Bandi by Giuliano Guzzone

gramsciani bandisce 15 posti per la partecipazione a un corso di alta formazione sul pensiero di ... more gramsciani bandisce 15 posti per la partecipazione a un corso di alta formazione sul pensiero di Antonio Gramsci. Il corso si svolgerà a Ghilarza (il paese della Sardegna in cui Gramsci visse gli anni dell'infanzia e della giovinezza) dall'8 al 13 settembre 2025 e sarà dedicato al tema: The Ghilarza Summer School -Scuola internazionale di studi gramsciani offers 15 scholarships for participating in an advanced studies course on the thought of Antonio Gramsci. The course will be held in Ghilarza (the small town in Sardinia where Gramsci spent the years of his childhood and youth) during the period from 8th to 13th September 2025, and will be dedicated to the subject: La Ghilarza Summer School -Scuola internazionale di studi gramsciani publica una convocatoria de 15 becas para participar en un curso avanzado sobre el pensamiento de Antonio Gramsci. El curso se llevará a cabo en Ghilarza (el pueblo de Cerdeña donde Gramsci pasó su infancia y juventud) durante el periodo del 8 al 13 de septiembre 2025 y estará dedicado al tema: L'interesse per i temi artistici e letterari, in senso molto ampio, è una costante nella biografia di Gramsci: un elemento che non viene mai meno del tutto, neanche nei momenti di più intenso impegno politico e di partito. Tale passione non appare, del resto, slegata dall'insieme delle attività culturali e politiche, al centro della sua attività come giornalista e poi come politico e dirigente di partito. In particolare, la rivendicazione di una cultura "disinteressata" ed elevata anche per gli strati popolari e proletari, che percorre il periodo torinese e si coagula nella politica culturale de «L'Ordine Nuovo», costituisce -insieme all'ininterrotta attenzione di Gramsci per il teatro e il melodramma -uno dei punti di appoggio di una più complessa e vasta impostazione della lotta per il socialismo e per l'emancipazione del lavoro. Da questo punto di vista, si può dire che Gramsci elaborò una sintesi tra i propri iniziali interessirivolti alla cultura delle riviste e alle avanguardie letterarie e artistiche, oltre che alla glottologia e alla filologia moderna -e la prospettiva di un socialismo inteso come una complessiva proposta di civiltà, come critica e riforma di un determinato senso comune e costruzione di una concezione del mondo organica e più comprensiva, capace di unificare realmente la società nazionale e, in prospettiva, il mondo intero.
Monografie by Giuliano Guzzone

SINOSSI
Il presente volume intende riconsiderare una questione controversa nel panorama ormai ... more SINOSSI
Il presente volume intende riconsiderare una questione controversa nel panorama ormai vasto degli studi gramsciani: l’attitudine di Gramsci nei riguardi dello statuto del mondo naturale e dei saperi che lo concernono.
A tal fine, si adotta un approccio filologico, storico-critico e diacronico, valorizzando le acquisizioni dell’Edizione nazionale degli scritti gramsciani e impiegando competenze trasversali che vanno dalla storia della filosofia a quella della scienza, dall’epistemologia all’economia politica. In questo modo, l’autore restituisce il profilo di un Gramsci capace di tenersi distante, pur non senza oscillazioni e ambiguità, così dal realismo nelle sue diverse forme come dalla riduzione idealistica della natura a negatività o apparenza, nonché di cogliere nel rapporto con la sfera del senso comune il carattere pratico, e quindi politico, di ogni forma di conoscenza, compresa quella scientifica.
This volume intends to reconsider a controversial issue in the extended landscape of the Gramscian studies in Italy and abroad: namely, Gramsci’s attitude toward natural world and natural sciences. For this purpose, the author adopts a philological, historic-critical and diachronic approach to the Prison Notebooks, by taking advantage of the criteria and results of the National Edition of the works of Gramsci; furthermore, he employs cross competencies in history of philosophy, history of science, epistemology and political economy. In this way, the author shows how Gramsci has been able to maintain the same distance from the realism in all its forms and from the idealistic reduction of the nature to negativity and appearance, by understanding that the practical and political character of all knowledge, including science, lays in its relation with the sphere of the common sense.
INDICE
Abbreviazioni
Introduzione. Scienza e natura secondo Gramsci: una riconsiderazione
1. La societas rerum come problema
2. Scienza e natura negli studi gramsciani
3. Una proposta interpretativa
4. Corollari e implicazioni
I. Sulla dialettica come “teoria della conoscenza”
1. Un «tema centrale» del marxismo teorico
2. La «quistione della “obbiettività” della conoscenza»
3. I dilemmi della dialettica
4. Dalla “teoria della conoscenza” ai “rapporti di conoscenza”
5. Filosofia speculativa e filosofia della praxis
6. Conclusioni su dialettica e logica formale
II. Sulla scienza come “rapporto di conoscenza”
1. Marxismo e scienza: il dilemma dell’autonomia
2. La ricchezza ambivalente del senso comune e il significato epocale dello sperimentalismo
3. Le sfide della “nuova fisica” e l’intersoggettività della scienza
4. Intermezzo: la filosofia della praxis e l’enigma delle scienze naturali
5. Oscillazioni: la scienza, il suo “ambiente”, il suo nesso con la società
6. Ripartenze e prospettive: la (ri)scoperta del rapporto scienza/senso comune
Conclusioni. Praxis o pragmatismo?
Indice dei nomi

La figura di Franco Momigliano (1916-1988) non ha ancora ricevuto, in letteratura, uno spazio com... more La figura di Franco Momigliano (1916-1988) non ha ancora ricevuto, in letteratura, uno spazio commisurato allo spessore del contributo da lui recato allo sviluppo degli studi economici in Italia nel secondo Novecento. Il presente volume vuole contribuire a colmare questa lacuna. Adottando un taglio di storia degli intellettuali e della cultura, prestando attenzione all’evoluzione delle sue idee nel tempo, esso ripercorre il tratto postbellico della biografia di Momigliano e si concentra sul ventennio 1955-1974: anni nei quali è stato fitto il suo dialogo con gli intellettuali socialisti operanti nelle istituzioni, nel mondo sindacale, nella galassia delle grandi imprese, e particolarmente feconda la sua riflessione sulle caratteristiche e le tendenze delle società avanzate, sugli strumenti e gli obiettivi più aggiornati dell’intervento pubblico in economia, sui contenuti e i fini di una politica socialista moderna.
Introduzione. Tra neocapitalismo e impegno civile dell'intellettuale
I. Gli anni del disgelo. Politica e cultura di fronte al "neocapitalismo" (1955-1957)
II. Gli anni di «Passato e presente». Il sindacato nuovo nell’economia dualistica italiana (1958-1960)
III. Gli anni del dialogo. Sindacati, grandi imprese ed enti locali nella politica di piano (1961-1963)
IV. Gli anni del dissenso. Programmazione riformista e politica socialista (1964-1966)
V. Gli anni della revisione. Economia e politica in una prospettiva "multinazionale" (1967-1970)
VI. Gli anni della sistemazione. Tra crisi italiana e trasformazioni dell'economia-mondo (1971-1974)
Conclusioni. Il neocapitalismo: "mito" o "realtà"?
The figure of Franco Momigliano (1916-1988) has not yet received, in literature, an attention proportionate to the importance of his contribution to the development of economic studies in Italy during the second half of the twentieth century. This volume intends to bridge this gap. By adopting an angle of cultural and intellectual history, by paying attention to the evolution of his ideas in time, the volume retraces the biography of Momigliano in the postwar period, particularly in the years 1955-1974: indeed, during these years he got strictly involved in the debates between socialist exponents working in the Big government, Big business and Big labor; during the same years, he deeply reflected on the characters and tendencies of the advanced societies, on the most updated instruments and purposes of the economic policy, on the contents and goals of a modern socialist politics.

Nell’ormai vasta letteratura italiana e straniera su Gramsci, i temi economici risultano ancor ... more Nell’ormai vasta letteratura italiana e straniera su Gramsci, i temi economici risultano ancor oggi tra i meno studiati e indagati. Discostandosi da tale abitudine, questa monografia prende in esame il rapporto di Gramsci con la critica dell’economia politica, focalizzando la propria attenzione sulle “note economiche” dei Quaderni del carcere, dal momento che è proprio grazie a tali “note” che si può guardare al pensiero gramsciano da un’ottica diversa e inedita.
Leggerle senza pregiudizi, comprenderle appieno, significa infatti – come scoprirà il lettore – porsi nelle condizioni di ripensare tutta una serie di questioni inerenti allo statuto stesso della filosofia gramsciana (la sua irriducibilità al materialismo storico “classico”, il significato dell’autonomia della politica, il senso delle critiche rivolte al marxismo sovietico, le differenze rispetto al pragmatismo) e alla costituzione materiale dei Quaderni.
Curatele by Giuliano Guzzone
Edizione nazionale degli scritti di Luigi Einaudi; sezione 2 (Scritti storici), volume 3, 2024
Materialismo Storico. Rivista di filosofia, storia e scienze umane afferente al Dipartimento di studi umanistici dell'Università di Urbino e con il patrocinio della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx fuer dialektisches Denken, 2018
Materiali dalla Scuola internazionale di studi gramsciani, Ghilarza, settembre 2016.
a cura ... more Materiali dalla Scuola internazionale di studi gramsciani, Ghilarza, settembre 2016.
a cura di Francesca Antonini
e Giuliano Guzzone
Contributi in rivista by Giuliano Guzzone

«International Gramsci Journal», 2024
«International Gramsci Journal», 2024, pp. 233-253
Questo articolo tratta dell’interpretazion... more «International Gramsci Journal», 2024, pp. 233-253
Questo articolo tratta dell’interpretazione gramsciana della legge dialettica della trasformazione della quantità in qualità nei Quaderni del carcere. L’autore sostiene che Gramsci è portato a riconsiderare il rapporto tra quantità e qualità a partire dalla necessità di riesaminare il concetto di “struttura” economica e di ridefinire i rapporti sociali nella sfera della produzione materiale in modo non riduzionistico, in contrasto con Bucharin. Inoltre, l’autore mostra che Gramsci stabilisce una relazione di reciproca immanenza tra quantità e qualità, sulla base del concetto di “mercato determinato” e dell’affermazione della natura politica di ogni conoscenza. Infine, l’autore sostiene che questo risultato è riassunto da Gramsci nel Quaderno 11 quando considera il primo volume del Capitale (invece dell’Anti-Dühring di Engels) come l’autentica traduzione e concretizzazione della legge hegeliana.
This article deals with the interpretation of the dialectical law of the transformation of quantity into quality given by Antonio Gramsci in his Prison Notebooks. The author argues that Gramsci is led to reconsider the relationship between quantity and quality by the need to re-examine the concept of economic “structure” and to redefine social relations in the sphere of material production in a non-reductionist way, in contrast to Bukharin.Furthermore, the author shows that Gramsci establishes a relationship of mutual immanence between quantity and quality, on the basis of the concept of “determined market” and of the assertion of the political nature of all knowledge. Finally, the author claims that this result is summarised by Gramsci in Notebook 11 when considering the first volume of Capital (instead of Engels’s Anti-Dühring) as the authentic translation and concretisation of the Hegelian law.
«Studi storici», LXV/4, ott.-dic. 2024, pp. 951-977
By critically reconstructing the reflection ... more «Studi storici», LXV/4, ott.-dic. 2024, pp. 951-977
By critically reconstructing the reflection about crisis, art and scientific rationality in the so-called last miscellaneous notebooks that Antonio Gramsci began in prison, the Author in the present article argues that neo-humanistic character of the philosophy of praxis does not entail neither anti-naturalism (or non-naturalism) nor reduction of the social relations to inter-subjective relations, as the critical literature has often claimed, but rather the redefinition of the relationship between «individual» and «collective», «human» and «natural», in terms of a mutual immanence.

«Rivista di storia della filosofia», LXXIX/1, gen.-mar. 2024 (Teoria critica e impegno pratico: Mario Dal Pra e il suo archivio), pp. 132-152, 2024
The article critically reconstructs Mario Dal Pra’s approach to Gramsci’s thought. By paying atte... more The article critically reconstructs Mario Dal Pra’s approach to Gramsci’s thought. By paying attention to unpublished materials, the Author remarks on four salient moments in this dialogue: the reflection on the possibilities and limitations of the philosophy of praxis for the elaboration of a transcendentalism of praxis, from the late 1940s to the early 1950s; the critique of historicism and the appreciation of anti-historicist elements in Gramscian Marxism, during the 1960s; the examination of historical materialism as a criterion of philosophical historiography, during the 1970s; and the concluding judgment on the meaning and value of Gramscism for an updated philosophical historiography and for a renewal of Marxist political theory, from the late 1970s to the early 1980s. The Author concludes that Dal Pra anticipated current Gramscian scholarship by underlining the philosophical topics in Prison Notebooks, but he was unable to understand the importance of the translatability of languages for Gramsci’s formulation of the relationship between theory and practice, truth and politics.
«Filosofia italiana» , 2021
This article focuses its attention on Galvano Della Volpe’s and Dellavolpean school’s confrontati... more This article focuses its attention on Galvano Della Volpe’s and Dellavolpean school’s confrontation with the issue of the historicism. Particularly, the Author claims that Dellavolpean attempt in developing a ‘scientific’ historicism had brought to the construction of a ‘method of historiography’ lacking real connections to praxis.

«Syzetesis», 2020
Gli articoli pubblicati sono sottoposti a double-blind peer review. Syzetesis è rivista scientifi... more Gli articoli pubblicati sono sottoposti a double-blind peer review. Syzetesis è rivista scientifica (area 11) secondo la classificazione dei periodici stabilita dall'ANVUR. INDICE Anno VII -2020 (Nuova Serie) ARTICOLI Momenti di filosofia italiana (a cura di Federica Pazzelli e Francesco Verde) Federica Pazzelli-Francesco Verde, Premessa 7 Marcello Mustè, Gramsci e Antonio Labriola: La filosofia della praxis come genesi teorica del marxismo italiano 11 eMidio sPinelli, Giuseppe Rensi e le radici greche dello scetticismo 25 tonino GriFFero, Prima della bulimia ermeneutica: Osservazioni sul dialogo mancato tra Emilio Betti e Luigi Pareyson 51 Fabio Minazzi, Il razionalismo critico della Scuola di Milano: Il suo valore critico-ermeneutico e storico-civile 89 Francesca alesse, Filosofia del dialogo e storiografia in Guido Calogero: Alcune considerazioni 141 PierluiGi Valenza, Esistenzialismi: Filosofie della crisi in Italia a cavallo della Seconda Guerra Mondiale 165 euGenio lecaldano, Il neoilluminismo e le sue fasi dal secondo Dopoguerra ad oggi: Ipotesi per un bilancio 187 carlo cellucci, La rinascita della logica in Italia 211 luciano albanese, L'eredità filosofica di Lucio Colletti 217 steFano Gensini, Tullio De Mauro: Dalla linguistica alla filosofia del linguaggio 239 steFano Velotti, Il senso dell'esperienza: Emilio Garroni e l'estetica come filosofia non speciale 267 roberto Palaia, Uno storico della filosofia e il suo impegno civile: Gli interventi di Tullio Gregory sulla stampa periodica 289 Theodor W. Adorno 1969-2019: Attualità di un pensiero (a cura di Mario Farina) Mario Farina, Premessa 327 anGelo cicatello, Dialettica e trasformazione in Th. W. Adorno 331 Ginestra bacchio-steFano Marino, Il bello "lasciato fuori dal tempio": Osservazioni su arte, aura, verità in Teoria estetica di Adorno 353 Mario Farina, Adorno e la storia naturale della morale 383 NOTE E DISCUSSIONI steFano Mecci, Gesù era cinico? A proposito di una recente pubblicazione sulla Cynic Hypothesis 401 stéPhane Marchand, Sextus Empiricus et les tropes: À propos d'un ouvrage récent 427 Giuliano Guzzone, Tra marxismo senza Capitale e "post-operaismo negativo": Un dilemma (in)evitabile? Appunti e spunti sull'ultimo libro di Roberto Finelli 437 dario Gentili, L'opera d'arte di Walter Benjamin si fa in cinque 469 RECENSIONI Francesca PentassuGlio, A. Brancacci (ed.), Guido Calogero: Le ragioni di Socrate 481 dino de sanctis, P. Mitsis, La teoria etica di Epicuro: I piaceri dell'invulnerabilità 487 ludoVica de luca, O. Kaiser, Felicità dell'uomo e giustizia di Dio: Studi sulla tradizione biblica nel contesto della filosofia ellenistica 499 Marco zaMbon, P. G. Pavlos et al. (eds.), Platonism and Christian Thought in Late Antiquity

«Materialismo storico» (L'egemonia dopo Gramsci 2: Storia, politica e teoria - Urbino 2018, a cura di Fabio Frosini), 2019
This essay deals with Raniero Panzieri’s interpretation of Gramsci, focusing on the period 1944-1... more This essay deals with Raniero Panzieri’s interpretation of Gramsci, focusing on the period 1944-1959. In this period Panzieri made his career in the Italian Socialist Party and became one of the leading figures of the socialist cultural politics. The period was also marked by great historical events, in Italy and abroad: the crisis of Frontism, the process of “de-Stalinization”, the “Hungarian facts” and the “neo-capitalist” revolution (§ 1). So, it is not surprising that Panzieri’s approach to Gramsci has known a “qualitative leap” in the years between 1953 and 1959, by touching several issues – democratic journalism, culture-politics (theory-practice, intellectuals-masses) linkage, alliance of subaltern classes, consiliarism – and trying to “translate” them in a different “historical language” (§§ 3-4). The previous period (1944-1952) was instead a period of investigation and research: the first edition of Gramsci’s works and other publications allowed Panzieri to be acquainted with the Anti-Croce and the position on the “Southern Question” (§ 2); but Panzieri’s cultural work was influenced also by the mass political work he carried out in Sicily in the same years. The conclusion is that Panzieri’s peculiar “Gramscism” consisted first of all in the attitude to consider the theory-practice unity not only a theoretical and ideological question, but also and above all a practical, political and organizational one (§ 5).

«Filosofia italiana», Dec 31, 2019
This essay deals with Galvano Della Volpe’s interpretation of Galileo Galilei between 1947 and 19... more This essay deals with Galvano Della Volpe’s interpretation of Galileo Galilei between 1947 and 1957, focusing on the experimental theory of knowledge. First of all, the author shows that this interpretation arises in the period 1947-1948, when Della Volpe had already outlined his understanding of the Marxian anthropology as an experimental science of bourgeois society and capitalistic economy. Furthermore, the author maintains that the same interpretation has been enhanced by the Italian philosopher in his Logica come scienza positiva (1950), through a critical examination of the Neo-Kantian reading of Galilei. The author also argues that the resulting reconsideration of the Marxian thought as a generalization of Galilei’s experimentalism to social and moral sciences has important repercussions on history of philosophy. Finally, the author compares Della Volpe’s methodology of philosophical historiography with the results of
his work as historicist oh philosophy, in particular as interpreter of Galilei and Marx.
«Giornale critico della filosofia italiana», 2019
The essay examines the works devoted by the Italian historicist of
philosophy Rodolfo Mondolfo (... more The essay examines the works devoted by the Italian historicist of
philosophy Rodolfo Mondolfo (1877-1976) to the experimental theory of
knowledge in the Renaissance, particularly Da Vinci’s and Galilei’s
method, between the 1940s and the 1960s. These works provide evidence
of a conflict between Mondolfo’s philosophical perspective – marked by
the refusal of realism and of the gap between human and divine
knowledge – and his historiographical interest for thinkers and
conceptions strictly related to these issues. The terms of the
contradiction can be clarified by the examination of theoretical
meanings and implications rooted in Mondolfo’s main historiographical
category, i.e. the equation between “knowledge” and “production”.

«Rivista di storia della filosofia», 2019
The article proposes a diachronic reconstruction and philological analysis of Gramsci’s reflectio... more The article proposes a diachronic reconstruction and philological analysis of Gramsci’s reflections on logic and methodology, with particular attention to section IV of Notebook 11. The Author maintains that the same answer found by Gramsci to the question of the logical instruments of thought – a solution based on the idea of “instrumental value” – enables him to “translate” in historicist terms the features of individual philosophy (systematicity, continuity of development, universality) and to clarify the tasks of the individual philosopher considered as a “specialized intellectual”. It is also argued that this historicist “translation” of individual philosophy (or “philosophers’ philosophy”) does not entail its simple and direct reduction to politics but, rather, the explanation of its peculiar “politicalness” and the redefinition of its “relative autonomy”. The Author concludes with some comments on the theoretical and material links between Notebooks 10 and 11.
«Annals of the Fondazione Luigi Einaudi», 2018

«Il pensiero economico italiano», 2018
Il presente saggio affronta l’opera di Giulio Pietranera come interprete di Marx, concentrandosi ... more Il presente saggio affronta l’opera di Giulio Pietranera come interprete di Marx, concentrandosi sul nesso fra legge del valore e legge della caduta del saggio del profitto. L’esame di tale nesso consente, infatti, di cogliere l’intreccio di continuità e discontinuità che caratterizza lo sviluppo del pensiero pietraneriano nel periodo 1947-1963. L’autore mostra innanzitutto che il nesso di identità tra le due leggi marxiane è stato instaurato da Pietranera nella seconda metà degli anni Quaranta, attraverso la critica della teoria pura dell’interesse basata sulla nozione di preferenza temporale. L’autore sostiene inoltre che il medesimo nesso è stato approfondito e corroborato negli anni Cinquanta, attraverso un’analisi della dinamica capitalistica, con particolare riguardo al ruolo dell’innovazione nel mutamento di una configurazione produttiva. L’autore argomenta anche che, procedendo in tale "messa a punto storica", Pietranera ha seguito le linee metodologiche tracciate da Galvano Della Volpe nella sua Logica come scienza positiva. Infine, l’autore individua la specificità del "dellavolpismo" di
Pietranera nell’attitudine a distinguere la verificabilità storico-empirica dei concetti di Marx dalla loro validità esplicativa, nonché a considerare tali concetti secondo il loro differente livello, o grado, di generalità.
This essay deals with Giulio Pietranera’s interpretation of Marx, focusing on the linkage between labour theory of value and tendency of the profit rate to fall. In fact, the exam of this linkage allows us to grasp the twine between continuity and discontinuity which marks the development of Pietranera’s thought in the period 1947-1963. First of all, the author shows that the relation of identity between the two Marxian laws has been established by Pietranera in the second half of the 1940s, through the critique of the pure time preference theory of interest. Furthermore, the author maintains that the same relation has been enhanced and validated by the Italian economist in 1950s, through an analysis of the capitalist dynamics, with particular attention to the role of the "innovation" in the change of a productive pattern. The author also argues that, in this "historical fine-tuning", Pietranera has followed methodological lines traced by Galvano Della Volpe in his Logica come scienza positiva. Finally, the author identifies the peculiarity of Pietranera’s adhesion to Della Volpe’s Marxism in the attitude to distinguish the historical-empirical verifiability of Marx’s concepts from their explicative validity, as well as to consider these concepts ac cording to their different level, or degree, of generality.
«Annali della Fondazione Luigi Einaudi», 2017
Abstract: The article deals with a controversial issue in Claudio Napoleoni’s economic thought, i... more Abstract: The article deals with a controversial issue in Claudio Napoleoni’s economic thought, i.e. the distinction between ‘universal’ and ‘particular’, between the essence of human economic activity and the historical forms it assumes in various economic systems. Despite the received view that this distinction is due to an eclectic and syncretistic vision of economic science, the author maintains that Napoleoni assigns different meanings to it. It is argued that the difference of meanings entails not only different opinions on capitalism, but also different critical evaluations of both the Marxian economic theory and the Modern (Walrasian-Robbinsian), as well as different conceptions of the relation between them.

«Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia», 2017
This paper deals with the presence, criticism and resemantization of the Crocean category of ‘dis... more This paper deals with the presence, criticism and resemantization of the Crocean category of ‘distinction’ in Antonio Gramsci’s Prison Notebooks. In particular, the paper proposes a diachronic analysis of the various occurrences of that category, in the light of which three different phases in the Gramscian use of it are established: a mainly negative one, corresponding to the writings of the early Notebooks (1-4), in which the Crocean meaning of the category is refused in favour of a dialectic conception of the base/superstructure relation; an intermediate one, corresponding to the writings of the Notebooks 6, 7, 8, in which the speculative use of the category is distinguished from its methodological meaning; and a constructive one, corresponding to the writings of the Notebooks 9, 10, 11, 13, in which the category is recovered in the framework of the philosophy of praxis. Theoretical premises of such revival are the notions of ‘translatability’, ‘determined market’ and ‘hegemony’.
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Bandi by Giuliano Guzzone
Monografie by Giuliano Guzzone
Il presente volume intende riconsiderare una questione controversa nel panorama ormai vasto degli studi gramsciani: l’attitudine di Gramsci nei riguardi dello statuto del mondo naturale e dei saperi che lo concernono.
A tal fine, si adotta un approccio filologico, storico-critico e diacronico, valorizzando le acquisizioni dell’Edizione nazionale degli scritti gramsciani e impiegando competenze trasversali che vanno dalla storia della filosofia a quella della scienza, dall’epistemologia all’economia politica. In questo modo, l’autore restituisce il profilo di un Gramsci capace di tenersi distante, pur non senza oscillazioni e ambiguità, così dal realismo nelle sue diverse forme come dalla riduzione idealistica della natura a negatività o apparenza, nonché di cogliere nel rapporto con la sfera del senso comune il carattere pratico, e quindi politico, di ogni forma di conoscenza, compresa quella scientifica.
This volume intends to reconsider a controversial issue in the extended landscape of the Gramscian studies in Italy and abroad: namely, Gramsci’s attitude toward natural world and natural sciences. For this purpose, the author adopts a philological, historic-critical and diachronic approach to the Prison Notebooks, by taking advantage of the criteria and results of the National Edition of the works of Gramsci; furthermore, he employs cross competencies in history of philosophy, history of science, epistemology and political economy. In this way, the author shows how Gramsci has been able to maintain the same distance from the realism in all its forms and from the idealistic reduction of the nature to negativity and appearance, by understanding that the practical and political character of all knowledge, including science, lays in its relation with the sphere of the common sense.
INDICE
Abbreviazioni
Introduzione. Scienza e natura secondo Gramsci: una riconsiderazione
1. La societas rerum come problema
2. Scienza e natura negli studi gramsciani
3. Una proposta interpretativa
4. Corollari e implicazioni
I. Sulla dialettica come “teoria della conoscenza”
1. Un «tema centrale» del marxismo teorico
2. La «quistione della “obbiettività” della conoscenza»
3. I dilemmi della dialettica
4. Dalla “teoria della conoscenza” ai “rapporti di conoscenza”
5. Filosofia speculativa e filosofia della praxis
6. Conclusioni su dialettica e logica formale
II. Sulla scienza come “rapporto di conoscenza”
1. Marxismo e scienza: il dilemma dell’autonomia
2. La ricchezza ambivalente del senso comune e il significato epocale dello sperimentalismo
3. Le sfide della “nuova fisica” e l’intersoggettività della scienza
4. Intermezzo: la filosofia della praxis e l’enigma delle scienze naturali
5. Oscillazioni: la scienza, il suo “ambiente”, il suo nesso con la società
6. Ripartenze e prospettive: la (ri)scoperta del rapporto scienza/senso comune
Conclusioni. Praxis o pragmatismo?
Indice dei nomi
Introduzione. Tra neocapitalismo e impegno civile dell'intellettuale
I. Gli anni del disgelo. Politica e cultura di fronte al "neocapitalismo" (1955-1957)
II. Gli anni di «Passato e presente». Il sindacato nuovo nell’economia dualistica italiana (1958-1960)
III. Gli anni del dialogo. Sindacati, grandi imprese ed enti locali nella politica di piano (1961-1963)
IV. Gli anni del dissenso. Programmazione riformista e politica socialista (1964-1966)
V. Gli anni della revisione. Economia e politica in una prospettiva "multinazionale" (1967-1970)
VI. Gli anni della sistemazione. Tra crisi italiana e trasformazioni dell'economia-mondo (1971-1974)
Conclusioni. Il neocapitalismo: "mito" o "realtà"?
The figure of Franco Momigliano (1916-1988) has not yet received, in literature, an attention proportionate to the importance of his contribution to the development of economic studies in Italy during the second half of the twentieth century. This volume intends to bridge this gap. By adopting an angle of cultural and intellectual history, by paying attention to the evolution of his ideas in time, the volume retraces the biography of Momigliano in the postwar period, particularly in the years 1955-1974: indeed, during these years he got strictly involved in the debates between socialist exponents working in the Big government, Big business and Big labor; during the same years, he deeply reflected on the characters and tendencies of the advanced societies, on the most updated instruments and purposes of the economic policy, on the contents and goals of a modern socialist politics.
Leggerle senza pregiudizi, comprenderle appieno, significa infatti – come scoprirà il lettore – porsi nelle condizioni di ripensare tutta una serie di questioni inerenti allo statuto stesso della filosofia gramsciana (la sua irriducibilità al materialismo storico “classico”, il significato dell’autonomia della politica, il senso delle critiche rivolte al marxismo sovietico, le differenze rispetto al pragmatismo) e alla costituzione materiale dei Quaderni.
Curatele by Giuliano Guzzone
a cura di Francesca Antonini
e Giuliano Guzzone
Contributi in rivista by Giuliano Guzzone
Questo articolo tratta dell’interpretazione gramsciana della legge dialettica della trasformazione della quantità in qualità nei Quaderni del carcere. L’autore sostiene che Gramsci è portato a riconsiderare il rapporto tra quantità e qualità a partire dalla necessità di riesaminare il concetto di “struttura” economica e di ridefinire i rapporti sociali nella sfera della produzione materiale in modo non riduzionistico, in contrasto con Bucharin. Inoltre, l’autore mostra che Gramsci stabilisce una relazione di reciproca immanenza tra quantità e qualità, sulla base del concetto di “mercato determinato” e dell’affermazione della natura politica di ogni conoscenza. Infine, l’autore sostiene che questo risultato è riassunto da Gramsci nel Quaderno 11 quando considera il primo volume del Capitale (invece dell’Anti-Dühring di Engels) come l’autentica traduzione e concretizzazione della legge hegeliana.
This article deals with the interpretation of the dialectical law of the transformation of quantity into quality given by Antonio Gramsci in his Prison Notebooks. The author argues that Gramsci is led to reconsider the relationship between quantity and quality by the need to re-examine the concept of economic “structure” and to redefine social relations in the sphere of material production in a non-reductionist way, in contrast to Bukharin.Furthermore, the author shows that Gramsci establishes a relationship of mutual immanence between quantity and quality, on the basis of the concept of “determined market” and of the assertion of the political nature of all knowledge. Finally, the author claims that this result is summarised by Gramsci in Notebook 11 when considering the first volume of Capital (instead of Engels’s Anti-Dühring) as the authentic translation and concretisation of the Hegelian law.
By critically reconstructing the reflection about crisis, art and scientific rationality in the so-called last miscellaneous notebooks that Antonio Gramsci began in prison, the Author in the present article argues that neo-humanistic character of the philosophy of praxis does not entail neither anti-naturalism (or non-naturalism) nor reduction of the social relations to inter-subjective relations, as the critical literature has often claimed, but rather the redefinition of the relationship between «individual» and «collective», «human» and «natural», in terms of a mutual immanence.
his work as historicist oh philosophy, in particular as interpreter of Galilei and Marx.
philosophy Rodolfo Mondolfo (1877-1976) to the experimental theory of
knowledge in the Renaissance, particularly Da Vinci’s and Galilei’s
method, between the 1940s and the 1960s. These works provide evidence
of a conflict between Mondolfo’s philosophical perspective – marked by
the refusal of realism and of the gap between human and divine
knowledge – and his historiographical interest for thinkers and
conceptions strictly related to these issues. The terms of the
contradiction can be clarified by the examination of theoretical
meanings and implications rooted in Mondolfo’s main historiographical
category, i.e. the equation between “knowledge” and “production”.
Pietranera nell’attitudine a distinguere la verificabilità storico-empirica dei concetti di Marx dalla loro validità esplicativa, nonché a considerare tali concetti secondo il loro differente livello, o grado, di generalità.
This essay deals with Giulio Pietranera’s interpretation of Marx, focusing on the linkage between labour theory of value and tendency of the profit rate to fall. In fact, the exam of this linkage allows us to grasp the twine between continuity and discontinuity which marks the development of Pietranera’s thought in the period 1947-1963. First of all, the author shows that the relation of identity between the two Marxian laws has been established by Pietranera in the second half of the 1940s, through the critique of the pure time preference theory of interest. Furthermore, the author maintains that the same relation has been enhanced and validated by the Italian economist in 1950s, through an analysis of the capitalist dynamics, with particular attention to the role of the "innovation" in the change of a productive pattern. The author also argues that, in this "historical fine-tuning", Pietranera has followed methodological lines traced by Galvano Della Volpe in his Logica come scienza positiva. Finally, the author identifies the peculiarity of Pietranera’s adhesion to Della Volpe’s Marxism in the attitude to distinguish the historical-empirical verifiability of Marx’s concepts from their explicative validity, as well as to consider these concepts ac cording to their different level, or degree, of generality.
Il presente volume intende riconsiderare una questione controversa nel panorama ormai vasto degli studi gramsciani: l’attitudine di Gramsci nei riguardi dello statuto del mondo naturale e dei saperi che lo concernono.
A tal fine, si adotta un approccio filologico, storico-critico e diacronico, valorizzando le acquisizioni dell’Edizione nazionale degli scritti gramsciani e impiegando competenze trasversali che vanno dalla storia della filosofia a quella della scienza, dall’epistemologia all’economia politica. In questo modo, l’autore restituisce il profilo di un Gramsci capace di tenersi distante, pur non senza oscillazioni e ambiguità, così dal realismo nelle sue diverse forme come dalla riduzione idealistica della natura a negatività o apparenza, nonché di cogliere nel rapporto con la sfera del senso comune il carattere pratico, e quindi politico, di ogni forma di conoscenza, compresa quella scientifica.
This volume intends to reconsider a controversial issue in the extended landscape of the Gramscian studies in Italy and abroad: namely, Gramsci’s attitude toward natural world and natural sciences. For this purpose, the author adopts a philological, historic-critical and diachronic approach to the Prison Notebooks, by taking advantage of the criteria and results of the National Edition of the works of Gramsci; furthermore, he employs cross competencies in history of philosophy, history of science, epistemology and political economy. In this way, the author shows how Gramsci has been able to maintain the same distance from the realism in all its forms and from the idealistic reduction of the nature to negativity and appearance, by understanding that the practical and political character of all knowledge, including science, lays in its relation with the sphere of the common sense.
INDICE
Abbreviazioni
Introduzione. Scienza e natura secondo Gramsci: una riconsiderazione
1. La societas rerum come problema
2. Scienza e natura negli studi gramsciani
3. Una proposta interpretativa
4. Corollari e implicazioni
I. Sulla dialettica come “teoria della conoscenza”
1. Un «tema centrale» del marxismo teorico
2. La «quistione della “obbiettività” della conoscenza»
3. I dilemmi della dialettica
4. Dalla “teoria della conoscenza” ai “rapporti di conoscenza”
5. Filosofia speculativa e filosofia della praxis
6. Conclusioni su dialettica e logica formale
II. Sulla scienza come “rapporto di conoscenza”
1. Marxismo e scienza: il dilemma dell’autonomia
2. La ricchezza ambivalente del senso comune e il significato epocale dello sperimentalismo
3. Le sfide della “nuova fisica” e l’intersoggettività della scienza
4. Intermezzo: la filosofia della praxis e l’enigma delle scienze naturali
5. Oscillazioni: la scienza, il suo “ambiente”, il suo nesso con la società
6. Ripartenze e prospettive: la (ri)scoperta del rapporto scienza/senso comune
Conclusioni. Praxis o pragmatismo?
Indice dei nomi
Introduzione. Tra neocapitalismo e impegno civile dell'intellettuale
I. Gli anni del disgelo. Politica e cultura di fronte al "neocapitalismo" (1955-1957)
II. Gli anni di «Passato e presente». Il sindacato nuovo nell’economia dualistica italiana (1958-1960)
III. Gli anni del dialogo. Sindacati, grandi imprese ed enti locali nella politica di piano (1961-1963)
IV. Gli anni del dissenso. Programmazione riformista e politica socialista (1964-1966)
V. Gli anni della revisione. Economia e politica in una prospettiva "multinazionale" (1967-1970)
VI. Gli anni della sistemazione. Tra crisi italiana e trasformazioni dell'economia-mondo (1971-1974)
Conclusioni. Il neocapitalismo: "mito" o "realtà"?
The figure of Franco Momigliano (1916-1988) has not yet received, in literature, an attention proportionate to the importance of his contribution to the development of economic studies in Italy during the second half of the twentieth century. This volume intends to bridge this gap. By adopting an angle of cultural and intellectual history, by paying attention to the evolution of his ideas in time, the volume retraces the biography of Momigliano in the postwar period, particularly in the years 1955-1974: indeed, during these years he got strictly involved in the debates between socialist exponents working in the Big government, Big business and Big labor; during the same years, he deeply reflected on the characters and tendencies of the advanced societies, on the most updated instruments and purposes of the economic policy, on the contents and goals of a modern socialist politics.
Leggerle senza pregiudizi, comprenderle appieno, significa infatti – come scoprirà il lettore – porsi nelle condizioni di ripensare tutta una serie di questioni inerenti allo statuto stesso della filosofia gramsciana (la sua irriducibilità al materialismo storico “classico”, il significato dell’autonomia della politica, il senso delle critiche rivolte al marxismo sovietico, le differenze rispetto al pragmatismo) e alla costituzione materiale dei Quaderni.
a cura di Francesca Antonini
e Giuliano Guzzone
Questo articolo tratta dell’interpretazione gramsciana della legge dialettica della trasformazione della quantità in qualità nei Quaderni del carcere. L’autore sostiene che Gramsci è portato a riconsiderare il rapporto tra quantità e qualità a partire dalla necessità di riesaminare il concetto di “struttura” economica e di ridefinire i rapporti sociali nella sfera della produzione materiale in modo non riduzionistico, in contrasto con Bucharin. Inoltre, l’autore mostra che Gramsci stabilisce una relazione di reciproca immanenza tra quantità e qualità, sulla base del concetto di “mercato determinato” e dell’affermazione della natura politica di ogni conoscenza. Infine, l’autore sostiene che questo risultato è riassunto da Gramsci nel Quaderno 11 quando considera il primo volume del Capitale (invece dell’Anti-Dühring di Engels) come l’autentica traduzione e concretizzazione della legge hegeliana.
This article deals with the interpretation of the dialectical law of the transformation of quantity into quality given by Antonio Gramsci in his Prison Notebooks. The author argues that Gramsci is led to reconsider the relationship between quantity and quality by the need to re-examine the concept of economic “structure” and to redefine social relations in the sphere of material production in a non-reductionist way, in contrast to Bukharin.Furthermore, the author shows that Gramsci establishes a relationship of mutual immanence between quantity and quality, on the basis of the concept of “determined market” and of the assertion of the political nature of all knowledge. Finally, the author claims that this result is summarised by Gramsci in Notebook 11 when considering the first volume of Capital (instead of Engels’s Anti-Dühring) as the authentic translation and concretisation of the Hegelian law.
By critically reconstructing the reflection about crisis, art and scientific rationality in the so-called last miscellaneous notebooks that Antonio Gramsci began in prison, the Author in the present article argues that neo-humanistic character of the philosophy of praxis does not entail neither anti-naturalism (or non-naturalism) nor reduction of the social relations to inter-subjective relations, as the critical literature has often claimed, but rather the redefinition of the relationship between «individual» and «collective», «human» and «natural», in terms of a mutual immanence.
his work as historicist oh philosophy, in particular as interpreter of Galilei and Marx.
philosophy Rodolfo Mondolfo (1877-1976) to the experimental theory of
knowledge in the Renaissance, particularly Da Vinci’s and Galilei’s
method, between the 1940s and the 1960s. These works provide evidence
of a conflict between Mondolfo’s philosophical perspective – marked by
the refusal of realism and of the gap between human and divine
knowledge – and his historiographical interest for thinkers and
conceptions strictly related to these issues. The terms of the
contradiction can be clarified by the examination of theoretical
meanings and implications rooted in Mondolfo’s main historiographical
category, i.e. the equation between “knowledge” and “production”.
Pietranera nell’attitudine a distinguere la verificabilità storico-empirica dei concetti di Marx dalla loro validità esplicativa, nonché a considerare tali concetti secondo il loro differente livello, o grado, di generalità.
This essay deals with Giulio Pietranera’s interpretation of Marx, focusing on the linkage between labour theory of value and tendency of the profit rate to fall. In fact, the exam of this linkage allows us to grasp the twine between continuity and discontinuity which marks the development of Pietranera’s thought in the period 1947-1963. First of all, the author shows that the relation of identity between the two Marxian laws has been established by Pietranera in the second half of the 1940s, through the critique of the pure time preference theory of interest. Furthermore, the author maintains that the same relation has been enhanced and validated by the Italian economist in 1950s, through an analysis of the capitalist dynamics, with particular attention to the role of the "innovation" in the change of a productive pattern. The author also argues that, in this "historical fine-tuning", Pietranera has followed methodological lines traced by Galvano Della Volpe in his Logica come scienza positiva. Finally, the author identifies the peculiarity of Pietranera’s adhesion to Della Volpe’s Marxism in the attitude to distinguish the historical-empirical verifiability of Marx’s concepts from their explicative validity, as well as to consider these concepts ac cording to their different level, or degree, of generality.
di Piero Gobetti, a cura di G. Tarascio, Fano (PU), Aras Edizioni, 2024, pp. 63-98
in «Rivista di storia della filosofia», 2/2024, pp. 438-442
Presiede GIUSEPPE COSPITO
Ore 15 Saluti istituzionali
15.15 DORA MARUCCO (Centro Studi Piero Gobetti, Torino) Presenze e assenze di temi e questioni all'epoca di attualità nelle riviste e collane gobettiane
15.45 GIUSEPPE SCIARA (Università di Bologna) "La Rivoluzione liberale" e il liberalismo italiano tra le due guerre
16.15 GIULIANO GUZZONE (Università di Pavia) La politica sindacale del fascismo vista da "La Rivoluzione liberale" (1923-1925)
16.45 pausa
17.15 ELISA SIGNORI (Università di Pavia-Istituto pavese per la storia della resistenza e dell'età contemporanea) Gobetti e Salvemini: un confronto mai interrotto
17.45 GIACOMO TARASCIO (Università di Urbino-Centro Gobetti) Attualità e prospettive degli studi gobettiani: dal Risorgimento a Gramsci
18.15 Discussione
Collegio Ghislieri, Pavia - 18 marzo 2025, ore 15
24 mai 2024 - Site Descartes, Salle D2 117
Organisateurs: Giuliano Guzzone, Marie Lucas, Camilla Sclocco
Intervengono, insieme all'autore, Nicoletta Fasano, Giuliano Guzzone, Marco Revelli, coordinati da Giacomo Tarascio
Venerdì 13 ottobre 2023, ore 17,30 - Sala didattica del Polo del Novecento di Torino (Via del Carmine, 14)
29-30 novembre 2022 - Università degli studi di Milano
Per una storia della cultura a Torino e in Italia
Convegno di studio per i 60 anni del Centro studi Piero Gobetti
Torino, 14-15 ottobre 2021
PROGRAMMA
Prima sessione Le culture a Torino negli anni Sessanta e Settanta
Giovedì 14 ottobre, ore 15.00 – 18.30
Accademia delle Scienze – Sala dei mappamondi
Apertura dei lavori:
Alle radici di una tradizione, Gastone Cottino (Accademia delle Scienze, Centro studi Piero Gobetti)
Presiede: Massimo Mori (Presidente Accademia delle Scienze)
Alle origini di una istituzione culturale: Il Centro studi Piero Gobetti di Torino, Cesare Pianciola (Centro studi Piero Gobetti)
L’area laica: Nicola Abbagnano, Norberto Bobbio, Ludovico Geymonat, Massimo Ferrari (Accademia delle Scienze), Pier Paolo Portinaro (Accademia delle Scienze)
L’area cattolica: Augusto Del Noce, Augusto Guzzo, Luigi Pareyson, Giuseppe Riconda (Accademia delle Scienze), Gianluca Cuozzo (Università di Torino)
L’area marxiana: Raniero Panzieri e Claudio Napoleoni, Roberto Marchionatti (Accademia delle Scienze), Marco Scavino (Centro studi Piero Gobetti), Giuliano Guzzone (Fondazione Einaudi)
Seconda sessione Uomini e donne e istituzioni
Venerdì 15 ottobre, ore 9.30 – 12.30
Polo del 900 – Sala 900
Saluti:
Sergio Soave (Presidente del Polo del ‘900)
Presiede: Bartolo Gariglio (Centro studi Piero Gobetti)
Gli istituti culturali nella storia della Repubblica, Valdo Spini (Presidente AICI - Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane)
Il Centro studi Piero Gobetti attraverso le sue carte, Dora Marucco (Centro studi Piero Gobetti)
Norberto Bobbio, il Centro studi Piero Gobetti e il Seminario “Etica e Politica”, Pietro Polito (Centro studi Piero Gobetti)
Memoria personale e memoria politica: il ruolo di Ada Gobetti, Ersilia Alessandrone Perona (Centro studi Piero Gobetti)
Giorgio Agosti tra Centro studi Piero Gobetti e Istituto storico della Resistenza in Piemonte, Paolo Borgna (Centro studi Piero Gobetti)
Terza sessione Uomini e donne e istituzioni
Venerdì 15 ottobre, ore 15-19
Polo del 900 – Sala 900
Presiede: Ersilia Alessandrone Perona (Centro studi Piero Gobetti)
Paolo Gobetti, “Il Nuovo Spettatore Cinematografico” e l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Goffredo Fofi (Scrittore) e Paola Olivetti (ANCR - Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza)
Franco Antonicelli e i giovani, Luca Zanotta (Centro studi Piero Gobetti)
Alessandro Galante Garrone tra padri e figli, Francesco Campobello (Centro studi Piero Gobetti)
Guido Quazza tra storia e impegno, Diego Giachetti (Storico)
Bianca Guidetti Serra: l’impegno per i diritti, Santina Mobiglia (Centro studi Piero Gobetti)
Conclusioni:
Ricordo di Carla Gobetti, Pietro Polito (Centro studi Piero Gobetti)
Le risorse dell’eresia, Marco Revelli (Presidente Centro studi Piero Gobetti)
Giovedì 30 gennaio 2020, ore 16,30
Bobbio Libri rappresenta uno spazio per la discussione di temi legati al presente: mira a far dialogare studiosi di discipline diverse e a coinvolgere un pubblico non soltanto accademico. Il secondo ciclo di appuntamenti si svolgerà da ottobre 2019 a maggio 2020: si discuterà di archivi e politica, eredità di Gramsci, rivoluzioni industriali, alfabetismo e genere, movimento del '77, redditi e disuguaglianza, diritti e fragilità sociale, sovranismo, razzismo e storia della globalizzazione.
17-18 ottobre 2019 c/o Sala Lauree ex Scienze della Formazione, Palazzo Nuovo, via Sant'Ottavio 20, Torino.
A cura di Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione, Consorzio di Dottorato FINO.
18 aprile 2024
Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano
Interverranno:
Mariamargherita Scotti (Istituto Ernesto De Martino)
Fabio Lavista (Università di Pisa)
Andrea Ricciardi (FIAP).
Coordina Giorgio Bigatti (Fondazione ISEC)
Istituto Gramsci siciliano - 17 aprile 2024, ore 17,00
Dipartimento di studi umanistici, aula B - 19 marzo 2024, ore 17,30
Intervengono: Giuseppe Cospito e Camilla Sclocco
Programma
Saluti di Matteo D’Ambrosio, Direttore della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci
Introduzione a cura di Luca Timponelli, ricercatore economista e filosofo
Interventi di:
Dunia Astrologo, Comitato scientifico Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci
Massimo Amato, Università Bocconi
Andrea Giorgis, senatore gruppo PD-IDP
Interverranno successivamente alcune delle relatrici e dei relatori del Convegno del 2020
Seminario de Presentación (Coordinan Anxo Garrido y Manuel Romero) Sesión 2 - 06.07.2020
La scienza dell'amor patrio. Cultura e politica degli economisti italiani dal Risorgimento alla ricostruzione, di Riccardo Faucci
La formazione di un economista-filosofo. Claudio Napoleoni e le riviste italiane del Dopoguerra (1948-1961), di Giuliano Guzzone
Ne discutono G. Becchio, R. Bellofiore, F. Mornati, F. Ranchetti
Presiede R. Marchionatti