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The hypothesis that the MP voicing of the voiceless velar stop OIr. * -k- in postvocalic position occurred later than the voicing of the other two OIr. voiceless stops is argued, in this work, on the basis of data inferable from the... more
The hypothesis that the MP voicing of the voiceless velar stop OIr. * -k- in postvocalic position occurred later than the voicing of the other two OIr. voiceless stops  is argued, in this work, on the basis of data inferable from the treatment of the outcomes of OIr. * -k- in the Greek versions of the Sassanid inscriptions, in the NP and MP continuations, in the Manichaean texts and, finally, in the light of the data, generally not taken into consideration by the literature on the subject, provided by Iranian loanwords in Syriac and Talmudic Aramaic.
L'’ipotesi che la sonorizzazione mediopersiana dell’occlusiva velare sorda ir. ant. *-k- in posizione postvocalica sia avvenuta in epoca successiva rispetto alla sonorizzazione delle altre due occlusive sorde dell’iranico antico è... more
L'’ipotesi che la sonorizzazione mediopersiana dell’occlusiva velare sorda ir. ant. *-k- in posizione postvocalica sia avvenuta in epoca successiva rispetto alla sonorizzazione delle altre due occlusive sorde dell’iranico antico è argomentata, nel presente lavoro, sulla base dei dati inferibili dal trattamento degli esiti di ir. ant. *-k- nelle versioni greche delle iscrizioni sasanidi, nelle continuazioni neopersiane e mediopersiane, nei testi manichei e, infine, alla luce dei dati, generalmente non presi in considerazione dalla letteratura sull’argomento, deducibili dai prestiti iranici in siriaco e nell’aramaico talmudico.
The reconstruction of *-Vka- suffixes in Indo-Iranian has been widely debated. At the beginning of the twentieth century, many scholars, op- erating within the theoretical framework provided by the Neogrammar- ians, deny the presence of... more
The reconstruction of *-Vka- suffixes in Indo-Iranian has been widely debated. At the beginning of the twentieth century, many scholars, op- erating within the theoretical framework provided by the Neogrammar- ians, deny the presence of these suffixes in the Çgveda and, as a conse- quence, their reconstruction in Indo-Iranian, and even more so in Pro- to-Indo-European. Today we consider the linguistic change in the light of diachronic, dialectal, and sociolinguistic variability, and we benefit from a better knowledge of the Iranian languages. Therefore we argue that these suffixes are attested in Vedic and Avestan, witnessed by the parallel traditions for Old Persian, and that they are attributable to In- do-Iranian; their scarce attestation mainly depends on their low socio- linguistic character.
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Al pari del volume I, il presente volume introduce il lettore ai principali problemi legati all’analisi diacronica delle lingue, con una particolare attenzione alle lingue orientali (lingue semitiche, cinese, giapponese) e classiche... more
Al pari del volume I, il presente volume introduce il lettore ai principali problemi legati all’analisi diacronica delle lingue, con una particolare attenzione alle lingue orientali (lingue semitiche, cinese, giapponese) e classiche (greco, latino). Dopo una rassegna dei principali fenomeni di mutamento linguistico, viene presentato il metodo comparativo-ricostruttivo, con pienezza di detta- gli e in prospettiva storica, nonché con una chiara indicazione dei suoi limiti teorici e pratici. Vengono presentati e analizzati criticamente vari tentativi di applicazione del metodo comparativo- ricostruttivo, sia quelli coronati dal successo (come nel caso della famiglia indoeuropea), sia quelli la cui dimostrazione non può dirsi completa (come nel caso della famiglia altaica). I dati vengono presentati con un ricco corredo di esempi. Un capitolo è dedicato ai fenomeni legati al contatto tra lingue e un altro presenta, in forma più analitica, la lingua latina rispetto alle sue ascendenze indoeuropee. Lo studente non viene tenuto all’oscuro, come spesso accade, della parte squisitamente tecnica di questa disciplina.
Questo manuale in due volumi, espressamente destinato a studenti interessati all’analisi delle lingue orientali, sia antiche che moderne, e ai classicisti, introduce il lettore alle principali tematiche della linguistica moderna. In... more
Questo manuale in due volumi, espressamente destinato a studenti interessati all’analisi delle lingue orientali, sia antiche che moderne, e ai classicisti, introduce il lettore alle principali tematiche della linguistica moderna. In questo primo volume, dopo un’introduzione teorica sugli aspetti filosofici e semiotici del linguaggio nel solco della tradizione di Saussure e del funzionalismo europeo, vengono presentate le nozioni di base di fonetica articolatoria, acustica e uditiva, della fonologia di Trubeckoj e del binarismo di Jakobson, della morfologia delle lingue flessive, agglutinanti, isolanti e incorporanti, della classificazione tipologica delle lingue (sia quella classica che quella sintattica, quella dell’allineamento e quella del locus della marcatura). Concludono il volume alcune nozioni base di sintassi e un saggio storico-tipologico dei sistemi di scrittura. Il materiale illustrativo proviene sia da lingue orientali (giapponese, cinese, turco, arabo, persiano), sia da quelle europee (latino, greco, italiano, inglese). Lo studente viene introdotto alle principali tecniche di analisi linguistica moderna, tra cui la trascrizione fonetica e la glossatura morfologica.
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