ERATOSTHENES Centro di studi internazionale sulla geografa antica e sulla sua tradizione in età m... more ERATOSTHENES Centro di studi internazionale sulla geografa antica e sulla sua tradizione in età medievale e moderna Antiche vie dell'Oriente: rappresentazioni dell'Asia da Alessandro Magno a Giovanni da Pian del Carpine. Palazzo Manzoni, Sala delle adunanze Perugia 6-8 novembre 2019
Programma della conferenza tenuta presso Città di Castello avente come argomento la vita e l'oper... more Programma della conferenza tenuta presso Città di Castello avente come argomento la vita e l'opera di Pellegrino da Città di Castello, vescovo di Zayton. L'incontro aveva come scopo quello di far conoscere la figura del Castellano, presentando il contesto della sua missione, la biografia e l'opera, con particolare attenzione riguardo la questione dell'autenticità della sua lettera che per molto tempo è stata ritenuta opera di un falsario.
Laurea triennale, "Un personaggio poco noto della letteratura odeporica francescana: Pellegrino d... more Laurea triennale, "Un personaggio poco noto della letteratura odeporica francescana: Pellegrino da Città di Castello (flor. 1266-1322/23). Edizione e traduzione della sua lettera (Zayton, 30 dicembre 1318)". Lo studio aveva l'obiettivo di fornire la prima traduzione in lingua italiana dell'opera del Frate, una nuova edizione critica e dimostrarne, mediante la descrizione del codice che la contiene, il contenuto dell'epistola ed il confronto con le altre opere odeporiche francescane, l'autenticità, messa in discussione da moltissimi studiosi.
A quando risalgono i primi statuti di una comunità?
A fronte di migliaia di Comuni che si sono da... more A quando risalgono i primi statuti di una comunità? A fronte di migliaia di Comuni che si sono dati nel Medioevo propri statuti, solo in rari casi è possibile rispondere a questa domanda. La perdita di una quantità grande e imprecisabile di testi rappresenta un fenomeno assai sfuggente e difficile da valutare, eppure di sicura rilevanza. Tutta una serie di indagini statutarie, come quelle sulle derivazioni, influenze e somiglianze, sulla precocità e sulle scansioni cronologiche delle redazioni, sul grado di originalità o ripetitività dei testi non possono essere compiutamente affrontate senza almeno porsi il problema degli statuti perduti. Nell’auspicio dunque di offrire uno strumento utile agli studiosi il Centro di studi internazionali Giuseppe Ermini intende costituire un database, una sorta di censimento, degli statuti più antichi di ciascuna comunità e degli statuti che sappiamo essere andati perduti in base a testimonianze altrove contenute: in altri statuti (specie nei proemi di quelli posteriori), nei libri iurium e in altra documentazione comunale, in atti notarili, in cronache e ogni altro tipo di fonte storica. Nella consapevolezza che si tratta di un lavoro molto impegnativo, e destinato a rimanere in fieri, crediamo nondimeno che un’ampia e diffusa collaborazione possa condurre a risultati apprezzabili. Per questo si invitano gli interessati a redigere schede liberamente fruibili in una sezione del sito del Centro Ermini, continuamente aggiornabili, con indicazione ovviamente dall’autore.
Il volume è composto una parte introduttiva che tratta della storia di Arrone, dalle origini sino... more Il volume è composto una parte introduttiva che tratta della storia di Arrone, dalle origini sino al Medioevo da me curata, segue poi la trascrizione e la traduzione dello statuto del 1347 (Romano Cordella) e la sezione dedicata allo statuto del 1542, con l'edizione delle rubriche e il confronto tra i due statuti (da me curata). Conclude il volume l'indice, opera di Attilio Bartoli L'angeli
L’obiettivo di questo lavoro è quello di far luce sulla figura di Pellegrino da Città di Castello... more L’obiettivo di questo lavoro è quello di far luce sulla figura di Pellegrino da Città di Castello, un personaggio piuttosto trascurato, la cui vita e opera solo recentemente sono state riportate all’attenzione della comunità scientifica. Partendo dunque da un’analisi delle cause che portarono all’apertura dell’Europa verso il mondo orientale, si passa a descrivere il ruolo che i Francescani svolsero in tale processo, in modo particolare in relazione ai Mongoli, che i Minori nel contesto delle varie missioni spiarono, studiarono, convertirono e fecero conoscere all’Occidente mediante i loro testi odeporici. Tra questi troviamo proprio Pellegrino da Città di Castello, di cui si è cercato di tracciare un breve profilo biografico, individuando una possibile data di nascita sulla base delle prime attestazioni documentali conservate presso l’Archivio Storico Diocesano di Città di Castello e ricostruendo il panorama dei conventi minoritici presenti nel territorio tifernate. Ho inoltre cercato di fare chiarezza sull’identità dei successori di Pellegrino alla carica di vescovo di Zayton e soprattutto sul destino di tale diocesi, su cui non si hanno informazioni sicure. Nel terzo capitolo si analizza l’opera di Pellegrino, ossia la sua lettera datata Zayton 30 dicembre 1318, di cui si è qui fornita una nuova edizione e la prima traduzione in lingua italiana Riprendendo ricerche di autorevoli studiosi, aggiornandole e a volte fornendo un punto di vista alternativo, e soprattutto analizzando il contenuto dell’epistola, il testimone manoscritto che la tramanda e e confrontandola con altri testi coevi di Francescani in Cina (in primis la lettera del compagno di viaggio Andrea da Perugia), si sono individuati una serie di argomenti a sostegno degli studiosi che si pronunciano a favore dell’autenticità dell’opera di Pellegrino da Città di Castello.
ERATOSTHENES Centro di studi internazionale sulla geografa antica e sulla sua tradizione in età m... more ERATOSTHENES Centro di studi internazionale sulla geografa antica e sulla sua tradizione in età medievale e moderna Antiche vie dell'Oriente: rappresentazioni dell'Asia da Alessandro Magno a Giovanni da Pian del Carpine. Palazzo Manzoni, Sala delle adunanze Perugia 6-8 novembre 2019
Programma della conferenza tenuta presso Città di Castello avente come argomento la vita e l'oper... more Programma della conferenza tenuta presso Città di Castello avente come argomento la vita e l'opera di Pellegrino da Città di Castello, vescovo di Zayton. L'incontro aveva come scopo quello di far conoscere la figura del Castellano, presentando il contesto della sua missione, la biografia e l'opera, con particolare attenzione riguardo la questione dell'autenticità della sua lettera che per molto tempo è stata ritenuta opera di un falsario.
Laurea triennale, "Un personaggio poco noto della letteratura odeporica francescana: Pellegrino d... more Laurea triennale, "Un personaggio poco noto della letteratura odeporica francescana: Pellegrino da Città di Castello (flor. 1266-1322/23). Edizione e traduzione della sua lettera (Zayton, 30 dicembre 1318)". Lo studio aveva l'obiettivo di fornire la prima traduzione in lingua italiana dell'opera del Frate, una nuova edizione critica e dimostrarne, mediante la descrizione del codice che la contiene, il contenuto dell'epistola ed il confronto con le altre opere odeporiche francescane, l'autenticità, messa in discussione da moltissimi studiosi.
A quando risalgono i primi statuti di una comunità?
A fronte di migliaia di Comuni che si sono da... more A quando risalgono i primi statuti di una comunità? A fronte di migliaia di Comuni che si sono dati nel Medioevo propri statuti, solo in rari casi è possibile rispondere a questa domanda. La perdita di una quantità grande e imprecisabile di testi rappresenta un fenomeno assai sfuggente e difficile da valutare, eppure di sicura rilevanza. Tutta una serie di indagini statutarie, come quelle sulle derivazioni, influenze e somiglianze, sulla precocità e sulle scansioni cronologiche delle redazioni, sul grado di originalità o ripetitività dei testi non possono essere compiutamente affrontate senza almeno porsi il problema degli statuti perduti. Nell’auspicio dunque di offrire uno strumento utile agli studiosi il Centro di studi internazionali Giuseppe Ermini intende costituire un database, una sorta di censimento, degli statuti più antichi di ciascuna comunità e degli statuti che sappiamo essere andati perduti in base a testimonianze altrove contenute: in altri statuti (specie nei proemi di quelli posteriori), nei libri iurium e in altra documentazione comunale, in atti notarili, in cronache e ogni altro tipo di fonte storica. Nella consapevolezza che si tratta di un lavoro molto impegnativo, e destinato a rimanere in fieri, crediamo nondimeno che un’ampia e diffusa collaborazione possa condurre a risultati apprezzabili. Per questo si invitano gli interessati a redigere schede liberamente fruibili in una sezione del sito del Centro Ermini, continuamente aggiornabili, con indicazione ovviamente dall’autore.
Il volume è composto una parte introduttiva che tratta della storia di Arrone, dalle origini sino... more Il volume è composto una parte introduttiva che tratta della storia di Arrone, dalle origini sino al Medioevo da me curata, segue poi la trascrizione e la traduzione dello statuto del 1347 (Romano Cordella) e la sezione dedicata allo statuto del 1542, con l'edizione delle rubriche e il confronto tra i due statuti (da me curata). Conclude il volume l'indice, opera di Attilio Bartoli L'angeli
L’obiettivo di questo lavoro è quello di far luce sulla figura di Pellegrino da Città di Castello... more L’obiettivo di questo lavoro è quello di far luce sulla figura di Pellegrino da Città di Castello, un personaggio piuttosto trascurato, la cui vita e opera solo recentemente sono state riportate all’attenzione della comunità scientifica. Partendo dunque da un’analisi delle cause che portarono all’apertura dell’Europa verso il mondo orientale, si passa a descrivere il ruolo che i Francescani svolsero in tale processo, in modo particolare in relazione ai Mongoli, che i Minori nel contesto delle varie missioni spiarono, studiarono, convertirono e fecero conoscere all’Occidente mediante i loro testi odeporici. Tra questi troviamo proprio Pellegrino da Città di Castello, di cui si è cercato di tracciare un breve profilo biografico, individuando una possibile data di nascita sulla base delle prime attestazioni documentali conservate presso l’Archivio Storico Diocesano di Città di Castello e ricostruendo il panorama dei conventi minoritici presenti nel territorio tifernate. Ho inoltre cercato di fare chiarezza sull’identità dei successori di Pellegrino alla carica di vescovo di Zayton e soprattutto sul destino di tale diocesi, su cui non si hanno informazioni sicure. Nel terzo capitolo si analizza l’opera di Pellegrino, ossia la sua lettera datata Zayton 30 dicembre 1318, di cui si è qui fornita una nuova edizione e la prima traduzione in lingua italiana Riprendendo ricerche di autorevoli studiosi, aggiornandole e a volte fornendo un punto di vista alternativo, e soprattutto analizzando il contenuto dell’epistola, il testimone manoscritto che la tramanda e e confrontandola con altri testi coevi di Francescani in Cina (in primis la lettera del compagno di viaggio Andrea da Perugia), si sono individuati una serie di argomenti a sostegno degli studiosi che si pronunciano a favore dell’autenticità dell’opera di Pellegrino da Città di Castello.
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Palazzo Manzoni, Sala delle adunanze Perugia 6-8 novembre 2019
Thesis Chapters
Lo studio aveva l'obiettivo di fornire la prima traduzione in lingua italiana dell'opera del Frate, una nuova edizione critica e dimostrarne, mediante la descrizione del codice che la contiene, il contenuto dell'epistola ed il confronto con le altre opere odeporiche francescane, l'autenticità, messa in discussione da moltissimi studiosi.
Drafts
A fronte di migliaia di Comuni che si sono dati nel Medioevo propri statuti, solo in rari casi è possibile rispondere a questa domanda. La perdita di una quantità grande e imprecisabile di testi rappresenta un fenomeno assai sfuggente e difficile da valutare, eppure di sicura rilevanza.
Tutta una serie di indagini statutarie, come quelle sulle derivazioni, influenze e somiglianze, sulla precocità e sulle scansioni cronologiche delle redazioni, sul grado di originalità o ripetitività dei testi non possono essere compiutamente affrontate senza almeno porsi il problema degli statuti perduti.
Nell’auspicio dunque di offrire uno strumento utile agli studiosi il Centro di studi internazionali Giuseppe Ermini intende costituire un database, una sorta di censimento, degli statuti più antichi di ciascuna comunità e degli statuti che sappiamo essere andati perduti in base a testimonianze altrove contenute: in altri statuti (specie nei proemi di quelli posteriori), nei libri iurium e in altra documentazione comunale, in atti notarili, in cronache e ogni altro tipo di fonte storica.
Nella consapevolezza che si tratta di un lavoro molto impegnativo, e destinato a rimanere in fieri, crediamo nondimeno che un’ampia e diffusa collaborazione possa condurre a risultati apprezzabili.
Per questo si invitano gli interessati a redigere schede liberamente fruibili in una sezione del sito del Centro Ermini, continuamente aggiornabili, con indicazione ovviamente dall’autore.
Books
Partendo dunque da un’analisi delle cause che portarono all’apertura dell’Europa verso il mondo orientale, si passa a descrivere il ruolo che i Francescani svolsero in tale processo, in modo particolare in relazione ai Mongoli, che i Minori nel contesto delle varie missioni spiarono, studiarono, convertirono e fecero conoscere all’Occidente mediante i loro testi odeporici. Tra questi troviamo proprio Pellegrino da Città di Castello, di cui si è cercato di tracciare un breve profilo biografico, individuando una possibile data di nascita sulla base delle prime attestazioni documentali conservate presso l’Archivio Storico Diocesano di Città di Castello e ricostruendo il panorama dei conventi minoritici presenti nel territorio tifernate. Ho inoltre cercato di fare chiarezza sull’identità dei successori di Pellegrino alla carica di vescovo di Zayton e soprattutto sul destino di tale diocesi, su cui non si hanno informazioni sicure.
Nel terzo capitolo si analizza l’opera di Pellegrino, ossia la sua lettera datata Zayton 30 dicembre 1318, di cui si è qui fornita una nuova edizione e la prima traduzione in lingua italiana
Riprendendo ricerche di autorevoli studiosi, aggiornandole e a volte fornendo un punto di vista alternativo, e soprattutto analizzando il contenuto dell’epistola, il testimone manoscritto che la tramanda e e confrontandola con altri testi coevi di Francescani in Cina (in primis la lettera del compagno di viaggio Andrea da Perugia), si sono individuati una serie di argomenti a sostegno degli studiosi che si pronunciano a favore dell’autenticità dell’opera di Pellegrino da Città di Castello.
Papers
Palazzo Manzoni, Sala delle adunanze Perugia 6-8 novembre 2019
Lo studio aveva l'obiettivo di fornire la prima traduzione in lingua italiana dell'opera del Frate, una nuova edizione critica e dimostrarne, mediante la descrizione del codice che la contiene, il contenuto dell'epistola ed il confronto con le altre opere odeporiche francescane, l'autenticità, messa in discussione da moltissimi studiosi.
A fronte di migliaia di Comuni che si sono dati nel Medioevo propri statuti, solo in rari casi è possibile rispondere a questa domanda. La perdita di una quantità grande e imprecisabile di testi rappresenta un fenomeno assai sfuggente e difficile da valutare, eppure di sicura rilevanza.
Tutta una serie di indagini statutarie, come quelle sulle derivazioni, influenze e somiglianze, sulla precocità e sulle scansioni cronologiche delle redazioni, sul grado di originalità o ripetitività dei testi non possono essere compiutamente affrontate senza almeno porsi il problema degli statuti perduti.
Nell’auspicio dunque di offrire uno strumento utile agli studiosi il Centro di studi internazionali Giuseppe Ermini intende costituire un database, una sorta di censimento, degli statuti più antichi di ciascuna comunità e degli statuti che sappiamo essere andati perduti in base a testimonianze altrove contenute: in altri statuti (specie nei proemi di quelli posteriori), nei libri iurium e in altra documentazione comunale, in atti notarili, in cronache e ogni altro tipo di fonte storica.
Nella consapevolezza che si tratta di un lavoro molto impegnativo, e destinato a rimanere in fieri, crediamo nondimeno che un’ampia e diffusa collaborazione possa condurre a risultati apprezzabili.
Per questo si invitano gli interessati a redigere schede liberamente fruibili in una sezione del sito del Centro Ermini, continuamente aggiornabili, con indicazione ovviamente dall’autore.
Partendo dunque da un’analisi delle cause che portarono all’apertura dell’Europa verso il mondo orientale, si passa a descrivere il ruolo che i Francescani svolsero in tale processo, in modo particolare in relazione ai Mongoli, che i Minori nel contesto delle varie missioni spiarono, studiarono, convertirono e fecero conoscere all’Occidente mediante i loro testi odeporici. Tra questi troviamo proprio Pellegrino da Città di Castello, di cui si è cercato di tracciare un breve profilo biografico, individuando una possibile data di nascita sulla base delle prime attestazioni documentali conservate presso l’Archivio Storico Diocesano di Città di Castello e ricostruendo il panorama dei conventi minoritici presenti nel territorio tifernate. Ho inoltre cercato di fare chiarezza sull’identità dei successori di Pellegrino alla carica di vescovo di Zayton e soprattutto sul destino di tale diocesi, su cui non si hanno informazioni sicure.
Nel terzo capitolo si analizza l’opera di Pellegrino, ossia la sua lettera datata Zayton 30 dicembre 1318, di cui si è qui fornita una nuova edizione e la prima traduzione in lingua italiana
Riprendendo ricerche di autorevoli studiosi, aggiornandole e a volte fornendo un punto di vista alternativo, e soprattutto analizzando il contenuto dell’epistola, il testimone manoscritto che la tramanda e e confrontandola con altri testi coevi di Francescani in Cina (in primis la lettera del compagno di viaggio Andrea da Perugia), si sono individuati una serie di argomenti a sostegno degli studiosi che si pronunciano a favore dell’autenticità dell’opera di Pellegrino da Città di Castello.