Papers by Filippo Benfante
Il mestiere di storico, 2011
(abbreviato FL, Firenze) si indicano i documenti che facevano parte dell'archivio della Famiglia ... more (abbreviato FL, Firenze) si indicano i documenti che facevano parte dell'archivio della Famiglia Colacicchi, fondo Carlo Levi (abbreviato FC, CL) e che di recente Piero Colacicchi, per conto della famiglia, ha consegnato alla famiglia Levi, nella persona di Giovanni Levi. Per queste notizie si veda anche la sezione "Fonti e bibliografia" in fondo al volume.
Quaderni Storici, 2016
International audienceLa contrubution de B. Gauthiez examine l'utilisation des SIG en histoir... more International audienceLa contrubution de B. Gauthiez examine l'utilisation des SIG en histoire dans ses développements récents et la façon dont la contribution de Maurizio Gribaudi se situe par rapport à eux
Il mestiere di storico, 2017

Questo libro è frutto di una “osservazione partecipata” allo stadio Penzo di Venezia, con sciarpa... more Questo libro è frutto di una “osservazione partecipata” allo stadio Penzo di Venezia, con sciarpa arancioneroverde al collo. Gli autori seguono con divertimento le partite in Curva sud, dove la maggior parte dei tifosi preferisce i nomi “VeneziaMestre” e “Unione” a quello ufficiale “Venezia”, esprimendo così anche un modo di pensare i luoghi dove vivono. A parte questo aspetto, il tifo organizzato, in particolare quello ultras, del Penzo non è molto diverso da quello che si può trovare in altri stadi; tuttavia, ha alcune caratteristiche che mettono gli autori a loro agio: in Curva sud non si espongono simboli nazifascisti e si adottano pratiche antirazziste. Infine, conta anche la fortuna di non aver mai assistito a scontri violenti tra tifosi o con la polizia. Negli ultimi anni, la scelta antirazzista ha ridefinito accordi e alleanze (“gemellaggi”) tra i vari gruppi di tifosi. Le discussioni su questo punto stanno modificando il rapporto tra la politica e il “mondo ultras”, che pure continua a rivendicare la sua totale autonomia, regolandosi secondo un codice di comportamento e una “mentalità” propri e che si definisce perciò “apolitico”. Altri aspetti sono oggetto di confronto interno: dalla necessità di differenziare le forme del tifo antirazzista da quelle comuni anche a tifoserie razziste, al rapporto con il maschilismo, con la violenza e con le forze dell’ordine. Sono discussioni affini a quelle in corso in altri settori della società. Seguire il calcio la domenica allo stadio, in compagnia di amici e di altri tifosi, è anche un’occasione per riflettere su quanto si vede e si vive fuori dallo stadio nel resto della settimana.
Testo dell’intervento tenuto il 14 novembre 2020 al presidio di Priorità alla Scuola Toscana (Fir... more Testo dell’intervento tenuto il 14 novembre 2020 al presidio di Priorità alla Scuola Toscana (Firenze, 10-14 novembre 2020) per aprire una discussione intorno ai manuali di storia per la scuola superiore e l’insegnamento della storia a scuola.
Il 27 maggio 1848, nel settimanale padovano "Il Caffé Pedrocchi. Foglio politico letterario", usc... more Il 27 maggio 1848, nel settimanale padovano "Il Caffé Pedrocchi. Foglio politico letterario", uscì un "Dialogo fra un cittadino ed una cittadina" che qui riproponiamo con una nota di Piero Brunello. L’autore del dialogo era un uomo, Cesare Magarotto, che si firmava con la sigla C.M. e che naturalmente parlava anche a nome della donna. Il tema della discussione era l’estensione del diritto di voto alle donne. Magarotto aveva sei sorelle. Un mese prima, anche a Parigi si discuteva di che cosa doveva significare “universale” quando si parlava di diritti e di suffragio. Tra le stesse donne, come ricorda una nota di Filippo Benfante, le opinioni divergevano.
Si ritorna su alcuni ricordi relativi all’estate 1943 a Vicenza, che lo storico Mario Mirri rese ... more Si ritorna su alcuni ricordi relativi all’estate 1943 a Vicenza, che lo storico Mario Mirri rese pubblici circa trent’anni fa. Mirri, nato nel 1925, dal 1939 viveva a Vicenza con la famiglia, di origine toscana, vi frequentava il liceo e gli ambienti dell’antifascismo azionista e liberalsocialista da cui sarebbe uscita la banda dei “piccoli maestri”: nel romanzo di Luigi Meneghello è “Marietto”, il più giovane di tutti. Questi ricordi sono anche l’occasione per tornare su un canzoniere partigiano.
Alcune note per riscoprire un Luigi Meneghello in una veste inconsueta: come fonte per un canzoni... more Alcune note per riscoprire un Luigi Meneghello in una veste inconsueta: come fonte per un canzoniere della Resistenza pubblicato nel 1960.
Communication présentée au colloque , "Regards sur la Commune de 1871 en France. Nouvelles approc... more Communication présentée au colloque , "Regards sur la Commune de 1871 en France. Nouvelles approches et perspectives", Narbonne, 24-26 mars 2011. Discutée par la suite, avec des mises au point, dans le cadre du séminaire de Mme Judith Lyon-Caen, EHESS, Paris, séance du 5 avril 2013
Come suscitare interesse per la storia nei ragazzi delle scuole superiori? Testo rivisto dell’int... more Come suscitare interesse per la storia nei ragazzi delle scuole superiori? Testo rivisto dell’intervento tenuto il 18 gennaio 2012, al terzo incontro del ciclo "Insegnare la storia, trasmettere la memoria, oggi".
Thesis by Filippo Benfante

Questa ricerca nasce dal recente ritrovamento, presso gli eredi del pittore fiorentino Giovanni C... more Questa ricerca nasce dal recente ritrovamento, presso gli eredi del pittore fiorentino Giovanni Colacicchi, di lettere e documenti appartenuti a Carlo Levi, risalenti al periodo in cui il pittore e scrittore torinese tenne aperto uno studio a Firenze: dalla fine del 1941 alla fine del 1945. Durante questi anni, accadono molte cose che un biografo definirebbe “fondamentali”. Dalla Questura di Firenze parte l’ordine di arresto che costa a Levi la terza carcerazione della sua vita: dalla fine del giugno 1943 sarà detenuto al carcere delle Murate, da cui uscirà il 26 luglio. Tra il 1943 e il 1944, nascosto in piazza Pitti, scrive Cristo si è fermato ad Eboli, che resterà il suo libro più celebre. A Firenze Levi aderisce al Partito d’Azione, e quindi lo rappresenta, dall’agosto 1944, nella direzione interpartitica della “Nazione del Popolo”, il quotidiano pubblicato a cura del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale. Tra i cinque condirettori, Levi si ritaglia un ruolo di assoluto primo piano: ha un peso molto rilevante nella scelta dei collaboratori, a lui si devono la presenza di certi temi e prese di posizione sulle pagine della “Nazione del Popolo”. Levi interviene direttamente – sono almeno trenta i suoi articoli di fondo, concentrati soprattutto nei primi mesi di vita del giornale –, oppure commissiona alcuni pezzi ad hoc ai suoi collaboratori più stretti.
Articles by Filippo Benfante

Autografo, 2021
Questo articolo propone la rilettura di un piccolo gruppo di necrologi e ricordi che Carlo Levi s... more Questo articolo propone la rilettura di un piccolo gruppo di necrologi e ricordi che Carlo Levi scrisse tra gli anni trenta e gli anni sessanta, in particolare quelli dedicati a Piero Gobetti, Claudio Treves, Carlo Rosselli e Leone Ginzburg. Eseguiti a distanza di tempo, questi “ritratti a penna” contengono immagini ricorrenti – una sorta di firma d’autore – che attestano una fedeltà agli affetti, alle amicizie e alla comune militanza politica, e alcune inflessioni che misurano invece la distanza temporale, la trasformazione del contesto e della funzione che quelle rievocazioni dovevano avere e, infine, alcune modifiche nello stile di Levi.
NOTA BENE (9 ottobre 2021): Lo rendo disponibile qui segnalando un mio errore, fatalità un lapsus speculare a quello di Carlo Levi nel 1948: nel testo, nella frase che si conclude con un rinvio alla nota 14, i nomi di Ginzburg e Gobetti vanno invertiti.
storiamestre.it, 2020
A 70 anni dalla prima edizione dell'Oroloio di Carlo Levi, alcune note per identificare persone e... more A 70 anni dalla prima edizione dell'Oroloio di Carlo Levi, alcune note per identificare persone ed episodi che l'autore fece entrare nel suo libro. In conclusione, va registrata anche una importante assenza.

storiamestre.it, Mar 18, 2018
Questo articolo ripercorre le vicende della prima traduzione italiana dei "Refrattari" di “Giulio... more Questo articolo ripercorre le vicende della prima traduzione italiana dei "Refrattari" di “Giulio Vallès, membro della Comune”, promossa dal giornalista e critico letterario della Scapigliatura milanese Felice Cameroni. All’indomani degli eventi di Parigi, Cameroni proponeva di leggere i "Réfractaires" celebrati da Vallès nel decennio precedente per rompere i canoni tanto estetici quanto politici dell’Italia post-risorgimentale: “bohème, avanguardia del proletariato che soffre ed anela distruggere la schiavitù dei bianchi, ed il vassallaggio del lavoro alla bancocrazia”.
Il testo è stato elaborato per la prima volta in francese, in vista del convegno “Regards sur la Commune de 1871 en France. Nouvelles approches et perspectives” (Narbonne , 24-26 marzo 2011). Ringrazio Piero Brunello ed Enrico Zanette per averlo discusso con me allora. Maurizio Gribaudi, Sabina Loriga e Judith Lyon-Caen mi hanno dato la possibilità di presentarne un’ulteriore versione nei loro seminari all’EHESS, nel marzo-aprile 2013. Marc César (Université de Paris 13) e Laure Godineau (Université de Paris 13), organizzatori del convegno di Narbonne, assicurano che prima o poi troveranno tempo e modo di curare un volume frutto della rielaborazione dei lavori del 2011; in tal caso, questo testo si potrà leggere anche nella sua primitiva versione francese, per la quale ho potuto contare sull’aiuto di Frédérique Borde.
Sur la fortune de Vallès en Italien après 1884: ses lecteurs et ses lectures
Pubblicato in “La Fabbrica del Libro”, 2013/2 [2014], pp. 37-42. Note sulla storia della rivista ... more Pubblicato in “La Fabbrica del Libro”, 2013/2 [2014], pp. 37-42. Note sulla storia della rivista "Itinerari" (Genova, 1953-1977) e sulla biografia del suo fondatore e direttore Francesco C. Rossi (Cairo Montenotte, 1929-Roma 1977).
Testimonianze sul 25 luglio 1943 a Firenze
Quali sono, quali avrebbero potuto essere le date anniversario della Comune di Parigi? Con la tra... more Quali sono, quali avrebbero potuto essere le date anniversario della Comune di Parigi? Con la traduzione italiana di tre articoli che Jules Vallès pubblicò nel suo "Cri du peuple"
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NOTA BENE (9 ottobre 2021): Lo rendo disponibile qui segnalando un mio errore, fatalità un lapsus speculare a quello di Carlo Levi nel 1948: nel testo, nella frase che si conclude con un rinvio alla nota 14, i nomi di Ginzburg e Gobetti vanno invertiti.
Il testo è stato elaborato per la prima volta in francese, in vista del convegno “Regards sur la Commune de 1871 en France. Nouvelles approches et perspectives” (Narbonne , 24-26 marzo 2011). Ringrazio Piero Brunello ed Enrico Zanette per averlo discusso con me allora. Maurizio Gribaudi, Sabina Loriga e Judith Lyon-Caen mi hanno dato la possibilità di presentarne un’ulteriore versione nei loro seminari all’EHESS, nel marzo-aprile 2013. Marc César (Université de Paris 13) e Laure Godineau (Université de Paris 13), organizzatori del convegno di Narbonne, assicurano che prima o poi troveranno tempo e modo di curare un volume frutto della rielaborazione dei lavori del 2011; in tal caso, questo testo si potrà leggere anche nella sua primitiva versione francese, per la quale ho potuto contare sull’aiuto di Frédérique Borde.
NOTA BENE (9 ottobre 2021): Lo rendo disponibile qui segnalando un mio errore, fatalità un lapsus speculare a quello di Carlo Levi nel 1948: nel testo, nella frase che si conclude con un rinvio alla nota 14, i nomi di Ginzburg e Gobetti vanno invertiti.
Il testo è stato elaborato per la prima volta in francese, in vista del convegno “Regards sur la Commune de 1871 en France. Nouvelles approches et perspectives” (Narbonne , 24-26 marzo 2011). Ringrazio Piero Brunello ed Enrico Zanette per averlo discusso con me allora. Maurizio Gribaudi, Sabina Loriga e Judith Lyon-Caen mi hanno dato la possibilità di presentarne un’ulteriore versione nei loro seminari all’EHESS, nel marzo-aprile 2013. Marc César (Université de Paris 13) e Laure Godineau (Université de Paris 13), organizzatori del convegno di Narbonne, assicurano che prima o poi troveranno tempo e modo di curare un volume frutto della rielaborazione dei lavori del 2011; in tal caso, questo testo si potrà leggere anche nella sua primitiva versione francese, per la quale ho potuto contare sull’aiuto di Frédérique Borde.
A parte questo aspetto, il tifo organizzato, in particolare quello ultras, del Penzo non è molto diverso da quello che si può trovare in altri stadi; tuttavia, ha alcune caratteristiche che mettono gli autori a loro agio: in Curva sud non si espongono simboli nazifascisti e si adottano pratiche antirazziste. Infine, conta anche la fortuna di non aver mai assistito a scontri violenti tra tifosi o con la polizia.
Negli ultimi anni, la scelta antirazzista ha ridefinito accordi e alleanze (“gemellaggi”) tra i vari gruppi di tifosi. Le discussioni su questo punto stanno modificando il rapporto tra la politica e il “mondo ultras”, che pure continua a rivendicare la sua totale autonomia, regolandosi secondo un codice di comportamento e una “mentalità” propri e che si definisce perciò “apolitico”. Altri aspetti sono oggetto di confronto interno: dalla necessità di differenziare le forme del tifo antirazzista da quelle comuni anche a tifoserie razziste, al rapporto con il maschilismo, con la violenza e con le forze dell’ordine. Sono discussioni affini a quelle in corso in altri settori della società.
Seguire il calcio la domenica allo stadio, in compagnia di amici e di altri tifosi, è anche un’occasione per riflettere su quanto si vede e si vive fuori dallo stadio nel resto della settimana.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”: vita, lavoro e morte di Renato Prunetti (1945-2004), saldatore metalmeccanico, nei ricordi del figlio Alberto.
Firenze, 2 marzo 2023