Papers by Giovanni Ragone
Princeton University Press eBooks, Dec 31, 2006
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sociétés, 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sociologia della comunicazione, 2005
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Liguori eBooks, 2005
Comprendere l’evoluzione dell’editoria è possibile oggi solo nel contesto dei media, indagando su... more Comprendere l’evoluzione dell’editoria è possibile oggi solo nel contesto dei media, indagando sui processi culturali, comunicativi e di mercato che cambiano la nostra mente, in un passaggio rapido ed epocale dalla modernità alla società delle reti. Il tracciato storico (l’antico regime tipografico, la prima industria culturale, l’età dei consumi di massa, il ventennio fine-Novecento del flusso multimediale, l’integrazione nei processi digitali...) si offre come fondamento per una riflessione mediologica che dalle “archeologie” della carta stampata si proietta verso le dinamiche attuali e future, nel contesto globale ed europeo, verso gli scenari elettronici e le nuove frontiere della comunicazione. Forma storica e strutturale del medium scrittura/lettura, caratterizzata dal ciclo industriale e da un mercato prevalentemente non localizzato, l’editoria si è modellata durante il XIX secolo e la prima metà del XX come prima grande industria culturale, rivolta a un mercato ampio, differenziato, competitivo, in grado di assorbire il lancio continuo di prodotti nuovi, secondo processi “medi” che prefigurano quelli della società di massa (una seconda fase che l’Italia attraversa solo intorno agli anni Sessanta del Novecento). Le logiche multimediali della nuova industria della comunicazione segnano dagli anni Ottanta la terza generazione, quella che secondo la tesi complessiva di tutto il lavoro è in vistoso declino, mentre si affermano le strutture e i soggetti della quarta, elettronica e in rete. Con radicali cambiamenti nella struttura, nelle funzioni sociali e nelle tecniche della comunicazione editoriale
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Journal of e-Learning and Knowledge Society - Italian Version, May 15, 2009
Bookmarks Related papers MentionsView impact
... Autori: Ceccherelli, A; Ilardi, E; Ragone, G. Titolo: Net collaborative learning: le potenzia... more ... Autori: Ceccherelli, A; Ilardi, E; Ragone, G. Titolo: Net collaborative learning: le potenzialità della rete nei corsi universitari. Data: 2011. ... Citazione: Ceccherelli, A., Ilardi, E., & Ragone, G. (2011). Net collaborative learning: le potenzialità della rete nei corsi universitari. ...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
DigItalia, Mar 20, 2013
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sociologia della comunicazione, Dec 1, 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Princeton University Press eBooks, Apr 12, 2022
Bookmarks Related papers MentionsView impact
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Nov 1, 2009
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Giovanni Ragone
Una divergenza strutturale si è aperta fra l’orientamento, le forme, le culture delle università (e di altre istituzioni dell’educazione e dell’heritage) e le dinamiche mature della Network Society (Castells 1996 e 2002). In sintesi: il modello dominante della costruzione delle conoscenze si basa sulla dematerializzazione e decentralizzazione in milioni di reti, che producono e riusano miliardi di “contenuti” ogni giorno, in buona parte concentrate su grandi piattaforme globali (Van Dijk 2019); di fronte a giganteschi processi di globalizzazione, virtualizzazione, convergenza dei media, connettività/reticolarità, sono da mettere in conto (e da governare) sostanziali rotture di continuità anche per le forme novecentesche dell’educazione e della ricerca. Esse devono affrontare le grandi sfide della permeabilità - l’apertura ai flussi della vita digitale, della creatività - l’investimento necessario a rendere attivi e non passivi i soggetti in rete, e la più difficile, e della riorganizzazione a rete, che implica un forte cambiamento nella struttura organizzativa e nella mentalità delle persone (Ragone et al. 2011).
Da un lato il cambiamento è sospinto bottom up dal ricambio generazionale degli attori, come testimoniano per l’Università ricerche empiriche e iniziative innovative (xxx); il paradigma attuale non è già più quello lineare di un sapere già costruito e da trasmettere, ma quello di un sapere da ri-costruire, ri-discutere, ri-mediare, ri-creare. Dall’altro si tende a “resistere” intorno agli ancoraggi tradizionali (ricerca disciplinare da formalizzare e travasare in testi e “lezioni”, insegnante che “forma” lo studente, aule, orari, funzioni e apparati rigidamente separati e regolamentati.
Si può ancora tematizzare una risposta a questo gap in termini di riforma? Ruberti (1990) e Berlinguer (1998) rovesciarono le vecchie forme organizzative giocando su un ancoraggio europeo, e rimettendo l’Italia in una posizione avanzata nell’affrontare il passaggio alla knowledge economy. Mentre oggi i processi sono globali, tutte le forme istituzionali sono in crisi, la fiducia in una politica di riforme è scarsa. In questo contributo, che tiene conto della discussione avvenuta in questi anni su alcuni temi cruciali (xxxxxxx), si propone di disegnare un nuovo modello, che risponda alla attuale insostenibilità di una organizzazione universitaria basata su logiche dell’individuo, burocratizzazione/aziendalizzazione, didattica trasmissiva, incertezza sulle mission, eccessivo isolamento e autoreferenzialità.
L’ipotesi prevede processi di a) polarizzazione (nelle grandi università e in aggregazioni che raggiungano una massa critica definita) tra attività di ricerca avanzata, di didattica e di terza missione rivolte al territorio e a domande esterne, con in conseguenti processi di polarizzazione dell’attività dei singoli per periodi definiti; b) articolazione e differenziazione specifici per grandi, medie e piccole entità, sulle vocazioni e mission di ricerca avanzata, e di servizio ai territori; c) riconversione didattica verso un blended learning basato sulla co-progettazione; d) riconversione professionale e organizzativa dove le attività, la partecipazione alle decisioni, le forme della governance siano basate sul team (aperto, interdisciplinare, internazionale, polarizzato e a termine) e non sull’individuo; e) sburocratizzazione e infrastrutturazione digitale; f) il tutto sostenuto da una politica coerente di investimenti governativi e regionali sulla ricerca e sulla terza missione.
Asquini G., Refrigeri L., Squarzoni A., Turri M. (2019) Percorsi universitari e competenze trasversali. Sfide e potenzialità. Scuola democratica, Learning for Democracy 1/2019, pp. 209-224, doi:10.12828/93402 a7.
Barbato G., Moscati R., Turri M. (2019) Is the role of academics as teachers changing? An exploratory analysis in Italian universities. Tuning Journal for Higher Education. Volume 6, Issue No. 2, 97-126
Capano, G., Regini, M., Turri, M. (2017), Salvare l'università italiana. Oltre i miti e i tabù, Bologna Il Mulino.
Castells, M. (1996) The Rise of the Network Society, The Information Age: Economy, Society and Culture, Vol. I. Cambridge, MA; Oxford, UK. Blackwell..
Castells, M. (2001) The Internet Galaxy, Reflections on the Internet, Business and Society. Oxford, Oxford UP, 2001; trad.it. Galassia Internet. Milano, Feltrinelli 2002.
Fumasoli, T., Barbato, G. & Turri, M. (2019) The determinants of university strategic positioning: a reappraisal of the organisation. Higher Education volume 80, pp.305–334 (2020).
Ragone, G., Ceccherelli, A., Ilardi E. (2011), L’università delle reti, Scuola Democratica n.3, pp.91-114.
quasi pareggiano quelli cartacei; il settore in senso stretto ha raggiunto valori percentuali significativi e milioni di lettori. Internet, i social, la smartizzazione e piattaformizzazione della cultura fanno da sfondo per un deciso passaggio all’editoria di “quarta generazione”, con notevoli cambiamenti strutturali nei processi e negli orientamenti di tutti gli attori. Fenomeni come l’esplosione del self-publishing, le pratiche del fanwriting e del social reading, il successo di audiobook e podcast, l’avvento di un’editoria personalizzata, vengono indagati in questo volume, insieme a una ricognizione delle dinamiche di mercato negli ultimi dieci anni, a interviste ai professionisti del settore, e a una riflessione più generale sul cambio di paradigma in corso. Il capitolo finale è dedicato a un profilo divulgativo aggiornato sull’evoluzione storica dell’editoria italiana.
Emiliano Ilardi insegna Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e Digital Storytelling presso l’Università di Cagliari dove è anche Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Innovazione Sociale e Comunicazione. Svolge attività di ricerca negli ambiti della sociologia della letteratura e dell’immaginario, della progettazione di metodologie didattiche per l’insegnamento dei saperi umanistici, della comunicazione e valorizzazione del Cultural Heritage.
Giovanni Ragone, ordinario di Mediologia alla Sapienza Università di Roma, è autore di saggi sulla scienza dei media, l’educazione, la letteratura, il digital heritage e la valorizzazione dei beni culturali. Come studioso dell’editoria ha scritto Un secolo di libri. Storia dell’editoria in Italia dall’Unità al post-moderno, Einaudi,1999; L’editoria in Italia. Storia e scenari per il XXI secolo, Liguori, 2005.
Indice:
Appunti su ION
Letteratura e metafore della comunicazione (Il cieco, l’occhio. Il simulatore. Il mutante. L’orrore post-umano. Le metafore dei media.
Lo sdoppiamento e il molteplice. Il viaggiatore, il pellegrino, l’esule. L’apparizione. Il valore delle metafore. Sociologia e mediologia. Per Foucault).
Lo spazio letterario (Questioni di fondo. Metafore/mondo. Architetture. Brainframe. Controllo. Virtualizzazione).
Mediologia/Narrazioni
Oralità e scrittura nella novella del Seicento: il genere (letterario) come medium
Leopardi e il desiderio mimetico
Maupassant, Zola e le Serate di Médan
Per una mediologia conradiana
Ellroy e il noir
Per la mediologia della letteratura. McLuhan e gli immaginari.
Ogni nuova forma della comunicazione ri/media e trasforma l’esperienza collettiva: anche la germinazione dei testi e dei generi della letteratura è stata nei secoli una fucina potente di oggetti attraverso i quali interpretare, selezionare e individuare l’ambiente. Ma lo specifico dell’operazione artistica è nell’eccedere la dimensione seriale connaturata ai media, creando strutture e figure metaforiche, e spesso enigmatiche, che permangono come un “controcampo” nel corpo della cultura; poiché le opere, nella loro essenza, rispondono alla mediamorfosi, trasferendo in metafora il conflitto che si genera nella percezione e nella coscienza di ION, l’io–noi. Dai materiali di un lungo scavo nel cantiere dei testi emergono nel volume i fondamenti di una teoria mediologica della letteratura.
Viviamo un momento straordinario della storia delle comunicazioni. Tutto è fluido e in continuo mutamento. Se sappiamo cogliere il momento, possiamo determinare il nostro futuro per il bene pubblico. Dobbiamo digitalizzare-digitalizzare e democratizzare…
Roger Darnton I.
Digital heritage: memoria, cultura, tecnologia e istituzioni ibride
da Giovanni Ragone, I cantieri della memoria, Liguori, Napoli 2011
Giovanni Ragone, Introduzione alla sociologia della letteratura, Liguori, Napoli 2000, capitolo 3 e capitolo 4.
Da Simmel a Lukàcs, Benjamin, Bachtin, Gramsci, Hauser, fino alla crisi degli anni '80.