Vol. 17, No. 6, 2022
accademie-svizzere.ch
Inversione di tendenza clima e biodiversità
Il Parlamento incontra la scienza
IMPRONTA
EDITRICE E CONTATTO
Accademia svizzera delle scienze naturali (SCNAT)
Casa delle Accademie • Laupenstrasse 7 • Casella postale • 3001 Berna • Svizzera
+41 31 306 93 00 • info@scnat.ch • scnat.ch @scnatCH
CITAZIONE SUGGERITA
Guisan A, Huggel C, Seneviratne SI, Steinberger J (2022)
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Swiss Academies Communications 17 (6)
EDITORI
Antoine Guisan (Università di Losanna) • Christian Huggel (Università di Zurigo) • Sonia I. Seneviratne
(ETH Zurigo) • Julia Steinberger (Università di Losanna)
AUTORI
Carolina Adler (Università di Berna), cap. 3, 8 • Sven Bacher (Università di Friburgo), cap. 4, 6 •
Stefano Battiston (Università di Zurigo), cap. 5 • Thomas Bernauer (ETH Zurigo), cap. 3 • Steffen Boch (WSL),
cap. 6 • Sebastien Boillat (Università di Berna), cap. 4 • Thomas Brooks (IUCN), cap. 4, 6 • Guéladio Cissé
(Swiss TPH), cap. 3 • Erich Fischer (ETH Zurigo), cap. 2, 7 • Markus Fischer (Università di Berna), cap. 1 (lead),
7 • Andreas Fischlin (ETH Zurigo), cap. 1, 3, 7 (lead) • Thomas Frölicher (Università di Berna), cap. 2 •
Antoine Guisan (Università di Losanna), cap. 4 (lead), 7 • Christian Huggel (Università di Zurigo), cap. 3 (lead) •
Samuel Jaccard (Università di Berna e di Losanna), cap. 2 • Cornelia Krug (Università di Zurigo), cap. 1, 6 (lead) •
Veruska Muccione (Università di Zurigo), cap. 3 • Rupa Mukerji (Helvetas), cap. 3 • Urs Neu (ProClim, SCNAT) •
Anthony Patt (ETH Zurigo), Kap. 5 (lead) • Gian-Kasper Plattner (WSL), cap. 1, 2, 7 • Martin Schläpfer (Università
di Ginevra), cap. 4 • Sonia I. Seneviratne (ETH Zurigo), cap. 2 (lead), 7, 8 • Eva Spehn (Forum Biodiversità,
SCNAT), cap. 6 • Julia Steinberger (Università di Losanna), cap. 5, 8 (lead) • Martin Wild (ETH Zurigo), cap. 2 •
Niklaus Zimmermann (WSL/ETH Zurigo), cap. 4
GESTIONE DEL PROGETTO
Marcel Falk
REDAZIONE
Kaspar Meuli
TRADUZIONE
Translingua
IMMAGINE DI COPERTINA E INFOGRAFICA
Marina Bräm
LAYOUT
Olivia Zwygart e Monique Borer
La presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin e il presidente del Consiglio degli Stati Thomas Hefti hanno
lanciato l’invito a partecipare al dialogo del 2 maggio 2022 tra scienza e Parlamento sulla crisi climatica e della
biodiversità. In vista di questo evento, le autrici e gli autori svizzeri del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC
e dell’IPBES hanno riassunto i principali risultati per la Svizzera.
1a edizione, 2022
Il rapporto è disponibile in forma elettronica sotto scnat.ch/it/id/C67Fh?embed=4kUUB
ISSN (stampato) 2297-7774
ISSN (online) 2297-7782
DOI: doi.org/10.5281/zenodo.6458328
Inversione di tendenza clima e biodiversità
Il Parlamento incontra la scienza
2
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Indice
Introduzione ........................................................................................................................................... 3
1
Cambiamento climatico e perdita di biodiversità: due crisi collegate ......................................... 4
2
Riscaldamento globale, eventi estremi e clima regionale ........................................................... 6
3
Effetti del cambiamento climatico e adattamenti urgenti ........................................................... 8
4
Perdita di biodiversità: cause e conseguenze per la società .......................................................10
5
Possibilità per fermare il cambiamento climatico .......................................................................12
6
Opzioni per preservare e promuovere la biodiversità .................................................................14
7
Sintesi per la Svizzera ..................................................................................................................16
8
Agire velocemente è indispensabile e conviene .........................................................................18
Bibliografia ........................................................................................................................................... 20
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
3
Foto: Parlamento
Introduzione
Vorrei iniziare con una breve storia: Sotto la presidenza
degli antichi dèi si svolge un processo. Al banco degli
imputati siede un minatore che ha saccheggiato la terra.
Quest’ultimo non mostra alcun senso di colpa, al contrario, si giustifica dicendo che i beni sono distribuiti in
modo disuguale sulla terra. Per questo ci si deve aiutare
a vicenda. Per comprare merci occorre pur sempre del
denaro, quindi argento e oro che la terra nasconde al suo
interno. Con il denaro si possono aiutare anche i poveri. E
senza le miniere non esisterebbe nemmeno una convivenza conviviale, prosegue l’uomo nella sua argomentazione.
Gli dèi assolvono il minatore, ma lo mettono seriamente
in guardia: La madre terra si sarebbe fatta giustizia da sola
qualora l’umanità avesse sfruttato illimitatamente le sue
risorse. Paulus Niavis (1460 – 1514) scrisse questa storia
oltre 500 anni fa e utilizzò dei termini che sono diventati
concetti chiave del dibattito sulla sostenibilità: sustenare
e conservare.
Niavis non poteva assolutamente immaginarsi la terra nel
XXImo secolo. Noi invece conosciamo le condizioni in cui
versa il nostro pianeta. Sta male, e lo dimostrano ancora
una volta i rapporti recentemente pubblicati dal Gruppo
intergovernativo sui cambiamenti climatici. Le emissioni di gas serra non cessano di aumentare, la biodiversità
scompare. Vediamo i primi segnali della crisi climatica:
ondate di calore, incendi boschivi, precipitazioni di proporzioni mai viste. E sappiamo che questo tipo di condizioni pericolose si moltiplicheranno se non riusciamo a
fermare la crisi climatica e della biodiversità. Abbiamo
le conoscenze e ci sarebbero anche le tecnologie. Ciò che
manca è la volontà di realizzare un’inversione di tendenza.
La scienza e la politica si incontreranno il 2 maggio 2022
nel Palazzo del Parlamento per discutere. Il Presidente del
Consiglio degli Stati Thomas Hefti ed io abbiamo lanciato l’invito a questo dialogo, poiché uno scambio diretto
favorisce la comprensione, non lascia spazio a fraintendimenti e chiarisce le questioni in sospeso. Le scienziate
e gli scienziati non presentano solo fatti allarmanti, ma ci
comunicano anche un importante messaggio: La transizione verso una società più rispettosa del clima e sostenibile è possibile.
Pensare e agire «in verde» non può più essere solo
un’ideologia, deve diventare anche un principio d’azione.
Per questo c’è bisogno della politica. Essa ha il potere di
attuare il triangolo sostenibile, composto da equilibrio
ecologico, sicurezza economica e giustizia sociale.
Abbiamo le conoscenze. Agiamo (non abbiamo più tanto
tempo a disposizione)!
Presidente del Consiglio Nazionale Irène Kälin
4
1
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Cambiamento climatico e perdita di biodiversità:
due crisi collegate
Il cambiamento climatico e la perdita di
biodiversità progrediscono velocemente, hanno grandi
effetti negativi a livello globale e per la Svizzera
– Sia il cambiamento climatico che la perdita di
biodiversità sono causati dall’uomo. La popolazione
svizzera ha una grande corresponsabilità in
questa crisi, sia all’interno del Paese che all‘estero.
– Queste crisi hanno effetti negativi sulla società,
l’economia, la salute e la nostra qualità della vita.
– Nei sondaggi nazionali e internazionali le
questioni ambientali vengono regolarmente elencate
fra le preoccupazioni principali.
Il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità
hanno alcune origini comuni
– Il cambiamento climatico è da ricondurre principalmente allo sfruttamento di combustibili fossili.
– La causa della perdita di biodiversità è riconducibile
principlamente all’uso insostenibile delle risorse
naturali. La deforestazione, l’agricoltura intensiva, la
pesca eccessiva e l’inquinamento ambientale ne sono
esempi.
– Alcuni di questi fattori sono responsabili anche delle
emissioni di gas serra, in particolare la deforestazione
e l’agricoltura intensiva.
– Il cambiamento climatico, a sua volta, contribuisce
sempre di più alla perdita di biodiversità.
Se non si riesce a contenere presto il cambiamento
climatico, diventerà la causa principale della perdita
di biodiversità.
Le misure per contrastare il cambiamento climatico
e la perdita di biodiversità sono interconnesse
– Per ridurre il cambiamento climatico occorre raggiungere la neutralità del CO2. Per questo è necessario un
abbandono quasi totale dei combustibili fossili.
– Le misure volte alla preservazione, ricostituzione e
utilizzo sostenibile della biodiversità hanno un
doppio obiettivo: da una parte sono necessarie su
ampia scala per la protezione del clima, dall’altra sono
indispensabili per arrestare e invertire la tendenza
della perdita di biodiversità.
– L’aumento della biodiversità favorisce l’adattamento
al cambiamento climatico. Allo stesso tempo
occorre limitare il cambiamento climatico per frenare
la perdita di biodiversità.
– Con il limite di 1,5 °C di riscaldamento globale si
riesce a contrastare l‘estinzione di un gran numero di
specie animali e vegetali.
Per contrastare parallelamente il cambiamento
climatico e la perdita di biodiversità sono necessari
interventi decisivi in vari settori
Le linee d’azione più importanti sono:
– Abbandono dei combustibili fossili
– Ingrandimento delle superfici destinate alla tutela
dell’ambiente e alla rinaturalizzazione su ampia scala
– Riduzione dello spreco di risorse e rifiuti
– Internalizzazione dei costi finora esternalizzati
degli effetti negativi sul clima e sulla
biodiversità (contabilizzazione, tasse,
sovvenzioni, oneri e dazi doganali)
– Garantire che innovazioni e investimenti avvengano
in modo sostenibile e nel rispetto dell’ambiente
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
1.1
La concentrazione di CO2 nell’atmosfera aumenta sempre di più
La concentrazione di CO2 in parti per milione (ppm) all’osservatorio di Mauna Loa
(Hawaii) e al Polo Sud
450
Cronologia
1990
Primo rapporto del
Gruppo intergovernativo sul cambiamento
climatico IPCC
2005 Protocollo di Kyoto
2007 Premio Nobel per
la pace al Gruppo
intergovernativo
sul cambiamento
climatico IPCC
2015 Accordo sul
clima di Parigi
2020/
2021 Crisi del coronavirus
400
350
300
250
1500
1600
1700
1800
1900
2000
Fonte:
Ethridge et al. (1996) MacFarling
Meure et al. (2006) Scripps CO2
Fonte: Keeling RF, Piper SC,
Bollenbacher AF, Walker SJ.
1.2
L’estinzione delle specie avanza inesorabilmente
Percentuale cumulativa delle specie estinte (Tasso di estinzione)
2,5
Anfibi
La situazione
peggiora
Mammiferi
2,0
Uccelli
1,5
Rettili
Pesci
1,0
La situazione
migliora
Tasso di estinzione
naturale senza
l’influenza dell’uomo
0,5
0
1500
1600
1700
1800
1900
2018
Fonte:
IPBES, global assessment report
2019, summary for policymakers,
fig. 3B
5
6
2
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Riscaldamento globale, eventi estremi e clima regionale
Dall’epoca preindustriale il riscaldamento globale
è causato esclusivamente dall’uomo
– A partire dall’epoca preindustriale (il periodo
dal 1850 al 1900) il riscaldamento globale è da
attribuirsi a:
· Combustione dei combustibili fossili petrolio, gas
naturale e carbone. Nell’ultimo decennio, circa
l’85 – 90 percento delle emissioni di CO2 proviene da
queste fonti.
· Cambiamento dell’utilizzo del suolo
(restante 10 –15 percento).
– Nel periodo 2011 – 2020 il riscaldamento globale
ha raggiunto 1,1 °C se confrontato con l’epoca
preindustriale. Questo livello di riscaldamento
non trova precedenti negli ultimi 100 000 anni.
Inoltre: Il clima si riscalda a una velocità mai vista
negli ultimi 2000 anni.
– Ogni tonnellata in più di CO2 emessa causa un
ulteriore incremento del riscaldamento della terra.
Il cambiamento climatico causato dall’uomo ha
conseguenze tangibili e interessa tutte le regioni
abitate del mondo
– La Svizzera fa parte di una delle regioni dell’Europa
centro-occidentale interessate contemporaneamente
da un aumento delle ondate di calore, forti precipitazioni e periodi di siccità.
– Il contributo delle emissioni antropogeniche alla
probabilità che si verifichino eventi meteorologici e
climatici può essere quantificato. Alcuni eventi con
conseguenze significative sarebbero stati estremamente improbabili senza l’influenza dell’uomo sul clima.
Ogni decimo di grado di riscaldamento globale porta
a ulteriori cambiamenti ed impatti climatici
– Per ogni incremento di riscaldamento globale aumentano anche la frequenza e l’intensità dei vari eventi
meteorologici e climatici estremi. Fra questi troviamo
eventi estremi senza precedenti nel periodo di
osservazione per dimensioni e durata.
– Eventi estremi contemporanei in più luoghi diventano
sempre più frequenti con l’aumento del riscaldamento
globale. In particolare, nel caso di un innalzamento
maggiore o uguale a 2 °C, le zone di produzione
agricola verrebbero colpite con più frequenza e
contemporaneamente da eventi estremi rispetto a un
aumento di 1,5 °C.
– Se le emissioni di CO2 continuano ad aumentare, entro
la fine del secolo il clima della Svizzera cambierà
notevolmente rispetto al periodo dal 1981 al 2010:
la temperatura nei giorni più caldi aumenterà dai
4 agli 8 °C. I corpi idrici avranno una portata d’acqua
del 30 percento in più in inverno e del 40 percento in
meno in estate, mettendo così a rischio l’agricoltura.
Le emissioni di CO2 hanno conseguenze irreversibili
e a lungo termine per le generazioni future
– Non si può tornare indietro: se si riescono a raggiungere emissioni zero nette si arriverà a una stabilizzazione
della temperatura di superficie, ma non a un raffreddamento significativo.
– Una parte delle emissioni di CO2 rimane nell’atmosfera per centinaia o migliaia di anni.
– Anche nel caso di una stabilizzazione della temperatura superficiale globale, alcuni aspetti del cambiamento climatico continueranno a manifestarsi, come
ad esempio l’aumento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani e la loro perdita di ossigeno, lo
scioglimento delle calotte glaciali e la diminuzione di
alcuni ghiacciai.
Con l’attuale livello di emissioni, il restante bilancio
di CO2 per la stabilizzazione a 1,5°C verrà consumato in
pochi anni
– Se manteniamo le emissioni attuali, il bilancio di CO2
che abbiamo ancora a disposizione per arrivare a una
stabilizzazione del riscaldamento a circa 1,5 °C verrà
consumato nel giro di 7 o 12 anni.
– Al fine di evitare maggiori cambiamenti dannosi
dobbiamo ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas a
effetto serra il più velocemente possibile e portare a
zero la quantità netta di CO2 che emettiamo nell’atmosfera. Una condizione necessaria per fare ciò è l’abbandono rapido di combustibili fossili.
– La quantità di emissioni di CO2 assorbite dai pozzi di
carbonio terrestri e marini è inferiore negli scenari con
emissioni di CO2 più elevate. L’effetto tampone della
vegetazione risulta quindi più debole con l’aumento
del riscaldamento.
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
2.1
La temperatura globale è in aumento
a partire dall’industrializzazione
2.2 I combustibili fossili sono responsabili
per gran parte delle emissioni di CO2
Emissioni globali di CO2 per anno in gigatonnellate
Differenza di temperatura misurata in gradi
Celsius rispetto al valore medio 1850–1900
40
2,0
35
1,5
30
1,0
Osservata
0,5
25
20
15
0,0
10
Ricostruita
–0,5
5
0
–1
1
500
1000
1500
1880
1850 2020
Gamma di ricostruzioni di
temperatura con alta probabilità
1900
Carbone
Petrolio
1900
1940
1960
1980
Gas naturale
Altro
2000
2019
Uso del suolo
Fonte: IPCC, AR6, WG1, full report, chapter 5, fig. 5.5
Fonte: IPCC, AR6, WG1, summary for policymakers, fig. SPM.1a
2.3 Gli eventi di caldo estremo sono più frequenti
I grafici mostrano la frequenza dell’aumento degli eventi che nel periodo 1850–1900
si verificavano una volta ogni 10 anni (media aree terrestri)
1850 – 1900
1,0 °C
1,5 °C
2 °C
4 °C
1,0 ×
2,8 ×
4,1 ×
5,6 ×
9,4 ×
2.5 Le precipitazioni forti si intensificano
Aumento dell’intensità (media aree terrestri)
2.4 Gli episodi di siccità aumentano
Frequenza dell’aumento
(media delle regioni di inaridimento,
compresa l’Europa centro-occidentale)
1850–1900
1,0 °C
1,5 °C
2 °C
4 °C
1,0 °C
1,5 °C
2 °C
4 °C
1,0 ×
1,7 ×
2,0 ×
2,4 ×
4,0 ×
+ 6,7%
+ 10,5%
+ 14,0%
+ 30,2%
Fonte: IPCC, AR6, WG1, summary for policymakers, fig. SPM.6
7
8
3
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Effetti del cambiamento climatico
e adattamenti urgenti
Il cambiamento climatico mostra già effetti negativi,
in particolare con gli eventi climatici estremi
La Svizzera risente fortemente
del cambiamento climatico
– Questi interessano la vita delle persone di tutto il
mondo, dell’Europa e della Svizzera. In gioco ci sono
necessità di base come salute e alimentazione. Anche
il benessere generale e l’economia sono minacciati.
– Le conseguenze del cambiamento
climatico si manifestano sotto forma di ondate
di calore, siccità e inondazioni.
– Più di 3 miliardi di persone in tutto il mondo,
e in particolar modo nei Paesi in via di sviluppo, sono
vulnerabili di fronte al cambiamento climatico.
– Il 50 percento della popolazione mondiale si trova ad
affrontare ogni anno grande scarsità idrica.
– Con l’ulteriore aumento del riscaldamento globale si
intensificano gli effetti negativi e i rischi.
– Ondate di calore, siccità e inondazioni
rappresentano le conseguenze più gravi del
cambiamento climatico in Svizzera.
– Nel nostro Paese gli effetti negativi interessano
le aree residenziali, la produzione di energia,
l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico, il turismo
e altre importanti infrastrutture.
– Le regioni montane e le fasce della popolazione
più svantaggiate sono particolarmente colpite dal
cambiamento climatico.
– La grande dipendenza dall’estero rende la Svizzera
estremamente vulnerabile di fronte alle crisi
internazionali. Nel caso di un’interruzione delle
catene di approvvigionamento internazionali, in
Svizzera la copertura del fabbisogno risulterebbe
compromessa, ad esempio durante un periodo di
siccità o una crisi sanitaria.
I rischi diventano sempre più complessi
e sono sempre più difficili da gestire
– I rischi climatici sono sempre più interconnessi tra
loro, si manifestano contemporaneamente e generano
diverse crisi complesse che sono difficili da gestire.
– Eventi climatici e meteorologici estremi causano
un aumento dei flussi migratori in tutte le regioni del
mondo. In particolare il riscaldamento porterà
inevitabilmente a spostamenti su larga scala.
– Entro il 2050 circa un miliardo di persone sarà esposto
ai rischi dovuti all’aumento del livello del mare.
L’adattamento al cambiamento climatico è attuabile,
ma deve avvenire il più velocemente possibile
– Le possibilità di adattamento sono numerose.
Molte di esse hanno molteplici vantaggi.
Misure come la protezione contro le inondazioni,
la riqualificazione fluviale e il rinverdimento
delle città migliorano la qualità della vita in Svizzera
e rafforzano la biodiversità.
– È decisivo intensificare gli sforzi per l’adattamento
nei prossimi 10 anni. Ne vale la pena: un adeguamento sarebbe molto più costoso.
– Il limite di 1,5 °C per il riscaldamento porterebbe
a un contenimento sostanziale dei danni e delle
perdite rispetto a scenari con un riscaldamento
maggiore. Nel caso di un riscaldamento superiore ai
2 °C (e per alcuni ecosistemi questo vale già a 1,5 °C)
molte misure di adattamento si rivelerebbero inefficaci
o inattuabili.
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
3.1
9
In Europa le conseguenze aumentano con il cambiamento climatico
Rischi che dipendono dall’aumento della temperatura di superficie globale rispetto
al 1850–1900. Il valore globale è di 1,09 °C.
In gradi Celsius
Rischi
Con lo stesso
adattamento di oggi
4,0
Molto elevato
Esempio: in media fino
a 30 volte più decessi
ogni anno a causa del
calore rispetto a oggi e
possibilità di adattamento
limitate
3,0
2,0
1,5
Elevato
Esempio: fino a 10 volte
più decessi ogni
anno a causa del calore
rispetto a oggi
1,09
0
Moderato
Esempio: decessi per
calore a causa del cambiamento climatico
Stress da calore,
mortalità e
morbilità
nell’uomo
Disturbi degli
ecosistemi
terrestri
Perdite durante
il raccolto
nell’Europa
centrooccidentale
Scarsità d’acqua
nell’Europa
centrooccidentale
Inondazioni
fluviali
Non dimostrabile
Fonte:
IPCC, AR6, WG2, chapter 13,
supplementary material,
factsheet europe, fig. 2
10
4
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Perdita di biodiversità:
cause e conseguenze per la società
Lo stato della natura e dei suoi contributi vitali
per l’umanità regredisce in tutto il mondo e a un ritmo
sempre più veloce
– Circa un quarto di tutte le specie è oggi a rischio di
estinzione e il tasso di estinzione è dalle 10 alle 100
volte superiore rispetto agli ultimi 10 milioni di anni.
– Lo stato degli ecosistemi naturali si è deteriorato di
quasi il 50 percento. L’abbondanza di specie terrestri è
diminuita in media di oltre il 20 percento. La biomassa di grandi animali selvatici e insetti si è drasticamente ridotta, nei mammiferi, ad esempio, la biomassa è diminuita di quasi l’80 percento.
– Le perdite interessano anche varietà e razze autoctone
di piante e animali addomesticati. Allo stesso tempo
sempre piùspecie esotiche invadono i nostri ecosistemi e minacciano le specie autoctone, contribuendo
così all’omogeneizzazione delle comunità biologiche.
La biodiversità è altrettanto o più minacciata in Svizzera
che in altri paesi europei
– Contrariamente a una falsa credenza largamente
diffusa, anche la Svizzera è ugualmente interessata
dalla perdita di biodiversità. I dati più importanti dei
rapporti nazionali parlano chiaro:
· numerose specie di piante, insetti, uccelli, funghi,
alghe e licheni sono sparite a livello locale o si sono
definitivamente estinte.
· Più della metà delle specie sono potenzialmente
a rischio. Nel caso degli insetti sono circa il
60 percento.
· Le popolazioni hanno subito grosse perdite per
quanto riguarda i numeri, le dimensioni e la varietà
genetica.
· Più della metà dei tipi di habitat naturali sono
minacciati (in termini di superficie e qualità).
Il 90 percento delle brughiere e il 95 percento dei
prati asciutti sono già scomparsi.
· Gli habitat naturali e le loro popolazioni sono
estremamente frammentati e molto poco connessi tra
di loro.
– Nonostante le più recenti misure per la promozione
della biodiversità (ad esempio le superfici di compensazione ecologica in agricoltura) le tendenze negative
superano di gran lunga gli sviluppi positivi.
È scientificamente dimostrato che le attività umane
causano la diminuzione della biodiversità
– Negli ultimi 50 anni la popolazione mondiale è
raddoppiata, l’economia mondiale è quadruplicata e il
commercio è decuplicato. Questa crescita ha portato a
una profonda riorganizzazione della biosfera. Ciò ha
comportato il cambiamento, a livello mondiale, del
75 percento delle superfici e del 66 percento degli
oceani nonché la perdita di più dell’85 percento delle
zone paludose.
– Le cause principali del deterioramento globale sono:
· la distruzione degli habitat terrestri e acquatici
· lo sfruttamento delle specie selvatiche
· l’invasione di specie esotiche
· il cambiamento climatico
· l’inquinamento ambientale
– In Svizzera, fra le cause principali della diminuzione
di biodiversità vi sono:
· perdita e frammentazione di habitat naturali (a causa
dell’estensione di zone (peri)urbane, industriali e
agricole).
· Deterioramento dei restanti habitat (ad esempio a
causa di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti, acque di
scarico industriali e altri inquinanti).
– A causa dell’elevato spreco di risorse provenienti
dall’estero, la Svizzera contribuisce alla perdita di
biodiversità a livello mondiale.
La perdita di biodiversità rappresenta un grande rischio
per il benessere umano e il funzionamento dell’economia
in Svizzera
– Il degrado della natura ha già portato a un deterioramento di oltre il 75 percento dei diversi servizi
ecosistemici importanti per l’uomo:
· su scala globale si può constatare una diminuzione
del 23% della fertilità dei terreni e della produttività
degli ecosistemi.
· Più di 500 miliardi di raccolti agricoli sono potenzialmente minacciati dalla perdita di impollinatori.
· La protezione dai pericoli ambientali è notevolmente
diminuita.
· Le ripercussioni negative sulla salute dell’uomo,
come stati di ansia, sono in aumento.
– La perdita di popolazioni naturali adattate alle
condizioni locali, di razze di animali domestici, di
varietà di colture e della loro diversità genetica
rappresenta un grave rischio per la sicurezza alimentare e la salute globale. Questa situazione è suscettibile
di:
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
4.1
Quasi tutti i contributi della natura per il benessere dell’uomo diminuiscono
Trend globale degli ultimi 50 anni
La situazione
peggiora
La situazione
migliora
1 Creazione e cura di habitat
2 Impollinazione e diffusione di semi e simili
3 Regolazione della qualità dell’aria
4 Regolazione del clima
5 Regolazione dell’acidificazione dei mari
6 Regolazione della quantità di acqua dolce
7 Regolazione della qualità delle riserve d’acqua dolce e delle acque costiere
8 Riqualificazione, protezione e decontaminazione dei terreni
9 Regolazione di pericoli ed eventi estremi
10 Regolazione di parassiti e malattie
A | Ampliamento di elementi naturali nei paesaggi agricoli B | Proprietari in linea con la diversità
A
B
11 Energia
A | Estensione dei terreni forestali B | Superfici potenziali per la bioenergia
A
B
12 Generi alimentari e mangime
A | Frequenza degli stock ittici marini B | Superfici potenziali per generi alimentari e mangimi
A
B
13 Materiali e sostegno
A | Estensione dei terreni forestali B | Superfici potenziali per produzione materiale
A
B
14 Risorse mediche, biochimiche e genetiche
A | Diversità filogenetica B | Percentuale di specie note come medicinali
A
B
15 Istruzione e ispirazione
16 Esperienze fisiche e psicologiche
17 Valorizzazione del territorio
18 Opzioni per il futuro
Fonte: IPBES, global assessment report 2019, summary for policymakers, fig. 1
·
·
ridurre la resilienza dei sistemi agricoli nei confronti
di parassiti, patogeni e del cambiamento climatico.
Favoriore la comparsa di nuove malattie delle
colture.
Il deterioramento dei servizi ecosistemici limita
le opzioni di adattamento dell’umanità di fronte a un
futuro sempre più incerto.
11
12
5
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Possibilità per fermare il cambiamento climatico
La Svizzera e il mondo intero sono in ritardo sulla tabella
di marcia nella gestione del riscaldamento globale
Occorre aumentare notevolmente gli investimenti
annuali nella protezione del clima a livello mondiale
– Per limitare il riscaldamento a 1,5 °C le emissioni
globali devono raggiungere il picco nel 2025,
dimezzarsi entro il 2030 rispetto alla situazione
attuale e arrivare allo zero netto entro il 2050.
– In Svizzera, all’interno del territorio nazionale,
le emissioni di gas serra sono leggermente diminuite.
Per eliminarle totalmente è necessario l’abbandono
dei combustibili fossili. Questi ultimi rappresentano
al giorno d’oggi una parte cospicua del consumo di
energia nel nostro Paese.
– Le emissioni generate dal nostro consumo in
tutto il mondo continuano ad aumentare,
sono fra le più elevate e sono quasi il triplo rispetto
alla media mondiale.
– Al fine di raggiungere l’obiettivo dei 1,5 °C,
gli investimenti devono aumentare da 3 a 6 volte a
livello globale e da 2 a 4 volte in Europa.
– In particolare sono necessari investimenti in energie
rinnovabili, efficienza energetica ed elettrificazione di
riscaldamento e trasporti.
– Vi sono capitali e liquidità a sufficienza per effettuare
investimenti. Per far sì che questi fondi vengano
utilizzati per la protezione del clima sono indispensabili decisioni e direttive politiche da parte dei
governi e della comunità finanziaria internazionale,
nella quale la Svizzera ricopre un ruolo importante.
– La politica del clima svizzera e gli investimenti
nella tutela del clima non sono al passo con quanto
fatto da altri Paesi europei.
– I Paesi in via di sviluppo si trovano ad affrontare
grandi ostacoli per aumentare in tempo gli
investimenti nella tutela del clima. Riescono a farlo
solo con il sostegno finanziario, tecnico e di
rafforzamento delle capacità dei Paesi industrializzati.
Un dimezzamento delle emissioni entro il 2030
è ancora possibile con le attuali tecnologie
– Per una riduzione drastica delle emissioni sono
invece necessarie sia tecnologie per la produzione
di energie rinnovabili, sia tecnologie in grado di
attenuare la domanda.
– I costi di investimento per una serie di energie
rinnovabili e per lo stoccaggio di energia sono
diminuiti dell’85 percento negli ultimi 10 anni. I costi
macroeconomici previsti per una riduzione rapida
e radicale delle emissioni sono quindi bassi al giorno
d’oggi e in alcuni settori diventano addirittura
negativi se si considerano gli effetti collaterali come il
miglioramento della qualità dell’aria.
– In Svizzera vi è un notevole potenziale per riduzioni
di emissioni efficienti dal punto di vista dei costi a
breve e medio termine attraverso l’elettrificazione dei
trasporti e dei sistemi di riscaldamento degli edifici.
– Il cambiamento è possibile, ma richiede misure
coordinate e ampie da parte di numerosi attori, inclusi
i governi.
La cooperazione internazionale è decisiva
– L’accordo di Parigi si trova al centro della cooperazione, ma anche gli accordi settoriali e regionali
hanno grande importanza. I partenariati transnazionali
tra città e gli accordi interprofessionali
svolgono un ruolo sempre più importante.
– I mercati energetici regionali per le energie rinnovabili
sono un settore decisivo della cooperazione.
– Questa cooperazione permetterebbe di integrare in
Europa e in Svizzera un’alta percentuale dell’energia
solare ed eolica prodotta nell’approvvigionamento
energetico. Gli approcci cooperativi promettono
inoltre un alto grado di affidabilità del sistema,
abbassano i costi e riducono l’impronta ecologica.
13
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
5.1
Occorre aumentare notevolmente gli investimenti annuali nella protezione del clima a livello mondiale
Investimenti annuali per la diminuzione delle emissioni di gas serra in miliardi di dollari americani
In base a settori e segmenti
Elettricità
Efficienza energetica
Trasporti
Agricoltura e silvicoltura
In base al tipo di economia/regione
Paesi in via di sviluppo
Di cui l’America Latina, i Caraibi
Di cui l’Africa
Paesi sviluppati
Di cui l’Europa
Di cui il Nord America
01
500
000
1000
1500
2000
2500
3000
Investimenti medi 2017 – 2020
Investimenti annuali necessari entro il 2030 per il raggiungimento degli obiettivi climatici
Fonte: IPCC, AR6, WG3, full report, technical summary, chapter 6.4 Investment and finance, fig. TS.25
5.2 I costi per le energie rinnovabili diminuiscono, la quota di mercato aumenta
Costi in dollari per megawattora o kilowattora installato (batterie); zona grigia: per combustibili fossili;
la quantità di installazioni esistenti in gigawatt, rispettivamente numero di pezzi
Fotovoltaico
Eolico sulla terra ferma
Veicoli elettrici
Costi ($/MWh)
Costi ($/MWh)
Costi batterie ($/KWh)
600
600
1600
300
300
800
0
0
0
2000
2010
2020
2000
2010
2020
2000
2010
Installazione (GW)
Installazione (GW)
Numero di pezzi (milioni)
800
800
8
400
400
4
0
2000
0
2010
2020
2000
2020
0
2010
2020
2000
2010
2020
Fonte: IPCC, AR6, WG3, summary for policymakers, fig. SPM.3
14
6
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Opzioni per preservare e promuovere la biodiversità
Salvaguardare gli hotspot di biodiversità
ancora esistenti
– Attualmente le preziose superfici ancora disponibili,
ad esempio le zone montuose, si riducono drasticamente.
– Al fine di preservare la biodiversità e i servizi
ecosistemici ad essa collegati sono necessari molti più
fondi e superfici.
– L’infrastruttura ecologica dovrebbe essere ampliata e
sviluppata su circa il 30 procento del territorio.
– Innanzitutto è necessario proteggere e ripristinare le
aree essenziali per la biodiversità. In un clima che
cambia, la connettività delle aree essenziali per la
biodiversità diventerà sempre più importante. A tal
fine, è necessario stabilire delle zone di interconnessione.
Andare oltre le misure di tutela ambientale
– I fattori che causano la distruzione della natura sono
più forti delle misure per la sua tutela.
– In Svizzera le cause principali della distruzione della
natura sono:
· sfruttamento intensivo dei terreni,
risanamento strutturale, sviluppo delle
infrastrutture e delle zone residenziali
· utilizzo di pesticidi, fertilizzazione
con azoto da agricoltura e traffico
· il cambiamento climatico
– Sono necessari:
· un’agricoltura e silvicoltura rispettose della
biodiversità nonché una politica degli insediamenti
· la riduzione delle emissioni di azoto
· allevamenti più piccoli e limiti
di importazione dei mangimi
· moderazione del consumo di prodotti animali
Le politiche di tutela ambientale non sono sufficienti
– Gli aspetti della biodiversità devono essere presi
in considerazione in tutte le decisioni politiche
ed economiche, affinché si possa fermare la perdita
di biodiversità.
– Abbiamo bisogno di un cambiamento
trasformativo di società ed economia che ci porti
a un consumo delle risorse notevolmente ridotto.
Adottare e attuare opzioni politiche
– Le opzioni per preservare e promuovere la
biodiversità comprendono anche:
· sfruttare il potenziale per le sinergie, sviluppare
strategie di valore aggiunto tra vari utilizzi del
suolo, ad esempio nella promozione e
nell’ampliamento di energie rinnovabili.
· Considerare gli aspetti della biodiversità già
a partire dalla pianificazione e internalizzare
maggiormente i costi ambientali esterni.
· Collegare sovvenzioni e requisiti per la promozione
della biodiversità e stabilire dei termini.
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
6.1
Un cambiamento trasformativo deve comprendere driver diretti e indiretti
Leva
Collaborazione
intersettoriale e misure
di orientamento
politico
Driver indiretti
– Demografia
e sociocultura
– Economia
e tecnologia
– Istituzioni
e governance
– Conflitti ed
epidemie
Es. per settori
– Finanza
– Silvicoltura
– Turismo
– Urbanizzazione/
trasporto
– ecc.
Driver diretti
– Diverso utilizzo
del suolo
e del mare
– Cambiamento
climatico
– Inquinamento
– Specie invasive
Punti di intervento
Elementi di uno stile
di vita sostenibile
Fonte: IPBES, global assessment report 2019, summary for policymakers, fig. 9
15
16
7
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Sintesi per la Svizzera
La Svizzera è vulnerabile di fronte alle conseguenze
causate dal cambiamento climatico e dalla perdita di
biodiversità all’interno dei propri confini e all’estero
– In Svizzera il riscaldamento è già particolarmente
elevato con oltre 2 °C, ovvero il doppio del
riscaldamento globale che al momento è di 1,1 °C.
– Gli effetti indiretti del cambiamento climatico in
Svizzera, in altre parole le conseguenze del
cambiamento climatico che si verificano in altri Paesi
ma che si ripercuotono indirettamente anche sul
nostro Paese, sono nettamente superiori alle
ripercussioni dirette all’interno dei nostri confini.
– In Svizzera, le infrastrutture critiche sono minacciate
da elevati rischi climatici, come le catastrofi naturali.
– L’economia svizzera è fortemente interconnessa
con l’estero: il settore delle esportazioni necessita di
una domanda esterna sostenibile e di catene di
approvvigionamento intatte. Il settore dei servizi ha
bisogno di un’economia internazionale fiorente,
di un settore delle finanze funzionante e strutture di
commercio intatte.
– Il benessere del popolo svizzero non dipende
soltanto da un’economia prospera, ma anche da un
ambiente sano.
In entrambe le crisi del clima e della biodiversità,
la Svizzera ha un’alta quota di responsabilità globale
– Se si considerano le emissioni di gas serra generate dal
consumo, come Paese ricco la Svizzera ha emissioni pro
capite particolarmente elevate e infatti, in tal senso,
occupava il sedicesimo posto a livello mondiale nel
2019. L’impronta di carbonio della Svizzera al di fuori
dei suoi confini è almeno il doppio rispetto a quella
all’interno del Paese e la Svizzera si trovava, riguardo a
questo aspetto, al nono posto nel 2015. Il consumo
svizzero ha ripercussioni a livello mondiale, in continenti lontani e sui mari, ad esempio con la combustione
di carbone in Cina
per la produzione di merci o con il disboscamento in
Brasile per soddisfare la nostra domanda di carne e soia.
– L’industria svizzera dispone di molte alternative per
sviluppare, realizzare ed esportare nuovi prodotti a
ridotto impatto ambientale e climatico. Sfruttando attivamente queste alternative, la Svizzera si assume la
propria responsabilità, rafforza al contempo la sua
posizione internazionale e contribuisce alla soddisfazione di alcune esigenze di sicurezza, soprattutto per
quanto riguarda esodi, migrazione e conflitti di vario
tipo. La transizione alle fonti di energia rinnovabili
all’interno del Paese aiuta inoltre a non sostenere più i
regimi autocratici la cui economia dipende fortemente
da combustibili fossili.
– In qualità di quinta piazza finanziaria del mondo,
la Svizzera è coinvolta in investimenti e commercio di
materie prime che sono di portata globale per il clima
e la biodiversità.
Per poter raggiungere in tempo gli obiettivi stabiliti
sono necessarie misure per la protezione del clima
rigorose e immediate, finalizzate al conseguimento
di emissioni di CO2 nette zero
– La finestra temporale per il contenimento del
riscaldamento globale in conformità con l’accordo
di Parigi si restringe velocemente. Ciò richiede una
riduzione immediata delle emissioni. In particolare
è necessaria una transizione verso percorsi di
emissioni e sviluppo che permetta di dimezzare
le emissioni di CO2 entro il 2030 e di
raggiungere lo zero netto entro la metà del secolo.
– Soltanto l’attuazione coerente di misure di
adattamento e mitigazione in tutti i settori e un’azione
integrata consentono di fare ciò.
– Un adattamento lungimirante al progressivo e inevitabile cambiamento climatico contribuisce a ridurre rischi,
costi e danni per il nostro Paese e la sua popolazione
e a preservare per quanto possibile il nostro benessere.
– Se la Svizzera fa la propria parte nel contenimento del
cambiamento climatico, può aspettarsi che gli altri
Paesi facciano lo stesso e che si riesca così a raggiungere
in tempo lo zero netto globale.
– Tutti i Paesi, inclusa la Svizzera, devono fornire il loro
contributo in base alle proprie possibilità, affinché
l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5 °C rimanga
attuabile.
Occorre arrestare il riscaldamento al livello più basso
possibile, ovvero 1,5 °C
– Contenere il riscaldamento globale al livello più
basso possibile è la strada migliore per evitare di
arrivare al limite della capacità di adattamento. In
questo modo si possono preservare al tempo stesso
la prosperità, il benessere umano e la biodiversità.
– Al fine di fermare il riscaldamento è necessario un
cambiamento tecnologico e sociale radicale, in quanto
la produzione energetica da combustibili fossili
(carbone, petrolio, gas naturale) deve essere interamente riconvertita ad altre fonti. Per non superare
1,5 °C, questa transizione deve avvenire entro 30 anni.
– Tutte le restanti emissioni di gas serra inevitabili,
come ad esempio il metano da allevamento o alcuni
processi industriali quali la produzione di cemento,
devono essere compensate con la rimozione del
biossido di carbonio. Nonostante l’elevata domanda di
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
7.1
La Svizzera ha ridotto le emissioni di gas
serra all’interno dei propri confini, ma è in
ritardo sulla tabella di marcia
Emissioni di gas serra in
megatonnellate CO2 equivalente
7.2
Le superfici designate per la biodiversità
aumentano leggermente
Superfici in percentuale del territorio
30
Continuazione
delle politiche e
delle misure
esistenti
Non sufficiente
< 3 °C-mondo
60
50
Emissioni
esistenti
17
30%
25
20
40
17%
Obiettivo nazionale 15
Non sufficiente
< 2 °C-mondo
30
10
20
Sufficiente
1,5 °C-mondo
5
10
0
0
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2030
1990
2000
2010
2020
2030
Fonte: climateactiontracker.org
Zone protette
nazionali
Zone protette di
importanza nazionale
Zone protette
cantonali e regionali
Altre superfici per la
protezione e promozione
della biodiversità
Obiettivi
Gli obiettivi di Aichi riconosciuti dalla Svizzera
prevedono il 17% per il 2020; secondo la scienza
occorrerebbe il 30% di superfici designate.
Fonte: UFAM 2021. Indicatore biodiversità.
Zone designate per la biodiversità. Stato al 31.12.2020.
https://www.bafu.admin.ch/bafu/it/home/temi/
biodiversita/stato/indicatori/indicatore-biodiversita.pt.html
https://www.hacfornatureandpeople.org/home
terreni, ciò deve avvenire su prati che non compromettano ulteriormente la biodiversità.
– Per mantenere bassa e gestibile l’esigenza di rimozione del biossido di carbonio dopo il raggiungimento
dello zero netto, al fine di avere solo rischi sostenibili
per la produzione alimentare e la biodiversità, occorre
affrontare da subito un ripido percorso di riduzione.
È necessario promuovere la biodiversità su circa
il 30 percento delle superfici
– Per contrastare la perdita di biodiversità in Svizzera,
occorre puntare a promuovere, proteggere e collegare
la biodiversità su circa un terzo delle superfici, in
particolare nelle aree chiave di biodiversità.
– Poiché il cambiamento climatico rappresenta una
minaccia sempre crescente per la biodiversità, è
fondamentale proteggere il clima per preservarla.
Questo vale anche per l’utilizzo di energie rinnovabili
come l’idroelettrico e l’eolico, per le quali non sempre
è possibile evitare ripercussioni problematiche
sull’ambiente, ma che possono essere mantenute entro
limiti accettabili grazie a un approccio integrale.
18
8
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
Agire velocemente è indispensabile e conviene
Per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi fissato
dall’accordo di Parigi occorre intraprendere immediatamente dei grandi cambiamenti
– Le misure attuali non sono sufficienti. Se le
emissioni globali di CO2 raggiungono il picco nel
2025 e devono essere dimezzate entro il 2030,
è necessario ridurre drasticamente le emissioni di
CO2 e il consumo di combustibili fossili.
– Le compensazioni non sono un sostituo per le
riduzioni vere e proprie delle emissioni in Svizzera.
È difficile verificare l‘efficacia delle riduzioni
raggiunte all’estero. Poiché tutti i paesi, e non solo la
Svizzera, devono ridurre le emissioni nette a zero
l’offerta per le possibilità di compensazione è limitata.
Con il trend attuale non è possibile raggiungere gli obiettivi internazionali per la protezione della biodiversità
– I trend attuali indicano un’ulteriore accelerazione
della perdita di biodiversità in tutte le regioni
del mondo. In un tale contesto, non è possibile attuare
le risoluzioni per la protezione della biodiversità
sancite dagli obiettivi di Aichi e dall’Agenda 2030 per
lo sviluppo sostenibile.
– Ogni estinzione di una specie è irreversibile. Tanti
ecosistemi danneggiati non si rigenereranno nell’arco
del periodo necessario, inoltre interi ecosistemi
insieme al loro contributo per l’uomo rischiano di
raggiungere il punto di non ritorno, un esempio è
l’Amazzonia.
Le opzioni ci sono
– È decisivo porre fine alla nostra dipendenza dai
combustibili fossili e rinunciare agli investimenti in
questo settore. Inoltre occorre evitare il più possibile
attività che causano la perdita di biodiversità.
– L’abbandono dei combustibili fossili porta con sé
molti vantaggi. Ad esempio:
· una riorganizzazione del nostro sistema energetico
che comprende energie rinnovabili e veicoli elettrici.
· Un adattamento dei processi industriali.
· Investimenti in infrastrutture e tecnologie a
ridotto impatto climatico, al fine di garantire un
fabbisogno energetico ridotto e uno stile di vita con
elevato benessere.
· Cambiamenti nei metodi agricoli e passaggio a
un’alimentazione a base vegetale.
· Imboschimento e mantenimento degli
ecosistemi necessari sia per la protezione del clima
che per la biodiversità.
Ogni ritardo non fa altro che esporre l’umanità a rischi
più grandi e incontrollabili
– L’urgenza riguarda sia il clima che la biodiversità.
– Un’azione tempestiva nell’ambito del clima rafforza la
capacità di innovazione della Svizzera. Migliora il
benessere e aiuta a evitare danni e perdite ulteriori o
irreversibili.
– Un adattamento al giorno d’oggi è più semplice ed
efficiente dal punto di vista dei costi rispetto a
un’azione tardiva. L’adattamento a un riscaldamento
maggiore risulta sempre più costoso e inefficace.
– Nell’ambito della biodiversità sono necessarie
misure urgenti al fine di evitare ulteriori perdite.
Numerose dimensioni della biodiversità mostrano
reazioni a lungo termine o ritardate nel tempo.
I fatti sono inequivocabili: è necessario un cambiamento
radicale della nostra società ed economia al fine di raggiungere gli obiettivi climatici e di biodiversità prefissati
– La trasformazione mette al primo posto la sicurezza e
il benessere delle persone in Svizzera e nel mondo.
– Occorre ridurre significativamente lo spreco di risorse.
– Affinché si concretizzi il cambiamento, le conseguenze sul clima e sulla biodiversità devono essere una
priorità in tutte le decisioni politiche ed economiche.
La trasformazione richiede
cambiamenti importanti e radicali
– A beneficio del clima e della biodiversità sono
necessari cambiamenti fondamentali nell’ambito
dell’energia, degli ecosistemi, delle infrastrutture
urbane e rurali nonché dell’industria e della società.
– Questi cambiamenti permettono di effettuare gli
adattamenti necessari che non vanno solo a beneficio
della salute e del benessere delle persone,
ma anche della resilienza economica e sociale e della
capacità di recupero degli ecosistemi.
– Gli ecosistemi sani contribuiscono alla
diminuzione del riscaldamento globale, mitigando il
cambiamento climatico.
Swiss Academies Communications, Vol. 17, Nr. 6, 2022
8.1
19
Le emissioni di gas serra devono diminuire
velocemente al fine di raggiungere gli obiettivi climatici
Emissioni globali di gas serra in gigatonnellate CO2 equivalente
Proseguimento
delle politiche attuali
70
60
30
Valori annunciati entro il
2030 nell’ambito dell’accordo di Parigi. Successivamente percorso di riduzione
ripido per arrivare a un
aumento inferiore ai 2 °C e
sotto 1,5 °C a lungo termine.
20
2 °C-mondo
50
Sviluppo
attuale
40
1,5 °C-mondo
10
0
2010
2020
2030
2040
2050
Fonte:
IPCC, AR6, WG3, summary for
policymakers, fig. SPM.4
8.2 La perdita di biodiversità può essere fermata
Sviluppo relativo della biodiversità
0,05
Proseguimento
delle politiche attuali
Sviluppo
attuale
Sviluppo 1
con misure di
protezione rafforzate
0
Sviluppo 2
con misure di protezione
rafforzate e maggiore
sostenibilità nella produzione e nel consumo
–0,05
2000
Proseguimento delle
politiche attuali:
i trend storici nella
crescita della popolazione,
alimentazione, economia,
commercio e tecnologia
proseguono.
2010
Sviluppo 1:
le zone protette vengono
ampliate, curate e connesse
in modo migliore. Gli
ecosistemi vengono
rinaturati e la biodiversità
viene presa in considerazione nella pianificazione
dell’utilizzo degli spazi.
2020
2030
2040
2050
Sviluppo 2:
oltre allo sviluppo 1,
produzione sostenibile sulle
superfici agricole esistenti,
prevenzione dello spreco
alimentare e riduzione del
consumo di prodotti animali.
Fonte:
Leclère D, Obersteiner M, Barrett M,
Butchart SHM, Chaudhary A, De
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curve of terrestrial biodiversity needs
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20
Inversione di tendenza clima e biodiversità. Il Parlamento incontra la scienza
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SPM en francais: https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/sites/4/2020/06/
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IPCC (2019) IPCC Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing
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Group I to the Sixth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on
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IPCC (2022) Summary for Policymakers. In: Pörtner H-O, et al. (eds.). Climate
Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability. Contribution of
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IPCC (2022) Summary for Policymakers. In: Shukla PR et al. (eds.). Climate
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et d’après le Protocole de Kyoto, seconde période d’engagement (2013–2020,
version avril 2022) Département fédéral de l’environnement,
des transports, de l’énergie et de la communication DETEC. Office fédéral
de l’environnement OFEV, Berne, Suisse. https://www.bafu.admin.ch/dam/
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CO2_Publikation_fr_2022-04.pdf
OFEV (2021) Indicateurs de l’évolution des émissions de gaz à effet
de serre en Suisse (1990–2020). Département fédéral de l’environnement,
des transports, de l’énergie et de la communication DETEC. Office fédéral
de l’environnement OFEV, Berne, Suisse. https://www.bafu.admin.ch/dam/
bafu/fr/dokumente/klima/fachinfo-daten/kenngroessen_thg_emissionen_
schweiz.pdf.download.pdf/Kenngr%C3%B6ssen_2022_FR.pdf
SCNAT (2019) La biodiversité, gage de santé? Swiss Academies Factsheets
14(3) https://biodiversite.scnat.ch/id/6wKVf?embed=m5CgP
Seneviratne SI et al. in press: Chapter 11: Weather and Climate Extreme Events in
a Changing Climate. In: IPCC, 2021: Summary for Policymakers. In: Climate
Change 2021: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I
to the Sixth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate
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UFAM et al. (2019) Canicola e siccità dell’estate 2018. Ufficio federale
dell‘ambiente, Stato dell‘ambiente Nr. 1909: 91 S.
www.bafu.admin.ch/uz-1909-I
United Nations Environment Programme (2021) Emissions Gap Report 2021:
The Heat Is On – A World of Climate Promises Not Yet Delivered. Nairobi.
https://www.unep.org/resources/emissions-gap-report-2021
WBGU (2020) Landwende im Anthropozän: Von der Konkurrenz zur Integration.
Wissenschaftlicher Beirat der Bundesregierung Globale Umweltveränderungen WBGU. Berlin
https://www.wbgu.de/de/publikationen/publikation/landwende
Widmer I, Mühlethaler R et al. (2021) Diversité des insectes en Suisse.
Swiss Academies Reports 16 (9). https://doi.org/10.5281/zenodo.5144739
World Economic Forum (2022) The Global Risks Report, 17th Edition.
www.wef.ch/risks22
Partecipanti alla preparazione dell’evento del 2 maggio e autori/trici
degli ultimi rapporti IPCC e IPBES della Svizzera
Nome
Akandil Cengiz
Adler Carolina
Arlettaz Raphael
Bacher Sven
Battiston Stefano
Bernauer Thomas
Boch Steffen
Boillat Sebastien
Brooks Thomas
Cissé Guéladio
Davin Edouard
Fischer Erich
Fischer Markus
Istituzione
Università di Zurigo
Università di Berna
Università di Berna
Università di Friburgo
Università di Zurigo
ETH Zurigo
WSL
Università di Berna
IUCN
Swiss TPH
Wyss Academy
ETH Zurigo
Università di Berna
Istituzione
IPBES
IPCC
IPBES
IPBES
IPCC
IPCC
IPBES
IPBES
IPBES
IPCC
IPCC
IPCC
IPBES
Fischlin Andreas
ETH Zurigo
IPCC
Ruolo *
UA
LA
LA
CLA
LA
LA
CA
CA
RE
CLA
LA
LA
Co-Chair, CLA, Multidisciplinary Expert Panel member
Vice-chair WGII, RE, CA
Frölicher Thomas
Gruber Nicolas Patrick
Guisan Antoine
Heinimann Andreas
Huggel Christian
Ifejika Speranza Chinwe
Università di Berna
ETH Zurigo
Università di Losanna
Università di Berna
Università di Zurigo
Università di Berna
IPCC
IPCC
IPBES
IPBES
IPCC
IPBES
LA, CA, CA
LA
LA, CA
LA, CA
LA
CA, UA
Jaccard Samuel
Krug Cornelia
Muccione Veruska
Mukerji Rupa
Neu Urs
Olschewski Roland
Patt Anthony
Plattner Gian-Kasper
Rixen Christian
Schlaepfer Martin
Seneviratne Sonia Isabelle
Spehn Eva
Steinberger Julia
Wild Martin
Zimmermann Niklaus
Università di Berna e Losanna
Università di Zurigo
Università di Zurigo
Helvetas
SCNAT
WSL
ETH Zurigo
IPCC
IPCC
Università di Ginevra
ETH Zurigo
SCNAT
Università di Losanna
Università di Zurigo
WSL/ETH Zurigo
IPCC
IPBES
IPCC
IPCC
SCNAT
IPBES
IPCC
IPCC
IPBES
IPBES
IPCC
SCNAT
IPCC
IPCC
IPBES
LA
CA
LA
LA
National IPCC platform
LA
CLA
LA
LA
LA, CA
CLA, LA, CA
National IPBES platform
LA
LA
CLA
* CLA - Coordinating Lead Author, LA - Lead Author, CA - Contributing Author, RE - Review Editor, UA - Upcoming Author
(IPBES)
** SROCC: IPCC Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate; SR15: IPCC Special Report on the impacts
of global warming of 1.5°C above pre-industrial levels; SRCCL: IPCC Special Report on Climate Change and Land; WGI: IPCC
Working Group I report (08/2021); WGII: IPCC Working Group II report (02/2022); WGIII: IPCC Working Group III report
(04/2022); SPM: Summary for Policymakers
SCNAT – rete conoscitiva al servizio della società
L‘Accademia svizzera di scienze naturali (SCNAT) si adopera, sul piano regionale, nazionale e internazionale, per
il futuro della scienza e della società. Rafforza la presa di coscienza nei confronti delle scienze naturali quali pilastri portanti dello sviluppo culturale ed economico. Le ampie basi su cui poggia la rendono inoltre un partner
rappresentativo per il mondo politico. La SCNAT offre alle scienze naturali tutta una rete di reciproci collegamenti,
redige perizie, promuove il dialogo fra scienza e società, identifica e valuta gli sviluppi scientifici e pone le basi
per la prossima generazione di studiosi di scienze naturali. Fa parte dell‘Associazione delle Accademie svizzere
delle scienze.
Con questa pubblicazione, l‘Accademia svizzera delle scienze dà un contributo agli OSS 13, 14 e 15.
> un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals
> eda.admin.ch/agenda2030/it/home/agenda-2030/die-17-ziele-fuer-eine-nachhaltige-entwicklung.html
Rapporto **
Business & Biodiversity
WGII (SPM), SROCC (SPM)
Europe & Central Asia Assessment
Invasive Alien Species Assessment
WGIII
WGII
Europe & Central Asia Assessment
Global Assessment
Global Assessment
WGII
SRCCL (SPM)
WGI (SPM)
Europe & Central Asia Assessment
WGII (SPM, RE TS), SR15 (SPM), SROCC
(SPM)
SROCC (SPM), WGI, WGII
SROCC
Europe & Central Asia Assessment
Global Assessment
WGII
Global Assessment, Transformative
change
WGI
Global Assessment
WGII
WGII
Europe & Central Asia Assessment
WGIII (SPM)
WGI (SPM)
Europe & Central Asia Assessment
Europe & Central Asia Assessment
WGI (SPM), SR15 (SPM), WGII
WGIII
WGI
Europe & Central Asia Assessment
(SPM)