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Corto circuito. Il cinema nell'era della convergenza., 2011
Tesi di dottorato in Studi teatrali e cinematografici, Università di Bologna, 2005-2006, 2006
Riassunto di Storia ed Estetica del Cinema , 2017
Capitolo 1. Finestra e cornice Film di riferimento: La finestra sul cortine, Hitchcock, 1954-Situazione di osservazione del cinema classico; il film mette in scena due qualità fondamentali del cinema: la finestra e la cornice.-Diverse finestre del cinema: • Lente della macchina da presa e del proiettore • Finestra della sala da proiezione • Occhio come finestra • Film come finestra sul mondo Analogie tra finestra e cornice: 1. Il cinema offre, sia come finestra che come cornice, un particolare accesso, incentrato sull'occhio, a un accadimento. 2. La (reale) superficie bidimensionale dello schermo si trasforma con l'osservazione in uno spazio tridimensionale, che si apre al di là del telo come porzione di un'immagine. 3. La distanza dagli avvenimenti del film, permette allo spettatore di osservare in sicurezza. Lo spettatore è del tutto escluso da quanto avviene nel film e non si vede moralmente costretto ad intervenire. Differenza tra finestra e cornice: 1. Si guarda attraverso una finestra, ma all'interno di una cornice. 2. La finestra è nel segno della trasparenza, mentre la cornice si serve del concetto di composizione. 3. La finestra attira l'attenzione verso qualcosa che sta dietro o al di là; la cornice indirizza l'attenzione sulla qualità di artefatto e sul supporto in quanto tale. 4. Cornice: teorie costruttiviste; Finestra: teorie realiste. Teorie costruttiviste Teorie realiste Cornice Finestra Balàzs, Arnheim Bazin, Kracaeur Costruzione di un mondo filmico a parte tramite il montaggio e l'organizzazione di immagini, l'assenza di colore e il muto Essenza del film = possibilità di registrare e riprodurre la realtà Punti in comune:-Valorizzazione culturale del film-Percezione orientata sul senso della vista-Scopo = elaborazione razionale delle informazioni Teoria del film | Matilde Silvestri 1
Lebenswelt: Aesthetics and Philosophy of Experience, 2017
saggio sulle tendenze contemporanee della teoria del cinema, dagli elementi che hanno marcato una crisi del discorso teorico (la Post-theory) fino al rinato interesse per il cinema e l'immagine da un punto di vista filosofico (Gilles Deleuze, Alain Badiou, Jacques Rancière), o attraverso le nuove linee di ricerca dei film e media studies
A partire dal triplice intreccio con cui lega insieme filosofia hegeliana, psicoanalisi lacaniana e cultura di massa, Slavoj Žižek si propone sin dai suoi primi lavori di indagare i fenomeni sociali, allo scopo di disvelare le dinamiche che intervengono nel processo di costruzione della soggettività e con esse il significato politico delle fantasie ideologiche, fantasie di controllo, di completezza ed esclusione, che determinano il funzionamento della società in cui tale soggetto si colloca. Pensatore più che filosofo, per dirlo in termini deleuziani, ovvero figura nomadica che muove concetti continuamente riarticolandoli, con i suoi scritti Žižek offre alla teoria psicoanalitica dell’ideologia un contributo capace di dare un’interpretazione persuasiva di molte formazioni culturali contemporanee, prima tra tutte il cinema, che egli erige a privilegiato oggetto di riflessione e terreno di verifica del proprio paradigma teorico. “Arte perversa per eccellenza”, il cinema più che proporre al soggetto la gratificazione del suo desiderio, punta invece ad indicargli “come desiderare” , in virtù della sua peculiare capacità di metterci direttamente a confronto con le pulsioni più nascoste, rimosse e negate dall’individuo e dalla società, consentendo così di passare al setaccio le relazioni tra sguardo e desiderio, fantasia e realtà (entrambe in senso lacaniano), ovvero di indagare il declinarsi della dialettica da cui deriva il soggetto stesso, quella tra i tre assi del simbolico, dell’immaginario e del reale. È infatti dall’avvicendarsi di queste tre dimensioni, o meglio dall’intrecciarsi infinito di simbolico e immaginario (dimensione del linguaggio e della cultura, e dimensione costitutiva dell’io nella relazione con l’altro) intorno alla dimensione traumatica del reale (dimensione pre-simbolica della jouissance) 2, che si evidenzia con chiarezza il continuo scambio in atto tra dinamiche individuali e formazioni socio-simboliche, tra soggettività e Grande Altro, quali istanze inscindibilmente legate tra loro da una comune “struttura ontologica”, che Žižek, come Lacan, individua nella dinamica psichica del fantasma (fantasia). Da “idiosincrasia soggettiva”3 quindi, com’era in Freud (ossia una formazione ausiliaria derivante dal trauma dell’impossibilità di realizzazione dei propri desideri), il fantasma diviene qui “struttura ontologica”, la quale in definitiva, costituisce il soggetto, ma lo costituisce in senso negativo, ovvero come “frustrazione nella sua essenza”
Rivista di estetica, n. s., numero speciale, supplemento al n. 58, “Ugo Nespolo e la filosofia”, pp. 131-139., 2015
www.eduardorojotorrecilla.es , 2024
Resources, 2014
SOCIOLOGUS, 2024
Hukum dengan Keadilan Perspektif Sosiologi Hukum Dalam Sistem Peradilan Pidana (SPP) Indonesia, 2022
Geodetski List, 2021
Christopher Gosden, Sally Crawford and Katharina Ulmschneider (Eds.) CELTIC ART IN EUROPE making connections Essays in honour of Vincent Megaw on his 80th birthday, 2017
Қазақ хандығы мен Цин патшалығының саяси-дипломатиялық қатынастары туралы қытай мұрағат құжаттары-ІI том, 2012
SSRN Electronic Journal, 2013
Frontiers in Organizational Psychology, 2024
Vision research, 2018
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2019
Annals of the New York Academy of Sciences, 2006