della costa adriatica pugliese COSIMO D’ORONZO, GIROLAMO FIORENTINO, Analisi dei resti vegetali provenienti dai siti dell’Età del Bronzo di Minervino Murge FRANCESCA RADINA, GIUSY PRATICÒ, ROSSELLA VENEZIANO, JACOPO DE GROSSI MAZZORIN, ANNA PIZZARELLI, L’insediamento dell’età del Bronzo di Mola di Bari. Le fasi I-III GIUSY PRATICÒ, L’Età del Bronzo nel sito di Masseria Caterina (Minervino Murge) JACOPO DE GROSSI MAZZORIN, ANNA PIZZARELLI, Indagini archeozoologiche a Masseria Chiancudda (Cisternino, Br): lo sfruttamento delle risorse animali in un sito retrocostiero pugliese nell’Età del Bronzo TEODORO SCARANO, Gli insediamenti costieri fortificati della Puglia meridionale nella prima metà del II millennio a.C. TEODORO SCARANO, RITA AURIEMMA, CRISTIANO ALFONSO, Approccio geoarcheologico per la ricostruzione dei paesaggi costieri e delle dinamiche insediative nel Salento del II millennio a.C. TEODORO SCARANO, ILARIA MALORGIO, Scogli di Apani (BR): le piastre da focolare della capanna 2 GIOVANNA MAGGIULLI, I manufatti metallici dai livelli dell’età del bronzo del SAS IX di Roca (LE) CARLO VECA, Pugnali, daghe e spade. Nuovi elementi per l’inquadramento delle armi da taglio e da punta nei contesti funerari del Medio Bronzo pugliese e siciliano NUCCIA NEGRONI CATACCHIO, MATTEO ASPESI, CHRISTIAN METTA, GIULIA PASQUINI, Tombe a camera ipogea del Bronzo Medio iniziale: confronti tra Puglia ed Etruria GAIA PIGNOCCHI, La circolazione di modelli tra Marche e Puglia nel Bronzo recente SALVATORE PONTICIELLO, I ripostigli di bronzi nel territorio pugliese FRANCESCA IPPOLITO, La Galleria dei Vasi della Grotta di S. Angelo II. Nuovi dati sul Protoappenninico della Sibaritide e sulle sue relazioni con le sponde adriatiche Età del Ferro 1025 1033 LUISA FERRERO, FRANCESCO RUBAT BOREL, Fibule protostoriche pugliesi dalla Collezione Giovanni Battista Assi al Museo di Antichità di Torino ANNA VALERIA VITALE, Monte Savignano (Andria - BAT). Studio preliminare di un insediamento indigeno dell’Alta Murgia XLVII Riunione Scientiica Preistoria e Protostoria della Puglia teodoro scarano* - rIta aurIemma* - crIstIano alfonso* Approccio geoarcheologico per la ricostruzione dei paesaggi costieri e delle dinamiche insediative nel Salento del II millennio a.C. RIASSUNTO - approccIo geoarcheologIco per la rIcostruzIone deI paesaggI costIerI e delle dInamIche InsedIatIVe nel salento del II mIllennIo a.c. - Le ricerche di archeologia del paesaggio costiero condotte negli ultimi 10 anni lungo i versanti adriatico e ionico della Penisola Salentina hanno consentito la mappatura di una serie consistente di markers geoarcheologici di variazione relativa del livello del mare in grado di fornire indicazioni puntuali sui fenomeni tardoolocenici di trasgressione marina e consentendo dunque di avanzare alcune ipotesi di ricostruzione paleogeograica di speciici comparti territoriali. Particolare attenzione è stata rivolta all’analisi dei dati spaziali, cronologici e funzionali di una serie di indicatori archeologici (emersi e/o sommersi) riferibili agli insediamenti costieri fortiicati e non risalenti alla prima metà del II millennio a.C.; tra i siti di lunga durata oggetto di indagine risultati di particolare rilievo sono stati raggiunti nel contesto dei progetti avviati a Torre S. Sabina, Torre Guaceto-Scogli di Apani e Scalo di Furno-Porto Cesareo. Tra le evidenze archeologiche in grado di fornire indicazioni diacroniche circa la posizione e l’altezza relativa del livello del mare antico (mura di fortiicazione, fossati, piani pavimentali, livelli di occupazione, strutture d’abitato, etc.) le buche di palo hanno certamente un ruolo di primo piano. La mappatura e la schedatura di questi elementi strutturali contribuiscono alla ricostruzione della reale estensione delle aree d’abitato dell’età del Bronzo. SUMMARY - geoarchaeologIcal perspectIVe to the reconstructIon of coastal landscapes and settlement strategIes of the Bronze age salento - Investigations of coastal landscape archaeology conducted over the last 10 years on the Adriatic and Ionian coastlines of the Salento allowed us to map many geoarchaeological markers of relative sea level changes; these data can give us accurate information on late Holocene phenomena of marine transgression offering a good opportunity to submit some fresh proposals of paleogeographic reconstructions of these territories. A particular attention was paid to the analysis of spatial, chronological and functional data of a group of archaeological markers (sunken and not) connected with fortiied and open settlements dated to the irst half of the II millennium BC. Torre Santa Sabina, Torre Guaceto-Scogli di Apani and Scalo di Furno-Porto Cesareo stand out among long-lived settlements for the relevance of the research outcomes. Many archaeological evidences (fortiication walls, moats, pavements, occupation layers, dwelling structures, etc.) mark the ancient position and height of the relative sea level, but postholes have a leading role. The mapping and recording of these structural elements allow us to reconstruct the real extension of Bronze Age inhabited areas. quadro metodologIco La ricostruzione dei processi di antropizzazione del territorio costiero della penisola salentina non può prescindere dallo studio dell’archeologia del paesaggio costiero, approccio investigativo volto alla necessità metodologica di una lettura stratiicata del record archeologico nel contesto evolutivo dell’ambiente litorale (Mastronuzzi et alii 2011; Auriemma, Solinas 2009). Oggetto privilegiato di tali indagini sono i markers geoarcheologici di stazionamento del livello del mare (Auriemma et alii 2004; Primavera et alii 2010) indispensabili riferimenti cronologici per il tardo Olocene nella ricostruzione delle oscillazioni del livello marino, siano esse eustatiche, isostatiche, tettoniche etc. (Antonioli, Silenzi 2007) compatibilmente all’analisi morfodinamica dell’ambiente costiero (Ma* Dipartimento di Beni Culturali - Università del Salento, Via Dalmazio Birago 64, 73100 Lecce; teodoro.scarano@unisalento.it; rita.auriemma@unisalento.it; cristiano.alfonso@unisalento.it stronuzzi et alii 2007). Sebbene essi siano un ottimo aiuto nell’individuazione della successione temporale degli eventi, non sempre rappresentano precedenti posizioni del livello del mare con precisione. Molto spesso il dato archeologico è condizionato da approssimazioni imposte, come nel caso di strutture emerse ed oggi sommerse (livelli di occupazione, buche di palo, strutture murarie, etc.), dall’assenza dell’indicazione precisa della loro originaria posizione rispetto al coevo livello del mare. Le sistematiche prospezioni archeologiche subacquee e terrestri condotte per lo più nell’ultimo decennio lungo i litorali della Puglia meridionale hanno contribuito alla mappatura e all’analisi di tali markers. L’organicità di questo approccio ci consente di tessere una tela sempre più itta di relazioni di cronologia relativa e/o assoluta tra dati storico-archeologici della presenza umana nel II millennio a.C. e dati relativi alle dinamiche del paesaggio antico, in particolar modo per l’ambiente costiero. RA, CA 960 t. scarano, r. aurIemma, c. alfonso scalo dI furno (Porto Cesareo, LE) torre santa saBIna (Carovigno, BR) L’insediamento protostorico di SdF (ig. 1A) fu occupato presumibilmente senza soluzione di continuità a partire almeno, probabilmente, dall’inizio della media età del Bronzo (XVIII-XVII sec. a.C.) sino alla tarda età del Ferro (VI-V sec. a.C.). Le indagini condotte a più riprese dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia per lo più nel corso della seconda metà del secolo scorso hanno portato all’individuazione di varie strutture d’abitato con spazi funzionali, possibili apprestamenti artigianali ed abbondanti materiali ceramici indigeni e di tipologia egea (TE IIIA-IIIC), manufatti litici, in bronzo, osso e materia dura animale (Lo Porto 1990). Sin dai primi interventi di indagine furono inoltre chiaramente riconosciuti i resti di una struttura muraria di fortiicazione dotata di una porta di accesso sul lato SE ed orientata NW/ SE lungo l’istmo del promontorio (attuale) su cui sorge l’abitato. Le prospezioni subacquee condotte nel tratto di mare compreso tra la piccola penisola di SdF e l’isolotto antistante hanno consentito di individuare e documentare due importanti evidenze sommerse a 3,5 m circa di profondità (ig. 1B). Si tratta, nel primo caso, dei resti di una struttura muraria (lunga 17 m, larga 5m e con un alzato di 1m) posta 100m circa a SE della fortiicazione protostorica portata alla luce dalle ricerche a terra e della quale probabilmente ne rappresenta un ulteriore tratto (ig. 1C-D); nel secondo caso, invece, l’evidenza archeologica è riferibile ad un tratto di fondale avente una supericie di 2000 mq circa che presenta una sistemazione a lastre di calcarenite allettate in un suolo antropico ricco di materiali faunistici e frammenti ceramici ad impasto (ig. 1E). Questi ultimi sono riconducibili a forme vascolari che nella gran parte dei casi trovano immediati riscontri nei tipi ceramici che caratterizzano le locali facies tardo-protoappenninica ed appenninica della media età del Bronzo (Scarano 2012a, pp. 287-317); tra gli elementi di presa ricorrono in particolare anse a nastro con apici sopraelevati (da riferire a forme aperte a proilo carenato, per lo più tazze), anse a nastro con proilo a gomito di varie dimensioni (da riferire a forme chiuse a proilo ovoidale, per lo più olle e dolii) e manici a nastro sopraelevati di varia foggia (da riferire ad attingitoi carenati) (ig. 1F-I). Entrambe le evidenze documentate nelle acque prospicienti l’abitato fortiicato di Scalo di Furno suggeriscono un livello relativo del mare nella prima metà del II millennio a.C. 4 m almeno più basso dell’attuale, una conseguente maggiore disponibilità di terra emersa e un paesaggio ed una geograia costiera dunque probabilmente piuttosto differenti da quelli odierni sia per l’area dell’insediamento protostorico che per l’intero territorio dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo (Alfonso et alii 2012). Il sito protostorico di TSS è noto in letteratura per la presenza di un esteso abitato costiero a lunga continuità di vita (documentato da indagini di supericie e da limitati interventi d’emergenza) associato ad un sepolcreto a tumulo datato probabilmente ad una fase avanzata della media età del Bronzo e costituito da 25 tombe a fossa di forma irregolarmente rettangolare scavate nel banco di roccia (Coppola, Cinquepalmi 1998). Tra i materiali di corredo rinvenuti al loro interno vi erano sia ceramiche indigene ad impasto che manufatti ceramici di tipologia egea (TE IIIA2). Lungo i tratti di costa ancora non interessati dall’ediicazione, numerose sono le evidenze di lembi di depositi archeologici dilavati dagli agenti atmosferici e di tracce residue di strutture scavate nel banco di roccia oggi esposto all’azione erosiva del moto ondoso; in particolare, nel settore immediatamente a S della cinquecentesca torre di guardia che conferisce il nome alla località, numerosi sono gli allineamenti di buche di palo di varie forme e dimensioni che è possibile mappare e, talvolta, associare tra loro sulla base di chiare afinità formali (dimensioni della singola evidenza e moduli ricorrenti nella distribuzione spaziale) (igg. 1L-N; 2A). Alcune di queste evidenze sono attualmente poste al livello del mare, altre diversi centimetri al di sotto; si tratta di espliciti markers archeologici di una consistente variazione della geograia costiera di quest’area e di una posizione relativa del livello medio del mare antico ben differente da quella attuale. Una preliminare e cauta stima della quota relativa al II millennio a.C. è ipotizzabile sulla base di diversi fattori: i dati già disponibili per le medesime fasi nei vicini siti di Torre Guaceto e Scogli di Apani, le stime già effettuate nello stesso sito e lungo nella medesima area per l’età romana tardoimperiale e la valutazione della posizione funzionale minima cui collocare le evidenze in esame nel momento in cui erano in uso. Tutti questi elementi concorrono nell’indicare per questa fase un livello del mare verosimilmente collocato ad una quota tra -3 e -4 m rispetto a quella attuale (Scarano et alii 2008). torre guaceto-scoglI dI apanI (Carovigno, BR-Brindisi) I due importanti insediamenti protostorici fortiicati sono localizzati nel territorio costiero della odierna Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di TG ad una distanza di 2,5 km circa l’uno dall’altro; il promontorio di TG è presso la foce del Canale Reale, mentre gli SdA sono posti alla foce del Canale Apani. Il luogo è ben noto sin dall’antichità per la capacità delle sue coste di offrire un approdo sicuro alle piccole imbarcazioni che navigavano lungo questo tratto di costa adriatica oltre che per la grande disponibilità Approccio geoarcheologico per la ricostruzione dei paesaggi costieri e delle dinamiche insediative 961 Fig. 1 - A. Localizzazione dei 3 siti protostorici oggetto di analisi; B. SdF: localizzazione del sito protostorico e dell’area nella quale sono state individuate le evidenze subacquee. In giallo è evidenziata la batimetrica -4 m; C-D. SdF: vedute della struttura muraria di fortiicazione individuata nelle acque antistanti il sito; E. SdF: veduta del settore di fondale interessato dalla presenza di una sistemazione a lastre; F-I. SdF: selezione di ceramiche ad impasto raccolte nel corso delle prospezioni subacquee; L-M. TSS: localizzazione dell’area di concentrazione delle buche di palo sulla planimetria generale e dettaglio del rilievo; N. TSS: buche di palo. 962 t. scarano, r. aurIemma, c. alfonso Fig. 2 - A. TSS: allineamento di buche di palo; B. TG-SdA: localizzazione delle evidenze mappate in ambiente GIS; C. TG-SdA: modello digitale dei fondali e localizzazione delle batimetriche -3 (azzurra) e -4m (rossa); D. TG-SdA: disegno ricostruttivo del contesto paleogeograico (illustrazione a cura di G. Mastronuzzi e G. Nicolì); E-H. TG-SdA: buche di palo lungo la fascia costiera e sui fondali. Approccio geoarcheologico per la ricostruzione dei paesaggi costieri e delle dinamiche insediative di sorgenti di acqua dolce, carattere quest’ultimo che è all’origine del toponimo “Gaw-sit” (il luogo dell’acqua dolce) attribuitogli dal geografo arabo Edrisi nel 1154 (Marazzi, Scarano 2012, pp. 41-42). L’insediamento di TG ha oggi un’estensione di 7 ha circa e gli sporadici interventi d’indagine condotti nella seconda metà del secolo scorso hanno evidenziato una continuità di occupazione dalla media età del Bronzo sino alla piena età del Ferro; particolarmente rilevante il rinvenimento di diversi frammenti ceramici di tipologia egea soprattutto nei livelli d’abitato del Bronzo Finale in associazione con ceramica indigena ad impasto e protogeometrica iapigia (ibid., pp. 43-49). L’insediamento fortiicato di SdA ha oggi una supericie residua pari a 1,5 ha circa e le indagini sistematiche avviate nel 2008 hanno consentito di veriicare la presenza di una consistente sequenza stratigraica il cui termine superiore si colloca in una fase matura della media età del Bronzo; signiicativo lo stato di conservazione dei materiali rinvenuti nei contesti d’incendio sin qui indagati e la discreta quantità di manufatti litici e in materia dura animale (Cinquepalmi et alii 2010; Marazzi, Scarano 2012, pp. 52-58). Le prospezioni archeologiche terrestri e subacquee avviate da un gruppo di ricerca interdisciplinare nel 2007 hanno portato ad una prima mappatura dei markers archeologici delle variazioni del livello del mare soprattutto per le fasi protostoriche e romane (Scarano et alii 2008). Un ruolo di primo piano in quest’analisi è certamente svolto dalle buche di palo che, scavate almeno in parte nella calcarenite e prive o meno del loro riempimento, si rinvengono a centinaia segnando in maniera quasi indelebile quello che era lo spazio antropizzato del II millennio a.C. (ig. 2B). Tali evidenze sono ovviamente particolarmente visibili in quelle aree nelle quali i fenomeni erosivi hanno completamente denudato le calcareniti sulle quali giacciono i depositi antropici. In questo contesto buche di palo di varie forme e dimensioni (non di rado disposte in ila a distanze modulari) occupano, senza soluzione di continuità, i proili erosi e dilavati delle terre emerse (isolotti inclusi), la fascia intertidale e i fondali rocciosi adiacenti sino ad una quota non inferiore a -2,5 m al di sotto del livello del mare attuale con sporadiche presenze tra -3,5 e -4 m di profondità (ig. 2E-H). La localizzazione e l’eventuale caratterizzazione archeologica di queste evidenze (laddove si conservi il deposito di riempimento all’interno delle buche, per esempio), oltre che la correzione del dato anche sulla base dell’altezza funzionale minima cui la struttura originaria doveva trovarsi rispetto al livello del mare per poter svolgere la sua funzione, consentono una prima ipotesi di ricostruzione paleogeograica del tratto di costa compreso tra i due siti (ig. 2C). La disponibilità inoltre di una diversiicata gamma di indicazioni di carattere paleoambientale (in primis resti faunistici e botanici) proveniente dai contesti di scavo degli Scogli di Apani ha consentito un primo tentativo di matching dei dati inalizzato alla com- 963 posizione di una preliminare descrizione graica del contesto paleogeograico dell’età del Bronzo (ig. 2D). Pur nella sua semplicità tale illustrazione evidenzia la maggiore disponibilità di terra emersa conseguente al posizionamento del livello del mare ad una quota almeno 3-4 m più bassa dell’attuale e la presenza di ampi acquitrini e/o veri e propri bacini paralitorali presso le antiche foci dei due canali. ts conclusIonI La lettura dei caratteri geograico-ambientali del paesaggio costiero antico, attraverso la mappatura e l’interpretazione dei markers geoarcheologici, è determinante per la comprensione delle strategie di occupazione e controllo del territorio (e del mare e delle principali rotte di attraversamento) e di sfruttamento delle sue risorse, specie per la comprensione delle dinamiche sociali innescatesi all’inizio dell’età del Bronzo in Puglia e riconducibili a macro-evidenze quali gli insediamenti fortiicati e i contatti con i gruppi egei (Radina, Recchia 2010). Il percorso interdisciplinare di conoscenza e ricostruzione della linea di costa antica attraverso la lettura delle evidenze archeologiche è chiaramente fondato sull’analisi di evidenze puntuali relative a singoli siti, sulla frequenza di queste attestazioni e sull’accuratezza dei dati raccolti, dati che necessitano poi di un cross-matching con quelli ricavati dalle indagini geologiche ed ambientali condotte nei medesimi areali. I dati appena esposti, seppur riferiti a località poste sulle opposte sponde della penisola salentina ed in condizioni di morfologia costiera anche in parte dissimili, sembrano attestare uno stazionamento del livello del mare nel corso della prima metà del II millennio a.C. indicativamente inferiore a 4m rispetto all’attuale. Tale valore contrasta con i parametri forniti dalle curve di variazione di livello del mare proposte da Lambeck et alii (Lambeck et alii 2004; 2011) e sembra piuttosto suggerire la necessità di una corretta valutazione di eventuali fattori di locale subsidenza. Nel caso di Porto Cesareo, ad esempio, l’area è considerata sostanzialmente stabile dal punto di vista tettonico con un abbassamento medio stimato tra 0,030,01 mm/y (Ferranti et alii 2006); sulla base dei dati appena esaminati sarebbe invece necessario supporre un trend pari a 0,2-0,5 mm/y quindi quasi 10 volte maggiore (Alfonso et alii 2012). 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