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In Italia la complessità dei cambiamenti socio-economici e tecnologici recenti hanno contribuito ad una profonda trasformazione dei comportamenti d’acquisto e delle pratiche di consumo tradizionali. Questa si manifesta in modo evidente anche nello spazio, con una pluralità di dinamiche sovrapposte e -a volte- interrelate che marcano il territorio contemporaneo. Fra gli altri, negli ultimi anni è emerso il tema della dismissione commerciale come dinamica pervasiva che si manifesta, in modo differenziato, sia all’interno dei tessuti densi delle città che negli ambiti extraurbani. Si tratta di un processo determinato da vari fattori, tra cui la competizione sempre più accentuata tra “polarità commerciali” sia pianificate che “naturali”, ovvero formatesi per addensamenti spontanei all’interno dei principali centri urbani. Nelle città questo fenomeno si presenta attraverso la progressiva dismissione dei piani terra degli ambiti urbani centrali e nei contesti suburbani attraverso la dismissione dei contenitori commerciali di media e grande dimensione (deadmall). In questo quadro, gli enti locali manifestano l’esigenza di un supporto tecnico per la prefigurazione di politiche e strumenti orientati alla costruzione di linee guida e indirizzi qualitativi per l’azione pubblica, sia alla scala regionale che comunale per il rilancio dell'attrattività urbana. L’obiettivo dell’intervento è la presentazione degli esiti di un lavoro di indagine territoriale effettuato per il territorio della regione Lombardia, orientato al riconoscimento degli ambiti urbani potenzialmente soggetti a fragilità commerciale. Si tratta del risultato dell’applicazione di una metodologia elaborata all’interno del Laboratorio Urb&Com del Politecnico di Milano ed utilizzata all’interno di alcuni recenti lavori di ricerca. La definizione dell’indicatore territoriale di potenziale “fragilità commerciale” delle aree urbane avviene incrociando le dinamiche dei sistemi commerciali locali con il livello di competizione territoriale determinato degli aggregati commerciali pianificati attraverso l'analisi delle aree di potenziale criticità emergente delle sovrapposizioni dei bacini gravitazionali. Per la definizione degli indicatori sono state volutamente utilizzate esclusivamente fonti informative di tipo "aperto" (open data), non solo con lo scopo di sottolineare l'importanza e la validità del principio della trasparenza informativa e della libertà di accesso alle informazioni, ma anche per evidenziarne le potenzialità di sviluppo. L’esito del successivo lavoro di studio dei risultati di questo approfondimento è stato quello di ricomprendere le diverse tendenze in atto grazie ai valori dell’indicatore elaborato. Si tratta di una base di partenza analitica che permette di indirizzare analisi specifiche, ma anche di elaborare azioni e progetti pilota su ambiti concreti e sul quale sono in corso legati alla rivitalizzazione del commercio e per l’integrazione di strumenti analitici e operativi del settore nella “cassetta degli attrezzi” a disposizione degli attori pubblici.
I “centri commerciali naturali” sono definiti in letteratura (Eliana Viviano et. al., pp. 52; 2012) come “un’aggregazione spontanea di strutture distributive esistenti, normalmente di piccola e media dimensione”. In Lombardia i “centri commerciali naturali” sono sostanzialmente assimilabili ai distretti urbani del commercio (DUC) di cui al programma triennale degli interventi 2008/2010, istituiti con “l’obiettivo di valorizzare il sistema distributivo e di sviluppare l’innovazione e la competitività delle imprese commerciali al dettaglio e dei pubblici esercizi nel contesto urbano, contribuendo nel contempo alla sua rigenerazione e all’aumento della sua attrattività”. In questo senso le politiche di sostegno ai distretti urbani del commercio possono essere interpretate come un supporto allo sviluppo degli esercizi di vicinato e valutate, al di là dei pur interessanti aspetti ulteriori recentemente messi in evidenza (Elena Franco, 2013), per i loro effetti quantitativi sulla rete distributiva lombarda. In questo contributo, utilizzando le informazioni comunali derivate dal censimento telematico sulla distribuzione commerciale di Regione Lombardia tra il 2005 ed il 2012, si cercherà di verificare se la creazione dei DUC nel 2009 abbia rappresentato un effettivo punto di svolta relativamente alle dinamiche precedenti degli esercizi di vicinato nella nostra regione. Il contributo è strutturato nei seguenti paragrafi: nel secondo vengono illustrati brevemente gli elementi essenziali del censimento telematico sulla distribuzione commerciale, nel terzo i DUC oggetto di analisi, nel quarto i risultati dell’esercizio valutativo effettuato, infine vengono presentate le principali conclusioni.
2010 •
2010 •
Trasporti & Cultura
Polarità commerciali in Lombardia: tendenze evolutive e geografie a supporto della governance territoriale2018 •
ABSTRACT IT: Il settore della distribuzione commerciale in Italia è segnato negli ultimi anni da una serie di trasformazioni che hanno influenzato l’assetto del mercato nazionale. Il sistema d’offerta risultante non è omogeneamente distribuito nel territorio e uno degli elementi caratterizzanti è la presenza di “polarità commerciali” che si differenziano per dinamismo, attrattività e rilevanza degli impatti a scala sovralocale. L’obiettivo di questo contributo è quello di evidenziare l’insieme degli “effetti territoriali” delle Grandi Strutture di Vendita (GSV) con un approfondimento particolare per le “polarità commerciali pianificate”, usando come caso di studio il contesto regionale della Lombardia anche attraverso gli esiti di alcune recenti esperienze di ricerca curate dal Laboratorio Urb&Com del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani. Per farlo sono stati elaborati dati complessi relativi alle polarità pianificate e alla loro competizione per il presidio del mercato lombardo, identificando le pratiche insediative ricorrenti di queste strutture e i processi di adattamento al conteste regionale di strategie globali sviluppate dagli operatori. Questo approfondimento si è dimostrato un fertile campo di esplorazione, che ha permesso (a.) di definire una metodologia originale di studio delle Grandi Strutture di Vendita e, al contempo, (b.) di elaborare un quadro originale ed aggiornato della situazione lombarda, contributo di conoscenza utile a supportare le future politiche regionali sul tema e le programmazioni settoriali ad esso collegate (attività economiche, mobilità, lavoro, territorio, ecc.). ABSTRACT ENG: Over the last two decades, the retail sector in Italy suffered a set of transformations that changed the national market. The resulting retail network is not homogeneously distributed over the national space and the presence of a variety of "retail polarities" – different in dynamism, appeal to users and spatial impacts – marks the offer. This contribution is aimed at focusing the impacts of the Grandi Strutture di Vendita (GSV), a typology of retail structures defined by Italian law that gathers together shopping malls, retail parks and large specialty stores. These are intended as "planned retail polarities" because developers need local and regional authorizations in their settlement process. Using the Lombardy Region as a case study and presenting the outcomes of a recent research developed by Urb&Com Lab research team, we propose a reading of several global trends, a new map of these structures and a critical interpretation of these information. Results of this exploration allowed us (a.) to define an original methodology to study GSVs and, at the same time, (b.) to provide an original and updated map of regional situation. This map could contribute to future regional policies on this topic and, more in general, to integrate the current sectoral view on retail to a wider regional agenda (that involve economy, mobility, labor market, sustainability, etc.).
2009 •
Adobati F., Peretti M.C., Zambianchi M. (a cura di), ICONEMI 2017. EVENTI: LA CITTÀ NELLA DIMENSIONE DEL TRANSITORIO. EFFIMERO E PERMANENZE NEI PAESAGGI CONTEMPORANEI, Bergamo University Press, Sestante Edizioni
La temporaneità dei luoghi del commercio come occasione di innovazione, sperimentazione tecnologica e rigenerazione urbana2018 •
Nella consapevolezza che l’uso temporaneo dello spazio non sia l’esclusiva “panacea per creare città resilienti, sostenibili, socialmente ed ecologicamente giuste” (Németh, Langhorst, 2014), una possibile declinazione della relazione tra le azioni di qualificazione del centro urbano e storico e la definizione di politiche attive di rilancio dell’attrattività locale è spesso rappresentata da buone pratiche progettuali connesse alla temporaneità degli usi di spazi dismessi, abbandonati o sottoutilizzati. Tale progettualità è intesa, nella seguente selezione – parziale e con un carattere di necessaria sperimentalità – di quattro casi italiani bottom-up, come concreta opportunità e strumento di rigenerazione urbana in un contesto di crisi economica (Andres, 2013; Tamini, Zanderighi, 2017).
Tra le numerose riforme che il Paese aspetta vi è quella del Governo del territorio – o dell’urbanistica se vogliamo usare una dizione più popolare nelle pratiche amministrative locali – che aggiorni l’intero sistema del governo e controllo delle trasformazioni del suolo. Una riforma attesa da almeno 66 anni, da quando sono scaduti i termini della 9ª disposizione transitoria della Carta Costituzionale italiana. . È venuto il momento di prenderne atto e di correre ai ripari. Serve perciò l’avvio di un dibattito, molto pragmatico e libero, che ruoti intorno ad un processo di adattamento della definizione delle politiche pubbliche con l’esigenza di una modernizzazione del Paese, così come richiesto dalle componenti attive della società: imprese, famiglia e istituzioni. In questo spirito sono indicati 10 punti di riflessione, intorno ai quali aprire un dibattito pubblico.
2016 •
Una recente esperienza di ricerca realizzata dal Laboratorio URB&COM del Politecnico di Milano sull’ambito delle polarità distrettuali del Distretto Urbano del Commercio di Bergamo è l’opportunità per riflettere sui metodi di indagine e descrizione dei sistemi commerciali urbani. La sperimentazione, avviata in collaborazione con gli operatori interessati, prevede un loro coinvolgimento attivo nell’aggiornamento delle informazioni relative alla geografia delle attività insediate, così da poter dotare il DUC di uno strumento utile ed efficace nel supporto alle strategie di rafforzamento del sistema d’offerta e nelle azioni di rilancio dei locali commerciali dismessi o sottoutilizzati.
2024 •
2015 •
Humans
The Community of Practice: An Essential and Elegant Framework for Archaeological Interpretation2024 •
Economic and Business Review
Slovenski kulturno-kreativni delavec v času pandemije COVIDA-192020 •
The Arabist: Budapest Studies in Arabic
The Elephants’ Minaret in Budapest Zoo: Reorienting a Century-Old Debate2022 •
Medicine Science | International Medical Journal
In Vivo Alteration of Phase II Transformation Enzyme (GST) Levels by Stainless Steel Orthodontic Appliances2014 •
Agricultural & Environmental Letters
Mass concentration and size distribution of particles released from harvesting and biomass burning of sugarcane2020 •
Australian and New Zealand Journal of Public Health
Evaluation of safety training for manual handling of people with disabilities in specialised group homes in Australia2003 •
2016 •
Water Research
Role of hydraulic retention time and granular medium in microbial removal in tertiary treatment reed beds2003 •
2014 •
2006 Annual Conference & Exposition Proceedings
What Women Want: Female Friendly Faculty Recruitment2020 •
Journal of Krishi Vigyan
Cropping Pattern in Tribal Area of Dang District2016 •
Headache: The Journal of Head and Face Pain
Red Ear Syndrome and Migraine: Report of Eight Cases2002 •