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La società post-moderna è caratterizzata da una nuova generazione di spazi di vita, almeno in apparenza molto diversi da quelli della società moderna. In questo libro si analizza la formazione nel territorio dei "superluoghi" come elemento emergente perché di rottura rispetto ad alcune funzioni urbane. I superluoghi sono profondamente legati a fenomeni socio-economici connessi alla globalizzazione ma si distinguono da altri spazi contemporanei per la complessità delle funzioni che in essi si sommano, per la velocità e la redditività delle operazioni di trasformazione che li producono, per il grado di influenza che essi hanno sui consumatori/utenti. Il contenuto di questo testo ha l'obiettivo di integrare alcuni recenti studi, che hanno descritto gli effetti economici e sociali di questi luoghi come teatro di comportamenti d'acquisto e di relazione che, tuttavia, ancora non riescono a definirne il ruolo a livello urbanistico e territoriale.
L’obiettivo di questo articolo è quello di approfondire la realtà dei cluster di funzioni centrali come frammenti di quel complesso mosaico urbano-rurale che costituisce il territorio metropolizzato. Si tratta di ambiti discreti, localizzati nei pressi delle grandi infrastrutture della mobilità, dove coesistono commercio, intrattenimento e cultura, nuove forme di produzione e servizi dove, sempre più spesso, trova spazio anche la residenza. Essi si configurano come dinamizzatori che influenzano il territorio a scala sia regionale che locale e che, nel tempo, hanno prodotto alcune significative trasformazioni a livello economico, sociale e spaziale. La descrizione di questa realtà, raccontata grazie al caso di studio della Regione urbana lombarda, si conclude con l’illustrazione del doppio processo –di trasformazione e polarizzazione- che i cluster hanno generato nel territorio. Si tratta di aggregati dalle profonde –a volte negative- esternalità sui contesti: essi partecipano attivamente alla costruzione di una struttura multipolare/reticolare –e per questo dispersa- del territorio, in cui si integrano –o competono- con gli ambiti centrali consolidati. Il paper si chiude sottolineando la necessità di studiare questi spazi per poter capire il presente ed il loro possibile ruolo nel futuro della città-regione.
2010 •
Questo Atlante raffigura attraverso mappe, carte tematiche, schemi interpretativi e testi, lo stato del Lazio in una particolare congiuntura: il culmine del processo metropolitano che porta all’estremo la riorganizzazione delle relazioni tra parti di territorio e attività, e forse per la prima volta giunge a insidiare la tradizionale prevalenza della capitale rispetto agli altri ambiti territoriali. Un Lazio metropolitano, dunque? Da un certo punto di vista, sicuramente sì, perché la diffusione metropolitana ha investito tutta la regione, alterando definitivamente i rapporti tra città e campagna, tra capitale e provincia, tra centri maggiori e minori. Certo, oggi ha senso parlare del Lazio come di uno spazio di relazioni denso, che uniscono la capitale e il resto della regione più di quanto non li dividano. Inoltre, indica alcuni scenari di trasformazione della organizzazione territoriale. Gli scenari sono costruiti incrociando i diversi materiali di studio raccolti in precedenza: sovrapponendo le stratificazioni ambientali, gli schemi di assetto geografico, le dinamiche socio-economiche, si ottiene una griglia di possibilità dentro le quali si configurano insiemi di possibili politiche. L'Atlante esplora il gioco delle “immagini interpretative” dal punto di vista dei molti aspetti che le preoccupazioni territoriali, ambientali e paesaggistiche mettono in gioco; e cerca di leggerne i nessi con le azioni politiche, attuali e potenziali. Un sforzo che pare comunque utile a sollecitare una ripresa della discontinua attenzione che questa regione presta alle trasformazioni del suo territorio. A questo scopo, l’Atlante che segue non compie operazioni definitive. Più che suggerire analisi conclusive, si presenta come più modesto strumento di lavoro, e offre un compendio di carte (frutto di analisi elaborate in varie occasioni) e di schemi interpretativi. Il lavoro offre materiale di riflessione su tre linee: la rappresentazione delle maggiori componenti del paesaggio e del sistema insediativo a scala regionale, nonché dell'urbanizzato e delle forme degli insediamenti, ricostruita dal confronto tra fonti cartografiche e documentarie diverse (tra cui soprattutto la carta tecnica regionale) ; l’analisi delle fonte statistiche censuarie, in particolare del censimento del 2001 ma non solo, allo scopo di elaborare una "geografia" sociale dei comuni del Lazio (l'ipotesi è che l'incrocio dei "paesaggi" sociali così risultanti con la morfologia insediativa consentirà qualche considerazione più approfondita su eventuali sistemi insediativi locali) . l'analisi critica, infine, dei documenti di piano, finalizzata a identificare gli orientamenti delle politiche territoriali promosse da soggetti diversi alle appropriate scale territoriali.
Alcuni spazi di consumo (di beni, servizi ed esperienze) sono diventati, a fronte di specifiche condizioni, attrattori e catalizzatori di flussi di persone, di beni, di informazioni, di energie e di investimenti nel territorio. L’obiettivo della ricerca è quello di delineare il ruolo di queste ‘polarità’ all’interno dei territori a densità variabile della città-regione ed il loro peso nei processi di costruzione della sua struttura policentrica e/o reticolare. Nel paper si cercherà di capire quali siano i fattori decisivi per individuare le polarità e quali siano le loro influenze sulle dinamiche urbane recenti, tanto che rappresentano una parte importante del processo di metropolizzazione del territorio. Approfondire lo studio delle polarità è quindi condizione necessaria –anche se non sufficiente– a favorire nuovi approcci dentro le politiche di gestione e progetto del territorio. In un momento in cui lo spazio assume nuovo protagonismo nelle strategie di rigenerazione e sviluppo passando, in sostanza, da oggetto a soggetto, le azioni intraprese saranno incisive solo se coinvolgeranno quegli spazi che hanno un ruolo rilevante nei processi di specializzazione e riorganizzazione della postmetropoli contemporanea. Nelle conclusioni si insisterà sulla necessità di consolidare e qualificare le polarità come strumento di implementazione di alcune delle politiche dell’Agenda urbana europea e nazionale, poiché il successo di questo ambizioso programma di lavoro passa anche attraverso una strategia che coinvolge questi che sono, oggi, alcuni dei luoghi più intensamente frequentati ed utilizzati del territorio.
Muovendo dall’individuazione di spazi di possibile mediazione tra la domanda di infrastrutture e quella crescente di qualità dell'ambiente e del paesaggio, questa esperienza didattica sperimentale del “Laboratorio dell’Ambiente e del Paesaggio”, promossa dalla Comunità Montana dell’Esino Frasassi e dal Parco Naturale Regionale “Gola della Rossa e di Frasassi”, ha proposto di agire sulle modalità con le quali si progettano le opere infrastrutturali, introducendo i valori paesaggistici nel processo di pianificazione e progettazione delle opere. Il Laboratorio ha così tematizzato il paesaggio assumendolo quale fattore determinante del progetto di infrastruttura, al pari di funzionalità, costo e sicurezza ed ha affermato il principio secondo il quale i caratteri progettuali delle infrastrutture si debbano adattare alla diversità dei contesti attraversati. Questa pubblicazione contiene una sintesi dei risultati delle attività didattiche, di ricerca e sperimentazione svolte presso il Parco Naturale Regionale "Gola della Rossa e di Frasassi" nell’ambito del Progetto di Cooperazione Interterritoriale Iniziativa Comunitaria Leader+ - LABORATORIO DELL’AMBIENTE E DEL PAESAGGIO. Mobulo B “Inserimento delle opere infrastrutturali nei paesaggi protetti”, condotte da un gruppo di docenti e giovani ricercatori del Dipartimento Ambiente Reti Territorio della Università degli Studi “G. d'Annunzio” di Chieti-Pescara, Facoltà di Architettura. (http://www.salaeditori.eu/catalogo/novita/infrastrutture-nei-paesaggi-protetti/)
2008 •
Provincia di Roma. Piano Territoriale Provinciale Generale.
Sistema insediativo funzionale: indirizzi per la localizzazione delle sedi della formazione e ricerca universitaria.2012 •
Provincia di Roma PTPG-Rapporto Territorio: Capitolo 12 810 12 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE 1 12.1 Sistema insediativo funzionale: le sedi per le funzioni di servizio strategiche e per le funzioni produttive I sistemi delle funzioni di servizio strategiche regional oriented motori dello sviluppo competitivo, quelli delle funzioni legate al ciclo della produzione e distribuzione delle merci, nonché le funzioni ed i servizi urban oriented sono stati analizzati nello scenario attuale e di tendenza e organizzati nello scenario programmatico proposto dal Piano (cfr. cap 1.5 e 1.6). Il bilancio dell'offerta delle cinque principali famiglie di funzioni, nei suoi punti di forza e nei problemi strutturali e di competitività, è costruito in quella elaborazione in riferimento alla prospettiva del funzionamento metropolitano della provincia e della valorizzazione differenziata delle risorse dei 13 sistemi locali componenti il sistema provincia nella sua unità. Nel presente capitolo l'attenzione è posta alla localizzazione sul territorio ed organizzazione delle aree e delle sedi di dette funzioni ed attività, considerate come componenti determinanti del sistema insediativo provinciale (cfr. cap. 9 Sistema insediativo morfologico: le costruzioni specializzate). L'obiettivo del piano è di portare a sistema competitivo le sedi delle funzioni di servizio strategiche e delle attività produttive di interesse metropolitano, favorendone la maggiore specializzazione e lo sviluppo per famiglie di funzioni compatibili e promuovendone l'integrazione attraverso relazioni di rete. 12.1.1 L'indagine L'elaborazione è finalizzata ad individuare sinteticamente la distribuzione sul territorio provinciale delle sedi delle funzioni di servizio e produttive, attraverso la loro georeferenziazione e restituzione cartografica, per quel che riguarda la dotazione attuale e le funzioni già programmate (cfr. Tav. RTsif12.1 e 12.2). Per queste ultime sono stati utilizzati dati desunti dalla pianificazione ordinaria e dalla programmazione negoziata: piani regolatori vigenti o inviati alla Regione entro il mese di dicembre 2004 2 ; Programmi di Recupero Urbano a Sviluppo Sostenibile (PRUSST); Patti Territoriali, Piani di sviluppo integrato, Accordi di Programma; Piani di Sviluppo Socioeconomico delle Comunità Montane. L'analisi e la restituzione dei dati sono state effettuate attraverso un sistema GIS che consente, insieme alla lettura della distribuzione spaziale degli insediamenti, una valutazione quantitativa della dotazione di area esistente e dell'offerta programmata per l'intera provincia, per Roma e per gli altri comuni singoli ed aggregati in sistemi e sottosistemi locali. Circa la scelta delle funzioni, si è operata una selezione privilegiando quelle sovracomunali più rappresentative della dimensione metropolitana. Le tipologie di funzioni sono state raggruppate, ai fini del piano, secondo quattro grandi famiglie, 1 A cura di Prof. Arch. C. Nucci 2 Con eccezione di quello di Roma, adottato nel marzo del 2003 e tuttora in fase di controdeduzioni
2007 •
Centro Interdipartimentale di studi e ricerche sulla popolazione e la società di Roma
Le mille popolazioni metropolitane. Un’analisi geografica dell’area romana.2003 •
2005 •
Atti della XXI Conferenza Nazionale SIU. Confini, movimenti, luoghi. Politiche e progetti per città e territori in transizione
Beyond Landscape (and) Urbanism. Una riflessione sull’atteggiamento paesaggistico nella trasformazione della città contemporanea2019 •
Tema. Journal of Land Use, Mobility and Environment
Dall'area metropolitana allo sprawl urbano: la disarticolazione del territorio2010 •
Atti della XIII Conferenza Società Italiana degli Urbanisti, Città e crisi globale: clima, sviluppo e convivenza (a cura di Marco Cremaschi, Daniela De Leo, Sandra Annunziata), Planum, The European Journal of Planning on-line
Ricci, L (2010) Caratterizzazione dell’interfaccia periurbana per la costruzione di piani d’azione per adattamento al cambiamento climatico: il caso di Dar es Salaam2010 •
Italian Beauty
Il Bel Paese su rotaia. Viaggiando fra possibili strategie per ripensare e ricostruire il territorio italiano2019 •
Myland/Milano, a cura di Cecilia Bolognesi
"L'housing sociale e il senso della città"2015 •